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sabato 7 febbraio 2009
Le tre "H"
Il problema: Come rapportarsi con persone che parlano costantemente di cibo/peso/dieta/forme corporee, considerando che questi anche per noi rappresentano dei grossi problemi.
Questo può suscitare:
- Ansia
- Tristezza
- Spirito di emulazione
- Richiamo ai disturbi alimentari
- Rabbia
- Senso di ricaduta
- Impotenza
- Dolore
- Panico
- Etc…
- Tutte le cose sopraelencate
Tanto più che, molto spesso, la persona in questione è una persona a cui tenete ma che non sa del vostro disturbo alimentare, del quale non volete comunque parlare. E allora può diventare veramente complesso relazionarsi a questa persona.
Possibile soluzione: Personalmente, tendo a suggerire la strategia delle 3 “H”.
Le 3 “H”:
- Humor
- Honesty
- Heart to heart
Adesso vi spiego.
Supponiamo che la persona in questione vi dica: “Oddio, non ci posso credere, ho preso 3 chili!”.
Voi potreste ridere e ribattere: “Oh, bè, probabilmente hai solo bisogno di un gabinetto!”, e risollevare la situazione con un po’ di humor, dopodiché dire alla persona di stare tranquilla perché non è decisamente niente d’irreparabile, in maniera tale da non metterla di cattivo umore ma, contemporaneamente, di non mettervici voi.
Oppure, supponiamo che la persona in questione vi dica: “Accidenti, quanto sono grassa!”.
Voi potreste rispondere dicendole: “Ma figurati! Sei meravigliosa per quello che sei. Ed è questa la ragione per cui ti voglio bene”. Questa è honesty, onestà. E le persone talvolta temono la sincerità perché li mette a fronte di cose che non vogliono veramente sentire perché gli fanno paura, specie se sono belle, perché temono di poterle perdere. E poi, e qui parlo anche per esperienza personale, le persone che si fanno problemi col loro peso, molto spesso non sono affatto abituate a sentirsi dire cose del genere in piena serietà e sincerità. Ma se avete a cuore quella persona, dovete combattere i suoi pensieri negativi con qualcosa di REALE.
Un altro esempio. Supponiamo che la persona in questione vi dica: “Ho bisogno di fare una dieta drastica!!”.
La vostra risposta potrebbe essere: “No, non ne hai bisogno. Una dieta non ti farà sentire meglio, se non ti piaci. Perché il dimagrimento non è la risposta ai problemi. È solo un altro problema”. Nient’altro che pura honesty. La gente non è abituata a sentirsi sbattere in faccia con tanta onestà la realtà da qualcun altro. Ma talvolta è la cosa migliore da fare. Talvolta la persona con cui state parlando – anche se lo negherebbe – ha bisogno di sentirsi dire una cosa del genere. Un commento di questo tipo può portare la conversazione in un’altra direzione – in una buona direzione, in una giusta direzione, in una direzione utile.
E, per quanto riguarda l’ultima H.
Supponiamo che la persona in questione vi dica: “Sto provando a dimagrire. Oggi ho mangiato solo un’insalata, una mela, ed ho bevuto un lattina di Coca Cola light…” continuando poi a fornirvi un dettagliato resoconto delle sue abitudini alimentari dell’ultimo periodo. Dato che la cosa finisce per diventare inevitabilmente ansiogena, fatevi un favore parlandole heart to heart, cuore a cuore, e dicendole: “Non voglio dire che quello di cui mi stai parlando non sia importante, e ti sto ascoltando. E non voglio che tu pensi che io sia una persona con cui non si può parlare liberamente. Ma in questo momento per me è particolarmente difficile parlare di cibo, peso e diete. Ciò non significa che non voglio starti a sentire e che tu non sei importante per me, ma semplicemente che io ho un problema al riguardo sul quale devo ancora lavorare. Spero tu possa capirmi”.
Dicendo questo, non vi state giustificando. State dicendo la verità. Vi state preoccupando innanzitutto per voi stesse, ed è giusto che lo facciate. Ciò non significa che non siete delle buone amiche.
Certo, il mio è solo un esempio, poi potrete essere più o meno aperte a seconda della persona con cui state parlando e del rapporto che vi lega a lei. È chiaro che parlarne sarà più facile se la persona è al corrente del vostro disturbo alimentare, ma anche se non lo fosse, ci sono milioni di modi per comunicare in maniera più o meno soft quello che ho scritto qui sopra. E se poi la persona in questione dovesse iniziare a farvi domande alle quali non vi sentite di rispondere, basta che le diciate semplicemente: “Spero che non la consideri un’offesa o un segni di sfiducia, ma non me la sento di parlarne adesso. Però, se ce la farò, spero di poterne parlare con te in futuro”.
Tutte queste cose, lo so, sono difficili, ma quando le avrete fatte vedrete che vi sentirete meglio… e molto più equipaggiate di fronte a situazioni potenzialmente destabilizzanti.
Dopotutto, nella peggiore delle ipotesi, usare le 3 H è comunque meglio che rimanere in silenzio e con un falso sorriso incollato in faccia ad ascoltare cose che vi fanno stare male e vi spingono ad adottare di nuovo comportamenti disfunzionali… non è vero?!
Resterete sorprese di quanto la vostra voce, le vostre parole, possano fare una differenza. Resterete sorprese anche di quanto sia facile dire le cose una volta iniziato a farlo. Queste discussioni su peso/corpo/forme corporee/diete, capitano molto più spesso di quanto si desidererebbe, perciò sapere come destreggiarcisi è inevitabilmente un must.
