venerdì 23 gennaio 2015
(I'm NOT) All About That Bass
*Attenzione: Tra qualche attimo su questi computerschermi, la mia opinione condita con considerevole ironia.*
Conoscete la canzone “All About That Bass” di Meghan Trainor? La cantante dice di questo suo brano che “è un inno ad apprezzare se stessi e il proprio corpo, per invitare anche le ragazze con qualche chilo di troppo a piacersi così come sono” (cit. da un’intervista di Meghan Trainor).
Dato che il video ufficiale di questa canzone su YouTube ha una cosa come circa 513 milioni di visualizzazioni, anch’io ci ho dato un’occhiata dato l’entusiasmo generale con il quale questo brano pare essere stato accolto. In fin dei conti, il fatto che una cosa piaccia ad un sacco di gente, non significa che sia al di sopra di ogni possibile critica. Tuttavia, prima di sviscerare questa canzone pezzo per pezzo, nonché prima di esprimere la mia opinione al riguardo, vorrei avvertirvi che questo brano è cantato da una ragazza bianca che utilizza un falso vernacolo afro-americano che è appena un paio di gradini sotto quello di Iggy Azalea sul “non c’è modo che tu canti effettivamente così dal vivo”-ometro. Dunque, ecco a voi la canzone e il relativo video:
Okay, questa canzone è molto orecchiabile, la cantante sembra una bambolina, e il video ricorda l’ “Hairspray” di John Waters se non fosse stato satirico e se Amber Von Tussel fosse stata graziosa. Complessivamente, è tutto molto tenero, il che spiega come mai abbia ricevuto un sacco di “like”. Ma se andiamo a considerare il testo, mi sembra che sorga qualche problemino. Per cui, cominciamo dalle cose più semplici, per poi spostarci su qualcosa di più serio.
“Because you know I’m all about that bass, ’bout that bass, no treble.”
No, scusa Meghan, ma di cosa stai parlando? Della tua stessa voce? Quella sì che è acuta! Del resto, una canzone fatta solo da bassi non sarebbe molto interessante né orecchiabile. E se non si dispone di un’ampia capacità di vocalizzare quando si canta una canzone di questo tipo, sarà piuttosto difficile che tu riesca a sfondare come cantante in un mondo che è tutto bassi e niente acuti.
Dunque, la prima strofa si apre con:
“Yeah it’s pretty clear, I ain’t no size two, but I can shake it, shake it, like I’m supposed to do.”
Meghan ci dice che è chiaro che non indossa una taglia 2 (sarebbe la 38 italiana).
Sì, okay. Forse non una taglia 2. Ma neanche una taglia forte. (A occhio e croce, direi che porta una 44 italiana). Non lasciatevi ingannare dal vestito che indossa, un modello che farebbe sembrare tarchiata anche una pallavolista: Meghan non è una ragazza grassa. L’intero concetto di donne non-grasse che cercano di attirare l’attenzione sui loro corpi non-grassi al fine di promuovere l’accettazione del proprio corpo sovrappeso/obeso è una cosa che mi sconcerta. Lo chiamerei “movimento di grassaccetazione”. Nota bene: non ho detto “movimento di accettazione dei chili di troppo” o “movimento di accettazione della propria fisicità”. Entrambe le ideologie manifestano contro lo standard culturale della “taglia perfetta” alla quale ogni individuo acquista la propria umanità. Il “movimento di grassaccettazione” insiste sul fatto che c’è una sola tipologia di “donna reale”, e che tutto quello che si discosta da ciò è meno sessualmente desiderabile per gli uomini, e quindi di minor valore.
Nella zona di grassaccettazione si possono trovare donne che indossano taglie comprese tra la 42 e la 46 italiane, e che dicono che “grasso è bello”, che gli uomini non vogliono gli stecchini, che “real women have real curves” e così via. Un sacco di donne famose hanno fatto audaci affermazioni in merito alla loro taglia quando si trovavano nella zona di grassaccettazione: tra queste Jennifer Lawrence, Jennifer Lopez, e Kate Winslet prima di diventare la mamma sexy di Barbie (è un complimento, eh!). In realtà, tutte queste donne non fuoriescono affatto dai canoni dell’attrattiva sessuale, pur non potendo essere descritte come “magre”, e dalle quali ci si aspetta che rispondano in un certo modo alle domande che gli vengono rivolte in merito alle loro curve. Se si considerano donne come le succitate come sinonimo di “taglie forti”, si va a diffondere un messaggio di accettazione della propria fisicità e positività, relativo a donne che certamente non indossano una taglia 2, ma che parimenti sono ben lungi dall’essere grasse. Arrivando al punto, a me sembra che inni e slogan di questo tipo abbiano come unico scopo quello di far accettare meglio il proprio corpo a donne che pensano di essere grasse, ma che in realtà non lo sono, ricordando loro costantemente che poiché non indossano una taglia 2, allora dovrebbero sentirsi grasse. Un paradosso nel paradosso, insomma.
La canzone prosegue dicendo: “But I can shake it shake it, like I’m supposed to do”, e questo lo trovo disturbante sotto due differenti punti di vista. Innanzitutto, quello che la gente si aspetta è che noi sculettiamo? Dunque dovremmo sculettare sempre e comunque? Perché nessuno me l’ha mai detto? Se non sculetto la mia laurea conta di meno? In secondo luogo: le ragazze che indossano una taglia 2 non sono in grado di sculettare? Che taglia indossa Shakira? No, perché a me sembra piuttosto piccoletta, ma direi che sa sculettare in maniera eccelsa…
“'Cause I got that boom boom that all the boys chase, and all the right junk in all the right places.”
Ha tutto al posto giusto, ragazzi! Meghan Trainor è la nuova Mary Sue! Vi do questa notizia in esclusiva, eh!
Una delle principali tematiche di questa canzone è che le donne che hanno una corporatura non-magra e delle belle curve sono quelle che gli uomini preferiscono. Ora, ammesso e non concesso che questo sia vero, e poniamo pure che lo sia, se questa canzone ha l’obiettivo di promuovere la positività nei confronti della propria fisicità quale che sia, perché andare poi a definire una specifica tipologia corporea indicandola come la più desiderabile? E, soprattutto, perché puntare tutto il valore e l’accettazione della fisicità di una donna su quanto gli uomini possano trovarla arrapante?
“I see the magazines workin’ that Photoshop: we know that shit ain’t real, c’mon now, make it stop. If you got beauty beauty, just raise ‘em up ‘cause every inch of you is perfect from the bottom to the top.”
Questa è l’unica strofa della canzone che mi piace. Sul serio. Guardate com’è perfetta. Celebra la fisicità di ogni donna, quale che sia, ed incoraggia ogni ragazza a non farsi ingannare dal fotoritocco, ma a trovare i propri punti di forza e valorizzarli. Ovvio, l’intero concetto di “bellezza” è un costrutto soggettivo, per cui questa non dovrebbe essere la prima preoccupazione di nessuna donna, perciò c’è una problematica intrinseca inerente tutte le canzoni di questo tenore. Ma per un attimo concentriamoci solo su quanto sia raro trovare una canzone pop che trasmetta un messaggio di questo tipo. Tutta la canzone avrebbe dovuto essere come questa strofa. Purtroppo è ben altro.
Ho detto “avrebbe dovuto essere”, perché dopo questa strofa si riprecipita nel baratro con:
“Yeah, my mama she told me: don’t worry about your size. She says boys like a little more booty to hold at night.”
Di nuovo, il messaggio che viene trasmesso NON è davvero “io valgo come persona, anche se non ricalco lo standard fisico cui mi è stato detto dovrei aderire”, bensì quello che viene trasmesso è: “io valgo come persona e soprattutto valgo più di altre donne che non hanno la mia stessa fisicità, perché grazie alle mie curve appaio più attraente agli occhi maschili”.
E ho detto “avrebbe dovuto essere” perché le parole successive della canzone dicono esattamente:
“You know I won’t be no stick figure silicone Barbie doll. So if that’s what you’re into then go ahead and move along.”
Traduzione: “Se non sei un uomo che desidera oggettificare/chiavare me molto di più rispetto a quanto non desideri oggettificare/chiavare altre donne basandosi puramente sulla fisicità, allora AH AH AH!, sarò io per prima a mandarti a quel paese.”
Da quando in qua “l’accettazione della propria fisicità” è diventata, o necessita di diventare, un altro modo per stabilire scale di valore tra le persone? Se una donna si è rifatta il seno, vale di meno rispetto a una che ha il seno al naturale? Questo a me sembra semplicemente un altro modo in cui il “movimento di grassaccettazione” tenta di definire chi è e chi non è una donna “reale”. Eppure, il rifarsi il seno non è una modificazione del proprio corpo tale e quale al farsi un tatuaggio o al mettersi un piercing? E allora perché le due cose non vengono viste allo stesso modo? Ho la strana sensazione che tutto questo abbia in qualche modo a che fare con una serpeggiante misoginia di fondo. Forse perché uno degli obiettivi legati al rifarsi il seno è conformarsi ad uno specifico standard culturale? E come può questo essere differente dal tatuarsi qualcosa?
Okay, era una domanda retorica. In realtà posso ben capire quale sia la differenza: anche gli uomini si fanno i tatuaggi o si mettono i piercing. La Chirurgia Plastica è generalmente vista come un modo che hanno a disposizione le donne per rendersi più sessualmente desiderabili agli occhi degli uomini (senza considerare il fatto che chi ricorre a questo tipo di chirurgia molto probabilmente ha dei problemi psicologici di non accettazione di sé, di fondo…). Persino la Chirurgia Plastica Ricostruttiva cui vengono sottoposte le donne dopo essere state operate per un tumore al seno ha in fondo questo obiettivo: anche se effettuata per il comfort personale della paziente, risponde comunque allo standard che dice che tutte le donne devono avere il seno (bene, benvenuta trans-misoginia!), il che è ciò che fa sentire a disagio la paziente innanzitutto.
