Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

venerdì 7 settembre 2012

Cose da fare e da non fare

Sempre più spesso, di recente, ricevo e-mail da parte di genitori le cui figlie hanno un DCA, che mi chiedono consigli su come gestire la situazione. Questo post, perciò, è pensato per tutti i genitori (ma anche i parenti, gli amici, e così via) che hanno quotidianamente a che fare con una figlia che ha un DCA. Qualche dritta su cosa potrebbe essere più opportuno fare/non fare.

Cose da fare: 

1. Dite a vostra figlia che le volete bene per quella che è. Ditele che siete preoccupati per lei, che ci tenete a lei, e che siete disposti a fare qualsiasi cosa per darle una mano, se solo ve lo chiede. Perché è la verità.

2. Validate i sentimenti e le percezioni di vostra figlia, anche se non siete d’accordo con lei. Per quanto si possa trattare di pensieri indotti dalla malattia, questi pensieri sono la realtà attuale di vostra figlia, e la fanno soffrire. Incoraggiatela (e dico “incoraggiatela”, non “pressatela”!!) a parlarne con lo psicoterapeuta che la sta seguendo (o, se non è ancora seguita, incoraggiatela ad andare a parlare con uno psicoterapeuta), stimolandola ad essere sincera con lui riguardo ai suoi pensieri e sentimenti.

3. Fatevi un esame di coscienza relativamente alle vostre attitudini e alle vostre credenze in merito al cibo, all’alimentazione, all’immagine corporea, all’apparenza esteriore, e valutate quali messaggi potreste trasmettere, anche non volendo, a vostra figlia.

4. Incoraggiate vostra figlia nella sua scelta di cambiare la situazione – non soltanto per quel che riguarda strettamente l’aspetto alimentare, ma anche e soprattutto per quanto riguarda le scelte della vita. Spesso una persona che ha un DCA tende a fare delle scelte solo per far piacere agli altri o comunque solo per rispondere alle aspettative altrui. Incoraggiatela invece a indagare su quelle che sono le sue capacità e i suoi punti di forza, e a prendere decisioni unicamente per se stessa.

5. Siate consapevoli del fatto che un DCA è una malattia grave che mette a repentaglio la vita di vostra figlia. Non è un capriccio, né un modo per richiamare l’attenzione su di sè, né una fase passeggera, né un atto di opposizione a voi. È una malattia seria che deve essere trattata in maniera opportuna.

Cose da NON fare:

1. Non vi mettete a discutere il peso di vostra figlia, quanto mangia, o come mangia. Non vi focalizzate sugli aspetti superficiali, sull’apparenza, su quello che dovrebbero mangiare o su come dovrebbero essere fisicamente. Provate a parlare di tutt’altro rispetto al cibo, al peso, alle calorie, all’attività fisica. Provare a parlare di come vostra figlia SI SENTE. Inoltre, non parlate della fisicità di altre persone (inclusi voi stessi) – questo potrebbe essere preso sul personale, anche se l’intenzione non era questa.

2. Non fate commenti (nè complimenti) su eventuale perdita/recupero del peso. “Stai proprio bene, adesso!” o “Finalmente sembri in salute!” potrebbero suonarvi come un qualcosa di positivo, ma chi ha un DCA potrebbe interpretare queste frasi vuoi come “Accidenti, allora si vede che sono ingrassata”, vuoi come (cosa ancora peggiore) “Allora non pensavi che stessi bene prima… Cavolo, è proprio vero che è l’apparenza l’unica cosa che conta!”.

3. Non chiedete a vostra figlia ogni giorno cosa ha mangiato, e quali sono stati i suoi sintomi da un punto di vista alimentare. Piuttosto, chiedetele: “Com’è andata la giornata?”, al fine di avere una risposta che v’informa su ciò che hanno fatto e come si sono sentite, senza metterle a disagio, cosa che accadrebbe invece centrando il discorso sull’alimentazione.

4. Non fatela sentire in colpa e non accusatela di tutto ciò che va storto nel vostro rapporto sottointendendo che la causa di ciò è il suo erroneo comportamento alimentare che continua a portare avanti. Siate consapevoli che le bugie che vostra figlia vi ha detto, che il modo in cui si è comportata, che le resistenze ad abbandonare l’anoressia sono conseguenza di una malattia che è molto più totalizzante di quel che potreste immaginare.

5. Non fate pressione psicologica sui risultati attesi. Mi spiego. Tendenzialmente, ogni volta che una persona affetta da un DCA fa un ricovero, o va da una dietista, o inizia una nuova psicoterapia, gravano su di lei forti aspettative: il DCA viene spesso ed erroneamente considerato alla stregua di una malattia fisica, quindi c’è l’aspettativa che, una volta che vostra figlia è tornata a casa dopo quei 3 mesi di ricovero, o una volta fatte TOT sedute di psicoterapia, in lei ci possa essere un cambiamento sostanziale. Non è così. Un ricovero, una psicoterapia… sono solo tentativi. Possono andar bene come fallire. E anche se vanno bene, possono volerci anni per muovere un piccolo passo in avanti. Quindi, non fate troppa pressione psicologica su vostra figlia e non vogliate “tutto e subito” nel vedere dei risultati di miglioramento. Anzi, più una persona si sente pressata in tale direzione, più sale l’ansia e quindi più è difficile andare effettivamente in quella direzione. Un percorso di ricovero richiede i suoi tempi, e sono tempi ben lunghi, perciò, genitori (ma anche parenti ed amici)… relax!

