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giovedì 24 giugno 2010
Domanda #13: Perfezionismo
La domanda cui rispondo oggi è un’altra di quelle che mi ha posto Francesca, qualche tempo fa. Si tratta di:
“Cosa pensi del perfezionismo clinico e del suo ruolo nei disturbi alimentari? Hai qualche strategia in particolare per non lasciarsi 'sopraffare' dal perfezionismo? Ti chiedo questo perché, come credo di averti già scritto, ho problemi a scindere il perfezionismo 'sano' che è parte integrante della mia personalità, dall'eccesso di perfezionismo che mi porta a stare male e che negli anni ha giocato un ruolo decisivo nel mantenimento dei miei disturbi alimentari...”
Un sacco di persone, che abbiano o meno un DCA, sono assorbite da questa tematica della perfezione/imperfezione. Che può diventare veramente un’ossessione nel momento in cui viene correlata all’immagine corporea, alla bellezza, all’efficienza. Ci sono persone ossessionate dalla “perfezione” delle prestazioni in ambito scolastico, lavorativo o sportivo; ci sono un sacco di cose che possono fomentare un’ossessione, e questo è, in definitiva, un vero peccato perché toglie tempo all’assaporare veramente la vita.
Personalmente, in passato sono stata parecchio ossessionata dal perfezionismo in molteplici ambiti della mia vita. Sì, Francesca, avevo il tuo stesso perfezionismo, tipico di una personalità anoressica. E’ una sorta di piccolo stereotipo, però è decisamente vero che la maggior parte delle ragazze con un DCA tende ad essere perfezionista o, comunque, ad avere una forma mentis di tipo ossessivo-compulsivo.
Tuttavia, bisogna considerare il fatto che non solo tutte quante abbiamo delle imperfezioni, ma tutte quante abbiamo difetti, problemi, difficoltà… Perciò, Francesca, se ti senti la sola, sappi che invece non sei l’unica a temere di essere “imperfetta”. Però puoi imparare ad abbracciare le tue imperfezioni se non pensi ad esse come, appunto, a delle imperfezioni. “Imperfezioni” è una parola che suona brutta, e una sorta di stigmata stereotipata su una parola può veramente cambiare la nostra percezione rispetto ad essa.
Perciò, come relazionarsi al fatto che non si è perfette? Onestamente, ci vuole un bel po’ di tempo. Tuttora ci sono giorni in cui le cose che non mi piacciono di me stessa mi pesano particolarmente, in cui non mi convince quello che faccio, in cui mi chiedo cosa gli altri potrebbero pensare di me in merito a certe mie prestazioni… ma ho fatto tanti passi avanti in questi ultimi anni, e questo mi rende molto felice. Lasciar scorrere via quest’attitudine alla “necessità di essere perfetta” non ti arrecherà che benefici. In ogni caso, la domanda resta ed è: “Come posso relazionarmi al fatto che non sono perfetta?”. Ecco, in questo caso non ho nessun “trucchetto”, nessuna scorciatoia da offrire. L’unico modo per “non lasciarsi sopraffare dal perfezionismo”, come Francesca scrive, è accettare le nostre imperfezioni e realizzare COMPLETAMENTE che nessuna è perfetta. Nessuna. E che le nostre imperfezioni NON SONO un qualcosa di NEGATIVO.
