venerdì 12 aprile 2013
Anoressia & Microbioma: Sentimenti viscerali
Immaginate un esperimento del genere:
Infilate una persona in un frullatore (e, dato che è tutto ipotetico, immaginate d’infilarci una persona che vi sta sul cazzo. Vi sentite meglio? Immagino di sì!). Poi, contate il numero totale di cellule che avete ottenuto. Solo una su 10 di queste cellule è una cellula umana. Il restante 90%? Tutti microbi. Se poi vi mettete a contare il numero totale di geni nel vostro frullato umano (NON lo troverete a breve nei vostri supermercati di fiducia), i numeri saranno ancora più sbilanciati: solo 1 gene su 100 è umano. Il resto sono, analogamente, geni batterici. L’insieme dei batteri che vive nel e sul nostro corpo prende il nome di microbioma.
L’idea ovviamente non è quella di capire chi è germofoba tra voi lettrici del mio blog, ma ammettiamolo: siamo tanto batteriche quanto umane. Molti di questi microbi vivono sulla nostra pelle, nei nostri polmoni, e nelle vie genitourinarie. Ma la maggior parte di essi, tuttavia, vive nei nostri visceri. La loro importanza è cruciale per estrarre energia dal cibo, e questi microbi sono estremamente sensibili a ciò che mangiamo. “Far digiunare dei topi anche solo per un giorno altera drammaticamente la composizione dei loro microbi viscerali. Specificatamente, si riduce drasticamente il numero di un tipo di batteri conosciuti come Firmicutes. Quando i ricercatori hanno trapiantato Firmicutes nelle viscere di topi magri, questi hanno rapidamente guadagnato peso.” (mia traduzione) (Crawford et al., 2009)
Quando si parla di anoressia, non c’è un granché da dire a proposito dei microbi. C’è uno studio più unico che raro condotto dal ricercatore Sergej Fetissov, che tratta della potenziale risposta autoimmune che si verifica nelle persone che hanno un DCA, e qualche sporadico lavoro in merito alla relazione tra PANDAS (Disordini Neuropsichiatrici Autoimmuni in Pediatria Associati con Infezione Streptococcica) e anoressia, ma, in generale, i ricercatori non hanno prestato molto attenzione al ruolo che il microbioma potrebbe avere nell’innescare o nel perpetrare un DCA.
Ben di più è stato fatto in merito alle ricerche relative all’obesità. Molti ricercatori hanno dimostrato che le persone con B.M.I. > 30 hanno microbi intestinali diversi rispetto alle persone che hanno un B.M.I. nel range di norma. Anche la chirurgia bariatrica cambia significativamente i microbi viscerali affinché le persone possano perdere peso, rendendoli più simili a quelli che sono i profili batterici delle persone normopeso. Uno studio più recente pubblicato in “The ISME Journal” propone una “dieta del microbioma”: mangiare cibi in grado di eliminare un tipo di batteri chiamati Enterobacter aiuta una persona ad avere una drastica perdita di peso in un lasso di tempo relaztivamente breve. (Fei & Zhao, 2012)
Dunque, com’è che questi microbi sono coinvolti nell’anoressia? Ad oggi, in realtà, nessuno lo sa. Ho letto che Cindy Bulik ha iniziato uno studio alla ricerca di queste relazioni, ma ancora non è pervenuta ad alcun risultato utile. Basandosi sugli studi che ho precedentemente citato, è ragionevole pensare che i comportamenti tipici dei DCA (restrizione alimentare, binge, vomito autoindotto…) abbiano un impatto significativo sul microbioma degli individui. È solo una mia idea, niente di dimostrato, ma sono pronta a scommetterci. Comunque, la domanda è: cos’hanno a che fare questi cambiamenti della flora micorbica con I sintomi dei DCA?
