Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

venerdì 8 agosto 2014

Esistono significative differenze tra DCAnas e Anoressia Nerevosa?

Riallacciandomi al post dello scorso Venerdì, c’è una cosa che ho notato leggendo i vostri commenti e i vostri blog: chi ha un DCAnas, o comunque un DCA subclinico, tende a sentirsi “non abbastanza malata”, un po’ come se stesse un po’ meno peggio di chi ha una vera e propria anoressia/bulimia clinica. In realtà quello che traspare ai miei occhi dalla lettura dei vostri blog è che anche chi ha un DCAnas sta veramente male, senza alcuna differenza con chi ha l’anoressia o la bulimia, e parimenti combatte, affronta difficoltà, stringe i denti. Ma magari il ciclo mestruale è sempre presente, o il B.M.I. è ai limiti inferiori della norma, e per questo spesso (non sempre, per fortuna) c’è maggiore resistenza rispetto al chiedere aiuto, maggiore discontinuità nel seguire terapie, tendenza a considerarsi “non particolarmente gravi”. Chi ha un DCAnas spesso e volentieri purtroppo viene semplicemente spinto a cercare di mangiare più correttamente, gli viene detto che essendo normopeso non ci sono particolari problemi, o che non hanno un disturbo alimentare perché non rispondono a pieno ai criteri diagnostici di anoressia e bulimia.

Ora, quello che io mi chiedo è: perché diamine sono stati tracciati arbitrarissimi criteri numerici tra anoressia e DCAnas?

Non voglio dire che i numeri non siano importanti per un trattamento prettamente medico: è ovvio che più basso è il B.M.I., più precaria è la condizione fisica – lo capirebbe anche un bambino. Ma un indice arbitrario quale il B.M.I., nonché una serie di altrettanto arbitrari criteri numerici, hanno veramente tutta l’importanza che gli viene ad oggi ascritta? Il B.M.I. o il ciclo mestruale sono veramente una valida linea di demarcazione tra DCA clinici e DCA subclinici? E, soprattutto: ma questi criteri che accidenti ci dicono rispetto a come veramente si sente una persona?

Fortunatamente, nel 2012 uno studio incentrato su queste domande è stato pubblicato sull’ “European Eating Disorders Review”. Daniel La Grange ed i suoi colleghi hanno confrontato 59 donne affette da anoressia, con 59 donne affette da DCAnas/subclinici. I ricercatori hanno chiesto alle donne di compilare questionari, hanno raccolto interviste, e registrato le loro sensazioni ed i loro sintomi in tempo reale, utilizzando l’EMA (cliccate sul link se volete saperne di più).

Nel loro studio, tutte le donne affette da DCAnas dello spettro anoressico, dovevano rispondere ai criteri diagnostici proposti dal DSM-IV, eccetto 1) B.M.I. compreso tra 17,6 e 18,5 o 2) assenza di amenorrea o 3) assenza di dismorfofobia e/o di forte resistenza all’aumento di peso. Insomma, dovevano rispondere a 3 criteri su 4, per intenderci.  

Riassunto dello studio in questione  

Dati demografici

• Nessuna differenza d’età tra le donne costituenti i 2 gruppi (tutte di età compresa tra I 17 e I 58 anni)
• Scarse differenze di B.M.I. tra le donne costituenti i 2 gruppi.
• La maggior parte delle donne erano statunitensi ed avevano il diploma di scuola superiore come titolo di studio.  

Psicopatologia

Nessuna differenza tra i 2 gruppi di donne in merito a:
• Comorbidità
• Patologie pregresse
• Altri tipi di DCA
• Nessuna significativa differenza sotto nessun punto di vista Comportamenti tipici del DCA

Nessuna differenza tra i 2 gruppi di donne in merito a:
• Comportamenti restrittivi nei confronti dell’alimentazione
• Tono dell’umore
• Altri tipi di comprotamenti patologici
Nessuna significativa differenza sotto nessun punto di vista

EMA  

Nessuna differenza tra i 2 gruppi di donne in merito a:
• Livello dell’umore (positivo o negativo) e variabilità dell’umore (in positivo o in negativo)  

Differenze tra i 2 gruppi di donne in merito a:
• Frequenza di abbuffate e condotte di compensazione (significativamente maggiori nel gruppo “DCAnas”)
• Frequenza di checking (significativamente maggiore nel gruppo “anoressia”)

Sì, avete capito bene: non ci sono state significative differenze sotto nessun punto di vista (eccetto l’ultimo aspetto elencato) tra i 2 gruppi. 

In buona sostanza: sulla base di questo studio potremmo dire che, salvo per alcuni comportamenti esteriori, non c’è alcuna significativa differenza tra chi ha l’anoressia e chi ha un DCAnas dello spettro anoressico.

Ovviamente, c’è da tenere conto del fatto che questo studio ha comunque i suoi limiti: innanzitutto, il limite maggiore è legato al piccolo campione di donne utilizzate, che fa perdere tanto alla significatività statistica della ricerca. Secondariamente, la stragrande maggioranza delle partecipanti allo studio erano per lo più statunitensi (dell’Est U.S.A., nella fattispescie), e tutte donne. Inoltre, diversi aspetti non sono stati presi in considerazione: per esempio, da quanto tempo queste donne erano malate di DCA, o se erano passate da un DCA ad un altro. Gli autori dello studio inoltre non hanno preso in considerazione quanto il DCA compromettesse la qualità della vita di queste donne, aspetto che mi sembrerebbe invece molto interessante ed importante da valutare (quest’ultima, peraltro, non è tanto una limitazione, quanto un’osservazione magari utile per studi futuri…)

Quello che sto cercando di dire è che, nel complesso, questo studio ci dimostra che, a differenza di quanto può pensare una persona con un DCAnas, non ci sono significative differenze tra questa patologia e l’anoressia propriamente detta. Ergo non vi è alcuna ragione per cui una persona affetta da un DCAnas, a prescindere dal suo peso o dalla presenza del ciclo mestruale, debba considerarsi meno grave di una persona che ha l’anoressia.

Per cui, quando siete troppo incavolate persino per parlare, perché qualche ignorante sta insinuando che avere un DCAnas non è grave come avere l’anoressia, e che pertanto chi ha un DCAnas non è “malata abbastanza” da poter chiedere aiuto, fategli leggere questo post. E se continuano a dire che chi ha un DCAnas non se la passa male come chi ha la vera e propria anoressia, o non sa cosa significa avere l’anoressia, o che dovrebbero solo cercare di mangiare a modino, dategli un pugno sul naso e poi fategli notare che i tassi di mortalità per anoressia e per DCAnas sono ANALOGHI.

42 commenti:

Anonimo ha detto...

Premetto che non soffro di alcun disturbo alimentare, ho scoperto il tuo blog da poco e lo trovo molto interessante, anche solo per provare a capire realmente cosa siano i DCA/DCAnas, un po' di informazione non credo faccia mai male. Da ciò che ho potuto capire, a me sembra che la sostanziale differenza sia che chi viene 'catalogato' come malato di DCAnas dello spettro anoressico non sia altro che una persona che, se non aiutata nel modo corretto, in un breve lasso di tempo, continuando a perdere peso, arriverà a soddisfare tutti i requisiti dell'anoressia clinica. Mi sbaglio o ciò che scrivo ha un senso?

Anonimo ha detto...

Veggie cm dovrei interpretare la tesi del mio dietologo allora, ke sostiene ke io abbia 1 dca finché nn raggiungo i suoi Fanta 53 kg x 156 cm??? Pure a 52,9 kg x lui sarei "SOTTOPESO"..... ma 53 kg x 156 cm portano 1 bmi di 22-23....siamo impazziti??? Il suo mi pare un saccente capriccio. E infatti ci scorniamo cm 2 arieti. Lascia stare l'amenorrea. È troppo soggettiva x elencarla tra i primi sintomi dca...

Anonimo ha detto...

@lalka: mi chiedo cosa ci fa una che ha un blog esplicito pro ana e che VUOLE essere annoressica su un blog di ragazze che combattono ogni giorno contro una malattia!!! Scusa veggie ma mi sono permessa di usare il tuo blog, ma mi sono saltati i nervi, ma tu hai mai letto il suo blog? É un omaggio al anoressia ed è un offesa per tutte noi che siamo malate.

GaiaCincia ha detto...

...ma se non esiste sostanziale differenza fra anoressia e DCAnas, ha senso questa classificazione? Forse sarebbe meglio parlare di anoressia/bulimia individuando dei sottotipi, anziché dire che un malato è "non altrimenti specificato".
Buona settimana, Veggie!! :*

justvicky ha detto...

