domenica 14 settembre 2008
Lettera all'anoressia
Questa è una cosa che ho scritto alcuni mesi fa quando, distaccandomi oggettivamente dal sintomo, mi sono accorta quanto mi aveva promesso di darmi, e quanto invece mi ha tolto, senza restituirmelo.
Cara anoressia,
in realtà non sei affatto “cara”. E neanche semplicemente “anoressia”. Sei l’infernale compagna che ritrovo nel mio letto ogni mattina, ma non ti lasci stringere. Perché adesso mi hai già stretta nella tua morsa, e sono io quella che non riesce a muoversi. E non riesco a respirare perché hai spinto la mia testa sotto l’acqua. L’hai fatto perché, sotto la superfiche dell’acqua, tutti i segnali dal mondo esterno arrivano attutiti, così speravi che io potessi continuare a non accorgermi di niente per tutta la vita. Eppure non mi hai annegata, perché avevi bisogno di me. E io non ho rialzato subito la testa, perché avevo bisogno di te.
Ma adesso lo so: per quanto possiamo somigliarci, non siamo la stessa persona. Per tanto tempo mi hai fatto sognare di essere diversa da tutte le altre ragazze. Mi hai fatto sognare di sentirmi forte, soddisfatta, sicura di me. Allora pensavo che fosse divertente essere differente, ma a lungo termine ho scoperto che non è affatto così. Tanti anni lo stesso sogno… e la cosa peggiore è stata al mattino di quella lunga notte, quando di fronte al tavolo di una dottoressa mi sono svegliata. E allora mi sono accorta che era vero. Che, sì, ero davvero diversa. Ma non diversa come avrei voluto. Non diversa nell’accezione positiva della parola. Non diversa come avevi promesso di farmi diventare.
Perché non hai mantenuto le tue promesse? Perché mi hai fatta salire sulla vetta di una montagna per poi spingermi di sotto? Perché mi hai raccontato bugie così simili alla verità che ho inevitabilmente finito per crederci? E, come al solito, non hai risposte alle mie domande. Mi avevi detto che eri tu la risposta. Ma più vado avanti, più vedo che restano solo interrogativi. Hai preteso e hai preso tante cose da me, ma non me ne hai restituita indietro neanche una. Dov’è la mia adolescenza? Tutte le cose che avrei potuto vivere e che non ho vissuto? Mi hai rinchiusa in una bolla di sapone. Era bella e io lì dentro credevo di essere felice. Ma mi isolava dal resto del mondo. E adesso che la bolla è scoppiata, non rimane niente. Neanche il riflesso. Neanche uno spicchio della felicità che mi avevi promesso.
Sono arrabbiata con te, lo sai? Sì, sono arrabbiata. Sono arrabbiata perché alla fine non ho avuto niente di quello che mi aspettavo da te. Mi hai illusa e presa in giro. Mi hai dato un qualcosa di effimero facendomi credere che fosse granitico. Mi hai mentito. Mi hai ferita. Mi hai fatto passare i momenti peggiori della mia vita. Dovevi essere un nuovo inizio, sei stata l’inizio della fine.
Sono arrabbiata perché hai distrutto quello che ero e quello che avrei potuto essere. Perché tuttora non te ne vai del tutto dalla mia testa e mi fai vivere una vita a metà. Perché mi hai rubato anni, possibilità, scelte. Perché mi hai rubata.
E sono molto arrabbiata con te, sì, molto arrabbiata, non semplicemente per quello che hai fatto a me, ma anche per quello che hai fatto alle presone che mi stavano intorno. Mi hai fatto fare terra bruciata. E hai fatto soffrire la mia famiglia, le uniche persone che mi abbiano mai amata incondizionatamente, gli hai inferto la più grande sofferenza della loro vita, li hai fatti piangere, preoccuparsi, sentirsi in colpa, stare male, passare notti insonni ad interrogarsi sui loro inesistenti sbagli… Loro, che non avevano fatto niente di male, niente di errato… perché ti ci sei accanita? Non glielo dovevi fare. Non ne avevi alcun diritto. Avevi me, ma non ti è bastato. Ti sei voluta riflettere anche su di loro. E sono molto arrabbiata per questo. Perché potevi distruggermi, ma non avresti dovuto sfiorare la mia famiglia neanche con un dito. Era una cosa tra me e te. Ma tu non ti sei tenuta ai patti. Hai voluto colpire anche loro. E io, impotente, sono rimasta a guardare. Sono molto arrabbiata perché mi hai impedito di reagire.
