venerdì 29 marzo 2013
Suggerimenti per rendere più facile lo shopping
Talora non è facile, per chi sta combattendo contro un DCA, relazionarsi al fatto che il progressivo recupero del peso comporti il dover andare a fare shopping per compare dei vestiti che siano adatti ad un peso più salutare.
Come fare, dunque, per rendere il momento dello shopping meno difficile?
Step 1: Trovate un’amica con cui andare a fare shopping. Qualcuna che abbia la sensibilità di aiutarvi a combattere contro il vostro DCA, ovviamente.
Step 2: Prendetevi tutto il tempo di cui sentite di avere bisogno. Anche tutto il pomeriggio o tutta la giornata, se è ciò che vi occorre.
Step 3: Scegliete un negozio grande dove ci sia una grande varietà di capi d’abbigliamento. (I grandi magazzini vanno benissimo, per intenderci.)
Step 4: Pianificate un’attività divertente che tu e la tua amica potrete fare quando lo shopping si sarà concluso. (Un’attività che non preveda in alcun modo la presenza del cibo.)
• Comprate una palla e andate a giocare a calcio ai giardini pubblici.
• Andate a vedere un film divertente al cinema.
• Comprate una confezione di bolle di sapone e soffiatele mentre il vento le porta via.
• Cantate a tutto volume (e, possibilmente stonando il più possibile) mente fate un giro in macchina tenendo I finestrini aperti.
• Dipingetevi le unghie con millemila smalti colorati.
• Giocate a chi fa fare più rimbalzi ai sassi lanciati sull’acqua del fiume/lago che c’è nel vostro paese/città.
• Rotolatevi nelle pozze fangose dopo che è piovuto.
• Etc…
Okay, e adesso la cosa più importante: QUANDO STATE FACENDO SHOPPING, NON DOVETE IN ALCUN MODO GUARDARE LA TAGLIA DEI CAPI D’ABBIGLIAMENTO CHE VI PROVATE. Dovete prometterlo alla vostra amica, e MANTENERE la promessa.
Andate a fare shopping per trovare vestiti che vi piacciono e che vi stanno bene addosso, valorizzando gli aspetti positivi del vostro fisico, la taglia che hanno non è importante!
************************************************************************
Attenzione: Amica
Questa è la tua parte nel piano:
• Sii molto paziente. Ricorda che fare shopping per una persona che ha un DCA è ansiogeno.
• Accompagna la tua amica nel negozio in cui ha scelto di andare a fare acquisti.
• Se la tua amica ha rispettato le sue consegne, dovrebbe prometterti di non guardare le taglie dei capi d’abbigliamento che indosserà, e se è corretta, rispetterà la sua promessa. Ma non preoccuparti se non dovesse farlo, perché ho un piano B che potrai comunque attuare.
• PIANO B. Chiedi alla tua amica di darti le spalle dopo che ha scelto un capo d’abbigliamento che le piace, prendi differenti taglie di quel capo d’abbigliamento, e approssimagliele addosso mentre lei ti sta dando le spalle, per capire più o meno quale taglia potrebbe andarle bene.
• Ricordale che i primi capi che deve provare sono quelli che le risultano più ansiogeni. (Prima il dovere, poi il piacere!)
• Nel momento in cui la vostra amica ha scelto, per esempio, il tipo di jeans che le piacciono, prendete diverse taglie di quel tipo di jeans. (Ecco perchè è meglio andare in un negozio grande, dove c’è molto assortimento.)
• Prendete i Post-It che vi eravate portate dietro, e attaccateli sopra l’etichetta dei jeans che riporta la taglia.
• Fate entrare la vostra amica nel camerino di prova, poi passatele i jeans un paio alla volta, facendovi restituire il paio già provato quando le passate il successivo.
MOLTO IMPORTANTE: Il primo paio di jeans che dovete passare alla vostra amica nel camerino di prova è quello con la taglia MAGGIORE! Sarà così più facile per la vostra amica passare ad una taglia inferiore… mentre sarebbe molto frustrante vedere che quel paio di jeans non le sta ed ha bisogno di una taglia più alta.
