venerdì 22 agosto 2014
Pensi di non essere "abbastanza malata" perchè hai ancora il ciclo? Leggi questo post.
Nei commenti del post che ho pubblicato lo scorso 08 Agosto, una lettrice anonima dice: “Non mi è mai andato via il ciclo. Adesso sto bene, ho recuperato il peso perso, ma anche quando sono arrivata ad avere un B.M.I. di 15, continuavo comunque ad avere il ciclo (sebbene non fosse sempre regolare). Questo mi fa pensare che io non sia veramente malata, perché leggendo vari blog tutte dicono che gli è andato via il ciclo.”
Jonny le risponde: “All’anonima che chiede a proposito del ciclo: Per ogni volta che ti preoccupi di non essere abbastanza malata perché non ti è andato via il ciclo, c’è gente cui è sparito il ciclo a B.M.I. di 18, 19 o 20 che si preoccupano di non essere abbastanza malate perché non hanno mai avuto un B.M.I. di 15. Se hai un disturbo alimentare, vuol dire che SEI “abbastanza malata”. Punto."
Io quoto la risposta di Jonny.
Allo stato di cose attuale, l’amenorrea – ovvero la perdita di mestruazioni per almeno 3 mesi consecutivi – è un criterio diagnostico per l’anoressia nervosa. Le ragazze cui non è andato via il ciclo vengono considerate affette da DCAnas, una diagnosi più generica in cui si rispecchiano molte persone con un disturbo alimentare. Di DCAnas ne ho già recentemente parlato in post precedenti, quindi oggi mi vorrei focalizzare sul problematico criterio dell’amenorrea.
Fortunatamente, in virtù di studi scientifici che sono stati recentemente eseguiti, nell’edizione del DSM-V non sarà presente il criterio di amenorrea. Dico “fortunatamente” perché c’è sempre maggiore evidenza del fatto che l’amenorrea non è limitata all’anoressia nervosa, e che non riflette comunque la severità psicofisica di un DCA.
Peraltro, il criterio dell’amenorrea è totalmente problematico perché non può essere applicato ad un sacco di persone:
• Uomini
• Donne in post-menopausa
• Donne che assumono terapie ormonali (contraccettivi orali/”la pillola”)
• Ragazzine che non hanno ancora raggiunto la pubertà
• Ragazze che non sono malate da un lasso di tempo sufficiente a far scomparire il ciclo
L’obiettivo di un criterio diagnostico è quello di fornire ai medici delle informazioni sulla natura di una malattia in maniera da poter intraprendere un trattamento terapeutico adeguato. Questo detto, una mozione a favore del mantenimento del criterio dell’amenorrea potrebbe essere mossa se le pazienti donne affette da amenorrea avessero delle significative differenze rispetto alle pazienti donne senza amenorrea, e se queste differenze influenzassero il comportamento terapeutico.
Ma è veramente così?
Uno studio condotto nel 2007 da Pinheiro e dai suoi colleghi aveva proprio lo scopo di esaminare “le differenze dello stato mestruale tra i diversi sottotipi di DCA” e “determinare l’associazione tra le variabili cliniche, psichiche e nutrizionali, e le caratteristiche di personalità, nonché le comorbidità in donne con anoressia, bulimia e DCAnas”. Gli autori dello studio hanno saggiato il criterio dell’amenorrea raccogliendo informazioni da 1705 donne.
Tra le donne che hanno partecipato allo studio, circa il 25% di quelle che potevano rientrare nella diagnosi di anoressia avevano ancora il ciclo. Viceversa, circa il 35% delle donne con bulimia e DCAnas non aveva più le mestruazioni.
Dunque, questa semplice constatazione è sufficiente a capire che le varianti individuali di anoressia e bulimia possono associarsi ad amenorrea, oligomenorrea, e normale funzione mestruale, il che ci suggerisce che lo stato mestruale non sembra essere un criterio informativo per distinguere tra i vari sottotipi di DCA.
La seconda domanda cui i ricercatori hanno risposto: raggruppare le donne affette da DCA sulla base del loro stato mestruale rivela differenze in merito alla frequenza delle condotte di compensazione o dei comportamenti alimentari tipici del DCA?
Sulla base dei risultati dello studio, è venuto fuori che non c’è alcuna differenza tra donne che hanno il ciclo regolare, donne che hanno ciclo irregolare, donne che hanno amenorrea primaria o secondaria, nella frequenza dell’adozione di comportamenti tipici del DCA. Anzi, le persone con ciclo ancora presente in alcuni casi erano quelle che si abbuffavano/vomitavano e abusavano di lassativi o farmaci anoressizzanti più frequentemente.
Il fatto che le donne col ciclo fossero quelle che si abbuffavano/vomitavano più frequentemente non è sorprendente, dal momento che questo gruppo è costituito per lo più da donne affette da bulimia, binge o DCAnas. Cionnonostante, è interessante osservare, al di là delle differenze, come i vari gruppi sono invece simili sotto molti punti di vista. Per esempio, non sono state notate significative differenze di comorbidità tra le donne col ciclo e quelle senza.
E per quel che concerne le caratteristiche psicologiche e di personalità?
Pinchero e i suoi colleghi hanno scoperto che:
• Le donne col ciclo regolare o con oligomenorrea (ciclo irregolare ma comunque presente) mostravano meno comportamenti tipici del DCA nella fase più acuta della malattia rispetto alle donne con amenorrea primaria/secondaria.
• Le donne con oligomenorrea e quelle con amenorrea secondaria mostravano livelli di evitamento più elevati, e livelli di ricerca di novità più bassi rispetto alle donne con amenorrea primaria o ciclo regolare.
• Le donne con oligomenorrea e con amenorrea secondaria mostravano inoltre livelli di ossessioni più elevati rispetto alle altre.
