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venerdì 5 aprile 2013
I mass-media devono fare il loro lavoro
Non tanto spesso quanto sarebbe, a mio avviso, necessario, i mass media si degnano di parlare di DCA. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, l’immagine che passa attraverso la TV o attraverso i giornali delle persone che hanno un DCA è talmente fuorviante che mi verrebbe voglia di prendere a capocciate il televisore per sfogare tutta la mia frustrazione.
Il caso di specie:
Anoressia e Bulimia sono drammaticamente in aumento
Tratto da una storia pubblicata on-line dal giornale “The Independent” relativa ad una psicologa che attraverso il suo articolo cerca di parlare ai genitori in merito al come crescere figlie adolescenti. (Dateci una lettura per farvi un'idea di dove andrò a parare, poi tornate qui a leggere quel che segue...)
"Anche l’anoressia e la bulimia sono drammaticamente in aumento: le statistiche prodotte in merito ai ricoveri ospedalieri di ragazze affette da disturbi alimentari ammontava, lo scorso Ottobre, al 16% di tutti i ricoveri, e di questi il 10% era relativo a ragazze di non più di 15 anni.
“Questa è un’ informazione molto interessante” – afferma Biddulph – “Chiunque abbia una figlia adolescente adesso penserà a questo, guardandola”. Le figure da rimproverare, afferma anche, sono soprattutto i mass-media, e la società attuale. “Stanno distorcendo la sensibilità delle ragazze, le fanno sentire come se avessero una fisicità inadeguata. Ma è tutta una strategia di marketing”. "
(mia traduzione)
L’articolo parla anche dell’“epidemia” di autolesionismo nella medesima popolazione adolescenziale. Sebbene non sappia molto sulla prevalenza dell’autolesionismo, posso con ragionevole certezza affermare che la valutazione dell’incremento del numero dei ricoveri ospedalieri di persone affette da DCA non ci dice nient’altro che il fatto che ci sia stato un aumento del numero dei ricoveri per DCA.
Quello che invece NON ci dice:
(in grassetto + corsivo, quello che afferma l'articolo. A seguito, il mio commento)
• C’è stato un aumento dei casi di DCA. No. Il numero COMPLESSIVO delle persone affette da un DCA può essere pure rimasto inalterato o diminuito. Non lo sappiamo, in realtà. L’aumento del numero dei ricoveri può essere dovuto al fatto che ci sono stati dei casi più severi di malattia, o che i DCA vengono diagnosticati più di frequente e questo comporta una più frequente ospedalizzazione. Non ci dice affatto quanti sono i casi di persone con DCA che non sono attualmente ospedalizzate.
• Un aumento del numero di ospedalizzazioni è una cosa drammatica. Se più persone affette da DCA accedono ad ospedali (o a strutture specializzate), significa che più persone ricevono le cure di cui necessitano. Mi sembra una cosa positiva.
• Le 15enni sono maggiormente a rischio DCA. Considerato che l’età di maggior incidenza dell’anoressia è quella compresa tra i 12 e i 18 anni, non sorprende che un elevato numero di persone ospedalizzate siano 15enni. Anche la persona che ha scritto l’articolo non lo troverebbe scioccante né sorprendente, se si fosse documentato un po’ al riguardo, prima di scrivere.
• C’è un epidemia di DCA. Da definizione tecnica, “Si definisce epidemia (dal greco επί + δήμος, lett.: sopra il popolo ) una malattia che colpisca quasi simultaneamente una collettività di individui con una ben delimitata diffusione nello spazio e nel tempo, e che causi un numero dei casi in aumento rispetto ai valori attesi.” (grazie, Wikipedia!) Ecco il punto: non abbiamo alcuna informazione relativamente al numero complessivo delle persone che attualmente hanno un DCA in una determinata popolazione, per cui NON POSSIAMO dire che il numero dei casi sia superiore a quelli che ci saremmo aspettati. Perché, quanti casi ci saremmo aspettati? Dire che c’è un’epidemia di DCA è gettare fumo negli occhi. Per quel che ne sappiamo, NON c’è un’epidemia di DCA, attualmente.
I DCA esistono da ben prima dell’avvento dei mass-media. E non mi risulta – consultando studi pubblicati su PubMed – che ultimamente vi sia stato un chissà quale incremento di anoressia e bulimia, e che questo presunto fatto sia ascrivibile ai mass-media. Ascoltiamo pure quello che ci viene detto in TV… ma poi documentiamoci attraverso fonti più scientifiche, perché solo così possiamo arrivare a reali conclusioni, senza farci imbonire.
