Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

giovedì 4 giugno 2009

Mente VS Corpo

Come potete sapere quello che state facendo? La vita può essere a volte così caotica… Perciò è estremamente difficile concentrarsi sul proprio disturbo alimentare.
Specialmente se vi accompagna da molto tempo, finisce per diventare come un’etichetta, un appiglio, un meccanismo per sopravvivere, dentro il quale la vostra mente finisce per restare intrappolata. Dentro questa prigione che non ha sbarre, non ha mura, non ha odore. Questa prigione per la mente.

Mi piacerebbe tanto avere le parole magiche per poter cambiare tutto questo. Mi piacerebbe tanto riuscire a dire cose che vi farebbero sentire meglio distaccandovi dal sintomo. Ma purtroppo, non ho questo potere. Le mie parole sono imperfette… ma sono tutto quello che posso darvi. Non me ne volete.

Se in questo momento state veramente combattendo contro il vostro disturbo alimentare, sicuramente avete un obiettivo in lontananza che vi pare estremamente difficile da raggiungere in questo momento. Ma se volete raggiungerlo, dovete mangiare per sostenervi. Non è una soluzione a lungo termine, ma è l’inizio di una possibile soluzione. Sostenetevi. Potrete preoccuparvi di come mangiare correttamente senza più bisogno di “stampelle” come l’ “equilibrio alimentare” quando avrete mangiato a sufficienza da poter sopravvivere e da poter far funzionare correttamente la vostra testa. Capite cosa intendo? Alla fine, dovete dare al vostro corpo quello di cui necessita per funzionare. Forse la parola “riempire” fa paura… ma in realtà anche la parola “privare” può diventare un’arma a doppio taglio estremamente terribile. Perciò, usiamo la parola “sostenere”. E quando il vostro corpo inizierà a ringraziarvi perché lo state nutrendo, la vostra mente comincerà a poco a poco a rilavorare nella maniera corretta per permettervi di affrontare il vostro passato e proiettarvi nel futuro.
Non pretendete di scalare una montagna tutta d’un balzo. Contentatevi di arrampicarvi innanzitutto su delle colline.

Quando non ci si nutre in maniera adeguata, la nostra mente lavora contro di noi. Distorce la realtà. Me ne sono accorta solo venendone fuori di quanto erano bacate le cose che pensavo quando ci stavo dentro, e che pure sul momento mi parevano perfettamente normali. È stato perciò sorprendente vedere quanto la mia mente si sia schiarita.

Talvolta, quando vi trovate sull’orlo dell’abisso, la cosa migliore da fare è NON pensare. Non pensare a niente. Semplicemente agire. Provare a mangiare. Provarci. E iniziare a lavorare sul sintomo e sui vissuti solo quando la vostra mente sarà in grado di farlo con lucidità. È una dura lotta, e non mancheranno i momenti bui e le emozioni negative, ma saranno pur sempre meglio del continuare a percorrere la spirale discendente dell’anoressia… perché continuare a scendere la discesa, non è il giusto modo per arrampicarsi su una collina.

Sarà molto più semplice fare autoanalisi dopo che il vostro corpo si sarà ristabilito. Dovete fare in modo di tacitare la voce dell’anoressia, per lasciare spazio alla vostra vera voce. Ci vuole un sacco di lavoro e di perseveranza, ma potete farlo se lo volete veramente. Avete tutte le potenzialità. All’inizio è sempre difficile, ma una volta fatto il primo passo gli altri seguono con molta più facilità.

State già combattendo la vostra battaglia contro i disturbi alimentari. Non avete nessun bisogno di un’altra battaglia che si svolga dentro di voi. Lasciate che l’unica lotta che ha luogo sia quella di Voi VS DCA, e non quella di mente VS corpo.

27 commenti:

Vele Ivy ha detto...

E' vero, a volte in situazioni così delicate le parole stesse possono spaventare oppure, viceversa, essere decisive per convincerci a fare la scelta giusta... è una cosa a cui molti magari non pensano, ma è reale! Penso che l'idea di "dare sostentamento al proprio corpo" possa motivare una persona, più di dire semplicemente che "deve mangiare".

pansy ha detto...