• Dopo aver scelto i capi d’abbigliamento più ansiogeni, passate alle cose più easy e rilassanti, tipo le scarpe, i cerchietti per capelli, etc…
• Dopo aver completato gli acquisti ed essere uscite dal negozio… tagliate le etichette delle taglie dei capi acquistati. E gettatele via.
Bene, adesso siete pronte per divertirvi andando a soffiare bolle di sapone o rotolandovi in delle meravigliose pozze piene di fango. ^__-
Come fare, dunque, per rendere il momento dello shopping meno difficile?
Step 1: Trovate un’amica con cui andare a fare shopping. Qualcuna che abbia la sensibilità di aiutarvi a combattere contro il vostro DCA, ovviamente.
Step 2: Prendetevi tutto il tempo di cui sentite di avere bisogno. Anche tutto il pomeriggio o tutta la giornata, se è ciò che vi occorre.
Step 3: Scegliete un negozio grande dove ci sia una grande varietà di capi d’abbigliamento. (I grandi magazzini vanno benissimo, per intenderci.)
Step 4: Pianificate un’attività divertente che tu e la tua amica potrete fare quando lo shopping si sarà concluso. (Un’attività che non preveda in alcun modo la presenza del cibo.)
• Comprate una palla e andate a giocare a calcio ai giardini pubblici.
• Andate a vedere un film divertente al cinema.
• Comprate una confezione di bolle di sapone e soffiatele mentre il vento le porta via.
• Cantate a tutto volume (e, possibilmente stonando il più possibile) mente fate un giro in macchina tenendo I finestrini aperti.
• Dipingetevi le unghie con millemila smalti colorati.
• Giocate a chi fa fare più rimbalzi ai sassi lanciati sull’acqua del fiume/lago che c’è nel vostro paese/città.
• Rotolatevi nelle pozze fangose dopo che è piovuto.
• Etc…
Okay, e adesso la cosa più importante: QUANDO STATE FACENDO SHOPPING, NON DOVETE IN ALCUN MODO GUARDARE LA TAGLIA DEI CAPI D’ABBIGLIAMENTO CHE VI PROVATE. Dovete prometterlo alla vostra amica, e MANTENERE la promessa.
Andate a fare shopping per trovare vestiti che vi piacciono e che vi stanno bene addosso, valorizzando gli aspetti positivi del vostro fisico, la taglia che hanno non è importante!
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Attenzione: Amica
Questa è la tua parte nel piano:
• Sii molto paziente. Ricorda che fare shopping per una persona che ha un DCA è ansiogeno.
• Accompagna la tua amica nel negozio in cui ha scelto di andare a fare acquisti.
• Se la tua amica ha rispettato le sue consegne, dovrebbe prometterti di non guardare le taglie dei capi d’abbigliamento che indosserà, e se è corretta, rispetterà la sua promessa. Ma non preoccuparti se non dovesse farlo, perché ho un piano B che potrai comunque attuare.
• PIANO B. Chiedi alla tua amica di darti le spalle dopo che ha scelto un capo d’abbigliamento che le piace, prendi differenti taglie di quel capo d’abbigliamento, e approssimagliele addosso mentre lei ti sta dando le spalle, per capire più o meno quale taglia potrebbe andarle bene.
• Ricordale che i primi capi che deve provare sono quelli che le risultano più ansiogeni. (Prima il dovere, poi il piacere!)
• Nel momento in cui la vostra amica ha scelto, per esempio, il tipo di jeans che le piacciono, prendete diverse taglie di quel tipo di jeans. (Ecco perchè è meglio andare in un negozio grande, dove c’è molto assortimento.)
• Prendete i Post-It che vi eravate portate dietro, e attaccateli sopra l’etichetta dei jeans che riporta la taglia.
• Fate entrare la vostra amica nel camerino di prova, poi passatele i jeans un paio alla volta, facendovi restituire il paio già provato quando le passate il successivo.
MOLTO IMPORTANTE: Il primo paio di jeans che dovete passare alla vostra amica nel camerino di prova è quello con la taglia MAGGIORE! Sarà così più facile per la vostra amica passare ad una taglia inferiore… mentre sarebbe molto frustrante vedere che quel paio di jeans non le sta ed ha bisogno di una taglia più alta.