Nota bene: “Differenze statisticamente significative” non è sinonimo di “tutte le donne partecipanti allo studio sono fatte con lo stampino”. No, significa semplicemente che, nell’insieme, sono osservabili delle differenze tra i vari gruppi di donne, non che ogni singola persona appartenente ad un gruppo sia identica a tutte le altre del medesimo gruppo.
Per quanto riguarda invece le analogie riscontrate tra i vari gruppi di donne, queste includevano:
• Elevati livelli di preoccupazione e di ostilità al cambiamento
• Tratti di ansia
• Compulsioni
• Tendenza a colpevolizzarsi troppo dopo aver commesso degli errori
• Tendenza ad avere fin troppi dubbi dopo aver compiuto ogni qualsiasi azione
• Elevati livelli di organizzazione/programmazione
• Elevata tendenza all’autocritica e aspettative elevate su se stesse.
Un bel po’ di cose, no?!
Queste conclusioni sono peraltro comuni a quelle cui erano giunti precedenti studi condotti utilizzando un numero minore di persone. Per esempio, Garfinkel e i suoi colleghi, nel 1996, scoprirono che non c’erano significative differenze in merito alle comorbidità psichiatriche tra donne affette da anoressia senza ciclo, e donne affette da anoressia con il ciclo.
Quel che è interessante notare è che gli estrogeni non sono coinvolti solo nella riproduzione. Anzi, viceversa, modulano un sacco di cose, incluse le nostre funzioni cognitive e il nostro umore. Per cui, può benissimo essere possibile che alcune delle differenze di personalità riportate tra ragazze con e senza ciclo possano essere, per lo meno in piccola parte, proprio dovute al diverso stato mestruale. In altre parole, la carenza di estrogeni sottesa alla mancanza del ciclo può aver influenzato alcune caratteristiche di personalità delle ragazze implicate nello studio.
In ogni caso, mi sembra giusto sottolineare anche quelli che, a mio avviso, sono i limiti dello studio di cui vi ho parlato, perché penso sia corretto non estrapolare informazioni dedotte che però non sono di fatto riscontrabili dai dati relativi allo studio in questione.
• Non c’è alcuna certezza scientifica di una correlazione causa-effetto in questo studio (scomparsa del ciclo --> peggioramento del DCA; o peggioramento del DCA --> scomparsa del ciclo… o forse non c’è correlazione)
• Tutti i dati utilizzati in questo studio sono stati ottenuti facendo compilare alle donne dei questionari, per cui non vi è la certezza che tutte abbiano risposto in maniera sincera, né che tutte valutino allo stesso modo un medesimo sintomo.
• I livelli ormonali non sono stati misurati.
• I risultati ottenuti potrebbero non essere rappresentativi della popolazione generale di chi ha un DCA, perché le donne oggetto di studio erano specificatamente quelle ricoverate in clinica.
• Infine, sarebbe stato meglio che nello studio fosse stato implicato anche un gruppo di controllo costituito da donne non affette da DCA.
In conclusione, gli stessi autori dello studio affermano:
“Le donne affette da DCA, a prescindere dalla presenza o meno di ciclo, vivono pressoché le stesse problematiche fisiche e psichiche. […] Per cui, i risultati che abbiamo ottenuto ci suggeriscono che sarebbe opportuno riconsiderare la presenza dell’amenorrea come criterio diagnostico per l’anoressia nervosa. Il nostro suggerimento sarebbe quello di riconcettualizzare questo criterio, considerandolo non come diagnostico, bensì come subordinato ad una preesistente diagnosi di anoressia/bulimia/DCAnas; tutt’al più si potrebbe considerare come blando criterio un’irregolarità del ciclo, piuttosto che una vera e propria amenorrea di specifica, ed arbitraria, durata.”
(mia traduzione)
Jonny le risponde: “All’anonima che chiede a proposito del ciclo: Per ogni volta che ti preoccupi di non essere abbastanza malata perché non ti è andato via il ciclo, c’è gente cui è sparito il ciclo a B.M.I. di 18, 19 o 20 che si preoccupano di non essere abbastanza malate perché non hanno mai avuto un B.M.I. di 15. Se hai un disturbo alimentare, vuol dire che SEI “abbastanza malata”. Punto."
Io quoto la risposta di Jonny.
Allo stato di cose attuale, l’amenorrea – ovvero la perdita di mestruazioni per almeno 3 mesi consecutivi – è un criterio diagnostico per l’anoressia nervosa. Le ragazze cui non è andato via il ciclo vengono considerate affette da DCAnas, una diagnosi più generica in cui si rispecchiano molte persone con un disturbo alimentare. Di DCAnas ne ho già recentemente parlato in post precedenti, quindi oggi mi vorrei focalizzare sul problematico criterio dell’amenorrea.
Fortunatamente, in virtù di studi scientifici che sono stati recentemente eseguiti, nell’edizione del DSM-V non sarà presente il criterio di amenorrea. Dico “fortunatamente” perché c’è sempre maggiore evidenza del fatto che l’amenorrea non è limitata all’anoressia nervosa, e che non riflette comunque la severità psicofisica di un DCA.
Peraltro, il criterio dell’amenorrea è totalmente problematico perché non può essere applicato ad un sacco di persone:
• Uomini
• Donne in post-menopausa
• Donne che assumono terapie ormonali (contraccettivi orali/”la pillola”)
• Ragazzine che non hanno ancora raggiunto la pubertà
• Ragazze che non sono malate da un lasso di tempo sufficiente a far scomparire il ciclo
L’obiettivo di un criterio diagnostico è quello di fornire ai medici delle informazioni sulla natura di una malattia in maniera da poter intraprendere un trattamento terapeutico adeguato. Questo detto, una mozione a favore del mantenimento del criterio dell’amenorrea potrebbe essere mossa se le pazienti donne affette da amenorrea avessero delle significative differenze rispetto alle pazienti donne senza amenorrea, e se queste differenze influenzassero il comportamento terapeutico.
