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venerdì 9 dicembre 2011

Disaccordo, disobbedienza e diniego

Sto leggendo un libro intitolato “Life Without ED”, scritto da Jenni Schaefer, in cui l’autrice illustra 2 principali strategie per combattere i pensieri che un DCA ci mette in testa:

• Disaccordo: Se l’anoressia ci mette in testa che mangiare un gelato per merenda possa farci prendere peso, occorre contrastare questo pensiero con un altro come: Mangiare il gelato a merenda è una cosa perfettamente normale, e un gelato non cambierà certo il mio peso, inoltre ho fiducia nella mia dietista e nell’ “equilibrio alimentare” che mi ha dato: se c’è scritto che per merenda devo mangiare un gelato, vuol dire che è la cosa giusta da fare.

• Disobbedienza: Nel momento in cui l’anoressia ci dice di non mangiare quel gelato, noi lo mangiamo ugualmente, cazzo.

Le trovo entrambe ottime strategie. Il mio maestro di karate mi diceva sempre che non avrei mai potuto vincere un incontro fino a che non mi fossi decisa a combattere seriamente. Combattere contro noi stesse è estremamente difficile perché c’è un gap tra la nostra razionalità e la nostra emotività, ed è arduo far prevalere la logica.

Anche nel momento in cui si riescono a contrastare i pensieri che l’anoressia ci mette in testa, il lungo braccio di ferro tra la nostra parte sana e la nostra parte malata ci lascia esauste e un po’ demoralizzate: ma è davvero sempre così difficile e stancante?!...

Infatti, non dovrebbe esserlo.
File sottostante: Vittoria di Pirro, definizione di.

Perciò, personalmente ho elaborato un’altra “strategia D” per contrastare i pensieri che l’anoressia mette in testa: Diniego.

Perciò, quando la voce dell’anoressia si presenta nella mia testa e mi dice quello che dovrei fare o non fare, quando mi dice che senza di lei non valgo niente, io non controbatto. Dico solo: “Hmmm…” e fingo di non aver sentito la sua voce. Quando si deve prendere una decisione, non sempre il cervello arriva ad un’unica ed inequivocabile conclusione. Differenti parti del cervello forniscono diversi input, e non tutti questi input sono ugualmente importanti e rilevanti. Questo dobbiamo fare con i pensieri indotti dall’anoressia: siamo coscienti che sono pensieri irrazionali quindi quello che dobbiamo fare è cercare d’ignorarli.

E dato che sappiamo che i pensieri indotti dall’anoressia sono menzogneri, non vale la pena di sprecare il nostro tempo e le nostre energie per controbatterli. Combattere contro qualcosa significa che la riteniamo abbastanza importante da sprecarci le nostre energie. Il fatto è che i pensieri che il DCA ci mette in testa non sono davvero così importanti, proprio perché sono bugie. Per questo è importante cercare di allontanarci mentalmente dal casino di pensieri che l’anoressia ci mette in testa. Può essere più o meno funzionale, e certamente è tutt’altro che facile, ma sicuramente ci lascerà più energie e positività.
 
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