venerdì 27 febbraio 2015
"ED Awareness Week"... per chi?
Non so se lo sapete o meno, ma negli Stati Uniti d’America questa è la cosiddetta “ED Awareness Week” (tradotto letteralmente: “Settimana di Consapevolezza sui DCA”).
Così come noi in Italia abbiamo la giornata del fiocchetto lilla, negli U.S.A. “ben” 7 giorni all’anno vengono spesi per i DCA.
In questa settimana, bazzicando i più noti siti Internet americani (come quello del NEDA, dell’ANAD, dell’EDC, del NEDIC, giusto per farvi alcuni esempi) in cui si parla di DCA, ho notato come numerose iniziative siano state messe in atto per (cito testualmente, pur traducendo) “implementare la consapevolezza in merito ai DCA”
Tuttavia, pur vedendo quanto si siano dati da fare, mi è comunque sorta spontanea una domanda: ma a chi è destinata, veramente, la “ED Awareness Week”? Per chi viene fatta?
È per la gente che non ha mai vissuto sulla propria pelle un DCA? È per i familiari di chi ha un DCA? È per suscitare l’interesse dei mass media? È per le persone affette da DCA?... Insomma, chi è il target di questa settimana di consapevolezza sui DCA?
E in cosa esattamente spera di rendere la gente consapevole?
Che esistono persone che hanno un disturbo alimentare? A-ha. Embè?
Forse uno degli obiettivi è quello di spiegare che i DCA non sono meramente malattie adolescenziali, ma possono colpire persone di qualsiasi età. Oppure che i DCA non colpiscono soltanto le donne, ma si possono ammalare anche gli uomini. Okay, è bene che la gente venga a sapere questo genere di cose, ma poi... cosa?
Forse la “ED Awareness Week” vuol essere un modo per spingere le persone che hanno un DCA a chiedere aiuto? Sarebbe molto positivo, questo. Ma se andate a dare uno sguardo a come questo aspetto viene presentato in molti di questi siti (tra cui quelli che ho citato prima), vedrete che si tratta per lo più di un fare pubblicità a cliniche private e a psicoterapeuti, che ci guadagnerebbero non poco se un maggior numero di persone affette da DCA si rivolgessero a loro. Bè? E una cosa del genere, a chi dovrebbe essere d’aiuto?
Non che sia una male cercare di spronare le persone che hanno un DCA a rivolgersi a professionisti competenti per farsi affiancare nel loro percorso di ricovero, altro ci mancherebbe: io stessa sono la prima a dire che a mio parere è indispensabile essere seguiti da dietista e psicoterapeuta per poter combattere efficacemente contro l’anoressia. Tuttavia, il modo in cui la cosa viene presentata su quei siti mi appare molto buonista, e quindi mi sembra che ci sia del torbido: mi pare che l’interesse serpeggiante, subliminale, sia molto più quello di far guadagnare cliniche e psicoterapeuti, che non quello di aiutare chi ha un DCA.
E dunque, tornando alla domanda di partenza: a chi serve questa settimana? Vuole forse essere una sorta di “ogni cosa per chiunque”? Stile “La Festa Della Mamma” o “San Valentino”? Perchè questa è un po’ l’impressione che a me scaturisce.
O è forse una cosa del tipo “DCA Pride”?
Insomma, come dovrebbero reagire di fronte a tutto questo le persone che hanno effettivamente l’anoressia/la bulimia/il binge/un DCAnas? Perché la maggior parte delle persone affette da DCA afferisce proprio a questi siti (io stessa talvolta lo faccio, peraltro), per cui quali pensieri una cosa del genere può suscitare? Qual è il messaggio che alle persone con un DCA dovrebbe arrivare? “Tesoro, sei malata, fatti curare!”? Forse potrebbe anche spingere alcune persone in quella direzione, ma ho il sospetto che non sia così probabile come potrebbe sembrare.
Non so, forse è solo una mia impressione, ma tutto ciò che è riferito a questa “ED Awareness Week” mi sembra, come dire… molto monodirezionale, nonché molto cheerleaderesco (Go, ragazze, go! Ricoveratevi in clinica, go!).
Al di là di questo aspetto di “pubblicità” delle varie strutture di ricovero e dei vari psicoterapeuti, non mi sembra ci sia poi tanto altro. Anzi, in diversi siti ho visto, con mio grande disappunto, il fiorire di numerosi luoghi tanto comuni quanto assolutamente falsi sui DCA. Non viene spiegato praticamente niente di approfondito sulle dinamiche mentali di chi ha un disturbo alimentare, c’è solo una passiva raccolta di cliché che chiunque potrebbe leggere su un qualsiasi articolo di “Donna Moderna” o di “Grazia”: MAMMAMIA LE DONNE ODIANO IL LORO CORPO! Due domande: qual è la sensibilizzazione in questo? E che cosa mai questo ha realmente a vedere con i DCA?
Uno dei problemi, secondo me, è che anche questi grandi siti statunitensi che si occupano di DCA non comunicano abbastanza tra di loro: basti vedere di fatto che nella maggior parte di essi non ci sono neanche i link per afferire ad altri siti simili nei contenuti. Io credo che se ci fosse una maggior comunicazione, e una maggiore voglia di far luce sulla vera natura dei DCA, lavorando di squadra si otterrebbero risultati nettamente migliori. Perché anziché rivangare sempre i soliti luoghi comuni non vengono proposti articoli più dettagliati che vanno ad esplorare aspetti come il bisogno di controllo, l’autostima, le problematiche di compliance, le comorbidità, e via dicendo? Forse sarebbero tematiche più difficili da affrontare, più impegnative, più controverse e meno sensazionalistiche rispetto al mettersi a gridare che l’anoressia è causata dalla società che vuole solo donne magre, però credo che alla lunga i risultati conseguiti sarebbero migliori.
E voi cose ne pensate? Chi pensate siano i veri destinatari della “ED Awareness Week”? A cosa pensate dovrebbe mirare una campagna di sensibilizzazione sui DCA? E come credete si potrebbe agire per cambiare le stato attuale delle cose?
Così come noi in Italia abbiamo la giornata del fiocchetto lilla, negli U.S.A. “ben” 7 giorni all’anno vengono spesi per i DCA.
In questa settimana, bazzicando i più noti siti Internet americani (come quello del NEDA, dell’ANAD, dell’EDC, del NEDIC, giusto per farvi alcuni esempi) in cui si parla di DCA, ho notato come numerose iniziative siano state messe in atto per (cito testualmente, pur traducendo) “implementare la consapevolezza in merito ai DCA”
Tuttavia, pur vedendo quanto si siano dati da fare, mi è comunque sorta spontanea una domanda: ma a chi è destinata, veramente, la “ED Awareness Week”? Per chi viene fatta?
È per la gente che non ha mai vissuto sulla propria pelle un DCA? È per i familiari di chi ha un DCA? È per suscitare l’interesse dei mass media? È per le persone affette da DCA?... Insomma, chi è il target di questa settimana di consapevolezza sui DCA?
E in cosa esattamente spera di rendere la gente consapevole?
Che esistono persone che hanno un disturbo alimentare? A-ha. Embè?
Forse uno degli obiettivi è quello di spiegare che i DCA non sono meramente malattie adolescenziali, ma possono colpire persone di qualsiasi età. Oppure che i DCA non colpiscono soltanto le donne, ma si possono ammalare anche gli uomini. Okay, è bene che la gente venga a sapere questo genere di cose, ma poi... cosa?
Forse la “ED Awareness Week” vuol essere un modo per spingere le persone che hanno un DCA a chiedere aiuto? Sarebbe molto positivo, questo. Ma se andate a dare uno sguardo a come questo aspetto viene presentato in molti di questi siti (tra cui quelli che ho citato prima), vedrete che si tratta per lo più di un fare pubblicità a cliniche private e a psicoterapeuti, che ci guadagnerebbero non poco se un maggior numero di persone affette da DCA si rivolgessero a loro. Bè? E una cosa del genere, a chi dovrebbe essere d’aiuto?
Non che sia una male cercare di spronare le persone che hanno un DCA a rivolgersi a professionisti competenti per farsi affiancare nel loro percorso di ricovero, altro ci mancherebbe: io stessa sono la prima a dire che a mio parere è indispensabile essere seguiti da dietista e psicoterapeuta per poter combattere efficacemente contro l’anoressia. Tuttavia, il modo in cui la cosa viene presentata su quei siti mi appare molto buonista, e quindi mi sembra che ci sia del torbido: mi pare che l’interesse serpeggiante, subliminale, sia molto più quello di far guadagnare cliniche e psicoterapeuti, che non quello di aiutare chi ha un DCA.
E dunque, tornando alla domanda di partenza: a chi serve questa settimana? Vuole forse essere una sorta di “ogni cosa per chiunque”? Stile “La Festa Della Mamma” o “San Valentino”? Perchè questa è un po’ l’impressione che a me scaturisce.
O è forse una cosa del tipo “DCA Pride”?
Insomma, come dovrebbero reagire di fronte a tutto questo le persone che hanno effettivamente l’anoressia/la bulimia/il binge/un DCAnas? Perché la maggior parte delle persone affette da DCA afferisce proprio a questi siti (io stessa talvolta lo faccio, peraltro), per cui quali pensieri una cosa del genere può suscitare? Qual è il messaggio che alle persone con un DCA dovrebbe arrivare? “Tesoro, sei malata, fatti curare!”? Forse potrebbe anche spingere alcune persone in quella direzione, ma ho il sospetto che non sia così probabile come potrebbe sembrare.