Io sono sempre dell'idea che sulla sofferenza altrui non ci sono criteri diagnostici a cui fare riferimento. Ergo , se vivi autenticamente uno stato di dolore , è vero. E non c'è specialista o bmi che tenga...puoi non aver scritto anoressia sulla cartella medica, puoi aver scritto sindrome di Pippalà , però la tua vita te la fotti comunque .
Certo, alcuni paramentri come hai scritto sono ecessari : è ovvio che una ragazza con un bmi 13 deve ricevere un altro tipo di attenzioni rispetto a un bmi 20. Ma questo non deve essere visto d'ostacolo per tutte coloro che non sono sottopeso. E non credo neanche che rivolgendosi a un centro\terapeuta specializzato ti mandi a casa sminuendo tutto solo perchè non pesi 20 kg
(c'è sempre l'imbecille ovviamente).
Credo piuttosto che ci sia una gran indecisione generale. Il mio specchio d'indagine sono i blog e leggo di persone che non sanno bene cosa fare. Certo, se uno sta male non vuole più stare male (chi mai lo vorrebbe?) ,però si ricerca lo stare meglio nella malattia e in tutti quei comportamenti distorti di restrizione\esercizio fisico\iper controllo ecc. E io leggo che comunque c'è una grande consapevolezza in questo . C'è la consapevolezza di dire " io so che sto male, so che faccio peggio, ma ora voglio fare così e chiederò aiuto poi ".
Poi ho notato che c'è una larga fascia di persone che diventano bulimiche e\o che soffrono di binge dopo un primo periodo di restrizione. Ho notato che spesso c'è la ricerca di un aiuto per eliminare le abbuffate e poi tornare all'iniziale regime di restrizione.
Per quel che ho visto, credo sopratutto che la gente non si da una mossa perchè fin tanto che non crolla tutto, ma solo un po' di intonaco ,ci si ostina ad andare avanti. è un dolore che tutto sommato è forse più sopportabile di un dolore nella vita reale. solo che a ogni colpo la tua vita si accorcia, si piega sempre di più su se stessa e allora davvero ti trovi accartocciato dentro a un veicolo fuori strada senza sapere come ci sei arrivato. è lì che nella stragrande maggioranza succede qualcosa e le persone chiedono aiuto. Nel caso dell'anoressia spesso sono le condizioni fisiche a farlo per te.

Era una riflessione sul "chiedere aiuto" più che un vero e proprio commento costruttivo sulla classificazione delle malattie
-me en rendo conto-
un abbraccio

Anonimo ha detto...

Ma credi ke solo xk la mia idea è diversa dalla vs allora sn 1 imbecille!! Allora pure io potrei e dovrei insultare voi ke ci volete uscire solo xk la mia idea è diversa dalla vostra!! Beh usciteci pure dall'anoressia....vuol dire ke nn avevate le palle x restarci dentro!! Codarde!!

Anonimo ha detto...

Cara anonimo xk voi insultate sempre me e io nn insulto MAI voi?? Nn noti la differenza l??? Capra!!

Anonimo ha detto...

Io sono una di quelle persone che dici all'inizio. Non mi sento abbastanza malata per chiedere aiuto, ma francamente il BMI alto è solo una scusa. E' solo un appiglio. Non mi sentivo di chiedere aiuto nemmeno quando il BMI era più basso di adesso e volendo i criteri ci sarebbero stati. Sono tutte, tutte scuse. Io vorrei aiuto, ma quello che dice justvicky è vero: ci si ostina ad andare avanti. Perché l'aiuto comporta l'allontanarsi da un meccanismo che, per quanto dannoso, allevia l'ansia e ti dà il senso che non riesci a trovare altrimenti. L'aiuto comporta un passo nel vuoto e il rischio è che quel vuoto ti circondi e tu ci scompaia dentro. Per me quel vuoto è un rumore enorme, la sensazione di troppo grasso sul corpo, le parole di chi mi dice "così stai meglio". Lo reggo per un po', ma poi il silenzio fa meno male. Così, sì, mi ostino ad andare avanti.
Secondo me, la differenza tra DCA e DCAnas è formale, un modo per mettere codici diversi nei DRG e basta. E’ formale, purchè ovviamente la classe medica sia competente e, pertanto, riconosca il disturbo e il dolore che c’è dietro per quello che realmente significano, al netto dei criteri diagnostici. Poi lo psichiatra cretino c’è sempre (ma ci sarebbe anche se i criteri non esistessero).

[Scusa se vado off-topic, ma ho davvero bisogno di sfogarmi e nessun posto per farlo. Ho appena vissuto forse l’anno più sano tra gli ultimi. Ho avuto un ragazzo, ho abbordato una normalità, ho recuperato tanti esami. Ho mangiato. Avevo energie. Poi tutto è ricominciato. La storia con ragazzo finita, un esame andato male, troppa pressione da reggere. Alimentazione ristretta. Non ho mai pensato di esserne uscita, ma agivo in modo diverso. Ho provato a farlo, nonostante la sensazione di disgusto. Ho fallito. Ora dovrei alzarmi e ricominciare. Provo a riempirmi il piatto, ma non ci riesco. Provo a prendermi un’ora di pausa, ma non riesco. Non riesco più a concedermi niente. Non si tratta solo di cibo. Si tratta di tante cose, o forse di una: lasciarsi vivere, per come si è. Razionalmente, è facile. Ma emotivamente è complesso. E non credevo di potermi allontanare così tanto dalla ragione.]

Anonimo ha detto...

Nn mi va di fare polemica su un blog che nn è il mio... Poi io nn ti ho insultato dicendoti parole, come inveve hai fatto tu. Trovo semplicemente vergognoso che tu definisca codarda chi cercha di uscire dal anoressia!! Ci tengo giusto a dirti una cosa per esperienza personale, perche io ci sono nel anoressia ed è molto piu facile restarci che uscire, perche la vera lotta, la vera forza , il vero controllo nn é il nn mangiare, ma é quello di darsi un calcio nel culo, lasciare il controllo , riiniziare a mangiare e riuscire a sopportare quella sensazione che di dentro di distrugge, e tu vieni a dire a me che sono codarde le ragazze che nn rimangono nel anoressia?? Veggie scusa il polverone, il tuo é un blog stupendo, di grande conforto per chi sa cosa significa quest inferno.

Jonny ha detto...

A la solita cittina malcagata che inserisce nel nick il valore numerico del proprio Q.I.(38?? Che esagerazione!!):

No, non sei imbecille perché la pensi diversamente da noi: basandosi su quello che scrivi, sei imbecille a prescindere, comunque tu la pensi.
E se gli altri te lo dicono sempre, è perché constatano tutti il medesimo dato di fatto: la tua illimitata idiozia.
Del resto, mi sembra che non ci si possa aspettare niente da una che critica gli altri perché la insultano, e poi si comporta esattamente allo stesso modo. Ma capisco che una decerebrata come te non sappia neanche il significato della parola “coerenza”, figuriamoci la messa in pratica.
No, demente, non vogliamo uscirne solo perché la tua idea è diversa dalla nostra, ti piacerebbe essere così importante, eh!, invece sei solo una di quelle noiose mosche che ronza sugli escrementi dei cani. Anzi, sei la feccia di quelle noiose mosche. E, no, piccola feccia, a nessuno frega un cazzo di te, e men che meno fa qualcosa per te. Combattiamo perché l’anoressia ci ha fottuto la vita finora, e vogliamo cercare di non mandarla ulteriormente a puttane. Ma che te lo spiego a fare, sei troppo impegnata a fingere una malattia che per tua fortuna non conoscerai mai, per poter anche solo vagamente capirlo. O forse sei solo troppo ottusa per capirlo. Direi entrambe, tutto sommato.
Anyway, ti auguro proprio di rimanerci dentro. Non alla tua finzione pretenziosa di malattia, ma all’anoressia vera e propria. No, dico, prima ci rimani dentro, prima muori, e prima la smetti di sparare cagate a profusione.

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A anonima del commento subito sopra:

Hai pienamente ragione, e chiunque abbia vissuto l’anoressia anziché essere una bimbaminkia/attention-seeker lo sa. Perciò non stare a perdere tempo con quella cretina formato famiglia: un’idiota lobotomizzata del genere non vale neanche le poche calorie che sprechi per digitarle sulla tastiera dal tuo computer una risposta.

Madama Farfalla ha detto...

@Lalka "usciteci pure dall'anoressia....vuol dire ke nn avevate le palle x restarci dentro!! Codarde!!"
Aspetta aspetta aspetta un attimo... COSA?? Ecco, Lalka, queste sono le frasi che mi fanno girare le palle e che mi fanno pensare che tu non abbia tutte le rotelle a posto. Che cazzo di senso ha questa frase? Ti pare che un disturbo alimentare sia un gioco, un ninnolo, una cosa carina di cui andare fieri? Hai la minima idea della SOFFERENZA che c'è dietro? Non ti viene il dubbio che chi c'è dentro DAVVERO possa desiderare tutto tranne che restarci? Come ho avuto già modo di scriverti, tu ti sei semplicemente FISSATA con questa storia del dca, ti metti in pericolo con comportamenti malati, ma sai benissimo che i tuoi problemi sono ALTRI e che, permettimi, sei tu a non avere le palle di guardarli in faccia. Rispetto il tuo dolore, ma non approvo questo tuo trattare con troppa stupida leggerezza cose di cui hai una visione del tutto DISTORTA

Per quanto riguarda questo post e quello scorso, Veggie, li sento molto vicini e ti ringrazio per aver dedicato un po'di spazio a mettere in chiaro le cose sui DCAnas. Sai che anche io sono passata dalla fase del "non sono abbastanza malata, anzi, non sono affatto malata" a causa della diagnosi di DCAnas e del mio passare da un comportamento distorto all'altro.
Be', tutto cambia se ci si rende conto che il disturbo alimentare (QUALUNQUE disturbo alimentare, come qualunque altro comportamento distorto: uno per tutti, l'autolesionismo) è un modo per nascondere altri problemi, altri pensieri. La copertura può variare, ma è solo una copertura, appunto, non ha importanza quale essa sia, non ce n'è una più 'degna di essere considerata' di un'altra: l'importante è quello che c'è DIETRO.

