venerdì 2 marzo 2012
Prevenzione delle ricadute: Codice Verde
Facendo tirocinio al Pronto Soccorso, ho imparato che il triage assegna a tutti i pazienti che si presentano un codice colore differente in funzione della gravità della loro patologia, e quindi dell’urgenza con cui devono essere visitati dai medici. Dato che mi sembra funzionale, ho deciso di adottare questa stessa partizione per i segnali di ricaduta nell’anoressia. “Codice Verde” significa che i segnali indicano che si percorre la strada del ricovero. “Codice Giallo” significa che i segnali indicano che le cose si fanno più dure e il percorso s’incrina, con il che si tende ad adottare comportamenti che possono coadiuvare la ricaduta nell’anoressia. “Codice Rosso” significa che i segnali indicano che si è in piena ricaduta. È proprio di questo che ho intenzione di parlare in questo post e nei prossimi: individuare quali situazioni corrispondo ai codici di quale colore, e capire qual è la soglia, il limite in cui cominciamo a mentire a noi stesse per poterci giustificare la riadozione dei comportamenti tipici dell’anoressia.
Quindi, cominciamo dal “Codice Verde”.
Trovare le condizioni che simboleggiano un “Codice Verde”, ovvero tutti quei segnali che ci dicono che stiamo percorrendo correttamente la strada del ricovero – per quanto la cosa possa sembrare paradossale – è il compito più arduo. Perché? Perché siamo talmente abituate all’anoressia che non ci si rende ben conto di cosa poter fare per il nostro ricovero. Inoltre siamo talmente abituate a barcamenarci tra le difficoltà, siamo talmente abituate alla routine tipica dell’anoressia, che non si capisce più come di facesse, prima del suo esordio, a “vivere normalmente”. Non si capisce più cosa significhi vivere una vita “normale”.
Perciò, come individuare le situazioni da “Codice Verde”? Come si può vedere che stiamo effettivamente percorrendo la strada del ricovero? Innanzitutto, credo sia necessario ripensare al periodo in cui l’anoressia non era ancora entrata nella nostra vita, a quello che facevamo, a quelle che erano le nostre speranze, i nostri desideri. Credo che, come me, molte delle persone che stanno leggendo questo post abbiano difficoltà a ricordare come fosse la propria vita prima dell’anoressia, o hanno ricordi negativi della propria vita prima del DCA. In tal caso, provate a pensare a come adesso vorreste che la vostra vita fosse, senza l’anoressia, a tutto quello che potreste fare senza avere ansia. Ecco, quello che avete in mente è ciò che rientra nella categoria “Codice Verde”.
Qualche esempio di “Codice Verde”…
- Flessibilità nei confronti dei pasti (nelle quantità, nelle porzioni, nella varietà, etc…)
- Riduzione dell’ansia a fronte di una cena in pizzeria con gli amici
- Mantenimento di contatti regolari con amici e familiari
- Capacità di controllare lo svolgimento di attività fisica in modo da non esagerare
- Riduzione dei pensieri ossessivi
- Riduzione dell’ansia nell’acquisto dei vestiti
- Capacità di mangiare qualcosa semplicemente perché se ne ha voglia
- Cessazione del checking
- Cessazione del bisogno di pesarsi e di conoscere il proprio peso/Cessazione dell’evitamento a tutti i costi della bilancia
- Aumento del tempo dedicato alle attività di svago e agli hobby
- Riduzione della necessità di mettere in atto comportamenti autolesivi o tipicamente anoressici
- Riuscire a seguire correttamente l’ “equilibrio alimentare”
- Non essere più “terrorizzate” di fronte a certi cibi o a certe situazioni
- Etc…
Vi accorgerete che ci sono molti segnali di “Codice Verde” che passano sotto silenzio, ma che si possono per lo più ascrivere all’assenza di tutti quei pensieri e comportamenti che sono tipici dell’anoressia. I segni e sintomi tipici del DCA tendono infatti a regredire progressivamente man mano che si fanno passi avanti sulla strada del ricovero, questo spesso avviene con una lentezza tale che sul momento non ci se ne rende conto, ma non scoraggiatevi: alla lunga i progressi saranno evidenti!