Il caso di specie:
Anoressia e Bulimia sono drammaticamente in aumento
Tratto da una storia pubblicata on-line dal giornale “The Independent” relativa ad una psicologa che attraverso il suo articolo cerca di parlare ai genitori in merito al come crescere figlie adolescenti. (Dateci una lettura per farvi un'idea di dove andrò a parare, poi tornate qui a leggere quel che segue...)
"Anche l’anoressia e la bulimia sono drammaticamente in aumento: le statistiche prodotte in merito ai ricoveri ospedalieri di ragazze affette da disturbi alimentari ammontava, lo scorso Ottobre, al 16% di tutti i ricoveri, e di questi il 10% era relativo a ragazze di non più di 15 anni.
“Questa è un’ informazione molto interessante” – afferma Biddulph – “Chiunque abbia una figlia adolescente adesso penserà a questo, guardandola”. Le figure da rimproverare, afferma anche, sono soprattutto i mass-media, e la società attuale. “Stanno distorcendo la sensibilità delle ragazze, le fanno sentire come se avessero una fisicità inadeguata. Ma è tutta una strategia di marketing”. "
(mia traduzione)
L’articolo parla anche dell’“epidemia” di autolesionismo nella medesima popolazione adolescenziale. Sebbene non sappia molto sulla prevalenza dell’autolesionismo, posso con ragionevole certezza affermare che la valutazione dell’incremento del numero dei ricoveri ospedalieri di persone affette da DCA non ci dice nient’altro che il fatto che ci sia stato un aumento del numero dei ricoveri per DCA.
Quello che invece NON ci dice:
(in grassetto + corsivo, quello che afferma l'articolo. A seguito, il mio commento)
• C’è stato un aumento dei casi di DCA. No. Il numero COMPLESSIVO delle persone affette da un DCA può essere pure rimasto inalterato o diminuito. Non lo sappiamo, in realtà. L’aumento del numero dei ricoveri può essere dovuto al fatto che ci sono stati dei casi più severi di malattia, o che i DCA vengono diagnosticati più di frequente e questo comporta una più frequente ospedalizzazione. Non ci dice affatto quanti sono i casi di persone con DCA che non sono attualmente ospedalizzate.
• Un aumento del numero di ospedalizzazioni è una cosa drammatica. Se più persone affette da DCA accedono ad ospedali (o a strutture specializzate), significa che più persone ricevono le cure di cui necessitano. Mi sembra una cosa positiva.
• Le 15enni sono maggiormente a rischio DCA. Considerato che l’età di maggior incidenza dell’anoressia è quella compresa tra i 12 e i 18 anni, non sorprende che un elevato numero di persone ospedalizzate siano 15enni. Anche la persona che ha scritto l’articolo non lo troverebbe scioccante né sorprendente, se si fosse documentato un po’ al riguardo, prima di scrivere.
• C’è un epidemia di DCA. Da definizione tecnica, “Si definisce epidemia (dal greco επί + δήμος, lett.: sopra il popolo ) una malattia che colpisca quasi simultaneamente una collettività di individui con una ben delimitata diffusione nello spazio e nel tempo, e che causi un numero dei casi in aumento rispetto ai valori attesi.” (grazie, Wikipedia!) Ecco il punto: non abbiamo alcuna informazione relativamente al numero complessivo delle persone che attualmente hanno un DCA in una determinata popolazione, per cui NON POSSIAMO dire che il numero dei casi sia superiore a quelli che ci saremmo aspettati. Perché, quanti casi ci saremmo aspettati? Dire che c’è un’epidemia di DCA è gettare fumo negli occhi. Per quel che ne sappiamo, NON c’è un’epidemia di DCA, attualmente.
I DCA esistono da ben prima dell’avvento dei mass-media. E non mi risulta – consultando studi pubblicati su PubMed – che ultimamente vi sia stato un chissà quale incremento di anoressia e bulimia, e che questo presunto fatto sia ascrivibile ai mass-media. Ascoltiamo pure quello che ci viene detto in TV… ma poi documentiamoci attraverso fonti più scientifiche, perché solo così possiamo arrivare a reali conclusioni, senza farci imbonire.
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