Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

venerdì 9 maggio 2014

Il cielo (NON) sta crollando: Mettiamo le cose in chiaro sulla cosiddetta "epidemia di DCA"

I disturbi alimentari sono una tematica affrontata dai mass-media soprattutto quando ad esserne ammalata è una qualche celebrità. Nei servizi che vengono passati in televisione o che si leggono sulle riviste a proposito di DCA sono spesso presenti statistiche scioccanti, foto di repertorio su piatti contenenti solo una carota, bilance, metri da sarta, e/o una giovane ragazza eccessivamente magra in biancheria intima, possibilmente su una bilancia, davanti a uno specchio deformante, o con un metro da sarta intorno a una coscia.

Non è una cosa che riguardi solo le celebrità, queste storie vorrebbero essere una sorta di monito: no, no, no, attenzione attenzione, squillino le trombe e rullino i tamburi, il numero delle ragazze (E DEI RAGAZZI!!) che scivolano in un DCA sta aumentando vertiginosamente, per colpa di questa società corrotta che vuole solo esseri umani dal fisico perfetto, ci dicono le ultime notizie, proprio come in questi esempi tratti da due testate giornalistiche:

Exclusive: Eating disorders soar among teens – and social media is to blame (The Independent)

The university food fight: Eating disorders boom on college campuses (FoxNews.com)

Avete letto questi articoli? Sono entrambi così sbagliati sotto talmente tanti punti di vista che il mio primo pensiero dopo averli letto è stato: “Non riesco neanche a…”. Poi ho realizzato che ci riuscivo eccome, ed ho deciso di canalizzare la mia voglia di sputare in faccia a chiunque avesse scritto certe cavolate in parole più senzienti ed adatte anche a minorenni: ho deciso di scrivere questo post.

È difficile, talvolta, capire dove stia l’errore. A prima vista, questi articoli sembrano okay. Ma scavate un po’ più a fondo, e vedrete come tutte le falle vengono alla luce. Perciò, scaviamo dunque un po’ all’interno di questi articoli.  

Il numero delle persone malate di DCA è veramente in forte aumento?

Per quanto i mass-media possano auspicare un aumento dell’audience, e per quanto i terapeuti e i dietisti che lavorano come privati possano trarre beneficio da un mucchio di riflettori puntati da parte dei mass-media sui DCA che ci dicono che i disturbi alimentari sono sulla cresta dell’onda, che un sacco di ragazze vogliono fare la fame per somigliare alle modelle, quello che ci dice la letteratura scientifica è MOLTO differente. La letteratura scientifica infatti ci dice che dal 1970 le diagnosi di anoressia sono più o meno rimaste costanti, a circa l’1% della popolazione femminile (ancor più bassa la percentuale di popolazione maschile), e che le diagnosi di bulimia sono leggermente incrementate durante gli anni novanta del ‘900, dopodichè sono pressochè rimaste costanti, anzi, lievemente diminuite. (Fonte di questi dati: Sminck, Van Hoeken & Hoek, 2012)

La diagnosi di DCAnas è in aumento (Fonte di questo dato: Micali et al., 2013) ma non è chiaro se questo aumento sia effettivamente dovuto al fatto che un numero maggiore di persone di ammala di DCAnas, o se sia un falso dato semplicemente dovuto al fatto che i medici sono più propensi ad affibbiare questa diagnosi a chiunque manifesti la benché minima alterazione alimentare. Come mi ha insegnato il mio professore di Epidemiologia quando frequentavo il 3° anno di Medicina: “Si tende sempre a vedere quello su cui puntiamo selettivamente l’attenzione”. Se non state cercando miratamente di diagnosticare un DCAnas, probabilmente non lo diagnosticherete. E viceversa.

Non ho trovato nessuno studio scientifico che specificasse come l’incidenza del binge possa essere variata nel tempo. Come per quel che concerne i DCAnas, l’attenzione a questa patologia e il numero di diagnosi è certamente aumentato, ma non è chiaro se il numero delle persone malate di binge ad oggi sia maggiore o minore rispetto a quello degli ultimi 10 – 20 anni.