Ma è veramente così?
Uno studio condotto nel 2007 da Pinheiro e dai suoi colleghi aveva proprio lo scopo di esaminare “le differenze dello stato mestruale tra i diversi sottotipi di DCA” e “determinare l’associazione tra le variabili cliniche, psichiche e nutrizionali, e le caratteristiche di personalità, nonché le comorbidità in donne con anoressia, bulimia e DCAnas”. Gli autori dello studio hanno saggiato il criterio dell’amenorrea raccogliendo informazioni da 1705 donne.
Tra le donne che hanno partecipato allo studio, circa il 25% di quelle che potevano rientrare nella diagnosi di anoressia avevano ancora il ciclo. Viceversa, circa il 35% delle donne con bulimia e DCAnas non aveva più le mestruazioni.
Dunque, questa semplice constatazione è sufficiente a capire che le varianti individuali di anoressia e bulimia possono associarsi ad amenorrea, oligomenorrea, e normale funzione mestruale, il che ci suggerisce che lo stato mestruale non sembra essere un criterio informativo per distinguere tra i vari sottotipi di DCA.
La seconda domanda cui i ricercatori hanno risposto: raggruppare le donne affette da DCA sulla base del loro stato mestruale rivela differenze in merito alla frequenza delle condotte di compensazione o dei comportamenti alimentari tipici del DCA?
Sulla base dei risultati dello studio, è venuto fuori che non c’è alcuna differenza tra donne che hanno il ciclo regolare, donne che hanno ciclo irregolare, donne che hanno amenorrea primaria o secondaria, nella frequenza dell’adozione di comportamenti tipici del DCA. Anzi, le persone con ciclo ancora presente in alcuni casi erano quelle che si abbuffavano/vomitavano e abusavano di lassativi o farmaci anoressizzanti più frequentemente.
Il fatto che le donne col ciclo fossero quelle che si abbuffavano/vomitavano più frequentemente non è sorprendente, dal momento che questo gruppo è costituito per lo più da donne affette da bulimia, binge o DCAnas. Cionnonostante, è interessante osservare, al di là delle differenze, come i vari gruppi sono invece simili sotto molti punti di vista. Per esempio, non sono state notate significative differenze di comorbidità tra le donne col ciclo e quelle senza.
E per quel che concerne le caratteristiche psicologiche e di personalità?
Pinchero e i suoi colleghi hanno scoperto che:
• Le donne col ciclo regolare o con oligomenorrea (ciclo irregolare ma comunque presente) mostravano meno comportamenti tipici del DCA nella fase più acuta della malattia rispetto alle donne con amenorrea primaria/secondaria.
• Le donne con oligomenorrea e quelle con amenorrea secondaria mostravano livelli di evitamento più elevati, e livelli di ricerca di novità più bassi rispetto alle donne con amenorrea primaria o ciclo regolare.
• Le donne con oligomenorrea e con amenorrea secondaria mostravano inoltre livelli di ossessioni più elevati rispetto alle altre.
Nota bene: “Differenze statisticamente significative” non è sinonimo di “tutte le donne partecipanti allo studio sono fatte con lo stampino”. No, significa semplicemente che, nell’insieme, sono osservabili delle differenze tra i vari gruppi di donne, non che ogni singola persona appartenente ad un gruppo sia identica a tutte le altre del medesimo gruppo.
Per quanto riguarda invece le analogie riscontrate tra i vari gruppi di donne, queste includevano:
• Elevati livelli di preoccupazione e di ostilità al cambiamento
• Tratti di ansia
• Compulsioni
• Tendenza a colpevolizzarsi troppo dopo aver commesso degli errori
• Tendenza ad avere fin troppi dubbi dopo aver compiuto ogni qualsiasi azione
• Elevati livelli di organizzazione/programmazione
• Elevata tendenza all’autocritica e aspettative elevate su se stesse.
Un bel po’ di cose, no?!
Queste conclusioni sono peraltro comuni a quelle cui erano giunti precedenti studi condotti utilizzando un numero minore di persone. Per esempio, Garfinkel e i suoi colleghi, nel 1996, scoprirono che non c’erano significative differenze in merito alle comorbidità psichiatriche tra donne affette da anoressia senza ciclo, e donne affette da anoressia con il ciclo.
Quel che è interessante notare è che gli estrogeni non sono coinvolti solo nella riproduzione. Anzi, viceversa, modulano un sacco di cose, incluse le nostre funzioni cognitive e il nostro umore. Per cui, può benissimo essere possibile che alcune delle differenze di personalità riportate tra ragazze con e senza ciclo possano essere, per lo meno in piccola parte, proprio dovute al diverso stato mestruale. In altre parole, la carenza di estrogeni sottesa alla mancanza del ciclo può aver influenzato alcune caratteristiche di personalità delle ragazze implicate nello studio.
In ogni caso, mi sembra giusto sottolineare anche quelli che, a mio avviso, sono i limiti dello studio di cui vi ho parlato, perché penso sia corretto non estrapolare informazioni dedotte che però non sono di fatto riscontrabili dai dati relativi allo studio in questione.
• Non c’è alcuna certezza scientifica di una correlazione causa-effetto in questo studio (scomparsa del ciclo --> peggioramento del DCA; o peggioramento del DCA --> scomparsa del ciclo… o forse non c’è correlazione)
• Tutti i dati utilizzati in questo studio sono stati ottenuti facendo compilare alle donne dei questionari, per cui non vi è la certezza che tutte abbiano risposto in maniera sincera, né che tutte valutino allo stesso modo un medesimo sintomo.