6. Ci sono tante cose che un genitore può fare nei confronti di una figlia che ha un DCA. Posso solo immaginare quanto sia frustrante per un genitore sentirsi impotente di fronte all’anoressia/bulimia della propria figlia. Ma è controproducente che voi cerchiate di forzarla a mangiare in maniera “normale”. Fare questo non sarà d’aiuto e non funzionerà. Il vostro compito è quello di essere un supporto emotivo per vostra figlia, non la “polizia del cibo”. Poi ci sono i professionisti (dietisti, nutrizionisti) che potranno occuparsi dell’aspetto più strettamente alimentare, e i professionisti (psichiatri, psicologi, psicoterapeuti) che si occuperanno dell’aspetto mentale.

Voi dovete semplicemente starle vicino, ascoltarla e supportarla nei momenti di difficoltà… e, magari, se ne avete l’occasione, cercate su Internet per vedere se nella vostra città/zona vengono organizzati gruppi di supporto e di aiuto per genitori di ragazze che hanno un DCA.

Comunque – e qui mi rivolgo a voi, ragazze… se vi viene in mente qualche altra cosa che pensate i genitori dovrebbero fare/non fare, aggiungetela nei commenti, così rendiamo l’elenco più completo, okay??!

31 commenti:

Wolfie ha detto...

Bhè, direi che effettivamente anche i genitori hanno bisogno di un po’ di “dritte”!
Sembrerà sciocco, ma effettivamente anche i miei genitori hanno fatto una sorta di “terapia familiare” per capire meglio come potersi relazionare a me rispetto al mio dca, ed effettivamente devo riconoscere che è stato utile perché poi siamo riusciti a venirci decisamente più incontro. Però, se ci sono genitori che non hanno le possibilità (anche economiche, dato il periodo!!!!) di fare una “terapia familiare” , penso che questi consigli cadano davvero “a fagiolo”!!!!!!!!!!!!!
Dato che a fine post viene lanciata la proposta, voglio dare anch’io il mio contributo a ciò che secondo me i genitori dovrebbero fare/non fare.
Tra le cose da fare, aggiungerei il non fare finta di niente. Perché capita che quando i genitori sanno del dca (almeno per me è stato così) nei primi momenti, tendono a minimizzare, a cercare di far finta di niente nella “speranza” che il dca sia stato solo un brutto sogno. Ma siccome non è così, direi ai genitori di tenere in considerazione fin da subito il problema. Inoltre, penso anche che i genitori dovrebbero anche fare domande a proposito del dca. Chiedere quello che non sanno, che non capiscono, affinché possiamo essere noi in prima persona a spiegargli come stanno le cose, e a cancellare i soliti preconcetti in merito ai dca.
Tra le cose da non fare, direi di non fare dei commenti sul fatto che non c’è bisogno di dimagrire, o che si è amate lo stesso anche se non si è magrissime: sono frasi che lasciano il tempo che trovano, e che non spostano d’una virgola le nostre (malate) convinzioni.
Certamente soltanto noi stesse abbiamo la possibilità di fare attivamente qualcosa per noi stesse, però in generale, penso che i genitori possano fare molto in termini di supporto.

Hellie_ ha detto...

Perfettamente d'accordo su tutto.
Il problema è, come glielo facciamo capire?!

Un abbraccio

justvicky ha detto...

Io Veggie non posso che essere daccordo con tutto quello che hai scritto. Ci sono un milione di altre cose che un genitore può o non può fare. Ad esempio io ho\sto rosicando un sacco sul fatto che mia madre e mia sorella stanno seguendo una dieta con complicità mettendosi a discutere su kal e cose varie davanti a me.L'altro giorno sulla mia bistecca è stato messo un quintale d'olio in quella di mia madre un cuchiaino. E quando ho deto che a me così tanto olio fa schifo (è vero!!!) si è messa a dire "ma cosa te ne frega sei anoressica guarda lì come sei magra smettila". In casa mia , come in quella di molte altre ragazze da quanto posso leggere, scene così sono frequenti. E magari sono sbagliate, però io capisco l'errore umano. Io capisco che ai miei (non tanto quest'anno con le abbuffate) nei periodi di forte restrizione ho massacrato i coglioni all'inverosimile. Io capisco anche quando uno ti sbatte la porta in faccia e dice "ma muore di quel che ti pare" . Non dico sia giusto eh...però con tutto l'amore che uno può metterci bisogna ricordare che anche i genitori sono esauribili. Motivo per cui secondo me anche coinvolgerli in una terapia non sarebbe male. Certo graduatamente e con dei limiti perchè cmq io non mi aprirei mai subito e tutto d'un colpo con i miei.
Tra le cose che io direi di non fare è , ad esempio, togliere le chiavi alle porte per evitare che uno vada a vomitare e poi fingere indifferenza. Oppure togliere di mezzo le bilance sempre con indifferenza. Cercare di fregare con le reazioni del cibo mettendo sempre un extra di condimento ecc (tanto non ci si riesce a imbrogliare...insomma io almeno capisco benissimo quanta roba mi dai e come l'hai condita), fissare il piatto del proprio figlio mentre mangia oppure addobbare la propria cucina a mo di benedetta parodi con ogni pietanza possibile. Sono eccessi che non solo vengono presi malisssimo ma almeno a me indispongono e incitano ulteriormente nella mia strada.
In oltre , e forse parlo per esperienza roppo personale, non solo nella questione cibo ma in generale, non dire MAI CHE IL PROPRIO FIGLIO è UNA DELUSIONE. cHE CI SI ASPETTAVA ALTRO, DI PIù, DI MEGLIO.Io sono cresciuta come dovessi essere un cavallo da corsa o una ferrari e ho toppato quasi sempre.