Se vi va, lasciate un commento su quali sono i vostri segnali di “Codice Verde”!
Quindi, cominciamo dal “Codice Verde”.
Trovare le condizioni che simboleggiano un “Codice Verde”, ovvero tutti quei segnali che ci dicono che stiamo percorrendo correttamente la strada del ricovero – per quanto la cosa possa sembrare paradossale – è il compito più arduo. Perché? Perché siamo talmente abituate all’anoressia che non ci si rende ben conto di cosa poter fare per il nostro ricovero. Inoltre siamo talmente abituate a barcamenarci tra le difficoltà, siamo talmente abituate alla routine tipica dell’anoressia, che non si capisce più come di facesse, prima del suo esordio, a “vivere normalmente”. Non si capisce più cosa significhi vivere una vita “normale”.
Perciò, come individuare le situazioni da “Codice Verde”? Come si può vedere che stiamo effettivamente percorrendo la strada del ricovero? Innanzitutto, credo sia necessario ripensare al periodo in cui l’anoressia non era ancora entrata nella nostra vita, a quello che facevamo, a quelle che erano le nostre speranze, i nostri desideri. Credo che, come me, molte delle persone che stanno leggendo questo post abbiano difficoltà a ricordare come fosse la propria vita prima dell’anoressia, o hanno ricordi negativi della propria vita prima del DCA. In tal caso, provate a pensare a come adesso vorreste che la vostra vita fosse, senza l’anoressia, a tutto quello che potreste fare senza avere ansia. Ecco, quello che avete in mente è ciò che rientra nella categoria “Codice Verde”.
Qualche esempio di “Codice Verde”…
- Flessibilità nei confronti dei pasti (nelle quantità, nelle porzioni, nella varietà, etc…)
- Riduzione dell’ansia a fronte di una cena in pizzeria con gli amici
- Mantenimento di contatti regolari con amici e familiari
- Capacità di controllare lo svolgimento di attività fisica in modo da non esagerare
- Riduzione dei pensieri ossessivi
- Riduzione dell’ansia nell’acquisto dei vestiti
- Capacità di mangiare qualcosa semplicemente perché se ne ha voglia
- Cessazione del checking
- Cessazione del bisogno di pesarsi e di conoscere il proprio peso/Cessazione dell’evitamento a tutti i costi della bilancia
- Aumento del tempo dedicato alle attività di svago e agli hobby
- Riduzione della necessità di mettere in atto comportamenti autolesivi o tipicamente anoressici
- Riuscire a seguire correttamente l’ “equilibrio alimentare”
- Non essere più “terrorizzate” di fronte a certi cibi o a certe situazioni
- Etc…
Vi accorgerete che ci sono molti segnali di “Codice Verde” che passano sotto silenzio, ma che si possono per lo più ascrivere all’assenza di tutti quei pensieri e comportamenti che sono tipici dell’anoressia. I segni e sintomi tipici del DCA tendono infatti a regredire progressivamente man mano che si fanno passi avanti sulla strada del ricovero, questo spesso avviene con una lentezza tale che sul momento non ci se ne rende conto, ma non scoraggiatevi: alla lunga i progressi saranno evidenti!
Se vi va, lasciate un commento su quali sono i vostri segnali di “Codice Verde”!
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19 commenti:
Sono d'accordo quando dici che è difficile vivere una vita 'nnormale'. A volte io penso che non ci sia nemmeno una vita senza la mia malattia. E fatico a ripensare a quando non ero malata, vedo la mia vita solo con la malattia.
Io sono ancora in un periodo critico, credo da codice rosso, ovvero ancora ossessione delle calorie, di aumentare anche solo di 100gr, voler fare attività fisica a volontà...
