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venerdì 28 gennaio 2011
Domande #21; 22: Pasti, appetito, qualche suggerimento
Racchiudo le risposte a 2 domande in un solo post, visto che sono di base molto simili…
M. mi ha scritto:
“Recentemente ho avuto una ricaduta e ce la sto mettendo tutta per spezzare il circolo vizioso. Ho ricominciato a mangiare un po’ di più, ma non riesco a cancellare il sentimento di fallimento che provo ogni volta che mi siedo a tavola. So che il fallimento sta dentro me stessa, non nel cibo, ma i pensieri deviati dal DCA non riescono a farmi essere logica. Come posso non sentirmi una fallita anche se non restringo l’alimentazione?”
Sulla pin-board della mia camera sta appeso un Post-It con su scritto: “Fake it until you make it”. Se sei consapevole del fatto che la cosa giusta da fare è mangiare in maniera corretta ed essere orgogliosa di te stessa per questo, fallo senza assecondare i pensieri distorti dell’anoressia che ti suggerirebbero di restringere. Se ti senti giù di morale quando hai mangiato, ricorda a te stessa che, invece, ti stai dando una mano a stare meglio, e che recuperando il sottopeso anche la tua testa riuscirà a pensare più nitidamente. Certo, inizialmente la voce dell’anoressia nella tua testa continuerà a farti sentire sbagliata, ma tanto più a lungo mangerai in maniera regolare, tanto meglio riuscirai ad eludere la voce del DCA.
Prova ad adottare un sistema di “ricompense” per aiutarti ad associare sentimenti positive alle azioni giuste. Per esempio, prometti a te stessa che, se riuscirai a mangiare la tua colazione, dopo potrai concederti 15 minuti di relax per fare qualcosa di piacevole, divertente, che ti faccia stare bene. O, ancora di più: se riesci a seguire l’ “equilibrio alimentare” che ti ha assegnato la tua dietista per tutto il giorno, ricompensati comprandoti qualcosa che ti piace. Se ci riesci per una settimana, concediti un week-end all’insegna di tutto quello che ti piace fare. La ricompensa può essere tutto ciò che vuoi – una sera trascorsa a guardare il tuo DVD preferito anziché a lavorare, un nuovo paio di scarpe, etc… Se ce la metti tutta per ottenere il tuo obiettivo, e ti regali un gesto di gentilezza nel momento in cui ce l’hai fatta, allenerai la tua mente a capire cosa vale veramente la pena.
Ti suggerisco anche di usare dei Post-It: appendili laddove li puoi leggere spesso, e scrivici sopra frasi positive come “You can do anything you want: believe it” o qualcosa del genere. A volte è necessario che arrivino dall’esterno incoraggiamenti che non siamo capaci di dare a noi stesse.
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Titty, invece, mi scrive:
“Sto seguendo un percorso terapeutico da circa un anno. Sto andando abbastanza bene, visto che sono riuscita a smettere di restringere/abbuffarmi. Tuttavia, quando sono sotto stress, tendo a perdere l’appetito. Mi hanno insegnato che devo mangiare quando ho fame, ma che cosa devo fare se lo stimolo della fame non lo sento proprio? Attualmente non restringo volontariamente, ma talvolta mi rendo conto che il mangiare poco e niente mi porta a pensare “Potrei mangiare un po’ di meno anche domani…” e questo mi fa sbandare. Come posso mangiare in maniera equilibrata quando sono sotto stress e non ho fame?”
Prima cosa – complimenti per essere da una anno sulla strada del ricovero. Ad ogni modo… penso che tantissime persone, con un DCA o meno, tendano a perdere l’appetito quando sono stressate. Perché non provi a ritirare fuori gli schemi alimentari, quando ti succede di restringere? So che questo potrebbe sembrarti un passo indietro, visto che gli schemi alimentari si seguono di orma all’inizio di un percorso di ricovero, ma può essere d’aiuto, soprattutto nei momenti di stress. Gli schemi alimentari possono aiutarti a mangiare nei momenti in cui sai che devi, a prescindere dal tuo appetito, cercando di sforzarti a mangiare quello che devi. Talora è necessario fare determinate cose, anche se controvoglia, perché altrimenti si rischia di riscivolare nel DCA ancor prima di rendercene conto.
Focalizzati su quello che sai che è giusto mangiare, e tieni duro: anche i momenti più pesanti poi se ne vanno ed arrivano tempi migliori.
E per quanto riguarda i pensieri che ti vengono quando salti qualche pasto, ti rimando alla risposta che ho dato proprio qui sopra a M. Qualsiasi cosa tu possa fare per rinforzare i pensieri positivi nella battaglia contro l’anoressia è sempre un passo nella giusta direzione.
