venerdì 19 luglio 2013
Alla ricerca dei geni: La "Anorexia Nervosa Genetic Initiative"
Recentemente, il centro per DCA dell’Università del Nord Carolina ha annnunciato l’esordio dell’ANGI, acronimo che sta per Anorexia Nervosa Genetic Initative. L’obiettivo del progetto è quello di cercare di capire se e come sono coinvolti i geni nella comparsa dell’anoressia.
Quando ho letto questa cosa, mi è immediatamente venuta voglia di saperne di più. Così ho letto tutto il materiale contenuto nel sito, e penso che questo possa essere riassunto in una serie di interessantissimi punti.
1) Cos’è l’ANGI? Perchè c’è bisogno di uno studio di questo tipo?
ANGI sta per Anorexia Nervosa Genetic Initiative. Si tratta di una collaborazione internazionale volta ad identificare l’eventuale presenza di geni che possono incrementare il rischio d’insorgenza dell’anoressia, che coinvolge ricercatori americani, australiani, svedesi e danesi.
È noto che l’anoressia è caratterizzata da una severa restrizione alimentare che porta ad una drastica perdita di peso, e che può essere letale. È noto anche che colpisce circa l’1% della popolazione, soprattutto di sesso femminile, ma non si sa propriamente il perché. Poiché non abbiamo una completa conoscenza dell’eziologia dell’anoressia, è difficile elaborare nuove terapie effettivamente efficaci. I ricercatori aderenti a questo progetto ritengono che se si riuscisse ad identificare l’eventuale presenza di geni che aumentano il rischio di comparsa dell’anoressia, si potrebbe capire meglio perché questa malattia si sviluppa, quali potrebbero essere le strategie di prevenzione più efficaci, quali le terapie più mirate.
Per rendere questo studio statisticamente attendibile, i ricercatori hanno deciso di avviare questo progetto quando avranno raggiunto circa 16.000 partecipanti, sia con anoressia, sia senza anoressia (in maniera tale da poter avere un gruppo di controllo, per raffronto.).
2) A quali domande potrebbe rispondere lo studio ANGI?
Il principale obiettivo di questo studio è quello di identificare aree nel genoma che potrebbero contribuire ad aumentare il rischio d’insorgenza dell’anoressia. Questa è già un’enorme domanda a cui rispondere! Quando questi geni saranno stati eventualmente scoperti, i ricercatori potranno approfondire in merito alla biologia dei DCA esaminando le modalità con cui questi geni interagiscono tra di loro e con i fattori ambientali. Potranno anche cercare di valutare in quali periodi della vita questi geni si esprimono maggiormente, che saranno poi quelli sui quali sarà opportuno focalizzare eventuali interventi di prevenzione.
3) Perchè sono necessarie così tante partecipanti?
Per l’accuratezza statistica dello studio. Quando si esaminano un numero estremamente elevato di geni contemporaneamente, può capitare che l’associazione tra 2 o più geni e una patologia sembri avere una qualche ricorrenza, ma può essere anche un fatto banalmente casuale. Per cui, tanto maggiore è il numero delle partecipanti, tanto più si aumenta la possibilità che l’associazione tra geni e patologia, se costantemente presente, sia reale. È stato fatto uno studio simile sulla schizofrenia circa 6 anni fa, ed è stato notato che tanto più si ampliava numericamente il campione studiato, tanto più si scoprivano varianti di geni che contribuivano alla comparsa della malattia. Per questo potrebbe essere molto interessante e promettente uno studio del genere condotto su larghi numeri a proposito dei DCA.
4) La maggior parte della gente non crede che i DCA possano avere influenze genetiche perché non esiste un “gene-anoressia”.
Il progetto si propone di spiegare come non debba necessariamente esistere un gene-anoressia per avere comunque delle influenze genetiche sulla comparsa dei DCA.
Durante gli ultimi 20 anni, sono stati condotti numerosissimi studi miranti a dimostrare che l’anoressia fosse una malattia ereditaria. Alcuni di questi studi facevano vedere come il rischio di una persona con anoressia di avere parenti di primo grado affette da questa malattia fosse molto più elevato rispetto a quello della popolazione generale. Il che significa, in parole povere, che se una persona ha una mamma/sorella/fratello affetta da anoressia, ha un rischio di contrarre a sua volta l’anoressia molto maggiore rispetto a chi non ha nessun familiare con questa malattia. Anche le coppie di gemelle sono state utilizzate per cercare di avvalorare quest’ipotesi. Gemelle omozigotiche (omologia genetica del 100%) sono state comparate a gemelle dizigotiche (omologia genetica del 50%). È stato visto che la possibilità che ambo le gemelle si ammalino di un DCA è maggiore nelle coppie di gemelle omozigotiche, nella fattispecie, se di 2 gemelle omozigotiche una si ammalava di anoressia, lo faceva anche l’altra nel 60% dei casi. Ma le gemelle omozigotiche hanno un DNA assolutamente uguale… e dunque, che fine fa l’altro 40%? Questa è una domanda cui gli studi fatti finora non sono riusciti a rispondere.
L’unica spiegazione plausibile è che, di fatto, non esista un “gene-anoressia” (sennò in TUTTE le coppie di gemelle omozigotiche in cui una si ammala, anche l’altra dovrebbe ammalarsi). Però si suppone che, come tutte le malattie psichiatriche, anche i DCA siano influenzati da molteplici geni, forse persino centinaia, che interagiscono in maniera complessa gli uni con gli altri, ciascuno dando il suo piccolo apporto. Riunendo tutti questi geni, ed aggiungendo l’effetto che su di essi possono avere i fattori ambientali, ci può essere un incremento significativo del rischio di comparsa dei DCA.
5) Avere delle informazioni genetiche più dettagliate può portare a migliori terapie? Se sì, come?
Ovviamente non è un qualcosa che succederà dall’oggi al domani, ma di certo avere più competenze da un punto di vista genetico permetterà di trattare i DCA in maniera migliore. Le informazioni genetiche eventualmente evinte da questo studio, potrebbero aiutare a capire chi è più a rischio di sviluppare un DCA, e di conseguenza permettere una migliore prevenzione e diagnosi precoce. Questo è un primo passo critico nella comprensione della biologia dell’anoressia. Però potrebbe essere molto utile per i futuri ricercatori nell’ambito delle neuroscienze, per sviluppare terapie più efficaci, farmacologiche e non. Sarà uno studio lungo, ma chiunque parteciperà darà sicuramente un grande contributo alla comunità scientifica.
6) Come potranno i risultati di questo studio aiutare nella prevenzione dei DCA?
I risultati di questo studio rappresenteranno una base per le future ricerche. La prevenzione è il primo passo, ed ogni passo è comunque un progresso. Se i ricercatori riusciranno ad identificare geni eventualmente connessi ad un aumento del rischio di sviluppare un DCA, sarà possibile creare un profilo di rischio genetico che può aiutare a capire chi (geneticamente parlando) ha maggiore possibilità di ammalarsi di anoressia/bulimia.
Quando ho letto questa cosa, mi è immediatamente venuta voglia di saperne di più. Così ho letto tutto il materiale contenuto nel sito, e penso che questo possa essere riassunto in una serie di interessantissimi punti.
1) Cos’è l’ANGI? Perchè c’è bisogno di uno studio di questo tipo?
ANGI sta per Anorexia Nervosa Genetic Initiative. Si tratta di una collaborazione internazionale volta ad identificare l’eventuale presenza di geni che possono incrementare il rischio d’insorgenza dell’anoressia, che coinvolge ricercatori americani, australiani, svedesi e danesi.
È noto che l’anoressia è caratterizzata da una severa restrizione alimentare che porta ad una drastica perdita di peso, e che può essere letale. È noto anche che colpisce circa l’1% della popolazione, soprattutto di sesso femminile, ma non si sa propriamente il perché. Poiché non abbiamo una completa conoscenza dell’eziologia dell’anoressia, è difficile elaborare nuove terapie effettivamente efficaci. I ricercatori aderenti a questo progetto ritengono che se si riuscisse ad identificare l’eventuale presenza di geni che aumentano il rischio di comparsa dell’anoressia, si potrebbe capire meglio perché questa malattia si sviluppa, quali potrebbero essere le strategie di prevenzione più efficaci, quali le terapie più mirate.
Per rendere questo studio statisticamente attendibile, i ricercatori hanno deciso di avviare questo progetto quando avranno raggiunto circa 16.000 partecipanti, sia con anoressia, sia senza anoressia (in maniera tale da poter avere un gruppo di controllo, per raffronto.).
2) A quali domande potrebbe rispondere lo studio ANGI?
