mercoledì 8 dicembre 2010
Domanda #19: Trovare amore per noi stesse
Oggi rispondo alla domanda di Jimmy, che mi ha scritto:
“Leggendo i tuoi post, sembra davvero che scegliere la strada del ricovero valga la pena. So che il processo di ricovero dall’anoressia è un qualcosa che si verifica gradualmente, ma come si può scegliere la strada del ricovero quando non si ha amore per se stesse, quando si è abbandonato l’amore necessario per salvare se stesse? Bisogna trarre il coraggio necessario dalle persone che ci stanno intorno e che ci vogliono bene? È possibile odiarsi più di quanto già non facciamo nel momento in cui scegliamo un DCA? I tuoi post mi hanno davvero dato molto da pensare rispetto al mio vissuto. E ti ringrazio per essere riuscita a parlare di quest’orrore silenzioso. Spero che un giorno tutte noi potremo guardare all’anoressia come a una nemica da cui dobbiamo difenderci, e non come un qualcosa per cui avere vergogna di noi stesse. Forse, quando avremo acquisito questa consapevolezza, sarà più facile chiedere aiuto e conseguentemente combattere”.
Jimmy, credimi, non sai quanto spero che un giorno i DCA non vengano più considerai dalla società un marchio d’infamia, un qualcosa di cui dobbiamo vergognarci. E spero altrettanto che tutte le ragazze che ne sono attualmente prigioniere possano trovare quanto prima la forza e il coraggio necessari per chiedere aiuto. Rompere il silenzio è certamente un primo passo nella giusta direzione. Tutte noi abbiamo una voce e possiamo usarla se decidiamo di farlo. Non è facile, ma la prima parola è sempre la più ardua: dopo, diventerà più semplice ad ogni parola pronunciata.
Innanzitutto, comunque, lascia che te lo dica: scegliere la strada del ricovero VALE LA PENA. Talvolta la decisione d’intraprendere la strada del ricovero è repentina e illuminante, altre volte è un lento processo di realizzazione. Talvolta è un momento “A-ha!”, altre volte ti rendi conto che è successo, che hai intrapreso la strada senza neanche rendertene conto. Ma, per venire alla tua domanda – Come si può scegliere la strada del ricovero quando non si ha amore per se stesse? Bè, si può cominciare cercando di capire quello che si può fare per volere bene a noi stesse. Dimentica il ricovero per un momento, e focalizzati su te stessa.
Innanzitutto, è importante circondarsi di rinforzi positivi. Attaccare nella propria stanza frasi positive, mettersi davanti allo specchio e ripetersi frasi incoraggianti, e così via. Non importa se in quelle parole non ci credi. Chiaro? Non importa. Fallo comunque. Circonda te stessa con qualsiasi cosa possa spingerti verso la strada del ricovero. Continua a ripetere quelle parole tipo mantra. Obbligati a crederci. E vedrai che, un giorno, ti accorgerai che non c’è più bisogno di nessuna costrizione… perché ti renderai conto da sola che quelle parole corrispondono a nient’altro che alla verità.
All’inizio tutto questo ti farà sentire un po’ scema, me ne rendo conto. Ma è comunque… necessario. Ho attaccato all’armadio della mia camera un Post-It con su scritto: “I like myself”. Ogni mattina, quando mi sveglio ed apro gli occhi, leggo “I like myself”. E’ il mio armadio che mi dice che devo cercare di apprezzarmi per quello che sono. Sono io che mi dico che devo cercare di apprezzarmi per quello che sono. E non devo più odiarmi, Jimmy. E non lo stacco, quel Post-It. Perché ho ancora bisogno di leggere quel messaggio.
Prova a fare qualcosa del genere. Attacca un foglietto sul tuo specchio in modo che ogni mattina, quando lo guardi, leggi qualcosa di positivo. Qualcosa che ti dice che devi piacerti per come sei, perché non c’è niente di meglio al mondo. Che devi amarti per come sei. Che stai andando bene. Potrebbe non essere vero. Potresti non piacerti o non amarti in prima battuta, ma a forza di leggerle quelle parole ti scivoleranno dentro. Lascia che questo succeda.
Pensi che non sia vero?, che non sia possibile? Bene, prova a vedere la cosa dall’altra parte, allora. Se tu ti senti ripetere più volte ogni giorno della tua vita: “Sei brutta” o “Sei stupida”, prima o poi comincerai a credere che sia vero, non è così? Okay, se tu ti sentirai ripetere più volte ogni giorno della tua vita: “Sei una persona che vale” e “Sei una persona che merita affetto”, comincerai a credere che anche questo sia vero. Forte, no?! Fai inversione di marcia. Se all’inizio ti viene da sorridere per la stupidità del messaggio… bè, è già un primo passo: per lo meno adesso stai sorridendo.