Giusto per mettere i puntini sulle “i”: io non biasimo nessuno che ricorra alla Chirurgia Plastica per ogni qualsiasi motivo, anzi, io sono dell’idea che ognuno sia liberissimo di scegliere cosa fare nella propria vita; sto solo disquisendo sul modo in cui generalmente la gente vede il mondo, e sulle aspettative culturali del seno nelle donne in questo contesto.
Perciò, tenendo tutto questo bene a mente, ritornando alla posizione del “movimento di grassaccettazione” sulla Chirurgia Plastica, quello che viene affermato è che: anche se stiamo definendo il tuo valore come persona e come donna soltanto in base al tuo sex appeal, se non fai niente per renderti ancora più attraente, allora sei una stronza troietta e ti odiamo tutti.
Ora, consideriamo la parte “stick figure” della strofa. Questo è un altro colpo basso diretto alle donne che hanno una fisicità che minaccia la loro autostima, e alle donne che possono solo accontentarsi della propria taglia se questa non corrisponde ad una “perfetta” forma corporea. È questo che sta alla base di ogni “mangia un panino” o “sembri un insetto stecco”.
“I’m bringing booty back, go ahead and tell them skinny bitches that no, I’m just playing, I know you think you’re fat but I’m here to tell ya every inch of you is perfect from the bottom to the top.”
Questa strofa racchiude in sé perfettamente tutto quello che c’è di sbagliato in questa canzone. Quello che potrebbe essere un messaggio positivo si trasforma in una sorta di pseudo-complimento assolutamente ambiguo. Sì, “ogni centimetro di te è perfetto, dalla testa ai piedi”, ma solo a certe condizioni. Starai meglio con te stessa, ma solo se donne che indossano la taglia di Meghan Trainor staranno meglio deridendo il tuo aspetto. E solo se tu presenti le medesime insicurezze in merito al tuo peso.
E, dai, andiamo: dire quello che realmente pensi, facendolo poi seguire da uno “sto scherzando, eh!” (“I’m just playing”), è la cosa più passivo-aggressiva che esista sulla faccia della Terra. Dire “Oh, sto scherzando!” è una delle peggiori prese per i fondelli che ci siano: dà a chi parla la possibilità di dire quello che vuole, di infamare nei peggio modi, costringendo però il bersaglio dell’insulto a reagire con un sorriso perché tanto “è solo uno scherzo”.
Okay, ora che ho passato in rassegna il testo della canzone, passiamo al video. È un video a tema.
Riuscite ad indovinare di che tema si tratta? La vostra risposta è: “donne di colore come oggetti di scena”? Risposta esatta. Delle 4 ragazze che ballano insieme a Meghan, solo una è bianca. Meghan Trainor è spesso e volentieri affiancata da 2 donne di colore, compresa una scena in cui sembra che queste donne incoraggino entusiasticamente la sua danza, stile il video di “We Can’t Stop” di Miley Cyrus. Ciò non mira ad incoraggiare l’accettazione della propria fisicità e men che meno l’uguaglianza tra le donne che pure hanno strutture fisiche diverse: mira esclusivamente a far vedere quanto sia ganza Meghan Trainor.
Luogo comune vuole che le donne bianche siano molto meno brave e sexy nel ballare rispetto alle donne di colore, giusto? Per cui, se delle ragazze di colore esaltano una ragazza bianca che balla, questo le fa guadagnare punti, no?! Cioè, a me questo video ricorda davvero sorprendentemente l’ “Hairspray” di John Waters: non posso fare a meno di associarlo all’affermazione della protagonista “Essere invitata in un posto da gente di colore! Mi fa sentire così ganza!”. Alle persone bianche piace ottenere l’approvazione delle persone di colore in un Paese multietnico come gli U.S.A. Non vogliono che la loro posizione sociale (di superiorità (???)) venga messa in discussione, poiché questo li farebbe sentire profondamente a disagio.
Guardate le ultime 2 immagini delle 3 che vi ho messo sopra. Consideriamo il ruolo delle “curve” in questa canzone. Il termine utilizzato dalla cantante è “booty” che, letteralmente, si traduce come “bottino”. Al di là del fatto che questa parola mi fa pensare ai pirati, consultando Urban Dictionary ho scoperto che questa parola è utilizzata per evocare l’immagine stereotipata di una donna di colore con un sedere che fa provincia. Questa peculiarità raziale è stata utilizzata dalle persone bianche per oggettificare, fetishizzare (credo di aver appena inventato una nuova parola…) e sessualizzare le donne di colore, mentre in questa canzone una ragazza bianca la utilizza per se stessa in un contesto positivo. Quando Meghan Trainor richiama l’attenzione sulle dimensioni del proprio fondoschiena e lo chiama “booty”, pertanto, chi la guarda è portato a pensare a lei come ad una donna che è serena con la propria fisicità e che è una vera femminista, ma non può “restituire il bottino” perché non è mai stato utilizzato per stereotiparla.
L’ultima immagine è un perfetto esempio di come la società americana vede il corpo delle donne di colore: a disposizione di chiunque voglia toccarlo e sbeffeggiarlo. In questa scena, una ragazza bianca palpa il sedere della ragazza di colore mentre sta ballando. Quest’immagine secondo me rinforza non solo l’insidioso bisogno culturale dei bianchi di controllare e sessualizzare i corpi delle ragazze di colore, ma rinforza anche il dannoso preconcetto che il corpo di una ragazza di colore è a disposizione di chiunque, senza bisogno di chiedere consenso, perché tanto “le negre sono tutte troie” (cit. di un noto politico italiano).
Nota a margine: il fatto che tutto il video ricalchi lo stile della musica pop degli anni ’60, un genere che è stato propugnato da artisti di colore del tempo e riproposto successivamente dai bianchi, spinge verso una verità che molti artisti bianchi della musica pop non vogliono ammettere: che stanno solo facendo delle pallide imitazioni di quello che è stato creato da artisti di colore, e cercano di soffocare il lavoro di quegli artisti di colore nella speranza che nessuno se ne accorga.
Okay, adesso so che in molti mi criticheranno per aver decostruito un qualcosa che sembra, di primo acchito, essere in grado di lanciare un messaggio positivo ed incoraggiante a tutte le donne. Ma in questo video e in questa canzone ci sono troppe cose che non mi vanno giù.
Non mi piace la discriminazione che ci vedo nei confronti delle ragazze di colore, che vengono trattate come se fossero oggetti di scena, per promuovere uno standard di bellezza che le donne bianche vantano e da cui le donne di colore sono oppresse: mi sembra un video piuttosto razzista, anche se in modo parzialmente subliminale.
Inoltre, mi sembra una vera carognata prendere delle donne che non sono grasse, e definirle come tali, cercando di attribuire loro una credibilità che non hanno, perché mi sembra una palese presa per i fondelli per quelle donne che sono realmente in sovrappeso od obese.
Infine, in qualità di donna magra, mi ribello al messaggio di fondo di questo video: il fatto che ogni centimetro di noi sia perfetto, dalla testa ai piedi, è vero soltanto se una persona porta una taglia che sia almeno una 42? Perché dalla canzone parrebbe che il concetto non si applicasse alle “skinny bitches”, alle “stick figures”, o alle donne che non hanno “a little more booty to hold at night”. Come può Meghan dire della sua canzone che è “body positive” (cit.) se non include ogni qualsiasi tipo di fisicità? Nel momento in cui donne curvy chiedono rispetto, ma non lo danno nei confronti di chi è magra, mi sembra una significativa forma di ipocrisia. Quando le donne curvy proclamano che “le donne vere hanno vere curve” o che “gli uomini preferiscono la carne, le ossa sono per i cani”, a me queste non sembrano affatto dichiarazioni di persone che si accettano e che amano quello che vedono nello specchio. Una ragazza che veramente è a suo agio con la propria fisicità, è consapevole che ogni qualsiasi struttura fisica, peso, o taglia indossata non rende una donna meno “reale” né meno meritevole di rispetto. Una ragazza veramente confidente col suo corpo apprezza la bellezza in ogni qualsiasi forma e taglia, e non ha bisogno di insultare donne che sono fisicamente più magre di lei per sentirsi più a suo agio con se stessa.
E voi cosa ne pensate di questa canzone e di questo video? Se vi va, fatemelo sapere nei commenti!
P.S.= Dato il mio vissuto di anoressia, mi sono posta il dubbio se la mia opinione su questo video potesse essere eccessivamente di parte poiché influenzata da detto background. Allora l’altroieri ho acchiappato mio fratello Mark (sì, si chiama come il creatore di FaceBook… ma purtroppo non è lui… sarei un filino più ricca, se lo fosse, e non mi starei a preoccupare della penuria lavorativa…) che era passato da casa mia a farmi una visita (ehm, no, in realtà voleva che gli rispiegassi una cosa che non aveva capito…) e gli ho fatto vedere il video in questione, chiedendogli cosa ne pensasse. La sua risposta è stata: “Perché questo cesso a pedali con quell’osceno fiocco da uovo di Pasqua si atteggia come una strafiga, quando è palese che non arriva neanche a leccare il culo per sbaglio alla mora, che viene invece trattata come se fosse una cretinetta, facendole quasi rompere la schiena per sollevare quel gay obeso? Secondo me è tutta invidia! La caldaia con la parrucca si è circondata di ragazze che fisicamente le somigliano, per umiliare quella che invece è diversa… ma cercare di buttare giù l’avversario è l’ultima risorsa dei perdenti”. Ecco cosa pensa il maschio italiano medio. Alla faccia tua, Meghan: non so quale messaggio alla fin fine volessi lanciare (ammesso e non concesso che l’obiettivo non fosse solo quello di fare soldi a palate facendo leva su un argomento delicato come l’accettazione di sè), ma mi pare che in ogni caso tu abbia toppato di brutto.
Conoscete la canzone “All About That Bass” di Meghan Trainor? La cantante dice di questo suo brano che “è un inno ad apprezzare se stessi e il proprio corpo, per invitare anche le ragazze con qualche chilo di troppo a piacersi così come sono” (cit. da un’intervista di Meghan Trainor).