Il principale obiettivo di questo studio è quello di identificare aree nel genoma che potrebbero contribuire ad aumentare il rischio d’insorgenza dell’anoressia. Questa è già un’enorme domanda a cui rispondere! Quando questi geni saranno stati eventualmente scoperti, i ricercatori potranno approfondire in merito alla biologia dei DCA esaminando le modalità con cui questi geni interagiscono tra di loro e con i fattori ambientali. Potranno anche cercare di valutare in quali periodi della vita questi geni si esprimono maggiormente, che saranno poi quelli sui quali sarà opportuno focalizzare eventuali interventi di prevenzione.
3) Perchè sono necessarie così tante partecipanti?
Per l’accuratezza statistica dello studio. Quando si esaminano un numero estremamente elevato di geni contemporaneamente, può capitare che l’associazione tra 2 o più geni e una patologia sembri avere una qualche ricorrenza, ma può essere anche un fatto banalmente casuale. Per cui, tanto maggiore è il numero delle partecipanti, tanto più si aumenta la possibilità che l’associazione tra geni e patologia, se costantemente presente, sia reale. È stato fatto uno studio simile sulla schizofrenia circa 6 anni fa, ed è stato notato che tanto più si ampliava numericamente il campione studiato, tanto più si scoprivano varianti di geni che contribuivano alla comparsa della malattia. Per questo potrebbe essere molto interessante e promettente uno studio del genere condotto su larghi numeri a proposito dei DCA.
4) La maggior parte della gente non crede che i DCA possano avere influenze genetiche perché non esiste un “gene-anoressia”.
Il progetto si propone di spiegare come non debba necessariamente esistere un gene-anoressia per avere comunque delle influenze genetiche sulla comparsa dei DCA.
Durante gli ultimi 20 anni, sono stati condotti numerosissimi studi miranti a dimostrare che l’anoressia fosse una malattia ereditaria. Alcuni di questi studi facevano vedere come il rischio di una persona con anoressia di avere parenti di primo grado affette da questa malattia fosse molto più elevato rispetto a quello della popolazione generale. Il che significa, in parole povere, che se una persona ha una mamma/sorella/fratello affetta da anoressia, ha un rischio di contrarre a sua volta l’anoressia molto maggiore rispetto a chi non ha nessun familiare con questa malattia. Anche le coppie di gemelle sono state utilizzate per cercare di avvalorare quest’ipotesi. Gemelle omozigotiche (omologia genetica del 100%) sono state comparate a gemelle dizigotiche (omologia genetica del 50%). È stato visto che la possibilità che ambo le gemelle si ammalino di un DCA è maggiore nelle coppie di gemelle omozigotiche, nella fattispecie, se di 2 gemelle omozigotiche una si ammalava di anoressia, lo faceva anche l’altra nel 60% dei casi. Ma le gemelle omozigotiche hanno un DNA assolutamente uguale… e dunque, che fine fa l’altro 40%? Questa è una domanda cui gli studi fatti finora non sono riusciti a rispondere.
L’unica spiegazione plausibile è che, di fatto, non esista un “gene-anoressia” (sennò in TUTTE le coppie di gemelle omozigotiche in cui una si ammala, anche l’altra dovrebbe ammalarsi). Però si suppone che, come tutte le malattie psichiatriche, anche i DCA siano influenzati da molteplici geni, forse persino centinaia, che interagiscono in maniera complessa gli uni con gli altri, ciascuno dando il suo piccolo apporto. Riunendo tutti questi geni, ed aggiungendo l’effetto che su di essi possono avere i fattori ambientali, ci può essere un incremento significativo del rischio di comparsa dei DCA.
5) Avere delle informazioni genetiche più dettagliate può portare a migliori terapie? Se sì, come?
Ovviamente non è un qualcosa che succederà dall’oggi al domani, ma di certo avere più competenze da un punto di vista genetico permetterà di trattare i DCA in maniera migliore. Le informazioni genetiche eventualmente evinte da questo studio, potrebbero aiutare a capire chi è più a rischio di sviluppare un DCA, e di conseguenza permettere una migliore prevenzione e diagnosi precoce. Questo è un primo passo critico nella comprensione della biologia dell’anoressia. Però potrebbe essere molto utile per i futuri ricercatori nell’ambito delle neuroscienze, per sviluppare terapie più efficaci, farmacologiche e non. Sarà uno studio lungo, ma chiunque parteciperà darà sicuramente un grande contributo alla comunità scientifica.
6) Come potranno i risultati di questo studio aiutare nella prevenzione dei DCA?
I risultati di questo studio rappresenteranno una base per le future ricerche. La prevenzione è il primo passo, ed ogni passo è comunque un progresso. Se i ricercatori riusciranno ad identificare geni eventualmente connessi ad un aumento del rischio di sviluppare un DCA, sarà possibile creare un profilo di rischio genetico che può aiutare a capire chi (geneticamente parlando) ha maggiore possibilità di ammalarsi di anoressia/bulimia.
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43 commenti:
Non me ne intendo molto di questo argomento, ma credo sia possibile essere geneticamente predisposti a sviluppare un disturbo alimentare. Io sono figlia di una malata di DCA e ho a mia volta un DCA, anche se questo non necessariamente significa una mia predisposizione, visto che è probabile che mia madre mi abbia trasmesso tramite i suoi comportamenti e i suoi modi di pensare la malattia, per cui se fossi stata cresciuta da un'altra persona magari non mi sarei malata. In ogni caso credo che scoprire l'esistenza di una predisposizione genetica sarebbe molto importante per prevenire e "bloccare" l'insorgere e l'impiantarsi della malattia, traguardo assai importante, visto che una volta nel pieno di essa diventa difficilissimo uscirne.
senti basta,basta,basta.
Sei estenuante.
Guarda che per uscirci DAVVERO,devi smettere di pensarci.
E tu ci pensi ossessivamente,non è informazione questa,è pura ossessione.
Ti ho vista su mtv,e tu non stai bene per niente.
Smetti di parlarne continuamente,fà qualcos'altro ti prego,e non nasconderti dietro al fatto che "blablablabla è un blog per aiutare blablabla"
Basta vederti a mtv,basta vedere solo come mangi......
son senza parole.
Molto interessante
Però non so bene cosa pensare
Davvero troppo difficile da dire..anche perché ultimamente sento parlare di "malattia genetica" quasi per tutte..non so sono un po' perplessa
Ovvio che avere un genitore con un problema alimentare può causare ai figli lo stesso problema perché sono stati cresciuti con determinati comportamenti
Io ho mia mamma che quando ero piccola ha sofferto di anoressia..tutt'oggi pesa ancora poco e ha la tendenza a restringere..
Io invece fin da piccola sono stata grassa e sono arrivata a pensare che lo ero perché mia madre compensava dando a me il cibo che lei si privava
Ma lei nega tutto ciò...
Tra l'altro Veggie io ho paura che mia madre ci stia ricadendo! Perché mio fratello mi ha detto che in due settimane è scesa da 48 a 45kg e dice che non ha fame, mangia solo cose dolci di sera dopo il lavoro
Dice che da quando sono andata via di casa si lascia andare ad un'alimentazione così
Cosa devo fare secondo te? Hai consigli sul l'anoressia ad una certa età? (Sui 50 anni)
si ci manca che chiedete consigli su un blog per i vostri famigliari.. ma come siete messi.. lasciamo fare ai medici questo lavoro grazie.. io son sempre piu inorridita!
Hopingless:
hai mai sofferto di disturbi alimentari? Se no cosa ti rende così competente ed in grado di sapere come uscirne? Non è assolutamente vero che per guarire è necessario smettere di pensarci, non ha senso questa affermazione.
Tu giudichi Veggie senza neanche conoscerla, semplicemente in base ad un video, e comunque lei non ha mai detto di essere guarita, ma di star cercando di gestire la sua malattia nel modo migliore possibile.
Io sono inorridita dalla tua mancanza di tatto, di comprensione e di buon senso. è normale chiedere consigli a chi ne è passato, l'esperienza è senz'altro la migliore delle maestre. Guarda che spesso sono i medici a capirne ben poco di queste malattie, e da come scrivi è evidente che ne capisci ben poco anche tu!
ah certamente.io ne capisco ben poco? io???
dai per favore.. io son 5 anni che faccio l'altalena tra anoressia e bulimia..
Di certo non ne capisco niente,certo,un emerito niente!:)
Complimenti,hai fatto una bellissima figura!
Hai detto appunto,l'esperienza è quella che insegna di più, e so che i miei momenti migliori sono stati quando la mia vita era incentrata su altro.
E' mancanza di tatto dire che sono inorridita?ma è vero! sono solo realista.
:)
Ti Ricordo che avere uno spazio in rete aperto a tutti,comporta anche questo,critiche..
