Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

venerdì 26 novembre 2010

La voce dell'anoressia

La voce dell’anoressia è un po’ come la voce del critico interiore che ogni qualsiasi persona possiede – quella vocina che ci rimprovera ogni volta che facciamo qualcosa di sbagliato.

La differenza è che la voce dell’anoressia non si limita soltanto a criticare, ma prova ad offrire una soluzione. L’anoressia offre infatti la possibilità di espletare una trasformazione.

Ben presto la voce dell’anoressia diventa, allo stesso tempo, la “brava ragazza” e la “cattiva ragazza”. Entrambe le tattiche sono ben note a chiunque abbia intenzione di mandare in pezzi volontà e corpo.

La “brava ragazza” offre potere, forza, controllo, superiorità, e soddisfazione. Queste sono le promesse che l’anoressia fa, anche se alla fine tutto quello che ci porterà sarà la sconfitta su tutti i fronti.

La “cattiva ragazza” non punisce, ma fa in modo che siamo noi ad infliggere le sue stesse punizioni su noi stesse. Tutto questo per raggiungere i nostri obiettivi.

La realtà però è che la trasformazione in una più bella, superiore, e migliore versione di noi stesse non avverrà mai. E si finisce per rimanere intrappolate nell’anoressia. Perché dopo tanti anni passati in balia di un disturbo alimentare, ci sembra che questo faccia semplicemente parte di noi da sempre. La voce dell’anoressia a poco a poco ci convince che l’anoressia è tutto quello che siamo, tutto quello in cui possiamo identificarci, tutto quello che ci definisce. Tutta la nostra vita.

C’è una strana ironia nel fatto che la possibilità di trasformazione che l’anoressia una volta ci offre, avviene in realtà soltanto nel momento in cui decidiamo di dare le spalle all’anoressia stessa e iniziamo a percorrere la strada del ricovero.

È grazie alla strada del ricovero che, in effetti, possiamo scoprire le Vere Noi Stesse: un’identità che non è definita da numeri, regole e ossessioni, un’identità che non ha bisogno dell’anoressia, di un’etichetta per essere definita, che non ha bisogno di provare dolore o di soffrire. Un’identità che solo noi, lavorando su noi stesse giorno dopo giorno, possiamo scoprire e tirare fuori.

Una volta, da qualche parte, ho letto: “Se vuoi essere te stessa come desideri, devi allontanare tutta la spazzatura che hai appreso non essere tua”. E penso che sia assolutamente vero.

L’anoressia è una scelta a perdere, perché tutte le promesse che la sua voce ci fa non potranno mai essere adempiute. E proprio perché l’anoressia ci ha portato a toccare il fondo, che adesso dobbiamo trovare dentro di noi la forza per risalire. In fin dei conti, è la sensazione di soffocamento che spinge a riprendere una boccata d’aria. Perciò, proviamo ad aprire le nostre ali. Perché finché non lo faremo, non sapremo mai quanto lontano potrà condurci il nostro volo.

La luce arriverà nel momento in cui decideremo di aprire gli occhi. Nel momento in cui il rischio di rimanere chiuse nella prigione dell’anoressia ci farà più paura del rischio di vivere senza l’anoressia.

sabato 20 novembre 2010

Il ricovero vale la pena

Il ricovero è un processo lungo, doloroso, complicato, così che molto spesso sembra ben più facile mollare, arrendersi e ritornare al comfort distruttivo dell’anoressia.
Il ricovero è in effetti la cosa più difficile che dovremo mai affrontare.

Ne vale la pena?

SI, ACCIPICCHIA!!!

Perché soltanto percorrendo la strada del ricovero possiamo tornare a vivere… ad amare la vita… e a sorridere.

Perciò, quando sentite che state per arrendervi, quando sentite che si sta facendo maledettamente dura, quando le lacrime scorrono senza che riusciate a fermarle… Ricordate soltanto… IL RICOVERO VALE LA PENA.

domenica 14 novembre 2010

10 ragioni per cui l'anoressia non vale la pena

So com’è, e so quanto fa male. E so anche che non vale la pena. Per molteplici ragioni.

Ragione n° 10 – Non sarai MAI magra come le modelle ampiamente fotoritoccate che si trovano a profusione in giro nel web.

