lunedì 24 agosto 2009
Modi per morire... e per vivere
Esistono molti modi per morire.
Alcuni di questi sono poco dolorosi: morire per soffocamento da gas di scarico, tagliarsi la giugulare, imbottirsi di tranquillanti, spararsi alla tempia, saltare giù dall’ultimo piano di un palazzo.
Non ci vuole poi molto, no?!
Altri sono mediamente dolorosi: tagliarsi le vene, mangiare cocci di vetro, bere un litro di candeggina, bere un paio litri di ammoniaca, assumere barbiturici, andare in overdose, diventare anoressica, diventare bulimica.
Ma ce n’è uno che è più doloroso di tutti gli altri: VIVERE.
Perché nel momento in cui decidi di abbandonare lo scudo dell’anoressia per provare a viere una vita degna d'essere chiamata tale, provi un dolore così forte che ti sembra di essere quasi sul punto di morire. Perché la scelta o meno della strada del ricovero è quella che mette di fronte al bivio tra la vita e la morte. Perché con l’anoressia si muore solo per vivere, si muore dentro, ogni giorno un po’ di più. È arrivato il momento d’imparare a vivere solo per vivere.
Vivere, poiché vivere è il modo in cui muoiono le persone che hanno coraggio. Tutti gli altri sono solo palliativi, anestetici, modi che si pensa possano aiutarci a metterci in stand-by.
Bisogna trovare il coraggio di ricominciare a vivere davvero, perché che si viva per morire o che si muoia per vivere, a nessuno interessa. Se l’anoressia è la scelta di diventare invisibili per essere viste dagli altri – questa è solo un’altra delle bugie che l’anoressia racconta. Nella nostra vita, siamo solo noi di fronte a noi stesse. Questa battaglia è unicamente la NOSTRA. Questa vita è unicamente la NOSTRA. Dobbiamo trovare il coraggio di viverla. Viverla perché nell’immenso palcoscenico del mondo, anche se non conosciamo la coreografia, ci verrà richiesto comunque di ballare. Non dobbiamo permettere all’anoressia di farci rimanere sedute in un angolo: IMPROVVISIAMO.
Certo, decidere di combattere contro l’anoressia è un rischio, ma chi non rischia non prova dolore… e chi non prova dolore, non potrà mai dire di essere viva davvero.
E ricordate sempre che morire è il coraggio di un attimo… ma vivere è il coraggio di sempre.
Alcuni di questi sono poco dolorosi: morire per soffocamento da gas di scarico, tagliarsi la giugulare, imbottirsi di tranquillanti, spararsi alla tempia, saltare giù dall’ultimo piano di un palazzo.
Non ci vuole poi molto, no?!
Altri sono mediamente dolorosi: tagliarsi le vene, mangiare cocci di vetro, bere un litro di candeggina, bere un paio litri di ammoniaca, assumere barbiturici, andare in overdose, diventare anoressica, diventare bulimica.
Ma ce n’è uno che è più doloroso di tutti gli altri: VIVERE.
Perché nel momento in cui decidi di abbandonare lo scudo dell’anoressia per provare a viere una vita degna d'essere chiamata tale, provi un dolore così forte che ti sembra di essere quasi sul punto di morire. Perché la scelta o meno della strada del ricovero è quella che mette di fronte al bivio tra la vita e la morte. Perché con l’anoressia si muore solo per vivere, si muore dentro, ogni giorno un po’ di più. È arrivato il momento d’imparare a vivere solo per vivere.
Vivere, poiché vivere è il modo in cui muoiono le persone che hanno coraggio. Tutti gli altri sono solo palliativi, anestetici, modi che si pensa possano aiutarci a metterci in stand-by.
Bisogna trovare il coraggio di ricominciare a vivere davvero, perché che si viva per morire o che si muoia per vivere, a nessuno interessa. Se l’anoressia è la scelta di diventare invisibili per essere viste dagli altri – questa è solo un’altra delle bugie che l’anoressia racconta. Nella nostra vita, siamo solo noi di fronte a noi stesse. Questa battaglia è unicamente la NOSTRA. Questa vita è unicamente la NOSTRA. Dobbiamo trovare il coraggio di viverla. Viverla perché nell’immenso palcoscenico del mondo, anche se non conosciamo la coreografia, ci verrà richiesto comunque di ballare. Non dobbiamo permettere all’anoressia di farci rimanere sedute in un angolo: IMPROVVISIAMO.