• Dopo aver scelto i capi d’abbigliamento più ansiogeni, passate alle cose più easy e rilassanti, tipo le scarpe, i cerchietti per capelli, etc…
• Dopo aver completato gli acquisti ed essere uscite dal negozio… tagliate le etichette delle taglie dei capi acquistati. E gettatele via.
Bene, adesso siete pronte per divertirvi andando a soffiare bolle di sapone o rotolandovi in delle meravigliose pozze piene di fango. ^__-
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26 commenti:
vorrei aggiungere una cosa soprattutto per quanto riguarda l'amica: NON BADATE A QUELLO CHE DICE LA COMMESSA.
Troppo spesso peccano di sensibilità (lo dico per esperienza personale)e parlano senza pensarci.
Alcuni anni fa succedeva che mi sentivo umiliata ed è successo anche di recente.
In alcuni negozi chiedo il reparto per taglie forti, mi ci portano e vedo tutto un trionfo di grigio e nero.
Vado in un altro negozio che sapevo aveva una marca con vestiti per taglie forti anche molto belli che non sembravano fossero dei sacchi.
Chiedo se c'è ancora e loro mi dicono: "No, qui teniamo solo extrasmall" squadrandomi dalla testa ai piedi.
Anni fa ero più sensibile a queste osservazioni. Ora lo vado a dire in altri negozi.
Deve essere una tortura, è come se si concreatizasse il processo di guarigione, diventasse reale tutto d'untratto e ti presenti il conto, è il passo tra il tuo mondo e quello reale! Lo shopping, che una volta ti procurava euforie perchè confermava il fatto che tutto procedeva bene diventa il tuo terrore perchè ti fa capire che non andava bene e ora non sei più al sicuro tra le tue ossessioni!
Cmq lo trovo un passo importantissimo ed è giusto che venga effettuato nel modo più indolore possibile, ottimi consigli
Consigli più che facili e che dovrò mettere in atto...visto che il mio peso si sta avvicinando al normo peso e quindi alcuni pantaloni soprattutto non vanno più bene...
È davvero difficile fare shopping, mentre dovrebbe essere un piacere, per chi è affetto da dca non lo è. Infatti avevo scritto in passato anche un post su questo argomento.
Grazie per le ottime idee.
Un abbraccio
Ciao Veggie, non ho mai commentato i tuoi post ma ne ho letti molti ed ancora una volta hai colto perfettamente nel segno. Anche io trovo ansiogeno lo shopping e finisco sempre per comprare jeans di minimo una taglia più grande perché so di aver fissato con la mia nutrizionista un aumento di peso e quindi sento che presto potrei starci stretta. Il risultato peró è che non ho nemmeno un paio di pantaloni che mi stiano veramente bene addosso. Penso così di arginare la terribile sensazione di non entrare più in qualcosa (che mi terrorizza), ma anche scoprire che quei jeans che prima mi cadevano ora sono riempiti un po' di più oppure che lo stesso buco della cintura stringe un po' troppo mi da molto fastidio... Come posso fare? Mi sento tanto invischiata nei miei problemi quando faccio questi pensieri, anche se in realtà per molte altre cose non c'è più paragone, allora perché questa cosa non riesco a superarla? Scusa per lo sfogo..Rebecca
come dice la commentatrice sopra di me - evitate la commessa, cacciate la commessa se è necessario. oh quanto dolore che infligge la commessa. (ehe)
diciamo che il tuo piano ha molto senso, ma certo si può applicare solo se la persona con dca è molto decisa a guarire.
per una bulimica è un po' diverso, perché prendere peso non vuol necessariamente dire che tu stia facendo un percorso per guarire.
la mia tecnica è smettere di fare shopping in toto.
probabilmente è sbagliata. però credo che, finché uno non fa un percorso di accettazione del proprio corpo, sia meglio evitare i confronti diretti e troppo dolorosi. come è meglio evitare di pesarsi, di guardarsi troppo allo specchio, è meglio a volte evitare di fare shopping.
forse sbaglio. forse bisognerebbe trovare un modo per valorizzare il proprio corpo, invece che cercare di ignorarlo. non so.
