Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

martedì 19 aprile 2011

Vorrei farvi capire...

Se ancora non riuscite ad abbandonare l’anoressia perché pensate che sia comunque una scelta vantaggiosa, vorrei farvi capire…

Vorrei mostrarvi tutto ciò che adesso non riuscire a vedere. Che la maschera che indossate è in realtà piena di fratture. Che quella che voi chiamate “perfezione” ha più pecche di quelli che definite “fallimenti”.

Vorrei farvi capire che non riuscite a prendere in giro nessuno, a malapena voi stesse. Che il freddo che sentite dentro è quello che viene non dalla malnutrizione ma dalla disperazione.

Vorrei farvi capire che le cose migliori della vita sono quelle che non possono essere misurate o quantificate. Vorrei farvi capire che l’anoressia cui sentite di appartenere non ha nessuno posto al mondo, a differenza della voglia di combattere.

Vorrei farvi capire che per vedere e raggiungere le stelle dovete alzare la testa verso il cielo.

Vorrei farvi capire che meritate molto di più dalla vita. Meritate tutto, ma non certo l’anoressia.

Vorrei farvi capire quel che davvero è VERO.

Disgusto. Vergogna. Tristezza. Disistima. Solitudine. Senso di colpa. Ansia. Fallimento. Perdita. Nessuna speranza. Risentimento. Paura. Dolore. Debolezza. Futilità. Odio verso se stesse. Senso d’inutilità e d’impotenza. Svalutazione. Rimpianti. Soffocamento. Rabbia. Angoscia. Ferite. Oblio. Bugie. Segreti. Morte.
Questo è il vero volto dell’anoressia.

Vorrei farvi capire che non sto scrivendo questo per togliervi qualcosa. Non sto scrivendo questo per togliervi quell’anoressia che ancora sentite come la coperta di Linus. Vorrei farvi capire che sto scrivendo questo perché nessuna di voi merita di vivere con l’anoressia. Anche se in un certo momento della nostra vita abbiamo sentito che era l’anoressia ciò di cui ci sembrava di aver bisogno, in realtà è solo un modo per riuscire a scoprire chi siamo veramente. E la nostra vera personalità non comprende un DCA. Vorrei farvi capire che dovete imparare ad avere rispetto per voi stesse, senza farvi abbindolare dall’idea che siano le vostre misure a stabilire quanto valete da un punto di vista umano.

Per favore, leggete oltre le singole parole e lasciate che io possa allontanare da voi tutte le cose che in questo momento odiate di voi stesse. Lasciate andare l’anoressia. Combattete. È quello che io sto facendo. Vorrei farvi capire che è l’unica cosa che veramente vale la pena di fare. Combattere contro l’anoressia ci conferisce una forza che è molto maggiore di quella che sembrava darci l’anoressia stessa.

Tutto quello che vi chiedo è che nell’attimo in cui avrete la vostra possibilità di brillare, non lasciate che l’anoressia offuschi questo momento. Essere invisibili non è un modo per esistere, è un modo per scomparire. Voi MERITATE di vivere senza l’anoressia.

Vorrei farvi capire che non sarete mai “perfette”, neanche quando toccherete un peso infimo. Ma potete decidere di combattere contro l’anoressia. E, sì, questo, a suo modo, vi renderà “perfette”.

24 commenti:

Allegra ha detto...

Continua...non ti fermare a gridare tutto questo. Ti abbraccio forte!

Anonimo ha detto...

"...che non riuscite a prendere in giro nessuno, a malapena voi stesse". Hai riassunto tanti concetti importanti. Credo che a volte si scelga questa strada, decidendo di cambiare il nostro corpo, perchè nonostante tutto è la cosa più facile. Non possiamo cambiare, che so, la morte di una persona cara, il divorzio dei nostri genitori, una qualsiasi situazione che ci mette a disagio. E così concentriamo l'attenzione su queste cose. Io ammetto che un po' mi spaventa perdere qualcosa a cui poter dare la colpa di tutto, qualcosa di cui parlare quando devo parlare di me. Se qualcosa mi andrà male da ora in poi dovrò dire che non stata capace, non che avevo mangiato troppo e allora mi giravano la scatole. E' spaventoso, ma è anche così dannatamente normale..

Wolfie ha detto...