È stato osservato che squilibri nella flora microbica intestinale nei topi e nei ratti alterano i normali pattern di assunzione di rischi e comportamenti ansiosi - cosa che, in un certo senso, avviene anche nelle persone con un DCA. Questi potrebbero anche, forse, spiegare la perdita di peso non controllabile che si verifica nell’anoressia e nei DCAnas. Forse l’iniziare una restrizione alimentare induce un significativo cambiamento della flora microbica viscerale, il che va ad amplificare gli effetti della malnutrizione. Forse viene meno un gruppo di microbi che produce importanti ormoni implicati nella regolazione delle sensazioni di fame/sazietà (Leptina, Grelina, Colecistochinina, etc…). Ad oggi, nessuno lo sa veramente.
Un suggerimento in merito al potenziale ruolo del microbioma nei DCA viene da uno studio pubblicato lo scorso 30 Gennaio sulla rivista “Science” e condotto da Smith et al.
I ricercatori hanno condotto studi a proposito della relazione tra flora microbica viscerale e kwashiorkor, una forma di severa malnutrizione che si verifica quando una persona non ingerisce sufficienti proteine. Delle 317 coppie di gemelli del Malawi che i ricercatori hanno monitorato per 3 anni, la metà è andata incontro a severa malnutrizione, e il 7% ha sviluppato segni e sintomi di kwashiorkor. Ovviamente, una carenza proteica è cruciale per lo sviluppo di questa malattia, ma non è il solo fattore, visto che non tutti i gemelli con un severo deficit proteico hanno sviluppato il kwashiorkor. Quindi, dev’esserci anche qualche altra cosa.
Per prima cosa, i ricercatori hanno trattato le coppie di gemelli discordanti per il kwashiorkor (voglio dire che uno dei due gemelli si era ammalato, mentre l’altro no) con “cibo terapeutico” – basilarmente, burro di arachidi con steroidi. Il gemello con kwashiorkor ha ottenuto significative differenze rispetto all’altro gemello che aveva seguito la sua stessa dieta. I ricercatori hanno trovato significative differenze nei microbi viscerali dei bambini malati che erano stati trattati col “cibo terapeutico”. Interrompere la somministrazione del “cibo terapeutico” ha provocato una regressione nelle funzioni dei microbi viscerali.
Il punto è: quando i ricercatori inoculavano negli intestini dei topi microbi estratti dai visceri di bambini Malawiani malnutriti, questi topi perdevano rapidamente peso e sviluppavano anche loro il kwashiorkor. Questo succedeva nonostante detti topi fossero nutriti in maniera corretta, con dieta ricca e variata, e adeguato apporto calorico. Pertanto, una delle ragioni per cui i ricercatori credono che il “cibo terapeutico” sia così efficace nel trattamento dello kwashiorkor è che esso aiuta a ripristinare la normale flora batterica intestinale.
Quale effetto sortisca il ripristinare una normale flora batterica intestinale, grazie ad una dieta corretta, sui sintomi fisici e mentali dell’anoressia, rimane ancora da scoprire. I probiotici sono un tema caldo, ma gran parte della ricerca a tal proposito è abbastanza esagerata. Sicuramente questa è una strada che presenta un potenziale, una strada che merita di essere percorsa, poiché è necessario saperne di più riguardo a quale popolazione di persone con un DCA può trarre benefici dal ripristino di una normale flora batterica, e quale no. Ma mi pare un’idea interessante, e penso che dovremmo saperne di più a proposito del ruolo del microbioma nello sviluppo e nella perpetuazione di un DCA.