Ma non ti sei fermata qui.
Il mio migliore amico del cuore, quasi un fratello per me… in maniera ancora più subdola, hai trovato il modo di portarmi via anche lui. Come potrei non essere arrabbiata con te? Era come un fratello, e mi hai strappato anche lui.
Ma soprattutto, cara anoressia, la cosa che mi fa più incazzare è un’altra. È un’altra la cosa per cui ti odio. Ti odio perché mi hai resa felice. Ti odio perché mentre restringevo mi hai fatto provare una felicità che non avevo mai provato prima in vita mia e che non ho più ritrovato da quando ho smesso di restringere. Ti odio perché mi hai resa davvero felice, soddisfatta, tranquilla, in pace con me stessa. Ti odio perché mi hai fatta sentire forte, sicura, capace di controllo. Ti odio perché tutto questo è stato effimero, perché per forza di cose non può che esserlo, ma mi davi la sensazione che avrebbe potuto durare per sempre. Ti odio perché mi hai fatto apprezzare il mio corpo solo quando ero a XX Kg. Ti odio perché mi hai fatto passare momenti in cui mi sentivo onnipotente. Ti odio perché tutto questo mi è piaciuto. Ti odio perché, nonostante tutto il male che mi hai fatto, continuo ancora a pensare che il periodo in cui ho ristretto è stato il migliore della mia vita. Lo capisci? Ti odio perché sei stata il mio sbaglio più grande… ma che rifarei. Eppure, cara mia, eppure adesso lo so che non sei altro che un falso. Un falso così verosimile da poter davvero sembrare la realtà. Ma non lo sei. Purtroppo non lo sei. Per fortuna non lo sei. E te lo scrivo con la morte nel cuore… ma con la voglia di trovare una vita davanti. Potrei tornare da te in qualsiasi momento, e sarebbe davvero la cosa più semplice da fare… ma proverò a stare lontana da te per tutto il resto della mia vita, e sarà davvero la cosa più coraggiosa che possa fare. Cara anoressia, mi hai proprio scocciata. Se ti azzardi a farmi venire ancora paranoie, ti mando a quel paese. Hai il barbaro coraggio d’insinuarti subdolamente nella mia testa e di dire a me che non ho capito niente, come se l’avessi fatto tu. Ma cosa vuoi ancora da me? Perché non mi lasci in pace? Vai dove diavolo vuoi, non voglio chiederti più niente.
Ed ora che mi sto arrendendo, ecco qui la risposta.
Ora sì che devo mangiare, e se ti arrabbi, se mi dici di restringere, mangerò te. Puoi reagire come vuoi, puoi cercare di farmi venire tutte le ansie peggiori, non m’interessa, puoi urlare e minacciarmi quanto vuoi, non mi tange minimamente.
Anoressia, lo vuoi capire che adesso sei solo un peso? Sì, proprio tu, un peso! Tu, che hai sempre cercato di non (far) pesare niente… Sei falsa, bugiarda, e non mi va proprio giù questo tuo atteggiamento forzato, non voglio darti la soddisfazione di vedermi restringere, non te lo meriti, non ti meriti le mie lacrime e i miei dolori, perché non devo ancora fare qualcosa per te o darti qualcosa, e tu cosa mi stai dando ora come ora? Dimmelo, perché io adesso non vedo più niente. Solo giorni fatti di ossessione e di vuoto. Oggi sarò cattiva, giuro, e stai attenta a cosa cercherai di mettermi in testa se ti dovessi incavolare, pesa bene le parole, non si sa mai.
Da adesso in poi non te la darò mai più vinta. Certo, alcuni giorni starò peggio, avrò voglia di ricominciare a restringere, di farla finita, ma non mi arrenderò, te lo assicuro. Cadrò e sarò capace di rialzarmi. Sono pronta a dare battaglia.