Quello che scrivi sul 'codice verde' lo condivido, è il modo più corretto per percorrere il ricovero, staccarsi dalla malattia. Ma non è facile, le ricadute sono sempre dietro l'angolo.
Grazie per il commento al mio blog, facciamoci forza assieme e vinceremo la nostra battaglia!
- capacità di studiare
- rimanere in cucina senza sentirmi a rischio
- mangiare qualcosa senza sentire la necessità di correre a sputarlo
- non cercare di nutrire forzatamente gli altri.
oltre tutte le altre cose che hai detto tu ovviamente.
cosa avrò ottenuto? non ne ho idea... non ho mai idea di niente. sai, è anche tanta la rabbia da parte mia che difficilmente razionalizzo bene i miei pensieri. anche il pallino della dieta, mi spiego? mi chiedo: ora io sono così in crisi, e devo controllarmi, devo dimagrire, DEVO sia chiaro, perchè non lo vedo bene, non è un ''dimagrisco serenamente'', no è un dovere che mi sono imposta... ecco, e poi? e poi, quando arriverò a perdere dieci chili? venti?! sarò in grado di controllarmi? sarò capace di vedermi allo specchio razionalmente? e se succedesse che tornando ai miei 52, che sia ben chiaro sono sani obiettivamente parlando essendo che io sono 1.59 cm, e dovessi comunque vedermi grassa? perchè allora succedeva, allora tutti mi dicevano che dovevo fare attenzione perchè poi rischiavo di dimagrire troppo. se succedesse, che piega prenderebbe la cosa?
''Inoltre siamo talmente abituate a barcamenarci tra le difficoltà, siamo talmente abituate alla routine tipica dell’anoressia, che non si capisce più come di facesse, prima del suo esordio, a “vivere normalmente”. Non si capisce più cosa significhi vivere una vita “normale”''
come sai io non sono anoressica, però questa frase... è così vera. non ho idea di come fosse prima, e se il prima fosse normale. e non solo con il cibo, ma in generale...
un abbraccio.
Io non capisco.. nelle settimane in cui esageravo col cibo c'erano molti segnali di "codice verde", ora che da un po' mi controllo, faccio attività fisica e studio.. e quindi sono contenta di non ingrassare più, automaticamente mi ritrovo nella testa pensieri ossessivi, torno a pesarmi spesso, a guardarmi allo specchio per cercare differenze o umiliarmi, vorrei scendere di più di quanto dovrei, mi viene l'istinto di andare a vomitare e di restringere.. non so, non credo di capire come si fa a non ricadere.. e la cosa spaventosa è che ogni volta che mi muovo per uscirne, mi sembra che l'anoressia sia terribilmente affascinante.
:(
il bello è che avevo pure detto che ai miei interesso. mpf. non lo so veggie, non lo so... non capisco proprio più niente, c'è un gran bordello di base, il cibo non capisco che ruolo ha.
comunque per la questione dietista ci ho provato, ma purtroppo non riesco... ne ho provate un paio, ma niente, solo soldi buttati via. riesco a controllarmi ultimamente, e anche se mi abbuffo non mi odio troppo, perchè appunto ho più controllo... però riesco ad averlo solo se faccio da me, con le diete imposte da altri fallivo sempre. non so, forse l'idea che un medico mi dica come devo mangiare e tutto il resto... oppure no. bah.
se non sono troppo maleducata, ti posso chiedere una cosa personale? cosa studi a medicina? e non sapendolo ti dico comunque: saresti una bravissima psichiatra sai? leggendo il tuo commento al mio ultimo post, mi sono venute in mente le cose che mi hai detto anche in altri commenti: cerchi di condurmi ad una presa di coscienza, ad un ragionamento razionale. e pensavo che la mia psicologa non lo ha MAI fatto con me. la mia psichiatra invece sì, e proprio per questo ho fatto il collegamento con te.
un abbraccio
Molto interessante questo post!!!!!