Certo, decidere di combattere contro l’anoressia è un rischio, ma chi non rischia non prova dolore… e chi non prova dolore, non potrà mai dire di essere viva davvero.
E ricordate sempre che morire è il coraggio di un attimo… ma vivere è il coraggio di sempre.
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26 commenti:
Si, sarebbe proprio bello "vivere per vivere".
Il problema forse è che i dca ti illudono di farlo... e mentre sprofondi sempre di più credi davvero - e sei convinta con tutta te stessa - di "vivere per vivere".
Finchè non ti svegli e ti rendi conto che in tutto il tempo precedente non hai fatto altro che non "vivere (e far non vivere altre persone) per vivere".
Spero di aver aperto gli occhi in tempo :)
ti abbraccio ma chère Veggie.
Ciao tesoro, scusa per l'assenza, ma in questo periodo ho staccato la spina! Mi è servito, ma son ricominciati i problemi come vedi... grazie di esser passata dal mio blog! Per la terapia non so che dirti, forse tra me e la mia psicologa non c'è un buon feeling... forse sono io che non mi sono ancora aperta totalmente a lei... non so... grazie dell'appoggio cmq... Un abbraccio grande grande
hai una forza straordinaria Veggie.Un saluto e un bacio.
Posso permettermi di dire che trovo che questo tuo post sia il più bello, incredibile, profondo e vero che tu abbia mai scritto?
Direi proprio che è l'apoteosi, tesoro mio...ma come potrei non essere daccordo con ogni parola?
"VIVERE" poi....è il modo peggiore per morire....ma ti permette anche di rinascere sempre se lo si vuole davvero...e tu insegni proprio questo...
Insegni a vivere ed a rinascere ogni giorno!
Ti abbraccio tanto e sempre!
eheheheh
ciao cara
come sai non mi faccio mancare niente
^_____________^
questo post è molto intenso ed incoraggiante
trasmette energia e voglia di vivere
E' vero..ci vuole più coraggio a vivere che a morire..
Un abbraccio.
Pachucha.
Ciao, premetto che non sono anoressica e che comunque non ho nessun disturbo alimentare, volevo solo dirti che ammiro molto il tuo modo di scrivere e che ti "batti" per una buona causa, complimenti (:
Sono d'accordo con te, la vera prova di coraggio è vivere, affrontare i giorni che vengono uno dopo l'altro, prendersi le proprie responsabilità, provare dei brividi, delle emozioni, amare, piangere, provare dolore, disperazione... Siamo nati per questo, per vivere e sentirci vivi. Non per sprecare la vita.
"nel momento in cui decidi di abbandonare lo scudo dell’anoressia per provare a viere una vita degna d'essere chiamata tale, provi un dolore così forte che ti sembra di essere quasi sul punto di morire."
non c'è frase più vera e più bella di questa.
io ho deciso di abbandonare lo scudo dell'anoressia:E' stata una decisione difficile chiedere aiuto,molto difficile,alle volte credo di aver fatto uno sbaglio...poi ci ripenso bene,perchè chiedere aiuto è il gesto più bello che ognuna o ognuno di noi può fare verso se stessi.
lo sbaglio infatti non è stato chiedere aiuto..l'anoressia è stato lo sbaglio più grande della nostra vita,credere che potesse risolvere tante cose è stato uno sbaglio.Non si torna indietro,questo no,ma non importa,rimedieremo,e ce la faremo,tutte noi,perchè noi siamo la nostra vita,e cercheremo con tutti gli sforzi possibili di cambiarla e soprattutto di riprendercela.
Pensiamo a quanta fame abbiamo accumulato in questi anni:abbiamo avuto fame di sogni,di desideri,ma l'aver avuto fame di noi stessi in maniera tanto ossessiva ci ha portato dritti dritti nel tunnel dell'anoressia.
è ora di dire basta.e di vivere come ci meritiamo di fare.
ti mando un bacione :)
irene.