È bella la tua perfezione, ma è spersonalizzata, dai sicurezza e senso di controllo, ma qui dentro mi lasci solo un gran vuoto e un gran freddo. Vattene, anoressia, non ti permetto più di dominare la mia vita. Oggi vediamo chi è più forte tra noi due, vediamo se occorrono le cattive per ottenere qualcosa da te, lo vedi, mi rimbocco le maniche… ti sto aspettando.
Tua (non più)
Veggie
Cara anoressia,
in realtà non sei affatto “cara”. E neanche semplicemente “anoressia”. Sei l’infernale compagna che ritrovo nel mio letto ogni mattina, ma non ti lasci stringere. Perché adesso mi hai già stretta nella tua morsa, e sono io quella che non riesce a muoversi. E non riesco a respirare perché hai spinto la mia testa sotto l’acqua. L’hai fatto perché, sotto la superfiche dell’acqua, tutti i segnali dal mondo esterno arrivano attutiti, così speravi che io potessi continuare a non accorgermi di niente per tutta la vita. Eppure non mi hai annegata, perché avevi bisogno di me. E io non ho rialzato subito la testa, perché avevo bisogno di te.
Ma adesso lo so: per quanto possiamo somigliarci, non siamo la stessa persona. Per tanto tempo mi hai fatto sognare di essere diversa da tutte le altre ragazze. Mi hai fatto sognare di sentirmi forte, soddisfatta, sicura di me. Allora pensavo che fosse divertente essere differente, ma a lungo termine ho scoperto che non è affatto così. Tanti anni lo stesso sogno… e la cosa peggiore è stata al mattino di quella lunga notte, quando di fronte al tavolo di una dottoressa mi sono svegliata. E allora mi sono accorta che era vero. Che, sì, ero davvero diversa. Ma non diversa come avrei voluto. Non diversa nell’accezione positiva della parola. Non diversa come avevi promesso di farmi diventare.
Perché non hai mantenuto le tue promesse? Perché mi hai fatta salire sulla vetta di una montagna per poi spingermi di sotto? Perché mi hai raccontato bugie così simili alla verità che ho inevitabilmente finito per crederci? E, come al solito, non hai risposte alle mie domande. Mi avevi detto che eri tu la risposta. Ma più vado avanti, più vedo che restano solo interrogativi. Hai preteso e hai preso tante cose da me, ma non me ne hai restituita indietro neanche una. Dov’è la mia adolescenza? Tutte le cose che avrei potuto vivere e che non ho vissuto? Mi hai rinchiusa in una bolla di sapone. Era bella e io lì dentro credevo di essere felice. Ma mi isolava dal resto del mondo. E adesso che la bolla è scoppiata, non rimane niente. Neanche il riflesso. Neanche uno spicchio della felicità che mi avevi promesso.
Sono arrabbiata con te, lo sai? Sì, sono arrabbiata. Sono arrabbiata perché alla fine non ho avuto niente di quello che mi aspettavo da te. Mi hai illusa e presa in giro. Mi hai dato un qualcosa di effimero facendomi credere che fosse granitico. Mi hai mentito. Mi hai ferita. Mi hai fatto passare i momenti peggiori della mia vita. Dovevi essere un nuovo inizio, sei stata l’inizio della fine.
Sono arrabbiata perché hai distrutto quello che ero e quello che avrei potuto essere. Perché tuttora non te ne vai del tutto dalla mia testa e mi fai vivere una vita a metà. Perché mi hai rubato anni, possibilità, scelte. Perché mi hai rubata.
E sono molto arrabbiata con te, sì, molto arrabbiata, non semplicemente per quello che hai fatto a me, ma anche per quello che hai fatto alle presone che mi stavano intorno. Mi hai fatto fare terra bruciata. E hai fatto soffrire la mia famiglia, le uniche persone che mi abbiano mai amata incondizionatamente, gli hai inferto la più grande sofferenza della loro vita, li hai fatti piangere, preoccuparsi, sentirsi in colpa, stare male, passare notti insonni ad interrogarsi sui loro inesistenti sbagli… Loro, che non avevano fatto niente di male, niente di errato… perché ti ci sei accanita? Non glielo dovevi fare. Non ne avevi alcun diritto. Avevi me, ma non ti è bastato. Ti sei voluta riflettere anche su di loro. E sono molto arrabbiata per questo. Perché potevi distruggermi, ma non avresti dovuto sfiorare la mia famiglia neanche con un dito. Era una cosa tra me e te. Ma tu non ti sei tenuta ai patti. Hai voluto colpire anche loro. E io, impotente, sono rimasta a guardare. Sono molto arrabbiata perché mi hai impedito di reagire.
