venerdì 9 gennaio 2009
Anatomia "pro-ana" - Parte 1
CULTURA UNDERGROUND
Trovo che far finta di niente sia l’unica cosa peggiore di parlarne. Quindi, vediamo di analizzare e razionalizzare.
Se scrivete su un motore di ricerca quale Google la parola “pro-ana”, otterrete circa 370.000 siti. Se invece provate a scrivere “thinspo”, ve ne usciranno circa 243.000.
Se digitate “pro-ana” su YouTube, otterrete circa 2500 video, mentre 8190 circa sono i risultati per “thinspo”.
Ripetendo la ricerca con “pro-ana” ma facendo riferimento alle immagini, vi usciranno 1.020.400 figure. Con“thinspo” le immagini risultanti sono circa 1.014.500.
Ecco un primo fatto che colpisce: i numeri relativi alle figure trovate sono molto più elevati rispetto alle informazioni scritte inerenti il fenomeno “pro-ana”.
Andiamo avanti. Cercando il termine “pro-ana” sui siti delle biblioteche maggiori della regione in cui vivo, non ho trovato nessun risultato. Analogamente per "thinspo". Il risultato è stato identico quando ho provato a ripetere la ricerca sui browser delle biblioteche delle maggiori università italiane.
Seconda osservazione: il termine “pro-ana”, dunque si trova essenzialmente su Internet, e scarse sono le informazioni che comunque si riesce a reperire riguardo al fenomeno. Informazioni che, peraltro, sono per lo più estremamente parziali, visto che fornite dalle stesse persone che promuovono il movimento.
Perciò adesso voglio cercare di fornire, in maniera quanto più oggettiva e distaccata possibile, qualche informazione al riguardo, tenendo sempre a mente i dati che vi ho fatto notare qui sopra, sui quali ritornerò in un secondo momento.
Le cosiddette “pro-ana” potrebbero essere definite come un gruppo di ragazze di età generalmente compresa tra i 13 e i 30 anni, che si tengono in contatto fra loro in blog, chat, forum, siti, community e quant’altro, dandosi consigli su come dimagrire e raggiungere quello che loro definiscono il “peso ideale”, che associano ad un’idea di “perfezione”.
La “moda” delle “pro-ana” (o “pro mia”, facendo riferimento alla bulimia) è nata negli Stati Uniti a partire dal 2002 e si calcola che oggi in America siano quasi 11 milioni le donne influenzate dal movimento e dall’ostentazione di un certo modo di apparire. In Italia il fenomeno “pro-ana” ha iniziato a diffondersi più o meno dal 2005, e si calcola che attualmente siano circa 500.000 le ragazze aderenti a questo movimento.
Il termine “ana” sta per “anoressia”, quasi un vezzeggiativo, e chi ne scrive ne tratta come una droga alla moda, un’unica strada percorribile, verso la distruzione o verso la salvezza.
I siti “pro-ana” sono spesso delle pagine personali o dei veri e propri blog che, supportati da immagini tra lo scioccante e il patinato (definite immagini “thinspo”, abbreviativo di “thin inspiration”, fonti d’ispirazione di magrezza), inneggiano ai disordini alimentari come stile di vita e come esempio di autocontrollo, fornendo consigli pratici su come procurarsi il vomito, su come mentire ai propri familiari, sui farmaci da assumere, sulle diete da seguire, sul conteggio delle calorie e su modelli fisici ai quali ispirarsi. La “moda” è dilagante e dappoco a poco si vengono a creare un numero sempre maggiore di siti satellite dove le ragazze studiano escamotage per scovare ed entrare nei vari gruppi e gridano a quello che definiscono il loro “stile di vita”. Per queste ragazze, infatti, “ana” non è una malattia ma una vera e propria filosofia di vita. Una ricerca spirituale che può annullare tutto in vista solo della magrezza, una Dea da venerare a cui dedicare delle poesie, alternate a dettagliati resoconti di “diari alimentari”, in cui le ragazze elencano quello che mangiano giornalmente, i loro obiettivi, e il peso perso. In questi siti e blog si vivono in diretta gli scontri con chi li vuole far mangiare, le madri che preparano pranzi deliziosi e comprano biscotti e con le quali la maggior parte delle volte hanno un rapporto conflittuale, almeno quanto quello con il cibo. E qui scatta la solidarietà della “amiche-ana, che si scambiano trucchi per non mangiare o per vomitare, e che hanno anche un segno distintivo: un braccialetto (che si può acquistare su Internet, tra l’altro) rosso per le “pro-ana” e porpora per le “pro-mia”. Le ragazze che si definiscono “pro-ana/mia” invitano ad entrare nei loro blog solo le persone che condividono una filosofia di magrezza assoluta: quella che chiamano la “filosofia ana”, i cui cardini salienti si trovano nei “Thin Commandments”, i comandamenti per essere magra, che proclamano la magrezza come un valore assoluto da anteporre ad ogni qualsiasi altra cosa. Nei loro siti c’è contrapposizione tra filosofia e malattia: mente l’anoressia viene riconosciuta come malattia e tutti gli effetti, il termine “ana” riveste per loro una filosofia di vita che nulla ha a che vedere con uno stato patologico. Una sorta di “identità anoressica”.