un abbraccio veggie, grazie di tutto...tu sai per cosa <3

justvicky ha detto...

ps:

"Ho avuto la possibilità di vivere qualcosa di forte e oggi, il primo giorno nel mondo dei vivi è vuoto, è strano, ma è come se fosse il primo giorno della mia vera vita."
In realtà l'accezione è molto diversa, è di vuoto, di malinconia, di voglia di tornare in quella bolla che non poteva che scoppiare. è come essere tornata da un viaggio di anni e anni e non riconoscere più niente di quello che c0era prima nel mondo dei vivi. E sentire il vuoto intorno , ma essere il piccolo centro caldo del mondo carica di un0esperienza che sembra esplodere dentro di me.
Non volevo "copiarti" o simili, mi dispiace se l'hai pensato .

un abbraccio.

Anonimo ha detto...

mmmhh con i genitori non so di preciso ... è tanto che sono fuori casa, però da una persona che mi sta accanto e mi vuole bene vorrei che si comportasse esattamente come hai descritto in questo post! sarebbe davvero di grande, enorme aiuto! veggie... che dire... sei fantastica, riesci sempre a centrare il punto! grazie del commento e dei tuoi post. penso siano di grande ispirazione e incoraggiamento
un abbraccio stretto

Anonimo ha detto...

le madri dovrebbero evitare di mettersi in competizione con le figlie, di tirare fuori discorsi sulla Dca in pubblico e di usare la frase " è colpa mia" in modo vittimistico per farti sentire in colpa se volessi dire che loro, involontariamente, hanno contribuito all'insorgere di alcuni problemi

Mary-Kate ha detto...

ciao..sono nuova qui e mi sono imbattutta per caso nel tuo blog e non ho potuto far a meno di leggere e vorrei dirti che questi consigli che tu dai dovrebbero seguirli anche i miei genitori perchè mi fanno sempre stare peggio ma sono troppo orgogliosi per ammetterlo (soprattutto mia madre)
è senza peli sulla lingua..mi fà stare peggio e non si rende conto di sbagliare anche lei.

Anonimo ha detto...

Sono una di “quelle mamme”, e… grazie per questo post.
Con stima,
C.

La Ely ha detto...

Davvero utilissimo questo post.
Anch'io avrei voluto più supporto dai miei nel mio momento più buio. Mia madre, anziché chiedermi come stavo, cosa provavo, anziché condividere il mio dolore, mi apostrofava con frasi come "non mi diventerai mica anoressica?!" cui rispondevo con un incattivito "Ma và, proprio io??" e tutto finiva lì.
Io non ho mai sofferto di DCA, ma quei 10 chili di disperazione li ho persi e mai una volta i miei hanno provato a mettersi al mio fianco perchè quello che stavo vivendo per loro era intollerabile e la loro bimba non poteva essersi davvero cacciata, nel mio caso, in una relazione così "sbagliata".
Insomma, anch'io capisco che non è facile ed ho dovuto risalire una china molto ripida con le mie sole forze, per cui spero che tanti genitori possano leggere queste tue parole e farle loro, ma soprattutto capire quanto sia importante mettersi allo stesso livello delle proprie figlie senza giudicare, ma offrendo ascolto e sostegno umilmente. Riconoscendo così la libertà di scelta dei figli ed al contempo dimostrando la propria risolutezza nel sorreggerli ed aiutarli.

Signorina Anarchia ha detto...

i genitori potrebbero anche evitare di creare situazioni di imbarazzo tipo "dobbiamo andare a mangiare fuori perché è il compleanno di questo familiare". NO. Se vedi che sono a disagio con il cibo, piuttosto fai una cena a casa dove posso mangiare quello che voglio con la scusa di un mal di pancia, senza esibirmi davanti ad altri parenti.

Michiamomari, e ha detto...

