venerdì 18 ottobre 2013
Il NEDIC l'ha toppata di brutto
Il “National Eating Disorders Information Centre” (“NEDIC”) del Canada, ha recentemente prodotto un poster per la sua nuova campagna nazionale d’informazione sui DCA. Mi riferisco a questo:
Dettaglio di una fotografia tratta da: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151610273296861&set=a.436431326860.223788.267097966860&type=1&theater
Hmmmm… c-cosa??
A parte il fatto che quel disegnino col cuore fa sembrare i DCA come una sciocca cottarella tra adolescenti, è semplicemente… Io non… MA CHE DIAMINE STAVANO PENSANDO QUANDO HANNO FATTO UNA COSA DEL GENERE??
Il NEDIC afferma che l’obiettivo di questa campagna è far sì che le persone parlino di DCA. Bè, okay… ma a me sembra che il target di questo poster non sia rappresentato dalle persone che già sanno di avere un DCA, e magari stanno pure tentando di combatterlo. Piuttosto, mi sembra che il target di questo poster sia la gente in generale, e coloro che hanno qualche difficoltà con l’alimentazione, ma non un disturbo alimentare vero e proprio.
Dunque, per prima cosa, se vuoi che le persone ne parlino, cerca di fare in modo che parlino delle cose giuste. Che parlino della vera matrice mentale del DCA, non delle solite due cavolatine sull’alimentazione, che ne rappresentano la parte più superficiale, la punta dell’ice-berg, continuando ad ignorare le ben più gravi problematiche che hanno portato allo sviluppo del DCA stesso.
In secondo luogo, per voler essere proprio materialista e terra-terra, le persone con un DCA sono coloro che fanno lavorare il NEDIC. E prenderle in giro con un poster del genere che non rappresenta niente di quello che è veramente un DCA, mi sembra come minimo scorretto. Un’idea tutt’altro che geniale, insomma.
Cose del genere mi fanno veramente storcere il naso. Esattamente come, a suo tempo, mi fece storcere il naso il poster realizzato dal fotografo Olivero Toscani con la collaborazione della modella – purtroppo attualmente deceduta – Isabelle Caro. Immagino lo conosciate tutte, comunque mi riferisco a questo:
Immagine tratta dal sito: www.giornalettismo.com
Ora, la domanda che mi (vi) faccio è: cosa suscita nell’osservatore la visione di questo poster? Se provo a mettermi nei panni di una persona qualsiasi che non ha mai avuto un DCA e che si trova posta di fronte a quest’immagine, io credo che le prime impressioni suscitate siano pena, ribrezzo ed indifferenza.
Questo poster, a suo modo, realizza quello che io definisco l’ “Effetto Biafra”.
Pensate alle fotografie sui volantini per la richiesta di offerte per le popolazioni africane povere: mostrano quasi sempre un bambinetto/a pelle e ossa, che regge l’anima con i denti, con gli zigomi sporgenti e gli occhi enormi, e lo sguardo perso nel vuoto e colmo di tristezza.
Quali emozioni risveglia una fotografia di questo tipo?
Pena, ribrezzo ed indifferenza, a mio avviso.
Le persone più sensibili che si commuovono facilmente di fronte alle disgrazie, provando pena per quei poveri bambini decidono pure di spedire qualche euro al conto corrente indicato. Chi invece si limita al ribrezzo e/o all’indifferenza, straccerà il volantino e lo getterà nella raccolta differenziata della carta.
Okay, ammetto che nel caso di questo poster la situazione è un po’ diversa. Però, data l’immagine, io credo che la prima reazione dell’ “italiano medio”, che non ha mai avuto a che fare con i DCA, e che non sia neanche una persona particolarmente sensibile ed empatica, sia quella di pensare: “Ecco un’altra ragazzetta viziata con la fissa della dieta perché vuole somigliare alle modelle! Beata lei che ha tutto dalla vita e può concedersi di sprecarla dietro queste stupidaggini, si vede che a differenza di me non ha mai avuto problemi di cassa integrazione!”
E dunque ecco che si rimane nella più mera superficialità. Lo stereotipo (falso!!) dell'anoressia per antonomasia.
Quando questo poster di Oliviero Toscani venne alla ribalta, per un certo periodo di tempo ne è stato parlato tantissimo, sia in TV, che sui giornali, che su Internet. È stato un qualcosa che ha suscitato un discreto clamore mediatico, un argomento su cui un sacco di gente voleva esporre la propria opinione.