Wolfie ha detto...

Commento al post: come scrivevo anche in commento al post precedente, non avrei mai pensato neanche per sbaglio di poter stilare una “classifica” sui dca, di poter dire qual è meglio e qual è peggio, o quale ti renda più malata. Il dolore è tale per chi lo prova, ed è impossibile da quantificare, per cui io credo che chiunque, con qualsiasi dca, necessiti e meriti di ricevere aiuto. Sono d’accordo con chi prima di me ha scritto che la classificazione dei dca è solo una formalità, perché è una classificazione che descrive delle caratteristiche fisiche o dei comportamenti esteriori, ma non è in grado di dire cosa ci sta dietro quei comportamenti, e cosa una persona provi realmente. Per cui, può essere una classificazione utile per i medici, però per noi che la viviamo non serve a niente, nel dolore di un dca siamo tutte “sorelle”, tutte con dei problemi, tutte col bisogno di aiuto. I risultati dello studio che hai pubblicato non mi stupiscono proprio in virtù di questo: quando il male interiore che si prova è lo stesso, quando siamo tutte sommerse dai problemi, si può anche avere un comportamento diverso nei confronti del cibo, ma alla fine si arriva tutte allo stesso punto, perché quello che portiamo dentro è uguale.

Commento per Piekna-Lalka-38: non mi piace fare polemica, soprattutto nei blog altrui, infatti ti avrei scritto sul tuo blog, ma ho visto che lì possono commentare solo le persone che hanno un blog, quindi mi vedo costretta a risponderti qui (Veggie, scusa se mi unisco alla discussione e alimento il “polverone”, ma ho anch’io qualcosa da dire). Come dice Madama Farfalla, anche solo leggendo il tuo blog è evidente che hai dei problemi, ma che non c’entra nulla il dca, stai semplicemente copiando i comportamenti alimentari delle persone che hanno un dca, ma questo non ti rende malata, ti rende solo una scimmietta imitatrice. In ogni caso, la tua vita è la tua, e quello che vuoi fare del tuo corpo e della tua alimentazione è affar tuo, e questo, anche se mi dispiace per te, infondo non mi tange. Però penso che le cose che hai scritto all’anonima siano veramente offensive, non solo nei suoi confronti, ma nei confronti di chiunque abbia veramente un dca. Non c’è bisogno di utilizzare le parolacce per offendere, basta mancare di rispetto come fai tu: la mancanza di rispetto è la cosa più offensiva di tutte, aldilà delle parole che usi. Ti piacerebbe che le persone ridicolizzassero le cose che ti fanno stare male? Come pensi che ti sentiresti, se qualcuno lo facesse? Non credo proprio che ti farebbe piacere. Sappi che lo stesso vale per noi. Tu non te ne rendi conto perché non l’hai vissuto, ma per chiunque abbia vissuto un dca, è stato un’esperienza devastante. E tu che non lo sai, non dovresti permetterti di ridere di chi soffre. Nessuno dice che tu non stia male, sicuramente hai i tuoi problemi, ma proprio perché ce li hai dovresti capire che è profondamente maleducato ed offensivo mettere in ridicolo i problemi altrui. Tutto questo, se infondo sei una persona con un minimo di cervello. Se poi sei veramente solo una scemetta, allora amen, non hai la testa per arrivarci a capirlo, quindi continuerai a scrivere cavolate offensive, e pace all’anima tua.

Anonimo ha detto...

Ciao a Veggie e a tutte.
Interessante studio anche questo che dimostra sempre di più che non ci sono dei crteri standard x valutare la gravità di un disturbo alimentare.

x ANONIMO delle 21.38 del 09/08...
ciao! ti voglio dire che ti capisco vermanete...e tanto sopratutto in questo momento...perchè ci troviamo in una situazine molto simile.
Non conosco il tuo passato ma ti rendo partecipe del mio:
anoressia in fase critica una 15 anni fa poi una vita che rappresenta una sorta di "montagna russa"in cui ho avuto periiodi di ripresa e mi è sembrato di toccare finalmente la pace o di essere lì lì x farlo...seguiti da momenti down infernali...perchè poi si entra in circolo vizioso e si vede tutto nero.
Anche x me l'ultimo anno mi è sembrato di essere nuovamente guarita e questa volta del tutto...un ragazzo,un rapporto più umano con lo sport e col cibo senza essere fissata sempre su tutto quelo che fa bene o male ( perchè il problema attuale mio nei confronti del cibo si è allargato con l'avanzare degli anni ai cibi che fanno bene e quelli che fanno male ...quindi bio...niente sale..niente zucchero...cibi integrali ...cereai alternativi come quinoa e amaranto....mai alccol....questa è una parentesi x veggie se ha qualche vecchio articolo da farmi leggere o qualche dritta da darmi al volo!) Poi a marzo la notizia che mia sorella è malata...di una cosa grave una di quelle malattie bastarde che non è facile combattere ...
la storia con il ragazzo si è conclusa ...
il mio ciclo è scomparso lo stesso mese...
e io mi sono ritrovata nel giro di poco a combattere di nuovo con quei maledetti spettri e mostri in testa che credevo fossero andati via..
e oltre allo sconforto di vedermi di nuovo schiacciata da questa malattia di cacca...mi sento in colpa ...in colpa nei confronti di mia sorella ...perche mi rendo conto che questo è il mio modo di scappare dalla vita e dalle difficoltà...
Tutto questo discorso(e spero d non averti annoiato) x dirti cosa?
NON TI SCORAGGIARE....capita...capita nella vita che tutto vada bene e poi di nuvo male....
CONTINUA A LOTTARE...perchè io lo faccio e come me lo fanno tante altre persone...
ti accorgerai che ogni volta che ti rialzi da una sconfitta sarai più forte...avrai imparato qualcosa di più su di te...e sarai in grado di affrontare meglio un'ulteriore difficoltà o una crisi che saranno sempre più brevi e col tempo riuscirai ad accorgerti prima e ad attutire la caduta.

Ciao e saluti a tutte "le codarde" di questo blog
Sono una codarda anche io e fiera di esserlo!!!!!
Raffa

Anonimo ha detto...

@ Raffa
Grazie per le belle parole, mi dispiace per quello che ti sta succedendo e devi essere davvero una bella persona per trovare anche il modo di dire due parole di conforto a me.
Parli di sensi di colpa e li capisco bene, però non sono utili, ti fanno solo sentire peggio. Purtroppo anche i dca sono una malattia e non ce la siamo scelta. C'è e basta. Noi possiamo scegliere di combatterli ogni giorno, ma non di averli/non averli.
Per quanto riguarda l'alimentazione, anche io come te sono un po' fissata sul bio/niente zuccheri/no grassi. Ma credo sia coerente con il mio modo di fare, nel senso che concentrarmi su ciò che è salutare mi rende più accettabile il fatto di mangiare. Cioè, scegliere determinati cibi mi fa pensare: "mangio questo perché fa bene (o comunque non fa male) al mio organismo". Ed è un modo come un altro per essere lontana da quello che faccio mangiando, per considerare il mio organismo come una cosa scissa da me. Per non pensare: "mangio questo perché mi piace", o "perché ne ho voglia", o "perché è buono". Vado a trincerarmi dietro a un concetto salutistico e ancora una volta il fatto di mangiare è allontanato da me e dalle mie emozioni, incapsulato, per così dire, in una bolla di razionalità, che rende l'ansia meno forte. Infatti, a ben vedere, ad un certo punto la costruzione crolla e restringo. Certo, con cibi magari bio o "salutari", ma restringo e non certo a favore del mio organismo, né tantomeno mio.
Per quel che conta, in questo periodo così brutto per te, ti mando un abbraccio grosso grosso.
Mary (anonimo di prima)

PS. Scusa Veggie se ho usato i tuoi commenti, ma ci tenevo proprio a risponderle!

Anonimo ha detto...

x Mary
Grazie a te! Prendo il tuo abbraccio a braccia aperte e lo ricambio di cuore.
...ecco hai descritto perfettamente il mio attuale rapporto col cibo....lo accetto controllando l'ansia perchè faccio entrare nel mio corpo quello che fa bene...
Purtroppo xò non è possibie farlo sempre (vedi mangiare da parenti ...o fuori casa...o nella mensa al lavoro) e in queste situazioni io mi perdo in un bicchiere d'acqua e spesso x non far scattare l'ansia rinuncio all'invito oppure faccio i salti mortali x riuscire a portarmi via il pasto al lavoro ...andando anche contro le regole e chiudendomi a mangiare di nascosto.

P.S.mi dispiace aver parlato di me Veggie perchè so che non è un blog x chiedere consigli personali...xò mi dispiaceva non risponderle e trovare qualcuno che vive un rapporto distorto col cibo analogo al mio, mi fa sentire meno sola e meno diversa dall'universo.
Un abbraccio anche a te
Raffa

justvicky ha detto...