Io non ho detto che non sia giusto criticare ed esprimere un parere, ma credo sia sbagliato farlo con l'aggressività che dimostri. Ho pensato non avessi mai sofferto di questo tipo di disturbi proprio per la poca sensibilità che trapela da quello che scrivi, per la facilità con cui dai giudizi che sembrano sentenze. Ognuno è fatto a suo modo e ha la propria sensibilità, quindi se anche a te non è stato d'aiuto parlare e scrivere del tuo disturbo, per alcune persone lo è. Inoltre è importante che chi soffre di disturbi alimentari, proprio perchè sa cosa significa, diffonda informazioni dettagliate in modo che anche le pesone "normali" possano conoscere questi disturbi. C'è modo e modo di esprimere quello che si pensa, potevi benissimo trovare parole più gentili, educate e rispettose per dire a Veggie il tuo parere.
per esempio "Io credo che continuare a parlare del tuo disturbo alimentare tramite questo blog non sia giusto, perchè, in base alla mia esperienza, rischia di diventare una sorta di ossessione. Secondo me dovresti cercare il più possibile di distrarti ed allontanare la mente dalla malattia,in modo da riuscire a liberartene. Credo inoltre non sia d'aiuto chiedere in questo contesto consigli sui propri familiari, sarebbe più logico parlarne con dei medici"
Questo sarebbe stato esprimere il tuo parere con rispetto ed educazione. Come l'hai espresso tu è cattiveria gratuita.
sono stata diretta più che aggressiva a mio parere,per scuotere,e penso che il mio commento sia molto piu utile dei soliti qui dentro,sto dando un altro punto di vista,di certo non voglio fare cambiare idea a nessuno,nè tantomeno è il mio interesse sai,ognuno della proprio vita fa ciò che vuole,ognuno gestisce il malessere come meglio crede,ma sinceramente mi sono sentita di dirlo.
(:
Perdonami se te lo dico, hopingless, ma quello che stupisce me non è tanto la tua opinione o il tuo linguaggio (anche se la tua aggressività (o il tuo modo di essere diretta, se detto così ti fa sentire meglio) non mi piace), bensì la tua mancanza di empatia, e la tua estrema superficialità nel dare giudizi su persone che neanche conosci (voglio sperare che se tu conoscessi Veggie di persona quelle cose gliele avresti dette personalmente e non tramite un commento sul blog). Per lo meno, da quello che hai scritto mi pare che tu non conosca proprio Veggie, e che hai ricavato il tuo parere leggendo soltanto qualche post qua e là, e aggiungendo con la tua immaginazione tutto il resto. Io ho conosciuto Veggie di persona, anche se in realtà ci siamo viste solo poche volte perché abitiamo lontanissime, e per quel poco che può valere la mia opinione, ti posso assicurare che Veggie studia, lavora, ha una vita pienissima, e l’unico momento in cui pensa all’anoressia è probabilmente quel momento del venerdì in cui pubblica un post qui sul biog, visto che ogni singola volta che ci siamo viste o sentite telefonicamente abbiamo parlato di tutt’altro che del dca. Ma non sono qui per fare l’ “avvocato difensore” di Veggie, se vorrà dirti qualcosa lo farà lei, semplicemente io leggo i tuoi commenti, ne evinco che tu non conosci affatto Veggie, (e non hai letto neanche bene il blog, perché Veggie l’ha scritto mille volte che la cosa migliore da fare è rivolgersi ai medici e non chiedere a lei) per cui io che la conosco almeno un pochino ho voglia di dire le cose come stanno, di dire la mia opinione.
A parte questo, io penso che poiché siamo tutte persone diverse, ognuna ha la propria esperienza: tu, hopingless, hai constatato che stai meglio quando non parli affatto del dca e fai altre cose. Benissimo, io sono contenta per te perché hai trovato un modo che ti faccia stare almeno un po’ meglio, ed è questo ciò che conta: il riuscire a stare un po’ meglio. Ma non hai provato a pensare che, forse, quello che è utile per te può non esserlo per altre, semplicemente perché sono persone diverse da te, con un carattere differente dal tuo? Io faccio psicoterapia e sono seguita da una nutrizionista, per la mia bulimia, e questo è fondamentale. Però, da quando ho scoperto questo mondo dei blog, ho ricevuto un ulteriore incentivo a darmi da fare per allontanare da me la bulimia, vedendo che sul web ci sono tante ragazze che, come me, cercando di prendere le distanze dal loro dca. Questo mi dà ancora di più la spinta ad impegnarmi per stare meglio. Questo è il mio parere e la mia esperienza. Non dico che sia giusta in assoluto, ma è giusta per me, perché a me condividere mi aiuta. Tu certo troverai altre strategie che per te sono funzionali e ti auguro che ti aiutino a stare meglio. Io ricevo aiuto anche da questi blog, e questo è giusto per me. A ognuno il suo.
XD
ho chiesto a Veggie in quanto forse sa darmi qualche informazione in più prima di procedere in altre vie (medici ecc) visto che è molto informata su questi argomenti volevo un
suo consiglio
Su su dai non esagerare, mica è la fine del
modo chiedere un parere :)
wolfie,su una cosa sono d'accordo,penso che risponderà lei:)
saluti.
Di ritorno per lasciare il mio pensiero sul post!!!!!!
Io storco un po' il naso all'idea che i dca possano essere malattie determinate geneticamente. Non dico che non lo siano, perchè non ho certamente la competenza scentifica per fare un'affermazione del genere, però più che di derivazione genetica, anche se ci sono più casi nella stessa famiglia (non è il mio caso, io sono l'unica con un dca nella mia famiglia), secondo me è più che altro una sorta di copiatura che un bambino ha dei comportamenti degli adulti.
Un esempio sciocco: io mi ricordo che da bambina copiavo mia mamma e cercavo di truccarmi come lei. Non lo so, ma immagino che se avessi visto mia mamma mangiare in maniera "strana", forse avrei cercato di copiarla in quello. Non dico che una cosa del genere possa condurre necessariamente a un dca, però penso che comunque su una bambina una qualche influenza ce l'abbia.
Poi, se viene fuori che esiste veramente un gene (o comunque una serie di geni) che determinano la comparsa dei dca, ben venga come scoperta, poichè nota la causa è più facile fare una cura. Fino a che questo non verrà dimostrato, però, resto scettica.
...A me non importa sapere perché hai aperto il blog, se per fare del bene a te stessa, agli altri, per sconfiggere la noia o per allenarti a scrivere articoli perché il tuo grande sogno è il giornalismo...
Trovo i tuoi post interessanti e originali, trovo spunti su cui riflettere, frasi che a volte mi strappano un sorriso. E queste, per me, sono motivazioni sufficienti per continuare a leggerti e a commentare :)
In più sai che ogni post su studi epidemiologici e ricerche (come questo!) è, nel mio caso, sempre super apprezzato :)
@ela. Mi ha colpito molto il tuo commento. Io ho 41 anni e ho due figli(16/ 12anni) da 4 anni soffro di anoressia e mi sento molto in colpa perche so quando faccio soffrire i miei figli. Loro se ne fanno una malattia a vedermi cosi , a vedere quello che mangio o nn mangio..immagino come possa sentirsi tua mamma, é terribile.. I sensi di colpa che mi faccio ogni momento sono laceranti! Eppure nn riesco a staccarmi dal anoressia. Sai ela anch io tendo a ingozzare i miei figli di cibo ( come dicono loro) ma voglio spiegarti il perche: basta che loro dicono di avere voglia di qualcosa che corro a comprarglielo o lo cucino io perche penso che dal fatto che io restringo l alimentazione e faccio cosi tante rinuncie(di cibo ovviamente)che é come mi riscatassi tramite loro. Un caro saluto miriam
Dalle mia esperienza con i DCA (io ho solo 17 anni) ho visto molte mamme che avevano trovato la forza di uscire da questo pozzo grazie all'effetto dei figli. Però non saprei dare consigli a @ela, anche se penso sia una cosa terribile vedere tua madre perdere peso e non riuscire a fare nulla. Sicuramente, rivolgersi a dei medici sarebbe la cosa più saggia da fare. Al massimo potresti solo consigliarle di ricominciare a fare psicoterapia oppure potreste provare con l'ippoterapia...magari quest'ultima non risolverà completamente la cosa ma potrà sicuramente farla sentire più rilassata e, perché no, più consapevole del suo corpo...
Riguardo al post di Veggie, invece, penso che non esista un gene anoressia ma che sia più probabile ammalarsi se in casa hai già qualcuno con problemi a relazionarsi con il cibo.
trovo questo articolo molto interessante, però non so se il dca è legato ai geni, mi sembra una cosa un po' strana...se così fosse perchè non fare questi studi prima??
@ela...come hanno detto altre ragazze, secondo me dovresti rivolgerti a dei medici...deve essere dura per i bimbi vedere la propria madre non mangiare...conosco una madre che ha un figlio, già adolescente, e lei soffre di dca da dieci anni ormai...e nemmeno più le suppliche di suo figlio le danno forza...è stata ricoverata per mesi e mesi, e nemmeno questo è servito...
fin che sei in tempo occupati del tuo disturbo. Fallo per te, per la tua famiglia, per noi...coraggio
ti sono vicina
spero che il mio commento non ti dia fastidio
Ciao Veggie,
Ho da poco trovato il tuo blog. E' FANTASTICO!!!