Scrivi sempre con tanto affetto e lo si percepisce :)
Che dire?
Io passo dei periodi in cui non ci penso e mi accetto per come sono, poi invece ogni tanto, raramente, torna quella voce che mi dice:
sei grassa,
devi perdere qualche chilo,
starai meglio.
Solo che io non conosco le mezze misure. Non sono nemmeno costante!
E allora questa incostanza mi fa trovare difficoltà quando devo seguire una dieta (sempre sana!).
E' dura quando mi sento cosi gonfia, perchè mi riesce difficile persino stare seduta, perchè sento la ciccia!
Ma il momento peggiore sono i sensi di colpa dopo aver mangiato troppo! Soprattutto quando mangio le schifezze :) Nel "bel momento" in cui mi godo i dolci non ci penso, ma subito dopo ho i sensi di colpa.. e mi fanno stare male.
Questo perchè non ho trattato bene il mio corpo e mi rendo conto di fare una grave offesa alla mia vita...

Pupottina ha detto...

ciao
sono d'accordo con te, bisogna prima cercare di venirne fuori e poi fare autoanalisi per capire i consigli sbagliati che l'anoressia dava alla nostra mente in modo da poterne innescare un impulso di ripresa permanente che non ci faccia più ricadere nell'errore di autoannientarci...
buon proseguimento

Anonimo ha detto...

Non è semplice non entrare in conflitto tra mente e corpo..cmq trovando il giusto equilibrio dentro di noi ci si può riuscire..
Ciao.
Pachucha.

Alison. ha detto...

Ed hai estremamente ragione.
NON SO COSA STO FACENDO. Del resto, non do ascolto a nessuno, non ho il coraggio di dare ascolto a qualcuno. Mi sto rendendo conto, che all'inizio era tutto piuì' facile, che nelle parole di una volta non mi ci rivedo piu'. Che ogni giorno ha una realtà apparte. Che sono tre pomeriggio che non ho il controllo sul cibo, non ne posso piu', mangiare, e poi rendermene conto solo dopo. Ma come può essere?! Mangiare, stare bene, non poi così tanto, però avere le energie necessarie, e avvolte avere lo stomaco in esplosione perchè si ha esagerato con il cibo, e continuare, un'altro biscotto, un'altro ancora, un altro pezzo di pizza, quella pizza che, in un altra circostanza mi farebbe schifo.

Alison. ha detto...

Tesoro hai ragione. Non è mai troppo tardi. Da domani cercherò di mangiare in modo equilibrato, nelle porzioni che io riesco a contenere, evitando di perdere il controllo. Così forse dimagrirò in salute, e a magari la ritroverò. Forse forse non perderò ancora la testa, mnon tremerò avanti ad un piatto di pasta abbondante, e non nasconderò cibo nei fazzolettini per poi buttarlo. Forse sarò una persona migliore. Con una concezione della vita, e con un rapporto con il cibo, decente.
Quella ragazza di cui ti parlavo è una scene queen, null'altro che una modell alternativa, famosa, lei è una delle rovine del nostro mondo, una di quelle ragazze che pensano solo all'aspetto fisico. Lei e le sue simili, sono ammirate da 12 fino alle 20 enni in cerca della perfezione, forse sono motivazione di molti digiuni di ragazzine.Non la stimo perchè è magra, l'ammiro per ragioni molto diverse. Anche perchè da quello che leggo nei suoi occhi color cerbiatto, so che lei è diversa dalle altre, e me lo sta dimostrando lottando contro il male peggiore. Perchè lei è entrata in un giro, e ha amesso che aveva bisogno di respirare ossigeno. Ora è in un centro, per lo meno così si dice, mi sto informando molto su di lei, ma gran che non si sa, non essendo italiana. Si chiama britney kramer

Chiara ha detto...

CARA, tutto questo amore...rivolgilo anche verso te, cucciolo, ti abbraccio!

Ariel ha detto...

Non sapevo della storia fraudolenta della camomilla! è_é E io che per tanto tempo ho pensato di avere qualcosa che non andava!! XD
Vabbeh... cmq oggi ho seguito il tuo consiglio tardando tutti i pasti (ecceto la colazione) di 1 ora e aggiungendo una merenda per resistere meglio al pomeriggio! Ancora mi sento in piena digestione, è un buon segno! :)

La Ely ha detto...