 Però, se anzichè rifarvi alla letteratura scientifica, cercate informazioni sull’incidenza dei DCA sulle riviste o in generale su Internet in maniera aspecifica, quello che viene fuori è che una marea di adolescenti non fanno altro che digiunare, abbuffarsi e vomitare, sfondarsi di attività fisica. Hmm, NO. Date un’occhiata alle statistiche e ci troverete scritte cose come: “Il 91% delle donne intervistate in un campus universitario ha provato a regolare il proprio peso mettendosi a dieta. Il 22% l’ha fatto spesso o sempre”, o “Il 25% delle ragazze utilizza il vomito autoindotto dopo un’abbuffata come mezzo per mantenere costante il proprio peso”. Non che intraprendere diete fai-da-te o provocarsi il vomito siano cose giuste da fare, assolutamente!, ma l’attuare questi comportamenti non è affatto sinonimo di avere un DCA.

La storia che vi ho precedentemente linkato pubblicata su “The Independent” dice di aver reperito i dati riportati attraverso un’“esclusiva” ChildLine, ovvero una sorta di “telefono amico” riservato ai giovani per supporto rispetto a problematiche di carattere psichico. I dati estrapolati da questa ChildLine mostrerebbero un incremento del 110% nel numero degli adolescenti che telefonano cercando aiuto per il DCA negli ultimi 3 anni.

La notizia che viene riportata in questo modo passa, tra le righe, un messaggio ben preciso: il numero degli adolescenti con un DCA è aumentato del 110%.

Ma questo è sbagliato. È solo un vizio di forma. Il fatto che la ChildLine abbia ricevuto un numero maggiore di telefonate da parte di adolescenti con un DCA, ci dice in realtà solo e soltanto che: c’è stato un aumento del 110% tra gli adolescenti malati di anoressia/bulimia CHE CHIEDONO AIUTO TELEFONICO. Non sappiamo se, in valore assoluto, c’è un numero maggiore di persone malate di DCA, sappiamo solo che è aumentato il numero di persone che hanno usufruito di questo servizio. Se prima, supponiamo, venivano ricevute 10 telefonate al giorno, e oggi ne vengono ricevute 25, non vuol dire che ci sono più persone malate di DCA: magari il numero totale dei malati è sempre lo stesso (o magari è anche aumentato, ma il dato fornito non permette oggettivamente di arrivare a questa conclusione), solo che 15 malati in più rispetto a prima hanno deciso di chiedere aiuto. È aumentato il numero assoluto di adolescenti che si ammalano di DCA? Non lo sappiamo. Fino a che non verrà fatta una ricerca mirata in proposito, non potremo saperlo. Evincere il numero assoluto di persone affette da DCA sulla base del dato fornito dalla ChildLine, è IMPOSSIBILE.

L’articolo della FoxNews che vi ho precedentemente linkato, relativo ai college campus, è pure peggiore: gli autori citano informazioni tratte dal National Institute Of Mental Health dicendo che il 25% degli studenti che frequentano i college hanno un DCA. Okay, se consultate il sito del National Institute Of Mental Health non troverete da nessuna parte scritta una cosa del genere. Dicesi falsa informazione. L’altra statistica riportata, ho rintracciato essere parte di questo articolo che, notate bene!, a sua volta fa riferimento ad uno studio sull’alimentazione disordinata, NON sui disordini alimentari!

Alimentazione disordinata” e “disordini alimentari” hanno un suono simile, ma questo non significa in alcun modo che siano sinonimi!!

E dunque: il numero delle persone malate di DCA è veramente in forte aumento? Forse. O forse no.  

E' colpa dei mass-media?

Questo è uno dei tanti problemi relativi ai DCA: chiunque pensa di essere un esperto. Chiunque ha da pontificare teorie su quali siano le cause di anoressia e bulimia. Dato l’incremento dell’uso dei mass-media e dei social network negli ultimi anni, non stupisce che le persone mettano in connessione questo fatto con i DCA. La domanda allora è: cosa hanno a che fare i mass-media e i social network con i disturbi alimentari?