Dato che il video ufficiale di questa canzone su YouTube ha una cosa come circa 513 milioni di visualizzazioni, anch’io ci ho dato un’occhiata dato l’entusiasmo generale con il quale questo brano pare essere stato accolto. In fin dei conti, il fatto che una cosa piaccia ad un sacco di gente, non significa che sia al di sopra di ogni possibile critica. Tuttavia, prima di sviscerare questa canzone pezzo per pezzo, nonché prima di esprimere la mia opinione al riguardo, vorrei avvertirvi che questo brano è cantato da una ragazza bianca che utilizza un falso vernacolo afro-americano che è appena un paio di gradini sotto quello di Iggy Azalea sul “non c’è modo che tu canti effettivamente così dal vivo”-ometro. Dunque, ecco a voi la canzone e il relativo video:
Okay, questa canzone è molto orecchiabile, la cantante sembra una bambolina, e il video ricorda l’ “Hairspray” di John Waters se non fosse stato satirico e se Amber Von Tussel fosse stata graziosa. Complessivamente, è tutto molto tenero, il che spiega come mai abbia ricevuto un sacco di “like”. Ma se andiamo a considerare il testo, mi sembra che sorga qualche problemino. Per cui, cominciamo dalle cose più semplici, per poi spostarci su qualcosa di più serio.
“Because you know I’m all about that bass, ’bout that bass, no treble.”
No, scusa Meghan, ma di cosa stai parlando? Della tua stessa voce? Quella sì che è acuta! Del resto, una canzone fatta solo da bassi non sarebbe molto interessante né orecchiabile. E se non si dispone di un’ampia capacità di vocalizzare quando si canta una canzone di questo tipo, sarà piuttosto difficile che tu riesca a sfondare come cantante in un mondo che è tutto bassi e niente acuti.
Dunque, la prima strofa si apre con:
“Yeah it’s pretty clear, I ain’t no size two, but I can shake it, shake it, like I’m supposed to do.”
Meghan ci dice che è chiaro che non indossa una taglia 2 (sarebbe la 38 italiana).
Sì, okay. Forse non una taglia 2. Ma neanche una taglia forte. (A occhio e croce, direi che porta una 44 italiana). Non lasciatevi ingannare dal vestito che indossa, un modello che farebbe sembrare tarchiata anche una pallavolista: Meghan non è una ragazza grassa. L’intero concetto di donne non-grasse che cercano di attirare l’attenzione sui loro corpi non-grassi al fine di promuovere l’accettazione del proprio corpo sovrappeso/obeso è una cosa che mi sconcerta. Lo chiamerei “movimento di grassaccetazione”. Nota bene: non ho detto “movimento di accettazione dei chili di troppo” o “movimento di accettazione della propria fisicità”. Entrambe le ideologie manifestano contro lo standard culturale della “taglia perfetta” alla quale ogni individuo acquista la propria umanità. Il “movimento di grassaccettazione” insiste sul fatto che c’è una sola tipologia di “donna reale”, e che tutto quello che si discosta da ciò è meno sessualmente desiderabile per gli uomini, e quindi di minor valore.
Nella zona di grassaccettazione si possono trovare donne che indossano taglie comprese tra la 42 e la 46 italiane, e che dicono che “grasso è bello”, che gli uomini non vogliono gli stecchini, che “real women have real curves” e così via. Un sacco di donne famose hanno fatto audaci affermazioni in merito alla loro taglia quando si trovavano nella zona di grassaccettazione: tra queste Jennifer Lawrence, Jennifer Lopez, e Kate Winslet prima di diventare la mamma sexy di Barbie (è un complimento, eh!). In realtà, tutte queste donne non fuoriescono affatto dai canoni dell’attrattiva sessuale, pur non potendo essere descritte come “magre”, e dalle quali ci si aspetta che rispondano in un certo modo alle domande che gli vengono rivolte in merito alle loro curve. Se si considerano donne come le succitate come sinonimo di “taglie forti”, si va a diffondere un messaggio di accettazione della propria fisicità e positività, relativo a donne che certamente non indossano una taglia 2, ma che parimenti sono ben lungi dall’essere grasse. Arrivando al punto, a me sembra che inni e slogan di questo tipo abbiano come unico scopo quello di far accettare meglio il proprio corpo a donne che pensano di essere grasse, ma che in realtà non lo sono, ricordando loro costantemente che poiché non indossano una taglia 2, allora dovrebbero sentirsi grasse. Un paradosso nel paradosso, insomma.
La canzone prosegue dicendo: “But I can shake it shake it, like I’m supposed to do”, e questo lo trovo disturbante sotto due differenti punti di vista. Innanzitutto, quello che la gente si aspetta è che noi sculettiamo? Dunque dovremmo sculettare sempre e comunque? Perché nessuno me l’ha mai detto? Se non sculetto la mia laurea conta di meno? In secondo luogo: le ragazze che indossano una taglia 2 non sono in grado di sculettare? Che taglia indossa Shakira? No, perché a me sembra piuttosto piccoletta, ma direi che sa sculettare in maniera eccelsa…
“'Cause I got that boom boom that all the boys chase, and all the right junk in all the right places.”
Ha tutto al posto giusto, ragazzi! Meghan Trainor è la nuova Mary Sue! Vi do questa notizia in esclusiva, eh!
Una delle principali tematiche di questa canzone è che le donne che hanno una corporatura non-magra e delle belle curve sono quelle che gli uomini preferiscono. Ora, ammesso e non concesso che questo sia vero, e poniamo pure che lo sia, se questa canzone ha l’obiettivo di promuovere la positività nei confronti della propria fisicità quale che sia, perché andare poi a definire una specifica tipologia corporea indicandola come la più desiderabile? E, soprattutto, perché puntare tutto il valore e l’accettazione della fisicità di una donna su quanto gli uomini possano trovarla arrapante?
“I see the magazines workin’ that Photoshop: we know that shit ain’t real, c’mon now, make it stop. If you got beauty beauty, just raise ‘em up ‘cause every inch of you is perfect from the bottom to the top.”
Questa è l’unica strofa della canzone che mi piace. Sul serio. Guardate com’è perfetta. Celebra la fisicità di ogni donna, quale che sia, ed incoraggia ogni ragazza a non farsi ingannare dal fotoritocco, ma a trovare i propri punti di forza e valorizzarli. Ovvio, l’intero concetto di “bellezza” è un costrutto soggettivo, per cui questa non dovrebbe essere la prima preoccupazione di nessuna donna, perciò c’è una problematica intrinseca inerente tutte le canzoni di questo tenore. Ma per un attimo concentriamoci solo su quanto sia raro trovare una canzone pop che trasmetta un messaggio di questo tipo. Tutta la canzone avrebbe dovuto essere come questa strofa. Purtroppo è ben altro.
Ho detto “avrebbe dovuto essere”, perché dopo questa strofa si riprecipita nel baratro con:
“Yeah, my mama she told me: don’t worry about your size. She says boys like a little more booty to hold at night.”
Di nuovo, il messaggio che viene trasmesso NON è davvero “io valgo come persona, anche se non ricalco lo standard fisico cui mi è stato detto dovrei aderire”, bensì quello che viene trasmesso è: “io valgo come persona e soprattutto valgo più di altre donne che non hanno la mia stessa fisicità, perché grazie alle mie curve appaio più attraente agli occhi maschili”.
E ho detto “avrebbe dovuto essere” perché le parole successive della canzone dicono esattamente:
“You know I won’t be no stick figure silicone Barbie doll. So if that’s what you’re into then go ahead and move along.”
Traduzione: “Se non sei un uomo che desidera oggettificare/chiavare me molto di più rispetto a quanto non desideri oggettificare/chiavare altre donne basandosi puramente sulla fisicità, allora AH AH AH!, sarò io per prima a mandarti a quel paese.”
Da quando in qua “l’accettazione della propria fisicità” è diventata, o necessita di diventare, un altro modo per stabilire scale di valore tra le persone? Se una donna si è rifatta il seno, vale di meno rispetto a una che ha il seno al naturale? Questo a me sembra semplicemente un altro modo in cui il “movimento di grassaccettazione” tenta di definire chi è e chi non è una donna “reale”. Eppure, il rifarsi il seno non è una modificazione del proprio corpo tale e quale al farsi un tatuaggio o al mettersi un piercing? E allora perché le due cose non vengono viste allo stesso modo? Ho la strana sensazione che tutto questo abbia in qualche modo a che fare con una serpeggiante misoginia di fondo. Forse perché uno degli obiettivi legati al rifarsi il seno è conformarsi ad uno specifico standard culturale? E come può questo essere differente dal tatuarsi qualcosa?
Okay, era una domanda retorica. In realtà posso ben capire quale sia la differenza: anche gli uomini si fanno i tatuaggi o si mettono i piercing. La Chirurgia Plastica è generalmente vista come un modo che hanno a disposizione le donne per rendersi più sessualmente desiderabili agli occhi degli uomini (senza considerare il fatto che chi ricorre a questo tipo di chirurgia molto probabilmente ha dei problemi psicologici di non accettazione di sé, di fondo…). Persino la Chirurgia Plastica Ricostruttiva cui vengono sottoposte le donne dopo essere state operate per un tumore al seno ha in fondo questo obiettivo: anche se effettuata per il comfort personale della paziente, risponde comunque allo standard che dice che tutte le donne devono avere il seno (bene, benvenuta trans-misoginia!), il che è ciò che fa sentire a disagio la paziente innanzitutto.
Giusto per mettere i puntini sulle “i”: io non biasimo nessuno che ricorra alla Chirurgia Plastica per ogni qualsiasi motivo, anzi, io sono dell’idea che ognuno sia liberissimo di scegliere cosa fare nella propria vita; sto solo disquisendo sul modo in cui generalmente la gente vede il mondo, e sulle aspettative culturali del seno nelle donne in questo contesto.