Ma non ti sei fermata qui.
Il mio migliore amico del cuore, quasi un fratello per me… in maniera ancora più subdola, hai trovato il modo di portarmi via anche lui. Come potrei non essere arrabbiata con te? Era come un fratello, e mi hai strappato anche lui.
Ma soprattutto, cara anoressia, la cosa che mi fa più incazzare è un’altra. È un’altra la cosa per cui ti odio. Ti odio perché mi hai resa felice. Ti odio perché mentre restringevo mi hai fatto provare una felicità che non avevo mai provato prima in vita mia e che non ho più ritrovato da quando ho smesso di restringere. Ti odio perché mi hai resa davvero felice, soddisfatta, tranquilla, in pace con me stessa. Ti odio perché mi hai fatta sentire forte, sicura, capace di controllo. Ti odio perché tutto questo è stato effimero, perché per forza di cose non può che esserlo, ma mi davi la sensazione che avrebbe potuto durare per sempre. Ti odio perché mi hai fatto apprezzare il mio corpo solo quando ero a XX Kg. Ti odio perché mi hai fatto passare momenti in cui mi sentivo onnipotente. Ti odio perché tutto questo mi è piaciuto. Ti odio perché, nonostante tutto il male che mi hai fatto, continuo ancora a pensare che il periodo in cui ho ristretto è stato il migliore della mia vita. Lo capisci? Ti odio perché sei stata il mio sbaglio più grande… ma che rifarei. Eppure, cara mia, eppure adesso lo so che non sei altro che un falso. Un falso così verosimile da poter davvero sembrare la realtà. Ma non lo sei. Purtroppo non lo sei. Per fortuna non lo sei. E te lo scrivo con la morte nel cuore… ma con la voglia di trovare una vita davanti. Potrei tornare da te in qualsiasi momento, e sarebbe davvero la cosa più semplice da fare… ma proverò a stare lontana da te per tutto il resto della mia vita, e sarà davvero la cosa più coraggiosa che possa fare. Cara anoressia, mi hai proprio scocciata. Se ti azzardi a farmi venire ancora paranoie, ti mando a quel paese. Hai il barbaro coraggio d’insinuarti subdolamente nella mia testa e di dire a me che non ho capito niente, come se l’avessi fatto tu. Ma cosa vuoi ancora da me? Perché non mi lasci in pace? Vai dove diavolo vuoi, non voglio chiederti più niente.
Ed ora che mi sto arrendendo, ecco qui la risposta.
Ora sì che devo mangiare, e se ti arrabbi, se mi dici di restringere, mangerò te. Puoi reagire come vuoi, puoi cercare di farmi venire tutte le ansie peggiori, non m’interessa, puoi urlare e minacciarmi quanto vuoi, non mi tange minimamente.
Anoressia, lo vuoi capire che adesso sei solo un peso? Sì, proprio tu, un peso! Tu, che hai sempre cercato di non (far) pesare niente… Sei falsa, bugiarda, e non mi va proprio giù questo tuo atteggiamento forzato, non voglio darti la soddisfazione di vedermi restringere, non te lo meriti, non ti meriti le mie lacrime e i miei dolori, perché non devo ancora fare qualcosa per te o darti qualcosa, e tu cosa mi stai dando ora come ora? Dimmelo, perché io adesso non vedo più niente. Solo giorni fatti di ossessione e di vuoto. Oggi sarò cattiva, giuro, e stai attenta a cosa cercherai di mettermi in testa se ti dovessi incavolare, pesa bene le parole, non si sa mai.
Da adesso in poi non te la darò mai più vinta. Certo, alcuni giorni starò peggio, avrò voglia di ricominciare a restringere, di farla finita, ma non mi arrenderò, te lo assicuro. Cadrò e sarò capace di rialzarmi. Sono pronta a dare battaglia.
