Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.
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venerdì 29 marzo 2013

Suggerimenti per rendere più facile lo shopping

Talora non è facile, per chi sta combattendo contro un DCA, relazionarsi al fatto che il progressivo recupero del peso comporti il dover andare a fare shopping per compare dei vestiti che siano adatti ad un peso più salutare.
Come fare, dunque, per rendere il momento dello shopping meno difficile?

Step 1: Trovate un’amica con cui andare a fare shopping. Qualcuna che abbia la sensibilità di aiutarvi a combattere contro il vostro DCA, ovviamente.

Step 2: Prendetevi tutto il tempo di cui sentite di avere bisogno. Anche tutto il pomeriggio o tutta la giornata, se è ciò che vi occorre.

Step 3: Scegliete un negozio grande dove ci sia una grande varietà di capi d’abbigliamento. (I grandi magazzini vanno benissimo, per intenderci.)

Step 4: Pianificate un’attività divertente che tu e la tua amica potrete fare quando lo shopping si sarà concluso. (Un’attività che non preveda in alcun modo la presenza del cibo.)

• Comprate una palla e andate a giocare a calcio ai giardini pubblici.
• Andate a vedere un film divertente al cinema.
• Comprate una confezione di bolle di sapone e soffiatele mentre il vento le porta via.
• Cantate a tutto volume (e, possibilmente stonando il più possibile) mente fate un giro in macchina tenendo I finestrini aperti.
• Dipingetevi le unghie con millemila smalti colorati.
• Giocate a chi fa fare più rimbalzi ai sassi lanciati sull’acqua del fiume/lago che c’è nel vostro paese/città.
• Rotolatevi nelle pozze fangose dopo che è piovuto.
• Etc…

Okay, e adesso la cosa più importante: QUANDO STATE FACENDO SHOPPING, NON DOVETE IN ALCUN MODO GUARDARE LA TAGLIA DEI CAPI D’ABBIGLIAMENTO CHE VI PROVATE. Dovete prometterlo alla vostra amica, e MANTENERE la promessa.

Andate a fare shopping per trovare vestiti che vi piacciono e che vi stanno bene addosso, valorizzando gli aspetti positivi del vostro fisico, la taglia che hanno non è importante!

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Attenzione: Amica 

Questa è la tua parte nel piano:

• Sii molto paziente. Ricorda che fare shopping per una persona che ha un DCA è ansiogeno.
• Accompagna la tua amica nel negozio in cui ha scelto di andare a fare acquisti.
• Se la tua amica ha rispettato le sue consegne, dovrebbe prometterti di non guardare le taglie dei capi d’abbigliamento che indosserà, e se è corretta, rispetterà la sua promessa. Ma non preoccuparti se non dovesse farlo, perché ho un piano B che potrai comunque attuare.

PIANO B. Chiedi alla tua amica di darti le spalle dopo che ha scelto un capo d’abbigliamento che le piace, prendi differenti taglie di quel capo d’abbigliamento, e approssimagliele addosso mentre lei ti sta dando le spalle, per capire più o meno quale taglia potrebbe andarle bene.
• Ricordale che i primi capi che deve provare sono quelli che le risultano più ansiogeni. (Prima il dovere, poi il piacere!)
• Nel momento in cui la vostra amica ha scelto, per esempio, il tipo di jeans che le piacciono, prendete diverse taglie di quel tipo di jeans. (Ecco perchè è meglio andare in un negozio grande, dove c’è molto assortimento.)
• Prendete i Post-It che vi eravate portate dietro, e attaccateli sopra l’etichetta dei jeans che riporta la taglia.
• Fate entrare la vostra amica nel camerino di prova, poi passatele i jeans un paio alla volta, facendovi restituire il paio già provato quando le passate il successivo.