Perciò, tenendo tutto questo bene a mente, ritornando alla posizione del “movimento di grassaccettazione” sulla Chirurgia Plastica, quello che viene affermato è che: anche se stiamo definendo il tuo valore come persona e come donna soltanto in base al tuo sex appeal, se non fai niente per renderti ancora più attraente, allora sei una stronza troietta e ti odiamo tutti.
Ora, consideriamo la parte “stick figure” della strofa. Questo è un altro colpo basso diretto alle donne che hanno una fisicità che minaccia la loro autostima, e alle donne che possono solo accontentarsi della propria taglia se questa non corrisponde ad una “perfetta” forma corporea. È questo che sta alla base di ogni “mangia un panino” o “sembri un insetto stecco”.
“I’m bringing booty back, go ahead and tell them skinny bitches that no, I’m just playing, I know you think you’re fat but I’m here to tell ya every inch of you is perfect from the bottom to the top.”
Questa strofa racchiude in sé perfettamente tutto quello che c’è di sbagliato in questa canzone. Quello che potrebbe essere un messaggio positivo si trasforma in una sorta di pseudo-complimento assolutamente ambiguo. Sì, “ogni centimetro di te è perfetto, dalla testa ai piedi”, ma solo a certe condizioni. Starai meglio con te stessa, ma solo se donne che indossano la taglia di Meghan Trainor staranno meglio deridendo il tuo aspetto. E solo se tu presenti le medesime insicurezze in merito al tuo peso.
E, dai, andiamo: dire quello che realmente pensi, facendolo poi seguire da uno “sto scherzando, eh!” (“I’m just playing”), è la cosa più passivo-aggressiva che esista sulla faccia della Terra. Dire “Oh, sto scherzando!” è una delle peggiori prese per i fondelli che ci siano: dà a chi parla la possibilità di dire quello che vuole, di infamare nei peggio modi, costringendo però il bersaglio dell’insulto a reagire con un sorriso perché tanto “è solo uno scherzo”.
Okay, ora che ho passato in rassegna il testo della canzone, passiamo al video. È un video a tema.
Riuscite ad indovinare di che tema si tratta? La vostra risposta è: “donne di colore come oggetti di scena”? Risposta esatta. Delle 4 ragazze che ballano insieme a Meghan, solo una è bianca. Meghan Trainor è spesso e volentieri affiancata da 2 donne di colore, compresa una scena in cui sembra che queste donne incoraggino entusiasticamente la sua danza, stile il video di “We Can’t Stop” di Miley Cyrus. Ciò non mira ad incoraggiare l’accettazione della propria fisicità e men che meno l’uguaglianza tra le donne che pure hanno strutture fisiche diverse: mira esclusivamente a far vedere quanto sia ganza Meghan Trainor.
Luogo comune vuole che le donne bianche siano molto meno brave e sexy nel ballare rispetto alle donne di colore, giusto? Per cui, se delle ragazze di colore esaltano una ragazza bianca che balla, questo le fa guadagnare punti, no?! Cioè, a me questo video ricorda davvero sorprendentemente l’ “Hairspray” di John Waters: non posso fare a meno di associarlo all’affermazione della protagonista “Essere invitata in un posto da gente di colore! Mi fa sentire così ganza!”. Alle persone bianche piace ottenere l’approvazione delle persone di colore in un Paese multietnico come gli U.S.A. Non vogliono che la loro posizione sociale (di superiorità (???)) venga messa in discussione, poiché questo li farebbe sentire profondamente a disagio.
Guardate le ultime 2 immagini delle 3 che vi ho messo sopra. Consideriamo il ruolo delle “curve” in questa canzone. Il termine utilizzato dalla cantante è “booty” che, letteralmente, si traduce come “bottino”. Al di là del fatto che questa parola mi fa pensare ai pirati, consultando Urban Dictionary ho scoperto che questa parola è utilizzata per evocare l’immagine stereotipata di una donna di colore con un sedere che fa provincia. Questa peculiarità raziale è stata utilizzata dalle persone bianche per oggettificare, fetishizzare (credo di aver appena inventato una nuova parola…) e sessualizzare le donne di colore, mentre in questa canzone una ragazza bianca la utilizza per se stessa in un contesto positivo. Quando Meghan Trainor richiama l’attenzione sulle dimensioni del proprio fondoschiena e lo chiama “booty”, pertanto, chi la guarda è portato a pensare a lei come ad una donna che è serena con la propria fisicità e che è una vera femminista, ma non può “restituire il bottino” perché non è mai stato utilizzato per stereotiparla.
L’ultima immagine è un perfetto esempio di come la società americana vede il corpo delle donne di colore: a disposizione di chiunque voglia toccarlo e sbeffeggiarlo. In questa scena, una ragazza bianca palpa il sedere della ragazza di colore mentre sta ballando. Quest’immagine secondo me rinforza non solo l’insidioso bisogno culturale dei bianchi di controllare e sessualizzare i corpi delle ragazze di colore, ma rinforza anche il dannoso preconcetto che il corpo di una ragazza di colore è a disposizione di chiunque, senza bisogno di chiedere consenso, perché tanto “le negre sono tutte troie” (cit. di un noto politico italiano).
Nota a margine: il fatto che tutto il video ricalchi lo stile della musica pop degli anni ’60, un genere che è stato propugnato da artisti di colore del tempo e riproposto successivamente dai bianchi, spinge verso una verità che molti artisti bianchi della musica pop non vogliono ammettere: che stanno solo facendo delle pallide imitazioni di quello che è stato creato da artisti di colore, e cercano di soffocare il lavoro di quegli artisti di colore nella speranza che nessuno se ne accorga.
Okay, adesso so che in molti mi criticheranno per aver decostruito un qualcosa che sembra, di primo acchito, essere in grado di lanciare un messaggio positivo ed incoraggiante a tutte le donne. Ma in questo video e in questa canzone ci sono troppe cose che non mi vanno giù.
Non mi piace la discriminazione che ci vedo nei confronti delle ragazze di colore, che vengono trattate come se fossero oggetti di scena, per promuovere uno standard di bellezza che le donne bianche vantano e da cui le donne di colore sono oppresse: mi sembra un video piuttosto razzista, anche se in modo parzialmente subliminale.
Inoltre, mi sembra una vera carognata prendere delle donne che non sono grasse, e definirle come tali, cercando di attribuire loro una credibilità che non hanno, perché mi sembra una palese presa per i fondelli per quelle donne che sono realmente in sovrappeso od obese.
Infine, in qualità di donna magra, mi ribello al messaggio di fondo di questo video: il fatto che ogni centimetro di noi sia perfetto, dalla testa ai piedi, è vero soltanto se una persona porta una taglia che sia almeno una 42? Perché dalla canzone parrebbe che il concetto non si applicasse alle “skinny bitches”, alle “stick figures”, o alle donne che non hanno “a little more booty to hold at night”. Come può Meghan dire della sua canzone che è “body positive” (cit.) se non include ogni qualsiasi tipo di fisicità? Nel momento in cui donne curvy chiedono rispetto, ma non lo danno nei confronti di chi è magra, mi sembra una significativa forma di ipocrisia. Quando le donne curvy proclamano che “le donne vere hanno vere curve” o che “gli uomini preferiscono la carne, le ossa sono per i cani”, a me queste non sembrano affatto dichiarazioni di persone che si accettano e che amano quello che vedono nello specchio. Una ragazza che veramente è a suo agio con la propria fisicità, è consapevole che ogni qualsiasi struttura fisica, peso, o taglia indossata non rende una donna meno “reale” né meno meritevole di rispetto. Una ragazza veramente confidente col suo corpo apprezza la bellezza in ogni qualsiasi forma e taglia, e non ha bisogno di insultare donne che sono fisicamente più magre di lei per sentirsi più a suo agio con se stessa.
E voi cosa ne pensate di questa canzone e di questo video? Se vi va, fatemelo sapere nei commenti!
P.S.= Dato il mio vissuto di anoressia, mi sono posta il dubbio se la mia opinione su questo video potesse essere eccessivamente di parte poiché influenzata da detto background. Allora l’altroieri ho acchiappato mio fratello Mark (sì, si chiama come il creatore di FaceBook… ma purtroppo non è lui… sarei un filino più ricca, se lo fosse, e non mi starei a preoccupare della penuria lavorativa…) che era passato da casa mia a farmi una visita (ehm, no, in realtà voleva che gli rispiegassi una cosa che non aveva capito…) e gli ho fatto vedere il video in questione, chiedendogli cosa ne pensasse. La sua risposta è stata: “Perché questo cesso a pedali con quell’osceno fiocco da uovo di Pasqua si atteggia come una strafiga, quando è palese che non arriva neanche a leccare il culo per sbaglio alla mora, che viene invece trattata come se fosse una cretinetta, facendole quasi rompere la schiena per sollevare quel gay obeso? Secondo me è tutta invidia! La caldaia con la parrucca si è circondata di ragazze che fisicamente le somigliano, per umiliare quella che invece è diversa… ma cercare di buttare giù l’avversario è l’ultima risorsa dei perdenti”. Ecco cosa pensa il maschio italiano medio. Alla faccia tua, Meghan: non so quale messaggio alla fin fine volessi lanciare (ammesso e non concesso che l’obiettivo non fosse solo quello di fare soldi a palate facendo leva su un argomento delicato come l’accettazione di sè), ma mi pare che in ogni caso tu abbia toppato di brutto.
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20 commenti:
Il tuo commento alla canzone dice tutto! Anche io quando l'avevo ascoltata non l'avevo trovata sto granchè, nonostante mia sorella mi avesse detto "è troppo cariiiina!" e l'avesse entusiasticamente condivisa su facebook:P e sì, decisamente mi sfuggiva come una canzoncina con un testo del genere potesse promuovere un messaggio di accettazione del proprio corpo se praticamente non fa altro che sostituire un messaggio negativo (magro=bello) con un altro (culo&tette=piace ai ragazzi=bello). Un modello con un altro. E anche più sbagliato, se posso permettermi, perchè sottintende anche che l'accettazione di sè non dipende solo dalla forma del proprio corpo ma anche da come altri esseri umani, in particolare il sesso maschile, vedono il tuo corpo. E ciò mi è parso di uno squallore totale. Non è per fare la femminista o cosa... ma è così palese ed obiettivo che il messaggio che passa è questo!