Sto cercando di svegliarmi anche io e di combattere il demone... voglio seguire il tuo esempio, perché anche a me scrivere fa bene, solo che mi sono stufata di tenere tutto chiuso in un diario segreto... quindi ho deciso di render pubblica la mia voce, anonima, ma finalmente gridata al vento.
Un blog con il tuo stesso scopo, aiutare me stessa come aiutarci a vicenda, e non sentirci mai sole.
Eccolo: http://maledimele.blogspot.it/
Sei di ispirazione per tutte noi. Continua senza mai mollare!
Non so se sia possibile o meno, ma penso che in ogni caso vivere con qualcuno - genitore o meno - condizioni anche noi. Mi rende triste leggere quanto questo sia vero per molti di noi.
Mmmm..Questione complicata, quella dei geni..Sicuramente sarebbe utile scoprire se ci sia una causa anche genetica, insieme a tutte le altre, perché sarebbe importante per una prevenzione efficace. Quello che io mi stavo chiedendo (pensando a molti casi in cui ci sono figlie e madri che seguono entrambe un modo non salutare di relazionarsi al cibo)era se fosse una questione ereditaria passata da genitore in figlio o piú che altro dei "patterns", che inconsciamente legano la diade,per esempio, madre-figlia nel modo di relazionarsi al cibo.
Puó essere anche che ci sia una predisposizione genetica e poi la figlia segua la madre nelle sue ossessioni alimentari un po perché influenzata, un po perché a volte il cibo potrebbe essere usato come strumento per compiacere/ differenziarsi da lei (per esempio si vedano tutti i casi in cui la figlia con bulimia cerca attraverso il dca di "differenziare" la sua identitá dalla madre anoressica o vicevarsa).
Spero che questi studi continuino e che si scopra qaulcosa in piú!
E' comunque sorprendente sentire quante siano le persone che ammettono che "anche i loro famigliari hanno problemi con il cibo o mangiano in maniera disordinata/ non salutare". Molti casi di sorelle o madri e figlie con DCA. Che siano o no coincidenze poi, questo fa comunque riflettere.
@Hopingless: guarda, ho da poco aperto anche io un blog e sai, paradossanlmente parlare senza vergogna della mia alimentazione sapendo che chi legge, magari avendo anche loro un problema con il cibo, avrebbe letto e forse capito o quantomeno letto senza pensare che sono una pazza, mi ha fatto prendere le distanze da certi miei comportamenti o comunque, mi ha fatto sicuramente trovare una via di sfogo.
Per cui non dico che allora bisogna parlare sempre di DCA a ogni ora e con chiunque, e ovviamente auguro a Veggie che questo non rafforzi l'identitá legata al DCA o che sia l'unica cosa della sua vita..
Peró forse questo puó essere il suo modo di aiutare se stessa. A volte, semplicemente, si ha bisogno di parlare di certe cose piuttosto che altre.
Poi premesso che ho intuito quello che volevi dire e non credo fosse un commento detto con cattiveria, io non me la sentirei di fare la sua psicoterapeuta perché alla fine é il suo blog ed é libera di parlare anche fino alla nausea di una cosa e poi chi vuole leggere legge.
Come anche chi commenta é anche libero di farlo. Era solo un parere personale, forse perché mi é parso un po troppo critico il tono del post e sarebbe stato secondo me molto costruttivo espresso in un altro modo.
@pretty like girl
sono contenta che tu sia riuscita a capire un pò più il messaggio del mio post.
Io non voglio fare la psicoterapeuta a proprio nessuno;) condivido che sono stata critica,impulsiva ma non c'era cattiveria.
anche con un altro tono il succo del post rimarrebbe quello(:
....Veggie non credo molto nel legame tra geni e DCA; per me i DCA hanno origine nel vissuto traumatico delle persone che ne sono affette.
I tuoi post sono molto interessanti, chiari, però tradiscono gli eccessi analitici di chi ancora non ha superato la malattia.
Mi dispiace che hopingless sia stata attaccata; però a parte la veemenza con cui ha espresso il proprio pensiero, resta una grande verità. Dai DCA non si guarisce in pochi anni; il compromesso con la malattia e il peso non sono sinonimo di guarigione. Per guarire dal anoressia e binge ho impiegato 15 anni e altri cinque anni sono serviti per cominicare a dare aiuto a chi è impelagato con la malattia (avevo paura di stare male nuovamente)....Conosco una ragazza che studia scienze infermieristiche: solo perché si concede in dosi omeopatiche cioccolata e biscotti, pensa di essere guarita. La realtà, al contrario, è che pesa anche l'aria che respira; dispensa consigli a destra e a manca, ma nel privato è la più anoressica delle anoressiche, perché la restrizione alimentare può pure coniugarsi con un'alimentazione parca sì, ma varia nella propria povertà (un biscotto a colazione e mezzo cucchiaino di zucchero dosato come cianuro non sono indice di guarigione). La persona in questione ha rovinato una festa di carnevale disdegnando le frappe della cognata (.....un incidente diplomatico ne è venuto fuori), salvo farsi sorprendere a mangiare frappe e frittelle acquistate in un forno e mangiate per voracità animalesca per strada, mentre pioveva. Anche questa ragazza parla, parla, parla di DCA e guarigione, proponendosi con gli occhiali da Harry Potter e un'aria schifosamente supponente come esempio di equilibrio.
Insomma, voglio dire che parlare di DCA va bene, come pure aiutarsi se ancora tenuti sotto schiaffo dalla malattia. Però il troppo parlare, analizzare, razionalizzare non porta da nessuna parte. La guarigione è necessariamente un fatto fisico e una magrezza che permette di sopravvivere non è sinonimo di guarigione, né di abilitazione a dispensare consigli
chiunque tu sia anonimo,non sarei riuscita a trovare parole migliori e ponderate(; spero che faccia riflettere un pò di più questo fatto.
vedo che non è poi così astruso quello che penso,anzi.
ciao Veggie
non sapevo ci fossero degli studi genetici sull'argomento. mi cogli impreparata
veggie, volevo solo dirti che, aldilà di quello che scrivono certe persone, spero proprio che continuerai a scrivere questo blog e a fare video, perché oltre alla psicoterapia, il tuo blog (nel suo piccolo) rappresenta per me un tassello tra tutte le cose che mi aiutano a stare meglio.
b.
Ciao Veggie :)!
@hopingless: sai, non trovo affatto giusto attaccare Veggie in questo modo :(... per tre ragioni principali: 1_il blog di Veggie non mi sembra AFFATTO il blog di una ragazza "ossessionata", bensì quello di una ragazza molto appassionata alla tematica dei Disturbi Alimentari e del loro trattamento, avendone - purtroppo - sofferto in prima persona... io credo che tu confonda l'avere passione per qualcosa con l'essere ossessionati da qualcosa :). 2_ a me sembra che Veggie stia utilizzando il SUO blog in maniera molto corretta: fornendo un'informazione, a mio giudizio, puntuale ed oggettiva e lasciandola nello stesso tempo aperta a critiche/giudizi/riflessioni! Diverso sarebbe se, invece, si permettesse di IMPORRE il proprio pensiero e le proprie "teorie" senza concedere alcuno spazio di discussione!! _3 Veggie é la PRIMA a riconoscere di non essere ancora uscita dal problema al 100%, ma ciò non toglie che lei sia già in grado di essere d'aiuto ad altre persone nelle sue stesse condizioni :)...
Questa, cmq, rimane la mia opinione personale! <3
M.M.
Intervengo anche io ... per mancanza di tempo dico solo questo.
Trovo interessanti TUTTI post di Veggie... e ...parlo per me, mi danno la forza e la grinta di affrontare questa orrenda malattia.
Poi, ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, ma ritengo che prima di parlare sarebbe meglio moderare i termini e leggere per bene, informarsi sul lavoro che Veggie ha fatto e sta continuando a fare.
Grazie Veggie
M.
Ebbene, esaminiamo l’odierna questione.
Alla sbarra degli imputati abbiamo Wolfie, anj1a e hopingless.
Wolfie è chiaramente lesbica e altrettanto chiaramente innamorata follemente di Veggie, dato il modo in cui la difende a spada tratta. Presumibilmente non le troverebbe un difetto neanche sotto minaccia di morte. Se qualcuno puntasse una pistola contro Veggie, Wolfie si precipiterebbe immediatamente a farle scudo col suo corpo. Dice di non voler fare l’avvocato difensore di Veggie nello stesso modo in cui un tossico si fa una pera e dice che è l’ultima: bugia! Eh sì, l’amore fa fare brutte cose, a volte. Care bloglettrici, rimanete sintonizzate su queste frequenze perché a breve Wolfie confesserà a Veggie la sua ardente passione, e vedremo se ci sarà un matrimonio o un funerale.