Ciao, sono appena tornata dalle vacanze... e mi ritrovo a leggere le tue parole, sempre piene di forza e coraggio... spesso mi commuovono nel profondo. La frase con cui hai chiuso il post è assolutamente VERA.
ti ho scritto un messaggio privato su splinder. Non so se tu hai modo di accorgertene e quindi mi sono permessa di lasciarti questo commento.
:)
Grazie, sempre grazie mille dei commenti che mi lasci. Già solo il pensiero delle rotelline del cervello che si affaticano per me, per scrivermi qualcosa di significativo e di coerente mi fa sentire bene.
ciao, passavo da queste parti.
il messaggio che hai lanciato ha una forte intensità, è una riflessione concreta che non ha difetti, non fa pieghe. C'è una carica vitale che non è misurabile ed è ciò che distingue chi ha capito da coloro che sono in balia alla tempesta della vita.
un abbraccio,
ti seguirò nel cammino
giordan
Scusa il ritardo nel risponderti ma in questo periodo non ho modo di connettermi. Credo che un giorno farò un altro tentativo, ma ora non mi va (modo orgoglioso per dire che non ne ho la forza), ora preferisco continuare così. Vivere per inerzia, contare ossessivamente le calorie di ogni singola cosa ingurgitata sopportando mia madre che mi dice che sono un'"anoressica di merda". Sì, i miei se ne sono accorti di quanto sto soffrendo, ma ciò non ha poi così tanta importanza, a quanto pare. Un abbraccio
Torno dalle ferie ed ecco che ritrovo la cara Veggie-pugno-nello-stomaco! ;-)
"morire è il coraggio di un attimo… ma vivere è il coraggio di sempre." Eh: hai detto tutto.
La prima volta che ho sfiorato il suicidio, a 14 anni, in piedi su una sedia trascinata, in lacrime, fuori sul balcone, il pensiero chiaro e forte che mi ha trattenuta è stato "non posso dargliela vinta, non posso arrendermi così!"
Vivere è la cosa più difficile da fare a questo mondo. Morire mi fa paura, ma c'è stato un periodo della mia vita che rappresentava un'allettante soluzione, un'opzione che carezzavo ogni mattina ed ogni sera, un modo per zittire l'urlo nella testa, per non dover più ricorrere ai tagli, così effimeri e poco efficaci.
Poi, non si sa come, si va avanti, si stringono i denti.
E' tutto qui vivere: tenere duro e combattere per pochi, fugaci e preziosissimi attimi di gioia.
C'è chi dice che non è abbastanza, ma per me è l'essenziale, è qualcosa che vale sempre la pena di ricercare: l'attimo, la scintilla di un momento, l'Iskra.
E' bello ritrovarti: a presto!
eli
Vivere. Morire. È poi così diverso?
L’anoressia, in fin dei conti, non è che la ricerca della vita attraverso la morte. Non si vuole morire, ma si flirta con la morte, si prende la morte a piccole dosi per poter rimanere in vita. L’anoressia è sia un modo per morire, sia un modo per poter vivere. Non c’è nessuna linea di demarcazione, solo una perfetta fusione. L’anoressia è vivere la morte. Perché ti resta maledettamente dentro. Perché anche se non vai incontro a morte per inanizione, non cambia niente. Sei già morta. Puoi andare a scuola, al lavoro, fare sport, parlare con la gente, ma sei già morta. Sei morta dentro. L’anoressia ti uccide anche se rimani viva. L’anoressia ti uccide soprattutto se rimani viva.
E io continuo ancora a chiedermi che cazzo sto facendo e se, rimanendo viva, sto truffando la vita o la morte.
Jonny
CREDO CHE QUESTO SIA IN ASSOLUTO IL POST PIU' BELLO CHE HAI SCRITTO!!!!