La cosa che trovo assai comica quando mi imbatto in questi scontri sanguinari tra sostenitori di questi due standard/modelli fisici è che io sarei da buttar via a prescindere, se per questa fantomatica accettazione di me stessa dovessi basarmi su di essi, non essendo nè alta aggraziata e filiforme nè anche lontanamente paffuta e dotata di tette e culo (manco l'ombra, eh...) che facciano da cuscino della buona notte per qualche maschio infoiato.
A mio avviso, non si dovrebbe parlare di accettazione della propria fisicità in questo modo miope. Non si può proporre un corpo modello, nè magro nè grasso nè moderatamente paffutello nè palestrato nè in nessun altro modo, perchè ognuno ha il proprio. Piuttosto, non sarebbe il caso di andare oltre questi discorsi del cazzo e concentrarsi su ALTRO? Su altri aspetti dell'accettazione di sè, come persona nella sua totalità, e non solo sulle manifestazioni esteriori? L'accettazione del corpo comunque esso sia viene da sola, INSIEME all'essere soddisfatti di ogni altro aspetto di sè. Dovrebbe essere una minima parte di un discorso più ampio, totale.
Poi per quanto riguarda il discorso delle donne bianche/donne nere non ci avevo fatto caso, non avendo visto il video ma avendo solo ascoltato la canzone seguendo il testo.
Insomma, non ho gradito... mi pare che sia la cantante, sia la casa discografica abbiano toppato di brutto. -.-
Infine, allego il link di un post che avevo trovato una volta su internet e che invece mi aveva fatta commuovere per quanto è bello e vero... perchè sul serio, è davvero così fondamentale adeguarsi alla realtà che ci circonda e focalizzare sempre in qualche modo l'attenzione sul corpo, quando ci sono mille e mille altre cose importanti nella vita??
http://www.huffingtonpost.it/sarah-koppelkam/rapporto-mamma-figlia_b_5599203.html
Riassumerò quello che penso della canzone e del video in un’opinione concisa ma pregnante: UNA SOLENNE CAGATA.
“Body positive” un cazzo: esaltiamo le grasse infamando le magre. Wow, illuminante.
Per quanto a pelle Selena Gomez mi stia sul culo, e reputi le sue gnaulanti canzonette una porcheria, vorrei suggerire comunque a Seghan Traino di leggere il testo di questa canzone (basta leggere il testo, perché effettivamente non si può ascoltare a meno di non voler vincere un mal di testa): https://www.youtube.com/watch?v=A3wVKz0D_UQ
Così magari capisce il significato di un’espressione come “body positive”. Anche se, data l’imbecillità dimostrata con “All about that ASS”, dubito che abbia un numero di neuroni sufficienti a fare sinapsi per comprendere anche solo alla lontana. Bisognerebbe allentasse il fiocco: non le arriva sangue al cervello, ristagna tutto sulle chiappe (forse è per questo che le shakera così bene).
Cara Veggie, è capitato anche a me di soffermarmi ad ascoltare il testo di questa canzone e provare sentimenti contrastanti. Per questo ho trovato molto interessante la tua analisi, e vorrei soffermarmi a dire
la mia su alcuni punti:
"Se si considerano donne come le succitate [donne tra la taglia 42 e 46] come sinonimo di “taglie forti”, si va a diffondere un messaggio di accettazione della propria fisicità e positività, relativo a donne che certamente non indossano una taglia 2, ma che parimenti sono ben lungi dall’essere grasse.
Da ex taglia 44-46, avevo una forma direi paragonabile a quella della Trainor, e sono stata effettivamente stata considerata e trattata da “grassa” dal mondo intorno a me, in modo più o meno esplicito. C’è chi mi ha apertamente definito “sovrappeso”. Poco importa se anche ai tempi rientravo in un “normopeso” medico, per gli standard sociali io ero grassa. Un messaggio di accettazione, ai tempi, non mi avrebbe fatto schifo.
Oltretutto, vorrei porre l'attenzione sul fatto che esista una soglia invalicabile oltre la quale non si può più dire: “sei bella così, accettati”: ed è quella in cui il sovrappeso porta problemi di salute.
Io per prima troverei estremamente fastidioso che una condizione fisica palesemente insalubre fosse incoraggiata: che sia questa di eccessiva magrezza o grassezza, è uguale.
Ciò detto, sono completamente d’accordo quando scrivi “se questa canzone ha l’obiettivo di promuovere la positività nei confronti della propria fisicità quale che sia, perché andare poi a definire una specifica tipologia corporea indicandola come la più desiderabile? E, soprattutto, perché puntare tutto il valore e l’accettazione della fisicità di una donna su quanto gli uomini possano trovarla arrapante?”. E' esattamente ciò che ho trovato di disturbante della canzone, seppure vada ricordato che di una canzone si tratta, e questo un po' giustifica il suo essere parziale e frivola.
Quanto alle osservazioni razziali che fai: onestamente non sono d’accordo. Se il suo cast fosse stato composto unicamente di ragazze bianche ci sarebbe stato un coro di “white girl privileges”, sei figa solo finché sei bianca.
La tua osservazione sull'origine del termine "Booty" mi stupisce, perché che io sappia è una parola partorita dallo slang della comunità di colore (http://www.etymonline.com/index.php?term=booty&allowed_in_frame=0). In origine era sì una forma di sessualizzazione della donna, ma in svariati anni di permanenza in internet e di convivenza con questo termine l’ho sempre sentito usare con valore neutro/vezzeggiativo, come un “butt” ma più aggraziato (ricordo ad esempio una famosa youtuber, che nel fare un video di pilates aveva storpiato una canzone intitolata "What makes you beautiful" in "What makes you bootyful"), né l'ho visto associato in modo esclusivo alle persone di colore. E' ovvio però che ho una percezione assolutamente parziale di questa parola, non essendo madrelingua.
Io non ho trovato nulla di razzista in questo video, ma soprattutto non ho visto sminuite le persone del corpo di ballo, che hanno un ruolo sì marginale e di sostegno della cantante: ma appunto perché è ciò che fa qualsiasi corpo di ballo.
Io non ho nulla contro chi non rientra nei canoni della magrezza e sono ovviamente "a favore" dell'accettazione del proprio corpo... Quello che non sopporto è che il messaggio delle sostenitrici delle curve finisca spesso per assumere una piega OFFENSIVA nei confronti delle ragazze magre. Una persona bassa felice di esserlo non sente il bisogno di sminuire le stangone, o sbaglio?
Mi girano le palle quando leggo frasi del tipo "le ossa diamole ai cani" :@ su Facebook gira un'immagine che dice "ragazze grasse : le ossa diamole ai cani, ma anche i prosciutti" :P Non vedo la necessità di attaccare le magre... Bisognerebbe promuovere l'accettazione del proprio corpo così com'è, senza specificare come dovrebbe essere, né in un verso né in quello opposto : così come non c'è nulla di male nel non essere magre, non c'è nulla di male nel non essere curvy!
Ecco che la canzoncina frivola, ma allegra e ritmica che canto spesso in macchina mi cade in basso fortemente! Non ho mai fatto attenzione alle parole, al testo di essa, ma sopratutto avendo una scarsa conoscenza della lingua inglese avrei frainteso molto, senza un buon traduttore.
Per cui ti ringrazio di avermi illuminata! Eh si, molte riflessioni su tale canzone che manco avrei immaginato!
Non posso darti contro sul messaggio che sorge da questo successo momentaneo mondiale... Effettivamente il controsenso è quello di dire "qualche fisico tu abbia, non importa, sei bella così" e poi sostenere il fisico donna tutte curve. Ciò porta a sottolineare ancor di più i difetti di altre fisicitá, facendone primeggiare una, al posto della magrezza vince la donna taglia 44,46. Diciamo che è po la guerra tra magre mi sta bene tutto e normopeso (spacciate per grasse da questa societá paradossale... E in questo discorso sono D' accordo con curve la quando afferma che una 44 oggi viene vista come cicciona. Quella che dovrebbe dimagrire per kg di troppo, che, invece, non ha) con un pochino di pancetta che non vogliono sentirsi inferiori pavoneggiando le loro qualità. Il culo, le tette, le curve (...)
Questo, a mio parere, non porta altro che a far deridere ancor di più, ed emarginare, le obese o chi comunque ha problemi di sovrappeso in senso medico (non mediatico ovviamente) perchè quest'anno ultime non vengono proprio prese in considerazione.
Poi si tende a criticare la magrezza, la quale viene vista come una malattia in molti casi, (magrezza = anoressia) nonostante posso esserci una spiegazione diversa, e quindi da evitare, o in altri come "sei magra di natura, puoi mangiare quanto vuoi, puoi metteri molti vestiti, ma non sarai mai affascinante,sexy come noi curvy" Perciò alla fine ecco che si induce il nuovo canone di bellezza femminile a scapito di chi non rientra nel range.
Purtroppo, lo dico proprio con amarezza, c è costantemente bisogno, a livello sociale, mediatico, di affermare un modello da seguire, facendo illudere che quello sia giusto, sia da imitare, da desiderare, sia perfetto. è sempre uno scontrarsi tra le diverse categorie, cercando di affermarne una sulle altre. Niente di più sbagliato, di più meschino è inutile secondo me.
Per la discriminazione razziale posso dire che facendoci caso attentamente magari hai ragione. Ripeto, per me si tratta di un "dettaglio" a cui non farei caso, forse per disattenzione, non so. Però riflettendoci non mi sento di escluderlo. mettere al centro lei, che canta, bianca e le ragazze di colore ai lati può far emergere un senso di inferioritá nonostante entrambe siamo comunque donne curvy, quindi, come dice il testo, le più Arrapanti in assoluto. Bastava mettere due ragazze di colore diverso..Già sarebbe stato differente.