Non so, forse è solo una mia impressione, ma tutto ciò che è riferito a questa “ED Awareness Week” mi sembra, come dire… molto monodirezionale, nonché molto cheerleaderesco (Go, ragazze, go! Ricoveratevi in clinica, go!).
Al di là di questo aspetto di “pubblicità” delle varie strutture di ricovero e dei vari psicoterapeuti, non mi sembra ci sia poi tanto altro. Anzi, in diversi siti ho visto, con mio grande disappunto, il fiorire di numerosi luoghi tanto comuni quanto assolutamente falsi sui DCA. Non viene spiegato praticamente niente di approfondito sulle dinamiche mentali di chi ha un disturbo alimentare, c’è solo una passiva raccolta di cliché che chiunque potrebbe leggere su un qualsiasi articolo di “Donna Moderna” o di “Grazia”: MAMMAMIA LE DONNE ODIANO IL LORO CORPO! Due domande: qual è la sensibilizzazione in questo? E che cosa mai questo ha realmente a vedere con i DCA?
Uno dei problemi, secondo me, è che anche questi grandi siti statunitensi che si occupano di DCA non comunicano abbastanza tra di loro: basti vedere di fatto che nella maggior parte di essi non ci sono neanche i link per afferire ad altri siti simili nei contenuti. Io credo che se ci fosse una maggior comunicazione, e una maggiore voglia di far luce sulla vera natura dei DCA, lavorando di squadra si otterrebbero risultati nettamente migliori. Perché anziché rivangare sempre i soliti luoghi comuni non vengono proposti articoli più dettagliati che vanno ad esplorare aspetti come il bisogno di controllo, l’autostima, le problematiche di compliance, le comorbidità, e via dicendo? Forse sarebbero tematiche più difficili da affrontare, più impegnative, più controverse e meno sensazionalistiche rispetto al mettersi a gridare che l’anoressia è causata dalla società che vuole solo donne magre, però credo che alla lunga i risultati conseguiti sarebbero migliori.
E voi cose ne pensate? Chi pensate siano i veri destinatari della “ED Awareness Week”? A cosa pensate dovrebbe mirare una campagna di sensibilizzazione sui DCA? E come credete si potrebbe agire per cambiare le stato attuale delle cose?
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28 commenti:
Ciao Veggie, secondo me la ED Awareness Week è una specie di visita di cortesia che il mondo "sano" dedica ai DCA... un po' come il mese dell'udito o la giornata per le leucemie.
E' un atteggiamento che mi dà tantissimo fastidio, come a dare un contentino a chi soffre di un qualsiasi problema, che sia di DCA o di altro.
A me ricorda tanto quello che succede ogni 27 gennaio per la giornata della memoria: un film su Anna Frank, il solito servizio al telegiornale con i cancelli di Auschwitz e i forni, e dal 28 mattina chi se ne preoccupa più.
Secondo me ogni giorno potrebbe essere dedicato alla consapevolezza sui DCA, ascoltando le persone che ne soffrono e gli esperti veri (che sono così pochi però).
Ma ci vuole tanto coraggio, perché dovremmo esporci in prima persona, e io personalmente non ne ho adesso.
Ciao
Samantha
(Rispondo alla risposta di Wolfie e Veggie alla domanda che ho fatto nello scorso post, se vi interessa andate a leggervele):
Wolfie, allora hai la memoria corta o menti: http://amorecontroana.blogspot.it/2011/08/0.html
Dal tuo commento (è il quarto) si capisce che vi siete incontrate per LA PRIMA VOLTA a gennaio 2011, infatti scrivi: "Ho conosciuto Veggie, prima attraverso il suo blog, attraverso i suoi post, i commenti che vi ho lasciato, le risposte che mi ha dato, poi via e-mail, poi telefonicamente, ed infine finalmente di persona, lo scorso Gennaio (e lei ha dedicato al nostro incontro un post bellissimo che mi fa piangere ogni volta che lo rileggo)."
Se vi eravate già viste, perché hai scritto FINALMENTE DI PERSONA LO SCORSO GENNAIO?
Dai sù...
E poi Wolfie tu mi hai risposto così nel post precedente:
Quelle della thinspo reverse e del calendario 2010 sono foto più “vecchie” (avevo partecipato a quelle iniziative con delle foto “vecchie”, avevo rispettivamente sedici anni nella fotografia utilizzata per il calendario 2010 e diciotto nella fotografia utilizzata per la thinspo reverse: io attualmente ho ventinove anni, classe 1986).
OK.
Ma ti contraddici rispetto a quello che scrivi qui:
http://anoressiabulimiaafterdark.blogspot.it/2009/11/speranza.html
Wolfie ha detto...
(SEGUE DA SOPRA)
Adesso, quindi, una mia riflessione che secondo me opinabile lo è decisamente di meno. Cos’è bene e cosa è male? Cosa è giusto e cosa è sbagliato? Nessuno lo può dire. Conosce gente che critica l’operato di Madre Teresa Di Calcutta, e gente che esalta ancora le azioni di Mussolini. Come dire, ce n’è per tutti i gusti. Io perciò non dico che quello che dice Veggie o che quello che dice A sia giusto/sbagliato. Dico solo: ha davvero così tanta importanza com’è? Per quella che è stata la mia esperienza, il blog di Veggie mi è stato e mi è molto d’aiuto nel mio percorso di ricovero: pensate solo che erano quasi 2 anni che non mi fotografavo perché mi vergognavo del mio corpo, e poi grazie all’incoraggiamento e alle parole di Veggie mi sono scattata 2 foto per la ThinspoReverse e per il calendario!
Riassumendo, tu dici che la foto del calendario 2010 risale al 2002 (1986+16) e quella della thinspo reverse al 2004... ma in questo vecchio commento dici invece che te le sei scattate per l'incoraggiamento di Veggie, che ha aperto il blog soltanto nel 2008.
O la matematica è un opinione, o qui qualcuno (qualche due?) mente.
Per anonima: Non voglio rischiare di essere offensiva, perchè non è la mia intenzione, però veramente mi sembra che tu abbia davvero un'estrema superficialità in quello che leggi.
Prima cosa: post sul blog di Mari (amorecontroana). Ho scritto: "Ho conosciuto Veggie, prima attraverso il suo blog, attraverso i suoi post, i commenti che vi ho lasciato, le risposte che mi ha dato, poi via e-mail, poi telefonicamente, ed infine finalmente di persona, lo scorso Gennaio (e lei ha dedicato al nostro incontro un post, eccetera". Tra la parola "persona" e la parola "lo scorso Gennaio" c'è una virgola che tu nel citarmi non hai riportato (o, mi verrebbe da dire con un filo di cattiveria, hai volontariamente omesso per cercare di continuare a tirare acqua al tuo mulino): per quella che è la grammatica a casa mia (poi non so a casa tua), le virgole sevono a separare le proposizioni. L'averla conosciuta di persona (discorso prima della virgola) era riferito alla cronologia degli eventi (blog-commenti-email-conoscenza fisica), il discorso dello scorso gennaio (dopo la virgola) fa invece riferimento alla parentesi che lo segue, ovvero al mese di stesura del post.
Seconda cosa: il mio commento al post "Speranza". Non c'è nessuna bugia: grazie alla spinta di Veggie mi ero finalmente scattata delle fotografie sia per la thinspo reverse che per il calendario, dopo anni che non mi rimettevo davanti ad una macchina fotografica. Poi partecipai a quelle due iniziative con altre fotografie più "vecchie", perchè non ebbi comunque il coraggio di mandare quelle che mi ero scattata nell'occasione (perchè mi sentivo comunque orribile), però quelle foto che mi scattai nell'occasione comunque ce le ho ancora in una cartella del mio computer, e quando le riguardo (anche se sono pessime) sono fiera di me stessa per essere riuscita a scattarle (anche se non sono ruscita ad inviarle e ne ho mandate altre), perchè comunque per me in quel periodo voleva dire già tanissimo il solo riuscire a farmi fotografare.
La matematica non è un'opinione, i tuoi commenti invece mi sembra proprio di si, un'opinione molto di parte, ma anche infondata, e come si può ben vedere rigirata a tuo pro.
Saluti.
No no Wolfie, qui chi ciurla nel manico sei tu: la virgola l'ho citata eccome, e da quando in qua una virgola separa una frase da un'altra che è fra parentesi???
Mi sembra strano che una laureata in lingue straniere cada così su una regola da prima elementare della propria lingua madre...
"Ho conosciuto Veggie, prima attraverso il suo blog, attraverso i suoi post, i commenti che vi ho lasciato, le risposte che mi ha dato, poi via e-mail, poi telefonicamente, ed infine finalmente di persona, lo scorso Gennaio (e lei ha dedicato al nostro incontro un post bellissimo che mi fa piangere ogni volta che lo rileggo). Ho letto a più riprese i commenti di vari tizi che, chiamateli come vi pare, cercavano di gettarle addosso biasimo per non so proprio quale motivo. ecc."
Ho conosciuto Veggie, prima attraverso il suo blog, attraverso i suoi post, i commenti che vi ho lasciato, le risposte che mi ha dato, poi via e-mail, poi telefonicamente, ed infine finalmente di persona, lo scorso Gennaio (e lei ha dedicato al nostro incontro un post bellissimo che mi fa piangere ogni volta che lo rileggo).