@Lalka e @adama farfalla

Si, cara Lalka. Hai proprio ragione.
Io voglio uscirci perchè non ho le palle. Non ho le palle di passare la mia vita a contare. Non ho le palle di avere un guardaroba bellissimo ma scegliere sempre i pantaloni larghi. NOn ho le palle di preferie un'ora di corsa a un'ora di studio, la ginnastica, la testa vuota di un digiuno alla preparazione di un esame. Non ho le palle di mandare a fanculo i miei amici, il mio ipotetico ragazzo, e sopratutto ed oltre tutto , in maniera molto egoistica, non ho le palle di mandare a fanculo me.
Punto così tanto su di me, che non ho le palle di sostituire il futuro che potrei costruirmi con un futuro preconfezionato, uno che ti puoi già raccontare disegnando i momenti di crisi e di vittorie.
non ho le palle di sopportare la mancanza delle sciocchezze più frivole come esser capace di mettere un bel paio di jeans, e non ho le palle di sopportare la mancanza di quei punti cardine che costituiscono la mia personalità.E che l'anoressia, la bulimia, un DCAns o qualsiasi tipo di sofferenza ti porta via.

Certo Lalka, io non ho le palle, tu a quanto pare sì. O forse ce le hai adesso mentre scimmiotti un disagio non tuo, mentre non sai di cosa parli. Anyway, credo sia una sorta di patologia o sofferenza anche la tua.
In ogni modo , al di là di ogni pippa mentale , il messaggio ultimo è: non intasare il web di cacate. Perfavore. O meglio, scrivi quel che ti pare sulla tua pag, ma non venire a rompere le palle qua o altrove.
Nessuno ti isulta per divergenze di opinioni. Se uno ti insulta è perchè proprio sei un'imbecille, tranquilla.

Michiamomari, e ha detto...

Cara Veggie! cara dott. Veggie.. :)) vedo che il tuo blog si evolve in modo sempre più scientifico... e sono felice di vedere che continui a dare i tuoi contributi. Come stai?
ho fatto un giro sui post del 2014 e non mi sembra tu abbia commentato la (ultima) proposta di mettere fuori legge i blog pro-ana; vorrei tanto sapere cosa ne pensi
intanto, un abbraccio grande, tua M.

Nina ha detto...

Ciao Veggie, mi farebbe piacere un tuo parere su questa notizia: http://www.psychiatryonline.it/node/5127

Si tratta di una proposa di legge:


«Art. 580-bis. – (Istigazione a pratiche alimentari idonee a provocare l'anoressia, la bulimia o altri disturbi del comportamento alimentare). – Chiunque, con qualsiasi mezzo, anche per via telematica, istiga esplicitamente a pratiche di restrizione alimentare prolungata, idonee a provocare l'anoressia, la bulimia o altri disturbi del comportamento alimentare, o ne agevola l'esecuzione, è punito con la reclusione fino ad un anno e con una sanzione pecuniaria da euro 10.000 a euro 50.000.
Se il reato di cui al primo comma è commesso nei confronti di una persona minore di anni quattordici o di una persona priva della capacità di intendere e di volere, si applica la pena della reclusione fino a due anni e di una sanzione pecuniaria da euro 20.000 a euro 100.000».

Secondo te si può "istigare all'anoressia"?

Anonimo ha detto...

Ciao Veggie...
Inutile dirti che ho letto questi post sui DCA n.a.s. con estremo interesse. Grazie.

Comunque... Piekna Lalka rappresenta sciaguratamente proprio quella categoria di persone di cui hai parlato spesso... Quelle che si dà il caso abbiano, sì, dei problemi mentali (e piuttosto gravi, a quanto sembra), tutti i problemi mentali del mondo (oltre a un certo deficit di capacità cubica cerebrale congenito) tranne proprio quelli che vorrebbero così tanto avere (vedi anoressia), è palese. Ma proprio tutto tranne quello, pensa un po'. Quindi coglione due volte 'ste qua, tra l'altro....
Ma davvero fuori dai coglioni, sono infastidenti proprio solo per chi si ritrova a leggere il blog, danno proprio orticaria fulminante...

Per il resto, un salutone Veggie!!

Laura C.

Fabiana ha detto...

Ciao Veggie...
Io penso che il dolore che si prova è molto personale, e sicuramente si sta male uguale sia ad avere un dcaanas che anoressia nervosa... non esistono differenze, sono solo etichette, nomi che vengono date alle persone per collocarle in qualche posto...
ma poi ogni persona ha la propria storia... vive questo disagio in modo diverso. Soprattutto quello che non dovrebbe accadere e invece accade sovente è che i medici facciano sentire le pazienti non abbastanza malate...
è una pugnalata, soprattutto se si vuole chiedere aiuto, perchè si pensa di non meritarlo...
un abbraccio

Anonimo ha detto...

Ciao mia cara Veggie, come sempre mi ritaglio un po' di tempo per leggere i tuoi post come meritano. Purtroppo è verissimo quel che Vicky ha detto: finché si stacca solo l'intonaco. Non si pensa a chiamare il muratore. Al massimo si da una rinfrescata, da sole, alla parete. Finché non ci sono guai fisici forti, ma solo qualche malessere, finché la testa regge, finché quel numero sulla maledetta bilancia non ti dice "sotto peso"... Non chiedi aiuto. Perché non ne hai bisogno, non sei malata !
È un dolore straziante, perché è un'altra battaglia con te stessa: "sto male!" "Ma a chi vuoi darla a bere?? Sei normopeso non stai male"; "ho bisogno di aiuto così non posso andare avanti" "aiuto per cosa,esattamente? Non rispondi ai criteri, non crolli a terra, non vomiti cento volte, ma chi pensi di essere? Non vedi quanta gente soffre davvero? Tu sei solo una ridicola impostora, una falsa, una capricciosa ipocrita"
Questo il continuo combattimento nella mia mente...
Scusa se ho parlato di me Veggie mi sa che sono andata un tantino OT, ma ti ringrazio per lo spazio che ci offrì per un confronto. Un abbraccio!!!

Anonimo ha detto...

Alla fine la mia domanda originaria era rivolta (chissà se mai la ricordate visto il polverone ke avete fatto) a veggie...mi avete attaccata tutte e l'unica ke alla fine nn mi ha risp é stata lei....nella mia domanda nn vi era alcuna polemica o chissà quale pensiero scandaloso...vi siete limitate a vedere ke ho 1 blog pro ana e da lì avete dedotto che sn 1 emerita deficiente, imbecille ecc ecc qnd io nella mia domanda nn alludevo a nulla di ciò ben conscia di essere in 1 blog a favore della guarigione, cosa ke a me nn scandalizza affatto ma ke vi ha fatto saltare tutte cm cavallette....riportavo solo il mio caso personale. Ditemi se era necessario tutto qst. Poi vi date grande Man forte ad insultarmi in base a 1 valore numerico di peso,,in base a quello sentite di aver compreso tutto di 1 persona....Jonny poi mi ha insultata pesantemente più volte in altri blog snz motivo (scusa ma ki ti credi di essere x sputare cosi tanta cattiveria
...ti hanno fatto diventare troppo grassa oraaaaa???? Xk vi sentite forti a fare farcire la voce grossa ma se mi ci metto anch'io sn dolori) sottolineo ke voi ce l'avete a morte cn le pro ana xk evidentemente, essendoci passate, vi sentite in colpa ma io alla fine sn passata alle offese xk sn stata attaccata snz motivo..."oddio oddio, ha 1 blog pro ana!!! Ammazziamola!!!! NN FATE LE SANTE KE ANCHE VOI CI SIETE PASSATE, ammettete ke avete avuto gli stessi identici pensieri! Buon x voi se ora nn li avete più. Cosa frega a voi del mio blog...ripeto ke avevo fatto 1 domanda neutrale e snz alcun tipo di tendenziosità. Nn ho proprio capito il vs accanirvi: sappiate ke poi qualsiasi persona attaccata si difende, cn le buone o cn le cattive.

Anonimo ha detto...

@lalka: certo che tu veramente hai dei seri problemi mentali!! Chiedi il parere ad una che poi pocho dopo definisci codarda perche lotta contro l anoressia, cioe ma quando ti puo valere il suo parere???? Lo prenderesti veramente in considerazione?? Poi io nn ti ho detto parole ne offeso, ma ripeto trovo vergognoso che una che continua a dire voglio essere anoressica commenta su un blog di ragazze che combattono con i denti per uscirci. É come se una donna che vorebbe a tutti i costi avere un bebe dovrebbe ascoltare un altra che gli dice che vuole abortire. Che poi a ognuno le proprie scelte di vita...tu vuoi essere annoressica?? Ben per te! Io vorrei uscirne. Pero nn definire codarde chi ha la forza di combattere

Jonny ha detto...

Alla demente che un Q.I. di 38 sarebbe oro:

Ci minacci con le pesanti ricadute della tua ira funesta?? OMG, che paura, adesso andiamo tutte a piangere dalla mamma, guarda!!