Perciò, Francesca, tieni sempre a mente che nessuna è perfetta, e lo so che questo sembra un clichè, una tipica frase fatta, ma è anche una frase VERA. Nessuna è perfetta. Semplicemente perché la perfezione non esiste. (Chiaro, ragazze?!...) E, tra l’altro, le imperfezioni sono molto più belle della perfezione. (Okay, adesso state pensando che sono scema… Ma è vero! Io la penso davvero così!). Anche perchè, se per ipotesi assurda esistesse davvero una persona perfetta, questa persona, in quanto tale, starebbe un gradino sopra tutte le altre. E chi mai vorrebbe relazionarsi con qualcuno che sta sopra e non può essere raggiunto? Nessuno, perché tutti si sentirebbero inferiori e manchevoli, e questa è una cosa che chiunque detesta. Quindi, se anche una persona perfetta esistesse, quella persona sarebbe condannata a rimanere sempre sola. Perciò, per relazionarti al fatto che non sei perfetta, devi veramente abbracciare tutte le buone qualità che hai. Devi imparare ad amare tutte le cose positive che ci sono in te. E quando ci sarai riuscita (sebbene ci vorrà un sacco di tempo) potrai cominciare anche ad amare i tuoi difetti. (Sembra strano, lo so, ma datemi retta…)
Ciò ovviamente non significa che non devi comunque continuare a lavorare su te stessa per migliorarti: penso che chiunque, nella vita, debba sempre lavorare su se stesso per vedere se può muovere anche un solo passo avanti in più. Penso che chiunque nella vita cerchi di migliorarsi, voglio dire, se uno sa che non sa fare molto bene qualcosa… o sa che può cambiare il modo in cui fa qualcosa… e vuole farlo per cercare di migliorarsi… questo è assolutamente giusto ed apprezzabile… nella consapevolezza però che, alla fine, L’OBIETTIVO NON E’ LA PERFEZIONE.
La perfezione non è ottenibile, in alcun caso, perciò, se cerchi di raggiungerla, già in partenza ti condanni al fallimento.
Devi lasciar scorrere via tutta questa roba sulla perfezione.
La perfezione è un inganno. Perciò, devi imparare ad accettare le tue imperfezioni come la normalità… perché SONO normali. E c’è un perché. Non importa quanto sola tu possa sentirti perché possiedi un certo difetto o una certa imperfezione: non sei sola. Pensa semplicemente a quanto quella dell’anoressia sia una strada solitaria. E pensa a quanto ti sei sentita sola in certi momenti della tua battaglia… o a quanto ti senti sola tuttora, in certi momenti. Ma lo sei veramente?
Guarda quante ragazze commentano qui sul mio blog. Guarda quante ragazze tengono un loro blog. Guarda quanti video ci sono su YouTube a proposito di ragazze con DCA. E questi sono solo alcuni esempi di un microcosmo di questo mondo. Ci sono UN SACCO di ragazze con un DCA là fuori. E anche se ci sono momenti in cui l’anoressia ci fa sentire tremendamente sole, non lo siamo. Devi ricordartelo sempre, Francesca: TU NON SEI SOLA.
Usa la stessa strategia riguardo il perfezionismo. Usa la logica, la razionalità. Qualsiasi sia la tua imperfezione (oggi, domani, tra 20 anni), anche se relativa a una parte del tuo corpo – troppo grande, troppo piccola, troppo questo, troppo quello – qualcun’altra là fuori (e, per lo più, MOLTE, MOLTE altre là fuori) ha la tua stessa identica imperfezione.
Ma poi, in definitiva: chi può dire cos’è un’imperfezione? Voglio dire, tutte le persone ne hanno. E se anche tu fossi l’unica persona al mondo ad avere una certa imperfezione… questo non è forse un qualcosa di speciale? Di unico? Pensaci.
Tutte le persone vedono in se stesse delle imperfezioni, abbiano o meno un DCA. Forse tu vorresti essere più intelligente, più carina, più abbronzata, più alta, più bassa… e la lista potrebbe andare avanti all’infinito. Se ti mettessi seduta e pensassi a tutto quello che di te non ti va a genio e vorresti cambiare, molto probabilmente otterresti una lista piuttosto lunga. Ma di nuovo, ricorda: Tutte là fuori hanno QUALCOSA che non apprezzano di se stesse. Tutte hanno una o più imperfezioni. Tutte.
Talvolta, perciò, devi semplicemente dirti di darci un taglio. Metterti davanti allo specchio e dirti, serenamente: “No, non sono perfetta… ma vado bene per come sono”.
Parlando da (ex)perfezionista – aha! ^^” – a perfezionista (spero presto ex), il ruolo del perfezionismo nell’anoressia può essere enorme, ma nel momento in cui te ne rendi conto, lo accetti, e cresci, le tue imperfezioni non ti sembreranno più tanto temibili.