Anj1a è una delle più uniche che rare persone educate ancora oggi rimasta in vita. Dovrebbe essere rinchiusa in un’oasi del WWF perché è specie rara in via d’estinzione. È così a modino che neanche quando viene manifestamente offesa riesce a reprimere le sue buone maniere per imbastire un cazziatone come si deve. La classica persona che le pestano i piedi e chiede scusa, insomma. Esprime le sue idee con morigeratezza, e se anche fosse l’unica persona al mondo con quel poco di buonsenso che basta per avere ragione, chiede comunque scusa per essersi pronunciata. Parrebbe che questo raro gruppo di persone fossero le migliori. È proprio per questo che ne son rimaste così poche.
Hopingless è evidentemente veggieblogofoba. Chiamasi veggieblogofobo quella speciale sottospecie dell’ homo italicus polemicus che, con estrema pacatezza e rispetto delle idee altrui, urla furente con frasi sprezzanti nei confronti della vera piaga del Belpaese: il blog di Veggie.
I suoi commenti sono, per sua stessa auto-definizione, come il voto che Bersani chiedeva agli italiani per il PD: utili. Suddetto voto, s’è poi visto come s’è rivelato. Idem i commenti di hopingless. Viene da chiedersi se, nel suo tempo libero, questa ragazza smacchi anche i giaguari. Sbraita a destra e a manca, ma a parte il dire un qualcosa che potrebbe essere riassunto come “il blog di Veggie mi fa schifo, e lei pure”, non produce nient’altro. Avrebbe anche bisogno di un po’ di benzodiazepine per placare la sua nevrosi, ma forse non si è accorta che questo è un blog e non una farmacia. Quand’è che hopingless avrà chiavato l’ultima volta? A giudicare dall’acidità, parecchio tempo fa. Ci sono ragnatele, lì sotto?
Così è deciso, l’udienza è tolta.
@ anj1a – Poni un quesito assolutamente interessante… Effettivamente, è un qualcosa che ancora la scienza non sa spiegare. (E chissà se questo “progetto” potrebbe essere un buon primo passo… vedremo!...) Io di certo non conosco la risposta a questa domanda… sono dell’idea (che può essere del tutto sbagliata, vedremo cosa ci dirà la scienza in futuro, appunto…) che non esista appunto un “gene-anoressia”… anche perché, solo per fare un esempio, nella mia famiglia non c’è nessuno che abbia mai avuto un DCA, quindi non c’è nessuno che teoricamente potrebbe avermi passato un “gene-malattia”… però, non escludo del tutto la possibilità che possa esserci una qualche influenza, magari indiretta, della genetica sulla comparsa dei DCA… Tuttavia, credo che i fattori “comportamentali” abbiano un grosso peso sotto ogni punto di vista, in generale, e dunque anche per quanto riguarda la comparsa di un DCA… Cioè, io credo che il fatto che tua mamma abbia avuto questa malattia, e il fatto che tu abbia dovuto “viverla” indirettamente fin da piccola, sicuramente ha avuto una grossa influenza su di te… perché comunque il comportamento genitoriale influenza quello della prole, questo credo sia innegabile. Ciò non vuol dire che se tu fossi cresciuta in un’altra famiglia sicuramente al 100% non ti saresti ammalata… magari ti saresti ammalata lo stesso… Ma di certo la situazione non ti ha aiutata… ed è un vero peccato… Però, io credo che oltre alla genetica valga anche la capacità di autodeterminazione… e che tu, adesso, consapevole della malattia, abbia tutta la forza di combatterla.
@ hopingless – Premesso che, no, neanch’io ho visto alcuna cattiveria nei tuoi commenti… (magari rabbia sì, ma non cattiveria, son 2 cose totalmente differenti…) ti lascio una risposta bipartita… esattamente come sono bipartiti i tuoi commenti. Nei primi sembri solo una stupidella isterica in fase premestruale, negli ultimi sembri invece una persona comunque matura, con la quale è possibile ragionare in maniera adulta. Ergo, anch’io ti lascio una risposta sarcastica e una risposta seria. Scegli tu quella alla quale preferisci, se ti andrà, rispondere.
E quindi, prima cosa, la “risposta sarcastica”… l’unica che avrei scritto se ci fossero stati solo i tuoi primi commenti…
Se io sono estenuante, tu sei per lo meno incoerente… visto che dai tuoi commenti palesi il detestare candidamente tutto ciò che scrivo e dico, eppure ti vai a spulciare post e video che ho fatto.
Basta io? Premesso che non è ancora nato chi mi dice cosa fare/non fare – men che meno una qualsiasi persona che si firma con un nick che rivela completa ignoranza delle più elementari norme della grammatica inglese – se non ti piace quello che scrivo, anziché leggermi, impiega in altro modo le tue amene giornate. La libertà di parola in blog pubblico si completa con la libertà di lettura di blog pubblico. Se non tolleri quello che scrivo, vai a farti una passeggiata invece di trasudare bile davanti al mio blog.
(continua...)
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Visto che hai scritto che i tuoi periodi migliori li vivi quando ti estranei dal DCA, com’è che adesso ti metti a leggere un blog (e a guardare video) che tratta proprio di DCA? È la dimostrazione di quella stessa forma di masochismo che ti spinge a vomitare la tua rabbia repressa attraverso commentini stizziti, cercando di far passare per schiettezza una franca irritazione?
Tra l’altro, è bello che tu sia capace di leggere nella mia mente riuscendo a vedere tutto quello che penso in ogni singolo momento della mia giornata… ti prego, o grande telepata, che dalla lettura d’alcuni post d’un singolo blog tutto vedi e tutto sai, insegnami come si fa, così quando andrò a fare l’esame per entrare alla scuola di specializzazione saprò cosa mi chiederanno i prof e ci andrò preparatissima!!
Ah, ehi, pare anche tu sappia cosa faccio in ogni singolo momento della mia vita (dato che dici che non faccio altro che scrivere su questo blog, forse sfuggendoti il fatto che pubblico un singolo post la settimana, e che ho più e più volte scritto che studio e lavoro… ma capisco che il cervello non è cosa da tutti, dunque se non ti è stato dato non è colpa tua…), quindi bisogna proprio che te lo chieda: hai nascosto delle telecamere-microspia anche nel gabinetto di casa mia?... No, sai, giusto per capire se posso continuare a fare la doccia nuda o è meglio che usi il costume da bagno…
Sei senza parole? Meglio, perché se le poche che hai devi utilizzarle per palesare la tua vena passivo-aggressiva, è meglio che le risparmi. Ci fai più bella figura.
Detto questo, adesso la “risposta seria”, per quella hopingless che ha lasciato gli ultimi commenti… cui, se ti va, mi fa piacere se rispondi, così da poterne parlare.
La mia presenza sul Web è incentrata esclusivamente sull’anoressia, che è l’unico argomento di cui tratto in questo mondo virtuale. Perciò capisco che, vista dall’esterno, può sembrare che tutto di me ruoti intorno a questa tematica. Vorrei però farti notare che, come credo del resto tu sappia benissimo, tra vita reale e vita virtuale c’è spesso e volentieri un bel divario. E così è per quel che mi concerne. Il fatto che l’anoressia sia l’unica cosa che scelgo di condividere su Internet, non è sinonimo del fatto che sia l’unica cosa in assoluto. Ho scelto di parlare qui dell’anoressia per le motivazioni – che tu mi creda o meno, questo mi è indifferente – che ho riportato nel primissimo post di questo blog. Perché sono e resto della convinzione che affiancare alla psicoterapia e alla terapia nutrizionale una sorta di auto-aiuto o, quantomeno, una condivisione con persone che affrontano la medesima difficoltà, possa avere del positivo. Naturalmente, dato che siamo uniche nella nostra personalità, questo non per tutte può essere ugualmente utile: del resto, non vi è nessun obbligo a leggere questo od altri blog del medesimo genere. Al di là di questo mondo virtuale, ho una vita reale che, oggi come oggi, mi offre tantissime opportunità che esulano completamente dall’anoressia, ma delle quali non devo rendere conto a nessuno, men che meno in un blog pubblico dove, appunto, chiunque può leggere… perché ho una vita privata, e voglio che resti tale.
(...continua...)
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Ed è perciò una mia sciente scelta quella di circoscrivere questo blog alla tematica dell’anoressia, affrontandola ovviamente nelle modalità che mi sono più congeniali, senza che trapeli niente di rilevante relativo alla mia vita di tutti i giorni: ripeto, effettivamente per una “lettrice esterna”, che non mi conosce e si limita a leggere questo blog, capisco che possa sembrare una monotematicità… ma è una monotematicità accuratamente voluta, che esula completamente dalla mia vita quotidiana, che è assolutamente variegata.