• I livelli ormonali non sono stati misurati.
• I risultati ottenuti potrebbero non essere rappresentativi della popolazione generale di chi ha un DCA, perché le donne oggetto di studio erano specificatamente quelle ricoverate in clinica.
• Infine, sarebbe stato meglio che nello studio fosse stato implicato anche un gruppo di controllo costituito da donne non affette da DCA.
In conclusione, gli stessi autori dello studio affermano:
“Le donne affette da DCA, a prescindere dalla presenza o meno di ciclo, vivono pressoché le stesse problematiche fisiche e psichiche. […] Per cui, i risultati che abbiamo ottenuto ci suggeriscono che sarebbe opportuno riconsiderare la presenza dell’amenorrea come criterio diagnostico per l’anoressia nervosa. Il nostro suggerimento sarebbe quello di riconcettualizzare questo criterio, considerandolo non come diagnostico, bensì come subordinato ad una preesistente diagnosi di anoressia/bulimia/DCAnas; tutt’al più si potrebbe considerare come blando criterio un’irregolarità del ciclo, piuttosto che una vera e propria amenorrea di specifica, ed arbitraria, durata.”
(mia traduzione)
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18 commenti:
Guardate che ho trovato !
Purtroppo non solo noi donne abbiamo questa malattia.
Chi è che potrebbe consigliare qualcosa a questo ragazzo ?www.myhelpforum.net/viewtopic.php?f=134&t=6459
Ho letto con estremo interesse il tuo post Veggie. Vero verissimo qnd parli del legame estrogeni-carattere. Tutti quei disturbi di personalità-umore ke elenchi mi rispecchiano molto proprio xk dalle mie analisi è risultato 1 elevato liv.di testosterone maschile a discapito degli estrogeni. Forse anche questo ormone fuori fase conduce 1 po' la mia perenne ansia ke mi caratterizza perennemente. Ma 1 cosa...parli di amenorrea sempre sottesa al DCA. Parli di amenorrea cn dca presente o cmq di nn amenorrea cn dca. Dca, dca, dca. Dunque il mess è qst: se avete 1 disturbo alimentare-sottopeso possono sparirvi le mestruazioni o affatto, avrete cmq il dca. In altre parole, la scomparsa/mantenimento del ciclo é x il dca. Ovvio, poi scrivi ke nella ricerca nn é stato preso in esame il campione di donne in amenorrea snz dca. E qst sarebbe stato x me più interessante. Qnd ho presentato il mio problema di amenorrea ho ricevuto 1 violenza psicologica a mio avviso molto brutta, cm già ti avevo raccontato. Qst mi ha portato e rafforza tuttora il mio progetto di autodistruzione. Ok, ho la mia pillola ke cammuffa ora tutto il problema, ma il mio cervello dice ke alla fine è tutto falso cm d'altronde è. Inoltre la pillola anticoncezionale NON CURA, stabilisce solo 1 clima ormonale artificiale e illusorio, idilliaco, tant'é vero ke valica questioni di peso e disordini ormonali. Io ero e sn,sempre stata in amenorrea dal menarca praticamente, e in sovrappeso di lieve/media entità dai 5 ai 20 anni. Ho preso molti cortisonici x nulla. Ok il mio caso sarà particolare....e magari nemmeno' sarà di alcuna utilità a qst blog di ragazze snz ciclo meramente x motivi ponderali...ma x me resta 1 mistero xk mi ritrovo con qst asse gonadi-ipofisi tutta sballata. Poi, solo dopo aver parlato intimamente cn altre donne o ragazze anche solo conoscenti, ho scoperto che qualche disordine ormonale è pure comune, nn mostruoso cm mi è stato fatto credere dai medici ke mi hanno seguita. La mia paura è cresciuta a dismisura qnd, alla vista delle mie analisi, il medico di base è sbiancato, la ginecologa ha amaramente riso, il dietologo è stato preso da ira oltremodo funesta....tutte scenate inutili ke io ho sorbito. Sorbire nn 1ma 3 scenate del genere ovvio ke convincono la paziente a chiudersi nel bozzolo della paura e dell'isolamento e alimentano il mio auto colpevolizzarmi, il mio nn sentirmi veramente donna. Dirai ke sn pazza, si lo sn x vari motivi. Nn pretendo ke la medicina sia 1 scienza infallibile e in grado di curare qualsiasi cosa, ma io mi ci rivolgo x essere aiutata, nn traumatizzata o offesa. Ok anche ke alla fine ho incontrato 3 cafoni....xo' a qst punto meglio incompetenti piuttosto che offensivi. Io ho ora il terrore di incontrare nuovi medici e zero fiducia nella medicina x cm l'intero caso della mia vita è stata trattato: a 1 mese di vita nn posso rendermene conto, a 21 anni si. Su 50 medici ke avrò incontrato, forse 1 si è rivelato positivamente. Hanno persuaso mia madre stilando continui miei difetti, hanno persuaso me di essere mezzo mostro...perdonami se ho divagato ma vorrei ke avessi chiaro il sostenimento delle mie tesi. La domanda, alla fine, indipendentemente da tabelle mediche, criteri, dca, malattie, disordini, cure è.....dove sta il limite tra malattia da curare e persona da rispettare? Io nn sn 1 amenorrea, 1 broncodisplasia, 1 ernia, 1 sbagliata diagnosi di asma, 1 ansiosa stratosferica ecc, ecc....o 1 mistero della medicina cm altrettanto sn stata definita. Ma allora....CERTI medici cosa sono? Bestie con il camice addosso? Scusa nuovamente lo sfogo, ma con la mia imbecillità da pro ana, cretinaggine,scimmiottamento di dca, imitazione pura, parodia sardonica, talmente satirica da aver perso 14 kg in 2 mesi, emulazione grottesca....mi faccio meno male di tutti i medici ke mi hanno seguita in 21 anni!!!!!