"Talvolta, quando vi trovate sull’orlo dell’abisso, la cosa migliore da fare è NON pensare. Non pensare a niente. Semplicemente agire."
Io lo ripeto sempre ed è una lezione che ho, per così dire, imparato sul campo come te.
Vale per moltissime situazioni e/o disagi.
Una volta il mio ex mi ha detto che non siamo ciò che pensiamo di essere (o di fare), ma siamo ciò che facciamo. Questa frase mi ha scossa, perchè io son sempre stata portata alla teoria e ben poco alla pratica.
Le coazioni a ripetere della nostra mente che ci imprigionano in un loop autoditruttivo possono essere interrotte, ma solo se riusciamo ad ignorarle e a FARE QUALCOS'ALTRO. Non importa COSA, importa staccarci dal ciclo di pensieri distorti.
Nel caso dei DCA agire significa anche non pensare all'atto del cibarsi, ma semplicemente farlo.
Per me ha significato agire al di fuori di me stessa per non pensare ai miei patemi. Ed ha funzionato.
Del resto, si lotta solo agendo..

PS: sì, sono andata in manifestazione..ed è stato proprio bello!

Anonimo ha detto...

Mente VS corpo, noi VS dca... alla fine pensandoci è paradossale, perché è sempre e comunque "noi VS noi". E da qualsiasi punto la si veda la situazione resta la stessa.
Sai, io riguardo la mia "vocazione per il disperarmi senza avere la minima intenzione di cambiare le cose" di cui mi hai parlato ci sto ancora pensando.
Mi hai dato un interessante spunto su cui riflettere, forse hai ragione, per il momento sono io che voglio "io VS io".
Bellissimo post comunque, complimenti.
...abbraccio...

Ely ha detto...

Veggie è la prima volta che paso di qui è ho trovato il tuo blog mlto interessante e concreto ma mi è venuto un dubbio leggendo questo post: quando ti sei trovata tu sull'orlo dell'abisso c'è l'hai fatta a non pensare?
chi si trova sull'orlo dell'abisso pensa sempre... o per lo meno io penso sempre e quello che penso si riduce a una lista a specchio: da un lato i buoni motivi per buttarsi, dall'altro le persone per il quale non farlo.

Anonimo ha detto...

A chi lo dici, cazzo, a chi lo dici. Questa battaglia infinita. Questa lotta al massacro con me stessa, per cui se vinco, perdo. Alla roulette del mio corpo ho puntato sul nero: tutto mi distrae indistintamente salvo che dalla mia stessa distrazione. Distrazione, distruzione. Cazzo, basta cambiare una sola lettera. Una sola. Una sola, e cambia tutto. Voglio trovare quella dannata lettera. Voglio trovarla, accidenti! Se solo la trovassi, forse potrei. Maledizione, come cazzo si rompe ‘sto circolo vizioso? Inside the loop I’ve got to find the way to get outside.

Jonny

ClarinetteM ha detto...

Lasci sempre un'impronta nel cuore di chi ti legge.

Ti abbraccio forte,

.Clara.

Paul Gatti ha detto...

Porco cane...

Anonimo ha detto...

se la mente sta male si riflette nel nostro corpo....la veirtà è che la questione non è risolvere i vari conflitti del corpo, perchè non siamo una serie di ingrannaggi riparabili in momenti diversi...tutto dovrebbe essere in equilibrio. Chi ha un dca non riflette più un immagine del suo corpo, perchè la sua mente lo rifuta.
jack
un bacio
angeloimpertinente.spaces.live.com

Valentina ha detto...

Cara Veggie,
complimenti per questo post, come sempre ben scritto. Sai, hai proprio ragione... Purtroppo non siamo fatti di sola mente, non siamo solo un'anima. C'è anche il corpo, ossia l'involucro di quella mente dentro la quale si è isidiato un fastidioso inquilino, che si chiami anoressia, bulimia o binge. Noi abbiamo il compito di curare questo corpo, di permettergli lo svolgimento delle sue funzioni. Il nostro corpo deve essere nutrito. Abbiamo, dunque, bisogno del cibo, che non deve più essere considerato negativamente: facciamolo diventare un nostro amico, un mezzo attraverso il quale il nostro organismo possa stare bene. Non è facile pensare ad un sostentamento ma, come dici tu, è meglio non pensarci. Grammo dopo grammo, il nostro corpo riacquisterà la sua forza e la nostra mente si renderà conto che è bello avere un corpo sano, che sia in grado di compiere qualsiasi movimento, che sia in grado di andare in bici senza affaticarsi dopo i primi due metri percorsi, che riesca ad affrontare una intera lezione di pilates o qualsiasi altra cosa... Io voglio un corpo sano, voglio prendermi cura di me stessa e l'unica medicina di cui dispongo, di cui disponiamo, è il cibo. Non sarà facile nemmeno per me intraprendere la via del ricovero...ma io spero in un domani migliore. E intanto, quando posso, metto a tacere quella bestiaccia dell'anoressia che mi ha rotto le scatole!!