(Veggie scusami per i vari errori di scrittura nel mio commento, ma ho scritto dall' iPad dato che non ricordo più dove ho messo il cavo per ricaricare il pc, accidenti alla vecchiaia!!)
Finalmente!!!!! Allora non solo a me tutto questo politically correct (scusate se ho sbagliato ma io e l'inglese non andiamo d'accordo) mi puzza alla grande!!
Non c'è un corpo ideale a cui ispirarsi, conosco ragazzi che adorano le tettone e altri che adorano le piatte, a chi piacciono le giunoniche e quelli che invece preferiscono quelle esili e androgine..
Sui giornali si passa dalla modella 1,80m in una taglia 36 a esaltare quella sul calendario Pirelli taglia 48, della serie "se porti una normale 40-42-44 non sei nessuno".. -.-'
Sul lato etnico poi se ne sentono di ogni, i neri ballano e cantano meglio, no meglio i bianchi, il rap migliore é dei neri no dei bianchi.. Insomma decidetevi xD
Anche se poi i cliché si sprecano nei film e nei video musicali ed etcetera..
Grazie x questo ennesimo spunto di riflessione, sempre fatto con ironia.. :)
Oh, finalmente qualcuno che la pensa come me su questa canzone! Ho persino litigato col ragazzo di una mia amica per questo testo e non tanto per la questione "peso giusto" o "corpo perfetto" sulla quale so di non essere in grado di avere una visione oggettiva (a me piacciono le ragazze magre, non so se sia un portato della malattia o se mi sarebbero piaciute anche se non avessi avuto problemi di DCA. Non parlo di quelle "thinspiration" scheletriche che compaiono nei blog pro-Ana, ma in generale mi piacciono i corpi snelli e un po' scolpiti) ma per il messaggio totalmente sbagliato che viene veicolato riguardo al corpo della donna che dev'essere tale da piacere agli uomini. Questo, secondo me, è un messaggio ancora più sbagliato rispetto alle modelle taglia 2 sui cartelloni pubblicitari che secondo una parte della stampa, totalmente ignorante in maniera di DCA, alimenterebbero l'amore per la magrezza nelle ragazzine. Io non voglio avere le curve "in all the right places" per farmi trastullare da un uomo, non sono mica una bambola gonfiabile! Dove sono le femministe quando servono?!
Se dobbiamo misurare la bellezza di una donna in base a ciò che piace all'uomo medio siamo fottute. Certo, piazza una quinta di seno davanti ad un uomo e difficilmente gli importerà di scoprire se hai una 40 o una 46, ma che messaggio è? Che anche se sei cicciottella l'importante è sbattere le tette in faccia al maschio e sculettare?
Per fortuna la maggior parte della gente che ascolta questa canzone non capisce/non dà peso alle parole, perché di per sé è anche abbastanza orecchiabile e piacevole!
Un bacio!
cazzarola quanto scrivi...e quanto scrivi bene!!!! comunque io penso che il fatto che le taglie 44 dicano che il pienotto è bello è perchè vogliono accettarsi cosi come sono... penso però anche che è normale che il "grasso" che si sponsorizzi sia la taglia 44 o 46, perchè penso che al di sopra sia già una malattia, sia già obesità e non è giusto sponsorizzarla a gogo...(non so se mi sono fatta capire...) se per esempio mettessero una persona di 150kg a dire che il grasso è bello e attraente passerebbe il messaggio che mangiare da schifo è bello e quindi tutti starebbero a casa chiusi a compiacere i gusti altrui... il vero problema è parlare di piacere non personale ma maschile... non bisogna accettarsi perchè all'uomo piacciono le curve, ma perchè a noi devono piacere. noi dobbimao amarci per sentirci bene e non per compiacere i gusti di qualche uomo o di qualche pervertito...
detto questo ti abbraccio <3
Parto con due premesse: prima cosa, se potessi quotare il novanta percento delle cose che avete già scritto voi, ragazze, lo farei senza esitare, perché avete scritto molte di quelle che secondo me sono sacrosante verità. Seconda cosa, la musica pop non è nelle mie corde. In genere mi piace ascoltare tutt’altro genere di musica: questo non vuol dire che se sento una canzone pop la scarto a priori, però sono veramente poche le canzoni di questo genere che mi metto ad ascoltare perché in qualche modo mi hanno colpita. E mi dispiace per Meghan Trainor, ma la sua canzone non è tra queste.
Non potrei essere più d’accordo sulla questione che avere già ben espresso, del “modello fisico”: senza dubbio la cantante non promuove l’accettazione del nostro corpo aldilà di tutto, ma solo se risponde a canoni che sono forse diversi rispetto a quelli a cui siamo abituate, ma sempre canoni sono. Da persona normopeso (ma certo non una taglia 2 neanch’io), non ho nulla contro le persone più magre di me, né contro le persone più grasse di me: ho però molto contro tutte coloro che fanno del proprio fisico una bandiera per emarginare e criticare chi è diverso da loro. Se sei più rotondetta e critichi le magre, non sei affatto diversa da una magra che critica le rotondette. Nella canzone però Meghan fa esattamente questo: per “ribellarsi” al concetto del “magro è bello”, si limita a sostituirlo con un “curvy è bello”, il che a me sembra un pochino una presa in giro, perché non puoi criticare una cosa e poi fare esattamente lo stesso, anche se dall’altro punto di vista. Così facendo, ti infanghi da sola.
Inoltre, vorrei farvi notare una cosa che mi ha colpito dal testo di questa canzone (ma forse è solo un mio abbaglio, quindi ditemelo pure se sbaglio, però io ci ho visto questo): non vi sembra che questa canzone faccia passare per sciocchi tanto le donne quanto gli uomini???????????? Non solo le femministe invocate da Euridice ci vorrebbero, ma anche qualche “maschilista”!!!!!!!!! Quel che voglio dire è che il messaggio che passa per le donne è: “guarda che se sei curvy ti devi accettare alla grande, perché è proprio questo che piace agli uomini!!!!!!!!!”. In questo la donna ci passa da scemina per due volte: primo perché presuppone che l’accettazione di se stesse sia una cosa unicamente fisica, e non tiene conto del fatto che in una persona c’è ben altro; secondo perché presuppone che la chiave per accettarsi sia quella di essere ritenute dagli uomini sessualmente attraenti. Un pochino offensivo nei confronti dell’intelligenza femminile, mi sembra. Dall’altra parte, anche gli uomini ci fanno una ben misera figura: la canzone dà infatti per scontato che ci sia una sola tipologia fisica di donna dalla quale l’uomo è attratto, il che significa che l’uomo è solo un automa vittima delle proprie pulsioni sessuali, che si infoia solo a vedere un lato a o un lato b; allo stesso tempo, la canzone dà per scontato che tutto quello che un uomo ricerca in una donna sia il suo corpo, da portare a letto e via, (e sarebbe su questo che dovremmo basare la nostra accettazione del nostro corpo??????? Caspita, a me sembra una bella umiliazione!!!!!!!!), per cui sembra che gli uomini non abbiano un briciolo di cervello che gli permetta di scegliere una compagna non solo sulla base della taglia di reggiseno e mutandine, ma anche sulla tipologia caratteriale e di personalità della donna che si trovano di fronte. Un pochino offensivo anche per gli uomini, no???????!!!!!!!!!
In conclusione (dato che vi ho già annoiate tutte quante, se mai qualcuna si è messa a leggere), io penso che questa canzone veicoli un messaggio sbagliato, e lo faccia addirittura nel modo sbagliato. Pur cercando di non pensare che in fin dei conti l’unico intento della cantante fosse quello di fare soldi, e se per farli avesse dovuto lodare il regime nazista forse l’avrebbe fatto comunque, se anche infondo c’era l’intento di veicolare un messaggio positivo, secondo me le modalità e i punti su cui fa leva sono completamente sbagliati.
Prima di tutto odio profondamente questa canzone anche prima di sapere il suo significato,me la sento ovunque e mi irrita in modo non indifferente e non solo perché non è per niente il mio genere musicale preferito ma anche perché mi sta un po sulle palle la tipa e ora anche di più!! Sono d'accordissimo con te quando dici che se dovrebbe essere una canzone che parla dell'accettazione di se non capisco perché si parla solo di taglie forti quando una donna può essere magra grassa,alta o bassa,tatuata e non,rifatta o non..non capisco perché una donna magra in questo video è quasi raffigurata come una scemina che tiene solo al suo aspetto fisico! È come quando una donna bruttina e cicciottella guarda la ragazza in forma e minigonna e dice "guarda quella si veste così solo per farsi vedere sembra una baldracca" dio ma quanto sei gelosa!!è bella e in forma perché si deve nascondere solo perché tu sei cessa?! Perché una ragazza magra è per forza associata a l'immagine di una poco di buono che tiene solo alla forma fisica e che vuole solo farsi vedere?! Queste discriminazioni partono tutte dalle donne,donne gelose! Si anche a me piacerebbe avere almeno 10 centimetri di gambe in più gia che sono una nana ma non è che se vedo una stangona sui tacchi penso che non sia una vera donna che gli uomini non trovano attraenti le donne alte e cavolatevarie! Ognuno è fatto come è fatto! Guardando il video penso che sia bella la tipa,come si chiama meghan ma anche la ragazza magra che appare nel video è che sembra essere oggetto di bullismo da parte delle sederone di colore..come dici tu veggie magari voleva anche essere una canzone impegnata nel sociale a fin di bene ma ha palesemente sbagliato qualcosa perché l'impressione che da è appunto quella che solo le donne tutte curve sono attraenti e sobo donne vere! Non penso però che la presenza delle ragazze di colore sia in qualche modo razzista,quello succede solo perché in ogni video musicale film telefilm programma ecc c'è sempre la persona di colore per far vedere che noi bianchi non siamo razzisti,è una presenza obbligatoria per pararci il culo dopo secoli di persecuzioni dei neri da parte di noi bianchi "si nel mio video/film/telefilm c'è un nero perché non siamo razzisti perché i neri sono al pari dei bianchi" stessa cosa ce fa la stupida pubblicità della findus con i gay "ma no mamma non è il mio coinquilino è il mio compagno" "si lo so ahah" e tante risate...ma va a cagare!!! Non capisco che bisogno ci sia di mettere dei gay in una pubblicità non perché mi da fastidio,ho amici gay e lesbiche e io stessa diciamo apprezzo anche le donne per me è una cosa normalissima,ma lo trovo quasi discriminatorio,sembra dire "si noi della findus (o buitoni ora non ricordo) vendiamo i nostri prodotti ai gay non siamo razzisti" ma vaaaaa!! Come se fosse strano!