@ Ilaria – Sai qual è il problema dei DCA? Che con i DCA non si vive, ma si mima la vita come attrici sul palcoscenico… e la si recita così bene che nessuno di chi ci sta intorno dubita che quella sia vita… ma soprattutto, la si recita così bene che noi per prime finiamo per credere che quella sia vita… Salvo poi scoprire, nel momento in cui si comincia a combattere, che quella che i DCA ci facevano vivere non era che un simulacro di vita… Perchè quella che ci sembrava la “vita”, era in realtà la cosa che c’impediva di vivere veramente… La stampella: poiché ci fa camminare, ci sembra una buona soluzione, ma con una stampella non si può correre né andare in bicicletta… e vivere non è camminare ma, appunto, correre od andare in bici… Ti chiedi se hai aperto gli occhi in tempo? Io credo che tu la sappia già la risposta a questa domanda… per il semplice fatto che te la poni. Pensaci. Se fossi ancora nel pieno dell’anoressia, non avresti mai avuto la lucidità e il coraggio di esprimere una simile speranza… Non è mai troppo tardi per aprire gli occhi, mai… Finché si aprono gli occhi, siamo sempre in tempo… abbiamo sempre una possibilità…
Ti abbraccio forte forte anch’io…
@ Imperfect – Bentornata, tesoro! Mi fa veramente tanto piacere leggerti di nuovo qui e sul tuo blog! E non mi devi ringraziare di niente, ci mancherebbe solo questo!... Guarda, non ti devi neanche affatto scusare… ci sono momenti in cui si ha bisogno di tempo per noi stesse, ed è necessario allontanare il mondo per concentrarci su di noi e cercare di affrontare i nostri problemi concentrandoci esclusivamente su quelli… Hai fatto benissimo, quindi, a prenderti tutto il tempo di cui sentivi d’aver bisogno… Io sono sempre qua che ti aspetto… quando vuoi… Per quanto riguarda il discorso della psicoterapia, comunque, per esperienza personale, posso dirti soltanto una cosa: se senti che la tua terapeuta attuale non è quella adatta, non c’hai feeling, non riesce ad aprirti del tutto con lei… CAMBIALA!!! Non c’’è niente di peggio che reiterare un qualcosa di cui non siamo convinte, poiché alla lunga finisce per non servire assolutamente a nulla… Siamo tutte diverse, e quindi ci si trova bene relazionandoci con persone differenti… Bisogna fare tantissimi tentativi prima d’individuare la psicoterapeuta giusta… quindi, se senti che le cose con lei non vanno, cambiala!... Datti un’altra possibilità con qualcun altro… e continua a cambiare fino a che non sentirai di aver trovato la persona giusta per te… Perché sarà solo quella che riuscirà ad aiutarti davvero fino in fondo… Ti mando un bacio grande…
@ NERO_CATRAME – Troppo buono, tu… ^^”
@ DarkSecretInside – Permettiti pure… e ti ringrazio tantissimo per queste tue parole… E sono d’accordo con quello che hai scritto: ogni mattina, quando ci si alza da letto, abbiamo di fronte a noi una nuova giornata che è come la pagina bianca di un quaderno… e siamo solo noi le uniche a decidere come possiamo riempirla… Riempirla di morte o di vita, la scelta è nelle nostre mani… Possiamo davvero rinascere in ogni momento, se solo lo vogliamo…
Ti abbraccio forte anch’io…
@ Pupottina – Grazie… io lo spero…
@ Ludovica90 – Grazie a te per le tue bellissime e profonde parole, semmai… Hai ragione, ogni giorno capitano talmente tante difficoltà che, quando si arriva alla sera, capita spesso che l’unica cosa che si desidera è andare a letto, chiudere gli occhi, e non pensare più a niente… Ma, tra difficoltà e impervietà, ci sono sempre cose belle nascoste… è difficile vederle, bisogna aguzzare la vita ma soprattutto scavare… non darci mai per vinte anche quando sembra tutto nero… Noi tutte possiamo essere fautrici delle cose “belle” della nostra vita… dobbiamo solo provare a costruirle…
@ Pachucha – Morire semplifica le cose, per certi versi, è una scorciatoia… ma non risolve, mai… Fa solo rimanere le cose in sospeso… Per risolvere, per vincere, bisogna vivere…
@ C48 – Ciao C48, benvenuta! Ti ringrazio tantissimo per aver lasciato il tuo commento e per le tue parole… Sei troppo buona!!...