Valentina ha detto...

P.S: grazie per il post, come sempre sei di grande aiuto... mi hai spinta ad una profonda e costruttiva riflessione! Bacini da Valentina :))

DARK - LUNA ha detto...

Come al solito sei una grande....
Devi assolutamente scrivere un libro!!!!
Ti stringo forte forte a me!

Imperfect ha detto...

Mi chiedo ancora come tu possa far scendere sul mio viso qualche lacrima nel leggerti... sei speciale Veggie, tocchi le giuste corde dell'animo... sarà che sono sensibile a certe tematiche, ma è così... L'appoggio che mi hai dato da quando ho aperto il blog non è nemmeno lontanamente immaginabile... se ora sono in cura da uno psicologo è anche per merito tuo credo... Un abbraccio!

Lusia ha detto...

Quante volte la "voce dell'anoressia" ha rovinato giornate su giornate, facendomi buttare via inutilmente tanto tempo prezioso...Ma fortunatamente, forse per un miracolo, ho trovato uno spiraglio di lucidità a cui mi sono aggrappata...A poco a poco sono risalita fino al ciglio del baratro, e adesso sono in piedi di fronte a lui e posso scegliere o di ributtarmici dentro (che sarebbe la scelta più facile), o di fare dietrofront e cominciare a scalare la fatidica montagna...
Ma questa scelta è già decisa , perchè ho capito quanto valore c'è anche nella vita più drammatica, e anche se a volte la tentazione di fare un tuffo nel nulla torna, preferisco faticare per arrivare a qualcosa di reale che non sia un'illusione...
Le tue parole sono sempre un tocca-sana...Come una bibita energetica durante una corsa XD
Continu così...

Veggie ha detto...

@ Vele/Ivy – Le parole, di per sé, sono imperfette… perché vanno da una persona all’altra, e quindi c’è il rischio che il ricevente dia a queste parole un’interpretazione diversa da quella che gli voleva dare il mittente… A me non piacciono espressioni come “mangiare”, preferisco “nutrirsi”… perché non dobbiamo fare le cose per obbligo o per paura, ma perché veramente siamo motivate a prenderci cura di noi…

@ Pansy – Capita di sentire quella voce… Non sempre usa le stesse parole, ma il messaggio che trasmette è sempre il medesimo… Ma, Pansy, quella non è la tua voce… quella è la voce dell’anoressia… ed è pertanto una voce cui adesso non devi dare più ascolto… L’anoressia è dicotomia, è “tutto o nulla”, “bianco o nero”… Ma questo non aiuta, ci porta semplicemente ad auto-distruggerci… Perciò, adesso prova a fare un atto d’amore per te stessa… Ascolta la tua vera voce… quella che ti dice che vai benissimo per come sei… a prescindere dal tuo peso… che non è quello che pregiudica in alcun modo la persona meravigliosa che sei, il che è completamente a prescindere dalla tua apparenza… E non devi sentirti in colpa… on possono esserci sensi di colpa quando fai qualcosa per te stessa… Non ascoltare la voce dell’anoressia… ascolta la TUA voce… perchè è quella che ti dice tutte le cose giuste… E ascolta la mia, perché io ti dico che sei stupenda e speciale esattamente così come sei… E io non mento. Mentire è prerogativa dell’anoressia, non la mia… Ti abbraccio forte… Tieni duro…

@ Pupottina – Per vedere bene le cose bisogna sempre porci a una certa distanza, perché questo ci fornisce prospettiva… E bisogna fare un passo alla volta… Magari le ricadute ci saranno comunque, ma a quel punto avremo l’autoconsapevolezza necessaria per affrontarle nella maniera giusta, senza farci più sopraffare dai pensieri dell’anoressia…

@ Pachucha – Non è semplice affatto… non ho scritto da nessuna parte che sia semplice, infatti… Soltanto, non dobbiamo perdere di vista quella che è la vera battaglia… E dedicarci a quella con tutte noi stesse, prima di pensare ad altro…