È verissimo, si fa più caso alle ricadute che non a quello che ci mantiene sulla pista, forse perché le ricadute ci fanno sentire peggio, come se non fossimo capaci, e allora ce la prendiamo. Però sono d’accordo con te sul fatto che è importante concentrarci anche su ciò che ci mantiene sulla giusta strada, e poter usare queste cose, come scrivevi tu stessa qualche post fa, come punti di forza.
Quindi, adesso scrivo i miei codici verdi, precisando che forse sono un po’ diversi dai tuoi (e quindi diciamo che sono un po’ come integrativi ai tuoi) perché il mio problema alimentare è sempre stato principalmente la bulimia e non l’anoressia (diciamo che avevo iniziato con la restrizione alimentare, ma non ho mai avuto un grande autocontrollo in generale, quindi nel giro di pochi mesi mi sono ritrovata nella bulimia), però ritengo che molti dei tuoi punti siano comunque validi anche per me.
In ogni caso, i miei codici verdi:
- riuscire a non correre in bagno dopo i pasti
- non avere il pensiero fisso di dover correre in bagno dopo i pasti
- non avere più la faccia gonfia
- non avere più le fitte sulle dita delle mani
- non stare più a pensare che ci sono dei cibi che mi fanno ingrassare piuttosto che altri
- avere il ciclo regolare
- riuscire a mangiare in pubblico (nel senso, quando sono fuori con le mie amiche o col mio ragazzo)
- non avere più abbuffate compensate
- non prendere più lassativi
- non dare importanza al fatto che ci sono ragazze più magre e più alte di me
- mettermi il costume da bagno ed andare al mare o in piscina senza eccessive paranoie
- non avere più problemi ad accettare il fatto che devo andare dalla nutrizionista e dalla psicologa
e molti altri, ma la smetto qui sennò annoio tutte!
Un bacioneeeeeeeee!!!!!!!!!
I miei segnali di codice verde?
...
-Non dare la priorità al conteggio delle calorie e riuscire a concentrarsi su qualsiasi cosa senza averlo fatto
-riuscire a vestirmi senza troppi problemi
-dormire bene
-non aver voglia di piangere
-non voler stravolgere tutto
Poi gli altri li hai detti tutti te :)
Comunque mi piace l'idea di assegnare un codice per ogni situazione... credo aiuti anche nel riconoscere che si tratta di una malattia in un certo senso.
La malattia che ha nascosto la vita di prima.
Quella ritenuta "normale".
Io, non so per quale strano ragionamento, sto arrivando ad odiare i termini "normale", "anormale", "strano" riferiti alle persone e alla vita.
Forse perchè troppe volte li sento utilizzare da altre persone inmodo "sbagliato", non so se mi spiego...
Ma credo che sia solo un modo per negare a me stessa che non è normale non desiderare il cibo e quant'altro...
o forse è mia madre che me lo fa odiare.
Boh, comunque sia... è un'altra cosa che farò assieme all'aggiornamento dei punti di forza ;)
Ah, credo che settimana prossima inviterò qualcuno da me a mangiare, vediamo come va! :D
Ho paura che dovrò aspettare i tuoi codici giallo e rosso - sperando poi di potermi riconoscere di più nel giallo :-(
Grazie Veggie, sempre e comunque. Te l'avranno detto in tante, probabilmente te l'ho già detto io tante altre volte, ma: il tuo blog e la tua persona hanno un grande valore.
Ottima la scelta di associare tre diversi colori ai segnali che indicano le tre diverse tipologie di situazioni relative alla ricaduta nell'anoressia.
Se le persone interessate lasciassero i loro segnali di Codice verde, ma anche degli altri due Codici in seguito, si potrebbe realizzare qualcosa di veramente utile.
Brava Veggie, come sempre.
Un salutone da Annarita, che passa quando può, ma che non si dimentica di te.