E, tra l’altro, sì, puoi trarre il coraggio necessario dalle persone che ti stanno accanto e che ti vogliono bene ma, in ultima analisi, il coraggio che ti deriva dagli altri deve incentivare il tuo proprio coraggio. Si può fare qualcosa per gli altri per un po’ di tempo, ma se non c’è una motivazione forte sottostante che viene da noi stesse, non durerà a lungo. Sei tu la prima che deve decidere cosa vuole per se stessa e darsi da fare per ottenerlo. Il coraggio di base dev’essere il tuo, non è sufficiente un rimpiazzo. Però, il supporto degli altri indubbiamente aiuta.
Pertanto, cerca di circondarti di persone che ti vogliano bene e siano disposte ad aiutarti. Il supporto è vitale. Lascia che loro siano il tuo salvagente, e stringi la loro mano quando le acque si fanno particolarmente agitate, in maniera tale che ti aiutino a non affondare e a ricominciare a nuotare nella giusta direzione. Col tempo, poi, ti accorgerai che avrai acquisito forze abbastanza per poter passare incolume la tempesta anche da sola.
Una mano testa non va mai allontanata. Ricorda soltanto che l’obiettivo finale è quello di aiutarti ad aiutare te stessa.
Rispondendo all’altra tua domanda, è sempre possibile odiarsi di più. Ma è anche sempre possibile amarsi di più. Non scegliere il lato sbagliato del muro. La scelta di per sé è un qualcosa di semplice. È il seguirla che diventa difficile, ma tu devi comunque continuare a credere che ce a puoi fare. Non puoi mollare con te stessa – anche se in questo momento questa Te Stessa non ti piace.
Spero di averti fornito qualche elemento in più su cui riflettere. Lo so che, per come l’ho messa giù, sembra tutto molto semplice… ma so anche che non lo è affatto. E non potrò mai dire che lo sia. Ma ricordati sempre: le cose più semplici sono sempre le cose migliori che possiamo fare per noi stesse. Perciò, non trovarti più scuse: oggi è il giorno perfetto per iniziare a combattere.
Tutto il mio amore,
Veggie
“Leggendo i tuoi post, sembra davvero che scegliere la strada del ricovero valga la pena. So che il processo di ricovero dall’anoressia è un qualcosa che si verifica gradualmente, ma come si può scegliere la strada del ricovero quando non si ha amore per se stesse, quando si è abbandonato l’amore necessario per salvare se stesse? Bisogna trarre il coraggio necessario dalle persone che ci stanno intorno e che ci vogliono bene? È possibile odiarsi più di quanto già non facciamo nel momento in cui scegliamo un DCA? I tuoi post mi hanno davvero dato molto da pensare rispetto al mio vissuto. E ti ringrazio per essere riuscita a parlare di quest’orrore silenzioso. Spero che un giorno tutte noi potremo guardare all’anoressia come a una nemica da cui dobbiamo difenderci, e non come un qualcosa per cui avere vergogna di noi stesse. Forse, quando avremo acquisito questa consapevolezza, sarà più facile chiedere aiuto e conseguentemente combattere”.
Jimmy, credimi, non sai quanto spero che un giorno i DCA non vengano più considerai dalla società un marchio d’infamia, un qualcosa di cui dobbiamo vergognarci. E spero altrettanto che tutte le ragazze che ne sono attualmente prigioniere possano trovare quanto prima la forza e il coraggio necessari per chiedere aiuto. Rompere il silenzio è certamente un primo passo nella giusta direzione. Tutte noi abbiamo una voce e possiamo usarla se decidiamo di farlo. Non è facile, ma la prima parola è sempre la più ardua: dopo, diventerà più semplice ad ogni parola pronunciata.
Innanzitutto, comunque, lascia che te lo dica: scegliere la strada del ricovero VALE LA PENA. Talvolta la decisione d’intraprendere la strada del ricovero è repentina e illuminante, altre volte è un lento processo di realizzazione. Talvolta è un momento “A-ha!”, altre volte ti rendi conto che è successo, che hai intrapreso la strada senza neanche rendertene conto. Ma, per venire alla tua domanda – Come si può scegliere la strada del ricovero quando non si ha amore per se stesse? Bè, si può cominciare cercando di capire quello che si può fare per volere bene a noi stesse. Dimentica il ricovero per un momento, e focalizzati su te stessa.
Innanzitutto, è importante circondarsi di rinforzi positivi. Attaccare nella propria stanza frasi positive, mettersi davanti allo specchio e ripetersi frasi incoraggianti, e così via. Non importa se in quelle parole non ci credi. Chiaro? Non importa. Fallo comunque. Circonda te stessa con qualsiasi cosa possa spingerti verso la strada del ricovero. Continua a ripetere quelle parole tipo mantra. Obbligati a crederci. E vedrai che, un giorno, ti accorgerai che non c’è più bisogno di nessuna costrizione… perché ti renderai conto da sola che quelle parole corrispondono a nient’altro che alla verità.
All’inizio tutto questo ti farà sentire un po’ scema, me ne rendo conto. Ma è comunque… necessario. Ho attaccato all’armadio della mia camera un Post-It con su scritto: “I like myself”. Ogni mattina, quando mi sveglio ed apro gli occhi, leggo “I like myself”. E’ il mio armadio che mi dice che devo cercare di apprezzarmi per quello che sono. Sono io che mi dico che devo cercare di apprezzarmi per quello che sono. E non devo più odiarmi, Jimmy. E non lo stacco, quel Post-It. Perché ho ancora bisogno di leggere quel messaggio.