1 ultima cosa....so ke nn sara' il tuo caso xk nelle tue risposte mi sembri 1 persona molto umana....nn trattare mai 1 tuo futuro paziente cm sn stata trattata io. X qnt sia terribile la sua malattia o la sua testardaggine. Scusami ancora se mi sn lasciata andare. Ma qst argomento dell'amenorrea mi tocca particolarmente in tutti i sensi.
Beh, un maschietto soddisferà sempre il criterio "assenza di ciclo"...non potendolo avere ;)
Ok, scemenze a parte, è un passo avanti enorme che vogliano togliere questo criterio da quelli impiegati per diagnosticare un disturbo alimentare. Significa un ulteriore riconoscimento di questa malattia come un disturbo mentale non esclusivamente femminile.
Che ne dici, brindiamo? ^_^
A presto!!!
Commento al post: post estremamente interessante. Anch’io sono sempre stata dell’idea che l’amenorrea sia un criterio molto arbitrario quando di parla di dca, perché spesso (anche se non sempre, lo so), l’amenorrea è legata al peso, mentre il dca non lo è, per cui una persona può essere tranquillamente nel bel mezzo del suo dca e avere ancora il ciclo, oppure può non averlo anche se magari sta già seguendo una terapia psicologica ed alimentare e quindi sta già meglio. Personalmente, non ho mai avuto una vera e propria amenorrea (voglio dire che non mi è mai andato via il ciclo per moltissimo tempo, ma solo per un ridotto lasso di tempo), eppure se guardiamo il bmi io sono sempre stata normopeso, se pur oscillante, quindi il mio avere o non avere il ciclo non era strettamente legato al peso, quanto piuttosto probabilmente al tipo di alimentazione e alla fase del dca. O magari anche a tutte le alterazioni ormonali di cui parli nel post, questo non so dire, perché ho cominciato a fare analisi solo da quando ho iniziato un percorso di cura, per cui come fossero prima i miei livelli di estrogeni non lo so, però è fuori di dubbio che queste alterazioni influenzino anche l’umore, perché io effettivamente quando ero proprio in piena bulimia avevo un umore estremamente altalenante, e chissà se non è stato causato anche da delle oscillazioni ormonali. Io ogni caso, io credo che quanto si sta male quando si ha un dca non abbia niente a che vedere con l’avere o il non avere il ciclo, ma che sia legato al modo in cui ci si sente dentro, aldilà di un elemento puramente fisico come il ciclo.
Commento per Lucia Ferrara: ho letto la conversazione al link che hai lasciato. Al ragazzo che scrive vorrei consigliare per prima cosa di trovarsi una nuova psicologa, perché se è già seguito ma sta comunque così, molto probabilmente quel tipo di psicoterapia che sta facendo con quella psicologa non gli è efficace. Per seconda cosa, gli consiglierei di contattare un nutrizionista, per essere aiutato a mangiare correttamente. Per terza ed ultima cosa gli consiglierei, se proprio vuole scrivere su un forum, di unirsi a quelli dove ci sono persone che cercano di combattere contro il dca, così da avere un supporto anche minimo telematico, invece di scrivere su un forum dove ci sono persone che gli danno consigli e lo incentivano in quello che fa di sbagliato con l’alimentazione.
io concordo perfettamente con te ... anche se io stessa non mi son mai ritenuta malata proprio perché anche nel periodo più buio ho avuto il ciclo ...però ora leggendo questi tuoi post to prendendo coscienza di molte cose ...ottimo post ..un abbraccio
Ciao a tutti!
La presenza in una ragazza del ciclo e di un peso normale indubbiamente sono indici di uno stato di salute...tuttavia ricorrere semplicemente alla constatazione della presenza o assenza delle mestruazioni per diagnosticare un DCA lo ritengo riduttivo e inopportuno.
Ma questo secondo me deriva dal tentativo della scienza e della società attuale in generale di oggettivare,categorizzare ed etichettare tutto...anche quello che non si può; perché purtroppo quando si ha a che fare con le persone c'è un margine di variabilità troppo alto e i principi scientifici decadono...non vale x primo il principio di causa effetto...una stessa causa su diversi soggetti può portare a differenti conseguenze...
Cmq tornando al tema di questo post:
le mestruazioni dipendono da una molteplicità di fattori che non sempre sono correlati al peso!!!Attualmente io rientro a pieno nella diagnosi di anoressia, perché da marzo il mio ciclo è nuovamente scomparso. Quindi l'etichetta di “anoressia nervosa “ mi calza purtroppo a pennello....sebbene rispetto a momenti passati la mia mente sia molto più avanti e in parte“guarita” perché consapevole dei meccanismi che scattano e mi portano a star male...
Il ciclo è la prima cosa che mi scompare...io credo perché x anni non l'ho mai amato ed accettato più di tanto...era qualcosa di scomodo sconveniente e doloroso.
Sono sempre stata una bambina che non voleva crescere...ricordo perfettamente che i miei amichetti dicevano che volevano diventare grandi e io che volevo restare piccola facendo ridere così gli adulti che me lo chiedevano. Quando a 13 anni mi sono sviluppata non ero contenta ma infastidita perché sentivo che tutto stava cambiando...e mi ricordo che mentre mia madre diceva contenta che ero diventata “signorina” , io mi sono chiusa in bagno pregando il Signore di farmi diventare uomo ( sono etero cmq...non ho mai avuto tendenze strane).
Quando a 17mi sono ammalata di anoressia e il ciclo è andato via x me non è stato un problema...ho capito solo più tardi il casino che avevo combinato, quando ho cercato di farlo tornare in tutti i modi.