Sai che hai scritto il post che avevo bisogno di leggere?
Grazie :)
ottimi consigli! :) grazie per questo post e per il commento^_^ un abbraccio
Ciao,vorrei darti un suggerimento...hai mai provato a dare un'occhiata da "oltre"?ci sono taglie tipo 42 ma anche 52 e le cose sono spesso carine,di solito poi le commesse sono anche "normali".
Ma che carina a mettere anche i consigli per l'amica!! In effetti lo trovo molto importante, perché penso non sia facile interagire nel modo giusto con una persona che soffre di disturbi alimentari. Ma l'amicizia è proprio questo: essere vicini nel momento di maggior bisogno!
Auguro di trascorrere una Pasqua Serena a te e a tutti gli amici del blog.
Un abbraccio
Annarita
Questo post è semplice eppure, nella sua semplicità, estremamente potente!!!!!!!! Anzi, dirò di più: che forse è così potente proprio perchè riesce ad esprimersi in maniera estremamente semplice.
Mi piace, questo post, perchè butta sul versante giocoso una cosa che magari, per chi non ha un dca, è estremamente banale e all'ordine del giorno, ovvero il fare shopping. Eppure, questa stessa cosa, per chi ha un dca diventa come una montagna da scalare.
Adesso che l'ho scritto e lo rileggo, mi sembra assurdo pensare che il dca condizioni la vita al punto tale da rendere difficile una cosa che per la maggior parte delle mie coetanee non solo è semplice ma, anzi, è anche divertente. Eppure è proprio così, il dca condiziona veramente tantissimo, togliendo anche una cosa semplice come il piacere dello shopping.
Per questo ritengo che questo post sia importante: perchè permette di riavvicinarsi a questa "bestia nera" che è l'acquistare vestiti, cosa che in effetti personalmente mi mette molta ansia, perchè mi sembra che mi stia pessimamente qualsiasi cosa indosso. Molto probabilmente ne avrò sempre, in un ceto senso, però leggere cose come questo post mi fa capire che anche una cosa che dà molta ansia può essere affrontata in chiave decisamente più positiva!!!!!!!!!!! E se si fanno le cose in chiave più positiva, forse vanno pure meglio!!!!!
Mi piace inoltre il fatto che ci sia anche la parte relativa ai consigli all'amica: chi non ha un dca dovrebbe essere sempre e comunque messo nelle migliori condizioni per poter aiutare chi ce l'ha, e questo è un buon modo per far conoscere alle persone che vorrebbero essere d'aiuto a chi ha un dca ma non sanno come fare, un modo per agire in questa particolare situazione.
Ne approfitto per augurare buona pasqua a Veggie e a tutte le lettrici di questo blog!!!!!!!!!!!!!!!!!
...Bel post (sono ripetitiva!? ;) )!!
In riferimento al tuo P.S. della mail: sì, dobbiamo letteralmente "pesarci in classe"... siamo solo in 15, per cui l'ambiente è comunque abbastanza protetto diciamo, ma ogni volta per me è una pugnalata... spero di abituarmici, anche se dubito O__o
e non so per quanto tempo la mia prof potrà inventare scuse perché non tocchi a me!!
un bacio
Interessantissimo post, come tutti gli altri del resto. Solo chi ha lottato con un dca o lo sta facendo adesso può capire quanto sia difficile affrontare lo shopping, azione banalissima per le altre coetanee; è molto bella anche la parte dedicata all'amica o comunque all'accompagnatore/trice che secondo me è fondamentale.
Per @Ilaria....anche da voi funziona così?! Pensavo di essere l'unica a dover subire l'umiliazione della pesata con i compagni
eh sì, fare shopping con un Dca diventa un'impresa eroica come tante altre cose...quando ho lavorato in una clinica svizzera per i Dca c'era la Vestoterapia: cioè si andava al centro commerciale a fare shopping con un terapeuta, che sceglieva i vestiti insieme a te ed era lì a sedare le tue ansie! bellissimo e divertente...ps. scusate la curiosità, cos'è la pesata di classe?!?
Beh penso che l'amica /amico perfetto dia solo consigli buoni,non prese per il culetto! (:
@Marta
credo che tu ti riferisca a quello che ho scritto io, giusto?!