La loro è una corsa a quella che ritengono essere la “perfezione”, è una corsa verso un ideale pericoloso, è una corsa verso la morte. Ragazze disperate nei loro complessi, che non si accettano per quello che sono, che si puniscono per essere, a loro modo di vedere, grasse. Affermare che cosa sia il fenomeno “pro-ana” è certamente troppo complesso per me, però credo che la presenza di tanti siti, blog e forum al riguardo ci fornisca un duplice messaggio: da una parte, i siti “pro-ana” sono la sfida narcisistica di queste persone nei confronti di un mondo dal quale non si sentono comprese ed accettate, e la loro voglia di auto-affermazione che paradossalmente cerca convalida e sostegno nel numero; dall’altra possono rappresentare il loro grido di bisogno a chi gli sta intorno, un bisogno di relazione e considerazione, un malessere incatalogabile che non ha in effetti a che vedere con l’anoressia.
Ora, considerando queste informazioni in relazione ai numeri citati all’inizio di questo post, credo che sorga spontanea la domanda: quale altro movimento è così completamente basato su Internet? E perché il fenomeno “pro-ana” rimane totalmente attaccato e circoscritto al Web? È intenzionale???
Questa è la mia teoria al riguardo:
1) Il fenomeno “pro-ana” non è socialmente accettabile (e per buone ragioni!!) perciò richiede l’anonimato.
2) Conseguentemente, è difficile che un qualcosa di così controverso riesca a trovare pubblico. Riuscite ad immaginare come sarebbe trovare nella biblioteca del paese in cui abitate un libro che parla di “thinspo” o di “pro-ana” ? O “La guida per essere una buona pro-ana”? O “101 trucchi per le pro-ana”? Bè… ^^"
3) Le ragazze con disturbi alimentari (tra cui comunque sono incluse anche alcune ragazze “pro-ana”) risultano generalmente essere abbastanza introverse od asociali e perciò tendono a preferire interazioni on-line rispetto a relazioni nella vita reale.
4) Inoltre, usare Internet induce a mentire. In fin dei conti, nessuno può sapere chi veramente si nasconde dietro ad un nick. Perciò c’è tutto un mondo che ruota attorno ai siti “pro-ana”, dai falsi pesi a BMI estremamente bassi ai fini di mettersi in evidenza in perfetto stile “drama queen”.
5) Relativamente ai braccialetti di riconoscimento. A proposito di tutte quelle ragazze che dicono di aver comprato braccialetti rossi… Quante li utilizzano effettivamente per identificare un’altra “pro-ana” nella vita reale? Sono veramente indossati in pubblico? O appaiono solo nelle foto/immagini che si trovano su Internet?
Quello che può accadere è che persone come me o come la maggior parte di voi che state seguendo il mio blog, incappando in uno di questi siti, blog o forum cosiddetti “pro-ana/mia”, possano rimanere allo stesso tempo orripilate e attratte da quello che c’è scritto e dalle immagini mostrate. Una cosa di questo tipo può dunque essere una dura prova da affrontare lungo la strada del ricovero. In effetti, può essere un nuovo forte richiamo verso quello da cui stiamo tentando di staccarci. Allo stesso modo, ragazze insoddisfatte di se stesse e del proprio aspetto, che non hanno però mai avuto a che fare con DCA, possono trovare uno di questi siti/blog/forum, e credere di aver individuato qual è la via che risolverà tutti i loro problemi. Credo che noi ormai purtroppo sappiamo fin troppo bene che non è così, no?! Quindi, qualora vi capitasse di trovare un blog/sito/forum “pro-ana”, qualora vi sentiste nuovamente ritirare dentro il sintomo da quello che ci trovate, pensate prima a tutto quello che ho appena scritto, e chiedetevi: quanto in realtà c’è di vero, e quanto è montato? Perché non credo proprio che voi vogliate che sia una montatura a farvi cedere, a farvi abbandonare la strada della luce, giusto?!