Brava Veggie, un post veramente importante e utile. Vedo che (anche se in modo diverso!) abbiamo pensato entrambe ai genitori, ultimamente; bravi quelli che almeno si pongono il problema! poi ci sono quelli che lasciano che tutto vada a rotoli nell'indifferenza, e sempre di più di quelli che spediscono i loro bambini diritti all'inferno in prima persona. Ed è a questi che penso sempre di più, ultimamente.
Un abbraccio cara veggie!

Anonimo ha detto...

Concordo su tutto... Il probelma però è che per i genitori -almeno nel mio caso- tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare! Nel senso... li vedo talvolta impegnarsi e porsi degli obiettivi nei miei confronti, purtroppo però finalizzati solo ed esclusivamente ad una sfera 'fisica', corporea, e non emotiva. Ad esempio, per loro ciò che è di fondamentale importanza equivale ad una limitata questione di peso, non interessarsi di ciò che prova la figlia interiormente- che è la cosa più importante- peggiora solo le cose... Difatti quest'estate-dopo eccessive e continue imposizioni autoritarie- sono ritornata quasi ad un 'pesoforma', questo non ha fatto altro che innescare in me, a distanza di settimane, l'atteggiamento opposto (anche da parte loro!): essi non sembrano quasi più interessarsi di me, credono che la figlia 'anoressica' sia guarita di punto in bianco, e la mia interiorità è stata accontonata. Pertanto dispensare questi ottimi consigli è davvero una scelta intelligente.. spero che altri genitori sulla faccia di questa Terra siano in grado di accoglierli a pieno, nonchè di seguirli seppure le difficoltà saranno tante.

Anonimo ha detto...

Ho amato questo post dall'inizio alla fine, GRAZIE di averlo scritto, davvero.
Quando presi coraggio un anno e mezzo fa (a fine ottobre saranno due) e confessai a mio padre ciò che lui sospettava già, ovvero i miei DCA, ero spaventata. Non potevo conoscere la sua reazione, nè quello che sarebbe successo dopo. Mi furono promesse molte cose...come una terapia che non é ancora arrivata e che io chiesi con tutto il coraggio che avevo in corpo. Con i miei genitori esiste un tabù: i miei DCA.
Quindi se c'é qualche genitore che sta leggendo, vi dico questo: NON VERGOGNATEVI MAI. Se vostra figlia (o, perché no, vostro figlio) viene da voi e vi chiede di andare dallo psicologo, aiutatelo. Non pensate al giudizio della gente. La gente, é appunto, solo gente. La persona il cui giudizio é importante é vostra/o figlia/o. Seguitelo, ma non stategli con il fiato sul collo. Non fate domande improvvise se non é lei/lui a portare il discorso sul piano dei suoi problemi.
E, un'altra cosa: avvisate SEMPRE qualche giorno in anticipo se dovete andare a mangiare fuori casa. Niente imboscate...e magari chiedete il permesso! So che sembra una cosa ridicola...ma é più importante di quanto crediate.

Come ho già detto, bellissimo post Veggie!
Un bacione!
ファイ

Veggie ha detto...

@ Wolfie – Non è sciocco affatto il discorso della terapia familiare, anzi, penso che in alcuni casi possa rivelarsi molto utile… e mi fa davvero piacere che per la tua famiglia sia stato così… In ogni caso, grazie per aver aggiunto i tuoi consigli ai genitori… più sono, meglio è, direi!...

@ Hellie – Direi che possiamo fare in 2 modi: 1) Dirglielo esplicitamente, facendogli presente quali sono le cose che dovrebbero fare/non fare; 2) Stampare questo post e annessi commenti e farglielo leggere…

@ justvicky – Innanzitutto, ti ringrazio per aver aggiunto nuovi spunti alla lista delle cose da fare/non fare… Io, fortunatamente, non ho vissuto l’esperienza che tu citi nel tuo commento riguardo al nascondere le bilance o al cercare di fregare con le razioni… però capisco benissimo quanto comportamenti del genere possano indisporre… così come quello che sta accadendo tra tua madre e tua sorella… e che, perciò, magari sarebbe anche giusto farglielo notare, perché io non credo che tu mamma si comporti così per cattiveria o per ripicca, ma solo perché proprio non ci arriva… In quanto al discorso finale, invece, anch’io lo capisco perfettamente per esperienza personale… chissà, forse è il destino delle primogenite quello di essere gravate da molte/troppe aspettative…
Grazie a te, invece… e lo sai.
P.S.= Non penso affatto che tu mi abbia copiato… penso che in questo tutte ci copiamo… perché è così per tutte… e menomale che almeno questo lo è…

@ loie – Io ho scritto delle cose piuttosto generali, ovviamente… che credo, in fondo, servano non soltanto per i genitori, ma per chiunque stia accanto ad una persona che ha un DCA… Grazie a te per le tue parole, piuttosto…

@ Anonimo – Effettivamente purtroppo ci sono alcune madri che si comportano in questa maniera, e riconosco che non mi sembra un buon comportamento, e che può fare più male che bene… Occorrerebbe fargliele esplicitamente presenti certe cose, alle madri che si comportano così…