Ma, guarda caso, la maggior parte di questa gente era rappresentata da persone che non avevano mai vissuto un DCA, che neanche conoscevano persone con un DCA, e che quindi parlavano giusto per sentito dire alla lontana. Tante discussioni, insomma, ma giusto per discutere, fini a se stesse, buone solo ad alzare un bel polverone. Scommetto che se avesse voluto parlare una ragazza effettivamente affetta da un disturbo alimentare, l’avrebbero subito tacitata o esaurita in pochi minuti, perché la realtà della malattia implica meccanismi mentali complessi, che se narrati a parole non colpiscono in maniera immediata come un’immagine, e che quindi non fanno audience perché non attirano l’attenzione degli ebeti di turno.
A dimostrazione di ciò che sto scrivendo, pensate al fatto che le rare volte che in TV si parla di disturbi alimentari, viene spesso fuori l’anoressia, e molto più raramente la bulimia. Perché succede questo? Perché le televisioni mostrano immagini di ragazze con l’anoressia ma non quelle di persone con la bulimia? Ragazze, qui secondo me è perché si torna all’ “Effetto Biafra”. Il corpo di una ragazza con bulimia, per quel che ho potuto vedere conoscendo persone con questa patologia, è tutto sommato un corpo normopeso, che non colpisce. Viceversa, vedere l’immagine di una ragazza nel periodo peggiore dell’anoressia, quando è estremamente emaciata, genera un grosso impatto che incolla la gente al televisore. Ed è questo che ai mass-media importa, non la malattia in sé.
Allora, non raccontatemi cavolate sul fatto che poster come quello del NEDIC o quello di Oliviero Toscani hanno come finalità solo quella di far discutere dei DCA, perché mi sembra un po’ una presa per i fondelli.
A cosa diamine serve attirare l’attenzione sempre e solo sulla fisicità, sull’apparenza? Soltanto a confermare il falso luogo comune che i disturbi alimentari siano effettivamente malattie centrate unicamente sull’erroneo rapporto col cibo e col peso, e dunque che basti riacquisire un peso decente per essere guarite definitivamente. Ma tutta questa gente che si concentra solo sull’esteriorità, ha mai provato a permeare un po’ più sotto alla superficie? Oppure si ferma ad osservare un corpo emaciato, scavato, con un senso di fascino dell’orrido pari a quello che durante un incidente per strada ti fa fermare per vedere se qualcuno c’è rimasto secco?!
Nell’anoressia l’esteriorità è così peculiare che la stragrande maggioranza della gente si ferma lì. Guarda le ossa, le forme che spariscono, il volto tirato… che è esattamente quello che si guarda nella fotografia di Isabelle Caro. E, così facendo, non si va oltre.
Purtroppo è parte della natura umana il vedere qualcosa di palesemente anomalo, rimanere lì per qualche minuto a fissarlo con aria shockata, dopodiché voltare le spalle e continuare a pensare agli affari propri.
Con poster come quello di Oliviero Toscani e quello del NEDIC, a mio avviso, non si aiutano affatto le persone malate, ma si fanno soldi sfruttando la curiosità morbosa ma superficiale propria della natura umana e, alla fine, più che parlare della malattia si fa parlare di coloro che hanno realizzato simili poster.
Quest’impostazione, io la trovo completamente sbagliata. E mi stupisce il fatto che persino un ente come il NEDIC, che dovrebbe conoscere benissimo la problematica, si fermi a fare un poster del genere che ti fa solo cascare le p…braccia.
Voi cosa ne pensate del poster del NEDIC? Fatemelo sapere nei commenti, se vi va.
Dettaglio di una fotografia tratta da: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151610273296861&set=a.436431326860.223788.267097966860&type=1&theater
Hmmmm… c-cosa??
A parte il fatto che quel disegnino col cuore fa sembrare i DCA come una sciocca cottarella tra adolescenti, è semplicemente… Io non… MA CHE DIAMINE STAVANO PENSANDO QUANDO HANNO FATTO UNA COSA DEL GENERE??
Il NEDIC afferma che l’obiettivo di questa campagna è far sì che le persone parlino di DCA. Bè, okay… ma a me sembra che il target di questo poster non sia rappresentato dalle persone che già sanno di avere un DCA, e magari stanno pure tentando di combatterlo. Piuttosto, mi sembra che il target di questo poster sia la gente in generale, e coloro che hanno qualche difficoltà con l’alimentazione, ma non un disturbo alimentare vero e proprio.
Dunque, per prima cosa, se vuoi che le persone ne parlino, cerca di fare in modo che parlino delle cose giuste. Che parlino della vera matrice mentale del DCA, non delle solite due cavolatine sull’alimentazione, che ne rappresentano la parte più superficiale, la punta dell’ice-berg, continuando ad ignorare le ben più gravi problematiche che hanno portato allo sviluppo del DCA stesso.