In effetti, qui un’altra domanda sorge spontanea: cos’hanno veramente a che vedere le ragazze che si definiscono “pro-ana” con l’anoressia?
CONTINUA...
Trovo che far finta di niente sia l’unica cosa peggiore di parlarne. Quindi, vediamo di analizzare e razionalizzare.
Se scrivete su un motore di ricerca quale Google la parola “pro-ana”, otterrete circa 370.000 siti. Se invece provate a scrivere “thinspo”, ve ne usciranno circa 243.000.
Se digitate “pro-ana” su YouTube, otterrete circa 2500 video, mentre 8190 circa sono i risultati per “thinspo”.
Ripetendo la ricerca con “pro-ana” ma facendo riferimento alle immagini, vi usciranno 1.020.400 figure. Con“thinspo” le immagini risultanti sono circa 1.014.500.
Ecco un primo fatto che colpisce: i numeri relativi alle figure trovate sono molto più elevati rispetto alle informazioni scritte inerenti il fenomeno “pro-ana”.
Andiamo avanti. Cercando il termine “pro-ana” sui siti delle biblioteche maggiori della regione in cui vivo, non ho trovato nessun risultato. Analogamente per "thinspo". Il risultato è stato identico quando ho provato a ripetere la ricerca sui browser delle biblioteche delle maggiori università italiane.
Seconda osservazione: il termine “pro-ana”, dunque si trova essenzialmente su Internet, e scarse sono le informazioni che comunque si riesce a reperire riguardo al fenomeno. Informazioni che, peraltro, sono per lo più estremamente parziali, visto che fornite dalle stesse persone che promuovono il movimento.
Perciò adesso voglio cercare di fornire, in maniera quanto più oggettiva e distaccata possibile, qualche informazione al riguardo, tenendo sempre a mente i dati che vi ho fatto notare qui sopra, sui quali ritornerò in un secondo momento.
Le cosiddette “pro-ana” potrebbero essere definite come un gruppo di ragazze di età generalmente compresa tra i 13 e i 30 anni, che si tengono in contatto fra loro in blog, chat, forum, siti, community e quant’altro, dandosi consigli su come dimagrire e raggiungere quello che loro definiscono il “peso ideale”, che associano ad un’idea di “perfezione”.
La “moda” delle “pro-ana” (o “pro mia”, facendo riferimento alla bulimia) è nata negli Stati Uniti a partire dal 2002 e si calcola che oggi in America siano quasi 11 milioni le donne influenzate dal movimento e dall’ostentazione di un certo modo di apparire. In Italia il fenomeno “pro-ana” ha iniziato a diffondersi più o meno dal 2005, e si calcola che attualmente siano circa 500.000 le ragazze aderenti a questo movimento.
Il termine “ana” sta per “anoressia”, quasi un vezzeggiativo, e chi ne scrive ne tratta come una droga alla moda, un’unica strada percorribile, verso la distruzione o verso la salvezza.
I siti “pro-ana” sono spesso delle pagine personali o dei veri e propri blog che, supportati da immagini tra lo scioccante e il patinato (definite immagini “thinspo”, abbreviativo di “thin inspiration”, fonti d’ispirazione di magrezza), inneggiano ai disordini alimentari come stile di vita e come esempio di autocontrollo, fornendo consigli pratici su come procurarsi il vomito, su come mentire ai propri familiari, sui farmaci da assumere, sulle diete da seguire, sul conteggio delle calorie e su modelli fisici ai quali ispirarsi. La “moda” è dilagante e dappoco a poco si vengono a creare un numero sempre maggiore di siti satellite dove le ragazze studiano escamotage per scovare ed entrare nei vari gruppi e gridano a quello che definiscono il loro “stile di vita”. Per queste ragazze, infatti, “ana” non è una malattia ma una vera e propria filosofia di vita. Una ricerca spirituale che può annullare tutto in vista solo della magrezza, una Dea da venerare a cui dedicare delle poesie, alternate a dettagliati resoconti di “diari alimentari”, in cui le ragazze elencano quello che mangiano giornalmente, i loro obiettivi, e il peso perso. In questi siti e blog si vivono in diretta gli scontri con chi li vuole far mangiare, le madri che preparano pranzi deliziosi e comprano biscotti e con le quali la maggior parte delle volte hanno un rapporto conflittuale, almeno quanto quello con il cibo. E qui scatta la solidarietà della “amiche-ana, che si scambiano trucchi per non mangiare o per vomitare, e che hanno anche un segno distintivo: un braccialetto (che si può acquistare su Internet, tra l’altro) rosso per le “pro-ana” e porpora per le “pro-mia”. Le ragazze che si definiscono “pro-ana/mia” invitano ad entrare nei loro blog solo le persone che condividono una filosofia di magrezza assoluta: quella che chiamano la “filosofia ana”, i cui cardini salienti si trovano nei “Thin Commandments”, i comandamenti per essere magra, che proclamano la magrezza come un valore assoluto da anteporre ad ogni qualsiasi altra cosa. Nei loro siti c’è contrapposizione tra filosofia e malattia: mente l’anoressia viene riconosciuta come malattia e tutti gli effetti, il termine “ana” riveste per loro una filosofia di vita che nulla ha a che vedere con uno stato patologico. Una sorta di “identità anoressica”.