Per concludere, la citazione del ricercatore John Rawls in una sua intervista rilasciata allo “Scientific American” (mia traduzione):
“Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione della nostra capacità di descrivere la composizione e il potenziale fisiologico di queste comunità batteriche. […] Quello su cui possiamo iniziare a speculare, comunque, sono i diversi tipi di relazione che possono esserci. Sappiamo che il microbioma viscerale incremente la nostra capacità di estrarre calorie dai carboidrati complessi, e questa è chiaramente una relazione mutualmente benefica. Ma si sa che tutti i vertebrati hanno la capacità di digerire e assorbire autonomamente anche altri tipi di nutrienti, quali lipidi, proteine e carboidrati semplici, perciò non è perfettamente chiaro quale sia la relazione mutualmente benefica tra organismo e batteri relativamente a questi nutrienti…”
Infilate una persona in un frullatore (e, dato che è tutto ipotetico, immaginate d’infilarci una persona che vi sta sul cazzo. Vi sentite meglio? Immagino di sì!). Poi, contate il numero totale di cellule che avete ottenuto. Solo una su 10 di queste cellule è una cellula umana. Il restante 90%? Tutti microbi. Se poi vi mettete a contare il numero totale di geni nel vostro frullato umano (NON lo troverete a breve nei vostri supermercati di fiducia), i numeri saranno ancora più sbilanciati: solo 1 gene su 100 è umano. Il resto sono, analogamente, geni batterici. L’insieme dei batteri che vive nel e sul nostro corpo prende il nome di microbioma.
L’idea ovviamente non è quella di capire chi è germofoba tra voi lettrici del mio blog, ma ammettiamolo: siamo tanto batteriche quanto umane. Molti di questi microbi vivono sulla nostra pelle, nei nostri polmoni, e nelle vie genitourinarie. Ma la maggior parte di essi, tuttavia, vive nei nostri visceri. La loro importanza è cruciale per estrarre energia dal cibo, e questi microbi sono estremamente sensibili a ciò che mangiamo. “Far digiunare dei topi anche solo per un giorno altera drammaticamente la composizione dei loro microbi viscerali. Specificatamente, si riduce drasticamente il numero di un tipo di batteri conosciuti come Firmicutes. Quando i ricercatori hanno trapiantato Firmicutes nelle viscere di topi magri, questi hanno rapidamente guadagnato peso.” (mia traduzione) (Crawford et al., 2009)
Quando si parla di anoressia, non c’è un granché da dire a proposito dei microbi. C’è uno studio più unico che raro condotto dal ricercatore Sergej Fetissov, che tratta della potenziale risposta autoimmune che si verifica nelle persone che hanno un DCA, e qualche sporadico lavoro in merito alla relazione tra PANDAS (Disordini Neuropsichiatrici Autoimmuni in Pediatria Associati con Infezione Streptococcica) e anoressia, ma, in generale, i ricercatori non hanno prestato molto attenzione al ruolo che il microbioma potrebbe avere nell’innescare o nel perpetrare un DCA.
Ben di più è stato fatto in merito alle ricerche relative all’obesità. Molti ricercatori hanno dimostrato che le persone con B.M.I. > 30 hanno microbi intestinali diversi rispetto alle persone che hanno un B.M.I. nel range di norma. Anche la chirurgia bariatrica cambia significativamente i microbi viscerali affinché le persone possano perdere peso, rendendoli più simili a quelli che sono i profili batterici delle persone normopeso. Uno studio più recente pubblicato in “The ISME Journal” propone una “dieta del microbioma”: mangiare cibi in grado di eliminare un tipo di batteri chiamati Enterobacter aiuta una persona ad avere una drastica perdita di peso in un lasso di tempo relaztivamente breve. (Fei & Zhao, 2012)
Dunque, com’è che questi microbi sono coinvolti nell’anoressia? Ad oggi, in realtà, nessuno lo sa. Ho letto che Cindy Bulik ha iniziato uno studio alla ricerca di queste relazioni, ma ancora non è pervenuta ad alcun risultato utile. Basandosi sugli studi che ho precedentemente citato, è ragionevole pensare che i comportamenti tipici dei DCA (restrizione alimentare, binge, vomito autoindotto…) abbiano un impatto significativo sul microbioma degli individui. È solo una mia idea, niente di dimostrato, ma sono pronta a scommetterci. Comunque, la domanda è: cos’hanno a che fare questi cambiamenti della flora micorbica con I sintomi dei DCA?