@ Alison – Se ti sembra di non sapere cosa stai facendo, è solo perché in questo momento l’anoressia sta cercando di prendere il sopravvento: urla così forte per cercare di sovrastare la voce della Vera Te Stessa… Ma è quest’ultima che devi cercare e a cui devi dare ascolto… perché è questa che ti dice la verità… non quella dell’anoressia… che t’illuderà sempre con false promesse, ma non ne realizzerà neanche una… e credo che, a questo punto, tu lo sappia fin troppo bene… Non devi dare ascolto a nessuno, devi ascoltare te stessa. Ma la tua vera voce, quella che esprime i tuoi reali bisogni e desideri, non quelli indotti dall’anoressia… Certo, all’inizio è sempre facile perché sembra di essere in grado di controllare tutto… solo dopo ci si rende conto che quello che ci sembrava di controllare è il realtà quello che ci sta controllando… e che ci siamo imprigionate e fregate da sole… Ma non è mai troppo tardi per ricominciare a combattere… non è mai troppo tardi per ricominciare a vivere… tutte lo possiamo fare… Lo puoi fare anche tu. Fatti aiutare, se senti che non ce la fai da sola… farsi aiutare non è segno di debolezza – questa è un’altra balla che l’anoressia racconta – bensì segno di grande forza interiore e maturità, responsabilità… Io credo che tu ce la possa fare… Dipende tutto solo da te. E io scommetto su di te. Sono certa che tu ce la farai, se lo vuoi, perché è tutta una questione di forza di volontà… Sappi che sto combattendo insieme a te… che, comunque vada, ti terrò sempre per mano… così che se dovessi cadere ti aiuterò a rialzarti… così che se dovessi cadere ti afferrerò al volo… te lo prometto…

@ Chiara – Grazie per le tue parole, tesoro… Ti auguro di riuscire ad amarti ogni giorno un po’ di più… e di riuscire ad avere ogni giorno un nuovo sogno… perché quelli vecchi li hai già realizzati tutti… Ti abbraccio stretta stretta…

Veggie ha detto...

@ Ariel – Dai dai che sei sulla strada giusta!! Dilazionare i pasti trovo che sia un ottimo modo per cercare di cambiare il bioritmo, e l’aggiunta della merenda penso sia un passo importante… Tienimi aggiornata sugli sviluppi! Un abbraccio…

@ La Ely – Credo che agire in un modo, qualsiasi esso sia, purché deroghi dagli schemi del DCA, sia fondamentale per cominciar a rompere il circolo vizioso… Considerare, per esempio, il cibo come una medicina… un qualcosa che è amaro, ma alla lunga fa bene… E’ vero, non siamo quel che pensiamo di essere, sono le azioni che compiamo che ci dicono chi siamo molto più delle nostre idee o delle nostre intenzioni… Perciò bisogna lottare per rompere gli schemi, perché è l’unica cosa che ci può portare a combattere veramente…

@ La mia anonima – Certo che è paradossale… perchè, se ci pensi, è l’anoressia stessa che è la malattia del paradosso… si cerca di diventare invisibili affinché gli altri possano vederci… si rimane in silenzio perché si vuole chiedere aiuto… Si combatte contro noi stesse perché vogliamo salvarci… E’ un conflitto interiore, un nodo che dobbiamo sciogliere dentro di noi… per non combattere più contro noi stesse, ma per noi stesse… Poi, è ovvio che da una parte questa situazione sia pur piacevole… se così non fosse, non la perpetreremo tanto a lungo… E allora, se questa è la tua replica, io ti faccio un’altra domanda su cui pensare: dici che magari sei tu a disperarti senza far niente perché la situazione cambi… e allora, io ti chiedo: che cosa succederebbe se la situazione cambiasse? Perché l’idea che la situazione possa cambiare ti fa così paura??...