Ragione n° 9 – Indossare vestiti neri e a maniche lunghe anche d’estate non fa poi così ganzo. Certo, la gente vi guarda. Ma non per il motivo che credete voi.

Ragione n° 8 – Non avrai abbastanza energia per fare sport, correre, danzare, ridere… o anche solo sorridere.

Ragione n° 7 – Per quanto peso tu possa perdere, non sarà mai abbastanza perché il disagio quello vero lo si prova nei confronti dell’interiorità e non dell’esteriorità.

Ragione n° 6 –
Diventa impossibile divertirsi e godere delle situazioni felici e spensierate come i compleanni, le cene con le amiche, le vacanze…

Ragione n° 5 – I collassi dovuti al sottopeso sono molto deleteri per la salute, comportano invecchiamento precoce e sono l’anticamera di danni fisici e conseguenze ben peggiori.

Ragione n° 4 – L’anoressia isola dal resto del mondo, si perdono le amiche, i famigliari, insomma, tutte le persone a cui si vuole bene.

Ragione n° 3 – Una vita che gira e rigira intorno a cibo/corpo/peso/forme lascia poco e punto spazio per VIVERE.

Ragione n° 2 – Gli eventuali risultati raggiunti sono effimeri e non danno la soddisfazione desiderata e ricercata. Si cerca di ottenere TUTTO, e alla fine ci si ritrova con NIENTE in mano.

Ragione n° 1 – L’anoressia, se tirata fino in fondo, porta a un solo risultato concreto: la MORTE.

E voi? Quali sono le vostre ragioni per cui l’anoressia non vale la pena?

martedì 9 novembre 2010

Underground (in Wonderland)

Questo video è dedicato a tutte coloro che stanno combattendo contro l’anoressia e che inseguono il sogno di essere libere dai DCA. A tutte coloro che percorrono la strada del ricovero in maniera tenace, testarda, determinata… a chi cade e si rialza, a chi ci prova sempre e non molla mai. Perché loro sono quelle che sconfiggeranno l’anoressia, quelle che guardano avanti, quelle che ce la mettono tutta, sempre, quelle che credono nel futuro e non smettono mai di lottare.



Qui sotto il testo della canzone che fa da "soundtrack" + la traduzione...

UNDERGROUND

Tripping out
Spinning around
I'm underground
I fell down
Yeah I fell down

I'm freaking out, where am I now?
Upside down and I can't stop it now
Can't stop me now, oh oh…

RIT: [I, I'll get by
I, I'll survive
When the world's crashing down
When I fall and hit the ground,
I will turn myself around
Don't you try to stop me.
I, I won't cry…]

I found myself in Wonderland
Get back on my feet, again
Is this real?
Is this pretend?
I'll take a stand until the end.

RIT: [I, I'll get by…] (x 2)


Ho fatto un passo falso
Che mi ha mandata a gambe all’aria
Mi sento spenta
Sono giù di morale / voglio mollare
Sì, sono giù di morale / voglio mollare

Sto sclerando, che diamine sto facendo?
Mi sento tutta sottosopra e non riesco a fermarlo
Non riesco a fermarmi, oh oh…

RIT: [Passerò anche attraverso questa difficoltà
E sopravviverò
Quando il mondo sembrerà crollarmi addosso
Quando anch’io cedo e cado,
poi mi rialzerò, perciò
non provate a fermarmi.
Io, io non piangerò…]

Mi sono ritrovata in un illusorio Paese delle Meraviglie
Ritorno sui miei passi, affronto la realtà
Cos’è reale?
Cos’è finzione?
Mi fermerò prima che sia troppo tardi.

RIT: [Passerò anche attraverso questa difficoltà…]

venerdì 5 novembre 2010

Liberiamocene!

Ci sono molte cose nella nostra vita: persone, eventi… e sentimenti. Non è facile avere a che fare con nessuna delle tre cose. Ci richiedono tanta forza, tanta energia, e spesso ci mettono nel panico. Così, per proteggerci da questa paura, finiamo per mettere in atto i meccanismi tipici dell’anoressia, quei rituali ossessivi che con la loro ripetitività ci rassicurano. In questo modo ci priviamo di un dolore, ma in realtà non facciamo altro che infliggercene un altro che ci permetta di non concentrarci più sul primo.