Risposta: poco e nulla.

Possono i mass-media, con i loro standard proposti, costituire in alcune persone una delle millemila concause che contribuiscono alla comparsa di un DCA? Sì, è possibile. Ma c’è un gap enorme tra il dire questo e il dire che “i mass-media, con i loro standard proposti, determinano la comparsa dei DCA”.

C’è questo libro pubblicato a Gennaio 2014, che a me sembra piuttosto folle, e che sarebbe mirato a dimostrare che chi utilizza costantemente FaceBook si ammala di DCA più frequentemente rispetto a chi non ne fa uso. Che questo sia vero o meno, non ci dice niente né sulle cause, né sui DCA in sé per sé. Io credo sia vero piuttosto il contrario: che persone malate di DCA (patologia che spesso e volentieri porta ad isolarsi da chi ci sta intorno) vanno più frequentemente sui social network per avere quella parvenza di vita sociale che si negano nella vita quotidiana per la paura di essere coinvolte in situazioni che implicano l’esposizione a compagnie e situazioni stressanti, che potrebbero minare la base del DCA stesso.

In conclusione: sappiamo poco e niente rispetto alla reale incidenza e prevalenza dei DCA. E, soprattutto, non ne sappiamo abbastanza per poterci permettere di fare dei paragoni, né sappiamo granché su ciò che causa, innesca, rinforza, precipita un qualsiasi disturbo alimentare. Gli articoli che vi ho linkato, ad una lettura superficiale, sembrano validi, ed è questa la cosa pericolosa. Però, pensate a questo: se leggeste da qualche parte che indossare i jeans causa un aumento dell’incidenza dei DCA, la prima cosa che pensereste sarebbe: “Ma che cazz…”… ma gli strafalcioni non hanno sempre un’apparenza palese. Si nascondono anche dietro dati verosimili. Ma verosimile non è sinonimo di vero. Tenetelo a mente ogni qualvolta leggete articoli o ascoltate servizi televisivi in merito ai DCA.

13 commenti:

GaiaCincia ha detto...

Ciao dolcezza!
Quello che posso dire sull'aumento di diagnosi di DCA è che forse sta avanzando una nuova generazione di medici più sensibili a questa problematica, o che al giorno d'oggi c'è più consapevolezza e introspezione...o più bisogno di un'etichetta in cui riconoscersi (?).
L'unico dato confortante è che le persone che sospettano di soffrire i DCA chiedono più aiuto di prima (almeno alle linee telefoniche dedicate), riconoscere di stare male e di avere bisogno di aiuto è un primo passo verso la guarigione, no?

A presto :*

Hereisirene ha detto...

Sono pienamente d'accordo con ciò che hai scritto.. Più che i malati di DCA ad aumentare sono stati gli articoli fatti male, e la disinformazione; quindi, ovvio che a un occhio inesperto una ragazza che fa per un mese una dieta mangiando solo insalata e petto di pollo, senza avere comportamenti malati tipici dei disturbi, viene catalogata come anoressica e boom, magicamente il numero aumenta!
Spero che prima o poi l'informazione di questi argomenti diventi veritiera.. Perchè gli articoli così possono essere visti, letto da chiunque e non fanno che fossilizzare le idee sbagliate delle persone

Raki ha detto...

Credo anche io che l'aumento di diagnosi di dca sia dovuto a una maggiore consapevolezza dei medici nel riconoscerli.. Pure mia nonna tempo fa parlando di anoressia xke ne aveva sentito parlare in tv, mi ha detto "adesso capiscono che c'e' qualcosa di psicologico che non va, una volta invece se una non mangiava dicevano solo che era inappetente e la lasciavano perdere o la imboccavano a forza, ma non era giusto"..