@ Ely – Benvenuta Ely, ciao! Mi fa piacere che tu sia passata di qui, e ti ringrazio per le tue parole e per ave lasciato il tuo commento… Comunque, rispondendo alla tua domanda, posso dirti che, sì, quando sono stata sull’orlo dell’abisso, quello che mi ha salvata è stato proprio il riuscire a “spengere il cervello”: se non ci fossi riuscita, con tutta probabilità avrei continuato a restringere l’alimentazione e a quest’ora non sarei più qui… Tuttora adotto questa “tecnica” quando devo mangiare, perché so che non riuscirei mai a finire tutto quello che mi ha prescritto la dietista se non mangiassi impedendomi di pensare… Sono consapevole che questa è una strategia di esitamento, però mi rendo conto che per il momento è necessaria poiché funzionale a farmi recuperare in salute: quando arriverà il momento in cui sarò abbastanza forte per affrontare il pasto senza bisogno di silenziare i miei pensieri, allora proverò a lavorarci su… Quando ci si trova sull’orlo dell’abisso, è ovvio che si pensi… tutto sta proprio nel riuscire a staccare la spina. E in quanto alla tua ultima affermazione, posso chiederti soltanto: contano più dei “motivi” o delle “persone”??!...

@ Jonny – Quella lettera è già dentro di te… perché dipende tutto da te… Sei tu che puoi cambiare tutto, tutta la tua vita se lo vuoi… Quella lettera c’è. Per trovarla, inizia a cercarla. Le cose che sembrano più lontane sono quelle che abbiamo sotto gli occhi e non ce ne rendiamo conto… Come si rompe il circolo vizioso? Facendo una cosa, anche una soltanto, fuori dallo schema. E cercando di resistere all’inevitabile ansia conseguente… perché ci sarà, e tanta, specie la prima volta… Ma poi ci si accorge che si riesce a sopravvivere comunque… e ogni volta rompere lo schema diventa un pochino più semplice… Se pensi di poter spezzare il circolo vizioso, hai già iniziato a farlo…

@ Clara – Potrei dire assolutamente lo stesso nei tuoi confronti, cara… Grazie per le tue parole e per essermi vicina… Ricambio l’abbraccio con uno ancora più forte…

@ Paul Gatti - ?__? (Mi sa tanto che non ho capito il senso del tuo commento…)

Veggie ha detto...

@ Jack – E’ proprio perché mente e corpo sono in realtà un tutt’uno, che per risolvere i problemi bisogna lavorare simultaneamente su entrambi… In uno stato di denutrizione non siamo in grado di lavorare correttamente con la mente, per questo è necessario che ci prendiamo innanzitutto cura del corpo… Dobbiamo quindi rimettere insieme tutti quei piccoli ingranaggi che ci costituiscono al fine di poterli far lavorare simultaneamente in maniera organica… e questo parte dal riparare un piccolo ingranaggio alla volta… prendendoci tutto il tempo che ci è necessario per farlo… La mente non rifiuta l’immagine del corpo… rifiuta lo status del corpo… La ragazza con un DCA è consapevole di quella che è la realtà fisica del suo corpo… solo che è un corpo che non apprezza, e che cerca di modificare in base a quella che è l’immagine utopica che le consente di “vedersi”, di stare bene con se stessa…
Un bacio anche a te!...

@ Valentina – Questo nostro fragile corpo… la matrice della mente e dell’anima… Questo corpo di cui dobbiamo prenderci cura, poiché ci siamo state affidate. No, non è facile, non è facile per niente, ma è l’unica cosa che possiamo fare… pensare al cibo, se non come a un amico, per lo meno come a una medicina… un medicina amara, ma necessaria per poter tornare a stare bene… per poter tornare a vivere veramente… Per poter tacitare la voce dell’anoressia, che diventa nella nostra mente tanto più forte quanto più noi ci indeboliamo… Quello che dobbiamo cercare di fare è riuscire a mandar giù… in tutti i sensi. Dapprima ad occhi chiusi… poi cominciando ad aprirne uno spiraglio… e così facendo, magari, ci si accorge che quello che si vede non è poi così terribile e terrorizzante… All’inizio l’ansia sarà inevitabilmente tanta, ma sopravviveremo, e quindi impareremo a gestirla… Intraprendere la strada del ricovero non è facile per nessuno… io stessa quando mi sveglio ogni mattina mi chiedo come farò a riuscire ad arrivare a sera senza andare in pezzi… ma vado ugualmente avanti… perché so che a questo punto la cosa più difficile è anche la cosa più giusta e, in definitiva, l’unica che mi resta da fare… L’unica che vale la pena di fare…
P.S.= Grazie a me??? Grazie a te per le tue parole di commento, piuttosto… che hanno svolto per me esattamente la medesima funzione…!!!