In secondo luogo, per voler essere proprio materialista e terra-terra, le persone con un DCA sono coloro che fanno lavorare il NEDIC. E prenderle in giro con un poster del genere che non rappresenta niente di quello che è veramente un DCA, mi sembra come minimo scorretto. Un’idea tutt’altro che geniale, insomma.
Cose del genere mi fanno veramente storcere il naso. Esattamente come, a suo tempo, mi fece storcere il naso il poster realizzato dal fotografo Olivero Toscani con la collaborazione della modella – purtroppo attualmente deceduta – Isabelle Caro. Immagino lo conosciate tutte, comunque mi riferisco a questo:
Immagine tratta dal sito: www.giornalettismo.com
Ora, la domanda che mi (vi) faccio è: cosa suscita nell’osservatore la visione di questo poster? Se provo a mettermi nei panni di una persona qualsiasi che non ha mai avuto un DCA e che si trova posta di fronte a quest’immagine, io credo che le prime impressioni suscitate siano pena, ribrezzo ed indifferenza.
Questo poster, a suo modo, realizza quello che io definisco l’ “Effetto Biafra”.
Pensate alle fotografie sui volantini per la richiesta di offerte per le popolazioni africane povere: mostrano quasi sempre un bambinetto/a pelle e ossa, che regge l’anima con i denti, con gli zigomi sporgenti e gli occhi enormi, e lo sguardo perso nel vuoto e colmo di tristezza.
Quali emozioni risveglia una fotografia di questo tipo?
Pena, ribrezzo ed indifferenza, a mio avviso.
Le persone più sensibili che si commuovono facilmente di fronte alle disgrazie, provando pena per quei poveri bambini decidono pure di spedire qualche euro al conto corrente indicato. Chi invece si limita al ribrezzo e/o all’indifferenza, straccerà il volantino e lo getterà nella raccolta differenziata della carta.
Okay, ammetto che nel caso di questo poster la situazione è un po’ diversa. Però, data l’immagine, io credo che la prima reazione dell’ “italiano medio”, che non ha mai avuto a che fare con i DCA, e che non sia neanche una persona particolarmente sensibile ed empatica, sia quella di pensare: “Ecco un’altra ragazzetta viziata con la fissa della dieta perché vuole somigliare alle modelle! Beata lei che ha tutto dalla vita e può concedersi di sprecarla dietro queste stupidaggini, si vede che a differenza di me non ha mai avuto problemi di cassa integrazione!”
E dunque ecco che si rimane nella più mera superficialità. Lo stereotipo (falso!!) dell'anoressia per antonomasia.
Quando questo poster di Oliviero Toscani venne alla ribalta, per un certo periodo di tempo ne è stato parlato tantissimo, sia in TV, che sui giornali, che su Internet. È stato un qualcosa che ha suscitato un discreto clamore mediatico, un argomento su cui un sacco di gente voleva esporre la propria opinione.
Ma, guarda caso, la maggior parte di questa gente era rappresentata da persone che non avevano mai vissuto un DCA, che neanche conoscevano persone con un DCA, e che quindi parlavano giusto per sentito dire alla lontana. Tante discussioni, insomma, ma giusto per discutere, fini a se stesse, buone solo ad alzare un bel polverone. Scommetto che se avesse voluto parlare una ragazza effettivamente affetta da un disturbo alimentare, l’avrebbero subito tacitata o esaurita in pochi minuti, perché la realtà della malattia implica meccanismi mentali complessi, che se narrati a parole non colpiscono in maniera immediata come un’immagine, e che quindi non fanno audience perché non attirano l’attenzione degli ebeti di turno.
A dimostrazione di ciò che sto scrivendo, pensate al fatto che le rare volte che in TV si parla di disturbi alimentari, viene spesso fuori l’anoressia, e molto più raramente la bulimia. Perché succede questo? Perché le televisioni mostrano immagini di ragazze con l’anoressia ma non quelle di persone con la bulimia? Ragazze, qui secondo me è perché si torna all’ “Effetto Biafra”. Il corpo di una ragazza con bulimia, per quel che ho potuto vedere conoscendo persone con questa patologia, è tutto sommato un corpo normopeso, che non colpisce. Viceversa, vedere l’immagine di una ragazza nel periodo peggiore dell’anoressia, quando è estremamente emaciata, genera un grosso impatto che incolla la gente al televisore. Ed è questo che ai mass-media importa, non la malattia in sé.
Allora, non raccontatemi cavolate sul fatto che poster come quello del NEDIC o quello di Oliviero Toscani hanno come finalità solo quella di far discutere dei DCA, perché mi sembra un po’ una presa per i fondelli.