Quello che hai scritto tu non è certo una cosa astrusa solo che, semplicemente, è una cosa soggettiva: ci sono persone diverse che percorrono strade diverse per cercare di arrivare allo stesso obiettivo. Ci sono persone che per stare meglio e allontanarsi dal DCA hanno bisogno di estraniarsi assolutamente da tutto ciò che concerne il disturbo alimentare, e questo è assolutamente legittimo. E poi ci sono persone – vedi anche persone note come Chiara Sole o Fabiola De Clerq – che tuttora fanno ruotare per lo meno il loro lavoro intorno al DCA, eppure sembra che stiano bene, dimostrazione del fatto che si può arrivare allo stesso traguardo anche continuando a dedicare più o meno ampia parte della propria vita al DCA, e questo è altrettanto legittimo. Penso che ambo i metodi siano validi, in realtà: a ciascuna di noi sta lo scegliere quale le è più congeniale in base alla propria personalità. Io non posso affermare a spron battuto che leggere blog di auto-aiuto sia il modo migliore per combattere l’anoressia, esattamente come tu non puoi dire che in assoluto la cosa migliore da fare per combattere un DCA sia evitare di leggere qualsiasi cosa inerente il DCA stesso. Però io posso asserire con certezza che quella che faccio è la cosa migliore per me, come singolo. E tu puoi affermare con altrettanta certezza che quella che tu fai è la cosa migliore per te stessa, come singolo. Poi ci saranno sempre alcune persone che la penseranno come me, e altre che la penseranno come te… perché è una cosa soggettiva, di cui non esistono assolutismi. L’importante è che nessuno si abbandoni al DCA, e ognuna continui a lottare nel modo che ritiene essere il più efficace per se stessa.
Detto questo, toglimi una curiosità (stavolta non sono sarcastica, è una domanda seria): qual è il tuo vero problema?... Voglio dire, leggendo i tuoi commenti, c’è una cosa che non riesco a capire, cioè, una cosa che non mi torna: allora, capisco che in realtà tu non ce l’hai veramente con me come persona, perché manco mi conosci. Non ce l’hai col mio blog, perché se fosse così basterebbe che non lo leggessi. Non ce l’hai in realtà neanche con quello che mangio, perché credo tu sia abbastanza intelligente da non anteporre le tue competenze alimentari allo schema che seguo, che mi è stato dato da una dietista. Inoltre, non credo che tu sia veramente preoccupata per la mia salute fisica/mentale, poiché, com’è naturale che sia, uno si preoccupa della propria salute, di quella dei propri cari, non certo di quella di tutto il mondo, altrimenti non s’avrebbe pace. E non credo che tu voglia proporre idee più “giuste” o più “utili” di quelle altrui, perché scrivi esplicitamente che sei dell’idea che ognuno nella propria vita è libero di fare ciò che vuole (e su questo siamo perfettamente d’accordo). Peraltro, mi sembri comunque di fatto consapevole che quello che a te è stato più utile, non necessariamente debba esserlo per qualcun altro. Ergo: qual è veramente il problema?... Perché se tutto si limita solo ed esclusivamente al fatto che non ti piace e non trovi utile quello che scrivo, la soluzione esiste ed è semplice: non leggerlo. Il fatto che invece tu sia decisamente arrabbiata, così tanto da sentirti estenuata, “semplicemente” perché il contenuto del mio blog non ti piace, mi sembra una reazione un po’ esagerata che mi fa pensare che ci sia qualcosa in più di quello che scrivi. Se ti va di spiegarmi che cosa, io son qui.
@ ela87 – Bè, finché la scienza non ci darà risposte più precise, è difficile sapere cosa pensare, effettivamente… Comunque credo che quel che hai scritto a proposito del fatto che crescere con genitori che manifestano determinato comportamenti può costituire un deterrente in negativo per i figli sia assolutamente giusto… In quanto al discorso di tua mamma… so di essere ripetitiva, ma ti dico quello che dico sempre quando mi vengono fatte domande del genere, perché credo essere la cosa più giusta: tu e tuo fratello, cercate in qualche modo di spingere vostra mamma a consultare un medico… o, quantomeno, un nutrizionista… perché sicuramente una persona professionalmente preparata è quella che può prendersi cura in maniera migliore di tua mamma… Se magari come primo approccio rifiuta il dietista o lo psicoterapeuta, perché la metterebbero face-to-face con un problema che si rifiuta di affrontare, falla parlare con vostro medico di famiglia, se avete un buon rapporto… magari può essere lui/lei ad instradarla correttamente… Le faccio un enorme in bocca al lupo… e anche a te!...
@ Wolfie – Come scrivevo alle altre, il tuo scetticismo è perfettamente giustificato, ora come ora… vediamo un po’ cosa ci sapranno dire i futuri studi al riguardo. Anch’io penso che la componente comportamentale… cioè, quella che tu indichi come lo scimmiottamento infantile dei genitori abbia una qualche influenza, e magari anche non poca… però la scienza deve ancora spiegare i casi in cui non c’è familiarità diretta. Mah, staremo a vedere…
@ Ilaria – Eh, te sei donna di scienza, ormai… ^__^ Ma ti deluderà sapere che il mio sogno non è il giornalismo, ma il fare la ricercatrice scientifica… che dici, non si capiva, eh?! ^^” Scherzi a parte, grazie per il tuo commento. Mi fa piacere sapere che quello che scrivo, in qualche modo, lo trovi interessante e stimolante. E se ti andrà di dare il tuo contributo attraverso i tuoi commenti anche spiegando le cose inerenti il tuo ambito di dietista che io scrivo in maniera un po’ abborracciata, lo sai che sei sempre la benvenuta, vero?!... Ti abbraccio forte forte…
@ Miriam – Lo so che i sensi di colpa, quale che ne sia la ragione, non si riscattano con le parole… Però credo davvero che non dovresti sentirti in colpa per il tuo DCA. Innanzitutto perché non è una cosa che fai con cattiveria o con malizia… è una malattia, e stai cercando di barcamenartici, e sono certa che cerchi di fare in modo che i tuoi figli ci vadano meno di mezzo possibile… E se fosse così semplice staccarsi dall’anoressia, allora guariremmo tutte in quattro e quattr’otto… per cui, secondo me, la cosa importante è che tu ti concentri sulle priorità: combattere contro l’anoressia e, contemporaneamente, cercare di garantire una miglior qualità della vita possibile ai tuoi figli. Non so se sei già seguita da qualche dietista o psicoterapeuta… se così non fosse, ti consiglio di contattare queste figure professionali, che certamente saranno quelle maggiormente in grado di darti una mano… Per il bene tuo, la tua serenità, e anche quella delle persone cui vuoi bene… e se ce la metti tutta a combattere, vedrai che anche i sensi di colpa si ridurranno… perché saprai di stare facendo la cosa migliore possibile. Un abbraccio stretto…
@ Sarah995 – Non essendo madre, né avendo una madre con un DCA, sostanzialmente niente so dire al riguardo… Però penso sia interessante il tuo spunto sull’ippoterapia… o, generalizzando, sulla possibilità di fare una qualche tipologia di pet-therapy per le persone con DCA… Non so se esiste già qualcosa del genere… quando avrò un po’ di tempo cercherò d’informarmi… In quanto al post… bè, un correlazione diretta gene-anoressia anch’io non credo proprio esista... però senz’altro penso sia più facile ammalarsi se si ha in casa qualcuno che soffre già dello stesso disturbo…
@ Pulce – Non lo so neanch’io se esiste… Ma se non hanno fatto questi studi prima, secondo me è dipeso vuoi dalle ancora scarse conoscenze in materia di genetica, vuoi dai pochi soldi a disposizione per gli studi scientifici, vuoi al fatto che i DCA non sono malattie sulla cresta dell’onda…
@ MughettoV – Ciao MughettoV, benvenuta su questo blog!... Grazie per aver lasciato il tuo commento, grazie per quello che hai scritto a proposito del mio blog, e grazie per avermi lasciato il link del tuo, passerò senz’altro!... Sì, anch’io sono dell’idea che tirare fuori, per esempio per iscritto, tutti i pensieri negativi che l’anoressia fa nascere dentro possa essere d’aiuto… se non altro, per prenderne le distanze, concretizzandoli in spazio che sia altro dalla nostra stessa mente. E nel momento in cui ci si può supportare a vicenda, affiancando alla tradizionali psicoterapia + terapia nutrizionale anche questa forma di auto-aiuto… bè, io credo che sia tutto di guadagnato!... E, ehi: anche tu non mollare, eh!!...Ti abbraccio…
@ Elle; - Non siamo sistemi isolati, è perciò innegabile che lo stare con qualcuno in qualche modo ci condizioni… nel bene e nel male… Semplicemente, il capire se esiste o meno una componente genetica potrebbe portare, nel primo caso, a programmi di prevenzione e terapia più mirati…
@ PrettyLittleGirl – Penso che tu abbia centrato il punto cruciale: capire se c’è, se ci può essere una qualche correlazione genetica, o se più semplicemente la malattia si ripresenta all’interno della stessa famiglia per una banale imitazione comportamentale… ecco, questo penso sia proprio ciò che questo studio si propone di valutare. Io penso sia innegabile che i bambini sono estremamente influenzabili e che apprendono per imitazione (basti pensare al fatto che s’impara a parlare proprio per imitazione…!), per cui è molto probabile che se una bambina vede una madre avere dei comportamenti anomali nei confronti del cibo, tenda ad imitarli… questo, penso sia una cosa relativamente scontata. Magari questo studio ci permetterà di vedere se, al di là di questo, c’è qualcosa in più… se c’è o meno anche una componente genetica. Io alle mere “coincidenze” non credo… credo però agli stimoli di tipo comportamentale che una bambina/ragazza riceve vedendo familiari che hanno a loro volta un DCA… e, chissà, magari questo studio dimostrerà forse che c’è anche un’ereditarietà. Staremo a vedere…
P.S.= Ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza in merito al tuo modo di vivere la stesura di un blog. Ti ringrazio anche per la premura nei miei confronti: non ti preoccupare, ho una vita privata assolutamente piena e completamente avulsa dall’anoressia. Ma dicesi “vita privata”. Privato = cosa che non si ha assolutamente voglia di mettere in uno spazio ove chiunque può leggere.