X il resto credo che qualsiasi articolo su qualsiasi argomento che tratta di dati/percentuali vada preso e analizzato, e magari cercare le fonti x capire se e' realistico o meno..

* Viellina * ha detto...

Come sempre affronti temi molti interessanti.
Io credo che la differenza principale stia nel fatto che se ne parli molto di più... Mi viene in mente il paragone con gli abusi sessuali in famiglia : io credo che ci siano sempre stati, semplicemente c'era un'omertà tale da impedire a questi fatti di venire alla luce.
Oggi si presta più attenzione al problema e, soprattutto, risulta più semplice chiedere aiuto. Credo che una volta avere una figlia anoressica fosse una sorta di tabù, una cosa da nascondere, mentre oggi la maggior parte delle famiglie non ha paura di riconoscere il problema ed agire di conseguenza.

Per quanto riguarda il nesso mass-media - DCA ho sempre pensato che i disturbi alimentari c'entrassero ben poco con la TV, i modelli imposti dal mondo dello spettacolo ecc.
Anche se nel mio caso non hanno avuto alcun ruolo, non nego che gli standard di bellezza imposti dalla società possano influire nella comparsa di un DCA(specialmente per quanto riguarda persone che partono da una condizione di sovrappeso o obesità)... Ciò detto, dire che questi sono la CAUSA dei disturbi alimentari mi sembra esagerato! I veri fattori di malattia sono ben più profondi...

Ti ringrazio per i commenti che mi lasci sempre. Un bacio :*

Wolfie ha detto...

Sono d’accordo con il post, e con quello che già hanno scritto altre ragazze che sono arrivate a commentare prima di me: anch’io penso che il fatto che vengono evidenziati più casi di dca sia dovuto tanto al fatto che c’è più attenzione e cura verso queste malattie, che in passato non venivano tanto considerate, quanto al fatto che è maggiore il numero delle persone che chiede aiuto, perché percepisce di più la sua condizione come una malattia, mentre in passato magari veniva liquidata molto più facilmente. Anch’io non penso che, in assoluto, ci siano più casi di dca: penso solo che ci sia più attenzione e più prontezza (e a volte anche più margine) nel diagnosticare i dca.
Tra l’altro, voglio precisare che questa è una cosa che mi ha detto anche la mia psicologa: anche lei mi ha detto che ora c’è molto allarmismo sui dca, ma che, per l’appunto, si tratta semplicemente di allarmismo, perché poi di fatto non ci sono state significative variazioni nel numero assoluto di persone che hanno un dca, ci sono solo più persone che chiedono aiuto, perché queste malattie sono meno tabù e più riconosciute dai medici.
Che poi “sponsorizzare” i dca faccia scena o serva per l’audience, mi sembra una cosa veramente meschina, uno speculare alle spalle di chi soffre; però del resto non mi stupisce. Se lo fanno, sicuramente hanno un qualche interesse collaterale.
Per quanto riguarda infine il discorso relativo all’influenza dei mass media, posso dire che secondo me è molto un luogo comune (“vuole dimagrire per essere come le modelle che vede in televisione”, quante volte l’avremo sentito dire dalle persone che non sanno niente di dca!!!!!!!!), ma che poi non è affatto vero. Per lo meno, nel mio caso non è vero. Posso aver avuto tante ragioni che mi hanno spinta verso la bulimia (dopo un primo brevissimo periodo di anoressia), ma sicuramente i mass media e le modelle non c’entravano nulla, ma proprio nulla, non ho avuto nessuna influenza di questo tipo. Questa è la mia personale esperienza. Poi magari ci sono alcune ragazze per cui questo può avere una qualche influenza, ma resto dell’idea che anche per loro sia un’influenza molto marginale, e che se ti ammali di dca hai problemi ben più importanti.
L’unica cosa che mi dispiace è che le persone che non conoscono i dca, magari leggono articoli di giornale come quelli e li prendono per veri, perché non hanno l’esperienza per confutarli e capire che quello che c’è scritto non è vero, e quindi credono in delle cose non vere, e si creano altri luoghi comuni sui dca. (Come se quelli esistenti non fossero già abbastanza!!!!!!!!)
Un bacioneeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

mara ha detto...