A cosa diamine serve attirare l’attenzione sempre e solo sulla fisicità, sull’apparenza? Soltanto a confermare il falso luogo comune che i disturbi alimentari siano effettivamente malattie centrate unicamente sull’erroneo rapporto col cibo e col peso, e dunque che basti riacquisire un peso decente per essere guarite definitivamente. Ma tutta questa gente che si concentra solo sull’esteriorità, ha mai provato a permeare un po’ più sotto alla superficie? Oppure si ferma ad osservare un corpo emaciato, scavato, con un senso di fascino dell’orrido pari a quello che durante un incidente per strada ti fa fermare per vedere se qualcuno c’è rimasto secco?!
Nell’anoressia l’esteriorità è così peculiare che la stragrande maggioranza della gente si ferma lì. Guarda le ossa, le forme che spariscono, il volto tirato… che è esattamente quello che si guarda nella fotografia di Isabelle Caro. E, così facendo, non si va oltre.
Purtroppo è parte della natura umana il vedere qualcosa di palesemente anomalo, rimanere lì per qualche minuto a fissarlo con aria shockata, dopodiché voltare le spalle e continuare a pensare agli affari propri.
Con poster come quello di Oliviero Toscani e quello del NEDIC, a mio avviso, non si aiutano affatto le persone malate, ma si fanno soldi sfruttando la curiosità morbosa ma superficiale propria della natura umana e, alla fine, più che parlare della malattia si fa parlare di coloro che hanno realizzato simili poster.
Quest’impostazione, io la trovo completamente sbagliata. E mi stupisce il fatto che persino un ente come il NEDIC, che dovrebbe conoscere benissimo la problematica, si fermi a fare un poster del genere che ti fa solo cascare le p…braccia.
Voi cosa ne pensate del poster del NEDIC? Fatemelo sapere nei commenti, se vi va.
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14 commenti:
Sono d'accordissimo con te! **
(Sono KazucChan :D finalmente commento anche io)
Anche se pure io ho avuto un disturbo alimentare (ma lo sai già quindi mi sto ripetendo >_>), vedere quelle foto mi ha sempre messo tristezza e un qualcosa che è simile alla rabbia perchè non è così che puoi davvero dire di no all'anoressia.
E' una cosa che mi da un sacco fastidio anche questo stereotipo del ca**o dove chi è anoressica/o o bulimica/o lo fa perchè così può assomigliare alla velina o che minchia ne so (scusa la finezza ù_ù'''') E' per questo che nell'email ti avevo fatto quella domanda riguardo a come funziona l'anoressia nel mondo della moda, perchè spesso e volentieri ho sempre letto articoli dove l'anoressia veniva descrito con lo stereotipo sopracitato e proprio non capivo D:''
Comunque io tempo fa avevo fatto a scuola un manifesto sui dca (avevo scelto l'anoressia) in questo manifesto c'erano dei piedi scheletrici sopra una bilancia (il tutto visto dall'alto) e il numero che c'era sulla bilancia era 300 kg.
La prof mi aveva dato un voto piuttosto alto (tipo un 8 o un 9 ò_ò) e mi aveva detto che se lo avessi presentato ad un concorso dove si facevano queste cose avrei potuto vincere.
Il fatto è che alla fine non l'ho mai mandato questo lavoro proprio perchè non penso che con un manifesto come il mio la gente possa dire "Ah! Adesso la smetto con l'anoressia!" anzi, è più probabile che io ottenga l'effetto opposto, ovvero che qualcuno che ha già un DCA peggiori invece che migliorare.. :/
Poi Veggie, ti ho già inviato un email per chiederti scusa, ma scusami per quella domanda che ti ho fatto, era un po' troppo personale, te l'ho chiesta per mia curiosità, ma mi rendo conto che ho esagerato e non avrei dovuto chiedertelo :/ Ti faccio le scuse anche qui, spero che mi possa perdonare se ti ho offeso in un qualche modo, mi sento in colpissima T_T
Ciao Veggie :)
Come ogni tuo articolo, in parte condivido e in parte dissento, per questo mi piace leggerti ;) Sono d'accordo con te sull'"effetto Biafra" e sul fatto che il poster della NEDIC faccia pensare a delle ragazze senza personalità né problemi. Credo però che la matrice comune di questi errori sia proprio la visione stereotipata del DCA.
