Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.
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venerdì 18 aprile 2014

Aspettando Pasqua

Per molte persone la Pasqua rappresenta l’occasione per riunirsi con la propria famiglia o con gli amici, passare la giornata tutti insieme, ridere, scherzare, scambiarsi uova di Pasqua… passare del tempo in serenità. Per chi ha un DCA, però, la giornata di Pasqua può non essere altrettanto facile. Anzi, può essere decisamente difficile, fonte di ansia e stress. Perché un pranzo di Pasqua insieme a familiari e parenti può mettere di fronte a quelle che sono le maggiori difficoltà relative tra le altre cose anche all’alimentazione.

Gestire la Pasqua con i propri familiari e parenti può essere difficile sotto molti punti di vista, e può eventualmente catalizzare una ricaduta nel DCA. Non mi riferisco meramente all’aspetto alimentare, ma soprattutto alle difficoltà legate all’avere intorno membri della famiglia che fanno commenti sgradevoli ed indelicati sulla vostra fisicità, e alla necessità di dover gestire il DCA di fronte ad una situazione sociale che coinvolge altre persone. Talora anche le famiglie che sono consapevoli del fatto che un membro ha un DCA possono comunque lasciarsisappare commenti su cosa/come/quanto/quando mangiate. E questo genera una pressione non indifferente, che può spingere vuoi a mangiare più di quel che vorreste solo per compiacere gli altri, vuoi a restringere ancora di più l’alimentazione per timore di lasciarvi sfuggire di mano la situazione.

Perciò, nel post di oggi vorrei condividere con voi alcune idee che potreste mettere in atto, in qualità di strategie di coping diverse dal DCA, nei momenti in cui vi sentite particolarmente sotto pressione.

• Fate una lista delle cose che possono aiutarvi a rilassarvi e a distrarvi, soprattutto nel periodo post-prandiale (per esempio: andare a fare una passeggiata, fare una doccia calda, andare a trovare un amico, farsi un giro in macchina, etc…), e poi mettetele in atto.

• Tenete sotto mano il numero di un amico/terapeuta/collega che sa del vostro DCA, e telefonategli ogni qualvolta sentite che siete sul punto di crollare.

• Se dovete avere a che fare con parenti che fanno commenti sgradevoli sulla vostra fisicità, cercate di stare a contatto con loro il meno possibile, e qualsiasi cosa dicano fate finta di non aver neanche sentito: i provocatori si stancano presto se non ricevono la reazione che si aspetterebbero.

• Siate consapevoli che, per quanto possiate mangiare, il vostro peso rimarrà pressochè costante. Il nostro corpo è infatti dotato di splenditi meccanismi di feedback che tendono ad annullare le sollecitazioni esterne eccessive, per mantenere la propria omeostasi.

• Se anche doveste avere una ricaduta, non vivetela come un fallimento: è un momento particolarmente stressante e difficile, ed è ovvio che una cosa del genere possa favorire le ricadute. Ma una ricaduta di un solo giorno non vuol dir niente, se vi rialzate immediatamente: quando il giorno è finito metteteci una pietra sopra, e dal giorno dopo ricominciate come se niente fosse.

• Se ne avete la possibilità, a prescindere da quello che mangeranno gli altri, continuate a seguire l’ “equilibrio alimentare” che vi ha prescritto la vostra dietista: è il miglior modo per avere la certezza che state mangiando quanto necessario, né più e né meno, e per non avere inutili ansie. E se gli altri storceranno il naso perché non assaggiate i loro manicaretti pasqualizi, paziente: la vostra salute psicofisica è più importante della gratificazione del loro ego.

• Preparatevi in anticipo risposte pronte da dare a chi farà commenti sulla vostra fisicità o sulla vostra alimentazione. La gente ci rimarrà con un palmo di naso, e si zittirà.

• Se ne avete la possibilità, parlate con le persone che condivideranno con voi la Pasqua, e spiegategli le vostre difficoltà, e ditegli come vorreste che si comportassero: magari in questo modo potranno riuscire a venirvi incontro. Nessuno può leggervi nella mente e sapere cosa gradireste e cosa vi darebbe noia, ma se parlate e spiegate le cose con chiarezza, è molto più facile che chi vi sta intorno, specie se vi vuol bene, si impegni per cercare di rispettare quello che avete detto.

• Ritagliatevi almeno 10 minuti in tutta la giornata per poter stare con una persona cui volete bene, o per poter fare qualcosa che vi piace e che vi fa sentire bene: è il modo migliore per prendervi cura di voi stesse al termine di una giornata stressante.

Penso davvero che ognuna di voi debba fare ciò che è giusto per se stessa anche a Pasqua. Non vi fate scalfire dalla pressione di chi vorrebbe che mangiaste come dice lui. Non state mangiando per gli altri… state nutrendovi per voi stesse. E se pensate che la giornata di Pasqua con i parenti possa essere davvero troppo pesante per voi, andate a trascorrerla altrove. Non abbiate timore di dispiacere gli altri: loro farebbero altrettanto, se fossero al vostro posto… anche e soprattutto quelli che vi faranno la morale. Già che la Pasqua può essere molto stressante di per sé per chi ha un DCA, è davvero molto importante che facciate quello che sentite di aver bisogno di fare, al fine vuoi di evitare ricadute, vuoi di trascorrere la giornata il più tranquillamente possibile.

A questo punto, dato che ormai la Pasqua è imminente, posso soltanto augurarvi (di):

B asare il cibo come mera fonte di nutrimento, e non più mezzo per (credere di) controllare la realtà circostante
U tilizzare la parola “peso” unicamente per definire l’importanza delle cose che arricchiscono la vostra vita.
O vviare alla cecità selettiva dei vostri genitori/familiari, facendo loro capire che il vero problema di chi ha un DCA non risiede nella fisicità, e che raggiungere il “normopeso” non significa in alcun modo essere “guarite”.
N on avere più bisogno dell’anoressia/della bulimia come strategia di coping, perché avete trovato in voi la forza di affrontare faccia-a-faccia i vostri veri problemi.
A vere una vita piena di tutto quello che vi pare e piace, senza più posto per il DCA.

P rincipiare a capire che è possibile per tutte combattere contro il DCA, e che il farlo migliorerà significativamente la vostra qualità della vita.
A cquisire la consapevolezza che a prescindere dalla vostra fisicità quello che riuscirete a fare di positivo nella vostra vita dipende solo e soltanto dalle vostre capacità e dalla vostra determinazione, che non hanno niente a che vedere col vostro peso o col vostro corpo.
S entire che avete tutta la possibilità di fare una scelta tra il rimanere aggrappate al DCA o il provare a combatterlo, e che
Q ualsiasi delle 2 opzioni decidiate di scegliere, solo una ha un futuro.
U scire vincitrici da qualsiasi battaglia contro il DCA, ed essere capaci di rialzarvi a fronte di ogni eventuale ricaduta, nella consapevolezza che quello che state facendo, per quanto duro e difficile, vale assolutamente la pena.
A rrivare ad afferrare le stelle con le mani – come direbbero le t.A.T.u.:
дотянуться до звезд с руками.
 
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