La loro è una corsa a quella che ritengono essere la “perfezione”, è una corsa verso un ideale pericoloso, è una corsa verso la morte. Ragazze disperate nei loro complessi, che non si accettano per quello che sono, che si puniscono per essere, a loro modo di vedere, grasse. Affermare che cosa sia il fenomeno “pro-ana” è certamente troppo complesso per me, però credo che la presenza di tanti siti, blog e forum al riguardo ci fornisca un duplice messaggio: da una parte, i siti “pro-ana” sono la sfida narcisistica di queste persone nei confronti di un mondo dal quale non si sentono comprese ed accettate, e la loro voglia di auto-affermazione che paradossalmente cerca convalida e sostegno nel numero; dall’altra possono rappresentare il loro grido di bisogno a chi gli sta intorno, un bisogno di relazione e considerazione, un malessere incatalogabile che non ha in effetti a che vedere con l’anoressia.
Ora, considerando queste informazioni in relazione ai numeri citati all’inizio di questo post, credo che sorga spontanea la domanda: quale altro movimento è così completamente basato su Internet? E perché il fenomeno “pro-ana” rimane totalmente attaccato e circoscritto al Web? È intenzionale???
Questa è la mia teoria al riguardo:
1) Il fenomeno “pro-ana” non è socialmente accettabile (e per buone ragioni!!) perciò richiede l’anonimato.
2) Conseguentemente, è difficile che un qualcosa di così controverso riesca a trovare pubblico. Riuscite ad immaginare come sarebbe trovare nella biblioteca del paese in cui abitate un libro che parla di “thinspo” o di “pro-ana” ? O “La guida per essere una buona pro-ana”? O “101 trucchi per le pro-ana”? Bè… ^^"
3) Le ragazze con disturbi alimentari (tra cui comunque sono incluse anche alcune ragazze “pro-ana”) risultano generalmente essere abbastanza introverse od asociali e perciò tendono a preferire interazioni on-line rispetto a relazioni nella vita reale.
4) Inoltre, usare Internet induce a mentire. In fin dei conti, nessuno può sapere chi veramente si nasconde dietro ad un nick. Perciò c’è tutto un mondo che ruota attorno ai siti “pro-ana”, dai falsi pesi a BMI estremamente bassi ai fini di mettersi in evidenza in perfetto stile “drama queen”.
5) Relativamente ai braccialetti di riconoscimento. A proposito di tutte quelle ragazze che dicono di aver comprato braccialetti rossi… Quante li utilizzano effettivamente per identificare un’altra “pro-ana” nella vita reale? Sono veramente indossati in pubblico? O appaiono solo nelle foto/immagini che si trovano su Internet?
Quello che può accadere è che persone come me o come la maggior parte di voi che state seguendo il mio blog, incappando in uno di questi siti, blog o forum cosiddetti “pro-ana/mia”, possano rimanere allo stesso tempo orripilate e attratte da quello che c’è scritto e dalle immagini mostrate. Una cosa di questo tipo può dunque essere una dura prova da affrontare lungo la strada del ricovero. In effetti, può essere un nuovo forte richiamo verso quello da cui stiamo tentando di staccarci. Allo stesso modo, ragazze insoddisfatte di se stesse e del proprio aspetto, che non hanno però mai avuto a che fare con DCA, possono trovare uno di questi siti/blog/forum, e credere di aver individuato qual è la via che risolverà tutti i loro problemi. Credo che noi ormai purtroppo sappiamo fin troppo bene che non è così, no?! Quindi, qualora vi capitasse di trovare un blog/sito/forum “pro-ana”, qualora vi sentiste nuovamente ritirare dentro il sintomo da quello che ci trovate, pensate prima a tutto quello che ho appena scritto, e chiedetevi: quanto in realtà c’è di vero, e quanto è montato? Perché non credo proprio che voi vogliate che sia una montatura a farvi cedere, a farvi abbandonare la strada della luce, giusto?!