Alle altre ragazze che leggono chiedo: voi come la interpretate queste parole CHE SONO DI WOLFIE STESSA EH, non ho inventato niente e potete andare al link per controllare???
Qui si tratta proprio di pura e semplice grammatica, e va del tutto contro la tua spiegazione arzigogolata che non mi pare molto logica.
E poi scusa, a me pare di aver capito che tu abbia cominciato ad aver problemi di bulimia alle superiori (lo deduco dal tuo a voi la parola)...ti sentivi tanto meglio allora?
Oh allora ma che palle però! Io di solito lascio perdere sempre e comunque commenti e cavolate varie non attinenti ai post però adesso basta anche!sono 4 post che questa storia va avanti! Anonima io posso anche capire i tuoi dubbi però adesso abbiamo capito tu pensi che ci siano un sacco di stronzate sotto ecc ecc e wolfie ti ha dato la sua spiegazione gia nei post precedenti..si può per favore tornare alla normalità? è irritante entrare qua leggere delle cose interessanti sperando di leggere commenti altrettanto interessanti ,costruttivi e stimolanti per ceracarcare di capire qualcosa in più sui dca e invece leggere cose che non c'entrano una beata mazza col post,scusate,ripeto che capisco le vostre ragioni ma siccome non siete in una conversazione privata abbiate per favore rispetto per le altre lettrici a cui dei vostri cavoli non gliene frega propio nulla!di quello che ha scritto quella o ha scritto l'altra NON CE NE FREGA UN CAVOLO! per piacere discutetene in privato magari..grazie!
Si poi potete anche dirmi che non sono cavoli miei che se non mi interessano queste cose perché rispondo ecc ecc ma pazienza..chiusa parentesi.
Ciao Vaggie! Ho gia sentito parlare della "ED awareness week",apparte il fatto che come ho letto nell'unico commento serio fin ora scritto sembra tanto appunto la giornata della memoria o cose simili giusto per dire "si pensiamo anche a voi" è la classica cosa da americani,sai come sono sempre così perbenisti e impegnati nel sociale gli americani fanno sempre di queste cose,c'è anche la giornata contro l'autolesionismo! Comuque per quanto riguarda il contenuto di questa settimana penso che sia sempre il solito vecchio discorso di come i cliché e i pregiudizi sui dca siano talmente forti da oscurare ogni possibilità di una vera e giusta informazione a riguardo,una settimana dedicata ai disturbi alimentari potrebbe essere anche una cosa buona se fatta nel modo giusto,ma se fa leva sempre sulle stesse cose che si basano solo sull'esteriorita della malattia c'è ben poco da imparare! Non so chi siano i destinatari di questa iniziativa ma penso dovrebbero essere tutti in generale,sicuramente rivolto ai giovani in particolare,non perché è una malattia che colpisce solo gli adolescenti,ma perché l'informazione,quella giusta,parte dalle prima di tutto dall'istruzione scolastica!il problema è che la cosa diventa inutile se le informazioni date sono del tutto superficiali!
poi avvolte ho come l'impressione che la gente non riesce e non vuole capire,cercando nell'immensita del web ci sono veramente tantissimi video di programmi italiani e non dove persone esperte parlano di dca,e ne parlano anche nel modo giusto,prendo come esempio video di vari programmi televisivi italiani trasmessi in canali che tutti guardano come la rai,in cui le ospititi sono di solito Fabiola DeClercq fondatrice dell'assiciazione ABA e Chiarasole Ciavatta fondatrice dell'associazione MondoSole,2 associazioni che si occupano di disturbi alimentari per chi non lo sapesse,in cui viene spiegato molto bene che i dca non sono malattie legate semplicemente all'apetto fisico e alla società ma c'è molto di più eppure continuano a fare giornate contro l'anoressia in cui denunciano la moda e la società di essere la causa di questa malattia,come si legge spesso anche nei giornali o alla tv,magari negli stessi canali che l'anno prima avevano invitato Fabiola DeClercq! sembra che niente e nessuno possa sradicare questa concezione sbagliata che si ha sui dca!come dici tu ci vorrebbe una maggiore comunicazione,tra chi studia e si interessa veramente ai dca e chi come tv e giornali dovrebbero occuparsi di informare correttamente le persone su queste tematiche e anche una maggiore voglia di capire davvero cosa sta dietro il comportamento di un malato di dca,di andare oltre a quelli che sono i sintomi esteriori perché sono solo la conseguenza di un male che vive nel profondo della nostra testa non di un male che ha origine dalla società o dalla moda!
ButterflyAnna, ti sei risposta da sola se tu vuoi passare sopra a questi dubbi fà pure, ma il fatto che ti incacchi così mi fà pensare che sotto sotto qualche dubbio ce l'hai anche tu, altrimenti avresti ignorato e bon.
Resta che Wolfie rigira la frittata, perché ha scritto ...infine finalmente di persona, lo scorso Gennaio (e lei ha dedicato ecc..). PUNTO, e poi attacca con un'altra frase che con Gennaio non c'entra niente.
Quindi, loro si sono incontrate a Gennaio PER LA PRIMA VOLTA (come dice la stessa Wolfie, e poi sù... perché fare tutta sta sbrodolata sul blog se era "già" il terzo incontro...sveglia).
E quindi tutte le stranezze riguardanti le foto di Wolfie sono confermate.
E anche la storia delle altre due foto mi sembra strana... tutta sta gente che si scatta fotografie che restano in una cartellina del computer, come Jonny.
Che fra l'altro avete visto che Jonny ha cambiato immagine del profilo di twitter? E guarda caso proprio quando hanno sgamato il suo fake sulle foto della moda...
Poi oh, ognuno può crederci se vuole, io resto di base dell'idea che: Veggie = Jonny = Wolfie.
Saluti e baci.
no forse non hai capito quello che volevo dire!non sono incacchiata per il fatto che stai esternando i tuoi assolutamente legittimi dubbi,semplicemente siccome ci avete abbondantemente spiegato ormai le vostre ragioni e state continuando da ben 4 post a girarci in tondo e state usando un blog pubblico, dove tante ragazze sono interessate semplicemente ai post e non alle polemiche, per le vostre personali battaglie vi pregherei solo di continuare a discuterne IN PRIVATO!io come ho già detto capisco i tuoi dubbi e si ovviamente è normale che il dubbio sia venuto anche a me però poi basta non è che ci sto pensando ogni volta che entro qui a leggere qualcosa!internet è pur sempre internet e queste cose succedono molto spesso purtroppo non ci si può fare nulla!tu hai debbi?pensi che questa storia possa influire in modo negativo su di te o su noi lettrici?ok però è un tuo problema,poi noi lettrici decideremo cosa pensare a riguardo,sembra che stai cercando a tutti i costi di convincere tutti che sia come dici tu,e forse è anche così però mettiti l'anima in pace!basta con le polemica hai detto quello che pensavi ora lascia che le lettrici decidano cosa credere e cosa non credere!
non prenderla sul personale,non è attacco contro di te semplicemente non ce bisogno di tirarla per le lunghe!
perdonatemi se mi sono messa in mezzo ma sta diventando una situazione fastidiosa tutto qui!
Ma vi siete accorte anche voi che questo blog non lo legge quasi più nessuno, magari tante leggono e non commentano, ma prima si commentava molto di più adesso quasi zero... per me è perché si sono accorte che ci sono tante cose strane e polemiche da cui veggie non è riuscita a uscire bene, e così si allontanano anche se tante cose che scrive sono interessanti e giuste, come questa faccenda della settimana dei DCA che a me pare la solita stupidata buonista.
Va bene che wolfie e butterfly anna dicono che queste sono solo polemiche inutili, però se tante cominciano a scrivere i loro dubbi, alcune più incazzate altre più deluse, qualche motivo ce l'avranno anche secondo me.
Loro dicono che chi scrive così scredita veggie, ma alla fine è lei che si scredita da sola quando si fa beccare.
E anche wolfie mi pare proprio che ti stai arrampicando sugli specchi.
Io rispondo al post che hai fatto, sorvolando ogni commento di altro genere, dato che non ho autorità per farlo... Anche se non mi piacciono, ammetto, queste discussioni.
Questa settimana dedicata ai DCA come idea non sarebbe neanche male secondo me, è vero che bisognerebbe pensarci tutto l' anno, è un discorso che viene fuori per qualunque festa o qualunque giornata di ricordo. Però, secondo me, fissare un giorno, o più, all' anno appositamente per questo è bello. Lo vedo come un gesto di rispetto e di attenzione verso tali problematica.
Ovviamente ogni cosa dovrebbe essere fatta a buon modo, con molte informazioni, con studi approfonditi, con la voglia di aiutare chi ne soffre, di rendere più consapevoli gli estranei alle patologie, e di sviluppare maggiori tecnologie, maggiori studi per la risoluzione.
Si dovrebbe frenare ogni tipo di altro interesse, mediatico, monetario, pubblicitario, moralista, ecc... Purtroppo sono questi che prevalgono nel mondo, e ti fanno non credere più nella iniziativa in sè, che, a mio parere,V sarebbe molto bella...
Quindi in linea teorica la approvo appieno, a livello pratico, leggendo e spulciando i siti, noto una generale disinformazione e superficialità....
Mi abbatto vedendo ciò, perché se ci fosse davvero l' impegno sono sicura che passi avanti c'è ne sarebbero... Evidentemente si privilegia tutt' altro...
Concordo con Ilaria: l'iniziativa è davvero bella, ma unicamente se la si considera organizzata a dovere, con i giusti approfondimenti; volta al sostegno di chi soffre di un dca e alla corretta informazione della gente che si avvicina a questa ED Awareness Week.