Il DCA non è il tuo indice di massa corporea, non è un altro maledetto numero! È una malattia mentale, è un problema che hai dentro! Chi soffre di anoressia inversa ed è gracile, chi di bulimia ed è sottopeso (sì, sottopeso), anoressia ed è sovrappeso (sì, sovrappeso!), ma cosa-cosa? La medicina è legata a stereotipi, le diagnosi si basano sul numerino del tuo IMC, sul numerino delle tue analisi del sangue, come trovi il coraggio di chiedere aiuto se il problema che ti fa sentire strappata/o a metà non corrisponde al #@&%£$ stereotipo della tua malattia?
Questo è quello che dovrebbero mettere sui poster! Questo è quello che bisognerebbe dire! "Anche se non sei dentro gli stereotipi e pensi di avere un problema, vieni da noi e parlane!!"
Scusa l'ardore :)
So che non essendo sottopeso non dovrei "fregiarmi" del "titolo" di anoressica, un medico mi riderebbe dietro e mi etichetterebbe come "attention-seeker", ma sono fermamente convinta che molte persone normopeso e sovrappeso soffrano di anoressia, che molte persone sottopeso soffrano di bulimia, disturbo da alimentazione incontrollata e anoressia inversa. E credo anche che l'ortoressia sia una malattia.
Ma infondo se non hai tutte le ossa che sporgono non hai un problema, no? :)
Ancora scusami la rabbia: è proprio l'invisibilità del problema alimentato dagli stereotipi che mi fa ogni volta scivolare nei peggiori relapse :)
"Dunque, per prima cosa, se vuoi che le persone ne parlino, cerca di fare in modo che parlino delle cose giuste. Che parlino della vera matrice mentale del DCA, non delle solite due cavolatine sull’alimentazione, che ne rappresentano la parte più superficiale, la punta dell’ice-berg, continuando ad ignorare le ben più gravi problematiche che hanno portato allo sviluppo del DCA stesso."
Questa frase va beh la quoto in pieno senza pensarci su..
In fondo, se valesse il "principio" della frase appena citata, cioé che i DCA sono un problema non fisico, non solo alimentare, non legato alla bellezza o solo all'autostima (del tipo "cavolo devo assomigliare alla velina di turno"), probabilmente cascherebbe anche il discorso dell'effetto "Biafra".
Cioé io non so bene come sia partita la campagna di toscani..
se é lui che l'ha ideata, si ritorna al discorso di prima: Toscani non mi risulta abbia un DCA, per cui il messaggio che rischia di dare é quello di voler attirare l'attenzione per pubblicitá usando come tramite l'anoressia.
Se "l'idea" é stata di Isabelle Caro, non saprei: lei aveva affermato di voler mostrare gli effetti reali dell'anoressia e quello a cui puó portare e di voler lasciare un segno a ragazze che, magari, sono li appena all'entrata del tunnel..
Ora, se questo era il suo intento, giusto come proposito, poteva essere anche una cosa sensibile. Cioé lei dice, tu che non sei ancora come me, vedi come potresti diventare senza accorgertene nemmeno..
Dato che nell'intervista che ho visto fatta a lei dopo questa campagna lei diceva " Quando ci sono entrata (nell'anoressia), non avrei mai creduto che l'avrei portata fino a questo punto. Avevo troppa fiducia nella credenza di poterla controllare e poter smettere prima di un certo punto"
Io sono totalmente d'accordo con un messaggio di questo tipo, se non contiamo il fatto che comunque, non penso che una ragazza che sta entrando nel tunnel di un DCA possa completamente "rifletterci" su e dire "ah no, allora non voglio entrarci".
Peró diciamo capirei di piú l'intenzione se fosse questa. Mentre se é stata un'iniziativa di Toscani per farsi "pubblicitá" mi incazzerei un po di piú, perché credo che su certe cose non si possa trarre vantaggio..
Peró credo di aver capito il tuo discorso: si porta sempre il riflettore sull'aspetto esteriore del DCA, i danni fisici, l'emanciazione..
Forse, contando la poca consapevolezza della malattia che si ha quando si ha il problema, sarebbe piú utile alle pazienti mostrare in tv cosa puó togliere un DCA, a livello emotivo, di gioia, rispetto alla qualitá della vita..
Non so, dico io, a me non é mai servito gente che mi parlasse di morte o danni fisici perché a me, per dirla in soldoni, non me ne fregava un fico secco. Per me era una questione emotiva..
Per il NEDIC..mi auguro che quella foto non voglia rappresentare il DCa come una cotta tra adolescenti..
Ma semmai, mi auguro che sia un rimando alla "fame d'amore", alla radice profonda dei DCA come problematiche ANCHE affettive, oltre che legate al controllo e a un'errata percezione di se..
Dato che insomma, é un'ente ufficiale e di DCA dovrebbe saperne..
Speriamo..