In effetti, qui un’altra domanda sorge spontanea: cos’hanno veramente a che vedere le ragazze che si definiscono “pro-ana” con l’anoressia?
CONTINUA...
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30 commenti:
Il problema secondo me fondamentale è che la stragrande maggioranza di loro (conosco purtroppo il fenomeno da anni, e ho seguito i blog di molte di loro da lungo tempo) finiscono quasi sempre per incappare nella bulimia, com'è ovvio seguendo per troppo tempo i loro così restrittivi e ignoranti schemi alimentari
"... Una cosa di questo tipo può dunque essere una dura prova da affrontare lungo la strada del ricovero. In effetti, può essere un nuovo forte richiamo verso quello da cui stiamo tentando di staccarci. Allo stesso modo, ragazze insoddisfatte di se stesse e del proprio aspetto, che non hanno però mai avuto a che fare con DCA, possono trovare uno di questi siti/blog/forum, e credere di aver individuato qual è la via che risolverà tutti i loro problemi..."
E' quello che scrissi anch'io tempo fa sul mio blog. Fu l'intervento che ci fece conoscere. Perciò è superfluo dire quanto io sia d'accordo con quello che scrivi, cara Veggie.
Grazie per il tuo ultimo commento al mio racconto e sono felice di aver contribuito a farti trovare il coraggio di scrivere ciò di cui volevi parlare da così tanto tempo.
Ti abbraccio forte forte,
Clara
Giustissimo, anch'io avevo sentito parlare di questi siti e solo al pensiero ero rimasta agghiacciata; però nello stesso tempo non si possono chiudere gli occhi e far finta che non esistano.
La cosa migliore è affrontare il problema, far capire che queste apparenti scorciatoie in realtà sono nocive... e bugiarde. Ognuno può mentire sul suo peso, solamente in nome della moda o per uno stupido divertimento. Ma così facendo si ha idea di quanto male si possa fare a chi legge?
Ottimo lavoro e ottima analisi Veggie...
Internet è uno strumento straordinario ma bisogna saperlo usare con criterio e forte personalità...questi maledetti siti pro-ana possono fare molto male a chi è già molto insicuro e manipolabile per motivi personali...
..questo post mi ha fatto riflettere molto..io fin'ora ho sempre considerato le ragazze pro-ana alla stregua di tutte le altre ragazze con disturbi alimentari, semplicemente, persone che non vogliono ammettere a se stesse che ciò che fanno le fa stare male..persone che si sono incartate anche più di quanto non lo siamo noi, che riconosciamo apertamente che qualcosa non va...ma forse le cose non stanno proprio così...certo, è innegabile che il fenomeno pro-ana e l'anoressia siano strettamente legate...
sinceramente non so cosa pensare...perchè stento a credere che una persona possa in tutta sincerità definirsi pro-ana e desiderare veramente uno stile di vita del genere...è sempre il solito discorso (dico solito, perchè ne ho parlato molte volte con varie persone): quand'è che noi veramente stiamo scegliendo? quando decidiamo di compiere una certa azione per evitare il senso di colpa che ci assalirebbe altrimenti abbiamo veramente fatto una scelta?
..ci sono diversi modi di scegliere...e mi chiedo quanto queste ragazze, che si definiscono pro-ana, stiano in effetti scegliendo questo stile di vita e quanto ci siano rimaste incastrate...
un abbraccio forte veggie...
ps. non preoccuparti, almeno per me...non potrei mai farmi condizionare da uno di quei blog, non adesso, non più da molto tempo.
Veggie sono d'accordo con te!
spesso giro tra i siti pro ana perchè vorrei capire.all'inizio volevo aiutare e lasciavo commenti su commenti (mai considerati). Sai da quando sono madre ho paura per il futuro di mia figlia e penso che sia meglio conoscere i pensieri di queste persone che nascondersi e ingnorare. solo così con la conoscenza si può fare qualcosa. Oggi ho capito il significato di parecchi termini Grazie! secondo me solo chi ci è passato o degli specialisti possono aiutare veramente una ragazza con dei disordini alimentari, ma come hai detto tu:l'anonimato nasconde, finchè le cose si mettono male..poi o ci si cura o si muore.
baci
Sono capitata spesso in siti di questo genere..ne sono incuriosita e mi dispiace per le ragazze che li scrivono..ma nulla di più.
Felice sabato :-)
Pachucha.