La tua puerile incazzatura non è che la palese dimostrazione che ci abbiamo preso in pieno, hai una coda di paglia chilometrica, e adesso sbuffi come una tigre in gabbia (anzi, no, la tigre è un animale troppo nobile per una decerebrata, diciamo una blatta in gabbia) perché di fronte ad una verità che ti inchioda non sai come scappare se non tentando pateticamente di rigirare la frittata sbattendoci in faccia delle insinuazioni di un passato e di dei pensieri che in realtà fanno parte solo della tua mente malata e della tua vita di merda.

Parina, che pena che fai.

Certo che ti offendiamo, dovresti pure ringraziarci, mi sembra il minimo di fronte al tuo blog delirante ma soprattutto alle cagate che scrivi ovunque. Chi mi credo di essere io per sparare cattiveria? No, chi ti credi di essere tu per sparare così tante cazzate tutte insieme. Che, oh, se non altro riconosco che ci vuole un certo talento per riuscire a scrivere nient’altro che puttanate.

Comunque, cerca pure di pararti il culo come meglio credi: è palese che qui tutte si rendono conto della tua imbecillità, e qualsiasi minchiata tu scriva non fa che aggravare il tuo status. Ma se ti diverte passare da imbecille, sei liberissima di farlo: contenta te, contenti tutti. Nessuna ti valuta per il peso, figuriamoci che cazzo ce ne frega di quanto pesi: ma tutte ti valutiamo per le stronzate che metti in fila, ecco perché ti attacchiamo, e direi che è un motivo più che valido.

Ah, e qualora la cosa potesse interessarti, secondo il BMI io sono sottopeso. Come, del resto, lo sono sempre stata in vita mia, anche ben prima di ammalarmi di anoressia, poiché sono magra di costituzione. Rosica, ragazzina malcagata, rosica.

Anonimo ha detto...

Non mi è mai andato via il ciclo. Adesso sto bene, ho recuperato il peso perso, ma anche quando sono arrivata ad avere un B.M.I. di 15, continuavo comunque ad avere il ciclo (sebbene non fosse sempre regolare). Questo mi fa pensare che io non sia veramente malata, perché leggendo vari blog tutte dicono che gli è andato via il ciclo.

Veggie ha detto...

@ Anonimo (08 Agosto 2014, ore: 14.30) – Caro Anonimo, innanzitutto grazie per il tuo commento. Mi fa davvero molto piacere vedere che anche persone che non hanno vissuto sulla loro pelle un DCA, hanno comunque voglia di informarsi, di guardare oltre i soliti luoghi comuni, e di provare a comprendere cosa significhi vivere con una malattia del genere. È davvero positivo sapere che esistono anche persone come te. Quello che scrivi a proposito del DCAnas è corretto in parte. Mi spiego: è possibilissimo che una persona con un DCAnas dello spettro anoressico possa arrivare, col tempo e senza adeguato aiuto, a raggiungere quei criteri clinici che faranno traslare la sua etichetta clinica da “DCAnas” ad “anoressia”, però non necessariamente esiste questa consequenzialità. Ci sono infatti persone che, clinicamente parlando, continuano a rispondere ai criteri diagnostici di DCAnas per interi decenni, senza mai spostare il baricentro del proprio disturbo alimentare verso l’uno o l’altro estremo. Le etichette “DCAnas”, “anoressia”, “bulimia”, “binge” e via dicendo, vengono assegnate semplicemente da un punto di vista clinico, guardando quanti e quali criteri tra quelli elencati dal DSM una persona malata di DCA soddisfa. Ma l’etichetta clinica niente ci dice a proposito della sofferenza interiore o della profondità del disturbo nonché della gravità di quella persona… e, dunque, qualsiasi DCA è pariteticamente meritevole di aiuto. Era questo che ci tenevo a sottolineare col post.

@ PIEKNA_LALKA_38 – Non sono in grado di fornirti una risposta circostanziata, ovviamente, perché non ti conosco di persona e non ti ho mai visitata… ed è perciò ovvio che è impossibile dare consulenze personali se non si ha per lo meno di fronte e non si può visitare la persona con cui si interagisce. Inoltre io non sono dietista/dietologa/nutrizionista, quindi non ho neanche competenze specifiche per poter rispondere in maniera mirata al tuo interrogativo. La cosa migliore, a mio avviso, sarebbe che tu facessi questa domanda direttamente al tuo dietologo, e vedere come te la spiega. Nessuno meglio di lui può farlo, del resto. A naso, mi verrebbe da dire che è uno di quegli specialisti che ha finalmente capito che il B.M.I. è un indice assolutamente approssimativo ed impreciso, e dunque si basa sul decisamente migliore concetto di set-point di peso corporeo… però è solo una mia ipotesi, per sapere come stanno veramente le cose non puoi fare altro che chiedere direttamente a lui.
In quanto all’amenorrea, è vero che è soggettiva: la elenco però comunque come sintomo perché è quello che fa il DSM. Io non sono d’accordo col manuale (e a breve pubblicherò un post proprio in merito all’amenorrea, ragazze, quindi stay tuned), però la mia opinione è ovviamente opinabile per antonomasia, per cui mi sono limitata a riportare il dato che finora è sempre stato presente nella letteratura, e del quale, che ti piaccia o meno, non possiamo proprio lasciar perdere in quanto, purtroppo, ancora presente come criterio diagnostico di anoressia.
P.S.= Tu pensi che rimanere in un DCA sia da coraggiose, e che combatterlo sia da codarde. Io la penso esattamente al contrario. Ma ovviamente è solo il tuo pensiero contro il mio, e si sa che le opinioni, in quanto tali, stanno a zero. Lascia solo che ti dica una cosa. Io, con la mia presunta “codardia”, mi sono laureata col massimo dei voti, faccio un lavoro che amo, ho ricominciato a fare sport ricevendo molte soddisfazioni personali e professionali, ho dei colleghi e degli amici stupendi, e complessivamente ho un’ottima qualità della vita. Tu, con il tuo presunto “coraggio”, come si evince dalla lettura del tuo blog, in questo momento stai parecchio male, e stai vivendo una vita pessima. Bene, tieniti pure il tuo presunto “coraggio”. Se quello che deriva dalla mia presunta “codardia” è la vita ricca e soddisfacente che sto vivendo adesso, di tutto il tuo presunto “coraggio” non saprei proprio che farmene.

Veggie ha detto...

@ Anonima ( 08 e 09 Agosto 2014, ore: 20.56 e 21.47) – In risposta al tuo primo commento… non devi scusarti di niente, hai espresso semplicemente la tua opinione, ed è un tuo sacrosanto diritto il farlo. Per quanto riguarda il caso di specie, sì, ho dato un’occhiata al blog di Piekna_Lalka_38, anche se non l’ho mai commentato semplicemente per la totale divergenza di contenuti rispetto al mio pensiero, e dato che non ho molto tempo libero, quello che ho preferisco impiegarlo a commentare blog di mio interesse. Da quello che ho letto, penso comunque che Lalka abbia davvero molti problemi… non ha un DCA per il semplice fatto che desidera averlo, ne scimmiotta solo gli esteriori comportamenti alimentari, però è evidente che a prescindere da questo sta soffrendo, quali che ne siano le motivazioni, altrimenti non arriverebbe ad invocare il flagello di un DCA, se non avesse davvero dei grossi problemi che le rendono difficile il vivere. Pertanto, non posso che augurarle quanto prima di trovare la forza, la maturità, l’intelligenza, il coraggio di chiedere aiuto, perché se lo facesse sono convinta che potrebbe stare molto meglio e alleggerire il fardello dei suoi problemi, qualsiasi essi siano. In quanto al fatto che Lalka commenti il mio blog, pur tenendone uno di tenore opposto, credo di poter immaginare il perché (e, Lalka, se la pensi diversamente scrivilo pure, qui c’è sempre spazio per i commenti). Io e Lalka leggiamo e commentiamo spesso gli stessi blog. Tra questi il blog di Anais N che, nello scorso mese di Luglio, purtroppo ha avuto una ricaduta nel DCA. Mentre Anais raccontava della sua ricaduta, Lalka la spronava a continuare a farsi del male e ad immergersi sempre di più in questa ricaduta. Dato che quello di Lalka mi sembrava un atteggiamento deplorevole, gliel’ho fatto notare senza mezzi termini. (Se t’interessa lo scambio di commenti nello specifico, lo puoi trovare qui: http://saroquellochevoglio.blogspot.it/2014/07/sono-un-genio-del-male.html#comment-form ). Penso che Lalka si sia molto indispettita, perché fino a quel momento non aveva mai commentato il mio blog, ma da quel momento in poi guarda caso ha cominciato a lasciarmi commenti al vetriolo, tutti in tono isterico-premestruale, puramente per il gusto di darmi contro anche a costo di scrivere palesi cavolate, probabilmente pensando che sarebbe riuscita ad infastidirmi o ad irritarmi in qualche modo, probabilmente sperando di farmi incazzare. In realtà, quello che scrive non mi fa neanche vento. Mi fa anzi sorridere come mi fanno sorridere quelle bambine che, magari non essendo prese in considerazione dalle loro mamme, si mettono a fare le peggio bizze. Ritengo in effetti che i suoi commenti lascino il tempo che trovano: li leggo, le rispondo, e li lascio lì come tutti, poiché mi sembra palese che chiunque legga un commento di Lalka ne evinca le medesime cose che hai scritto tu. Ergo i suoi stessi commenti sono la peggiore offesa a se stessa e alla sua intelligenza, senza alcun bisogno di rigirare il coltello nella piaga.
In risposta al tuo secondo commento… hai ragione, e credo ci sia ben poco da aggiungere. Penso che chiunque abbia vissuto l’anoressia sulla propria pelle sappia che le cose stanno esattamente come tu le descrivi. L’anoressia è basilarmente un meccanismo di coping, quindi è scontato che sia più facile rimanervi che uscirne. Banalmente, è sempre più semplice continuare a percorrere la strada vecchia che non avventurarsi nella nuova… lo capisce anche un bambino. Lascia pure parlare a vanvera chi non sa, e non te la prendere: le loro parole sono cenere nel vento. Come direbbe qualcuno di infinitamente più saggio di me: “Non ti curar di lor, ma guarda e passa”. Combattere… altroché se richiede coraggio. Ed è quel coraggio che ti auguro di cuore di riuscire ad alimentare ogni singolo giorno, per progredire nell’importante percorso che stai facendo.
Grazie a te per le tue parole a proposito del mio blog.