È stato osservato che squilibri nella flora microbica intestinale nei topi e nei ratti alterano i normali pattern di assunzione di rischi e comportamenti ansiosi - cosa che, in un certo senso, avviene anche nelle persone con un DCA. Questi potrebbero anche, forse, spiegare la perdita di peso non controllabile che si verifica nell’anoressia e nei DCAnas. Forse l’iniziare una restrizione alimentare induce un significativo cambiamento della flora microbica viscerale, il che va ad amplificare gli effetti della malnutrizione. Forse viene meno un gruppo di microbi che produce importanti ormoni implicati nella regolazione delle sensazioni di fame/sazietà (Leptina, Grelina, Colecistochinina, etc…). Ad oggi, nessuno lo sa veramente.
Un suggerimento in merito al potenziale ruolo del microbioma nei DCA viene da uno studio pubblicato lo scorso 30 Gennaio sulla rivista “Science” e condotto da Smith et al.
I ricercatori hanno condotto studi a proposito della relazione tra flora microbica viscerale e kwashiorkor, una forma di severa malnutrizione che si verifica quando una persona non ingerisce sufficienti proteine. Delle 317 coppie di gemelli del Malawi che i ricercatori hanno monitorato per 3 anni, la metà è andata incontro a severa malnutrizione, e il 7% ha sviluppato segni e sintomi di kwashiorkor. Ovviamente, una carenza proteica è cruciale per lo sviluppo di questa malattia, ma non è il solo fattore, visto che non tutti i gemelli con un severo deficit proteico hanno sviluppato il kwashiorkor. Quindi, dev’esserci anche qualche altra cosa.
Per prima cosa, i ricercatori hanno trattato le coppie di gemelli discordanti per il kwashiorkor (voglio dire che uno dei due gemelli si era ammalato, mentre l’altro no) con “cibo terapeutico” – basilarmente, burro di arachidi con steroidi. Il gemello con kwashiorkor ha ottenuto significative differenze rispetto all’altro gemello che aveva seguito la sua stessa dieta. I ricercatori hanno trovato significative differenze nei microbi viscerali dei bambini malati che erano stati trattati col “cibo terapeutico”. Interrompere la somministrazione del “cibo terapeutico” ha provocato una regressione nelle funzioni dei microbi viscerali.
Il punto è: quando i ricercatori inoculavano negli intestini dei topi microbi estratti dai visceri di bambini Malawiani malnutriti, questi topi perdevano rapidamente peso e sviluppavano anche loro il kwashiorkor. Questo succedeva nonostante detti topi fossero nutriti in maniera corretta, con dieta ricca e variata, e adeguato apporto calorico. Pertanto, una delle ragioni per cui i ricercatori credono che il “cibo terapeutico” sia così efficace nel trattamento dello kwashiorkor è che esso aiuta a ripristinare la normale flora batterica intestinale.
Quale effetto sortisca il ripristinare una normale flora batterica intestinale, grazie ad una dieta corretta, sui sintomi fisici e mentali dell’anoressia, rimane ancora da scoprire. I probiotici sono un tema caldo, ma gran parte della ricerca a tal proposito è abbastanza esagerata. Sicuramente questa è una strada che presenta un potenziale, una strada che merita di essere percorsa, poiché è necessario saperne di più riguardo a quale popolazione di persone con un DCA può trarre benefici dal ripristino di una normale flora batterica, e quale no. Ma mi pare un’idea interessante, e penso che dovremmo saperne di più a proposito del ruolo del microbioma nello sviluppo e nella perpetuazione di un DCA.