Purtroppo si nota che non è affatto così, ma che viene addirittura sfruttata per farsi pubblicità ed utilizzata come forma di guadagno privato.
Personalmente, considerandola per ciò che quindi è, mi sembra una 'bella' schifezza.
Per anonima: Continui a ribattere sempre sullo stesso chiodo a cui ho già risposto, ed ho già ampiamente spiegato, e a rigirare e arzigogolare le cose a tuo pro, quindi se devo parlare contro un muro, basta così, è solo una perdita di tempo, e a questo punto sospetto che fosse proprio questo il tuo obbiettivo. Tanto tu vuoi solo avere ragione per forza, pur basando la tua “ragione” su informazioni virtuali raccolte a sprazzi, che colleghi tra loro con molta fantasia per arrivare a sconclusionate conclusioni tutte tue, e non contempli neanche la possibilità che possa esserti dimostrato il fatto che hai torto: ti faccio notare che Jonny, nei commenti del post della risposta alla pro ana, si è offerta più volte di far vedere privatamente le sue fotografie di vita privata, e dal momento in cui lo ha fatto, "magicamente" nessuna di quelle che le dava contro ne ha più voluto sapere niente (e questo non per difendere Jonny, che non conosco e che a giudicare da come si esprime di solito neanche ci tengo a conoscere): allora dillo (ditelo) che in realtà della verità non te (ve) ne importa, e il tuo (vostro) obiettivo è solo, come ha scritto anche butterfly Anna, quello di fare polemica. Poiché però il mio obiettivo è diverso, ed è anche in questo caso quello scritto da butterfly Anna, ovvero leggere qualcosa che mi aiuti nella mia lotta contro la bulimia, condividere il mio punto di vista sugli argomenti trattati, e leggere altre opinioni, la tua polemica da bambina dell’asilo nido la smetto qui.
Passo e chiudo.
Commento al post: Questo commento è un commento al post, ma anche un commento-risposta alle ragazze che hanno commentato prima di me (perché riprenderò delle cose che hanno detto loro). Chi ha commentato prima di me (Samantha, butterfly Anna, Ilaria, Darkness) ha infatti di fatto scritto moltissime cose che ho pensato anch’io dopo aver letto questo post. Anch’io credo che una settimana del genere sia fatta principalmente per “lavarsi la coscienza”. Ed è una cosa bruttissima da dire, perché se l’informazione sui dca venisse data in maniera costante e nella maniera giusta, non ci sarebbe neanche bisogno di fare una cosa del genere, o comunque se la si facesse sarebbe puramente simbolica. Secondo me la settimana dei dca dovrebbe essere dedicata: A TUTTI. Sia a chi ha un dca, sia ai familiari, ai conoscenti, a chi non ha mai avuto a che fare con i dca, insomma, veramente a tutti. Per tanto dovrebbe essere articolata in maniera differente, sulla base del target: certe cose dovrebbero essere fatte per chi ha il dca, certe cose per le famiglie, certe cose per chi non sa niente di dca, eccetera. Quello che voglio dire è che ci dovrebbero essere delle iniziative più mirate, a seconda di chi è il pubblico. Ma, soprattutto, bisognerebbe che le informazioni che vengono veicolate fossero quelle giuste: è inutile parlare anche per anni, se si dicono cose non vere sui dca e ci si limita a ripetere i soliti luoghi comuni. Tra i siti nei link di questo post, mi ha colpita in negativo soprattutto quello del NEDA, che a quanto mi risulta è una delle associazioni più importanti ed influenti negli usa per quanto riguarda i dca. Ragazze, avete visto la parte in fondo della home page di quel sito???????? Ci sono elencati gli sponsor del sito, e sono TUTTE CLINICHE PRIVATE per il trattamento dei dca. Che vergogna!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Per forza di cose poi che le cose che vengono scritte sono di parte!!!!!!!!!!!!!!! Per concludere, secondo me non servirebbe neanche tanto per rendere la settimana dei dca più utile e produttiva: basterebbe che l’azione fosse concentrata sul raccogliere e condividere le testimonianze di persone che hanno avuto o stanno avendo un dca, e farle ascoltare a tutti, perché per spiegare come funziona e cosa significa veramente avere un dca, l’unica cosa ragionevole da fare e far parlare e star ad ascoltare chi ha un dca. E magari anche evitare che poi la televisione mandi messaggi contradditori (come ha già fatto notare butterfly Anna) rispetto a queste testimonianze, perché altrimenti la gente si confonde, e ritornano a galla i soliti luoghi comuni falsi.
Ha fatto bene la prima tizia a nominare i campi di concentramento, lì c'era gente che la fame la pativa davvero, non come voialtre che volete solo farla pagare ai vostri genitori per chissà quali colpe immaginarie.
E poi io mi sarei anche rotto di sta storia, mia sorella ci fa morire con la sua anoressia da 6 anni, mia madre e mio padre disperati noi altri due figli le briciole, alla ruota che cigola il grasso, sì quel grasso che lei si vede addosso anche se pesa 42 chili x quasi 1.70.
Ma la volete finire con ste storie, che siete malate eccetera, perché sentite i casi sono due:
1) o siete davvero malate, e allora fate quello che vi dice il dottore lo psicologo il dietologo e cercate di uscirne senza inventarvi mondi paralleli dove siete brave e fighe solo voi e gli altri cattivi non capiscono mai povere stelle... ma voi pensate di saperne più dei medici, come tutti i matti che non si accorgono di esserlo;
2) oppure avete il diritto di decidere questo e quest'altro, se come quando guarire, e lo psicologo non capisce, la mamma è sempre str...a, il dietologo vi vuole far ingrassare eccetera, e allora non siete davvero malate ma solo delle egoiste viziate.
Siete tutte così come mia sorella, conta solo quello che sentite voi e non avete mai, dico mai una parola per le famiglie che tenete in ostaggio con le vostre mattane... anche su sto blog è tutto un la vita è la vostra, solo voi potete decidere, quello che dicono gli altri non conta... e allora via di casa, pagatevelo da sole il dottore le cure eccetera, visto che il dolore dei vostri genitori per voi conta meno di zero.
Rosa
Cara Rosa, cercherò di scrivere in maniera totalmente educata e provando a non farmi fraintendere.
dalle tue parole si nota completamente che non hai mai provato un dolore simile, mai provato quella che viene definita una malattia mentale, che sia un DCA O quant'altro. Goditi la tua serenità, sei fortunata a non vivere costantemente con uno spettro dietro che ti divora l' anima.... Ma sappi che questo fantasma arriva inaspettatamente e può colpire tutti... Non te lo sto augurando, per carità... Però sparare sentenze e offese senza capirlo davvero non è giusto. Anche chi non lo avrebbe mai detto può ammalarsi di ciò. Anche chi si reputa forte o chi le considera emerite cazzate da bombette deficienti.
Io non avrei mai pensato di ammalarmi di anoressia... Eppure eccomi qui, a combattere contro di essa. E non me ne vergogno. Per niente.
Sono contenta alla fine di passare un momento così delicato, così difficile, poichè allo stesso tempo, cadendo, rialzandomi, sto crescendo. Cresco in maniera smisurata, capisco ciò che conta davvero e riesco pure a conoscermi meglio. Sto diventando una persona migliore con la malattia e te lo dico sinceramente, preferisco essere chiamata "pazza", egoista, bimbetta che avere una mentalità chiusa, cattiva come la tua...
mi rendo conto che con patologie così si manda in crisi un intero nucleo familiare, molto spesso si fanno pure soffrire gli altri......ma sai quante malattie sono un peso per tutta la famiglia? Mio fratello é autistico. È colpa sua? No. Eppure è un peso estremo per tutti noi, sopratutto quando non vuole capire, quando vuole fare ciò che vuole o si arrabbia in maniera elevata.... Lui accentra l' attenzione verso di sè e non pensa a me, a mamma, a babbo... È egoista allora? Non si merita niente da noi? Lo rinchiudiamo in un istituto per farci la bella vita? Io mi sono ammalata di fronte a queste situazioni. Al non avere tempo da passare con i miei genitori, sempre dietro a lui, a cavarmela da sola ovunque e per qualsiasi problema... A vedere piangere mamma dalla mattina alla sera per i suoi comportamenti.
Quindi non ci sto a sentirmi dire ragazzina viziata. Proprio no. non ci sto a farmi dire che voglio farla pagare ai miei genitori. No. Magari la voglio far pagare a me stessa per la mia debolezza, perché dovevo essere più forte. E accidenti a me se non lo sono. Mi odio. È un autolesionismo. .... Non hai mai pensato che tutta questa magrezza possa essere una enorme richiesta di aiuto verso gli altri? La voglia di essere aiutati per rinascere da una estrema sofferenza? Il bisogno di aiuto poichè non ce la facciamo da sole non significa egoismo... Significa affidarsi agli altr in un momento di crisi... Più o meno lungo a seconda della gravità...
E affidarsi agli altri vuol dire cercare il loro appoggio, una mano dolce che ti accarezza anche mentre tu dall' altra parte la mandi a quel paese perché ti senti morire dentro, ti senti uno schifo soltanto perché hai sempre bisogno di un ausilio..l
Ti consiglio di aiutare tua sorella, solo così ne uscirà prima, solo così potreste stare tutti meglio..