È bella la tua perfezione, ma è spersonalizzata, dai sicurezza e senso di controllo, ma qui dentro mi lasci solo un gran vuoto e un gran freddo. Vattene, anoressia, non ti permetto più di dominare la mia vita. Oggi vediamo chi è più forte tra noi due, vediamo se occorrono le cattive per ottenere qualcosa da te, lo vedi, mi rimbocco le maniche… ti sto aspettando.
Tua (non più)
Veggie
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22 commenti:
ciao...volevo solo dirti che mi è piaciuta molto la tua lettera...scrivi davvero bene! :-)
(e anche il senso di quello che hai scritto rivela 1 comprensione molto profonda di quello che i disturbi alimentari fanno alla nostra mente...mi sono rivista in molte tue frasi)
anch eio mi sn rivista molto...e ho preso anche qualche riga da mettere nel mio diario.sei coraggiosa cm poche.perchè tutte vogliamo uscirne ma poi in poche ci riescono davvero.il ricovero nn è una prigione ma sl la via d'usicta.credevo che si ptesseusicre da osle ma a 15 anni penso solo a questo che vita crudele e dei giorni mi succede che voglio tornare indietro.ma nn risolverei nulla.bacio
ciao tesoro ... hai espresso perfettamente tutto il dolore che si può provare quando in testa hai solo LEI .
ricorda che TU sei una persona speciale .
NESSUNO è "PERFETTO" ,
"PERFETTO" è soltanto una parola ...
un abbraccio ...
@ Francesca - Grazie... Purtroppo l'alfabeto della sofferenza è lo stesso per tutte noi... ma capire che anche in questo siamo unite è il primo paso per aiutarci a guarire...
@ anonimo - (anonima, giusto?!)Sì, tutte vogliamo uscirne... ma ti assicuro che tutte possiamo riuscirci. E il ricovero è il nostro casello d'uscita. La vita può ferire, lo so, ma tornare indietro significa solo affondare il dito nella piaga. No, l'hai detto tu stessa, tornando indietro no risolveresti nulla... l'unico modo per risolvere è continuare ad andare avanti... e ti assicuro che un giorno anche tu vedrai brillre il tuo personale raggio di sole.
Ti abbraccio...
@ mel - Sì, tutte siamo persone speciali... Speciali proprio perchè normali. Perchè riusciamo ad andare avanti giorno dopo giorno pur sapendo che non saremo mai "perfette" come vorremmo... Sì, "perfetto" è solo un'accozzaglia di 8 lettere... le cose di questo mondo non sono prefette... per questo sono così belle.
Un bacio grande...
Il coraggio non è non aver paura, quanto piuttosto la consapevolezza che c’è qualcos’altro di più importante della paura stessa…Qualche volta anche vivere è un atto di coraggio… Siate coraggiose. Combattete. Perchè voi siete più forti. E’ lei che ha bisogno di voi, che non è niente senza voi… Non il contrario, mai il contrario… Siate coraggiose…
Un abbraccio...
piccola stella, grazie per essere entrata in punta di piedi nella mia dimora, la tua forza è di esempio, il tuo coraggio luce...tra pochi mesi diventerò madre, una bambina...la vorrei forte, coraggiosa, come te...non ti conosco, ma possa il mio abbraccio scaldarti il cuore...una piccola donna, una madre, solo michela....
a presto....(ladyserephina.splinder.com)
@ Michela - Ma che notizia bellissima!! ^_^ ... E sono certa che la tua bambina sarà quanto di più speciale possa esserci... perchè ogni nuova vita è già di per sè un miracolo, un sogno che diventa realtà.
Un baciotto a te e uno alla tua piccola in arrivo...
mannaggia quanto ti capisco..
CocaineKate
@ CocaineKate - Sì... Combattiamo insieme!!
in realtà dentro di noi sappiamo che stiamo andando incontro ad un processo di autodistruzione.
ma pensiamo sempre di sapere dov'è il freno di emergenza.
pian piano vediamo che la presunta forza che sentivamo si sgretola e lascia polvere e nebbia ovunque_
credo che il momento di svolta esista per tutte. ma diverso può essere il modo di affrontarlo.
prima o poi tutte capiamo che "o io o lei". perchè l'alternativa è solo la morte quando ci sono disturbi alimentari che si incancreniscono [o comunque una vita di inferno]
io mi stancai della bulimia quando immaginai me stessa con marito e figli a vomitare nascosta durante le cene di Natale. sarebbe stata una schiavitù senza fine e ho detto basta!
ti abbraccio Veggie.