ANONIMO: mi ha gelato il sangue con quel "nulla di più"
Ne abbiamo già parlato, io trovo questi siti sconfortanti. E' ovvio che urlino un disagio, alcuni giornali hanno proposto di eliminarli dai siti, ma io non credo che la censura sia la soluzione migliore. Serve informazione. Serve far capire che la maggior parte (se non la totalità) delle foto di modelle che vengono riportate come esempi da seguire sono ritoccate dai fotografi al pc. Da poco ho visto un servizio fotografico di una modella in costume da bagno. 20 anni, bellissima, magra (ma non scheletrica), con la cellulite. Aveva la cellulite. E sul catalogo realizzato gambe perfette!! La bellezza perfetta non esiste. Tutte abbiamo difetti, anche quelle che sembrano perfette. Dovremmo imparare ad accettarci per come siamo, senza seguire modelli..
Quei siti possono essere dannosi, influenzare ragazze e ragazzi che non conoscono realmente il problema...bisogna parlarne.
Sai che quello che stai facendo è ottimo? Devi parlarne, devi spiegare l'orrore dell'anoressia, spiegare l'altra faccia della medaglia. E' un autocntrollo che fa gola...
ciao a tutte... sono stata un pò impegnata ... scusate per l'assenza ..
io sono daccordo con francesca.
non so esattamente cosa pensare su queste ragazze,su questa cosa.
io ho letto molti di questi blog a dire il vero.
in alcune ragazze mi è sembrato di vedere tanta superficialità, altre ragazze forse avevano solo bisogno di avere un amica accanto ma forse non hanno trovato le persone giuste.
ho letto i comandamenti "pro-ana", e non saprei come descriverli. mi viene da pensare "ma chi c.... li ha inventati????"
la cosa del braccialetto non la sapevo, ma davvero se lo mettono?o esiste solo su internet?
trovo giusto parlare di questo fenomeno, ma nel modo giusto, perchè effettivamentegirando su internet di critiche su questa cosa ce ne sono molte, ma la maggior parte sono molte stupide.
almeno questo è quello che ho percepito io.
comunque veggie.. stai tranquilla... anche se vado girando su questi siti non abbandono LA NOSTRA strada...
più che altro guardando quei blog cerco di capire chi puo avere bisogno di una persona amica, chi è che dice solo una marea di cavolate ...
alla domanda finale che hai lasciato io non so dare una risposta ..
ma sono contenta di parlarne con tutte voi, di leggere i vostri commenti per capire cosa ne pensate anche voi..
ti voglio tanto bene ...
un abbraccio forte ...
Io non sono pro ana ma pro magrezza,e quello che vedo mi gratifica... mi rende forte...
ciao, grazie per essere passata. come stai?interessantissimo il post, brava!
Grazie per questo post. Aiuta a comprendere un fenomeno al tempo stesso sconcertante e allarmante.
continua la tua battaglia, guerriera!
^____^
Ho letto tutto, e ho anche provato a cercare su internet...non so' neanche cosa dire...non pensavo esistessero dei siti del genere, sono rimasta abbastanza sconvolta
Sempre detto anch'io che pro-ana e anoressia sono 2 cose totalmente differenti. Quindi, la risposta alla tua ultima domanda, è NIENTE.
A me quei loro blog mi fanno ridere. Se sapessero cos'è veramente l'anoressia, smetterebbero all'istante di desiderarla e d'invocarla come fanno.
La loro non è una scelta, è per lo più solo un gioco, un riempitivo alla loro noia che rischia solo di fare del male a chi può essere più vulnerabile a questo tipo di cose.
Ma neanche la nostra è una scelta. Perchè la paura non è una scelta.
Noi scegliamo un sintomo, questo sì. Ma della merda che ne consegue, non ne sappiamo niente. La vediamo solo quando ce l'abbiamo addosso e non ci fa più respirare. Eppure, allo stesso tempo, ci fa tirare avanti.
Jonny
ciao un saluto veloce la tua amica marianna
Grazie mille! ti terrò aggiornata =)
Chiara.
...l' autodistruzione è sempre sintomo di immenso malessere. queste ragazze "pro-ana", che spesso sono ragazzine idiote che non capiscono un cazzo di quello che hanno intorno, giocano con un male che prima o poi le colpira. capiranno allora di cosa davverostavano parlando, ma sarà tardi. ci vuole più educazione sociale, cara veggie continua.
A Jonny:
Non si sceglie di aver paura... Così come non si può scegliere di non averne. Ma si può scegliere di combatterla. Perchè niente ti da coraggio, forza e determinazione come il guardarla in faccia senza abbassare lo sguardo. Tutte le volte in cui scegli di stare nella "sicurezza" della merda, rinforzi la paura. La paura cresce e vive nell'oscurità... E dire che a volte basterebbe accendere la luce...