E credimi son soddisfazioni aiutare chi non sta bene, anche quando non ne avresti molta voglia e vorresti un pochino di attenzione verso di te... Può essere un sacrificio momentaneo ma verrai ripagata...
Per Ilaira: chissà come mai di autistici, down eccetera ce ne sono anche in Africa, di anoressiche no... forse qualcosa vuol dire.
E non ti permettere di dire cosa so o non so, perché per le mattane di mia sorella mio papà si è fatto un infarto, adesso che è appena pensionato e poteva vivere un po' tranquillo, invece no, i soldi che già erano pochi sono sempre meno perché la signorina è troppo presa a dimagrire per finire l'università e cercarsi un lavoro, cosa che io e mio fratello abbiamo fatto lavorando anche durante gli studi.
Ma tanto parlo al vento, per le anoressiche ci sono loro, poi loro e poi ancora loro, avessero anche tutta la famiglia che lotta contro una malattia reale ce ne sarebbe ancora solo per loro.
E comunque stare qui a raccontarvela fra voi quanto siete sfortunate e quanto le vostre famiglie non vi capiscono e sono str...i vi aiuta? A me sembra solo una scusa per giustificare la vostra debolezza, tanto ci sono gli altri che deveno essere forti anche per voi.
Rosa
Cosa vorrei da questa settimana? Non dico la distruzione dei luoghi comuni sui DCA perché ahimé sono cose per cui ci vuole tempo, ma almeno un passo verso questa direzione. Basta con questa storia che ci si ammala di anoressia per "colpa dei media", basta con le persone che "sanno tutto" e sanno muovere solo critiche, e soprattutto basta con questi giudizi da due soldi.
Bisognarebbe ficcare in testa a tutti quelli che sicuramente sanno cosa si prova ad avere un DCA senza essersi mai ammalati, che purtroppo dietro ad ognuno di essi c'è una storia, una situazione (familiare e non), degli avvenimenti... non è semplice egoismo, non è essere viziati, non è un capriccio.
Un DCA è una malattia e non ci si ammala per essere come le modelle o qualsiasi altro stupido motivo... poi non escludo il fatto che possano esistere ragazze che si sono ammalate proprio per quello, ma fino ad ora non ne ho conosciuta neanche una.
Il problema è che le persone si accontentano solo di quello che viene sbattuto loro in faccia e di quello che voglione vedere, non si fermano un momento in più a guardare oltre o a cambiare punto di vista - e credetemi, ogni tanto ci vuole.
Chi si occupa di questa settimana, potrebbe offrire consigli e/o un supporto anche a chi sta vicino ad una persona con un disturbo alimentare, perché nemmeno stare da quella parte è semplice.
Come tutte le cose, si potrebbe fare molto meglio piuttosto che pubblicizzare cliniche e quant'altro, però evidentemente il problema è sottovalutato.
L'iniziativa è interessante, ma è il pensiero comune - anche quello di chi la organizza a quanto pare - che la rende così superficiale.
Detto ciò ho trovato i commenti delle altre ragazze (parlo dei commenti inerenti al post) molto interessanti come il post stesso. E quoto totalmente una frase della prima persona che ha commentato: "[...]Ma ci vuole tanto coraggio, perché dovremmo esporci in prima persona, e io personalmente non ne ho adesso.[...]"
E' vero, nemmeno io ne avrei il coraggio, ma è giusto far capire cos'è veramente un DCA e farla finita con questi dannati luoghi comuni.
Buona serata a tutti.
@Rosa: “Cara” Rosa, se Ilaria (che ti ha risposto con molto garbo, pazienza ed educazione) non deve permettersi di dirti cosa sai o non sai, allo stesso modo neanche tu devi permetterti di parlare dell’anoressia lanciando sentenze come se tu fossi l’unica al mondo a sapere la verità su questa malattia. Conosci una sola persona anoressica (tua sorella), ma ti permetti con presunzione di parlare di tutte noi (persone a te sconosciute) con la certezza che siamo nient’altro che copie di quella persona. “Siete tutte come mia sorella”: no, scusa, dico, ma ci conosci? Sai cosa facciamo nelle nostre vite? No. E allora con quale sicurezza ti permetti di fare un’affermazione di questo tipo? Che ne sai se io vivo fuori di casa, se mi mantengo da sola, se mi pago le cure da sola?
Il tuo commento (senza offesa) mi sembra solo la fiera del luogo comune sui disturbi alimentari, basato su una singola esperienza che tu vedi come se fosse l’unica possibile ed uguale per tutti. Ma non è vero.
Tu scrivi che: “ voi pensate di saperne più dei medici, come tutti i matti che non si accorgono di esserlo”. E tu non stai commettendo lo stesso errore? Hai sparato una serie di sentenze sull’anoressia, senza averne le competenze, basandoti su una singola esperienza, eppure con la presunzione di poter riassumere con certezza l’anoressia in due casi di tre righe ciascuno: non ti sei forse comportata anche tu come se ne sapessi più di un medico?! E allora non rinfacciare agli altri le stesse cose che fai anche te.
Ed infine, prima di partire con la sparata, prova almeno a leggere il blog: ti accorgeresti che qui non ci sono persone che si crogiolano nella malattia, ma persone che stanno cercando di stare meglio. Molte di noi stanno seguendo percorsi terapeutici nella loro vita (per lo meno io si), e stanno cercando di lasciarsi alle spalle l’anoressia. Mi spiace se tua sorella non vuole (o, più probabilmente, non riesce) a fare nulla per stare meglio, ma questo non significa che sia così per ogni altra persona con l’anoressia, ed infatti a me mi sembra che qui ci siano persone che si stanno dando da fare. Quindi, hai proprio sbagliato blog su cui scrivere una cosa del genere. Per lo meno, leggi mezzo post prima di lanciarti a cento all’ora in queste sparate del tutto inappropriate.
Charlie
Per Charlie: aha, eccone una con una coda di paglia lunga così! Almeno l'altra aveva risposto con un minimo di educazione, fermo restando che entrambe scrivete proprio il tipo di giustificazioni che mi aspettavo, del resto sono 6 anni che ne sento tutti i giorni: e non è colpa mia (mia allora? dei miei genitori?), e io ce la metto tutta (ah menomale, sennò chissà), e voi non capite (che bisogna mangiare per stare in piedi lo capisce anche un bambino piccolo... se questo è non capire), e non ce la faccio (manco dovesse procurarsi il cibo nella giungla, glielo scodella mammina pronto... e mai che abbia portato a casa 1 fottuto euro).
Ah, e poi per quanto riguarda la fiera del luogo comune: ma non sarà che se tutti dicono una cosa, almeno un pizzico di verità c'è? Che tutte le bubbole psicologiche che tirate in ballo sono frottole che questi falliti inventano per speculare sulla vostra debolezza e sul vostro vizio?
E' quando una cosa è vera e ci mette con le spalle al muro che ci rode, perché dobbiamo ammettere che abbiamo sbagliato tutto... e voi non avete un briciolo di umiltà, né di amore per le vostre famiglie che state divorando con le vostre manie!
Poi mi piace che voialtre spariate a zero sui medici che tentano di curarvi - come se non dovessero già badare a tanta gente che sta male davvero (cancor, diabete, cardiopatie, sclerosi multipla...malattie vere insomma)... è assurdo vi rendete conto?
Lo chiedo a Veggie: non so se e in cosa sei specializzata, ma facciamo esempio tu fossi una cardiologa, davanti al paziente a cui devi mettere un triplo baipass cos'è, gli dici: oh, se vuole...sennò mi dica lei come devo curarla? Non penso proprio.
La cura c'è, siete voi che non volete guarire (ammesso che siate malate sul serio) per continuare ad attirare l'attenzione.
Questa è la storia mia e di tutte le altre povere famiglie cha abbiamo incontrato in questi anni di calvario fra ospedale TSO gruppi di aiuto centro specializzato... mamme e papà disperati che pendono dalle labbre di ste ragazzette incarognite cattive come la peste, dalle stupidette di 13 anni a donne fatte e finite, qualcuna con marito e figli anche!
Va bene, continuate a vivere nel vostro mondo di fantasia dove siete belle brave povere stelle solo voi e le famiglie cattive... si soffre per niente, io di mia sorella adesso me ne strasbatto.
Rosa
@Rosa: Tu per prima ti sei rivolta in maniera molto maleducata, dunque perché pretendi educazione da me? Se tu per prima non dai rispetto, non puoi pensare né pretendere di riceverne.
Fermo restando che io non ho scritto nessuna giustificazione, perché non ho parlato di me stessa come invece ha fatto Ilaria, ti ho soltanto fatto notare che dall’esperienza di una singola persona (tua sorella) non puoi in nessun modo estrapolare un paradigma che valga sicuro per tutte le altre persone.
In quanto alla fiera del luogo comune, visto che tu chiami in causa il parere di Veggie, allora anch'io ti rispondo rifacendomi a uno degli ultimi post di Veggie, quello in cui parla del caso stamina: c’è stato un periodo in cui tutti hanno detto che il metodo stamina era la soluzione per certe malattie. Poi la scienza ha dimostrato che non era vero, e che il metodo stamina era farlocco. Eppure, prima di questa dimostrazione, tutti credevano che fosse una vera cura. Quindi, sempre citando quel post di Veggie: “il fatto che anche millemila persone possano credere ad un mucchio di balle, questo non le trasforma in alcun modo in verità. E se anche millemila persone affermano una cosa stupida, quella cosa non smette comunque di essere stupida. “ Contestualizzando: le persone che non hanno l’anoressia, e che conoscono questa malattia solo attraverso quello che sentono dire in tv, non possono far altro che ripetere quello che sentono dire, e seguendo tutti gli stessi programmi, dicono tutti le stesse cose. Ma questo non le rende comunque vere, perché non è il numero che fa la verità.