Ligeia_
Ho letto la tua lettera alla tua ex amica anoressia. Mi ha commosso, mi sono emozionata quando ho letto la tua determinazione di rialzare la testa. La presa di coscienza del tuo incubo, quella bolla di sapone che diventa trappola. Nel mio post ho parlato dei siti pro anoressia, ho cercato di spiegare come questa falsa amica ti cattura e poi se ne và lascaindoti morire. Non ho mai avuto problemi alimentari. Grazie a Dio, pur essendo magra, non ho mai rinunciato ai dolci alla pasta e alla pizza. Nessuno più di te poteva esprimere la lotta quotidiano contro questo male che ammalia e poi ti fa scivolare lentamente nel baratro.
Continua così mia cara Veggie, imponi la tua volontà a quell'infame canaglia della tua ex amica. Lotta ogni giorno pensando che solo tu puoi guidare la tua vita, sei tu che decidi tu che accelleri o strezi tra le curve. NESSUNO può importi più niente. Vizziati mia cara amica coraggiosa, fallo con un dolce e con un sorriso ogni giorno. Sorridi alla vita... Poichè nessuno è perfetto eccetto quando sorride. e' vero forse l'anoressia e la bulimia ti ha rubato degli anni, ma la tua vita non è finita. Ora hai ripreso il controllo e potrai vivere serena... devi solo volerlo per te stessa e per le persone che i vogliono bene. Io non ti conosco è vero ma tifo per te! Forza Veggie fagli vedere di che pasta sei fatta alla tua ex infida amica. Sfidale mangiando un cornetto la mattina, sfidala buttando via la bilancia. Tu sei più forte perchè hai capito quale è il suo punto debole. Lei voleva la tua vita e tu te la sei ripresa.
Corraggio Veggie. "LA PERSONA FORTE NON è QUELLA CHE NON CADE MAI, MA è QUELLA CHE CADENDO SI RIALZA".
pS. scusa per la lungaggine, ti dispiace se nel mio post metto il link del tuo sito.
ps2: Non esitare mai a contattarmi se hai problemi. Io sono un'ottima "consigliera".
Un bacio grande
Scusami, sono ancora io. Ti scrivo per consiglairti di leggere un mio vecchio post di luglio intitolato l'ambizione è donna.
un abbraccio.
per oggi giuro ho finito!
Clelia
@ Clelia - Grazie mille del tuo meraviglioso commento... spero che lo leggano molte altre ragazze e che possa essere per loro d'aiuto come lo è stato per me...
Metti pure il link nel tuo post, non mi fa che piacere! Se posso dare una mano, sono sempre pronta... ^_^
E ora corro subito a leggere il tuo post di Luglio!
Un bacio!
P.S.= Ma quale lungaggine? Sentiti pure libera di scrivere tutto ciò che vuoi e quando vuoi!
Sono perle di emozioni quelle che come batuffoli di cotone delicati flutuano dalla tua bocca..emozioni di seta che accarezzano brutalmente gli occhi colmi di lacrime di chi come me ti ha letta e ha sentito il tuo dolore ma allo stesso tempo la tua forza.
Hai una forza incredibile ,sei un vulcano in piena in lotta con l sua stessa lava....in silenzio ti stringo la mano....buona fotuna e grazie mille per avermi trasmesso mille emozioni in un minuto.Vincerai ne seno sicura. :)
italianissima xxxx
Purtroppo anche per me il periodo della vera e propria restrizione è stato bello..mi sentivo forte,avevo il controllo su tutto.In seguito il controllo è venuto meno e la bulimia si è impadronita di me.Da quasi 2 anni ho iniziato una lotta..all'inizio ero molto motivata.Volevo scacciare l'anoressia ma soprattutto la bulimia.Oggi perdo molte battaglie...ho delle cicliche ricadute nel sintomo e sono sempre più terribili perchè accompagnate dalla consapevolezza,dalla coscienza.