@ Anonima (24 Luglio 2013, ore: 10.49) – Per quanto riguarda il post, io non mi pronuncio sul legame tra geni e DCA: a occhio e croce, ci credo poco anch’io… e anch’io sono più incline a pensare che ciò che più conta sia il background (traumatico o meno, non penso ci sia necessariamente bisogno di chissà quale trauma…) però lascio che sia la scienza e il futuro a rispondere a quest’interrogativo.
Per quanto riguarda la restante parte del tuo commento… bè, ma io ho scritto più e più volte che non sono guarita, che non ho ancora superato del tutto l’anoressia. Sto sicuramente meglio rispetto ad una decina d’anni fa, senz’ombra di dubbio, ma come ho più e più volte scritto, non ho certo la presunzione di considerarmi guarita!... Non a caso, sto continuando a fare psicoterapia e a farmi seguire da una dietista. Ed è quello che consiglio sempre a chiunque legga questo blog: farsi aiutare da persone professionalmente competenti. Questo blog può al più servire vuoi come forma di auto-aiuto, vuoi come punto d’informazione scientifica sui DCA – in ambo i casi, ovviamente, sarebbe opportuno che la persona che ha un DCA, al di là del leggere questo o qualsiasi altro blog di auto-aiuto, si facesse dare una mano nella sua vita di tutti i giorni da figure professionalmente preparate. (Però poi queste son scelte personali cui non entro in merito.) Questo credo di averlo ripetuto fino alla nausea, nel Settembre dell’anno scorso scrissi proprio un post in cui esprimevo in maniera più prolissa quello che ti ho riassunto in queste poche parole. E sono d’accordo al 100% quando affermi che “Dai DCA non si guarisce in pochi anni; il compromesso con la malattia e il peso non sono sinonimo di guarigione.”… è verissimo. Se così non fosse, basterebbe raggiungere un B.M.I. pari a 18 e si sarebbe tutte guarite. Semplice e bello, no?! No, è ovvio che non sia così, sarebbe sciocco anche solo il pensarlo. In questo blog condivido degli studi scientifici che reputo interessanti in merito ai DCA, e delle strategie di auto-aiuto che mi sono state utili in passato. Tutto qui, nient’altro. Per la lotta contro il DCA che uno vive nella sua quotidianità, ci sono psichiatri/psicologi/dietisti/nutrizionisti cui fare riferimento: questo è il mio unico consiglio, che credo di aver ormai ripetuto fino allo sfinimento, nei post e nei commenti: affidarsi a persone competenti. Per il resto, solo piccole cose che una può provare a fare nella sua vita quotidiana, e che magari gli possono arrecare qualche beneficio, ma certo non determinanti la guarigione!...
P.S.= Francamente, non vedo nessun “attacco” nei confronti di hopingless da parte delle altre lettrici (anzi, direi che l’unico attacco è stata la mia “risposta sarcastica”… cui ho comunque voluto far seguire quella seria, per avere una possibilità di confronto in maniera più seria, se hopingless lo vorrà): le altre ragazze si sono limitate ad esprimere la loro opinione esattamente come ha fatto hopingless, anzi, per mettere i puntini sulle “i”, l’hanno fatto in maniera decisamene meno veemente di lei. Il fatto che la pensino diversamente da lei, e glielo dicano peraltro con la dovuta educazione, non mi pare sinonimo del fatto che la stiano attaccando.
(continua...)
(...continua)
P.P.S.= Al di là del fatto che i post incentrati su studi scientifici nascono da specifiche richieste che mi sono stata fatte vuoi tramite commenti (vedi il post in cui ho chiesto alle lettrici quali argomenti avrebbero voluto io trattassi), vuoi tramite e-mail… in quanto all’essere analitica e razionale, credo sia il mio “marchio di fabbrica” caratteriale… Non a caso, in futuro mi piacerebbe moltissimo poter fare la ricercatrice scientifica nel campo della Medicina d’Urgenza (è il mio “sogno nel cassetto”… posso dire ancora così, anche se non sono più una bambina??...)… bè, vedremo se mai riuscirò ad entrare in scuola di specializzazione…
P.P.P.S.= (Questo è l’ultimo, giuro!... ^_^”) Hai scritto una cosa che trovo molto interessante, ovvero: “Per guarire dal anoressia e binge ho impiegato 15 anni e altri cinque anni sono serviti per cominicare a dare aiuto a chi è impelagato con la malattia”… se mai tu avessi voglia di condividere cos’hai fatto e come sei riuscita a guarire e a decidere di lavorare (mi pare di capire dalle tue parole) nel campo dei DCA, mi farebbe veramente piacere!...
@ Pupottina – Eh sì, effettivamente di studi di questo tipo finora ne sono stati fatti ben pochi… vediamo un po’ cosa ci dirà questo…
@ b. – Cosa ti fa pensare che abbia intenzione di smettere di scrivere sul mio blog, o di fare video?... Una critica ricevuta da una perfetta sconosciuta?... Altro ci mancherebbe!... Se un appunto del genere me l’avesse fatto qualcuno che mi conosce bene, di certo mi avrebbe fatta riflettere, perché sarebbe senz’altro stata una critica costruttiva in relazione agli insight che io avrei potuto dargli nella quotidianità, ma dato che l’opinione viene da una persona che non sa niente della mia vita privata e che quindi non può far altro che sparare alla cieca, basandosi unicamente su un blog, figuriamoci se la cosa mi tocca. Io credo che niente di quello che una persona fa nella vita possa essere completamente esente dalle critiche altrui, quale che sia la ragione di dette critiche. Ergo, è ovvio che non a tutti possa piacere ciò che scrivo o dico in un determinato contesto. Ciò però non significa in alcun modo che debba smettere di farlo. Io sono pienamente convinta di quello che faccio, perciò non mi faccio condizionare certo dalle parole altrui… Lascio a chiunque la liberà di esprimersi, ci mancherebbe, se non volessi farlo, modererei i commenti… e, ovviamente, sono disposta ad ascoltare tutte le campane, e a rispondere… ma questo non significa che l’espressione altrui influenzi il mio agire.
Grazie per quello che hai scritto a proposito del mio blog e dei miei video, tra l’altro: mi fa davvero piacere…
@ Barbara – Ciao Barbara!... Grazie per quello che hai scritto nel tuo commento, perché molto semplicemente credo che tu abbia capito il senso del mio blog… e se tu l’hai capito, vuol dire che quello che è il vero messaggio che voglio mandare passa… e questo è tutto ciò che conta. Grazie per avermene dato la conferma… Ti abbraccio forte…
@ M.M. – Ma scherzi?!... Grazie a te, M.!... Se il mio blog è quello che è, non dipende solo da me, ma anche da te, e da tutte voi ragazze che commentate… perché questo permette a ma e a chiunque legga di vedere la stessa tematica sotto il punto di vista di tante persone diverse che commentano… e questa è la cosa più positiva…
@ Jonny – Sì, vostro onore!... Oh, te non c’andare liscia, mi raccomando eh!... Ora però voglio anche l’inciso su di me, scusa, chiappi tutte e mi lasci fuori?...