Bellissimo questo post, mi ha fatta rabbrividire, perché sono cose che, in fin dei conti, dentro di me già so, ma leggerle così, nero su bianco (anzi, bianco su nero, in questo caso!) fa tutto un altro effetto.
A volte, tutt’ora, mentre cerco di dominare la bulimia, questa strada mi sembra dura ed in salita, e penso che era molto più semplice quando bastava andare in bagno dopo aver mangiato per risolvere tutto e sentirmi in pace col mondo e con me stessa. Ma adesso so che quello era solo un palliativo, un comportamento che nascondeva una sofferenza ancora maggiore, una sofferenza che devo affrontare se voglio che se ne vada, perché scappando non arriverò da nessuna parte. Perché rifugiandomi nella bulimia non arriverò da nessuna parte.
Voglio vivere. SENZA LA BULIMIA.

AlmaCattleya ha detto...

COntinua così, insisti e non fermare mai la tua voce.
Lasciala sempre libera così che possa raggiungere chi ne ha bisogno.

Anonimo ha detto...

Il video è stato un pensiero davvero gentile..Lo so che lui non potrà capire cosa si prova, però ci sono molti gradi della comprensione. Il mio ragazzo, per esempio, quando sto mangiando mi blocca, e la cosa può sembrare scortese e cattiva vista da fuori,ma io e lui sappiamo che è il pensiero più bello che possa avere. E lui non ha mai sofferto di DCA. Mio padre invece conserva il suo punto di vista, continua a insistere per farmi mangiare come faceva quando ero piccola, anche se sa perfettamente che questo comporta farmi vomitare, urlare, rompere oggetti. Ma ora mi sono stancata davvero di spiegarglielo, figuriamoci di dimostrarglielo. L'importante è che io stia bene, è vero, ma detta da lui sembrava tanto la frase per chiudere una conversazione dopo che si era scocciato di discutere, non pensava davvero che avessi ragione. Poche ore prima, sputava su anni di dolore fisico, depressione e frustrazione... Ti ringrazio comunque per la tua diplomazia e delicatezza, ed il tuo cercare di essere oggettiva; io ancora non ci riesco...

Ester* ha detto...

Grazie veggie, non smettere mai di scrivere...

Anonimo ha detto...

la scoperta di questo blog è stato un raggio di sole nella mia vita.
non smettere mai di scrivere questi bellissimi post.

alaska.

IlFioreDelMale ha detto...

Ricambio l'abbraccio =)
Grazie per esserci sempre.
Per quanto riguarda questo post... che dire, mi trovo pienamente d'accordo, e vorrei farlo capire anch'io a tante, tante persone.
Un bacione
IlFioreDelMale

Anonimo ha detto...

Ripeticele all'infinito tutte queste cose, Veggie, anche quando ti sentirai stanca e ti sembrera' di non avere piu' voce, o di avere finito le parole...
Non che io ti consideri una che demorde, intendiamoci!
Solo che la verita' fa sempre bene, anche quando si inizia a stare meglio e a intravvedere un po' di luce...
Non stancarti mai di ripetermi che non sono dei vuoti numeri a rendermi speciale, e che non lo sono per quanto male posso essere in grado di farmi...
Ricordami invece che lo sono perche' sto lottando per riemergere dalla non esistenza, visto che io tendo a dimenticarlo un po' troppo spesso!!!
Non lasciarci mai, insomma!!!
Un abbraccio!!!
Dony

Anonimo ha detto...

Credo davvero che tu sia una ragazza speciale, sicuramente lucida e consapevole.
Io auguro a te di vincere la tua lotta, perchè anche tu non meriti l'anoressia.
Il tuo blog dovrebbe diventare un libro.
Continua così.
Grazie anche perle parole che hai per me.
Ti stringo e ti stimo.
E ti ammiro pure, tiè!

Willow ha detto...

E lo fai capire in ogni tuo post Veggie, sei la dimostrazione che ce la si può fare, basta volerlo, volerlo veramente perchè determinate lo siamo quando vogliamo, dobbiamo spostare questa determinazione a nostro favore e allora sì che diventeremo speciali. Speciali per la nostra personalità, diversa da persona a persona, speciali per i nostri obiettivi, per i nostri hobby, speciali semplicemente perchè siamo NOI, con i nostri vissuti e la nostra sensibilità.
Ce la faremo,amica mia...

Unknown ha detto...