Per il resto, si tratta di una serie di cose che continui a sostenere soltanto te: non ho scritto da nessuna parte che sparo a zero sui medici, al contrario ho scritto che sto facendo psicoterapia. Non ho neanche scritto da nessuna parte che non è colpa mia, né che non ho sbagliato tutto. È indubbiamente colpa mia, perché nessuno mi ha puntato una pistola alla tempia costringendomi a restringere l’alimentazione, ed è stato indubbiamente uno sbaglio, perché mi ha rovinato la vita sotto ogni aspetto. Non lo nego in nessun modo, e mi assumo ogni responsabilità di quello che ho fatto, e penso che lo faccia anche tua sorella, se non è completamente andata. Non sei tu, adesso, quella che sta facendo la scena della vittima, prostrata da questa terribile sorella che ti ha rovinato tutto? D’altronde, se il tuo atteggiamento è quello di “che c’è da capire? se questo non è capire”, è evidente che la cosa non ti interessa, quindi perché ti scaldi tanto?
A me sembra infatti che qui quella più arrabbiata e che ci sta rodendo più di tutte sei proprio tu, dato il tono dei tuoi commenti: questo non ti dice niente a proposito della tua stessa coda di paglia?
C.
Per rosa:
Prima di tutto questo non è di certo un blog che si trova per caso,quindi sicuramente sei entrata qui cercando qualcosa riguardo l'anoressia,poi se hai fatto questa ricerca semplicemente per sfogare la tua fruatrazione non lo so!
Ho riflettuto un po prima di scrivere qualcosa di troppo scontato in modo frettoloso..sai il tuo commento mi ha fatto sentire un po una persona di merda inizialmente,insomma secondo me,al di la del fatto che sei stata davvero esagerata (perché come hanno detto le altre non è che siccome tua sorella è così allora lo siamo tutte noi),capisco la tua frustrazione io lo sono verso me stessa figurati! Ho le tue stesse domande,mi chiedo "perché la mia testa,la mia mente mi dice che non devo mangiare?" "Perché per quanto io capisca che cibo vuol dire ovviamente vita e salute quando me lo mettono davanti ho l'ansia?" Il problema non è non mangio così sono bella e magra(se fosse solo quello allira praticamente ogni donna del pianeta sarebbe malta non ti pare? Tutte vogliono essere belle e magre),ma non mangio così sono forte così sono sicura di me così ho il controllo su di me,il perche non lo so e questo mi fa davvero arrabbiare con me stessa e se sono qua,se molte di noi sono qua è per cercare di capirci qualcosa,sicuramente ho fatto la mia parte in nel corso di questa malattia ma non penso di essere arrivata fin qui per un semplice vizio (io come tante altre persone)insomma sarebbe un vizio davvero estremo! In qualsiasi caso se ti fossi almeno minimamente degnata di leggere qualcosa in più del blog ti accorgeresti che molte di noi sono qui apposta per cercare di capirsi propio per non dover far pesare questa malattia sugli altri,per non dover arrovellare i cervelli dei nostri famigliari con questo problema per trovare una risposta non per crogiolarci nei nostri problemi e lamentarci di quanto la nostra famiglia o le persone non ci capiscano o siano stronze,questo lo hai detto solo tu! Anche perché io personalmente amo i miei genitori e la mia famiglia e tutte le persone che mi stanno vicine e non gli ho mai fatto pesare la mia malattia non gli ho mai coinvolti in questo e mai lo farò! E i tuoi genitiri probabilmente sono dei santi ad aver avuto il coraggio di aiutate tua sorella non tutti sono disposti a farlo e se tua sorella non vuole cogliere l'occasione non è un problema nostro,non ti da il diritto di entrare qui a sperare sentenze su persone che stanno solo cercando di aiutarsi a vicenda,di riprendere una vita normale per non pesare su noi stesse e su gli altri!
E comunque è ovvio che in africa non ci sia l'anoressia,in africa non esistono praticamente neanche malattie mentali in generale il loro problema è mangiare,sopravivvere e basta,c'e poco da dire su quanto sia stato stupido questo tuo commento,in africa non possono neanche fare un commento rabbioso in un blog come hai fatto tu ma non è che ti dico di pensare agli africani che non non sanno neanche cosa sia un blog! È un ragionamento senza senso gia che noi siamo nate in paese moderno e sviluppato quindi mi sembra un po stupido fare dei paragoni del genere! Non intendo fare vittimismi non ti diro che non potrai mai capire la nostra sofferenza o cose del genere perché penso che tu come tutti avrai i tuoi problemi e soffri come tutti gli esseri umani e soffri anche per la tua situazione famigliare e poi non è mica una gara a chi sta più male,sicuramente non capisci come si possa soffrire di anoressia o bulimia o di un altro qualsiasi disturbo alimentare,ci sono tantissimi motivi per cui soffrire anche ben peggori dell'anoressia ma questo non fa di un anoressica semplicemente una viziata! Poi magari tua sorella è così,io non la conosco,ma allora tu che ci sei antrata a fare in blog che tratta seriamente il tema dei dca? !
Perché è stato cancellato il commento n. 22, l'ultimo che si poteva leggere? Oggi c'era, e mi era sembrato divertente... L'ironia e il sarcasmo solo quando.fanno comodo a te, vero, Veggie?? Madonna mia, sono sempre più allibita da certi scivoloni... Peccato.. Questo blog scade sempre più nell'assurdo...
@ Samantha – Quello che scrivi, tanto a proposito della “ED Awareness Week”, quanto a proposito dell’azzeccatissimo parallelo con la Giornata della Memoria, è tristemente vero… Anch’io, in prima battuta, ho avuto la sensazione che iniziative del genere fossero una sorta di contentino, sia per chi è malata (che così si sente considerata… (?)), sia per chi non è malato (che così si lava la coscienza..)… ed è una cosa veramente sterile. Sono d’accordo con te sul fatto che raccogliere ed ascoltare testimonianze sarebbe la cosa migliore da fare per fornire agli altri un’informazione corretta e mirata… d’altro canto, comprendo perfettamente le tue remore, perché in fin dei conti sono anche le mie: tranne qualche video su YouTube (opportunamente taggato affinché nelle ricerche salti fuori solo se s’inseriscono determinate parole chiave strettamente inerenti i DCA…), e un video rilasciato per MTV (che ho consentito solo perché veniva mandato in onda in 3° serata, dopodichè sarebbe rimasto – e tuttora è – solo su Internet, on demand…), non ho fatto nient’altro. Okay, c’è questo blog, ma è per mia deliberata scelta significativamente anonimo per quanto riguarda “Veggie la persona al di là dell’anoressia”… proprio al fine di tutelare la mia vita quotidiana e privata. No, non è semplice metterci la faccia, tutt’altro… e di fronte a quest’affermazione, ti lascio il seguente spunto di riflessione: come mai è così difficile metterci la faccia?... (Forse perché il preconcetto sociale nei confronti di chi ha un DCA è ancora enorme, e negativo?!... E questo non è ancora più svilente?...)
@ Anonima (27/02/2015, ore: 16.09, e commenti anonimi seguenti) – Non entro in merito alla discussione con Wolfie, visto che ti ha già risposto lei e dunque io sarei meramente reiterativa… in quanto a questo, mi limito quindi ad una citazione di Tacito, che riassume il mio pensiero: “Quippe adulationi foedum crimen servitutis malignitati falsa species libertatis ines.”. Mi soffermo invece piuttosto sulla sensazione che mi scaturiscono in generale i tuoi commenti. Immagino che non t’importi visto che, effettivamente, in fin dei conti, per te non sono altro che una perfetta sconosciuta… ed immagino che probabilmente neanche leggerai questa mia risposta, ma tant’è… io la scrivo lo stesso, perché è comunque quello che penso, e quello che mi viene da dirti. E quel che penso, molto semplicemente, è che mi fai compassione (in senso buono, eh!...). Perché se leggo i tuoi commenti mi viene da pensare che dall’altra parte del monitor ci sei tu, e sei vera: una ragazza (o un ragazzo) che ha trascorso giornate su giornate inchiodata davanti al monitor di un computer, per scandagliare i miei 470 e passa post con relativi commenti, nonché i molteplici post e commenti di altri blog, e altrettanto tempo a rimuginare cercando d’ideare collegamenti e vite più o meno plausibili… non riesco neanche a immaginare, in effetti, quanto tempo possa volerci per passare in rassegna numerosi blog, ritirare fuori contenuti vecchi di anni e cercare di stabilire connessioni pseudo-logiche… un lavoro certosino. (Un lavoro certosino e senza un vero e proprio fine, descrizione che calzerebbe a pennello anche ad ogni qualsiasi DCA, mi verrebbe da aggiungere…). Un lavoro di una tristezza infinita. No, neanch’io credo che il tuo obiettivo sia quello di screditare me, o Wolfie, o Jonny, o ButterflyAnna, od ogni qualsiasi altra lettrice (non ve ne sarebbe ragione, visto che stiamo parlando di una serie di perfette sconosciute che, all’atto pratico, non impattano in alcun modo nella tua vita reale quotidiana)… anche perché, come tu stessa e tutte quante avete infine convenuto, ognuno sceglie la verità a cui credere tra le tante alternative parimenti possibili, che per lo più è la propria, a prescindere da tutto.