@ Mary-Kate – Ciao Mary-Kate, benvenuta!... Grazie per essere passata di qui e per aver lasciato il tuo commento!… Sai, io credo che tu abbia detto un paio di cose davvero importanti in quello che hai scritto… Innanzitutto, il fatto che vorresti che i tuoi genitori si comportassero diversamente, perché il modo in cui si comportano ora non ti è d’aiuto… hai provato a dirglielo esplicitamente?... Magari non lo fanno per cattiveria, è solo che non si rendono conto che col loro comportamento t’indispongono, quindi avresti tutte le ragioni di farglielo notare… Secondariamente, tua mamma… hai mai pensato di farle leggere un post come questo?... Ti abbraccio stretta…

@ C. – Grazie a te per il tuo commento… Ti abbraccio…

@ La Ely – Sono pienamente d’accordo con quello che hai scritto… Io credo che un genitore non dovrebbe “perdere tempo” a sentirsi in colpa o a dare le colpe, né mettersi in diniego cercando di far finta che le cose non esistano, che tutto si risolverà come se fosse una malattia fisica, criticare e condannare. Non dico che dovrebbero capire… perché il capire si può solo se si vive una certa situazione sulla propria pelle… ma, per lo meno, rispettare e supportare…

@ Signorina Anarchia – Grazie per la tua preziosa aggiunta!... Un’aggiunta decisamente azzeccata, tra l’altro!... Un abbraccio…

Veggie ha detto...

@ Mari – Eh, la reazione di fronte ad un DCA è estremamente variabile in funzione della persona che viene posta di fronte al problema… e purtroppo non tutti riescono a reagire in maniera adeguata… Ho visto un sacco di inconsapevoli genitori “distruggere” i propri figlioli nel tentativo di fare il loro bene…

@ Anonima – Credo che per chi non ha vissuto in prima persona un DCA sia estremamente difficile provare ad empatizzare con chi ha invece questa malattia… e data la mancanza di capacità di empatia a livello emotivo, ecco che la preoccupazione va a riversarsi sugli aspetti più prettamente fisici. Questo, io credo, per 2 fondamentali ragioni: una prettamente pratica, ovvero l’ovvia constatazione che il sottopeso ci mette a rischio di salute… l’altra, invece, legata al fatto che i parametri fisici sono per una persona esterna più facili da “monitorare”… Inoltre, per chi non ha mai vissuto malattie psichiche ma solo le malattie fisiche, tende a considerare spontaneamente le prime alla stregua di queste ultime… Il fatto che i genitori siano più centrati sull’aspetto fisico che non su quello emotivo credo sia una cosa comune a tutte… Non perché siano cattivi o disinteressati all’emotività, ma perché proprio non ci arrivano, e allora prendono a parametro l’aspetto fisico, perché quello è più concreto, tangibile, e quindi per loro è più facile… Poi, certo, è ovvio che il tornare al normopeso non significa essere guarite dall’anoressia… magari fosse così… Però, mi permetto di chiederti: le cose che hai scritto qui, hai provato a dirle anche a tuoi genitori?... Gli hai mai fatto notare cosa non ti va del loro atteggiamento rispetto alla tua situazione di DCA?... Gli hai mai detto chiaro e tondo che, a prescindere dalla tua fisicità, tu non ti senti comunque a posto?... Lo so che è difficile parlarne… ma magari è anche un modo per sbloccare una situazione… Ti abbraccio…

@ Fai – Hai scritto delle cose bellissime e verissime, Fai… E mi rendo ben conto che per i genitori i DCA possano essere veramente un tabù, ma… l’avere un DCA ci rende persone che valgono in maniera diversa?... Io credo che il nostro valore come persone sia a prescindere dall’avere o meno una malattia… è questo che i genitori dovrebbero sforzarsi di vedere…

Anonimo ha detto...

Non so come sia per le altre..
però effetivamente secondo me il problema col cibo esprime qualcosa anche che sta sotto, qualcosa per cui uno può sentirsi a disagio e lo comunica con il cibo e il corpo.
Per cui concordo enormemente con anonima dicendo che focalizzarsi sul peso e pensare che una volta ripreso il peso-forma tutto è risolto sarebbe un errore.
Ci sono state molte volte in cui mi sono resa conto di aver raggiunto un peso normale continuando a pensare "tanto poi mi rimetto a dieta e li perdo di nuovo tutti 'sti chili!".
E commenti del tipo"wow, ora stai bene, non ne potevamo piu di preoccuparci" seguiti dalla fase "ora sono tutti felici" hanno solo peggiorato la situazione e hanno alimentato quel pensiero.
Oppure c'erano volte in cui mangiavo normalmente compensando però in altri modi e avendo quindi un peso non allarmante.
Per cui direi, mamme non adagiatevi a guardare il recupero del peso trascurando i pensieri/emozioni/ disagi che si possono nascondere dietro un peso recuperato pienamente o quasi!
Oppure cose del tipo "ci fai stare tutti male, smettila, come sei egoista": quando una gia si sente un peso non è il massimo addossarsi anche le colpe degli altri.
Forse anche i commenti "ma come sei magra, ma non ti vedi?" a me farebbero esultare di gioia, perchè comunque la vedrei come una conquista.Sarebbe, forse preferibile una cosa del tipo "non sembra che tu stia bene, sono preoccupata per te, se/quando ti andrà di parlare sono qui/ sai che puoi contare sempre su di me."