Ti abbraccio forte
Secondo me quella locandina, na zero a che fare con un DCA! ma cavolo, sono sempre più esterefatta da queste cose... Serve che la gente capisca che un dca non è solo una malattia del fisico, ma è una vera e propria distruzione mentale!!!! non è un capriccio, non lo si fa per assomigliare alle veline ( penso che non passerebbe per la stessa e nessun paziente affetto da dca), dietro ci sta molto altro, tante e troppe cose, e non solo due problemi adolescenziali come una cotta per un ragazzo che non ti guarda nemmeno, o la tua migliore amica che non ti parla più.
Ma per favore...
Sono del tutto d'accordo con te Veggie
Io sono d’accordo col contenuto del post, e penso che in linea di massima chiunque abbia un dca lo sia, perché penso che tutte noi sappiamo benissimo che il dca non è una questione di esteriorità, ma è una malattia che risponde a problemi e bisogni ben più profondi ed importanti del semplice “voler essere magra e bella”. Infatti tutte quelle “pubblicità” sui dca che si concentrano solo sull’aspetto dell’esteriorità mi fanno un po’ rabbia, proprio perché, come scrive anche persephoneen, rimandano all’idea che sia malata solo che è sotto un certo peso; come se io, bulimica normopeso, non potessi considerarmi malata solo perché la mia esteriorità non risponde ad una magrezza estrema.
Però, devo comunque riconoscere un’attenuante verso chi fa questi tipi di campagne: è veramente difficile “rappresentare” un dca per quello che è veramente. Cioè, è difficile rappresentare l’interiorità in un dca. Come si può rappresentare il controllo, l’ansia, la carenza di autostima, e quant’altro? È veramente difficile, io non saprei neanche da che parte cominciare. E credo che non lo sappiano neanche gli altri. Per questo scadono sul banale e si concentrano sulla fisicità: perché è l’unica cosa facile da rappresentare. Ovviamente “facile” non vuol dire “giusta”, tutt’altro!!!!!!!!!
È un po’ come se fosse un’arma a doppio taglio: da una parte, far vedere ragazze magrissime può “sensibilizzare” verso il riconoscimento precoce da parte degli altri di queste malattie, può cercare di dire all’altro “guarda, che se quella ragazza dimagrisce troppo in fretta ed eccessivamente, e non mangia, non è una bambina che fa i capricci e si vuole mettere in mostra, ma ha una malattia che si chiama anoressia, quindi dalle una mano!!!!!!!!”, però, il rischio è ovviamente quello che poi tutta l’attenzione si concentri sull’aspetto fisico, e questo porta tante persone a maturare una concezione sbagliatissima: ovvero quello che una volta recuperato il normopeso, allora la ragazza è guarita; quando invece non c’è niente di più falso.
Bisognerebbe, secondo me, trovare una via di mezzo (anche se so benissimo che non è per nulla facile): proporre poster che, si, possano dare anche spazio alla fisicità, certo, ma che cerchino di mettere dentro anche qualche “spiegazione” su quelli che sono gli aspetti mentali della malattia, che riescano a combinare le due cose, al fine di attirare l’attenzione delle persone, ma anche di informare correttamente sulla vera natura dei dca una volta che l’attenzione è stata attirata.
buongiorno Veggie. Ho incluso il tuo blog tra i preferiti
Io la penso come te Veggie.
Sempre a puntualizzare la fisicità! E poi...il 99% delle critiche negative sono date dall'ignoranza di quelle persone che a) non sono informati poi così bene sul discorso DCA; b) non hanno mai avuto a che fare con un problema di questo tipo.
Si fa presto a parlare quando in fondo si è basati solo su un aspetto esteriore, o no ?!
Altra cosa... Mi fa ribrezzo lo slogan della NEDIC.. a me, che comq ha un passato e un presente in pieno DCA. Non ho parole..
Grazie dell'articolo, come sempre è stato interessantissimo e di grande aiuto ! ^_^
E grazie per aver commentato il mio ultimo articolo
Un abbraccio sincero ^_^
Ma non spariamo cazzate, please, che è meglio, eh!
Oliviero Toscani che vuole fare una campagna di sensibilizzazione sull’anoressia? Sì, certo, come no, e gli elefanti rosa fanno pompini ai coccodrilli azzurri.