Per concludere, la citazione del ricercatore John Rawls in una sua intervista rilasciata allo “Scientific American” (mia traduzione):
“Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione della nostra capacità di descrivere la composizione e il potenziale fisiologico di queste comunità batteriche. […] Quello su cui possiamo iniziare a speculare, comunque, sono i diversi tipi di relazione che possono esserci. Sappiamo che il microbioma viscerale incremente la nostra capacità di estrarre calorie dai carboidrati complessi, e questa è chiaramente una relazione mutualmente benefica. Ma si sa che tutti i vertebrati hanno la capacità di digerire e assorbire autonomamente anche altri tipi di nutrienti, quali lipidi, proteine e carboidrati semplici, perciò non è perfettamente chiaro quale sia la relazione mutualmente benefica tra organismo e batteri relativamente a questi nutrienti…”
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21 commenti:
Oddio. Sento l'incontrollabile bisogno di disinfettarmi x_x
Questo è un articolo estremamente interessante, grazie di averlo scritto <3
Aiuto,vi prego. Non so più che fare.
Questo post sembra dettato da OCD acuto. Non so se tu ne soffra ma...tieni alta la guardia dall' intellettualizzazione di aspetti ossessivi...o tappato un buco( vedi anoressia) il disagio esce altrove senza trovar pace. Anonima che ti segue molto! Un bacio!!
Ciao io sono salvo e soffro di una specie di anoressia nervosa, ossessivo compulsivo, mangio solo frutta e verdura e devo pesare anche quella, ogni tanto 20 gr di pasta, e dico 20 non 21! E la sera se ci riesco 50 gr di cose proteiche ma soprattutto legumi...sono stato ricoverato ma non per dca ma per il lupus, una malattia che ogni tanto si risveglia e da problemi...ma credo che questa volta non è il lupus ma proprio la mia eccessiva magrezza, peso 40 kg per 1, 73...ed un emocromo da pietà...ho dovuto fare la trasfusione..molti credono che gli uomini non possano cadere in queste cose...ma non è cosi...in questi giorni mi sn ripromesso di farcela nella mia testa non c'è l'ossessione di ingrassare di diventare brutto...ma allo stesso tempo ho paura di mettere su peso...ho paura in questi giorni ho i piedi gonfissimi! E' mai capitato a voi? Non riesco più a far niente...
Post davvero interessantissimo!!!!!!!!!!! Io non m’intendo granchè di scienza, come sai sono orientata più sul versante umanistico, ma ugualmente trovo questo post molto interessante!!!!!! Penso che questo sarebbe uno spunto importante da cogliere da parte della comunità scientifica, che dovrebbero essere fatti più studi, più approfondimenti, perché se è una strada che potrebbe essere promettente, io direi che varrebbe la pena fare dei tentativi più consistenti in questa direzione. Infondo, non sappiamo ancora quali possano essere tutte le molteplici cause che portano una persona ad ammalarsi di un dca, e sebbene io ritenga che la maggior parte di esse siano cause psicologiche, ben venga se viene dimostrato che c’è anche qualche causa “fisica”, così almeno per quelle possiamo prendere le adeguate contromisure.
Per la persona che ha lasciato il commento anonimo ieri: Se hai bisogno di parlare, questo blog è il posto giusto per farlo, perché siamo tutte qui per combattere contro il dca e aiutarci a vicenda, quindi non esitare e scrivi, e anche solo con le parole cercheremo di darti un aiuto!!!!!!!!
Per Leo: Non mi è mai capitato quello che tu racconti, ma da come lo racconti ne capisco che di deve far stare parecchio male, quindi il consiglio più spassionato che posso darti è quello di rivolgerti a un nutrizionista e a uno psicologo: io sono seeguita da anni da queste due persone, e ti posso dire che mi hanno dato un grosso aiuto per attenuare le mie ossessioni. In bocca al lupo!!!!!!!!!
Dallo psicologo ci vado...nutrizionistavno...sono infermiere e so già cosa e come si dovrebbe mangiare...io penso che sia carebza di proteine...ma se a voi non è mai successo...mi preoccupo...non soni mai arrivato a questompunto...e tutto questo perchè voglio star male...perchè mi sento mancare qualcosa..affetto? Allora sono egocentrico? Ma nn è così ...quanto vorrei ritornare a mangiare senza contare e pesare...mangiare anche le bonta della mia amata sicilia...7 anni di privazione....ma ora cm ora ho solo paura per questi piedi enormi...poi ...lo giuro ce la metterò tutta...tornerò a lavoro e cercheró di non usare bilancina e calcolatrice...voglio andare a mare dopo 7 anni!