Ed è stato difficile e lo è tuttora....perché basta niente e va via . Spesso se ho un ragazzo è più facile che sia regolare...cmq va e viene ...ora da marzo non c'è più!
E questo ora come ora x me è molto brutto perché mi fa sentire “persa” ...e spesso guardandomi allo specchio mi chiedo: cosa sono??? Non sono pienamente DONNA ...non sono un uomo ...non sono una bambina...cosa sono???....forse una “donna a metà”!
Un saluto a tutti
Raffa
P.S: scusa Veggie x errore ho pubblicato lo stesso commento sul post della settimana precedente ...
Sn le stesse domande ke mi faccio io, pur non dipendendo assolutamente la mia amenorrea dal peso....cosa sono? Come sono?
Mi è piaciuto questo post, soprattutto mi è piaciuto il fatto che tu lo abbia pubblicato subito dopo quello sui DCAnas, perché il qualche modo c'è un legame forte e dietro un concetto importante. Sottolineare l'importanza, l'impatto e la sofferenza dei DCAnas e quindi conferire loro la giusta considerazione può essere una buona soluzione per aggirare l'ostacolo dei criteri diagnostici stringenti. Se diamo valore al disturbo in sé, i criteri servono a poco. Perché ciclo o non ciclo, BMI alto o basso, il disturbo (alimentare) c'è. E' un buono spunto di riflessione e mi ritrovo di nuovo in accordo con Raffa quando dice che i criteri sono un modo per "etichettare" tutto. Che poi, a ben vedere, il problema non sono i criteri, ma il medico che non ragiona, che non conosce, che non capisce e finisce per vedere solo più le etichette, al posto delle persone. Un abbraccio forte.
Stessi criteri scriteriati di chi definisce e distingue anoressia e bulimia in base al peso. Leggo sempre con molto piacere e interesse i tuoi post, così curati e il cui impegno è palpabile: un forte abbraccio, sei l'esempio più riuscito della consapevolezza e della guarigione che spero di raggiungere. Go on, Veggie <3
Ho sempre seguito una terapia ormonale (pillola) sin dall'arrivo del ciclo, come cura per varie patologie, e sono almeno 4 anni che il ciclo è quasi sempre regolare, come sarebbe scontato aspettarsi... Tutta via avrei una voglia matta di smetterla con questa cavolo di pillola.
È interessantissimo questo post Veggie, e spero proprio che il criterio " ciclo mestruale" venga cancellato dalla diagnosi di dca.
Io potrei riportare la mia esperienza. A me è mancato il ciclo mentre ero nella fase più acuta della malattia e stavo perdendo peso, ero 40 chili. Dopo due anni mi è tornato al peso di 37 chili. La differenza forse stava nel fatto che anche se il peso era 37 chili al mio corpo arrivavano, se ben pochi, nutrienti diversi, mentre a 40 chili praticamente non mi nutrivo.
Quando mi è ritornato il ciclo mi sono sentita subito non malata... ora ho tutti i pensieri dell anoressia, sto facendo il mio percorso per uscirne e ho il ciclo. Però non per questo non mi sento malata, perché dentro so quello ke provo...
Quindi secondo me, questo fattore ciclo è troppo altalenante x diagnosticare una malattia così profonda e insidia.
A Lucia Ferrara – anzi, no, al citto del link postato da Lucia Ferrara:
Ragazzo, ma che cazzo perdi tempo a bazzicare in un forum dove c’è un livello d’incompetenza tale da credere che l’anoressia sia una malattia esclusivamente femminile?? – constatazione tratta dal fatto che “anoressia” è una parola che finisce per “a”, suppongo, dato il livello dei commenti che ho letto.
Che credibilità ascrivi a presuntuose imbecilli che dal basso della loro ignoranza si permettono di consigliarti una “dieta” da seguire, quando probabilmente non hanno ancora capito quale orifizio si pulisce con la carta igienica, e che si atteggiano a dottoresse esperte quando stanno ancora a cercare inutilmente di prendere la licenza elementare?
Vuoi che ti consigli qualcosa? Manda a fanculo quella banda di cretini che scrivono solo perché hanno un paio di mani e una tastiera davanti, e ragiona con la parte sana della tua testa – ammesso e non concesso che tu ne abbia una, il che è quantomeno opinabile a giudicare dalle parodiche menate che scrivi – che in quel pollaio d’idioti potrebbe essere l’unica cosa che ti salva.
@ Lucia Ferrara – Assolutamente vero che l’anoressia non è una malattia unicamente femminile… infatti in passato ho anche scritto un post proprio sulla tematica dei DCA maschili, ed è del resto ormai da decenni cosa nota e risaputa che i DCA colpiscono a prescindere dal sesso. In quanto al ragazzo in questione, l’unica cosa che mi sento di consigliargli è di affiancare alla psicoterapia (da quello che scrive mi pare di capire che è già tuttora seguito da una psicologa…) l’aiuto da parte di un dietista, che possa dargli una mano ad alimentarsi correttamente, integrandosi con la terapia psicologica. Un abbraccio e grazie per essere passata di qua…
@ PIEKNA_LALKA_38 – Non c’è niente di cui tu debba scusarti, hai semplicemente raccontato la tua esperienza… e non c’è proprio niente di male in questo. Se quello che hai scritto, poi, è servito a te stessa come valvola di sfogo, per buttare fuori un qualcosa che ti faceva stare male… bè, tanto meglio: almeno ti sei liberata di un po’ di zavorra.