Grazie!

Unknown ha detto...

Grazie!

Pupottina ha detto...

ciao Veggie
passo ad augurarti BUONA PASQUA ^_____^

withoutexit(?) ha detto...

oddio,quanto adoro questo post. hai toccato ogni nervo scoperto,ogni tasto dolente. hai centrato in pieno ogni punto di questo incastro. io lo chiamo incastro,perchè alla fine è proprio una situazione d'incastro. tendo ad essere sempre il più razionale possibile,anche eccessivamente a volte,quindi queste cose su un piano di riflessione razionale le ho prese in considerazione mille e mille volte e ogni volta mi sono sembrate argomentazioni giustissime. so benissimo che hai ragione,che se lasciassi la presa sarebbe meglio,che mi sto facendo affondare invece di tenermi a galla come credo. però non riesco lo stesso a farlo. e allora,pur sapendo che probabilmente non avrai una risposta,perchè non c'è una risposta, ti chiedo: come si fa a mollare la presa? il punto di disperazione,in cui ti rendi conto che nemmeno un numero basso sulla bilancia ti da più soddisfazione,l'ho raggiunto e superato da un pezzo. quello che mi resta è una gigantesca gabbia mentale fatta di schemi e proibizioni,piena di paure. oggettivamente non c'è più niente di positivo,se mai c'è stato. eppure,al momento di muovere un passo, mi assale un terrore assurdo che mi paralizza e mi impedisce anche solo di chiedere aiuto. e allora sono io che sbaglio? sono io che non lo voglio abbastanza? io lo voglio davvero, ma resto comunque incatenata a tutto questo.

ripeto,bellissimo post, lo sento molto vicino..

Anonimo ha detto...

Queste parole dovrebbero essere lette e imparate praticamente a memoria..sono splendide..e oltre ad essere splendie si sente che sono particolarmente sentite.Non sono urlate, ne sussurrate, sono parole dette con il cuore..con tutta la verità che si sente venire da dentro..
Io mi auguro che tu riesca a finire il tuo percorso il più presto nel migliore dei modi..sei una così bella persona.
Ti mando un grandissimo abbraccio :)
Ellie.

Sonia ha detto...

Nessuno merita di vivere questo dolore. Nessuno merita di soffrire così tanto.
Non ne vale la pena... si ottengono nuovi dolori, insoddisfazione e davvero tanta delusione, perchè quello che credevi fosse "perfezione" è invece "la perfezione dell'imperfezione".
Oddio.... proprio imperfezione magari no...però...

Vele Ivy ha detto...

Un abbraccio a Veggie per la sua forza e perseveranza. E tanti auguri per queste vacanze pasquali! ^___^

Anonimo ha detto...

Ciao Veggie, buona Pasqua!!!
Un abbraccio!!!
Dony

Lelle ha detto...

Blog magnifico.Mi fa sentire meno sola...non sono l'unica a lottare contro una bestia che mi divora pian piano...

Veggie ha detto...

@ Allegra – Forte e chiaro, continuo!...

@ I (h)ate – Siamo umane… sarebbe assurdo se fossimo infallibili… a volte si sbaglia, si prendono muri a 200 Km/h contromano… Ma si continua ad andare avanti. Ovvio che, per certi aspetti, l’anoressia possa parere un vantaggio (non la sceglieremmo se non fosse così, altrimenti…)… ma col tempo ci si accorge che ciò che toglie è molto più di quel che dà… e che possiamo stare meglio senza… perché noi possiamo ricostruire tutto ciò che essa distrugge, e trovare strategie di coping che siano meno dannose per noi stesse… E, quando devi parlare di te, parla semplicemente della persona dolce che sei… di tutto quel che ti va. Perché tu sei e puoi essere tutto… ma di certo NON sei il tuo DCA…
P.S.= E’ normalissimo non riuscire ad essere oggettiva quando si è dentro a una situazione… le cose, purtroppo o per fortuna, si vedono bene solo dall’esterno… Lo so che a volte è difficile conciliare il “proprio bene” con il “bene altrui”, perché ci fa sentire in colpa quello che ci sembra un torto agli altri… Ma di torti ne abbiamo fatti tanti anche a noi stesse… forse è arrivato il momento di farci una carezza…

@ Wolfie – E se davvero lo vuoi, ci riuscirai, tesoro… ci vuole tanto tempo e pazienza, lo so… ma tu ce la puoi fare, fai?!... Io ne sono certa al 100%!... Il DCA è sempre un ottimo modo per indorare la pillola… protegge dalle incognite d’un salto nella vita… ma forse, dietro quelle incognite, si possono nascondere anche sorprese positive che il DCA c’impedisce d’avere perché ci fossilizza nella sua visione distorta del mondo e della vita… tanto vale farlo un bel tentativo di mandarlo a quel paese, no?!...