A volte penso di essere una gran vigliacca..vivo al limite..non ho il coraggio di cambiare ma non ho neanche il coraggio di fare la finita.Non si può continuare così.Gli eventi si succedono ma io non me ne rendo conto..sono in un coma
@ italianissima - Ti ringrazio tantissimo per le tue bellissime parole...
@ anacondablu84 – Purtroppo il periodo della restrizione è sempre così bello… sono la prima ad ammettere che è stato il periodo più felice della mia vita… ma era una felicità effimera e che non sarebbe potuta durare, ora me ne rendo conto… Perché non si può scendere all’infinito… in fondo alla voragine c’è il suolo. Ed è duro. Non mi senti di dire niente sulla bulimia perché è un qualcosa che non ho vissuto, di conseguenza non ho la presunzione di sapere come ci si possa sentire… Però una cosa te la posso dire: il mio primo ricovero l’ho avuto tanti anni fa… e ad esso ne sono seguiti altri 4… Le ricadute ho smesso di contarle perché m’impressionerei alla sola idea… Ma penso che siano comunque necessarie al processo complessivo, penso siamo comunque necessarie per farci capire dove sbagliamo e per evitare che ripetiamo certi errori. Se tu continui a combattere, non puoi perdere. Perché combattere è già una vittoria. Perderesti se ti rifiutassi di combattere, se ti arrendessi al DCA, se non ti rialzassi dopo la ricaduta, se permettessi al DCA di dominare completamente la tua vita… Ma io non credo che tu sia così. Io non credo che tu non speri più in niente. Perché sei ancora qui: e sei l’unica che può lottare per te stessa. Non sei in coma. Forse ti piacerebbe esserlo, perché così quelle ricadute non sarebbero colpa tua, non sai quante volte mentre ero ricoverata ho desiderato avere una di quelle malattie che non dipendevano da me, in cui non potevo farci niente, perché questo avrebbe eliminato i sensi di colpa… Ma poi mi sono accorta che così sarebbe stato molto peggio… perché se una malattia di questo genere non mi fosse venuta a causa mia, non avrei neanche potuto far nulla per guarire… Mentre invece, con l’anoressia, potevo giocare sull’unico punto di forza che avevo: la mia forza di volontà. Potevo FARE davvero qualcosa, se veramente lo volevo. Non dipendere dalle cure degli altri, ma lottare da sola e per me stessa. Non sei affatto una vigliacca finché continui a lottare. Lo so che i cambiamenti fanno paura, soprattutto perché si teme quello che succederà se poi dovessimo sentirci uguali… Ma se non ci diamo neanche la possibilità di tentare un cambiamento, sicuramente non varierà mai niente… E, in fin dei conti, che c’è da perdere a fare un tentativo?... Non sei in coma, cara anacondablu84, si abbastanza forte da non essere ancora in coma… E te ne rendi conto fin troppo bene, se sei in grado di scrivere una cosa del genere… Forza e coraggio, ragazza, che sei molto più in gamba di quel che pensi…!!
Ciao ! Sono Daniela, mamma di Silvia che da 28 gg è ricoverata presso un CdA e sta lottando tanto contro quella BESTIA che stava cercando di portarle via la vita e distruggere la nostra !
Sono certa che anche Silvia riuscirà a fare propria questa meravigliosa lettera.
Stiamo soffrendo tanto, ma lei è una guerriera e.... vincerà.... il nostro amore e la fiducia in lei sono solo una delle molteplici armi che potrà usare per questa lunga battaglia !
Abbraccio tutte le ragazze e le famiglie che , come noi,stanno scalando la montagna più alta della vita....coraggio, sicuramente la vista da lassù sarà meravigliosa.
GRAZIE !