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(...continua)
La mia sensazione (sottolineo, la mia sensazione) è che tu abbia semplicemente una gran rabbia e frustrazione dentro per vattelappesca ragioni e problemi nella tua vita, e che tu abbia trovato un qualsiasi capro espiatorio da utilizzare come valvola di sfogo… in fin dei conti, se la tua attenzione è catalizzata sullo scandagliare per filo e per segno una serie di blog su cui costruire castelli, la tua testa non pensa davvero. Non pensa a te, alla tua quotidianità, alla tua vita. E se non ci pensa, quei problemi (quali che siano) spariscono… almeno per tutto il tempo in cui stai davanti al computer. È una strategia di coping come un’altra, come il DCA. Ed un qualcosa che parimenti riempie il vuoto che percepisci adesso nella tua vita, e che in questo momento non sapresti come altrimenti colmare. Che altro posso dirti? Solo un’ultima cosa… ti auguro che le cose cambino, ma soprattutto che prima o poi arrivi il momento in cui sarai tu a volerle cambiare. Ti auguro che tu possa passare le tue giornate lavorando, studiando, facendo sport, dedicandoti ai tuoi hobby, stando quanto più tempo possibile con i tuoi amici e con le persone cui vuoi bene… insomma facendo tutto quello che ti pare e piace, e vivendoti la vita a pieno, contenta di quello che stai vivendo. Ti auguro di riuscire a combattere contro i tuoi problemi, quali che siano, per poter trascorrere le tue giornate con serenità, riempiendole di tutte le cose che valgono… e anche dedicando del tempo alla lettura e al commento di vari blog, del mio stesso blog, perché no?!, scrivendo sempre tutto quello che vuoi, in positivo e in negativo… in fin dei conti anche questo è interessante, ed è uno dei tanti spicchi della vita. Ma ti auguro che questo tempo sia circoscritto ad un lasso che non t’impedisca di vivere tutto quello che c’è di veramente bello nella vita e che, credimi perché te lo dico per esperienza, è ben lontano da questo monitor. Insomma, semplicemente, ti auguro di stare bene, qualsiasi cosa questo significhi per te. Ti auguro di riuscire a vivere una vita luminosa, perché sei lì fuori a ridere nel sole insieme ai tuoi amici… e non meramente una vita luccicante, perché l’unica misera cosa che ti resta è il riflesso del monitor di un computer davanti al quale perdere tutto, e perderti. Ti abbraccio…
@ ButterflyAnna – Giornata contro l’autolesionismo?!... Wow, questa mi giunge nuova…! E dire che ho anche avuto problemi di autolesionismo… Sì, proprio American Spirit, niente da dire… A parte questo, le riflessioni che fai sono profondamente giuste… Non ho una risposta alle tue domande, ti dico semplicemente la mia opinione… Le interviste a ChiaraSole e a Fabiola De Clerq tirano fuori delle cose assolutamente giuste e vere… ma anche ben difficili e dure da mandare giù, tanto per l’opinione pubblica, quanto per la gente in generale… ecco perché poi riemergono le trasmissione contenitore in cui vengono tirati fuori i peggio clichè sui DCA… date a Cesare quel che è di Cesare, alias dite alla gente quello che la gente vuole sentirsi dire… Perché è più facile trincearsi dietro immaginarie colpe della moda o della società, che non venire a patti col fatto che il problema è nel singolo, e non si può arginare esternamente…
P.S.= Grazie per la risposta che hai dato a Rosa… hai scritto delle grandi verità. GRAZIE.
@ Anonima (28/02/2015, ore: 15.03) – Se avessi qualcosa da nascondere, o temessi in qualche modo di essere screditata, basterebbe che moderassi i commenti, o anche semplicemente che togliessi l’opzione di commento anonimo (che è peraltro assente dalla maggior parte dei blog), e l’eventuale problema (che, come puoi vedere, per me problema non è) sarebbe risolto alla radice.
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Mera curiosità: come fai a dire che questo blog non lo legge quasi più nessuno?... Non sono ironica, te lo chiedo perché, dalle statistiche di blogger (sono delle statistiche che blogger elabora relativamente ad ogni blog, e che l’admin di ogni blog può leggere quando accede al suo blog con le proprie credenziali), risulta che ho 328 lettori fissi, e una media di 800 visualizzazioni del blog/die… In quanto al numero dei commenti, se ci fai caso è associato alla tematica trattata dal post: su quelli scientifici (che non erano presenti nei primi anni di vita del blog, perché non avevo ancora adeguate competenze per scriverne…) in genere i commenti sono in numero minore, probabilmente perché tratto tematiche di più difficile comprensione… Mentre il numero di commenti aumenta nei post più “leggeri”, in quelli più strettamente di auto-aiuto, o su quelli (rarissimi) personali… Bè, credo sia una cosa del tutto normale. Poi, certo, resta ovviamente il fatto che chiunque è libero di commentare o meno… se ricevo commenti mi fa piacere, naturalmente… ma, al fondo di tutto, essendo io per prima un essere umano, c’è il mio personalissimo bisogno di scrivere qui, perché è una delle tante cose che, nel suo piccolo, mi mantiene salda sulla strada del ricovero… e questo, serve a me a prescindere dal numero di lettrici e di commenti.
@ Ilaria* - Capisco quel che intendi dire, e da un certo punto di vista posso essere anche d’accordo con te… sono d’accordo su quanto scrivi in merito al rispetto. Però, vedi, il problema secondo me emerge dal fatto che il tutto viene condotto in maniera raffazzonata. Per cui, l’idea di base può essere anche buona quanto vuoi, può essere anche ottima… ma implode su se stessa. Tutto il tuo discorso è molto giusto, non lo metto in dubbio… ma si scontra con una realtà dei fatti che è lontana anni luce dalle tue idee… Ed è su ciò che io questiono: non metto in alcun modo in dubbio la bontà dell’iniziativa di fondo… metto fortemente in dubbio, tuttavia, il modo in cui viene realizzata…
P.S.= Grazie per la risposta che hai dato a Rosa… Le ho risposto anch’io, ovviamente, ma ci tenevo a ringraziarti perché sento di condividere i contenuti di ciò che le hai scritto… (mi riferisco ovviamente alla parte in cui parli in generale… poi è ovvio che la tua personale esperienza di vita, e le motivazioni che ti hanno spinto vero l’anoressia, sono un qualcosa di personalissimo…)
@ Darkness – Sono purtroppo costretta a darti ragione… come scrivevo qui sopra ad Ilaria*, l’idea di base è buonissima… ma l’impostazione generale è veramente scadente… il che fa abbassare di livello tutto quanto… ed è un peccato, perché se sfruttata a dovere potrebbe essere davvero utile e dare tanto, una settimana così…
@ Wolfie – Dato che tu hai citato le ragazze che hanno commentato prima di te, ti rimando ai commenti che ho lasciato loro… Ed aggiungo soltanto che mi piace la tua idea della ripartizione secondo target… anch’io penso che una settimana del genere dovrebbe essere per chiunque, nelle modalità più consone per ciascuno… Purtroppo neanche le info veicolate sui DCA spesso e volentieri sono giuste, figuriamoci tutto il resto… ed è un vero peccato…
@ Rosa – Ciao Rosa, non parli affatto al vento, anzi… come vedi sono qui e rispondo ai tuoi commenti in più parti, perché tocchi diverse tematiche… In rigoroso ordine random, rispondendo innanzitutto alla domanda che mi fai nel commento in cui rispondi a Charlie (un incastro di parole, insomma…): no, non sono specializzata… dopo essermi laureata, abilitata e iscritta all’albo ho avuto la fortuna di trovare subito lavoro nel settore medico… quindi ho scelto questa strada e non mi sono iscritta a nessuna scuola di specializzazione. Tuttavia, pur non essendo specializzata, fino allo scorso Dicembre ho lavorato come medico di 118, quindi l’esempio che tu citi in realtà lo capisco bene…
(continua...)
(...continua)
Immagino che quello che sto per scrivere potrà stupirti, ma la risposta è sì: nel rispetto dell’articolo 32 della nostra Costituzione, “nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario” (cit.). All’atto pratico, questo si traduce col famoso consenso informato: riprendendo il tuo esempio, io cardiologa ho il dovere di informare il paziente che per curare la sua malattia è necessario mettere un triplo bypass… ma posso effettivamente metterglielo solo se lui stesso mi autorizza a farlo. Se glielo metto contro il suo volere, mi sbattono in prigione che è una bellezza… e non conta niente che io dica: “Accidenti, ma gliel’ho messo per salvargli la vita!”, perché se agisco senza prima aver acquisito il consenso del paziente violo la legge e dunque, per quanto possa aver fatto una cosa encomiabile come salvare una vita, sono a tutti gli effetti colpevole. (E qui mi potrai dire che è un paradosso della legge italiana, e non avresti tutti i torti… ma non sono io che decido). Ergo, se io cardiologa dico al paziente che bisogna mettere questo triplo bypass, e insisto fino allo sfinimento perché so che è la cosa giusta da fare, ma il paziente comunque mi dice: “No, io non me lo voglio mettere, perché ho deciso di curare quest’infarto con l’omeopatia!”, per quanto io possa reputare una follia la sua decisione, sono tenuta rispettarla e a non agire in alcun modo, e a lasciare che vada dall’omeopata.