Frequento il corso di laurea in dietistica, e dobbiamo pesarci in classe per fare allenamento con BMI/diete/ecc...
nulla a che vedere col DCA, e trovata fantastica a detta di tutti gli altri compagni, tranne della sottoscritta, che rischia un infarto ad ogni pesata!
@marta: io invece mi riferivo al fatto che nel mio liceo all'ora di ginnastica prima che inizi la lezione ci pesiamo tutti insieme e per chi ha un dca, come me è davvero una cosa tremenda, sentire i commenti, ma in primis salire sulla bilancia davanti a tutti con la professoressa che segna i pesi di ognuno, ogni santissima volta :(
Farò così con mia sorella... ogni volta entra in panico con i jeans nonostante lei di DCA non ne soffra. In realtà soffre dei modelli di Tally Wail o come schifo si chiama quel negozio ._. Dove anch'io compro quattro o cinque taglie in più per poter stare almeno dentro i vestiti xD
A Ilaria; A Sara.
Premesso che io non ne capisco una mazza in materia, anche per non saper né leggere né scrivere, questa cosa della pesata di classe che vi fanno fare rispettivamente all’università e al liceo mi sembra una stronzata di dimensioni abnormi. Non tanto per il discorso strettamente inerente il disturbo alimentare, quanto proprio per la cosa in sé. Perchè comunque non credo che pesarsi in pubblico sia 'sta strafigata anche per chi non ha un disturbo alimentare. Ma certi insegnanti hanno mai sentito parlare di una cosa che si chiama privacy? Hanno mai sentito parlare di una cosa che si chiama rispetto dei propri studenti? Hanno mai sentito parlare di una cosa che si chiama lasciare libera scelta sulla possibilità di svolgere o meno una determinata attività? Hanno mai sentito parlare di una cosa che si chiama professori di merda siete dei cagacazzo assurdi? Ora, è noto che la maggior parte degli insegnanti non brilla proprio per intelligenza, ma a certi livelli di bassezza anche parlare d’idiozia pura mi pare un complimento.
Sara, ma denunciala quella troia della tua prof di ginnastica. O, per lo meno, rifiutati categoricamente di essere pesata davanti alla tua classe. Non sottostare a questa totale mancanza di rispetto e di privacy da parte di questa cretina. Non sei assolutamente tenuta a fare qualcosa che lede la tua intimità e ti fa stare male.
Ilaria, mi fa rabbrividire la sola idea di una futura classe dietisti composta da piccoli invasati che considerano se stessi e gli altri come cavie da calcolo matematico. Il BMI si calcola con una formuletta che chiunque abbia frequentato la terza elementare o giù di lì è capace di applicare. Le diete pure possono essere prescritte su modello empirico. Esistono delle simulate. È fuor di ogni comprensibile concezione che dobbiate immolarvi alla causa di un BMI. È una cazzata.
Se sotto tutte queste palesi minchiate c’è una logica senziente, allora spiegatemela perché a me paiono veramente delle puttanate d’inenarrabili proporzioni.
M.M.
Bellissimo post ....
per me, purtroppo, è ancora lunga la strada ... mi va tutto largo ed è un incubo...
Spero, invece, che, arrivata alla taglia giusta, provi felicità e non confusione ... che invece provo adesso guardandomi--
Grazie
M.
@ Almacattleya – Grazie per l’aggiunta!... Il tuo punto di vista è sempre prezioso.