Anonimo ha detto...

P.s forse aggiungerei anche ripensando a quello che ho detto sopra: non sempre i è, purtroppo, sinceri con i genitori, riguardo alla questione cibo/peso..per cui cui non credete a tutto quello che vi puo dire vostra figlia e chiudete li la questione.
io di bugie sulle quantità mangiate, sul peso e forse, avolte, pure sul perchè non mangiavo, ne ho dette tante..
Pur, sottolineo, non facendolo con la volontà di ferire, ma solo perchè non volevo che mi portassero via quella che per me, in quel momento, era l'unica certezza che avevo, la mia magrezza.
Forse in certi momenti se ne ha "bisogno", per quando dannosa sia è l'unico modo per sopravvivere a una situazione interiore insostenibile.
Non so, io inviterei la persona a farsi curare e a cercare aiuto e supporto senza forzature estreme, a me scatenerebbe la reazione contraria cioè di dire bugie infinite per nascondermi e tenermi il DCA.Diciamo che, piu è nascosto, piu va avanti..(Questo ovviamente piu nei primi stadi e non nei casi in cui le condizioni fisiche mettano gia a rischio di vita, allora li forse il ricovero sarebbe "d'obbligo"..)

Veggie ha detto...

@ Anonima – Per quella che è stata la mia esperienza, e con le persone con cui ho avuto modo di parlare, il cibo è effettivamente la punta dell’iceberg… La strategia di coping utilizzata per nascondere forse a noi stesse per prime tutti i veri problemi più profondi che ci stanno sotto… In quanto al discorso dei genitori, ti rimando alla risposta che ho dato all’altra ragazza che ha sollevato lo stesso problema… In ogni caso, ti ringrazio per aver aggiunto i tuoi suggerimenti e i tuoi spunti… sono davvero preziosi per arricchire questo post, perciò… Grazie!...
P.S.= E’ verissimo che, salvo situazioni estreme, più un DCA è nascosto, e più va avanti… per questo è importante parlarne, perché il cuore dei DCA è il silenzio. E rompere il silenzio è il primo modo per combattere…

Anonimo ha detto...

ciao Veggie, ogni tanto ti leggo..sono tua coetanea malata di dca-anoressia-da qualche tempo....i miei genitori mi sono sempre stati vicini,inizialmente nel modo sbagliato ma ora molto meglio.. Volevo suggerire di aggiungere una cosa da NON fare:confrontarsi con altri genitori di ragazze con dca in modo insano,ovvero ponendo confronti su:quanto tempo è stat malata tua figlia, quanto tempo ci ha messo a guarire, quanti chili ha recuprato,quanto è rimasta senza mestruazioni etc........Perchè si noi a volte ci confrontiamo in mod malato ma a volte anche loro lo fanno(anche nei gruppi di supporto per genitori,che comunque sono utili).ciao bacioni

Anonimo ha detto...

Ciao Veggie , ti leggo sempre ma non ho mai commentato, ma stavolta lo faccio, per dire che concordo pienamente con tutto quello che hai scritto nel post !!Ho sofferto, e continuo a lottare contro l'anoressia ormai da troppo tempo, lucidamente sono stanca di tutto questo , ma sono ancora troppo "legata" a questo modo di essere, è come se non potessi cambiare come se non fosse giusto!!i miei genitori adesso che comunque il mio peso non è più ai livelli mortali di prima , ignorano il problema!!! però all'inizio di tutto , i miei genitori quasi mi incoraggiavano a perdere chili, che con qualche chiletto in meno sarei stata molto meglio, quindi per non deluderli non mi sono limitata a perdere quei due chiletto , ma ho fatto molto di più. Col proseguire della mia malattia, quel poco che mangiavo venne eliminato totalmente , mio padre continuava a dirmi che ero un fallimento e che sarebbe stato meglio se mi ammazzavo invece di ammazzarmi lentamente in questo modo , mia madre per non dirmi di no , alla mia volontà di non mangiare e per assecondarmi , nascondeva il mangiare che non mangiavo!!! adesso anche se fisicamente sembro guarita dentro di me sono devastata !! un consiglio che posso dare vivamente a tutti i genitori è di non infierire con parole troppo dure, e di non assecondare troppo l'ascesa distruttiva del proprio figlio/a . . . la virtù sta in mezzo anche se è difficile , comportarsi in queste situazioni , io mettendomi nei panni dei miei genitori a volte non saprei comportarmi !! scusa se ho rubato troppo tempo un bacio , e grazie per il tuo blog è un punto di forza per tante persone me compresa grazie

Veggie ha detto...