Veggie ha detto...

@ GaiaCincia – La classificazione è formale, ed è utile unicamente per valutare la tipologia di DCA con cui si ha a che fare, al fine di poter scegliere un più mirato orientamento terapeutico. Anoressia e bulimia in realtà hanno già 2 sottotipi ciascuna (vedi DSM), per cui può pure stare bene che i DCAnas vengano classificati a parte… resta il fatto che questa classificazione è, ripeto, formale, e sta dunque poi alla capacità dello psicoterapeuta l’individuare e lavorare sulla sofferenza individuale sottostante, che è pari per tutte, al di là della tipologia di DCA presentata.

@ justvicky – Sono assolutamente d’accordo. I parametri formali dovrebbero essere interpretati intelligentemente dal medico, e servire solo ad impostare una scelta terapeutica più mirata sulla base dei dati presenti… poi, in quanto alla sofferenza sottesa, è indubbio che sia analoga per ogni qualsiasi tipo di DCA. È vero anche che il non rispondere a determinati parametri può rappresentare una sorta di auto-scusa per cincischiare… sta di fatto che, prima o poi, si arriva tutte ad un punto di rottura che spazza le indecisioni e rende il chiedere aiuto un passo pressoché obbligato… Quella che è la mia speranza è che quante più persone possibile siano in grado di chiedere aiuto non quando hanno già toccato il fondo, ma durante la discesa… perché è un dato di fatto che prima si chiede aiuto, meno in basso si cade, più è “facile” cercare di rialzarsi (“facile” con le virgolette d’obbligo, poiché ovviamente non è mai veramente facile, neanche nel migliore dei casi…) In quanto al passaggio da un DCA restrittivo alla bulimia o al binge, è vero, è relativamente comune: soprattutto quando la restrizione alimentare è stata repentina, e il peso perso elevato in poco tempo, il corpo fisiologicamente si ribella, e il DCA si ribalta…

@ Mary – Non ti devi scusare proprio di un bel niente… e perché mai? Anzi, hai fatto benissimo a sfogarti, se era ciò di cui avevi bisogno in quel momento. Io non modero, non censuro, non cancello mai niente: sentiti dunque sempre liberissima di scrivere tutto quello che vuoi e quando vuoi, sarai sempre la benvenuta. Detto questo, sono d’accordo con te: sono innanzitutto d’accordo sul fatto che la distinzione tra anoressia e DCAnas sia prettamente formale… serve per la clinica e la terapia mirata, ma a nient’altro… men che mai a spiegarne il dolore sotteso, che trascende ogni qualsiasi possibilità d’inquadramento clinico. Sono anche d’accordo sul discorso iniziale che fai sul peso: penso anch’io che il B.M.I. sia una sorta di specchietto per allodole, una bugia che una si auto-racconta per non dover ammettere a se stesse la necessità di chiedere aiuto… Però, se mi permetti, secondo me nel ragionamento che fai c’è una falla. Mi spiego. Tu dici (correggimi se sbaglio) che chiedere aiuto comporta l’allontanarsi da un meccanismo distruttivo che però allevia l’ansia e non ti fa percepire il vuoto… ecco, credo che questo sia vero solo in parte. Cioè, può essere vero come iniziale freno al chiedere aiuto… Però il chiedere aiuto – che nel mio dizionario si traduce con il farsi affiancare da dietista + psicoterapeuta – ha proprio questo obiettivo: l’insegnarti nuove tecniche di coping che ti permettano comunque di alleviare l’ansia senza più bisogno di ricorrere a meccanismi distruttivi, nonché l’aiutarti a creare nuovi spazi scevri dal DCA in cui inserire quello che ti piace fare, che è poi ciò che va a colmare il vuoto. (continua...)

Veggie ha detto...

(...continua)Se vedi il chiedere aiuto come un qualcosa che ti porta solo via una strategia di coping malata ma a suo modo funzionale, è ovvio e normale che ne avrai sempre paura… io credo invece che lo scopo dell’aiuto sia proprio quello di scardinare certe problematiche e meccanismi, rimpiazzandoli con altri non più nocivi, e riempiendo quel vuoto di vita. Ti auguro di tutto cuore di riuscire a rimetterti in piedi quanto prima, perché io non ti conosco, ma certamente non meriti di sprecare la tua preziosa vita in balìa di una malattia, quando potresti usare quel tempo per creare qualcosa di positivo per te stessa. Ti abbraccio…
P.S.= Guarda, a me non fa che piacere se il mio blog può essere lo strumento per permettere a voi ragazze di dialogare, confrontarvi e supportarvi: è proprio per questo che esiste, per favorire il dialogo, per farci sentire meno sole, per condividere… e per andare avanti… insieme.

@ Madama Farfalla – Grazie a te per le tue parole… Ti dirò, proprio perché io fin dall’inizio ho avuto una diagnosi di “anoressia nervosa sottotipo 1” e ho fatto diversi ricoveri affiancata da ragazze con DCAnas, ho sempre percepito questo forte divario che in realtà era nullo… derivava soltanto da un’etichetta clinica, ma le difficoltà, il dolore, i problemi… bè, quelli erano analoghi per tutte. Sono d’accordo con te sul fatto che i DCA siano una copertura: in effetti, ritengo che siano un’ottima strategia di coping, per quanto patologica e distorta… e se c’è una strategia di coping, vuol dire che ci sono problemi sottostanti. E se ci sono problemi sottostanti, è su quelli che bisogna lavorare… a prescindere da un’etichetta diagnostica, quale che sia.

@ Wolfie – Sì, hai ragione… è c’è ben poco da aggiungere alle tue parole, che esprimono perfettamente il concetto… quello che si vede esteriormente non potrà mai compenetrare quello che ci sta dietro. E quello che ci sta dentro è il motivo per cui chiunque necessita da aiuto, a prescindere dall’etichetta clinica che poi potrà essere ascritta al suo malessere…
P.S.= Non ti devi scusare di niente, altro ci mancherebbe, hai espresso la tua opinione, sei libera di farlo come tutte…

@ Raffa – Salve mia cara “codarda”, benvenuta nel club!... Scherzi a parte, innanzitutto non devi dispiacerti di niente, anzi, grazie per aver condiviso con tutte noi la tua esperienza… Posso solo immaginare (ma no, forse neanche ci riesco, tanto è difficile una situazione del genere…) quanto quel che è successo a tua sorella possa essere stato drammatico per te, e non posso che sperare che lei adesso stia almeno un po’ meglio… Quello che hai scritto in merito all’importanza di lottare è molto bello e molto vero… ed estremamente importante. Perciò, vorrei rigirarlo a te: leggi bene quelle tue parole che hai scritto all’Anonima… perché, in realtà, sono partole che devi rivolgere giorno dopo giorno anche a te stessa. Se anche adesso stai affrontando un momento di caduta, sii consapevole che dentro di te ci sono tutti i mezzi e tutta la forza per rimetterti in piedi ed andare avanti… ce l’hai già fatta, peraltro, quindi hai tutti gli strumenti che ti servono per farcela ancora, e te lo sei dimostrato. Non sarà facile, è ovvio… non sarà facile continuare a lottare tutti i giorni… ma ne varrà la pena.
P.S.= Non ho mai scritto nessun post specifico sull’alimentazione perché non ne ho le competenze… ti consiglio di chiedere ad un dietista!... Un abbraccio!...

@ Mari - Ehi, bentornata! ^__^ Si sentiva la tua mancanza!... Grazie per essere ripassata di qua, è sempre un piacere leggerti!... Hai ragione, non ho commentato il tuo ultimo post... chiedo venia, e rimedio immediatamente... mi fiondo sul tuo blog!... Un abbraccio a te!...

Veggie ha detto...

