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venerdì 9 settembre 2011

Questione di standard

E dunque, non ho mai ristretto l’alimentazione oggi: ho seguito con scrupolosa attenzione l’ “equilibrio alimentare”! Non sono forse stata bravissima??!

Penso che, come ricompensa, mi concederò di mangiare un po’ meno stasera a cena.

Lo so che c'è chi bisbiglia che sono un’anoressica. La dottoressa mi ha detto che potrei morire per questo, ma i miei organi non hanno ancora dato segni evidenti di cedimento, perciò penso che posso andare avanti ancora per un po’.

E comunque, non è che io restringa sempre l’alimentazione. Cerco di togliere qualcosa a colazione, ed infine qualcosa a cena. Dormo meglio se vado a letto più leggera, sapete?

Alcuni dei miei colleghi di lavoro hanno notato che sono un po’ pallida e smagrita, ma questo potrebbe dipendere da un sacco di cose, non vuol dire niente. Non sono certo l’unica pallida, in questa palestra. In fin dei conti, non faccio mica del male a nessuno, non do mica noia a nessuno. Non è come se mi mettessi ubriaca al volante e rischiassi di investire qualcuno, non faccio niente di pericoloso.

Questo pomeriggio devo andare a farmi le analisi del sangue. Non penso di averne bisogno, comunque, anche se l’ha detto il dottore. Sono anch’io una studentessa di Medicina, me ne accorgerei se fossi davvero malata. E anche se sono un po’ dimagrita, perciò, so per certo che ora come ora non sono abbastanza malata da averne bisogno. Ho solo fatto la cresta alla colazione, allo spuntino e al pranzo, non è che abbia saltato un pasto in toto, quindi non ho ristretto un granché.

So che dovrei ripensare a come mi sono comportata nei confronti del cibo nei giorni scorsi, ma è difficile. La vita è difficile quando non restringo l’alimentazione, e oggi devo andare all’università e fare tirocinio. Sì, ho decisamente bisogno di restringere un po’ a colazione. Il pranzo me lo porterò dietro da casa, così non dovrò andare a mensa, e gli altri penseranno che comunque mangio qualcosa. Qualche volta potrò avere un piccolo svenimento, ma sarà colpa del caldo, mi riprenderò subito. Se non dovessi riprendermi subito, il tirocinio comunque lo faccio in un Pronto Soccorso. Per cui non potrebbe succedermi niente di male.

Fintanto che mi limito a ridurre le dosi di quello che dovrei mangiare, ci può stare. Non è come se saltassi completamente un pasto. E quindi, non è che io sia proprio malata. Non sono una di quelle donne tutte pelle-e-ossa che si vedono sui libri di medicina sotto la voce “anoressia” e che sembrano proprio giunte ad uno stadio terminale. Non faccio chissà quale attività fisica forsennata per perdere ulteriore peso. Non vomito, e non prendo diuretici né lassativi. Perciò, io non ho veramente un problema.

Ho solo bisogno di mangiare qualcosina di meno, adesso. E non sto facendo nulla di male a nessuno. In fin dei conti, vado a letto ogni sera e mi sveglio ogni mattina. Può capitare che mi senta un po’ debole, ogni tanto, ma che sarà mai prendersi una giornata di ferie da lavoro? Tutti possono stancarsi.

Posso contare solo su me stessa. Quelli che dicevano di essere miei amici si sono tutti allontanati. Va bene, tanto non avrebbero potuto capirmi, avrebbero solo continuato a dirmi che dovevo mangiare un po’ di più. Meglio se non esco più con loro, meglio se sto da sola: così nessuno potrà più fare alcuna osservazione sulla mia alimentazione. Figuriamoci che alcuni di loro erano così preoccupati che mi hanno detto che dovrei parlare con un dottore… non capsico proprio perché. Non sono eccessivamente emaciata, non mi cadono montagne di capelli, la mia pelle non è eccessivamente disidratata, e i miei organi non danno evidenti segni di cedimento. Dunque non sono certo malata abbastanza da aver bisogno di ricorrere ad un medico!

Non svengo in continuazione. Certo, qualche giorno capita, ma solo una volta ho avuto bisogno di andare al Pronto Soccorso. In ogni caso, ho visto ragazze che stanno molto peggio di me: passano giornate in cui mangiano solo una mela e uno yogurt magro, fanno ore ed ore di cyclette, sono in amenorrea da anni, indossano vestiti con taglie da bambine, sembrano scheletri ambulanti, e hanno attacchi di bradicardia tutti i giorni. A me non capita molto spesso di avere bradicardia, il che significa che sto comunque bene. È una perdita di tempo andare dal dottore, perché non sono malata come quelle altre ragazze, me ne preoccuperò se mai dovessi raggiungere quello stadio.

O-ops, sto restringendo l’alimentazione anche stasera a cena. Meglio ridurre solo un pochino, adesso, e poi magari semmai toglierò qualche altra cosina domani. Ma va tutto bene, perché so quello che sto facendo, è tutto sotto controllo e sto bene. Non capisco perché le persone si preoccupino. Non sto mangiando esageratamente poco, va bene anche se mangio così, e comunque ho visto che se mangio così ce la faccio a tirare avanti per tutta la giornata, quindi posso farlo anche domani.



Okay…

Ovviamente stavo scherzando. Questo voleva essere un post ironico, un’estremizzazione.

Ma avete capito qual è il punto?

Immagino che la maggior parte di voi l’avessero già capito. Però, perché quando siamo alle prese con l’anoressia facciamo continuamente discorsi del genere, e ci sembrano normali? Perchè lasciamo che la malattia alteri il nostro standard di ciò che è accettabile/sano e ciò che non lo è? Perché tentiamo di giustificarla, di normalizzarla, e di provare ad essere ancora più malate?
La trappola peggiore dell’anoressia è proprio questa: che ci fa credere di andare bene, di essere normale, ci illude della sua stessa bugia di finzione.

“Non sono malata abbastanza”. Questa frase credo sia storia per ognuna di noi. Certo, ci sarà sempre qualcuna più malata di noi. E quelle persone saranno morte.
 
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