Ho scritto malissimo con questo Smart Phone
Sono la tipa del 12 Aprile. Mi chiamo O.A.S.Grazie mille a Wolfie. Per me non è facile parlare di questo. Ho 16 anni e soffro di anoressia nervosa da tre anni. Vado a periodi,ma nemmeno nei periodi di 'ripresa' sono normopeso e spesso salto il ciclo. A volte sono anche autolesionista e a volte ho attacchi di panico. L'anno scorso ho provato un ricovero con psicofarmaci e tutto ma dopo due mesi i dottori mi hanno mandata a quel paese perché non reagivo alle cure. Dieci giorni fa ho preso 40 psicofarmaci e mi sono svegliata 2 giorni dopo in reparto rianimazione,da allora mangiare zero e un sacco di moto. Grazie a chiunque ha letto la mia storia.
O.A.S.
Ciao sono je...ho quasi 20 anni quest'anno e lotto contro questa cazzo di anoressia da 4 e vorrei tanto che si scoprissero le cause e si guarisse perché non ce la faccio più!!!!non ho mai avuto una storia con un ragazzo,ho perso tutte le mie amicizie e vorrei solo liberarmi dai miei pensieri...giuro che VOGLIO GUARIRE ma quando ingrasso impazzisco e vorrei solo morire....so che ognuno deve trovare la propria strada x guarire perché non tutti reagiscono alle stesse cure...ma mi chiedo cosa possa funzionare con me...e poi cé anche da dire che ho anche paura di stare meglio a dire il vero...che cervello di merda...scusate per lo sfogo ma oggi è stata una giornata davvero dura...
Quella cosa del frullatore mi ha fatto venire in mente la mia ex-capa... quanto vorrei infilarcela dentro!
Comunque nemmeno io (come Wolfie) sono portata per la scienza, spero solo che queste scoperte riescano a fare luce sulla malattia. Ogni scoperta è un passo in più.
Buona domenica :-)
Infilate una persona in un frullatore (e, dato che è tutto ipotetico, immaginate d’infilarci una persona che vi sta sul cazzo. Vi sentite meglio? Immagino di sì!).
Non ci ho pensato neanche mezzo secondo prima di immaginare di frullare me stessa, visto che sono l'unica a rovinare la mia stessa vita.
...grazie per avermi strappato un sorriso a due settimane dall'esame di MICROBIOLOGIA! ;)
un abbraccio
È un articolo molto interessante. Un po' difficile per me da capire perché io e la scienza non siamo amici, ma questo l 'ho capito...forse perché volevo!
Brava Veggie
Un abbraccio
Fa sempre piacere leggere qualche post molto serio, dedicato alla problematica vista dal punto di vista medico
Veggie, ho un pensiero per te sul mio blog ;) http://whatithinkisperfect.blogspot.it/2013/04/bellissimaio.html
sento spesso riguardo all'anoressia "se la sono cercate dopotutto" io sgrano gli occhi perchè immagino sia una cosa senza colpa, in cui si soffre....potreste spiegarmi per favore, anche per istruire una persona che in materia è ignorante, su cosa sia l'anoressia vera vissuta e come inizia= cioè uno si sveglia non si sente a suo agio cl corpo e adotta comportamenti ossessivi per fare ginnastica e restringe l'alimentazione, ma in che che scopo si cerca dimagrendo cosi tanto (non da dire perdo la pancetta)ma a livelli da ricovero, oppure da cosa sono dettati questi comportamenti' forse non si vuol crescere o forse si ha bisogno di richiamare l'attenzione pur volendo essere invisibili...non capisco molto e mi dispiace da morire non riuscire ad avere un quadro di una malattia cosi attuale e preoccupante, come faccio ad aiutare persone se non ho chiaro nessun punto del disturbo, Vi ringrazio in anticipo
il tuo blog è un valido aiuto, e spero possa essere sempre più un depurativo.
questo articolo è interessante e profondo.