@ Nina – Cara Nina, mi fa sorridere la proposta di legge che hai citato vuoi perché è vecchia come il cucco (sono anni che vengono fatte proposte analoghe, che sono state tutte più o meno scagate…), vuoi perché è di un’imprecisione assurda, andando a mischiare malattie quali i DCA con i blog pro ana, che a mio avviso è un po’ come cercare di mischiare l’olio con l’acqua. Come ho già scritto più volte anche su questo blog, io sono dell’idea che chi scrive un blog pro ana, per sua fortuna, non abbia un DCA, e non abbia la benché minima idea di cosa significhi averlo… sfido del resto chiunque abbia provato sulla propria pelle la sofferenza di un DCA a dire a qualcun altro di fare altrettanto. Ritengo al più che le ragazze che si definiscono pro ana semplicemente scimmiottino i comportamenti esteriori di chi ha un DCA (la restrizione alimentare, l’attività fisica eccessiva, etc…)… ma copiare un comportamento niente ha a che vedere con l’avere una malattia. Di conseguenza, non credo che comportamenti di questo tipo possano spingere verso l’anoressia/la bulimia. Sono quantomeno parodici delle stesse. Questo lungo preambolo per ricollegarmi alla tua domanda finale: no, non penso che si possa “istigare all’anoressia”… non più di quanto si possa istigare all’insufficienza renale o all’endometriosi. L’anoressia non è un comportamento alimentare restrittivo, l’anoressia è una forma mentis a patogenesi multifattoriale: se manca il substrato psichico, nessun comportamento alimentare, per quanto anomalo, potrà innescare la malattia. L’unica cosa che concedo è che, in una ragazza già predisposta all’anoressia, una ragazza che prima o poi la svilupperebbe a prescindere, la lettura di un blog pro ana possa rappresentare un detonatore… ma stiamo parlando di una ragazza che si sarebbe comunque ammalata, prima o poi. Se mancano fattori patogenetici, un blog pro ana verrà bellamente ignorato. Data la comunque potenziale “pericolosità” dei blog pro ana per soggetti già di per sé a alto rischio anoressia, io sarei a favore della privatizzazione… lasciando però perdere multe pecuniarie e reclusioni, che fanno tanto “strategia della repressione e del terrore anni ‘30”. Privatizzare significa che quei blog non appariranno più sui motori di ricerca, e non verranno più trovati da chi potrebbe esserne influenzato negativamente, quindi per chiunque scelga di tenerne uno sarà molto più difficile trovare altre persone della stessa risma, e poiché le pro ana vivono di commenti-stampino, se nessuno le commenta i loro blog non avrebbero più ragion d’essere, e molto probabilmente sarebbero le stesse proprietarie a decidere di chiuderli, non essendo riuscite ad attirare l’attenzione cui miravano. L’importante credo sia salvaguardare gli altri più di ogni altra cosa, e questo lo si fa in primis privatizzando quei siti… ma, soprattutto, informando la popolazione. Facendo maturare una coscienza di malattia, e spiegando la distinzione tra questa e le scimmiottatrici pro ana. Affinchè, adeguatamente informata, sia la gente a poter scegliere.

@ Laura C. - Mi fa davvero piacere che tu abbia trovato interessanti questi ultimi 2 post... Volevo semplicemente dare un'occhiata ai DCAnas con letteratura scientifica alla mano, ed ecco cosa ne è venuto fuori... Per il resto, son d'accordo con quello che hai scritto in merito a Lalka e alle sue compari che impezzano il Web... Io sono per la libertà di parola, però mi rendo conto che a volte la libertà di parola viene confusa con la libertà di sparare cavolate...
P.S.= Non sono riuscita a rispondere alla tua ultima mail perché mi dice che l'indirizzo è inesistente... l'hai cambiato?

Veggie ha detto...

@ Pulce – Son d’accordo con te: il dolore che una persona prova è completamente a prescindere da quella che può essere la sua diagnosi clinica… ed ha sempre e comunque la stessa valenza. Nel tuo secondo discorso, penso però che ci sia un bias… Purtroppo è vero che alcuni medici (generalmente quelli che all’Università erano bravissimi a mandare libri su libri a mente e a recitarli a menadito, ci ho fatto caso…) scarsamente competenti tendono a fare diagnosi basandosi unicamente sulla fisicità… Però il chiedere aiuto è a priori: se una persona assurdamente pensa di non esserne meritevole, non lo chiederà a prescindere da quella che potrebbe essere la reazione medica… e si auto-giustificherà dicendosi che non è “abbastanza malata” per chiedere aiuto… senza neanche provarci. Se ci provasse, è possibile che potrebbe incrociare alcuni medici incompetenti… ma se continuasse a cercare, certamente qualche specialista in gamba lo troverebbe… tutto sta nel trovare il coraggio di chiedere aiuto, e nel perseverare se a quella richiesta d’aiuto non è stato risposto in maniera adeguata.
@Anais N – Sai qual è la fregatura del discorso iniziale del tuo commento? Che se tu chiamassi i muratori fintanto che si stacca solo l’intonaco, questi potrebbero fare un lavoro di fino nel giro di poco tempo… mentre se aspetti che crolli il muro per chiamarli, allora il lavoro da fare sarà molto più grosso, dispendioso, e il risultato finale non sarà come bello come lo sarebbe stato se fossi corsa prima ai ripari. E alle vocine che combattono nella tua mente, io domando soltanto: come ti senti? E se la risposta è “male”, allora necessiti di aiuto. A prescindere da tutto.
@ Anonima (15 Agosto 2014, ore 12.52) – Abbi solo un po’ di pazienza, mi hai praticamente letto nella mente, perché a breve ho intenzione proprio di pubblicare un post inerente la correlazione tra anoressia e ciclo mestruale…!

Anonimo ha detto...

Veggie grazie x la tua gentilezza. Io ho più volte chiesto al mio dietologo cm mai se il mio problema fosse dipeso meramente dal peso, scusa le varie ripetizioni, a qualunque peso io fossi la mia amenorrea restava. Sn passata da 60 a 45 kg. A 60 restava, a 58 restava, a 55 restava, a 53, a 50, a 47 e via così restava....io x i suoi miracolosi 53-55 kg ci sn passata già prima di andare da lui. Ed ero nella stessa identica situazione. Lui mi ha sempre risposto ke nn sapeva il motivo della mia amenorrea ma sicuramente a 53 kg tutto sarebbe tornato perfetto. È chiaro ke nn é qst 1 risposta accettabile. Mi aveva proibito -ripeto proibito testuali parole- di consultare ulteriormente 1 endocrinologo. Io l'ho fatto e lui, qnd sn tornata cn la terapia, mi ha augurato tutti i mali (gli ho detto ke ho iniziato la pillola e lui mi ha elencato cancri, fibromi, sterilità, trombosi....ke il farmaco mi avrebbe causato entro 1 anno dall'assunzione) e si è arrabbiato cm 1 belva. Io ho disdetto il controllo da lui a novembre. Scusa ma, quale medico ti avvii ad essere, tu augureresti mai del male a 1 paziente solo xk segue 1 terapia diversa da quella che consiglieresti tu? Sn stata costretta ad andare da 1 dietologo nn era mia volontà. X qnt riguarda il coraggio e la codardia è solo la mia opinione. Io apprezzo qualsiasi parere ke sia espresso cn gentilezza, indipendentemente dal fatto ke sia o meno concorde cn il mio. E soprattutto x qst ke mi sento molto superiore a Jonny. ....cmq grazie veggie!

Jonny ha detto...

All’anonima che chiede a proposito del ciclo:

Per ogni volta che ti preoccupi di non essere abbastanza malata perché non ti è andato via il ciclo, c’è gente cui è sparito il ciclo a B.M.I. di 18, 19 o 20 che si preoccupano di non essere abbastanza malate perché non hanno mai avuto un B.M.I. di 15.

Se hai un disturbo alimentare, vuol dire che SEI “abbastanza malata”. Punto.

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All'idiota_38:

Grazie per essere stata il siparietto comico del giorno!! Ma vedi che anche le blatte hanno un’utilità, allora!!
Brava, visto che tutte ti hanno appena dato dell'imbecille, che tu sia superiore dittelo da sola e credici, mi raccomando... l'importante è crederci, in fondo.

Anonimo ha detto...

Più mi insulti più mi sento superiore a te xk nn lo faccio. E nemmeno demordi!! Tenace!! Giochiamo al gatto e al topo?

Anonimo ha detto...

All'anonimo del ciclo e l'ex bmi di 15 sopra: io con 1 bmi di 26 non ce l'avevo cmq e nn ero malata, piuttosto in evidente sovrappeso! Cm tu cn 1 bmi di 15 in effettivo sottopeso ancora ce l'avevi. Smettiamo di legare cicli e dca, ripeto ke é troppo soggettivo!!!!! Nn é la regola generale!

Nina ha detto...

Ragazze, basta per favore, vi state rendendo ridicole.

Jonny ha detto...

All'imbecille convinta:

Sì, continua a dirtelo ancora, repetita iuvant.
Io sono una persona tenace, lo so, grazie per il complimento, anche se detto da una pappamolla come te lascia il tempo che trova.
Giochiamo pure al gatto e al topo se credi, tanto il gatto sono io, per cui finirai pestata.

Veggie ha detto...