@ AlmaCattleya – Certamente… e spero di raggiungere più ragazze possibile… se questo potrà servire a qualcosa, anche ad una sola di loro…

@ Ester – Grazie a te, tesorina… Ti abbraccio forte forte…

@ Alaska – Ciao Alaska, benvenuta!... Ti ringrazio per essere passata di qui e per aver lasciato il tuo commento… Sono davvero felice che quello che scrivo possa esserti in qualche modo utile… Torna quando vuoi e scrivi qualsiasi cosa ti passi per la testa, se ti va, perché possiamo darci una mano a vicenda se condividiamo le nostre idee, le nostre storie e i nostri pensieri… T’abbraccio stretta…

@ IlFioreDelMale – Ci vorrà tempo e pazienza ma… poco a poco, credo che le nostre parole arriveranno… perché è solo tutta una questione di tempo e di esperienza… Non bisogna mai stancarci di dirle, certe cose…

Veggie ha detto...

@ Dony – Dony, io sono sempre qui… qualsiasi cosa tu abbia bisogno, non esitare a scrivermi, qui sul blog o via e-mail… Perché io qui per te ci sono e ci sarò sempre… E’ vero, certe cose fa bene dirle e sentirsele dire… perché siamo così, siamo umane, troppo spesso tendiamo a dimenticare… Perché è vero, Dony, non sono i numeri che ti rendono speciale… sei tu che sei speciale per quello che sei… e lo si percepisce chiaramente da tutto quello che scrivi sul tuo blog… E, come si suol dire “when you feel like you’re giving up, remember the reason why you held on for so long”…

@ Mia Wallace – E io ti ringrazio di cuore per le tue parole… Mi raccomando, anche tu, non mollare… Non molliamo… Continuiamo a combattere insieme… e vedrai che un giorno ce la faremo…

@ Aisling – E’ verissimo, la determinazione è la nostra arma migliore… quella che ci permetterà di raggiungere più obiettivi… Io non so se riuscirò a dimostrare che ce a si può fare… sicuramente, spero di riuscire a dimostrare che sto combattendo… e che siccome lo sto facendo io, allora è una cosa che chiunque può fare…

@ Hippo – Grazie a te!... ^_^

@ Pupottina – Grazie, contraccambio!...

Veggie ha detto...