Comunque tuo fratello è un genio ha capito tutto lo stimo!!
P.s mi ha fatto morire dal ridere il movimento di grassacettazzione è un termine geniale ahah:)
Carissima Veggie,
io come al solito sarò breve nel mio commento perché sia tu che le altre avete espresso ciò che penso.
La frase di tuo fratello "buttare giù l’avversario è l’ultima risorsa dei perdenti" secondo me è da mettere nelle prime righe del post. Perché trovo che questa ondata di promozione del modello curvy sia una grande stronzata della nostra società che vive di mode e stereotipi. Che dire...se un giorno accadrà che chi porta una taglia 40 sarà etichettato come uno "stecchino" e chi una 46 "perfetto/a", beh non ne sarò certo contenta. Perché la questione non è se è meglio una 38 o una 48, ma accettare se stessi e gli altri andando oltre la corteccia!!!!! In questo secolo c'è una pericolosa epidemia chiamata Superficialità!!!
(Parentesi: ma non avevo detto che sarei stata breve? 😅)
Comunque, questa canzone è una delle tante evidenze della nuova strategia di marketing volta soltanto a vendere e far soldi, poi non importa cosa bisogna promuovere, l'etica non esiste.
E con questo passo e chiudo.
Baci a tutte. ❤
Elly
Babba bia che brutta canzone e che brutto video!! sarei curiosa di sapere che ne pensi del video-canzone 'Anaconda' (se possibile ancora più brutto, sessista e velatamente razzista a mio parere) :) Francesca
@ Madama Farfalla – Riguardo la conclusione cui giungi nella prima parte del tuo commento, non posso che essere d’accordo: e non è una questione di femminismo, mi sembra meramente una constatazione oggettiva… da quando in qua il rimando altrui è ciò che ci deve dire cosa pensare di noi stesse?... E’ semplicemente assurdo. Il punto, molto più banalmente, è che se di accettazione della propria fisicità vogliamo parlare, allora non devono esistere persone “da buttar via a prescindere”, poiché se si ammette che una cosa del genere esista, indirettamente stiamo ammettendo che non tutti i tipi di fisicità vanno bene. E dunque viene mandato un messaggio completamente fuorviante… Per il resto, sono pienamente concorde con te sul fatto che il focus dovrebbe essere centrato su ben altro. Anche perché ritengo che interiorità ed esteriorità siano da questo punto di vista interconnesse… difficilmente una persona che ha una bassa opinione di sé, amerà la propria fisicità… e spesso i problemi di fisicità (vedi appunto l’esempio che ho fatto nel post in merito al rifarsi il seno) non sono altro che mera superficialità, espressione di ben più profondi e seri conflitti interiori…
P.S.= Grazie mille per il link all’articolo dell’Huffington Post!...
@ Jonny – Traino!... Okay, mi sono piegata in 2 dalle risate appena l’ho letto…! Grazie per il link alla canzone di Selena Gomez… anche a me non piace particolarmente come cantante, però devo ammettere che ogni tanto tira fuori una piccola perla, e questa canzone lo è… Sì, questa è decisamente molto più positiva… niente a che vedere con “All About That Bass”…
@ Curvula – Cara Curvula, innanzitutto grazie per aver espresso la tua opinione!… Rispondendoti, posso dirti che ovviamente sono assolutamente d’accordo con te in merito al fatto che la salute passi avanti ad ogni qualsiasi altra cosa… Quando si tratta di “giocare” con la salute, non c’è messaggio di accettazione corporea che tenga… in effetti io lo davo per scontato, per questo non l’ho scritto… ma evidentemente non era così scontato, dunque ti ringrazio per averlo sottolineato – non posso che essere concorde.
In quanto all’essere considerate “grasse” nel momento in cui si può indossare una taglia compresa tra la 42 e la 46… mah, io resto dell’idea che una ragazza che sta sull’ordine di queste taglie non sia grassa. Neanche filiforme, ovviamente, ma tra il “filiforme” e il “grassa” ci sta tutta un’ampia gamma intermedia che è quella in cui secondo me ricadono le donne che indossano una taglia che va da una 42 a una 46… Poi, certo, la gente può dire quello che vuole conformandosi ad uno “standard sociale” senza accendere il cervello prima di dar fiato alle trombe… ma il fatto che uno “standard sociale” possa fare una determinata affermazione, niente ci dice rispetto alla veridicità di quell’affermazione stessa. Se anche un miliardo di persone afferma una cavolata, non per quello la cavolata cessa di essere tale e assurge a verità…
Per quanto riguarda invece il termine “booty”, non avendolo personalmente mai sentito prima di questa canzone, sono andata a cercarmelo, e la spiegazione che ho riportato nel post è quella che ho trovato su Urban Dictionary (come da link) e pagine ad esso correlate… Boh, alla fin fine vai a sapere quale sia la vera spiegazione…
(continua...)
(...continua)
Non mi trovo molto d’accordo con te, invece, per quel che concerne ciò che hai scritto in merito al (presunto) razzismo o meno del video… Se non ci fosse questo accento, perché sono le ragazze di colore ad essere quelle veramente sculettanti, nonché palpeggiate?... E perché, salvo un’altra ragazza bionda, l’unica altra bianca è la ragazza più magra, che viene presa in giro?... Inoltre, non concordo neanche in merito a quello che hai scritto sul corpo di ballo: ci sono moltissimi video in cui il corpo di ballo ha un ruolo tutt’altro che marginale… a botta, ti direi alcuni dei video di Lady GaGa… Il corpo di ballo ha un ruolo più o meno centrale/marginale sulla base di quello che il/la cantante decide di conferirgli… e quello di Meghan mi pare appositamente studiato per mettere lei stessa in evidenza…
Però, oh, alla fin fine questa è solo la mia opinione… ovvio che sia opinabile per antonomasia!...
(P.S.= Ti ringrazio di cuore per le tue critiche costruttive: mi piacciono, sono spunti che fanno riflettere… thanks! ^__^)
@ Viellina – Viellina, sono completamente d’accordo. Lo stesso video di questa canzone, se ci pensi, è a suo modo vagamente offensivo nei confronti della ragazza più magra presente… Anch’io ho trovato su Internet numerosi meme il cui le curve vengono sì lodate, ma a danno di chi ne ha di meno… e questo mi sembra un comportamento ben lungi dall’accettare pacificamente la propria fisicità… Per cui, sì, concordo in definitiva con te nel dire che dovrebbe essere promosso fortemente il concetto di accettazione di sé, lasciandolo però a livello prettamente concettuale, senza cioè affiancarlo al alcuno standard fisico in cui potersi o meno identificare, perché una cosa del genere fa perdere l’efficacia del messaggio…
@ Christiane – Spero tu sia sconvolta in positivo!... Il tuo limarti le unghie è stato propedeutico e mi ha dato l’abbrivio… figurati che prima che venisse fuori tutta quella discussione proprio sul tweet di Demi Lovato, io manco avevo la più pallida idea che esistesse una cantante chiamata Meghan Trainor… ^__^ A parte questo, mi sono divertita un sacco leggendo il tuo commento… estremamente, allo stesso tempo, ironico, pungente e profondamente intelligente. Io sono dell’idea che quando si inneggia a qualcosa, si commette sempre un estremismo… e nutro tutti i miei dubbi sul fatto che un estremismo, quale che sia, possa condurre ad un qualcosa di buono, e men che meno di sano… Nota bene: nessuno dice che occorre essere magre a tutti i costi, altro ci mancherebbe… ma nemmeno curvy a tutti i costi. Se tutto quello che si fa è limitarsi a traslare da un estremo ad un altro (puntando poi sulla fisicità che, come ho scritto nel post, dovrebbe essere tutt’altro che il punto focale dell’accettazione di sé…), arriveremo ad una conclusione altrettanto deleteria. Anch’io non vedo alcun reale interesse a stemperare il “mito della magrezza”… ci vedo più che altro un tentativo di far soldi buttandosi su una corrente più alternativa, senza poi davvero curarsi di quello che è il messaggio che viene prodotto…
@ Ilaria – (Non ti preoccupare per gli errori di battitura, figurati: io ne faccio spesso anche se scrivo da un normale computer…!) Capisco benissimo il discorso che fai in merito alle canzonette orecchiabili che canti in automobile… è successo anche a me: a volte mi è capitato di sentire alla radio delle canzoni, trovarle molto orecchiabili, prenderle bene… e solo in un secondo momento andare a leggere il testo, e vedermi – perdona il francesismo – cascare le palle in meno di 10 secondi… Un esempio per tutte: “Whistle” – e non aggiungo altro. A buon intenditor. In ogni caso, secondo me le canzoni come quelle di Meghan giocano gran parte del loro successo proprio sulla base della loro orecchiabilità: quello che ti entra nel cervello perché suona a frequenze che ci sono affini, fa presa a prescindere da ciò che afferma… per questo mi sono messa a decostruire questa canzone. Perché credo possa avere una qualche importanza anche lo scindere le 2 cose. Quello che tu hai sottolineato, lo vedo anch’io come il principale controsenso di questa canzone… e già un brano che porta in sé questa implicita contraddizione, che credibilità potrà mai avere?... Hai ragione, la società tende molto a cercare di fare gregge imponendo un modello da seguire: se ci pensi, è perché il gregge può essere facilmente controllato e indirizzato… I liberi pensatori invece fanno “paura”, perché ragionano con la propria testa e dunque sono molto meno manipolabili…