Rispondendo alla tua prima domanda… sì, senz’ombra di dubbio anche l’avere alti livelli di testosterone influenza l’umore, questo è scientificamente dimostrato, nulla da eccepire. A maggior ragione se si associa a bassi livelli di estrogeni. Ovvio, gli ormoni non sono l’unica cosa che condiziona il carattere, altro ci mancherebbe, è naturale che ognuna di noi abbia una sua propria personalità… però, all’interno di essa, se s’inscrivono livelli ormonali alterati, il temperamento comunque ne risente… spesso e volentieri purtroppo negativamente.
Rispondendo invece alla tua seconda domanda… Parlo di relazione tra amenorrea e DCA semplicemente perché questo mio blog è incentrato sui DCA. Poi è ovvio che ci siano tantissime cause di amenorrea (e anche diversi sottotipi di amenorrea, se è per questo…), che non hanno niente a che vedere coi DCA… però questo non è un blog di Medicina e men che meno di Ginecologia, quindi io in questo post mi sono semplicemente voluta limitare al binomio anoressia-amenorrea, e alle ricerche condotte al riguardo. Tutti gli altri tipi di amenorrea li chiamo fuori, non perché meno importanti, ci mancherebbe!, ma semplicemente perché non strettamente correlati alle tematiche affrontate dal mio blog. Perciò, sì, hai centrato perfettamente il messaggio del post: il DCA è una malattia mentale, ergo il ciclo può essere presente o meno… perché se è presente il substrato mentale che lo ingenera con le specifiche psicologiche caratteristiche, si ha comunque un DCA, ciclo o meno. Il peso certamente può condizionare il ciclo, ma non è l’unica né la più importante delle molteplici variabili che lo condiziona. La tua amenorrea ha probabilmente chissà quali cause che dovrebbero essere adeguatamente indagate con esami specifici, sotto la guida di un Ginecologo... perché, come ti dicevo prima, tantissime possono essere le cause di amenorrea. Io non ho certo le competenze per parlarne, quindi mi fermo qua. Per qualsiasi risposta più precisa alla tua amenorrea, ovviamente, mi rimetto al parere di un bravo Ginecologo che possa seguirti di persona e programmare un iter diagnostico approfondito.
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Detto questo, sono totalmente d’accordo con te sul fatto che tu (chiunque, se è per questo) non sei le tue malattie. Nessuno è una malattia, del resto. Chiunque può AVERE una malattia, ma nessuno, mai, può ESSERE una malattia. Noi siamo tutte persone. Persone che possono avere una o più malattie… ma queste non inficiano in alcun modo il nostro modo di essere. Il fatto che tu possa imitare i comportamenti esteriori di chi ha un DCA (come, appunto, il perdere TOT chili in TOT tempo) non fa di te una persona malata di un DCA… ma, come ti ho già scritto altrove, sicuramente hai tutti i tuoi problemi e tutte le tue difficoltà, questo non lo metto in dubbio… se desideri ardentemente avere una malattia che ti devasta la vita come un DCA, sicuramente hai addosso un gran malessere e tanti altri problemi che io non so perché non ti conosco… e hai perciò tutto il diritto di essere presa in considerazione dai medici per questo. E hai perciò tutto il diritto di essere curata, supportata, aiutata, per cercare di risolvere i tuoi veri problemi, quali che siano, e per i quali nutro il massimo rispetto. Ed è del tutto comprensibile che, dopo essere incappata in 3 mele marce (al di là del fatto che siano medici… perché “medico” è un mero titolo di studio, ma poi siamo persone… e se una persona è cafona ed irrispettosa nei confronti altrui, lo è a prescindere dalla professione), tu possa avere delle reticenze nel contattare nuovamente dei medici… il fatto è che, banalmente, se provi ancora a cercare hai la possibilità di trovare persone in gamba. Se ti arrendi, di certo non le troverai mai. E sarai tu quella che, senza supporto, continuerà a stare male, e la cosa andrà totalmente a tuo discapito… quindi, indirettamente, per la paura di beccare altri medici come quelli che hai già trovato, ti condanni a non risolvere le tue problematiche, e a continuare stare male… e io credo che stare male non è quello che vorresti per te stessa, non è quello che immagini per il tuo futuro. In ogni caso, sii sempre consapevole che hai tutte le possibilità del mondo. Che il tuo futuro è interamente nelle tue mani, e sarà determinato dalle tue scelte. Che tu creda di avere la forza di non mollare e continuare a ricercare l’aiuto che meriti o meno, che tu creda di voler continuare a marcire nei tuoi problemi o riuscire a fronteggiarli, che tu creda di potercela fare o meno, avrai comunque ragione.
@ GaiaCincia – Sì, anch’io valuto in maniera complessivamente positiva l’estromissione del criterio di amenorrea per la diagnosi di anoressia dal DSM… poiché l’assenza di ciclo può essere una sorta di appendice del DCA, ma certo non lo definisce né lo configura, essendo questo una malattia mentale…
@ Wolfie – Grazie per aver condiviso le tue idee e la tua esperienza… Sì, penso che nella fase acuta di un DCA le variazioni dei livelli ormonali influenzino significativamente il nostro temperamento… per cui, reputo possibilissimo che le alterazioni dell’umore che avevi fossero legate, tra le alte cose, anche a questo. Per il resto, anch’io sono dell’idea che l’amenorrea non sia un valido criterio diagnostico per i DCA… perché essa può essere, al più, una conseguenza del DCA… ma neanche necessariamente. E quindi non mi sembra molto corretto tirare dentro ad una definizione diagnostica un dato affatto certo…
@ Mara – Grazie Mara… Data la letteratura, può capitare d’incorrere in quest’errore, ma quello che fa la malattia non può certo essere meramente ridotto alla presenza/assenza di un sintomo fisico…
@ Raffa – Cara Raffa, come ho scritto nel post sono d’accordo con te quando dici che un criterio come quello dell’amenorrea è assolutamente riduttivo per diagnosticare un DCA. E sono altrettanto d’accordo con la tua constatazione che in medicina si tende a catalogare ed etichettare, ma che poi c’è comunque un margine di variabilità interindividuale che necessariamente sfugge ad una classificazione rigida. Giusto per mettere i puntini sulle “i” a tal proposito, il senso della classificazione, in medicina, in realtà, tiene sempre conto del fatto che la popolazione generale, in merito ad un qualsivoglia carattere, si distribuisce secondo una curva gaussiana… solo che qualche medico se ne dimentica, ed ecco che utilizza i criteri diagnostici in maniera inappropriatamente rigida.