Per quanto riguarda invece quello che hai scritto in merito all’autosufficienza… mi permetto di risponderti con cognizione di causa, visto che mi trovo esattamente nella situazione che tu citi nella parte finale del tuo primo commento: vivo da sola da quando mi sono diplomata alle scuole superiori, da allora mi sono mantenuta e mi mantengo economicamente in maniera autonoma (durante gli anni universitari col lavoro come istruttrice ed arbitro di karate, adesso ulteriormente con la professione medica), e ovviamente sin da allora mi pago autonomamente le visite dalla psicologa e dalla dietista, così come autonomamente mi gestisco in ogni aspetto economico della mia vita (affitto, spese, automobile, bollette, etc…). Non ho avuto né genitori né fratelli stronzi, anzi, al contrario: sono sempre stata, e tuttora sono, in buoni rapporti con la mia famiglia, quindi figuriamoci se c’è qualche scotto… Ho avuto con i miei genitori i classici litigi per le stupidaggini adolescenziali, come credo succeda in ogni qualsiasi famiglia del mondo, ma per il resto abbiamo sempre avuto un buon rapporto… anche se ovviamente, ora come ora, abitando altrove, i contatti si sono necessariamente ridotti. Eppure, il fatto che io sia una donna ormai adulta, autonoma, indipendente, laureata e lavorante, autosufficiente, non cambia il fatto che debba combattere quotidianamente per tenere testa all’anoressia. Il mio è ovviamente l’esempio banale di un singolo individuo (me stessa), senza naturalmente avere alcuna pretesa di verità universale… ti ho descritto la mia situazione semplicemente per dirti che, quando si parla di malattie come l’anoressia, è impossibile fare di tutta l’erba un fascio come mi sembra tu abbia cercato di fare nei tuoi commenti: ogni persona è una storia a sé. Probabilmente per tua sorella è in un determinato modo… o, per lo meno, tu vivi la situazione di tua sorella in un determinato modo… ma questo non significa che sia così per il resto del mondo. So che sei arrabbiata per la situazione che stai vivendo, e che probabilmente le mie parole ti stanno solo facendo irritare ancora di più, ma vorrei comunque invitarti ad una riflessione: se bastasse seguire una dieta prescritta dal dietologo per “guarire” dall’anoressia, allora sarebbe questa veramente una malattia?... (Perché quello che si sceglie – bada bene – è solo il sintomo alimentare, non la malattia).
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Vorrei anch’io che fosse così semplice, Rosa. Vorrei anch’io che, adesso che sono tornata al mio set-point di peso corporeo fisiologico, ogni singolo brandello di anoressia se ne andasse dalla mia mente. Purtroppo non è così, è un dato di fatto… c’è da combattere giorno dopo giorno. E l’obiettivo di questo blog, infatti, è proprio quello di cercare di supportarci a vicenda, condividendo strategie di auto-aiuto, per cercare di tener testa all’anoressia… ergo, se scrivi che siamo qui a leccarci le ferite senza pensare agli altri, è probabilmente perché hai scritto il tuo commento di getto, senza leggere neanche un singolo post (infatti ho scritto anche diversi post dedicati alle famiglie di chi ha un DCA, che ti invito a leggere). Ma è del resto comprensibile che tu possa aver scritto di getto, presa dallo sconforto di fronte ad una situazione che ti senti costretta a subire passivamente da anni, senza che niente cambi. Purtroppo su questo c’è poco da fare: solo tua sorella può scegliere di combattere contro l’anoressia, e fino a che non lo farà, è ovvio che niente cambierà… perché niente cambierà, se lei non si dà da fare per cambiarlo. Posso solo suggerirti una cosa: non fare scale di paragoni tra dolori, non serve a niente. Tu stai male. Tua sorella sta male. State tutte e 2 male. E il dolore, nel momento in cui lo si prova, per ogni qualsiasi ragione, è un assoluto. A che serve, perciò, cercare di costruire una scala di intensità? Forse, piuttosto che farvi la guerra a vicenda, e provare rancore inespresso da ambo le parti, potrebbe essere utile che cerchiate di trovare una soluzione… insieme. Con le guerre fredde si può andare avanti per anni, si può andare avanti anche per una vita… e poi alla fine tutti perdono e nessuno vince, perché una guerra porta a chiunque solo dolore e devastazione. Io vedo nelle tue parole non semplicemente rabbia… quanto piuttosto tristezza, stanchezza, risentimento, esasperazione… Per cui, mi permetto comunque di dirti che, delle due, l’una:
1 - Considera che una malattia è tale anche se ad essa soggiacciono meccanismi mentali che, non avendola vissuta in prima persona, non riesci a comprendere, e prova a cercare di reinstaurare un dialogo con tua sorella, anche solo per tirare fuori quello che hai dentro, spiegarle il tuo punto di vista, lasciare che lei ti spieghi il suo, e vedere se sia possibile intraprendere un percorso terapeutico più costruttivo di quelli fatti sinora, anche col tuo supporto.
2 – Da quello che scrivi, mi pare di capire che anche tu sei adulta ed economicamente autonoma (da quello che leggo, mi sembra di capire che anche tu avevi già iniziato a lavorare mentre completavi il tuo percorso universitario… correggimi se sbaglio), per cui, se stai vivendo una situazione che ti fa stare profondamente male, e dalla quale vuoi prendere le distanze perché senti che sei arrivata ad un limite di non tolleranza, prendi e vai via. Nessuno ti spiana contro una mitragliatrice costringendoti a continuare a vivere con la tua famiglia d’origine. Se tutto quello che ora come ora sei capace di fare è rovesciare astio su tua sorella e sulla situazione familiare che si è venuta a creare… allora via di casa, pagatelo da sola un appartamento, le bollette, l’automobile, tutte le spese della vita quotidiana, rifatti una vita del tutto autonoma altrove, visto che il dolore di tua sorella per te conta meno di meno zero. (Quest’ultima vuole essere una provocazione, ovviamente: solo per farti notare che, guardando l’altra faccia della medaglia, sei tu che fai la figura della ragazzina viziata che punta i piedi e fa le bizze perché, a causa della malattia della sorella, ha avuto meno attenzioni da parte dei genitori, è stata ascoltata e accudita di meno, ha avuto meno soldi a disposizione per comprarsi quello che voleva, quanto è stata sfortunata ad avere una sorella così, e ha dovuto sgobbare di più… A conti fatti, dunque, tu e tua sorella contemplate la stessa prospettiva da 2 punti di vista…)
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P.S.= In quanto a quello che hai scritto nel tuo secondo commento, di persone malate d’anoressia in Africa purtroppo ce ne sono… non ti far abbindolare da un falso luogo comune. E, se ne hai tempo e voglia, leggi il post che ho pubblicato oggi: ispirata dal tuo input, ho fatto qualche ricerca a proposito della diffusione dell’anoressia nei Paesi non-occidentali e… puoi leggere i risultati nel post odierno.
@ Wrong – Sì, Wrong, al contrario del tuo nick hai proprio ragione: cercare di abbattere i luoghi comuni sui DCA sarebbe proprio la direzione che sarebbe opportuno intraprendere. Purtroppo, per chi non ha vissuto una qualsiasi malattia sulla propria pelle, è estremamente difficile riuscire a comprenderla… e, certo, le informazioni che per lo più vengono veicolate ora come ora dai mass media proprio non aiutano, anzi, al contrario, gettano benzina sul fuoco, perché spesso e volentieri non fanno altro che ricalcare luoghi comuni su luoghi comuni… e se la gente sente dire determinate cose dalla TV millemila volte, poi è ovvio che finisce per crederci, se non l’ha provato sulla propria pelle… ma questo non significa che le cose che vengono dette siano vere. Perché per lo più non lo sono. Neanch’io ho mai conosciuto ragazze che si siano ammalate di anoressia perché volevano fare le modelle (poi, certo, non escludo la possibilità… dico solo che non mi è mai capitato)… perché anche questo è fondamentalmente un cliché… L’anoressia è una malattia ad eziologia multifattoriale, che dipende da problematiche vere e molto più numerose e profonde della mera alimentazione… Le tue idee per migliorare la “ED Awareness Week” le trovo ottime, in effetti… bisognerebbe solo che fossero un po’ più diffuse tra chi si occupa di queste patologie, e non solo da chi ha queste patologie… e questo non è volerne sapere più dei medici, ma la tanto banale quanto vera constatazione che nessuno è in grado di capire veramente e profondamente niente che non abbia provato sulla propria pelle.
Ti rimando inoltre alla mia prima risposta che ho dato a Samantha, per quel che concerne la difficoltà dell’esporsi in prima persona… e, quindi, giro anche a te lo stesso interrogativo/provocazione che ho rivolto a lei…
@ Charile – Grazie per aver condiviso il tuo pensiero rispondendo a Rosa…
@ Anonimo (05 Marzo 2015, ore: 23.28) – Non ho cancellato nessun commento… anche perché, se l’avessi cancellato, ne sarebbe comunque rimasta parziale traccia, come puoi vedere. per esempio, da qui:
http://anoressiabulimiaafterdark.blogspot.it/2009/12/affrontare-il-natale.html?showComment=1356004537098
(vedi coda finale di commenti cancellati) dove a suo tempo ho cancellato una serie di commenti-spam dove venivano proposti link di siti che vendevano il Viagra, lo Xanax e cose del genere…
Blogger permette ovviamente di cancellare i commenti, sia agli stessi autori del commento, sia agli admin dei blog… ma non di epurarli come se non fossero mai esistiti (a meno di non eliminare in toto il post…).
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