@ Jonny & PIEKNA_LALKA_38 – Non giocate ad un bel niente. Non qui, per lo meno. Stop tutte e due ai commenti privi di senso, giusto per far polemica, ragazze. Chiunque delle 2 pubblichi un altro commento solo per dare contro all’altra, sappiate che li cancellerò, perché va bene esprimere la propria opinione, ma non voglio che facciate sul mio blog il mercato del pesce. Ergo, se avete ancora qualcosa da dirvi per stuzzicarvi a vicenda, fatelo altrove. Se avete qualcosa da dire a me, o in commento del post, o in commento di ogni qualsiasi altro post, siete le benvenute sempre, e lo sapete. Ma ogni altro vostro commento di questa tipologia da bisticcio, ripeto, verrà cancellato. Ergo, risparmiatevi pure la fatica di scriverli.

@ PIEKNA_LALKA_38 – Dato che non sei l’unica che si fa domande sulla correlazione tra peso corporeo e ciclo mestruale (vedi anche la lettrice anonima che ha commentato poco prima di te… ma non solo voi 2, ho ricevuto anche diverse mail che mi rivolgevano domande su questo), ho deciso di scrivere un post proprio su questa tematica… se avrai voglia di leggerlo, lo troverai pubblicato Venerdì prossimo.
Rispondendo invece alla tua domanda… E’ chiaro che, in quanto medico, se dico ad un mio paziente di seguire una determinata terapia, lo faccio perché sulla base delle mie competenze e sulla base del paziente che mi trovo di fronte, sono convinta che la terapia che prescrivo sia la migliore per il paziente stesso. Ergo, se prescrivo una certa terapia, lo faccio nella piena convinzione di fare il meglio possibile per il mio paziente (poi, certo, posso sbagliare… chiunque può sbagliare, siamo esseri umani, non siamo certo infallibili…). Di conseguenza, dato che sulla base delle mie competenze, la terapia che prescrivo al paziente è per me la migliore per farlo stare bene (perché questo direi che è l’obiettivo di ogni medico: far star bene i suoi pazienti), se poi il paziente di sua spontanea volontà sceglie di non seguirla, io posso pensare “Peggio per lui”… ma di certo non mi metterò ad augurargli tutto il male possibile, altro ci mancherebbe. Come medico, io faccio il possibile per essere d’aiuto ad una persona. Se quella persona non ascolta ciò che gli dico e fa di testa sua, e poi si trova male, tutt’al più posso dire che se l’è cercata. Ma MAI gli augurerei di stare male, e se avesse bisogno d’aiuto, anche se la prima volta non mi ha ascoltata e non ha seguito la mia terapia, sarei comunque disposta a dargli nuovamente una mano.
Se non ti sei trovata bene con il dietologo che ti ha seguita finora, ti consiglio di cambiare specialista. Anch’io non mi sono trovata bene al primo colpo, ho pertanto cambiato 3 dietisti prima di arrivare a quella che mi segue attualmente, e che è una persona veramente professionale e competente. Ti suggerisco pertanto di cercare un altro professionista con cui iniziare un nuovo percorso.
Un abbraccio…
P.S.= In quanto al discorso dell’essere superiore… io credo che nessuno sia superiore a nessuno (e, parimenti, che nessuno sia inferiore a nessuno). Siamo tutte assolutamente allo stesso pari. Abbiamo solo modalità diverse per esprimere le nostre opinioni, poiché ovviamente abbiamo caratteri diversi, ma questo, a mio parere, non costituisce in alcun modo una scala di valore tra le persone.

Anonimo ha detto...

Grazie veggie....apprezzo e stimo la tua visione....cmq di medici incompetenti ne ho trovati a bizzeffe e nn solo dietologi...la ricerca di altri medici diciamo ke ormai mi spaventa xk finora solo 1 si è dimostrato competente tra quelli ke ho incontrato....quindi capirai ke la mia diffidenza è abbastanza plausibile. Io nn volevo fare del tuo blog il mercato del pesce....scusami. E nemmeno merita di diventare 1 (auto)gara di insulti (purtroppo!! -.-) nn soddisfatti....,è chiaro ke pure lei vuole essere insultata x aver modo di alimentare...ma io nn lo faccio! Leggerò cn attenzione e gratitudine il tuo prossimo post! Grazie davvero!!

Anonimo ha detto...

Ciao Veggie, in risposta alla tua risposta (si fa difficile:))...
Hai ragione e hai centrato il punto. Sono lì. Cerco una strategia migliore della precedente, ma non riesco a trovarla. Quando mi allontano dalla vecchia strada (e l'ho fatto tantissimo quest'anno) vengo sommersa da un'ansia che ad un certo punto diventa troppa. E questo mi mette molto a disagio anche con me stessa. Io pretendo molto da me e, in generale, tengo molto alle cose che faccio: l'università, lo studio, il lavoro. Però è come se non riuscissi a costruire una me stessa solo con quello, come se mi si aprisse il vuoto dentro. E quindi mi ritrovo di nuovo ancorata a un modo di pensare che mi danneggia e che minaccia ogni volta di portarmi via tutto, mi ostacola tantissimo, mi fa perdere tempo, esami, energie e cose ben più importanti, mi porta via un pezzo di salute alla volta. Ma è come se mi fosse complementare.
Non lo so, da un po' giro in tondo. Spero che piano piano le cose cambino. Un bacio grosso.
Mary

Veggie ha detto...

@ PIEKNA_LALKA_38 – Capisco quando parli di difficoltà nel trovare medici competenti in campo psicoterapeutico: io stessa ho cambiato un numero esageratamente alto di psicoterapeuti prima di riuscire a trovare la professionista in gamba dalla quale sono seguita tuttora… Posso solo dirti di non mollare. Perché se continui a cercare, magari ti becchi altre millemila fregature, però ogni volta ti dai almeno la possibilità di incocciare una persona in gamba, e tentando e ritentando e ritentando e ritentando incrementi sempre più le tue probabilità di trovarla. Viceversa, se smetti di cercare, di sicuro non la troverai mai. Certo, si tratta di andare a sparare nel buio, questo è vero… ma se spari, ci sta che prima o poi il bersaglio lo colpisci… se non spari, non succederà sicuramente. Non ti tarpare le ali in partenza, perciò… perché non sai mai cosa potresti trovare in futuro, andando avanti.
P.S.= Ci risentiamo sul post relativo al ciclo, allora!... A presto!...

@ Mary – Non dubito che le cose possano cambiare… se tu hai voglia di metterci tutto il tuo impegno per cambiarle. Io penso che l’Università e il lavoro (anch’io, a mio tempo, sono stata una studentessa-lavoratrice) siano un ottimo punto di partenza: perché sono catalizzatori di interessi e di energie… certo, poi vanno alimentati. E non è ovviamente una cosa che succede dall’oggi al domani… magari fosse così rapido e semplice. Però, ecco, con tutto il tempo necessario, è possibile. Assolutamente. Mi permetto di dirtelo per esperienza personale, una sorta di provato&confermato, insomma… ^__^ Ora, io non so se queste altre strategie di coping le stai cercando da sola, o con l’aiuto di uno psicoterapeuta… perché, nel primo caso, mi sembra veramente difficile che tu possa uscirne vittoriosa. Non perché tu sia stupida od incapace, altro ci mancherebbe!, ma semplicemente perché il DCA è una malattia che si scaturisce dalla nostra mente… ergo, non possiamo opporci in toto ad un qualcosa che, scaturendo dalla nostra mente, finisce inevitabilmente per essere almeno in parte egosintonico. Per cui, se pensiamo di cavarcela da sole, il sintomo rimarrà lì… pronto ad emergere in ogni qualsiasi momento. L’importanza di uno psicoterapeuta a mio avviso sta proprio nel fatto che, essendo una persona esterna, che non ha niente a che vedere col DCA, può offrirci soluzioni che noi, essendo condizionate dalla malattia, da sole non potremmo mai e poi mai riuscire a vedere… Con l’aiuto giorno, pertanto, penso che sia assolutamente possibile imparare a (ri)costruire noi stesse in una dimensione che sia diversa da quella del DCA e che, allo stesso tempo, ci permetta di vivere una vita di ottima qualità…
Un bacio grande a te!...

Unknown ha detto...

Ciao! Bell'articolo! Molto comprensibile ma pur sempre di stampo nerd che è un complimento eh! Devo dire che non mi aspettavo affatto un risultato simile...eppure ne avrei avuto tutti i motivi dato che la mia psic sostiene che ormai molte molte persone non rientrano in una categoria ben delineata. Voglio aggiungere però che ora che lo so non penso che cambierò la mia idea radicata di non essere grave quanto le altre...e non perché non voglia ma perché questa idea è in qualche modo e inspiegabilmente radicata. È una di quelle cose tipo "se non sei abbastanza magra/grassa per gli altri non sei abbastanza malata e QUINDI non sei abbastanza malata". E mi incazzo terribilmente rendendomi conto di essere vittima di queste cazzate.
Un abbraccio, grazie dei tuoi commenti e della tua presenza costante.
p.s. Credo che i tuoi parenti siculi mi lincerebbero per i cannoli ma i miei sono light! Dovevo necessariamente sgrassarli :-) !

 
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