E poi, come dice la canzone delle t.A.T.u.: “IMPERFECT IS THE NEW PERFECT!!”
“Cosa pensi del perfezionismo clinico e del suo ruolo nei disturbi alimentari? Hai qualche strategia in particolare per non lasciarsi 'sopraffare' dal perfezionismo? Ti chiedo questo perché, come credo di averti già scritto, ho problemi a scindere il perfezionismo 'sano' che è parte integrante della mia personalità, dall'eccesso di perfezionismo che mi porta a stare male e che negli anni ha giocato un ruolo decisivo nel mantenimento dei miei disturbi alimentari...”
Un sacco di persone, che abbiano o meno un DCA, sono assorbite da questa tematica della perfezione/imperfezione. Che può diventare veramente un’ossessione nel momento in cui viene correlata all’immagine corporea, alla bellezza, all’efficienza. Ci sono persone ossessionate dalla “perfezione” delle prestazioni in ambito scolastico, lavorativo o sportivo; ci sono un sacco di cose che possono fomentare un’ossessione, e questo è, in definitiva, un vero peccato perché toglie tempo all’assaporare veramente la vita.
Personalmente, in passato sono stata parecchio ossessionata dal perfezionismo in molteplici ambiti della mia vita. Sì, Francesca, avevo il tuo stesso perfezionismo, tipico di una personalità anoressica. E’ una sorta di piccolo stereotipo, però è decisamente vero che la maggior parte delle ragazze con un DCA tende ad essere perfezionista o, comunque, ad avere una forma mentis di tipo ossessivo-compulsivo.
Tuttavia, bisogna considerare il fatto che non solo tutte quante abbiamo delle imperfezioni, ma tutte quante abbiamo difetti, problemi, difficoltà… Perciò, Francesca, se ti senti la sola, sappi che invece non sei l’unica a temere di essere “imperfetta”. Però puoi imparare ad abbracciare le tue imperfezioni se non pensi ad esse come, appunto, a delle imperfezioni. “Imperfezioni” è una parola che suona brutta, e una sorta di stigmata stereotipata su una parola può veramente cambiare la nostra percezione rispetto ad essa.
Perciò, come relazionarsi al fatto che non si è perfette? Onestamente, ci vuole un bel po’ di tempo. Tuttora ci sono giorni in cui le cose che non mi piacciono di me stessa mi pesano particolarmente, in cui non mi convince quello che faccio, in cui mi chiedo cosa gli altri potrebbero pensare di me in merito a certe mie prestazioni… ma ho fatto tanti passi avanti in questi ultimi anni, e questo mi rende molto felice. Lasciar scorrere via quest’attitudine alla “necessità di essere perfetta” non ti arrecherà che benefici. In ogni caso, la domanda resta ed è: “Come posso relazionarmi al fatto che non sono perfetta?”. Ecco, in questo caso non ho nessun “trucchetto”, nessuna scorciatoia da offrire. L’unico modo per “non lasciarsi sopraffare dal perfezionismo”, come Francesca scrive, è accettare le nostre imperfezioni e realizzare COMPLETAMENTE che nessuna è perfetta. Nessuna. E che le nostre imperfezioni NON SONO un qualcosa di NEGATIVO.