@ Anonima (commento del 21 Settembre)– Ciao, grazie per aver aggiunto i tuoi preziosi suggerimenti…!! Credo che sia assolutamente vero quello che scrivi… per chi ha un DCA credo che confrontarsi sia una cosa che viene spontanea perché fa parte del quadro della malattia… però è vero che lo fanno anche i genitori… e anch’io penso che serva a poco e niente, perché ogni ragazza è una storia a sé, ogni DCA è una storia a sé, e ognuna ha i propri tempi… Ti abbraccio…

@ Anonima (commento del 22 Settembre) – Ma figurati se hai rubato tempo, anzi, ritengo che ogni aggiunta, ogni completamento fatto da ciascuna di voi sia estremamente prezioso… perciò, molto semplicemente, ti ringrazio per aver portato qui anche la tua esperienza… più punti di vista ci sono, meglio è per potersi confrontare e darsi una mano vicendevolmente… e sono certa che, nella fattispecie in questo caso, poiché ognuna di noi viene da una realtà famigliare differente, tutte le cose che scriviamo possono essere d’aiuto ai genitori… Un abbraccio forte…

Anonimo ha detto...

per veggie :Anonimo del 21 settembre..Grazie della risposta.Avrei un desiderio :pubblicare la tua risposta a grandi caratteri sul tuo blog;) un abbraccio

Anonimo ha detto...

grazie a tutte. una mamma

paola ha detto...

Ciao,Mi chiamo Paola sono una mamma con una figlia con problemi alimentari. Posterò il mio commento in due parti . Cosa si può dire davanti a tanta disperazione? A queste urla interne che questi ragazzi vivono? Quando ci sposiamo nessuno ci insegna a essere mogli. Quando aspettiamo un bambino nessuno ci insegna a essere genitori. Non siamo mai preparati nemmeno di fronte alla morte. Ho amato i miei figli dal momento che erano dentro di me e li amo ora ancora più di prima . Il DCA. Un macigno che ti cade addosso?Ho vissuto tragicamente al inizio la malattia di mia figlia non posso negarlo, ma devo dire che mi è servito a far luce veramente su chi è mia figlia, non fraintendetemi, non sto affermando che la malattia di mia figlia sia stata la benvenuta nella nostra casa, anzi ho cercato al inizio di combatterla come un guerriero, ma ragazze non serve sarà assurdo ma ho capito che combatterla come facciamo noi genitori non serve. Essere consapevoli di quello che sta succedendo,si!e che cavoli!!Ho imparato a guardarla in faccia e "bastonarla" ancor prima che si presenti, mia figlia è una ragazza intelligentissima, come penso tutte voi, dopo 3 anni di quasi fermo studio perché secondo lei, lei non era al altezza di nulla, questa primavera mi disse: mamma ho intenzione di riprendere a studiare, perché la scuola che sto frequentando ora non mi basta...ok le dico come credi. Lei mi risponde ma come mamma non mi dici basta è ora che ti decidi? io le rispondo:perchè?decidere cosa?? che limite ha la tua intelligenza? la tua forza? no amore fai come ti dice il cuore perché io ti amo, qualsiasi scelta che farai per me sarà ok ,non si tratta di assecondare ogni loro capriccio, ma di amarli per quello che scelgono e rispettarli.

paola ha detto...

Rieccomi..Mamme se leggete sappiate che vostre figlie sono uniche e non discutete soprattutto a tavola di cibo. Comprate un 40 pollici e piazzatelo in cucina. Distogliete vostre figlie dal piatto. Tanto tutto quello che in quel momento loro vedono è solo un mostro e se mangiano lo fanno per voi. Quando sono piccole non cercate il materasso più comodo? il cuscino più soffice? Le scarpine che fanno stare meglio i loro piedi? E allora? Perché ora non le mettete in condizione di stare meglio??Non sono diverse le loro priorità, sono cambiate in funzione dell età.E'un percorso lunghissimo di un continuo controllo. Ma non il vostro controllo su di loro, se sono supportate da bravi dottori voi non dovete fare altro che amarli al resto ci pensano loro non imbrogliateli con strategie del cavolo, loro vedono tutto e se non vedono fanno finta. Sono ottimi strateghi. Sapete quando è stata la prima volta che sono stata convinta della sua ripresa (molto lenta certo)non quando metteva gli "ettogrammi " o il "kilogrammo”. Ma quando in camera sua finalmente regnò il disordine e le ante del armadio aperte. Almeno li il controllo del ordine non l aveva più. Tutto è disperazione ragazze, mettetevi nei panni di questi poveri genitori che al improvviso devono aprirsi verso un mondo che non conoscono, catapultati in una realtà sconosciuta. I vostri silenzi. I vostri buongiorno e le vostre buonanotte ormai inesistenti. Qualsiasi genitore si chiede: ma cosa abbiamo fatto? Siete infastidite di tutto perfino delle nostre lacrime. Ma quello che genitori dovete capire che vostra figlia in quel momento è ammalata, non solo chi ha il cancro è ammalato anche se entrambe sono malattie devastanti.. Leggete mamme, informatevi ne va di vostra figliaci di voi non scalerebbe montagne per il loro figlio? ecco, non serve andare così lontano camminate in questo lungo percorso accanto a loro ,invisibili ma presenti. Diceva Laségue..C è un potere nel rifiuto anoressico , "potere del inerzia del soggetto anoressico" l eccesso di insistenza provoca un eccesso di resistenza. Un ultima cosa ..per piacere lasciate fuori i fratelli o sorelle più piccoli, lo chiedo a voi figli e genitori, non devono diventare il vostro capo espiatorio ragazzi, ma nemmeno le guardie del corpo cari genitori, altrimenti anche loro prima o poi chiederanno il vostro aiuto; non date a loro questo bagaglio di peso eccessivo o di bugie per coprire e rendere ancora meno doloroso il cammino di un genitore. P.S. Greta ha superato 6 esami questa estate per poter entrare nella scuola nuova ora frequenta il liceo con ottimi voti certo anche li purtroppo per ora c e questa compulsione dello studio ne siamo consapevoli tutti ..ma adagio adagio ci saranno momenti anche per la sua vita. Lo deciderà lei. Monitorateli questi ragazzi ma in silenzio e fate le madri non le amiche, quelle ce le hanno già. Ciao Paola..