@ Vanessa – E’ vero, è un passo importantissimo, anche perché non si può vivere nel limbo della malattia per sempre… e se stare meglio significa anche riprendere peso, lo shopping attraverso l’acquisto delle cose che ci piacciono, senza guardarne la taglia, ma insieme ad una persona che ci può dare una mano, credo sia il modo migliore per riavvicinarci a questo mondo…
@ Pulce – Grazie a te per il tuo commento!... Spero davvero che questo semplice post possa esserti in qualche modo d’aiuto… Forse per chi ha un DCA lo shopping non potrà mai diventare questo enorme piacere… però, possiamo almeno cercare di fare in modo che non sia una totale tortura…
@ Rebecca – Ciao Rebecca, benvenuta! Grazie per aver voluto pubblicare il tuo commento, e non ti preoccupare per lo sfogo, anzi, se ti è servito a tirare fuori qualcosa che ti faceva male dentro e a renderlo anche solo un pochino meno doloroso, mi fa davvero piacere che tu abbia commentato… il blog è qui anche e proprio per questo… Per quanto riguarda comunque il problema che esponi nel tuo commento, posso provare a darti un semplice suggerimento… ovviamente non è risolutivo (penso sia scontato il dire che certi disagi si risolvono solo a poco a poco, affrontandoli con la psicoterapia), però magari tu può dare una mano, almeno inizialmente… Nel tuo commento, tu parli di acquistare jeans e di mettere la cintura. Effettivamente, il jeans di per sé è un pantalone stretto… e se ci metti la cintura, dà ancora più l’idea della misura precisa, al di là della taglia. Per cui, almeno in questo momento in cui la cosa ti dà ansia, semplicemente, evita i jeans. Comprati magari pantaloni di tuta, oppure elasticizzati, così che siano molto più “variabili” ed adattabili ai vari incrementi di peso… inoltre, specie i pantaloni della tuta, son pantaloni che di per sé vanno molto larghi, quindi anche se aumenti un pochino in questo tipo di pantaloni non te ne rendi conto… ecco, prova a cambiare genere di pantalone: se ti metti qualcosa di più lasso, la misura non è la prima cosa che ti viene in mente, e quindi questo può servire a stemperarti un po’ l’ansia… Ti abbraccio forte… e se mai avrai voglia di commentare nuovamente, sappi che sarai sempre la benvenuta!...
@ trappolapertopi2 – Non penso che tu sbagli… nel senso, non penso che ci siano verità assolute, cose che vanno bene/male per tutte indiscriminatamente, poiché ogni persona è una storia a sé. Il mio post è semplicistico, ovviamente, il messaggio di base che volevo comunicare (e non so se ci sono riuscita o meno, ma comunque…) è che se c’è una cosa (come lo shopping in questo esempio di post) che il DCA rende molto ansiogena, quello che bisogna fare è cercare in qualche modo di “esorcizzarla”… perché non farlo significa dare peso al DCA stesso. Quello che ho tentato di suggerire in questo post voleva essere, appunto, un possibile “esorcismo” dello shopping. Se il modo che hai tu per non doverla dare vita alla bulimia è quello di non fare affatto shopping, allora non c’è niente di sbagliato, questa è la strategia “esorcizzante” per te, e se lo è e ti allontana almeno di un soffio dalla bulimia, allora va bene.
P.S.= Assolutamente d’accordo sul fatto che è meglio evitare di pesarsi e guardarsi troppo allo specchio… perché son pure cose che danno potere al DCA.
@ Alice – Perfetto tempismo, allora… WOW!... ^__^ Saremo mica telepatiche?!!... ^__ -
@ loie – Grazie a te per essere qui che mi leggi sempre, bellissima… ^__^
@ Marcella – Quello che hai dato credo sia un ottimo suggerimento… ci sono diverse case di moda che producono dei capi di vestiario carini anche su taglie più alte… magari anche cercare qualcosa proprio su Internet potrebbe essere un inizio, per vedere quali negozi trovare nella propria zona…
@ Vele/Ivy – Credo che l’amicizia, in generale, sia importantissima… e in particolar modo per chi ha un DCA… e chi sta vicino a chi ha un DCA… bè, credo che abbia magari comunque bisogno di qualche “dritta”…
@ Annarita – Grazie Annarita, spero che anche tu abbia trascorso una Pasqua serena…! Ti abbraccio…
@ Wolfie – Come diceva un mio prof, “il difficile è fare le cose semplici”… ecco la considerazione da cui è nato questo mio post… E’ giocoso, ovviamente, ma credo che il gioco e l’ironia siano la chiave per affrontare anche le problematiche più serie. Hai ragione quando dici che il DCA condiziona pesantemente le nostre vite… per questo dobbiamo ricominciare a riappropriarcene, sottraendole dall’egira dell’anoressia/bulimia… e si può iniziare proprio da queste piccole cose. E se le si fanno avendo accanto un amico/un’amica che ci dà una mano, è pure meglio, no?!...