concordo con quello che hai detto tu e con quello che ha detto Viellina ...non si possono dare dei dati precisi secondo me , questa problematica sta emergendo solo negli ultimi tempi perché precedentemente non se ne parlava ...quindi com' è possibile dare dei dati precisi se fino a poco tempo prima se ne sapeva ben poco ???
per il fatto dei mass-media per me non influenzano le persone ad ammalarsi di disturbi alimentari proprio perché se ci si Ammala di DCA i motivi sono altri come problemi in famiglia a scuola ....
Comunque complimenti per tuoi post che mi sono sempre utili ...
un abbraccio

justvicky ha detto...

Io penso che sia un po' tipo quando hanno lanciato sul mercato i prodotti Bio. O il kamut e l'integrale. Gran schiamazzo mediatico , informazioni parzialmente vere e la gente comune che improvvisamente ha bisogno solo di quei prodotti e dei loro benefici.
La cosa che mi viene un po' da chiedermi è ...perchè si punta tutta questa attenzione sui dca? Certo, la risposta sembra banale: soldi. Si ma i soldi si possono fare in un sacco di altri modi anche: le tette di belen, calcio, vestiti, gente trovata affettata nella spazzatura, animali abbandonati ecc.

Io credo che con il tempo si siano presi anche più in considerazione i dca come vere e proprie patologie, e che quindi siano aumentate le diagnosi .Non lo so, in realtà parlo da ignorante , è solo una supposizione.
Come adesso che sembriamo una generazione di branchi di froci solo perchè l'omosessualità è più accettata che in passato.


Rimane scandaloso che i dati riportati in quegli articoli non sono veritieri comunque. Chissà in quante altre mille occasioni succedono queste cose.

V. ha detto...

Grzie mille per i tuoi commenti, li apprezzo davvero tanto, leggo sempre tanta sincerità e onestà di giudizio nelle tue parole... voglio commentare anche questo tuo post in cui, come sempre, analizzi molto bene e approfonditamente la tematica dei dca. Posso dirmi disgustata dal modo in cui i media trattano l'argomento. Ogni volta che guardo qualche talk show in merito mi sale un nervosismo che non hai idea. Banalità, banalità, banalità... e anche superficialità a go go. Quel solito fermarsi alle apparenze, della serie: "la magrezza di Tizia o Caia ecc ecc"... mai una volta che si vada a distaccare l'idea che magra = malata di DCA. Mai che si dica che anche le normopeso soffrono di dca. Mai. E questo, da normopeso quale sono, fa imbestialire non poco. Ma tralasciando ciò, arriviamo alla questione "presunto aumento dei casi di dca". Credo che se ne parli di più e basta. Questi disturbi ci sono sempre stati e molto spesso a soffrirne sono gli/le insospettabili, quelli/e che magari non ne parlano per una vita intera... Anche sul mio blog ho scritto più volte che non credo che i media possano influire sulla comparsa di dca, magari possono dare il via a un qualcosa che cova da tempo ma solo in chi E' GIA' PREDISPOSTO. Non sarà di certo una modella o un'altra a ridurre in fin di vita le persone... sono ben altri i motivi! Dovrebbero smetterla e cercare di indagare meglio, magari con più testimonianze autentiche... un abbraccio!

Anonimo ha detto...

Domande varie: esiste qualche istituto in Italia che si occupa "seriamente" di statistiche sulle malattie ? Come vengono raccolti da questo istituto i dati di tali statistiche ? Effettua statistiche sui DCA ?
Qui trovate le statistiche Istat sulle cause di morte (http://www.istat.it/it/archivio/cause+di+morte) tra cui anche i disturbi dell'alimentazione

Eagle ha detto...