MOLTO IMPORTANTE: Il primo paio di jeans che dovete passare alla vostra amica nel camerino di prova è quello con la taglia MAGGIORE! Sarà così più facile per la vostra amica passare ad una taglia inferiore… mentre sarebbe molto frustrante vedere che quel paio di jeans non le sta ed ha bisogno di una taglia più alta.

• Dopo aver scelto i capi d’abbigliamento più ansiogeni, passate alle cose più easy e rilassanti, tipo le scarpe, i cerchietti per capelli, etc…
• Dopo aver completato gli acquisti ed essere uscite dal negozio… tagliate le etichette delle taglie dei capi acquistati. E gettatele via.

Bene, adesso siete pronte per divertirvi andando a soffiare bolle di sapone o rotolandovi in delle meravigliose pozze piene di fango. ^__-

venerdì 4 novembre 2011

Amare il nostro corpo

Quando sono entrata nella spirale discendente dell’anoressia avevo solo 14 – 15 anni. Successivamente, si è aggiunto l’autolesionismo. Ho lottato a lungo col mio corpo, lo sto facendo tuttora. Sono arrivata a pesare XX Kg, come una bambina, ma adesso ho recuperato e il mio peso è XX Kg. Tuttavia ho imparato che non sono le dimensioni del mio corpo, il suo peso, la taglia ad essere importanti. Sono una persona valida a prescindere da quanto peso o dalla taglia dei miei jeans. E lo stesso vale per ciascuna di voi, ragazze.

Non è facile amare il nostro corpo, lo so, anzi, per lo più è estremamente difficile, ma dobbiamo sempre ricordare che noi siamo molto più del semplice nostro corpo! Siamo persone con una testa, un carattere, delle idee, delle passioni, degli interessi.

Perciò, nel momento in cui vi capiterà di odiare particolarmente il vostro corpo, cercate di focalizzarvi su quelle che sono le cose che contano veramente nella vita:

L’amicizia.
Le passioni.
L’aiuto reciproco.
La salute.


La strenua lotta che combattiamo contro il nostro corpo non vale la pena. Credo che ormai tutte voi sappiate benissimo che non sono 10 Kg in più o in meno a cambiarci la vita, a darci veramente quello che desideriamo e a farci essere quel che realmente vorremo essere. La verità è che essere 30 Kg o essere 80 Kg non cambierà la persona che siamo, non ci renderà una persona migliore/peggiore. Non ci renderà più desiderabili, più simpatiche o più intelligenti.

L’unica cosa di noi che il nostro peso – sottopeso – dimostra, è che siamo capaci di controllare cosa entra nella nostra bocca. Ma penso che siano altre le cose che vale davvero la pena di riuscire a controllare… e per poterlo fare, abbiamo bisogno che il nostro corpo sia in salute, perciò cerchiamo di averne cura. Anche nei momenti in cui vi sentite più giù, cercate di pensare al vostro corpo come al risultato del lavoro di un artista: chi desidererebbe distruggere il lavoro di un artista?

Il nostro corpo non ci definisce. La nostra immagine corporea non ha realmente tutta questa importanza, ma solo quella che le attribuiamo noi. L’unica immagine cui dobbiamo cercare di aderire, semmai, è l’immagine di un corpo in salute. Perchè è questo ciò che veramente ci serve.

La trasformazione del nostro corpo che con l’anoressia abbiamo cercato di operare, non è altro che una strategia di coping. Ma adesso è arrivato il momento di guardare i problemi dritti in faccia e di affrontarli, senza più rimanere nella stretta dolce e soffocante del DCA. Sfidiamo noi stesse a cambiare il nostro punto di vista: è possibile. Difficile, tremendamente difficile, ma possibile. Cerchiamo di canalizzare le nostre energie in una direzione positiva, cominciando a fare qualcosa per noi stesse, e iniziando e continuando a percorrere la strada del ricovero.

Cominciamo ad inseguire i nostri sogni. E, da tener sempre bene a mente: il ricovero è un PROCESSO, non un EVENTO. Sta a noi costruirlo giorno dopo giorno.
 
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