Per stare meglio.
Tutte.
Questo può suscitare:
- Ansia
- Tristezza
- Spirito di emulazione
- Richiamo ai disturbi alimentari
- Rabbia
- Senso di ricaduta
- Impotenza
- Dolore
- Panico
- Etc…
- Tutte le cose sopraelencate
Tanto più che, molto spesso, la persona in questione è una persona a cui tenete ma che non sa del vostro disturbo alimentare, del quale non volete comunque parlare. E allora può diventare veramente complesso relazionarsi a questa persona.
Possibile soluzione: Personalmente, tendo a suggerire la strategia delle 3 “H”.
Le 3 “H”:
- Humor
- Honesty
- Heart to heart
Adesso vi spiego.
Supponiamo che la persona in questione vi dica: “Oddio, non ci posso credere, ho preso 3 chili!”.
Voi potreste ridere e ribattere: “Oh, bè, probabilmente hai solo bisogno di un gabinetto!”, e risollevare la situazione con un po’ di humor, dopodiché dire alla persona di stare tranquilla perché non è decisamente niente d’irreparabile, in maniera tale da non metterla di cattivo umore ma, contemporaneamente, di non mettervici voi.
Oppure, supponiamo che la persona in questione vi dica: “Accidenti, quanto sono grassa!”.
Voi potreste rispondere dicendole: “Ma figurati! Sei meravigliosa per quello che sei. Ed è questa la ragione per cui ti voglio bene”. Questa è honesty, onestà. E le persone talvolta temono la sincerità perché li mette a fronte di cose che non vogliono veramente sentire perché gli fanno paura, specie se sono belle, perché temono di poterle perdere. E poi, e qui parlo anche per esperienza personale, le persone che si fanno problemi col loro peso, molto spesso non sono affatto abituate a sentirsi dire cose del genere in piena serietà e sincerità. Ma se avete a cuore quella persona, dovete combattere i suoi pensieri negativi con qualcosa di REALE.
Un altro esempio. Supponiamo che la persona in questione vi dica: “Ho bisogno di fare una dieta drastica!!”.
La vostra risposta potrebbe essere: “No, non ne hai bisogno. Una dieta non ti farà sentire meglio, se non ti piaci. Perché il dimagrimento non è la risposta ai problemi. È solo un altro problema”. Nient’altro che pura honesty. La gente non è abituata a sentirsi sbattere in faccia con tanta onestà la realtà da qualcun altro. Ma talvolta è la cosa migliore da fare. Talvolta la persona con cui state parlando – anche se lo negherebbe – ha bisogno di sentirsi dire una cosa del genere. Un commento di questo tipo può portare la conversazione in un’altra direzione – in una buona direzione, in una giusta direzione, in una direzione utile.
E, per quanto riguarda l’ultima H.
Supponiamo che la persona in questione vi dica: “Sto provando a dimagrire. Oggi ho mangiato solo un’insalata, una mela, ed ho bevuto un lattina di Coca Cola light…” continuando poi a fornirvi un dettagliato resoconto delle sue abitudini alimentari dell’ultimo periodo. Dato che la cosa finisce per diventare inevitabilmente ansiogena, fatevi un favore parlandole heart to heart, cuore a cuore, e dicendole: “Non voglio dire che quello di cui mi stai parlando non sia importante, e ti sto ascoltando. E non voglio che tu pensi che io sia una persona con cui non si può parlare liberamente. Ma in questo momento per me è particolarmente difficile parlare di cibo, peso e diete. Ciò non significa che non voglio starti a sentire e che tu non sei importante per me, ma semplicemente che io ho un problema al riguardo sul quale devo ancora lavorare. Spero tu possa capirmi”.
Dicendo questo, non vi state giustificando. State dicendo la verità. Vi state preoccupando innanzitutto per voi stesse, ed è giusto che lo facciate. Ciò non significa che non siete delle buone amiche.
Certo, il mio è solo un esempio, poi potrete essere più o meno aperte a seconda della persona con cui state parlando e del rapporto che vi lega a lei. È chiaro che parlarne sarà più facile se la persona è al corrente del vostro disturbo alimentare, ma anche se non lo fosse, ci sono milioni di modi per comunicare in maniera più o meno soft quello che ho scritto qui sopra. E se poi la persona in questione dovesse iniziare a farvi domande alle quali non vi sentite di rispondere, basta che le diciate semplicemente: “Spero che non la consideri un’offesa o un segni di sfiducia, ma non me la sento di parlarne adesso. Però, se ce la farò, spero di poterne parlare con te in futuro”.
Tutte queste cose, lo so, sono difficili, ma quando le avrete fatte vedrete che vi sentirete meglio… e molto più equipaggiate di fronte a situazioni potenzialmente destabilizzanti.
Dopotutto, nella peggiore delle ipotesi, usare le 3 H è comunque meglio che rimanere in silenzio e con un falso sorriso incollato in faccia ad ascoltare cose che vi fanno stare male e vi spingono ad adottare di nuovo comportamenti disfunzionali… non è vero?!
Resterete sorprese di quanto la vostra voce, le vostre parole, possano fare una differenza. Resterete sorprese anche di quanto sia facile dire le cose una volta iniziato a farlo. Queste discussioni su peso/corpo/forme corporee/diete, capitano molto più spesso di quanto si desidererebbe, perciò sapere come destreggiarcisi è inevitabilmente un must.
Per stare meglio.
Tutte.
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