Diventerai un medico bravissimo, Veggie! Hai scelto proprio la strada giusta.
-Andare a mangiarmi una pizza con degli amici molto tranquillamente.
-Indossare qualunque tipo di abito senza sentirmi una vacca.
-Andare al mare senza problemi.
-Non cercare di far mangiare di più le altre persone.
-Non aver più paura della cucina, e della bilancia.
...Non so le mia vita tornerà mai ad essere così.
Ti stringo.
questi post sono davvero interessanti! come sempre sai dare ottimi spunti di riflessione e ottimi consigli! riesco sempre a vedere le cose in modo più positivo quando li leggo ^_^ grazie davvero!
-codice verde più evidente:mangiare serenamente la pizza della domenica col mio ragazzo!
Io mi sa che adesso sono in rosso...
- Guardarsi allo specchio senza scoppiare a piangere;
- non toccarsi il ventre ogni dieci minuti per constatare che non sia 'troppo' gonfio
...
@ FREE – Ci arriverò tra qualche post al “Codice Rosso”, porta ancora un po’ di pazienza… ^^” Lo so, lo so quanto possano essere difficile i primi momenti… Dopo tanto tempo che siamo state egosintonicamente attaccate ad una malattia, è normale che non possiamo pretendere di staccarcene tutto d’un botto… ci vuole tempo, pazienza ci vuole, tanto di entrambi… E’ vero, le ricadute sono sempre dietro l’angolo, e probabilmente lo saranno sempre… ma avere dei punti fermi cui aggrapparsi è già un modo per non scivolare in piena ricaduta ma cercare di riprendersi un po’ prima, non credi?!... Sì, combattiamo insieme, sono certa che possiamo darci una mano a vicenda!... Ti abbraccio forte…
P.S.= Grazie per aver aggiunto i tuoi segnali di “Codice Verde”!...
@ justviky – Innanzitutto, ti ringrazio per aver condiviso qui i tuoi segnali da “Codice Verde”!... Mi ha fatto moltissimo piacere… GRAZIE!... Tra l’altro, condivido in pieno i punti da te elencati…
@ Mary Jane - Come tu stessa hai scritto, senti che quello che stai perseguendo non è un “dimagrisco serenamente”. Dunque, la domanda che ti faccio è: cosa cerchi davvero? Mi spiego: se tu volessi davvero solo un dimagrimento, nella consapevolezza che 52 Kg per 159 cm sono medicalmente parlando okay, andresti da una dietista e ti faresti prescrivere una dieta. Ma tu non fai così. Ergo, quello che vuoi VERAMENTE non è semplicemente solo un dimagrimento. Del resto, lo confermano le tue stesse domande: cosa succederà quando arriverai a perdere TOT chili?, ti chiedi. Sarò in grado di controllarmi? Mi vedrò ancora grassa?... E questo è un punto importante. Premesso che il controllo lo hai già perso perché, ammettilo, in questo momento un piatto di pasta al pomodoro ha più controllo sulla tua vita di quanto non ne abbia tu stessa… quando arriverai a perdere TOT chili non succederà assolutamente niente. Te lo dico per esperienza. Perché non è dimagrire il vero obiettivo, quello è solo lo spauracchio dietro al quale ci nascondiamo. Non succederà niente, e ti sentirai non-serena e di merda esattamente come ti senti adesso. In più, se scivoli ulteriormente, sarai non-serena, una merda, e pure con dei problemi di salute. Niente Harry Potter che agita la bacchetta magica e ti risolve la vita. Ecco a cosa ti porterà questo. Tutto qui.
P.S.= In quanto al tuo secondo commento, non sei maleducata affatto, figurati… ma preferisco non scrivere cose molto personali sul blog… Però, se mi mani una mail al mio indirizzo, che è: veggie.any@gmail.com ti rispondo direttamente personalmente!... Quindi, ci sentiamo via mail, okay?!!... Un bacio!...