Bene, ragazze, è arrivato il momento di avere la meglio su tutto ciò che ci circonda e ci fa stare male. Di liberarcene. E negli ultimi tempi ho imparato a fare una cosa che, pur nella sua semplicità, è estremamente liberatoria.

Innanzitutto, prendete una scatola. Un scatola qualsiasi. Una scatola da scarpe può andare benissimo, per esempio.

Poi prendete una serie di foglietti di carta, e scriveteci sopra i nomi delle persone oppure le cose, gli eventi, le sensazioni che vi fanno stare male. Ad esempio, potete scriverci su “Perfezione”, oppure “Standard di bellezza”, o “Paura”, o “Anoressia”, o "Bulimia", oppure “Senso di colpa”, o “Controllo totale”, o “Ricerca dell’approvazione altrui”, o “Persone che mi giudicano per l’apparenza”, oppure potete scriverci su numeri, taglie, B.M.I., tutti quei numeri che sembrano voler esprimere quanto valiamo, ma che in realtà sono loro per primi a non valere niente.

A questo punto, siete pronte per passare alla fase successiva. A liberarvi di tutte queste cose che vi fanno stare male.

Ripiegate i foglietti su cui avete appena scritto, ditegli addio, ed infilateli dentro la scatola. Prendete lo scotch e chiudete la scatola nel migliore dei modi, sigillate tutti i foglietti dentro. E fate in modo che tutti i sentimenti negativi rimangano lì dentro, dentro la scatola, scritti su quei biglietti e non più dentro di voi.

Potete poi nascondere la scatola nel recesso di un armadio o buttarla. E, assieme a lei - senza bisogno di mettere in atto le strategie di coping tipiche dell'anoressia - liberarvi di tutte le sensazioni negative che fino a quel momento vi avevano oppresso.

lunedì 1 novembre 2010

D & R su una strada difficile

Domanda: Quale forma mentis deve avere una persona che vuole iniziare un percorso di ricovero dall’anoressia?

Risposta: La mentalità di una persona che vuole iniziare un percorso di ricovero è quella di chi è disposto a fare qualsiasi cosa pur di lottare contro l’anoressia. La forma mentis è quella della determinazione, del coraggio, della forza di volontà e della speranza.

Non posiamo ovviamente essere sempre dei pilastri di forza – soprattutto nella nostra testa – ma questo non significa che non abbiamo sempre e comunque la ferma decisione di stare meglio. Se volete veramente iniziare un percorso di ricovero, è totalmente nelle vostre possibilità il farlo. E se avete la convinzione e la speranza che combattere contro l’anoressia sia possibile, la lotta sta aspettando solo voi. Tutto sta nella vostra forza di volontà. Assolutamente tutto. Comprendete innanzitutto e soprattutto questo, ed avrete fatto già il primo passo. È un passo mentale, certo, ma è un passo ESTREMAMENTE importante e significativo.

Perché se provate a camminare su una scala, e il primo e l’ultimo scalino mancano, continuerete a vacillare per sempre… o, peggio ancora, potrete scivolare e cadere facendovi ancora più male.

Per prima cosa, predisponetevi al ricovero mentalmente. Interiorizzate il fatto che è una cosa che avete tutta la possibilità di fare, se solo lo volete. E iniziate con tutta la vostra determinazione a percorrere questa strada difficile. Ma non provateci nemmeno se anche solo in un lontano recesso della vostra mente o del vostro cuore pensate che sia impossibile. Perché in questo modo non arriverete da nessuna parte. Continuerete a urtare contro i posti di blocco.

Ciò ovviamente non significa che la strada del ricovero sia priva di ostacoli anche se avete la giusta mentalità. La strada del ricovero è difficilissima in ogni caso, su questo non ci sono dubbi, ma ciò non significa che non possiate attraversarla – significa solo che dovete essere preparate alle difficoltà che inevitabilmente incontrerete, e pronte a superare ogni ostacolo con il vostro coraggio, la vostra grinta e la vostra voglia di farcela.

E poi… bè, lo sapete cosa succede quando si arriva alla fine di una strada difficile, dura, accidentata e in terribile salita: la vista da lassù è molto migliore…
 
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