E’ verissimo che la presenza/assenza del ciclo può dipendere da tantissime cause diverse… come accennavo a Piekna_Lalka_38, ci sono non sono moltissime cause di amenorrea, ma anche diversi tipi di amenorrea… quindi, puoi ben immaginarti l’enorme casistica cui ci si può trovare di fronte. Il mio post è limitativo in tal senso, perché affronta solo nella fattispecie quella forma di amenorrea legata ai DCA… che ovviamente non è che una soltanto delle millemila possibili amenorree. Nulla voglio togliere a queste ultime, semplicemente il mio blog è incentrato sui DCA, quindi mi limito a trattare ciò che concerne questa tematica.
Quello che tu mi scrivi ha perfettamente senso, perché dalla letteratura scientifica effettivamente risulta che, in alcune persone che sono caratterialmente particolarmente sensibili, il ciclo può essere influenzato anche dallo status psicologico… il che collima alla perfezione con quello che racconti a proposito del tuo ciclo. A me non è capitato, io ho una sorta di “peso soglia” che mi fa sparire/tornare il ciclo, però tu non sei la prima cui sento dire cose del genere, e cioè che il ciclo gli è condizionato da quello che fa o dalle persone che ha intorno… quindi, non posso che concordare in pieno con la letteratura scientifica quando appunto afferma che in donne sensibili anche la testa gioca il suo ruolo nella presenza/assenza del ciclo…
Ma, a parte questo… Raffa, tu sei Raffa, a prescindere da tutto. Non è il DCA che ti qualifica, allo stesso modo come non può esserlo in nessuna maniera l’assenza/presenza di ciclo. “Donna”, “Uomo”, “Bambina”… anche queste sono nient’altro che etichette. Non incasellarti, Raffa. Tu sei molto di più di una parola che definisce un sesso o un’età. Tu sei te stessa.
P.S.= Nessun problema, può succedere… Intanto io ti ho risposto qui!...
@ Mary – Già… non volendo, la domanda della lettrice anonima è arrivata proprio al momento giusto… Sono completamente d’accordo con te sul fatto che la presenza di un DCA prescinde da tutto quello che è oggettivabile (peso, ciclo, B.M.I., etc…) poiché trattandosi di una malattia mentale, è questo l’aspetto che andrebbe maggiormente preso in considerazione per poter dire se la malattia sia presente o meno: il modo in cui una persona si sente, e il modo in cui la malattia condiziona la sua vita a prescindere da tutto il resto. Concordo anche sul fatto che un medico che si ferma ai criteri diagnostici abbia una visione quantomeno miope tanto della malattia quanto della persona malata… però, proprio perché io stessa sono un medico, mi rendo conto di una cosa: nella variegata molteplicità di malattie con cui si ha quotidianamente a che fare (ed io forse ancor più di altri, essendo attualmente 118ista), se non esistessero dei criteri diagnostici, delle “etichette”, sarebbe difficilissimo (se non del tutto impossibile) lavorare, perché verrebbe meno la possibilità di fare una diagnosi necessaria per stabilire una terapia.
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Con questo non voglio assolutamente difendere colleghi che classificano le persone in malate/non malate di DCA solo perché non rispondono a determinati criteri clinici… perché è ovvio che il criterio clinico è indicativo, poi ci vuole un po’ d’intelligenza e di elasticità mentale nel momento in cui lo si va ad applicare non su casi da manuale, ma su persone reali… però mi rendo conto che per chi non vive una patologia sulla propria pelle, al di là della sensibilità e dell’empatia personali, è veramente difficile in quanto medico staccarsi dalle linee guida… Ciò non toglie ovviamente il fatto che, per quanto concerne i DCA, se più psichiatri fossero capaci di farlo, sicuramente le nostre psicoterapia sarebbero più agili…
@ Bluéberry – Verissimo, che definisce un DCA in base al peso mi fa semplicemente inorridire… perché è un criterio così arbitrario che chi lo usa in maniera letterale ti fa venir voglia di metterti le mani nei capelli (e, perché no, prenderlo a calci…) Grazie per le tue parole, fa sempre piacere leggerne…
@ Elle; - Ovviamente è necessario che tu consulti il Ginecologo che ti segue per sapere se può essere o meno opportuno che tu interrompa la terapia con la pillola... Hai scritto che usi la pillola come cura per varie patologie, al di là del ciclo, per cui, se è effettivamente una cura per qualcos'altro, una sospensione va ben ponderata e ragionata con lo specialista che ti segue... Sicuramente la pillola ti aiuta col ciclo, ma magari ti va a parare altre patologie che io non so, per cui potrebbe essere opportuno che tu continui ad assumerla... In ogni caso, penso che il tuo Ginecologo sia la persona più adatta per chiarire ogni tuo dubbio al riguardo...
@ Pulce - Sì, Pulce. fortunatamente il criterio dell'amenorrea non è stato incluso tra i criteri diagnostici dell'anoressia nel DSM-V... e menomale!... Meglio tardi che mai, come si suol dire... Detto questo, grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza... che è a maggior ragione testimonianza del fatto che l'avere/non avere il ciclo niente ci dice in merito a quanto la malattia sia pervasiva all'interno della mente...
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