@ allthatjazz - E' un qualcosa di molto soggettivo, direi... Sicuramente, fissarsi sul cibo e sul corpo, anche senza una reale motivazione sottostante, porta innegabilmente all'accrescimento del rischio di sviluppare un DCA...
P.S.= Mi fa davvero piacere che la parte tra parentesi del tuo commento usi la parola "purtroppo" e il verbo "ho seguito" al passato...
@ Clara - No, Claretta, grazie a te... Lo sai quanto condivido con te questo pensiero... perciò penso sia davvero giusto parlarne, nonostante tutto...
@ Vele/Ivy - Hai tutta la raqgione del mondo... è esattamente il messaggio che volevo far passare anch'io... Le tue prole dicono tutto e si commentano da sole...
@ ElioGregory - Una volta, da qualche parte, ho letto: "Non sono le armi che uccidono, ma gli uomini". Ecco, penso che sia la stessa cosa. I blog di per sè sono intransitivi, neutri. E' l'uso che se ne fa che determina il loro scopo... e che ci dice chi siamo... Io ho fatto la mia scelta. Spero di non essere la sola.
@ Francesca - Sono contenta che questo post ti abbia fatto riflettere in termini positivi, senza però "tirarti" verso questa tipologia di blog... ^_^ Io credo sicuramente (come ho scritto anche nel post di oggi) che queste ragazze che si definiscono "pro-ana" abbiano una qualche forma di problema con se stesse che non vogliono/possono/riescono ad ammettere, ma non mi sembra che sia particolarmente correlato ai DCA. Io credo che, in tutti i casi, non si sceglie mai un male... si sceglie un male solo se lo si reputa un bene rispetto ad un male minore... forse la filosofia "pro-ana" può sembrare una "scorciatoia"... purtroppo non lo è... può solo essere l'anticamera di un inferno molto peggiore. E noi, purtroppo, ne sappiamo qualcosa, no?!
@ Stella - Grazie! E grazie anche per il tuo supporto!!
@ Cristina - Innanzitutto, grazie per la tua sensibilità. E' un dono bellissimo. Penso che il tuo lasciare commenti su quei blog sia stato un gesto di un altruismo meraviglioso, e non credo che quelle ragazze ne siano rimaste indifferenti... magari non ti hanno risposto perchè questo le avrebbe "destabilizzate", ma credo che comunque tu sia riuscita a toccare qualcosa... Hai ragione, è solo conoscendo le cose che si può scegliere quello che è il modo giusto per affrontarle...
@ Pachucha - E allora, cerca di provare a vedere oltre... oltre alle mere parole che scrivono... oltre alla facciata... dentro il loro vero dolore...
@ Sorridente - Grazie davvero per le tue parole. Mi hanno fatto riflettere molto. Soprattutto per quello che dici riguardo al fatto che la mggior parte delle foto di modelle che girano su Internet sono dei "falsi", oggetto di numerosi fotoritocchi... Credo proprio che scriverò un post al riguardo... Grazie per l'ispirazione...
@ Veronica - Grazie... Assolutamente sì, hai perfettamente ragione, infatti è quello che sto cercando di fare... Tu continua a seguirmi e a "direzionarmi" con i tuoi commenti, okay?! Un baciotto...
@ Mel - Hai ragione tesoro... penso che certe domande, quando si leggono certe cose, vengano spontanee... Sicuramente, chi ha inventato una cosa del genere, è una persona con tantissimi problemi, quali che siano... e una persona del genere non può che farmi un'infinita pietà e tristezza... Io credo che tu stia facendo la cosa migliore: valutare in maniera oggettiva, e cercare di capire se è possibile dare una mano o meno... purtroppo non si può salvare chi non vuol essere salvato... si può solo cercare di fare del nostro meglio... E siamo qui proprio per condividere le nostre esperienze e darci una mano a vicenda... E io sono immensamente felice che in questo post ci sia anche tu... Spero di rileggerti presto... Ti voglio tanto bene anch'io...
@ Giulia - Coda di paglia, tesoro?!
@ Skinny Angel - Grazie a te... Sono contenta che il post ti sia piaciuto... Spero che leggerai anche gli altri in merito... Un abbraccione...
@ Alfa - Bè, io il mio tentativo lo faccio... spero che possa essere recepito nella giusta maniera... E' certo che continuo a combattere... è quello che facciamo tutte, qui...
@ Simo - Davvero non conoscevi questo fenomeno? Allora, se ti va, continua a seguire il ciclo di post tematici che sto scrivendo... Magari potrai tornare successivamente su quei siti senza più esserne sconvolta, ma con un maggiore consapevolezza... Un bacio...