M. mi ha scritto:
“Recentemente ho avuto una ricaduta e ce la sto mettendo tutta per spezzare il circolo vizioso. Ho ricominciato a mangiare un po’ di più, ma non riesco a cancellare il sentimento di fallimento che provo ogni volta che mi siedo a tavola. So che il fallimento sta dentro me stessa, non nel cibo, ma i pensieri deviati dal DCA non riescono a farmi essere logica. Come posso non sentirmi una fallita anche se non restringo l’alimentazione?”
Sulla pin-board della mia camera sta appeso un Post-It con su scritto: “Fake it until you make it”. Se sei consapevole del fatto che la cosa giusta da fare è mangiare in maniera corretta ed essere orgogliosa di te stessa per questo, fallo senza assecondare i pensieri distorti dell’anoressia che ti suggerirebbero di restringere. Se ti senti giù di morale quando hai mangiato, ricorda a te stessa che, invece, ti stai dando una mano a stare meglio, e che recuperando il sottopeso anche la tua testa riuscirà a pensare più nitidamente. Certo, inizialmente la voce dell’anoressia nella tua testa continuerà a farti sentire sbagliata, ma tanto più a lungo mangerai in maniera regolare, tanto meglio riuscirai ad eludere la voce del DCA.
Prova ad adottare un sistema di “ricompense” per aiutarti ad associare sentimenti positive alle azioni giuste. Per esempio, prometti a te stessa che, se riuscirai a mangiare la tua colazione, dopo potrai concederti 15 minuti di relax per fare qualcosa di piacevole, divertente, che ti faccia stare bene. O, ancora di più: se riesci a seguire l’ “equilibrio alimentare” che ti ha assegnato la tua dietista per tutto il giorno, ricompensati comprandoti qualcosa che ti piace. Se ci riesci per una settimana, concediti un week-end all’insegna di tutto quello che ti piace fare. La ricompensa può essere tutto ciò che vuoi – una sera trascorsa a guardare il tuo DVD preferito anziché a lavorare, un nuovo paio di scarpe, etc… Se ce la metti tutta per ottenere il tuo obiettivo, e ti regali un gesto di gentilezza nel momento in cui ce l’hai fatta, allenerai la tua mente a capire cosa vale veramente la pena.
Ti suggerisco anche di usare dei Post-It: appendili laddove li puoi leggere spesso, e scrivici sopra frasi positive come “You can do anything you want: believe it” o qualcosa del genere. A volte è necessario che arrivino dall’esterno incoraggiamenti che non siamo capaci di dare a noi stesse.
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Titty, invece, mi scrive:
“Sto seguendo un percorso terapeutico da circa un anno. Sto andando abbastanza bene, visto che sono riuscita a smettere di restringere/abbuffarmi. Tuttavia, quando sono sotto stress, tendo a perdere l’appetito. Mi hanno insegnato che devo mangiare quando ho fame, ma che cosa devo fare se lo stimolo della fame non lo sento proprio? Attualmente non restringo volontariamente, ma talvolta mi rendo conto che il mangiare poco e niente mi porta a pensare “Potrei mangiare un po’ di meno anche domani…” e questo mi fa sbandare. Come posso mangiare in maniera equilibrata quando sono sotto stress e non ho fame?”
Prima cosa – complimenti per essere da una anno sulla strada del ricovero. Ad ogni modo… penso che tantissime persone, con un DCA o meno, tendano a perdere l’appetito quando sono stressate. Perché non provi a ritirare fuori gli schemi alimentari, quando ti succede di restringere? So che questo potrebbe sembrarti un passo indietro, visto che gli schemi alimentari si seguono di orma all’inizio di un percorso di ricovero, ma può essere d’aiuto, soprattutto nei momenti di stress. Gli schemi alimentari possono aiutarti a mangiare nei momenti in cui sai che devi, a prescindere dal tuo appetito, cercando di sforzarti a mangiare quello che devi. Talora è necessario fare determinate cose, anche se controvoglia, perché altrimenti si rischia di riscivolare nel DCA ancor prima di rendercene conto.
Focalizzati su quello che sai che è giusto mangiare, e tieni duro: anche i momenti più pesanti poi se ne vanno ed arrivano tempi migliori.
E per quanto riguarda i pensieri che ti vengono quando salti qualche pasto, ti rimando alla risposta che ho dato proprio qui sopra a M. Qualsiasi cosa tu possa fare per rinforzare i pensieri positivi nella battaglia contro l’anoressia è sempre un passo nella giusta direzione.
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