@ DarkSecretInside – Non credo proprio ci sarei portata… e poi non saprei cosa scriverci, in un libro! ^__^” Comunque, grazie mille per le tue parole… Ti stringo forte anch’io…

@ Imperfect – No, è solo tutto merito tuo… Perché quello che si decide di fare della nostra vita dipende tutto solo da noi… E questo, se c pensi, ci conferisce una grande forza… Di certo una forza molto maggiore di quella che ci dava l’anoressia… E, in quanto all’appoggio… sono qui per questo… In qualsiasi momento tu abbia bisogno, ricordati che io sono qui e ci sarò sempre per te… Ti abbraccio forte forte, tesoro…

@ Lusia – Cara Lusia, grazie per le tue parole… Leggere questi messaggi positivi fa sempre tanto bene, quindi ti ringrazio per aver condiviso questo pezzetto così personale di te… Continua ad inquadrare quello spiraglio e a rimanerci aggrappata, anche nei momenti in cui ti sembrerà più difficile… perché quello e l’unico spiraglio da cui permea la luce… Certo, l’anoressia è e sarà sempre la scelta più facile… ma purtroppo, le cose più giuste da fare non sono mai le più facili… E allora bisogna lottare ogni giorno, tirando fuori unghie e denti… e continuare la scalata… Perché, in fin dei conti, l’anoressia ci mette sempre di fronte a 2 scelte. Ma, delle 2, solo una ha un futuro.
Un bacio grande…

Duccia ha detto...

A Jonny:

Non lo so cosa serve per scendere giù dal carosello impazzito… Non lo so davvero… Forse un gesto totalmente fuori dallo schema, forse un’occasione nuova da afferrare stretta, forse un punto di rottura in cui infilarsi a capo fitto , forse capire da dove e come è partito l’ingranaggio che continua a far girare la giostra, forse il provare con tutte le forze a cambiare prospettiva, sulle cose sul mondo, forse tanti tentativi, tante ginocchia e cuori sbucciati, forse un bel po’ di volontà e forse tutte queste cose messe insieme… Non lo so proprio… Però qualsiasi cosa sia, ti auguro di trovarlo…

Cause I try to climb your steps
I try to chase you down
I try to see how low I can get down to the ground
I try to earn my way
I try to tame this mind
You better believe that I am trying to beat this

So when will this end
It goes on and on
Over and over and over again
Keep spinning around I know that it

A Lusia:

Il tuo commento è l'ossigeno che abbiamo tanto bisogno di respirare... Grazie mille... Adesso non mollare... Quello spiraglio di luce e lucidità ti porterà a casa... Un abbraccio...

Duccia ha detto...

Ho tagliato un pezzo della canzone non volendo... Cmq ecco il resto...

Keep spinning around I know that it won't stop
Till I step down from this for good...

Ely ha detto...

Ciao Veggie
grazie per la tua risposta e per il commento che hai lasciato al mio blog...
ultimamente anche la mia mente mi ha fatto la stessa domanda: contano di più i motivi o le persone a cui voglio bene ??? La mia conclusione è stata che se mi butto il mio dolore finisce... il loro dura in eterno! per questo motivo non mi butto e combatto... se tengo davvero a una o più persone l'unico modo per dimostrarglielo e impedirmi di fargli del male (io ci tento... il risultato non è sempre garantito)
baci Ely

Veggie ha detto...

@ Ely – Penso proprio che la tua risposta sia quella esatta. Compiere un atto estremo, in realtà, è molto semplice. Un attimo e – zac!- è tutto fatto, tutto finito, tutto risolto… Lottare giorno dopo giorni, invece, è inevitabilmente estremamente più difficile… Del resto, morire è il coraggio di un attimo… ma vivere è il coraggio di sempre… E poi, i motivi sono variabili, volubili, possono cambiare da un giorno all’altro anche solo in funzione nel nostro umore… Ma le persone che ci vogliono bene, bè, quelle sono per sempre… Ed è per questo che vale la pena di vivere. Per loro. Sì, bisogna tentare, tentare sempre… e se poi il risultato non è quello che si sperava, dobbiamo solo rimboccarci le maniche e tentare ancora una volta… Nessuno si aspetta da te il 100% di successo nel momento in cui deciderai di fare un tentativo… il solo fatto che tu decida di fare un tentativo, è già onorevole di per sé… tu pensa solo a fare del tuo meglio, cosicché comunque vada sarà sempre un successo…

 
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