Perciò, Francesca, tieni sempre a mente che nessuna è perfetta, e lo so che questo sembra un clichè, una tipica frase fatta, ma è anche una frase VERA. Nessuna è perfetta. Semplicemente perché la perfezione non esiste. (Chiaro, ragazze?!...) E, tra l’altro, le imperfezioni sono molto più belle della perfezione. (Okay, adesso state pensando che sono scema… Ma è vero! Io la penso davvero così!). Anche perchè, se per ipotesi assurda esistesse davvero una persona perfetta, questa persona, in quanto tale, starebbe un gradino sopra tutte le altre. E chi mai vorrebbe relazionarsi con qualcuno che sta sopra e non può essere raggiunto? Nessuno, perché tutti si sentirebbero inferiori e manchevoli, e questa è una cosa che chiunque detesta. Quindi, se anche una persona perfetta esistesse, quella persona sarebbe condannata a rimanere sempre sola. Perciò, per relazionarti al fatto che non sei perfetta, devi veramente abbracciare tutte le buone qualità che hai. Devi imparare ad amare tutte le cose positive che ci sono in te. E quando ci sarai riuscita (sebbene ci vorrà un sacco di tempo) potrai cominciare anche ad amare i tuoi difetti. (Sembra strano, lo so, ma datemi retta…)
Ciò ovviamente non significa che non devi comunque continuare a lavorare su te stessa per migliorarti: penso che chiunque, nella vita, debba sempre lavorare su se stesso per vedere se può muovere anche un solo passo avanti in più. Penso che chiunque nella vita cerchi di migliorarsi, voglio dire, se uno sa che non sa fare molto bene qualcosa… o sa che può cambiare il modo in cui fa qualcosa… e vuole farlo per cercare di migliorarsi… questo è assolutamente giusto ed apprezzabile… nella consapevolezza però che, alla fine, L’OBIETTIVO NON E’ LA PERFEZIONE.
La perfezione non è ottenibile, in alcun caso, perciò, se cerchi di raggiungerla, già in partenza ti condanni al fallimento.
Devi lasciar scorrere via tutta questa roba sulla perfezione.
La perfezione è un inganno. Perciò, devi imparare ad accettare le tue imperfezioni come la normalità… perché SONO normali. E c’è un perché. Non importa quanto sola tu possa sentirti perché possiedi un certo difetto o una certa imperfezione: non sei sola. Pensa semplicemente a quanto quella dell’anoressia sia una strada solitaria. E pensa a quanto ti sei sentita sola in certi momenti della tua battaglia… o a quanto ti senti sola tuttora, in certi momenti. Ma lo sei veramente?
Guarda quante ragazze commentano qui sul mio blog. Guarda quante ragazze tengono un loro blog. Guarda quanti video ci sono su YouTube a proposito di ragazze con DCA. E questi sono solo alcuni esempi di un microcosmo di questo mondo. Ci sono UN SACCO di ragazze con un DCA là fuori. E anche se ci sono momenti in cui l’anoressia ci fa sentire tremendamente sole, non lo siamo. Devi ricordartelo sempre, Francesca: TU NON SEI SOLA.
Usa la stessa strategia riguardo il perfezionismo. Usa la logica, la razionalità. Qualsiasi sia la tua imperfezione (oggi, domani, tra 20 anni), anche se relativa a una parte del tuo corpo – troppo grande, troppo piccola, troppo questo, troppo quello – qualcun’altra là fuori (e, per lo più, MOLTE, MOLTE altre là fuori) ha la tua stessa identica imperfezione.
Ma poi, in definitiva: chi può dire cos’è un’imperfezione? Voglio dire, tutte le persone ne hanno. E se anche tu fossi l’unica persona al mondo ad avere una certa imperfezione… questo non è forse un qualcosa di speciale? Di unico? Pensaci.
Tutte le persone vedono in se stesse delle imperfezioni, abbiano o meno un DCA. Forse tu vorresti essere più intelligente, più carina, più abbronzata, più alta, più bassa… e la lista potrebbe andare avanti all’infinito. Se ti mettessi seduta e pensassi a tutto quello che di te non ti va a genio e vorresti cambiare, molto probabilmente otterresti una lista piuttosto lunga. Ma di nuovo, ricorda: Tutte là fuori hanno QUALCOSA che non apprezzano di se stesse. Tutte hanno una o più imperfezioni. Tutte.
Talvolta, perciò, devi semplicemente dirti di darci un taglio. Metterti davanti allo specchio e dirti, serenamente: “No, non sono perfetta… ma vado bene per come sono”.
Parlando da (ex)perfezionista – aha! ^^” – a perfezionista (spero presto ex), il ruolo del perfezionismo nell’anoressia può essere enorme, ma nel momento in cui te ne rendi conto, lo accetti, e cresci, le tue imperfezioni non ti sembreranno più tanto temibili.
E poi, come dice la canzone delle t.A.T.u.: “IMPERFECT IS THE NEW PERFECT!!”
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