M.M.
Ci tenevo a lasciare un saluto ..
Articolo interessante ... non conoscevo affatto questo aspetto della patologia.
grazie
M.
@ Gaia Cincia – Ti procuro un po’ di clorexidina, allora… ^^” Grazie a te per le tue parole…
@ O.A.S. – Grazie a te per aver trovato il coraggio di scrivere qui quello che hai vissuto… Sai, io credo che se il primo ricovero non è andato come sperato, non sia proprio tutta colpa tua, anzi… secondo me è che ti è stato applicato un protocollo che non era nelle tue corde, o semplicemente non era il momento giorno… Per cui, io ti consiglierei di riprovarci… magari in un’altra struttura… oppure di farti comunque seguire da una psicologa e da una dietista… che ti possano dare una mano fisicamente e psicologicamente ad affrontare il momento di difficoltà che stai passando… Perché io credo che tu non voglia stare così male, in realtà… e che tu abbia bisogno di un po’ d’aiuto per iniziare a guardare oltre… e a vivere di nuovo. Comunque, se ti va scrivimi privatamente: veggie.any@gmail.com . Io non sono né una psicologa né una dietista, ma penso che parlare di quello che ci fa stare male possa essere comunque un modo per cominciare ad esorcizzarlo… Un abbraccio…
@ Anonima che mi segue molto – Per prima cosa, chiunque tu sia, grazie per seguirmi molto! ^__^ Mi fa davvero piacere!... Detto questo, no, fortunatamente non soffro di OCD… e a “tappare il buco” lasciato dall’anoressia, sto a poco a poco imparando grazie anche all’aiuto della psicologa che mi segue… non sarà rapido, né facile, né indolore, ma non sono qui per arrendermi. Quel che c’ho d’acuto è indubbiamente una passione sfrenata verso la ricerca scientifica… non a caso, una volta terminata l’Università, mi piacerebbe molto poter lavorare proprio come ricercatrice…
@ Leo/Salvo – Ciao Salvo, avrai già letto il commento che ti ha lasciato Wolfie, ed io sostanzialmente sono d’accordo con lei: penso che la psicoterapia e l’aiuto di una dietista possano essere le armi migliori per riuscire a cambiare in meglio la tua situazione. Ti assicuro che l’essere infermiere, pur con tutta la competenza in merito, non aiuta. Te lo dico perché anch’io sono in procinto di laurearmi in Medicina, quindi sull’alimentazione dovrei saperne un sacco e una sporta… ma ho comunque bisogno di una dietista che mi segue, perché quando c’è in ballo una malattia, tutte le conoscenze razionali che si può avere non aiutano… Ovviamente, sul versante lupus ci vuole il parere di un reumatologo, specialista che potrai consultare a tempo debito… ma ora come ora mi sembra di capire che sia più prominente il problema legato al versante alimentare, quindi cerca delle persone competenti e professionalmente preparate che possano aiutarti da questo punto di vista… Nessuno qui può farti una diagnosi, men che meno se basata su poche righe scritte in un commento… forse carenza di proteine come dici tu, tutto è possibile, ma non lo si può comunque dire se non visitandoti di persona… ma cerca intorno a te persone che ti possano aiutare, perché il tuo evidente malessere ha tutto il diritto di ricevere adeguato aiuto…
@ Wolfie – Sono sicuramente sempre spunti interessanti quelli che fornisce la ricerca scientifica… speriamo che altri studiosi abbiano tempo e voglia per approfondire stimoli che potrebbero anche essere producenti…