Toscani è palesemente un cazzone che ha cercato di guadagnarsi il suo quarto d’ora di celebrità e di fare soldi, nient’altro. Gliene frega un cazzo a lui dell’anoressia, non sa cosa sia e mango gliene frega una sega di saperlo, l’importante è che gli permetta di far parlare di lui, di puntargli i riflettori addosso. Gente di questa schifosa tacca venderebbe l’anima per i soldi, figuriamoci che cazzo gliene frega se a farne le spese sono un manipolo di stronze con un disturbo alimentare. Non troviamogli attenuanti, ha prodotto una cosa disgustosa e vergognosa, alle spese di una ragazza evidentemente troppo malata, troppo dentro l’anoressia, per rendersi conto della minchiata che stava assecondando. Se avessi Toscani qui davanti ora, gli sputerei in faccia. E questo per essere proprio gentile. E non aggiungo altro perché ogni discorso sarebbe veramente troppo. Esiste anche questo, ed ha il sapore di parole da censurare in fascia protetta.
Ciao Veggie,
Sono d'accordo con te. Devo dire che però, se dovessi pensare a una campagna di sensibilizzazione verso i DCA, finirei per pensare a una tavola rotonda o a una serie di conferenze. Dovessi sensibilizzare la gente con un poster...beh, magari se è molto grande il poster e utilizzo un carattere di stampa stile Arial dimensione 9 riesco a scrivere tutto quello che devo.
E' difficile pensare di sensibilizzare le persone verso i DCA allo stesso modo in cui le si invoglia a comprare una macchina. A volte sembrano più delle azioni dovute, come uno sgravio di coscienza. Ma nei confronti di chi?
A chiusura del commento, ti dico chi sono. Io sono Vale, sono stata anoressica e ora soffro di un altro DCA. Vivo un momento un pò difficile e ho deciso in questi giorni di aprire un blog, un pò per parlare, un pò per cercare un pò di sostegno e magari sostenere qualcuno, pian piano.
Volevo chiederti se hai voglia di passare a dare una lettura ogni tanto, appena capisco come si fa (non sono molto pratica!), se per te va bene, metto sul mio blog il link del tuo.
Buona serata,
Vale
@ Eleonora – Ciao KazuChan!!... Che bello leggerti anche sul blog!!... ^_^ Sai io non credo che poster di questo tipo – o come quello che hai disegnato tu – possano fare chissà come peggiorare un DCA… Il punto è che, secondo me, poster come quelli di cui parlavo in questo post non c’incastrano nulla col DCA… non smuovono minimamente niente in una persona che ha un DCA… E, quindi l’obiettivo da raggiungere viene completamente mancato… E una informazione non corretta, corrisponde ad una disinformazione… Quello del connubio tra anoressia e moda è uno stereotipo, esattamente come ne esistono altri millemila, e questi poster secondo me potrebbero essere annoverati a pieno nella categoria degli stereotipi…
P.S.= Non ti devi sentire in colpa di niente, ci mancherebbe… Il motivo per cui non avevo risposto alla tua e-mail era semplicemente perché non l’avevo letta, non avendo riaperto la mia casella di posta elettronica… adesso comunque ti ho risposto, spero che la missiva sia arrivata a destinazione!...
@ persephoneen – Ciao!... Anche io apprezzo molto i pareri discordanti se espressi in qualità di critica costruttiva, perché sono quelli che più mi permettono di considerare le varie tematiche da angolazioni diverse rispetto alla mia… e questo non può che rappresentare un arricchimento. Quindi, ti ringrazio davvero per il tuo commento.
Comunque… sono perfettamente d’accordo con te sul fatto che l’avere una visione stereotipata dei DCA sia ciò che porta alla produzione di poster come quelli di cui ho parlato in questo post (ma immagino che purtroppo non saranno gli unici…). E sono altrettanto d’accordo sul fatto che la fisicità non rappresenta assolutamente lo specchio del DCA: banalmente, chiunque mi veda adesso non penserebbe mai che io possa avere un passato di anoressia perché, sì, sono magra, ma una magrezza fisiologica che non dà più nell’occhio. Però dentro la mia testa ci sono io, e dunque io so perfettamente che l’essere tornata al mio set-point di peso fisiologico non è purtroppo assolutamente sinonimo del fatto che io sia “guarita” dall’anoressia. Per questo concorso con te in merito al fatto che non c’è diretta rispondenza tra aspetto fisico e DCA… solo lo stereotipo (falso!!) imperante vuole questa associazione. Verissimo che quello che hai citato tu dovrebbe essere il vero messaggio che dovrebbe passare una campagna di lotta ai DCA… come glielo facciamo capire, ai vari enti?!... Capisco benissimo la tua rabbia e la tua frustrazione, non hai niente di cui chiedere scusa, penso che sia fisiologico per chi ha vissuto un DCA indignarsi di fronte a certe cose…