Veggie ha detto...

@ Anonima (28 Settembre) - Grazie...

@ Una mamma - Grazie a te...

@ Paola – Grazie per il tuo insight visto dalla parte delle mamme!...

Dagmar ha detto...

Io sono la mamma con una figlia dca. Il papà purtroppo non c'é più da tanti anni. Mia figlia soffre tanto della mancanza del padre e forse è stato uno delle cause scattenante...non lo so...chi lo sa. Il mio problema è che mia figlia nega di avere un problema e quindi tanti consigli per genitori dati in questi post non sono applicabili. Dal altra parte non posso mica stare solo a guardare. C'é qualcuno che vive un'esperienza simile o c'è passata e può dare qualche dritta? Grazie mille, perché per me è importante scambiare opinioni in quanto famgliari e amici purtroppo ti dicono solo "devi" fare qualcosa e vengono fuori consigli più assurdi e incompetenti, come potete immaginare!

Veggie ha detto...

@ Dagmar – L’anoressia è una malattia multifattoriale, quindi può darsi benissimo che quella che tu citi nel tuo commento sia stata una delle tante cause che purtroppo hanno spinto tua figlia a sviluppare questa malattia… In ogni caso, ha perfettamente ragione quando scrivi che non puoi stare solo a guardare… Io non so come sta messa tua figlia, tanto fisicamente quanto mentalmente… se la malattia è molto avanzata, è opportuno che tu la porta all’attenzione medica, a prescindere da come lei vive la malattia… perché se la malattia è molto avanzata, salvarle letteralmente la vita è la cosa prioritaria. Se invece è in una fase iniziale della malattia, e non è ancora molto compromessa, prova semplicemente a parlarle ventilando la possibilità di un aiuto: non parlarle del peso o delle abitudini alimentari, ovviamente, ma parlarle dei problemi che ci stanno dietro… Riprendendo il tuo esempio: tua figlia ha mai fatto psicoterapia dopo la perdita del padre?... Magari potresti indirizzarcela per questa motivazione – che è tangibile, e tua figlia non può non ammetterla – e poi sarebbe compito dello psicoterapeuta spostare il lavoro introspettivo dall’elaborazione del lutto al DCA… In ogni caso, è pur vero che io non ho figli. Per cui il tuo commento rimane qua: se passa qualche mamma e ha qualche dritta da darti, è la benvenuta!...

Anonimo ha detto...

a chi è capitato di iniziare ad aumentare la restrizione guardando come mangiA la madre e pensando io mangio troppo pane per esempio....devo mangiare poco come lei !Lei mangia 50gr di pasta poco pane e sta bene ....se faccio come lei sto bene...e invece calo di peso....qua inizia l incubo

Anonimo ha detto...

.....perché poi ho fame e mangio e mi sento in colpa pperché ho mangiato più di lei....poi ora devo mettere peso e mangiare sicuramente più di lei quindi sto malissimo è un incubo....vi prego rispondete nn trovo questo disagio da nessuna parte e nn capisco perché succede

Veggie ha detto...

@ Anonima (27 Ottobre 2014, ore 23.48/28 Ottobre 2014, ore 00.05) – Tu e tua mamma siete 2 persone diverse, avete età diverse, una struttura fisica diversa, un metabolismo diverso, uno stile di vita diverso… niente vi accomuna. Per cui, la tipologia di alimentazione che va bene per tua madre, sicuramente non va bene per te, e viceversa. Rivolgiti ad un professionista, un dietologo/dietista/nutrizionista che possa aiutarti a stilare un regime alimentare che sia fatto su misura per te, e adatto a coprire le tue necessità nutrizionali. In quanto al disagio di fondo che avverti, ti consiglio invece di consultare un psicologo, che possa aiutarti a fare ordine dentro di te... Un abbraccio…

 
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