@ Je – Non ti devi scusare di niente… in questo blog puoi sfogarti quanto ti pare e piace… è qui anche e soprattutto per questo. Sai, hai ragione quando dici che non tutti reagiscono alle stesse cure… perché ogni persona è una storia a sé, e quindi ogni persona ha ciò che gli lavora meglio e ciò che gli lavora peggio. Se negli approcci che hai tentato finora non hai ancora trovato la strada che faccia per te… posso solo dirti di non arrenderti e provarci ancora. Tentando altri approcci, oppure anche gli stessi approcci con persone differenti, perché veramente quando trovi il terapeuta “giusto per te”, allora sei di fronte alla persona che può fare la differenza. È vero, l’anoressia promette tutto, ma poi prende soltanto: amicizia, scuola, lavoro, sport, interessi… vita. Prende tutto. Perciò, se senti che non hai più niente da perdere, forse è arrivato davvero il momento di ricostruire. Perciò, stringi i denti e prova ancora a chiedere aiuto fino a che non avrei trovato la metodica giusta per te… perché tu hai tutto il diritto di ritornare a vivere a pieno la tua vita. Ti abbraccio…
@ Vele/Ivy – Eh, sai quante persone ci starebbero bene dentro quel frullatore… A parte questo, fammi (fatemi) un po’ sapere se, anche se le materie scientifiche non sono proprio nelle tue corde, se il post risulta comunque comprensibile… Nella speranza che le ricerche scientifiche in tal senso possano andare ancora avanti…
@ Elle; - Sì, ma sei anche l’unica che può ricostruire la tua stessa vita… perciò, non ti buttare via.
@ Ilaria – Allora… in bocca al lupo!... Anzi, in bocca al microbo!...
@ Pulce – Ti chiedo scusa se in questo post mi sono espressa in maniera un po’ difficile… e, anzi, ti ringrazio per avermelo fatto notare, perché a volte quando scrivo mi lascio un po’ trascinare… cercherò di fare di meglio in futuro!... Comunque, io penso che anche l’approccio medico ai DCA possa essere importante ed interessante… per questo ogni tanto shifto un po’ in quella direzione…
@ caffè amaro – Grazie mille, bellissima!... Troppo onore, non lo merito… ma grazie!...
@ Nenne – Per quello che ho avuto modo di vivere e di vedere, è impossibile schematizzare in breve i fattori che conducono una persona a sviluppare un disturbo alimentare… per il semplice fatto che c’è un’estrema soggettività. Io posso pure arrivare ad inquadrare quali possano essere stati i maggiori componenti del mio background che mi hanno portato all’anoressia… ma sicuramente saranno diversi da quelli di una qualsiasi altra persona, perché ogni individuo è una storia a sé… infatti, in effetti, io non penso che sia del tutto corretto parlare di anoressia… ma piuttosto di “anoressie”: tante quante sono le persone che ne soffrono. In ogni caso, ti posso dire con ragionevole certezza (senza ovviamente la presunzione di voler fare di tutta l’erba un fascio…) che, no, non lo si fa per paura di crescere, per bisogno di richiamare l’attenzione, o per voglia di morire. Piuttosto per flirtare con la morte, se vogliamo, ma essa stessa non è mai veramente contemplata, anzi, l’obiettivo finale è piuttosto quello di una vita in cui ci si possa sentire più a proprio agio con la propria persona, non meramente in termini di fisicità, quanto soprattutto in termini d’interiorità. Il senso di controllo, invece, credo sia una delle chiavi fondamentali che tengono in vita il sintomo anoressico. Certo, come tu stessa scrivi è un controllo illusorio, però sul momento ha tutta quella sensazione di concretezza che serve per avere a disposizione una formidabile strategia di coping contro ogni aspetto della vita che appare, a suo modo, incontrollabile. Spero di essere riuscita a spiegarmi… In ogni caso, per qualsiasi altra domanda o precisazione, sai dove trovarmi!...
Un abbraccio….
@ Patalice – Ti ringrazio tanto per quello che hai scritto… lo spero anch’io…
@ M.M. – Grazie mille… mi fa davvero piacere che tu l’abbia trovato interessante!...
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