@ sorridente – Come dice una delle mie “frasi positive” preferite, che poi non è altro che lo stralcio di una canzone, “…life is too short, there’s no time to waste it…”… e io credo che sia assolutamente vero. Affrontare giorno dopo giorno tutto quello che la vita ci mette davanti è immensamente difficile, il solo pensiero fa venir voglia di mollare… ma se molliamo, sicuramente non riusciremo mai a far fronte alle difficoltà… Se invece ci siamo la possibilità di vivere e, quindi, di combattere (LIFE IS WAR! – come diceva una vecchia saggia…), allora forse potremo davvero sperare di conseguire una vittoria…
@ Irene – Posso capire perfettamente cosa intendi quando dici che decidere di abbandonare lo scudo dell’anoressia è stata una decisione sofferta e difficile… ma posso dirti con sicurezza che, no, non è stato un errore… anzi, al contrario, è stata la cosa più bella e più giusta che avresti mai potuto fare per te stessa…Chiedere aiuto non è segno di debolezza come molte credono, bensì segno di grande maturità e responsabilità, perché ci siamo affidate, e dobbiamo prenderci cura di noi… L’anoressia si presenta sempre come un palliativo, come ciò che sembra poter essere in grado di risolvere tutti i problemi… salvo poi scoprire che l’anoressia stessa è IL PROBLEMA… Certo, all’inizio non lo sapevamo, non lo capivamo, è stata una scelta non del tutto consapevole… Ma adesso abbiamo aperto gli occhi… o, per lo meno, si comincia a farlo… non ci si sveglia cantando, però intanto ci si sveglia… è un inizio. È ovvio che il passato non si possa cambiare, e che quello che abbiamo vissuto lascerà sempre una traccia indelebile dentro di noi… ma il passato non è per sempre, la vita non è quella che si guarda dallo specchietto retrovisore ma dal parabrezza… perciò dobbiamo cercare di utilizzare il passato come trampolino di lancio verso il futuro… L’anoressia, in fin dei conti, può sì essere considerata fame: fame di VITA. Vita che possiamo riprendere in mano… vita che possiamo ricominciare a vivere…
@ Vele/Ivy – Bentornata, Vele! Spero che tu abbia trascorso delle bellissime vacanze, piene di risate, gioia, divertimento e sole!
Ti ringrazio per il tuo commento… e spero che le mie parole non ti abbiano solo commossa, ma anche e soprattutto mossa… Un abbraccio forte…
@ P3nny – Ehi P3nny, benvenuta! Ti ringrazio per aver lasciato il commento, perché effettivamente l’account Spilnder non lo uso mai, e quindi se tu non me l’avessi detto, chissà tra quanti milioni di anni avrei letto il tuo messaggio… Comunque, letto e risposto! E passa di qui a commentare quando vuoi! ^__^
@ Tsuyoi – Grazie di che? Ci mancherebbe altro!!... Tu sei per me tutto meno che una fatica!! Tutto quello che ti scrivo è semplicemente perché lo penso davvero… e non mi fa che piacere leggere i tuoi post e avere la possibilità di dirti come la penso… Semmai sono io che ti ringrazio per passare di qui e starmi vicina… Ti abbraccio forte, forte, fortissimo!!
@ giordan – Ciao, passa pure quando ti pare!...