P.S.= Spero che anche tu abbia trascorso una buona Pasqua!... ^__^
@ Ilaria – Finché sono complimenti, piacciono anche se ripetitivi! :-P … Grazie!!... ^__^
P.S.= Posso dire che mi pare una cosa assurda??!... Cioè, avrà senz’altro la sua spiegazione didattica che io non conosco e perciò non comprendo… ma mi sembra comunque decisamente assurdo…
@ Sara – Ti ringrazio, Sara… Purtroppo un DCA sconvolge un sacco la vita quotidiana di chi si trova a viverlo, e anche una cosa che può sembrare apparentemente banale come lo shopping, può diventare fonte di difficoltà… in un certo senso, magari un po’ difficile lo sarà sempre… ma poiché è comunque un passo indispensabile per cominciare a riappropriarci della nostra vita, credo sia opportuno provare a ricominciare ad approcciarci ad esso in maniera almeno un po’ soft… E in quanto alla parte dedicata all’amica/amico… è per tutti coloro che mi scrivono dicendomi che conoscono qualcuna con un DCA, ma che non sanno come aiutarla… Ecco, questa potrebbe forse essere una piccola dritta??!...
P.S.= Okay, ora però tu e/o Ilaria mi dovete spiegare il perché e il percome di questa cosa della pesata in classe, perché io proprio non ci arrivo…
@ Marta – Mi sembra un buon input, questo della vestoterapia…! Nella clinica dove sono stata ricoverata io, invece, gli psicoterapeuti e i dietisti ci portavano a fare la spesa al supermercato… ^^”
@ Phiiiibi – Sì… solo che i veri amici son tanto, tanto rari…
@ .aRianna – Perché no, potrebbe essere utile anche per chi non ha un DCA, in fondo!... ^^”
@ Jonny – Mi sembra un po’ assurdo anche a me, in effetti… vediamo cosa ci dicono le dirette interessate, se gli andrà di rispondere…
@ M.M. – Io penso proprio che sarà così… perché man mano che recuperi peso, la neurotrasmissione si ristabilisce in maniera sempre più funzionale… e quello che oggi ti appare confuso, sarà sempre più chiaro. Non ti dico che sarai felice, perché non lo so e perché penso che la felicità sia un concetto un po’ utopico… però, sicuramente, starai meglio. Sotto ogni punto di vista. E questo ti aiuterà a vedere le cose nella giusta luce, non più falsate dalla malattia, e ti renderai conto di quanto sia bello essere finalmente in salute…
@Jonny (scusa il ritardo, non avevo visto il tuo commento rivolto a me!)
In realtà un senso ce l'ha il fatto di pesarsi in aula.
Per fartela breve, non si tratta solo di BMI (su quello hai ragione quando dici che è una formula banale applicabile anche alle elementari). Bisogna imparare ad utilizzare la strumentazione per le misurazioni antropometriche, bisogna iniziare a strutturare un'anamnesi alimentare e un rapporto con il paziente prima di prendere carta e penna e cominciare la vera e propria dieta.
Ovviamente per il momento, essendo studenti, non abbiamo a che fare con pazienti veri, e ci dobbiamo arrangiare tra noi :)
Per un dietista che non ha avuto DCA in passato, ti assicuro che la cosa non è né strana né problematica. Il problema è mio, ma come sempre, troverò il modo di superarlo alla fine... barcollo ma non mollo :)
ciao!
strabellissimo...spero di poterlo fare anch'io un giorno, di poter tornare ad essere "quell'" amica..i tuoi posto sono davvero fantastici..
Ciao, sono una psicologa che si occupa di moda, in particolare di #Neurofashion, mi trovate su Ig come @modaepsiche.
Ho creato un servizio apposito per le persone che hanno attraverso un cambiamento e ora devono ritrovare una nuova normalità anche attraverso i loro abiti e la loro immagine.
Questo post è bellissimo e i vostri commenti mi fanno capire che i mio lavoro va nella direzione che speravo.
Vi abbraccio forte
Chiara
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