@ Padme – E’ normale che sia così, Padme… Si sceglie un DCA per proteggerci, in un certo qualmodo, da qualcosa che ne sta al difuori… è per questo che poi si ha così paura ad uscirne e ci si sente attratte dal DCA stesso, perché è una strategia di coping, a suo modo, estremamente funzionale. Quello su cui dobbiamo focalizzarci è che esistono anche strategie di coping differenti, che possono comunque essere efficienti, e che non passano per meccanismi autodistruttivi… Ecco, guarda, io credo che individuare queste strategie di coping sia già in sé un segnale da “Codice Verde”…
@ Wolfie – Ma figurati se tu annoi, tutt’altro!, anzi… Grazie mille per i tuoi segnali da “Codice Verde”!... Hai fatto benissimo a scriverli, mi ha fatto davvero molto piacere perché effettivamente io, da anoressica, ho difficoltà a contemplare su certi aspetti la controparte bulimica che non ho mai vissuto personalmente… Perciò, grazie mille per aver specificato anche cosa ci sta sull’altra faccia della medaglia…
@ Sonia – Grazie per aver aggiunto i tuoi segnali di Codice Verde!... Sui punti numero 2, 4 e 5 mi trovo molto anch’io… non c’avevo pensato, ma effettivamente è così, hai ragione. Neanche a me piacciono molto le parole normale/anormale… Per il semplice fatto che non se ne può dare una definizione oggettiva, ma solo soggettiva… Perché, cosa è “normale”?... In fin dei conti, niente lo è veramente… Ognuno guarda alla realtà con i propri occhi, e perciò vede come “normali” le cose che si allineano al proprio modo di pensare… ma questo è assolutamente soggettivo, perché ognuno definisce a suo modo la propria realtà. Perciò, non ti preoccupare di essere normale/anormale… preoccupati di cercare di riuscire ad essere serena…
P.S.= Fammi sapere com’è andata se hai poi invitato qualche amica a mangiare da te!... ^__^
@ Bianca – Sì, i prossimi post saranno dedicati agli altri codici, ti chiedo di avere ancora un po’ di pazienza… ^^” Grazie a te per le tue parole, fan sempre molto piacere… anche se credo di non essere proprio come dici tu, ma comunque… grazie!... ^__^
@ Annarita – Infatti miro a fare una sorta di raccolta globale di idee… un brainstorming relativo alla prevenzione delle ricadute… così possiamo completarci a vicenda…
@ Vele/Ivy – Ti ringrazio!... M’imbarazzi… sei troppo buona… ^__^”
@ Ef – Innanzitutto, grazie per aver aggiunto i tuoi punti alla lista… Io credo che la volontà racchiuda in sé una grossa fetta di potere… per cui, se tu lo vuoi davvero, non c’è alcuna ragione per cui le cose non dovrebbero tornare ad essere così… ma ricorda: sei tu la prima che deve crederci fino in fondo… Perché se ce la metti tutta, hai tutta la possibilità di far diventare le cose esattamente come vuoi…
@ kjk – Mi fa davvero piacere che tu ti senta più positiva quando mi leggi!... Sono contenta!... E lascia che te lo dica: il tuo segnale da “Codice Verde” è veramente una gran cosa!... Ti abbraccio forte forte…
@ Musidora – Ancora qualche post, è arriverò anche al “Codice Rosso”… Comunque è già positivo il fatto che tu te ne renda conto, così puoi porvi rimedio…
- Capacità di controllare lo svolgimento di attività fisica in modo da non esagerare
Solo questo. E solo perché sono una pigra di merda .-.
@ HateQueen – Bè, con tutto quello che hanno scritto le altre ragazze prima di te, mica per pigrizia da parte tua, ma era proprio difficile introdurre qualcosa che non fosse già stato scritto… Perciò, grazie per aver aggiunto il tuo input!... Più la lista è allargata, migliore diventa… E il tuo punto vi rientra sicuramente a pieno titolo…
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