@ Daniela – Ciao Daniela, grazie mille a te per il tuo commento… Grazie per aver voluto condividere questo frammento così importante e prezioso di te… Fai un enorme in bocca al lupo a Silvia da parte mia e di tutte le alte ragazze… Stiamo tutte facendo il tifo per lei!!! Silvia potrà fare molto di più che far propria questa lettera… potrà scriverne una ancora più forte… e sarà la lettera che scriverà a se stessa, un’altra importantissima arma per questo percorso difficile che è la strada del ricovero… E dì a Silvia di non smettere mai di combattere… perché combattere è già un’enorme vittoria…!! Ti abbraccio con tantissima stima e affetto…
tu sei l'esempio che tutti dovrebbero prendere veggie :)
questa lettera mi ha fatto piangere, ma proprio scendere le lacrime, e alle fine sorridere perchè è la dimostrazione che se si combatte e si lotta fino in fondo ce la si può fare .. e tu lo hai fatto, complimenti.
Amore&odio
@ Amore&odio – Io non sono che una delle tante… una delle tante che ogni giorno stanno combattendo contro l’anoressia… Ma proprio perché io sto combattendo mi sento di poter dire che tutte lo possono fare… perché io lo faccio… e se ci riesco io, allora ci può riuscire davvero chiunque…
Cara...grazie per questa lettera e per tutto il tuo blog. Leggerlo mi sta aiutando tanto a capire i pensieri di una mia carissima amica (la migliore in realtà!) che ha sofferto di questa malattia per anni ma ha lottato duro, ha scelto la strada del ricovero, ce l'ha fatta! Solo ora capisco dalle tue parole quanto possa essere stata dura per lei e quindi quanto è grandiosamente forte! (e lo sei anche tu!!). capisco anche quando mi dice che l'ombra è sempre dietro l'angolo, che a volte le tornano "i pensieri". Grazie alle tue parole l'ho capita meglio, perché lei parla di certe cose molto raramente, perché vedo che si sente fragile e ancora "in bilico", anche se ha davvero trovato un equilibrio, sia nel peso forma che nel rapporto col cibo, a volte -ma solo a volte ^__^ - addirittura mangia qualche dolcetto o patatine fritte! Lo so perché quando usciamo insieme, io non riesco a smettere di controllare cosa mette in bocca, di vedere se mangia abbastanza, se ha scelto anche qualcosa di "grasso"... sono anni che "è guarita", e se è vero che l'anoressia rimane sempre rintanata in un angolo della mente e che ha bisogno di essere tenuta a bada, è vero anche che la paura di questo mostro rimane nelle persone che vi amano! So che lei a volte si accorge che guardo i suoi bocconi, e so il suo fastidio, ma quando vuoi tanto bene a qualcuno, anche se ti fidi... so che non piace essere controllati a chi cerca "il controllo"... spero che possiate perdonarci se siamo troppo impiccioni, se a volte vi trattiamo come bambine, se vi controlliamo da lontano, ma noi vi amiamo davvero e pensiamo al vostro bene, alla vostra salute. Fidatevi più di chi vi controlla col cuore che di chi -l'anoressia- vi controlla la mente!! Grazie per lo spazio concesso a questo sfogo, un abbraccio forte! Hey ce la farai senz'altro! :)
@ Sele – Grazie mille per le tue parole, Sele… Mi ha fatto veramente tanti piacere leggere il tuo commento… Devi essere una persona davvero speciale… E ti ringrazio tanto per essere tra le lettrici del mio blog… Sono veramente felice di leggere ciò che hai scritto a proposito della tua amica… Di sapere che anche lei sta combattendo, che ha superato la fase peggiore dell’anoressia, e che giorno dopo giorno ce la mette tutta per continuare a tenere la testa alta… Questo è veramente bellissimo… Sai, io non credo che alla tua amica dia veramente fastidio la tua “osservazione” nei suoi confronti… perché questo tuo gesto non è altro che un’esplicita dimostrazione dell’affetto che provi per lei… Quindi credo che, in fondo in fondo, anche se non te lo dirà mai, quello che fai per lei le faccia davvero piacere… Così come, e questa è la cosa più importante, le fa piacere sapere che le sei sempre vicina… e che può sempre contare su di te… Perché in una battaglia tosta come quella contro l’anoressia è sempre fondamentale avere delle alleate!... Io credo che un po’ “in bilico” lo saremo sempre… però credo anche che sul ciglio di questo burrone sia possibile trovare un certo equilibrio per poter camminare… ed è questo equilibrio che dobbiamo combattere per conquistare… Grazie ancora per il tuo commento, ti abbraccio forte!...
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