@ Shea – Non ti preoccupare per il ritardo, anch’io in questo mese ho avuto problemi con la linea ADSL e ho potuto postare pochino… (adesso, però, finalmente è di nuovo tutto a posto!)…
A parte questo, per quanto riguarda ciò che hai scritto… Rispetto all’atteggiamento dei tuoi genitori, io credo che dietro le loro parole si nasconda semplicemente una grande sofferenza e senso d’impotenza… sperano che con una “linea dura” possano riuscire a scuoterti, perché si sentono con l’acqua alla gola, non sanno cosa fare, e allora magari fanno la cosa più sciocca, che è poi quella più disperata… l’ultimo tentativo di chi ti ama per fare qualcosa per te senza sapere cosa fare, dove andare a sbattere la testa… Non li biasimare per come si stanno comportando, anche se magari, sì, stanno sbagliando tutto… perché lo stanno facendo con tutto il loro amore e mettendoci tutti se stessi… Ma c’è una cosa che puoi fare: parlare con loro… provare così a sbloccare, almeno in questo senso, la situazione… Sai perché ti sembra che per i tuoi la tua sofferenza non abbia tanta importanza? Perché in realtà per loro questa sofferenza ha un’importanza enorme… così grande che loro stessi non riescono a contenerla… ma tu puoi dargli una mano. Parlandoci con calma, provandoci ogni giorno senza stancarti… Perché è giusto che tu urli il tuo dolore, te lo devi…
In quanto al fare un 2° tentativo, è ovvio che devi sentirtela davvero e non farlo tanto così per fare, perché ovviamente, lo sai benissimo anche tu, che in questo caso non servirebbe a nulla… Però, tu stessa scrivi che la vita che stai vivendo è un’ossessione continua che va avanti per forza d’inerzia… e se la definisci tale, perciò, non credo proprio sia una vita che ti piace vivere… Tu non “preferisci continuare cos’”… piuttosto, ti senti costretta a continuare così perché in questo momento ti sembra di non vedere altre alternative che ti garantiscano sicurezza e stabilità… ma ri assicuro che c’è tutto un mondo migliore fuori che aspetta te, tutta una vita migliore che aspetta solo che tu decida di viverla… Voglio perciò solo ricordarti che hai tutta la possibilità di cambiare tutto ciò che non ti va, tutta la tua vita, anche a partire da domattina stessa, se solo lo vuoi… Non rinunciare in partenza per paura di fallire. Ma soprattutto, non rinunciare in partenza per paura di riuscirci.
Ti abbraccio anch’io…
@ La Ely – Bentornata, tesoro! Spero che tu abbia trascorso delle vacanze veramente meravigliose, che ti abbiano ricaricata di tutta l’energia necessaria per riprendere il tuo tran-tran quotidiano…
In quanto a quello che hai scritto, posso solo dirti che ti capisco benissimo e condivido in pieno le tue parole… Io avevo 20 anni ed ero nella clinica per DCA, mi ha sgamata il mio angelo custode in carne ed ossa, mi hanno ripresa per i capelli, ma a parte la diversità delle circostanze, i tuoi pensieri sono stati anche i miei… le stesse riflessioni… la stessa voglia di dire basta nel momento in cui il futuro sembrava non fornire alcuna possibilità… Ma poi ci si accorge che davvero la vita non offre nessuna possibilità se non siamo noi per prime a decidere di darcene… I DCA ci permettono di rapportarci con la vita solo attraverso il sacrificio e la rinuncia… Eppure, a poco a poco, stringendo i denti, tirando avanti, ci si rende conto che se nella vita c’è la sofferenza bisogna affrontarla, perché non scomparirà solo fingendo che non esista o tentando d’inchiodarla al nostro corpo attraverso l’anoressia o l’autolesionismo… Ma nel momento in cui arrivano i momenti migliori, bisogna accoglierli nella stessa maniera senza il timore che un giorno possano finire… perché siamo solo noi a decidere come far andare la nostra vita… sì, a decidere come vivere…
@ Jonny – No, in un certo senso tra vivere e morire non corre poi tutta questa gran differenza… E non avrebbe senso negare il fatto che, sì, vivere l’anoressia è vivere una morte in anticipo… Poiché essa non è altro che una strategia di coping… E’ SIA l’unico modo che si finisce per conoscere per rimanere vive, SIA la malattia che toglie ogni possibilità di vivere veramente… Sicuramente l’anoressia è un qualcosa che abbiamo vissuto, che stiamo vivendo, e che ci resterà sempre dentro… Per quanto potremo andare avanti, per quanto potremo continuare a combattere, sarà sempre parte di noi… niente potrà cancellare quello che è stato, quei momenti in cui la via di sospensione tra la vita e la morte non era che un filo… Con l’anoressia non si muore solo per morire, non si vive solo per morire… ma con l’anoressia si muore solo per vivere. Essere vive e sentirsi vive… forse è qui che corre tutta la differenza… Con l’anoressia si può anche essere vive, ma non ci si sente vive… Si vive d’anoressia, si muore d’anoressia, sono solo conseguenze… Vivere e morire sono solo le conseguenze di tutto quello che abbiamo costruito… Quel che conta, perciò, è cercare di costruire qualcosa per bene… Allora, sai che ho deciso di fare, nel momento in cui mi sono accorta di questo? Ho deciso di smettere di demolire e disfare, per provare a (ri)costruire… Quello che conta, in fin dei conti, è ciò che si fa prima che arrivi il momento di morire… e io voglio morire costruendo…
@ Balua – Grazie, tesoro… ^^”
Morire è facile, vivere… Vivere è molto più difficile.. Perché tutti ti dicono come puoi morire, ma nessuno ti dice mai come poter fare per vivere? Perché tutti sanno come si muore, ma nessuno poi in fondo sa veramente come si vive? Ci sono un sacco di modi diversi per buttarsi a capofitto nelle braccia della morte, … E non c’è nessun elenco di modi per vivere . Ma si ha coraggio e si prova ugualmente. Per noi stessi e per tutti quelli che ci stringono le mani in questo cammino. Si sbaglia, si cade, ci si rialza, si prova ancora. Tutto questo ci porterà esattamente dove vogliamo andare? Forse si, forse no. Ma io continuo a sperare. Io voglio sperare. Perché avere la speranza è meglio che non avere niente del tutto.