P.S.= Perdona l’ignoranza, ma volevo chiederti… cosa intendi quando parli di “anoressia inversa”?... Non avevo mai sentito utilizzare questo termine… Grazie in anticipo se mi risponderai!!... ^__^
@ PrettyLittleGirl – Premetto che neanch’io conosco la matrice della campagna di Toscani, per cui ovviamente tutto quello che ho scritto nel post l’ho scritto solo sulla base di quello che ho visto, e di quello che penso io personalmente… nessuna pretesa di verità assoluta, semplicemente la mia opinione… Comunque, come giustamente tu dici, se l’idea è stata di Toscani, allora il suo poster è un bieco modo per farsi pubblicità speculando sulla sofferenza altrui. Però, se anche l’idea fosse stata di Toscani, Isabelle Caro vi ha aderito, quindi qualcosa di buono deve avercelo visto… anche se a me, sinceramente, sfugge. Può darsi benissimo che la motivazione di Isabelle Caro sia stata quella che hai riportato tu. Io non lo so, perché non ho mai sentito nessuna sua intervista… Però, proprio perché persona malata di DCA, credo che Isabelle Caro avrebbe capito che, per quanto buona l’intenzione, la via non era corretta… e mi sembra strano che, dopo tutta la sofferenza della sua malattia, sia caduta in un errore così banale. Quindi boh, non saprei proprio che dire sulle motivazioni di questo poster… Resto dell’idea che sia inefficace, se non come strumento di pubblicità personale per Toscani…
@ Pulce – Mah, effettivamente di persone malate di DCA che volessero lavorare come veline, io non ne ho sentita proprio nessuna… Ed è ovvio che dietro un DCA ci stiano problemi ben grandi… ma per chi non l’ha vissuto è difficile concretizzare questo, e allora tutta la focalizzazione viene buttata sull’esteriorità, e secondo me non c’è niente di più sbagliato, perché non aiuta affatto, anzi…
@ Wolfie – Wolfie, è verissimo che la macchina del business viaggia su quello che può attirare l’attenzione, però secondo me è possibile trovare anche altre modalità con cui attirare l’attenzione, che non devono passare necessariamente dall’ostentazione di una fisicità che rispecchia in maniera estremamente parziale e neanche del tutto corretta la vera matrice dei DCA. Occorrerebbe maggiore consapevolezza reale, e meno luoghi comuni… è questo che una corretta informazione sui DCA dovrebbe veicolare…
@ fabrax – Ti ringrazio, mi fa molto piacere!!... ^___^
@ Born Or Die – Inevitabilmente chi non ha un DCA, e dunque non può capire a pieno la problematica, tende a captare solo gli aspetti più superficiali… che, purtroppo, non rispecchiano quello che è veramente un disturbo alimentare… Ci vorrebbe informazione più mirata e veritiera… Sì, sull’aspetto esteriore si fa presto a parlare… e fin troppo presto a giudicare, purtroppo… Grazie a te per i tuoi commenti!... Un abbraccio…
@ Jonny – Anch’io in effetti non ci vedo molta “sensibilizzazione” verso l’anoressia negli scatti di Toscani… D’altronde fare il fotografo è il suo mestiere, ed è inevitabile che lo utilizzi per specularci su… anche se, sì, è deprecabile che lo faccia alle spalle di persone che hanno una malattia…
@ Vale – Ciao Vale, è verissimo quello che scrivi a proposito della tua idea di campagna di sensibilizzazione… Penso che una serie di conferenze sarebbero un qualcosa di molto più azzeccato, anche perché darebbero modo di spiegare la problematica in maniera ampia e di far capire qual è la vera matrice di un DCA, senza soffermarci sull’esteriorità che, se è vero che è quello che più colpisce, è altrettanto vero che è la cosa più superficiale e forse in un certo senso anche meno importante dell’intera malattia. È vero anche il fatto che certi poster sanno di azioni dovute, come a fingere d’infrangere una sorta di tabù, quando i realtà quelli che sono i veri problemi di chi ha un DCA da poter del genere non vengono toccati neanche di striscio.
P.S.= Ma certo che passo dal tuo blog, e naturalmente mi va benissimo di fare uno scambio di link tra i nostri blog!!... Chiunque voglia combattere insieme contro il DCA è benvenuto!!...
Ciao Veggie!! Grazie mille per i tuoi post ;)
L'anoressia inversa (o "anoressia riversa", "bigoressia") è questa, è spiegata in modo semplice e chiaro, non riuscirei a spiegarla in modo diverso :)
@ persephoneen – Grazie a te per la precisazione e per il link!... Figurati che io conoscevo questo tipo di patologia con il nome di “Vigoressia”… se non mi avessi messo il link, non ci sarei mai arrivata a capire che intendevi questo per “anoressia inversa”… Grazie mille!!... ^__^
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