In quanto alla discriminazione raziale, è una mia idea… Curvula la pensa diversamente, quindi evidentemente tutto dipende dal modo in cui interpreti ciò che guardi… e non c’è un giusto o uno sbagliato, perché siamo tutte persone diverse, e i nostri punti di vista hanno perciò tutti lo stesso valore… A me il comportamento tenuto nel video nei confronti delle ragazze di colore sembra quello di comprimarietà e di subordinazione, nonché di oggettificazione… però ovviamente questa è solo la mia opinione…
@ Raki – Grazie a te per il tuo commento, Raki!... E, si, “politically correct” l’hai scritto benissimo… peccato che non sia una definizione attribuibile a questo brano… E poi, sì, hai sollevato una questione interessante: sono d’accordo con te in merito a quello che dici sui ragazzi: magari esistono degli estremi, sia nella magrezza che nell’obesità, che sono oggettivamente scarsamente sessualmente (troppi “-mente” tutti in fila, ma insomma…) desiderabili… Però tra i 2 estremi si snoda una vastissima gamma intermedia, nella quale l’uomo è libero di scegliere sulla base dei propri gusti personali, che non necessariamente debbono essere responsivi ad ogni qualsiasi tipo di standard… E poi, nota a margine, onestamente spero che i ragazzi scelgano una donna non unicamente in base alla sua fisicità, ma anche per la persona che è…
@ Euridice – Ti ringrazio per l’appoggio, Euridice: ovviamente sapere che c’è chi concorda con la mia opinione mi fa sempre piacere… Io penso che ognuno (a prescindere dal DCA) abbia i suoi gusti e le sue opinioni personali in fatto di fisicità gradevoli. Ovviamente è impossibile dire se tu, in una vita parallela senza DCA, avresti lo stesso gradito la stessa tipologia corporea che citi, o meno, ma credo che questo abbia un’importanza relativa rispetto al ben più rilevante concetto di fondo che esprimi: ognuno ha i suoi gusti, e non esistono fisicità giuste/sbagliate, e men che meno fisicità finalizzate ad essere oggetto di attrazione sessuale. Onestamente non credo che una qualsiasi modella, anche di taglia 2, possa promuovere alcunché in nessuna ragazzina se non c’è un backgound di predisposizione dietro… e, allo stesso modo, non credo che tarare lo standard su ciò che possa piacere agli uomini sia in alcun modo producente, né tantomeno aiuti una maggiore accettazione di sé…
@ bea bilba – Cara bea bilba, come fai a dire che il peso delle persone che portano una taglia superiore ad una 46 sia patologico a prescindere?... Una mia ex-collega di lavoro indossa una 48… è stata una giocatrice di basket, ed è alta 192 cm… ti assicuro che è tutt’altro che obesa… Quindi, è impossibile stabilire le effettive caratteristiche della fisicità di una donna basandosi solo sulla sua taglia… anche perché, peraltro, a parità di taglia, si possono pure avere strutture fisiche molto diverse… Per cui, dire che una persona che porta un taglia superiore rispetto alla 46 è obesa, è uno stereotipo non peggiore di quelli cantati da Meghan Trainor… Certo, una persona che pesa 150 Kg, credo che a qualsiasi altezza (a meno che non sia letteralmente un palo della luce) sia obesa… ma questo è un estremo che certo non fa rima con la salute. Detto questo, sono invece d’accordo con te sul fatto che la fisicità di una donna non è in alcun modo fatta per compiacere i desideri altrui… e che l’accettazione non deve venire da quanto un uomo ti trova arrapante, bensì da quanto tu stai bene con te stessa a prescindere…
@ Wolfie – Cara Wolfie, ti ringrazio per aver portato alla luce uno spunto di riflessione così interessante… perché non ci avevo fatto mente locale, ma a ben pensarci quello che scrivi è assolutamente vero… Sul genere femminile si è detto e stradetto, ma anche il genere maschile effettivamente non è che ci faccia tanto una bella figura… A partire dal fatto che anche gli uomini hanno i loro gusti in fatto di donne, e non necessariamente sono gusti univoci, e ancor meno necessariamente ricadono a prescindere sulla donna curvy, è pur vero che ridurre l’uomo a una bestiolina che ricerca donne sono per avere rapporti sessuali, è quantomeno abbrutente…
@ ButterflyAnna – E’ verissimo quello che scrivi, Anna: possiamo essere fisicamente in ogni qualsiasi modo, questo non deve sotto nessun punto di vista costituire una modalità di creare delle scale di valore tra le persone… poiché il nostro valore, come esseri umani, è unico a prescindere dalla nostra fisicità. Questo non vuol dire, ovviamente, che se si vede una persona che sotto qualche punto di vista ci sembra fisicamente meglio di noi non dobbiamo provare neanche un briciolino d’invidia, perché siamo esseri umani e credo che il provare quel briciolino d’invidia sia tutto sommato una cosa normale… anch’io sono nana, e se vedo una ragazza alta mi viene spontaneo pensare: “Eh, piacerebbero anche a me 15 cm in più…”, il che però non significa che la ragazza alta sia in alcun modo migliore di me come essere umano, e men che meno che io mi metta ad infamarla solo perché lei è alta e io no. Hai peraltro tirato fuori una parola che secondo me è azzeccatissima: bullismo. Non l’ho scritto nel post, ma ci credi se ti dico che l’ho pensato anch’io?!... E’ vero, un comportamento di prevaricazione del genere è a suo modo una forma di bullismo… ancora peggiore della forma classica, perché si assiste ad una prevaricazione che non è fisica, quanto piuttosto psicologica, cosa che scava più a fondo e fa più male… Il processo alle intenzioni io non lo faccio di certo, mi limito però a valutare quelli che, dal mio punto di vista (e non solo il mio, mi sembra di capire, leggendo i commenti sovrastanti), sono i limiti e i difetti di questa canzone/video. Tu scrivi che il video a tuo avviso non è razzista… però scrivi anche che “c'è sempre la persona di colore per far vedere che noi bianchi non siamo razzisti, è una presenza obbligatoria per pararci il culo dopo secoli di persecuzioni dei neri da parte di noi bianchi”… e questa non ti sembra una forma di razzismo?... (Lo stesso vale per il discorso dell’omosessualità, eh, il parallelo è assolutamente azzeccato… - e, guarda caso, il ragazzo gay non manca neanche in questo video…)
@ Elsa S. – Elly, non posso che essere pienamente d’accordo con te. Puoi cambiare il target, puoi andare da una 38 ad una 48… ma il messaggio di fondo non cambia: viene sempre detto che bisogna comunque essere in un certo modo. Guarda l’altra faccia della medaglia, e ci trovi assolutamente la stessa cosa, insomma… E, sì, anch’io ritengo che, alla fine della fiera, l’obiettivo finale sia meramente quello di far soldi, in ogni qualsiasi modo possibile… non biasimo a priori questa scelta, per carità, ma non mi piace affatto l’ipocrisia di fondo che in questo caso vi vedo…
@ Francesca – Ti ringrazio per la segnalazione sulla canzone “Anaconda”, non la conoscevo… Ho visto il video e ascoltato la canzone… a parte il fatto che, opinione personalissima, già il ritmo e la melodia non mi piacciono, per cui non la ascolterei mai, a prescindere dal contenuto… Detto questo, posso dirti che trovo il tutto (video + canzone) abbastanza insulso. Il video mira meramente ad attirare visualizzazioni da parte di un pubblico maschile, sfoggiando continuamente le “grazie” femminili… Il testo non sa di nulla, come del resto accade nel 95% delle canzoni che nascono con l’unico obiettivo di diventare “tormentoni”… come mi pare appunto questa sia mirata. Se non altro, per lo meno non c’è ipocrisia: è palese ciò cui questa canzone mira, non vi sono maschere, il che permette di steppare ad altro se non è gradita…
@ Charlie – No, Charlie, non è solo un problema tuo… hai perfettamente ragione. Quoto in pieno le tue parole… E’ vero, l’accettazione di sé non dipende unicamente da come siamo fatte fisicamente… magari fosse così semplice, mi viene da dire. E invece si tratta di un qualcosa di molto più profondo… che può essere, ed in effetti è, presente a prescindere dalla nostra fisicità… Per cui, sì, hai totalmente ragione: il messaggio che Meghan manda è sbagliato anche sotto questo punto di vista… (Visto te quante considerazioni collaterali vengono fuori?!...)
Allora giusto x spezzare una lancia verso l'altro sesso e x rispondere alla tua ultima frase "spero decidano anche in base al carattere".. Una mia amica ci provava con uno e si é sentita dire "sai non sei il mio tipo, mi piacciono esili e con poco seno a me" (difatti la sua adorata ex era così), la mia amica non proprio alta e mai stata sottopeso ma neanche grassa ma lievemente morbida, con la sua seconda terza di seno si é offesa.. Va beh morale, dopo un mese erano insieme e lo sono tutt'ora dopo tre anni e ora vivono insieme a Londra.. :)
P.s. Io sono una normalissima 42, devo mettermi a dieta x essere una 38 o all'ingrasso x essere una 48? Visto che non vengono contemplate altre taglie?
Ovviamente scherzo xD
@ Raki – Il tuo commento è quanto di più bello avrei mai potuto leggere… Una di quelle cose che dici: allora è proprio vero che a volte la realtà surclassa la fantasia. Bè, io credo sia normale che ciascuno (uomo o donna che sia) abbia i propri gusti in termini di fisicità… gusti assolutamente individuali… quindi, a colpo d’occhio, ciascuno di noi tenderà ad essere più attratto da quelle persone che rispondono ai suoi canoni fisici di apprezzamento… però, dopo la prima impressione, se una persona ha anche un briciolino d’intelligenza, ovviamente subentrano anche altri parametri di valutazione… come la storia tra i tuoi 2 amici dimostra.
P.S.= Ah no, eh!... Cioè, ora devi subito cambiate taglia, sennò ci offendiamo!... (STO SCHERZANDO, EH!...)
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