La cosa più difficile a questo mondo è viverci. Siate coraggiose. Vivete.
Ti voglio bene!
Una frase che hai scritto me la tengo dentro e me la ripeterò in questi giorni come un mantra "Vivere, poiché vivere è il modo in cui muoiono le persone che hanno coraggio".
Io passo da momenti di attività virtuale a immersioni lunghissime nella vita reale che mi rapiscono per lunghi periodi, via dal computer, ma quando riemergo mi rimetto a passeggio per i sentieri fioriti e questo blog per me è un sentiero pieno di fiori.
Spesso ho trovato cose meravigliose scritte qui e non posso che riconfermrti tutta la mia stima ed il mio apprezzamento, sei davvero una persona preziosa! Grazie
L'anno scorso sono stata ricoverata per anoressia,e ho conosciuto tante altre ragazze,ma sono stati soprattutto due occhi profondi che mi hanno colpita,gli occhi di R.I suoi occhi mi fissavano espressivi tanto da colmare il silenzio delle parole che non diceva.Mi chiedevo quale fosse la sua storia,per quali ragioni si fosse spinta a sfidare la vita fino a quel punto.Con il tempo ho scoperto che R di voglia di vivere ne aveva;che gioia sentire finalmente la sua voce,vedere il suo naso libero dal sondino,vederla camminare con le sue gambe,vederla abbracciare la mamma,sentirla parlare di ragazzi...Che bello vedere una persona rinascere!!!Poi R è tornata a casa,ha lasciato l'ospedale, dopo circa un anno passato tra ricovero in acuzie e day hospital.non l'ho più rivista nè mai la rivedrò.R è morta qualche mese fa.lei che era rinata è morta.Mi resta solo il suo ricordo,il ricordo dei suoi occhi. aveva solo 20 anni...
@ Duccia – Purtroppo nella vita non ci sono libretti delle istruzioni per l’uso… e magari ce ne fossero, sarebbe certo tutto molto più facile… E invece la vita è un fiume in piena, e noi dobbiamo cercare di nuotarci in mezzo, barcamenandoci… E ci vuole coraggio, sì, mai quanto adesso mi rendo conto che ce ne vuole tanto… Andremo dove vogliamo arrivare? Questo non lo so neanch’io… di certo non possiamo cambiare il vento… ma possiamo per lo meno provare a dirigere le vele…
@ egocentricamente – Grazie a te per le tue parole… non sai quanto mi fa piacere leggerle… Mi rende davvero felice leggere che anche sono una frase, anche solo una parola di quanto scrivo può esserti in qualche modo d’aiuto… Anche tu sei una persona preziosa, forse molto più di ciò che riesci ad accorgerti, ed è un peccato che tu non possa vederti attraverso i miei occhi per capire quanto meravigliosa ti vedo io… Ti abbraccio forte forte…
@ Silvia – Ti capisco e ti sono nel cuore perché l’anoressia si è portata via anche una mia carissima amica che aveva la stessa età di R… So quanto fa stare male, quanto fa sentire vuota dentro una cosa del genere… Ma tu, Silvia, tu sei viva. Sei ancora viva. Continua a combattere contro l’anoressia e a rinascere ogni giorno… e vedrai che gli occhi di R rivivranno attraverso i tuoi…
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