@ withoutexit(?) – Penso che tutte noi, in fin dei conti, siamo estremamente razionali… non saremmo arrivate a questo punto, altrimenti. E, dato di fatto questa razionalità, è inevitabile che ci sia una sorta di gap tra quello che capiamo col ragionamento, e quelle che sono le nostre emozioni, le nostre sensazioni, il nostro modo di percepire… La risposta alla tua domanda, se rileggi il tuo commento, ti accorgi che in realtà te la sei già data da sola… “quello che mi resta è una gigantesca gabbia mentale fatta di schemi e proibizioni, piena di paure. Oggettivamente non c’è più niente di positivo”… sono le tue parole. Ecco come puoi mollare la presa: prendendo veramente coscienza di quello che, in realtà, già sai poiché lo hai scritto. Puoi mollare la presa concentrandoti su quello che l’anoressia ti ha tolto e su quello che di negativo stai vivendo adesso. Su tutto quello che ti fa stare male, che non ti fa vivere. Non sbagli da nessuna parte… è normale aver paura di chiedere aiuto perché, indirettamente, la prima cosa che si teme è lo sguardo altrui… il timore che, così facendo, potresti venire giudicata… e, soprattutto, misconosciuta. Vedi, io credo che sia difficile lasciare l’anoressia perché, a suo modo, per quanto distruttiva, è pure un qualcosa che ti protegge. Pone al riparo da qualsiasi contrarietà, da qualsiasi dolore e responsabilità reale, un meccanismo che protegge da qualsiasi possibilità di cambiamento. Il corpo anoressico serve allora a celare quello cje ci sta dietro, perché dietro l’apparenza si nasconde la rabbia, la sofferenza emotiva, il desiderio, la paura di vivere, la paura di morire… la paura della paura, di tutte le infinite paure che non si riesce a controllare. E poiché anestetizza, impedisce di sentire emozioni impossibili da controllare, l’anoressia diventa essa stessa una cura: una stampella. Una stampella consente una certa autonomia, anche se obbliga a fare certe rinunce: con una stampella non si può andare in bicicletta o correre, ma se non altro si eviterà di cadere a terra. Ecco, questa è l’anoressia: un’irrinunciabile stampella che consente di mantenere una posizione verticale, un equilibrio. Una cura. E il paradosso è che le cose stanno anche così: l’anoressia è sia un mezzo per riuscire a vivere, sia una malattia che cancella ogni possibilità di vera vita. La ricerca del controllo assoluto che vi è strettamente connessa, conduce alla dipendenza assoluta dal sintomo: per paura di vivere si gioca con una morte che fa paura quanto la vita. Nel momento in cui si sceglie il sintomo dell’anoressia, è come se si fosse scelto di andare a piantare una bandiera sulla cima della montagna più alta del mondo, per dimostrare a noi stesse e agli altri che noi eravamo capaci di portare a termine un progetto. Dimostrare che noi eravamo capaci di non avere fame, sete, freddo, bisogno, desiderio è ciò che ci ha spinte a salire sempre più in alto. Ecco, penso che questo possa valere anche per te. Certo, poi ti sei resa conto che quello che avevi intrapreso era un progetto fallimentare, che era una strategia che non conduceva da nessuna parte. Però è in quel progetto fallimentare che hai investito tutta te stesse. Perciò, forse, prima di abbandonare la tua posizione, hai bisogno che vengano riconosciuti la tua sofferenza e il tuo coraggio da chi ti sta intorno. Perché l’anoressia è una strada solitaria ed estremamente coraggiosa. È il grido del silenzio. Un silenzio che avvolge sempre, perché non si può dire quello che gli altri non riusciranno mai a capire. Ma forse c’è qualcuno che può capire. Qualcuno che ha camminato per la stessa strada, invisibile eppure presente.
(continua)

Veggie ha detto...

(continua)
E allora ci si può finalmente liberare, si può leggere, si può scrivere, si può parlare, si può urlare, o semplicemente sedere e guardarci negli occhi in silenzio. E più si parla, più affiora il silenzio.
Per quel che può valere, posso solo dirti che la tua sofferenza ed il tuo coraggio mi sono chiari, palesi, evidenti. Che ti stimo fin dal primo commento che mi hai lasciato qui sul blog, che scorgo la tua dolorosa arrampicata, la lotta disperata verso una vita che ogni giorno incanta e sotterra. Voglio dirti che mi sembra incredibile. Conoscendo o comunque riuscendo ad immaginare per analogie l’abisso tremendo che hai visto e che vedi posso sentire con quali meticolosi respiri muovi i tuoi passi, quei passi che a me sembrano da gigante ma che per chi percorre altre strade forse sono irrisori. So cosa significa avere la vita dentro che hai tu. È così tanta, talmente tanta che a volte sembra abbia il paradossale potere di uccidere.

@ Ellie – Ti ringrazio… Anche se io credo che questo sia un percorso che dura una vita… perché non c’è mai niente che finisce… si aprono solo nuove strade dove possiamo decidere di camminare… Ti abbraccio forte…

@ Sonia – “Imperfect is the new perfect” è una delle frasi positive che preferisco… oltre ad essere il titolo di una meravigliosa canzone… E io credo che sia assolutamente vero… Questa vita è una totale imperfezione… niente di quello che ci circonda è perfetto… forse è proprio per questo che è tutto così bello. E così siamo noi. Sicuramente non perfette… ma comunque in grado di raggiungere un nostro equilibrio e una nostra serenità… il che, in ogni caso, non comporta la presenza dell’anoressia…

@ Vele/Ivy – Grazie carissima… altrettanto!...

@ Lelle – No che non sei sola!... Qui stiamo tutte combattendo!... Benvenuta nel gruppo! ^__^ Dai che possiamo essere più forti se combattiamo insieme!!... Ti abbraccio stretta…

 
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