Come sempre in Italia viene tutto lasciato a 'quel che accadrà accadrà'
La società di oggi è fatta così, si vogliono costruire grattacieli ma si hanno mattoni solo per una semplice casa e allora come possono credere davvero di arrivare tanto in alto?!
La verità è che finchè non ci sei dentro non puoi capire, finchè non ci sei dentro non puoi interessarti a fondo perchè la cosa 'non ti riguarda' il che è fondamentalmente sbagliato.

Non ho idea di come si possa stabilire un numero di ragazze in 'difficoltà' di uno o altro problema sta di fatto che i problemi legati all'alimentazione nelle nuove generazioni sono sempre maggiori.
Ragazze che 'oggi non posso tornare a casa per non mangiare' 'anche io, hai una sigaretta?' sono almeno cinque/sei per classe

Non so davvero cosa commentare, è un tema talmente vasto e delicato che anche per chi li vive in prima persona è difficile avere una visione chiara su essi.

Grazie per la tua riflessione, un bacio!

Veggie ha detto...

@ GaiaCincia – Sicuramente adesso c’è maggiore sensibilizzazione tra i medici in merito a queste malattie, il che fa si che vengano sicuramente riconosciute di più… il che però non vuol dire che ce ne siano di più in valore assoluto. Verissimo quello che tu evidenzi come dato confortante: effettivamente lo è. L’importante è non fare falsi allarmismi su un presunto aumento d’incidenza che all’atto pratico non esiste… sennò il rischio è quello di vedere DCA ovunque, e trascinare in un vortice medico sbagliato anche chi non ha queste malattie…

@ hereisirene – E’ verissimo quello che hai scritto: articoli di questo tipo generano un bias non indifferente… perché chiunque non conosca i DCA, tende ad assimilare alla malattia qualsiasi tipo di alterazione alimentare, anche quelle che non hanno basi patologiche… mentre la letteratura scientifica dimostra che le cose non stanno affatto così… ma purtroppo quello che è diffuso non sono gli studi scientifici, bensì gli articoli di giornale… e si genera altra disinformazione…

@ Raki – Sì, sono d’accordo… e anche tua nonna, nella semplicità di quello che ha detto, ha ragione… Ed è vero che i dati andrebbero contestualizzati: purtroppo chi fa malainformazione confida sul fatto che la gente legge e non approfondisce…

@ Viellina – E’ vero, Viellina, lo penso anch’io… Le cose ci sono sempre state, semplicemente oggi se ne parla di più, c’è più attenzione, e quindi un numero maggiore di diagnosi… Un po’ quello che diceva il mio professore di Epidemiologia di cui ho parlato nel post, per intenderci… si vede di più perché si vuol vedere di più. Per il resto, condivido quello che hai scritto: anche nel mio caso i mass-media non hanno giocato alcun ruolo nella comparsa della mia anoressia. Non la voglio escludere del tutto come causa, per carità… però resto dell’idea che, anche in quelle (poche) persone in cui questa concausa è presente, sia ben marginale rispetto a quelli che sono i veri problemi di chi sviluppa un DCA…
Grazie a te per i tuoi commenti, altrochè!...

@ Wolfie – Sì, è una vera disinformazione, a tutti gli effetti… Forse le nostre testimonianze possono servire a qualcosa, almeno da questo punto di vista… possiamo svelare un po‘ di falsi miti, raccontandoci, no?!... Anch’io la penso come te sui mass-media, perché anche per me non c’è stata alcuna ingerenza… senza voler fare di tutta l’erba un fascio, si capisce, ma questa cosa dei mass-media mi sa tanto di ennesimo luogo comune…

@ mara – Dati precisi richiederebbero studi scientifici mirati… cosa che, al momento, non è stata ancora eseguita da nessuno… per cui, all’atto pratico, chi dice che c’è un’epidemia di DCA si sta solo riempiendo la bocca di parole vuote. In quanto al discorso dei mass-media son d’accordo con te: tu elenchi alcuni problemi che possono significativamente spingere ad un DCA, secondo me, altro che cavolate sulle modelle…