@ Jonny - Non appena ho letto le tue parole, la prima cosa che ho pensato è stata: "Sono le parole che io stessa avrei potuto scrivere qualche anno fa, una ad una"... Un brivido lungo la schiena, soltanto questo... Il desiderio di vedere oltre quello che non riesco a vedere... di capire quello che non riesco a capire... e allora guardo a quella che sono stata, perchè spero di riuscire, in questo modo, a vedere anche te... tanta è la vicinanza delle tue parole a quelle che sono state le mie. Posso dirti solo una cosa. Le tue parole sono state le mie qualche anno fa. E allora sorrido. Le mie parole di adesso potranno essere le tue tra qualche giorno, settimene, mese, anno...
@ Chiara - No, bella, grazie a te! Allora, attendo aggiornamenti. E ricordati che, per qualsiasi cosa, mi trovi sempre qui. Quando vuoi. Un abbraccio forte...
@ Johnny says - Purtroppo è difficile rendersi conto delle cose quanto ci siamo impantanate in mezzo. Non è un fatto d'idiozia, è semplicemente malessere, che ha radici profonde e, come tale, merita tutto il rispetto. Quello che io non condivido, è il voler coinvolgere altre persone in qualcosa di distruttivo. Ma capisco che chi sta male pensa innanzitutto a se stesso... siamo tutti animaletti egoisti, in fin dei conti. Però, informare... lo ritengo d'importanza fondamentale. Informare senza dare giudizi di valore... ognuno può trarre le proprie conclusioni...
P.S.= E, certo che continuo!!...
@ Anonimo - Scusami se ho cancellato il tuo commento... Sono certa che avevi linkato quel sito "pro-ana" solo per dare un termine di raffronto... Ma questo è un blog "anti pro-ana" e "pro-ricovero", quindi non tengo questo genere di link. Chi vuole trovare siti del genere, sa farlo anche senza bisogno di questo... e non sarò certo io a dare una mano a trovarli... Un saluto...
sei tutt'altro che sola Veggie...
ciao ragazze. dico raagzze perche sono certa ke siamo tutte donne...mi chiamo gra ho 14 anni e da maggio 2008 nn mangio piu come prima. per 4 volte ho cercato di vomitare ma solo 2 volte ci sono riuscita. vorrei che voi mi aiutaste anke a nascondere tutto...perche la gente nn capisce, anzi capisce solo in parte.sono stufa di sentirmi sempre fssata dagli altr per colpa della mia famiglia che parla male di me...
grazie ragazze.
@ ElioGregory - Sì... siamo tante che siamo dentro e ci stiamo combattendo... e poi ci siete voi, che siete "esterni" ma ci sostenete... e questo è pure veramente importante...
GRAZIE...
@ GrA - Ciao piccola... Qui siamo tutte ragazze che abbiamo vissuto i disturbi alimentari e ci stiamo combattendo contro... Io stessa sto combattendo contro l'anoressia... Perciò perchè mi chiedi consigli per autodistruggerti? Non ti suggerisco di fare un bel niente: so che sei arrabbiata e stai male con te stessa, e che le mie parole t'irriterebbero ancora di più. Ti ricordo però che la labbra puoi sfogarla su te stessa o all'esterno, trasformandola in un'emozione più sana e creativa. Sono certa che sei una ragazza sensibile ed intelligente, e stai perdendo tempo prezioso da usare invece per fare qualcosa di piacevole e positivo per te stessa. Se ti senti a disagio col tuo corpo, rivolgiti ad una dietista competente che saprà certo consigliarti il modo migliore per dimagrire in maniera progressiva, graduale, fisiologica e sana. Ma non farti del male... non fare lo stesso errore che ho fatto io... che abbiamo fatto in molte, qui... Non imboccare questa strada... torna indietro finché sei in tempo... perchè questo è un vicolo cieco, e finirai inevitabilmente per sbattere contro un muro se continui a percorrerlo... Non entrare in questo tunnel senza sbocco... Combatti per te stessa... E se vuoi una mano per combattere contro i disturbi alimentari, io sono sempre qui... Un bacino...
non hai idea di quanto mi sono arrabbiata quando ho scoperto della loro esistenza. Ne avessi avute un paio fisicamente davanti credo che le avrei letteralmente massacrate. Queste persone mi suscitano una rabbia, un'irritazione che non immagini. Comunque ho anche parlato con alcune di loro. In maniera civile, ovviamente. No comment.
se è più da esempio una bella ragazza senza arte nè parte vedi Grgoraci e affini, che donne impegnate, sarà difficile parlare di guarigione globale. boicottiamo queste subrette del cavolo che sono dei veri parassiti della società!
Perche non:)
leggere l'intero blog, pretty good
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