Grazie per alcune vostre risposte
È difficilissimo aiutare mia madre in quanto io sono la prima che manifesta certi comortambti alimentari sbagliati
Mio padre ha cercato di convincerla a parlare con un medico ma nulla...
Non vuole sentire nulla
Lavora tantissimo e mangia pochissimo
Grazie dei consigli :)
beh veggie,intanto il mio nick non deriva dalla grammatica inglese,è frutto di un gioco/una storia che mi appartiene,e credo che giudicare in primis un nick sia cosa alquanto inutile,nel senso io avrei potuto tranquillamente firmarmi "ahjhakjahk" ok? questo non fa di me una persona gretta e stupida,poi se ne dò l'impressione da un nick,beh penso siano problemi di qualcun'altro.
Io non ho mai detto di avere la presunzione di conoscere la tua vita,ci mancherebbe che non studi/lavori/fai qualcosa di utile e costruttivo per il tuo futuro.
Ma vorrei farti capire che dal momento che tu fai un blog e ti ESPONI in rete,purtroppo devi essere pronta anche a questo.
Io non mi sono messa a leggere tutto il tuo blog,non era proprio nelle mie intenzioni,e non puoi pretendere che una persona prima di fare un commento legga tutto il tuo blog per andare a documentarsi di tutto quello che tu abbia detto o scritto. Ma questo è uno degli aspetti negativi di avere un blog,io non avrò mai una visione della tua persona completa e totale,ma sei tu che hai scelto questa modalità per farti conoscere,ed è giusto che una persona esponga le sue critiche in questo spazio e limitatamente a questo spazio.
Quindi se qualcosa mi è sfuggito/non so è per questo motivo.
Ti ripeto,io ti ho vista su mtv,poi ho trovato il tuo blog e l'ho guardato, e sì mi son saltate subito all'occhio delle cose.
In particolar modo,ti ripeto che QUI,esclusivamente qui perchè io non ti conosco,ma è l'unica cosa che so di te,trapela l'ossessione,la meticolosità,che sono caratteristiche peculiari di chi ha vissuta il dca.
Anche vedendoti parlare ho notato le stesse caratteristiche.
E questo mi fa pensare.
Mi fa pensare e mi chiedo perchè una ragazza che ha ancora delle scie dentro,che non ha acquisito la totale autonomia dal DCA,è diventata un punto di riferimento per persone che soffrono?
Io dico,se a voi fa stare meglio confrontarvi, va bene.
Io ho avuto un esperienza un pò forte con una coinquilina che soffriva di DCA e ne era apparentemente uscita.
Beh sai cosa,sono peggiorata TANTISSIMO. tantissimo e non sai quanto,e non voglio stare qui a spiegarlo.
Ma nelle tue parole non vedo ancora la guarigione,e io credo che tra persone non del tutto "a posto" non ci possa essere aiuto.
Di conseguenza io credo che tu non possa fare così bene alle persone qui dentro.
Perchè una persona come me,che non ti conosce,apre il blog..a me non sono arrivati messaggi positivi,è trapelato solo ciò che ho scritto sopra.
MIE OPINIONI.
non sono un oracolo,ovviamente tu agisci con un fine nobile,lo so e lo vedo.
Se cè qualcos'altro che vuoi chiedermi,dimmi.ciao.:)
@ hopingless - Se non avessi voluto critiche potevo liquidarti con la “risposta sarcastica” (e, nota a margine, il commento sul nick faceva parte della risposta sarcastica. So un corno io da dove deriva il tuo nick… Esattamente nella stessa maniera in cui tu hai commentato relativamente a me, non potendo per forza di cose avere una visione di me completa e totale, anch’io ho fatto con te – mi pare che la cosa non ti sia piaciuta affatto. Pensaci.)… o cancellare del tutto i tuoi commenti, peraltro, sarebbe stato molto più easy.
Quel che io vorrei farti capire è, a maggior ragione se dici che hai letto solo qualche post e guardato un solo video, che se non si ha una visione più ampia è difficile anche formulare un’opinione che non sia estremamente superficiale. Io non pretendo che tu ti metta a leggere tutto per avere una visione più ampia, ci mancherebbe, a maggior ragione se pensi che questo sia deleterio per il tuo percorso di ricovero. Però tu non puoi pretendere, allo stesso tempo, di poter esprimere severa critica su una persona basandoti su un paio di post e un video… praticamente, sul niente. Certo, puoi esprimere un’opinione superficiale, basata su un dato altrettanto superficiale, questo senz’altro. Ma rimane lì, in superficie.
Per quanto riguarda la tua domanda, il motivo per cui “una ragazza che ha ancora delle scie dentro,che non ha acquisito la totale autonomia dal DCA,è diventata un punto di riferimento per persone che soffrono” te lo dirà chi mi legge, se mi vede effettivamente così (anche se sospetto che sia solo tu a vedermi tale), e se avrà voglia di risponderti. Non spetta a me teorizzare sul pensiero altrui. Che io riesca o meno a fare “bene” alle persone che mi leggono, o almeno ad una parte di esse, questo spetta a loro dirlo. A me piacerebbe che le persone che commentano qui non si sentano sole nella loro malattia che spesso e volentieri viene ancora stereotipata e vista come un capriccio o una moda, e che in qualche modo possano trovare la forza per chiedere aiuto nella loro vita quotidiana… se poi si aggiunge un presunto “bene”, ben venga. Io non credo di poter arrivare a tanto, ma non si sa mai. Però, per lo meno ora che ho letto questo, capisco da dove derivasse la tua rabbia, e ti ringrazio per avermi fatto capire.
(continua…)
(...continua)
Ognuna di noi ha la propria sensibilità, e dunque il proprio modo di vedere anche una medesima cosa… rientra nella soggettività individuale. Banalmente dalla valutazione dei commenti di questo post, a fronte di te e di altre persone (vedi “Anonima”) che non ritengono utile il mio blog, ci sono altre persone (vedi b., Wolfie, anj1a, Barbara, M.) che lo trovano utile. Quello che è passato a te leggiucchiando alcuni post è stato (riassumendo) un sentimento di negatività. Quello che è passato ad altre persone è stato un sentimento di positività. Tutte siete pienamente convinte della vostra opinione. E sarà sempre così. Ed è giusto così, perché se la pensassimo tutte alle stesso modo questo mondo sarebbe fatto da automi e non da persone. Io do spazio alle opinioni di tutte, ci mancherebbe, anche perché non credo che ci siano opinioni più giuste/sbagliate. Resta il fatto che ognuna continuerà comunque a pensarla come vuole… e il fatto che questo è un blog “libero”, per cui nessuno cui non piaccia è obbligato a leggere.
A parte questo… Mi dispiace che tu abbia avuto una pessima esperienza con la tua coinquilina, e mi spiace che quest’esperienza ti abbia fatta peggiorare, perché un peggioramento del DCA è una cosa che non augurerei neanche a una persona che odio, men che meno a te, che non ti conosco neanche… Però, vedi, mi ha fatta sorridere (in senso buono) quello che hai scritto. Mi è venuto da pensare che, in fondo in fondo, io e te almeno per una cosa siamo davvero molto simili: entrambe cerchiamo in qualche modo – piccolo, riduttivo, semplice, con tutti i limiti del caso – di evitare agli altri quello che ha fatto male a noi in primis, e di consigliare agli altri quello che è stato utile per noi, sulla base delle nostre esperienze di vita e di malattia. Nessuna di noi ha ragione, e nessuna di noi ha torto. Noi diamo input. Poi spetta agli altri raccoglierli o meno, e decidere cosa farne, sulla base della loro esperienza di vita e di malattia. Anche tu agisci con un fine nobile: ora lo so e lo vedo. Rimaniamo sempre così, solo questo, non smettiamo.
Dato che, immagino, non ti risentirò più sul blog perché questo genere di cosa non ti aiuta, ti faccio allora un enorme in bocca al lupo per il futuro: quale che sia il percorso di lotta conto il DCA più adatto a te, ti auguro di riuscire ad abbracciarlo del tutto e ad arrivare vincitrice fino in fondo.
Non mi aspettavo soprattutto la parte finale della tua risposta,però mi ha colpito devo dire.
Hai colto proprio bene quest'aspetto,però certe cose segnano e non ci si puo fare niente,a maggior ragione se son persone con cui vivi 24h al dì circa.
Rispetto al fatto delle opinioni,penso che non ci sia nulla da dire,ognuno ha le sue e nessuno vuole fare cambiare idea a nessuno.
Beh,in ogni caso,a me la guarigione sembra ogni giorno più un miraggio,ma in ogni caso si va avanti,con una fatica immane, e ti ringrazio tanto per l'augurio.
Auguro anche a te il meglio non solo nella nostra "personale" battaglia,ma nella vita.
Per il fatto di risentirci,sinceramente ora come ora non lo so,mai dire mai. :) ciao.
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