@ justvicky – Parlerai pure da ignorante, ma quello che scrivi a mio parere è assolutamente vero… Non ci sono più casi di malattia, ci sono solo più riflettori puntati… il che significa interesse vuoi da un punto di vista medico (e dunque, come tu stessa scrivi, aumento di diagnosi…), vuoi da un punto di vista mediatico (per share, si capisce, perché la “tragedia” fa sempre share… pensa a quanti programmi TV esistono che puntano sulla cronaca nera…) perché viene toccato l’aspetto umano, che è quello che fa intenerire gli ipocriti… e guadagnare spettatori tali. Sulla qualità della (falsa) informazione reputo inutile dilungarmi: è una cosa che si commenta da sola.

Veggie ha detto...

@ V. – Grazie a te, figurati!... Io scrivo semplicemente quello che penso, senza girarci tanto intorno… e senza nessuna pretesa di verità assoluta… soltanto il mio parere. Detto questo… anche a me non piace il modo in cui i mass-media la stragrande maggioranza delle volte parlano di DCA… vanno avanti per (falsi) stereotipi, purtroppo. E lo credo che la cosa ti fa arrabbiare: come dissi anche nel mio primissimo video (che ormai hai quasi 8 anni…) secondo me si può essere malate di anoressia anche a 70 chili, o comunque a prescindere dal peso… perché è una malattia mentale, non è il peso in sé che c’entra… Infine, anch’io sono dell’idea che se ne parli di più, ma che non ci sia un effettivo aumento dei casi di DCA… Nessuno studio scientifico dimostra ciò, del resto, e questo è un dato incontrovertibile… così come ritengo altrettanto incontrovertibile il fatto che ciò che spinge verso un DCA sono problematiche ben più profonde della mera fisicità…

@ Anonimo (13 Maggio 2014, ore: 17.00) – Grazie mille per il link innanzitutto!... In Italia purtroppo, a quanto mi risulta, non esiste alcun altro ente che l’ISTAT che si occupi di statistiche inerenti le malattie. Tutte le statistiche sui DCA che riporto nei miei post (come puoi vedere dai link relativi) sono tratte da PubMed, e si tratta per lo più di ricerche svolte negli U.S.A. od in Gran Bretagna.

@ Eagle – E’ purtroppo verissimo il fatto che fino a che non si è dentro la cosa, è veramente difficile interessarsene davvero… non è affatto bello, concordo, purtroppo è una realtà… Neanch’io avrei idea di come poter fare a stabilire il numero effettivo di ragazze che sono davvero malate di DCA… perché, come scrivevo nel post, è vero che magari un numero maggiore di ragazze oggi può non voler tornare a casa per non mangiare… Ma questo non ci dice assolutamente niente sul fatto che quelle ragazze possano avere o meno un DCA. Avere un problema legato all’alimentazione (quella che nel post chiamo “alimentazione disordinata”…) non è in alcun modo sinonimo di avere un DCA… E se stiamo ai dati riportati dagli studi che ho citato, sulle effettive diagnosi di DCA, in realtà sul numero di diagnosi non è che si registrino aumenti… Aumenta l’attenzione, questo sì, ma ciò può portare anche a un bias non indifferente…

Michiamomari, e ha detto...

"né sappiamo granché su ciò che causa, innesca, rinforza, precipita un qualsiasi disturbo alimentare"... o, potremmo dire semplicemente, dell'angoscia, che attanaglia sempre di più tutti, e soprattutto i ragazzi e le ragazze. Ci sarebbe tanto da dire su questo tuo post, che come sempre pone sul piatto un sacco di considerazioni importanti. Ma la cosa principale, per me, resta sempre guardare a quelle cause di cui - dici - sappiamo poco. E per quanto poco ne sappiamo, io resto convinta che le cause stiano nella mancanza di prospettive e di futuro, in cui ci precipitano governanti e una politica delinquenziali, in una profonda denutrizione spirituale e culturale, che impedisce alle persone di difendersi.

 
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