Prova a fare qualcosa del genere. Attacca un foglietto sul tuo specchio in modo che ogni mattina, quando lo guardi, leggi qualcosa di positivo. Qualcosa che ti dice che devi piacerti per come sei, perché non c’è niente di meglio al mondo. Che devi amarti per come sei. Che stai andando bene. Potrebbe non essere vero. Potresti non piacerti o non amarti in prima battuta, ma a forza di leggerle quelle parole ti scivoleranno dentro. Lascia che questo succeda.
Pensi che non sia vero?, che non sia possibile? Bene, prova a vedere la cosa dall’altra parte, allora. Se tu ti senti ripetere più volte ogni giorno della tua vita: “Sei brutta” o “Sei stupida”, prima o poi comincerai a credere che sia vero, non è così? Okay, se tu ti sentirai ripetere più volte ogni giorno della tua vita: “Sei una persona che vale” e “Sei una persona che merita affetto”, comincerai a credere che anche questo sia vero. Forte, no?! Fai inversione di marcia. Se all’inizio ti viene da sorridere per la stupidità del messaggio… bè, è già un primo passo: per lo meno adesso stai sorridendo.
E, tra l’altro, sì, puoi trarre il coraggio necessario dalle persone che ti stanno accanto e che ti vogliono bene ma, in ultima analisi, il coraggio che ti deriva dagli altri deve incentivare il tuo proprio coraggio. Si può fare qualcosa per gli altri per un po’ di tempo, ma se non c’è una motivazione forte sottostante che viene da noi stesse, non durerà a lungo. Sei tu la prima che deve decidere cosa vuole per se stessa e darsi da fare per ottenerlo. Il coraggio di base dev’essere il tuo, non è sufficiente un rimpiazzo. Però, il supporto degli altri indubbiamente aiuta.
Pertanto, cerca di circondarti di persone che ti vogliano bene e siano disposte ad aiutarti. Il supporto è vitale. Lascia che loro siano il tuo salvagente, e stringi la loro mano quando le acque si fanno particolarmente agitate, in maniera tale che ti aiutino a non affondare e a ricominciare a nuotare nella giusta direzione. Col tempo, poi, ti accorgerai che avrai acquisito forze abbastanza per poter passare incolume la tempesta anche da sola.
Una mano testa non va mai allontanata. Ricorda soltanto che l’obiettivo finale è quello di aiutarti ad aiutare te stessa.
Rispondendo all’altra tua domanda, è sempre possibile odiarsi di più. Ma è anche sempre possibile amarsi di più. Non scegliere il lato sbagliato del muro. La scelta di per sé è un qualcosa di semplice. È il seguirla che diventa difficile, ma tu devi comunque continuare a credere che ce a puoi fare. Non puoi mollare con te stessa – anche se in questo momento questa Te Stessa non ti piace.
Spero di averti fornito qualche elemento in più su cui riflettere. Lo so che, per come l’ho messa giù, sembra tutto molto semplice… ma so anche che non lo è affatto. E non potrò mai dire che lo sia. Ma ricordati sempre: le cose più semplici sono sempre le cose migliori che possiamo fare per noi stesse. Perciò, non trovarti più scuse: oggi è il giorno perfetto per iniziare a combattere.
Tutto il mio amore,
Veggie
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6 commenti:
Confermo che serve un sacco circondarsi di frasi che migliorano l'autostima, piano piano vanno a contrastare le vocine che remano contro!
Poi, penso che per amare gli altri e poterli aiutare sia necessario amare prima di tutto noi stesse, l'odio per noi stesse corrode anche la nostra capacità di amare, me ne sono resa conto solo da poco...( I never knew i had a choice e meno male!^^)
Ti stringo forte forte, Veggie!
Concordo con Aisling!
Sei meravigliosa Veggie...davvero MERAVIGLIOSA!
Io credo che nessuna persona intelligente consideri il ricovero un "marchio d'infamia", anche se non ne sa molto del mondo dell'anoressia.
L’integrazione tra la propria volontà e l’aiuto altrui, penso sia fondamentale per sostenerci in quello che si deve fare!!!!
Io non sarei mai riuscita a fare tutto quello che ho fatto se non avessi avuto il supporto delle mie amiche, dei miei genitori, del mio ragazzo! All’inizio, infatti, ero molto sfiduciata sulle mie possibilità di riuscire ad uscire dalla bulimia, ma poi mi sono accorta che tutti intorno a me credevano in me ed erano pronti a darmi una mano, e questo mi ha aiutato tantissimo!!!!
Ogni mio progresso è stato un progresso più generale, per me stessa e per le persone che mi vogliono bene, e non c’è cosa più bella del vedere che, passo dopo passo, si percorre una strada che porta in avanti.
Sono assolutamente convinta che il ricovero valga la pena!!!!! Perché lo sto vivendo, e quindi so quello che dico, e so che le cose adesso vanno molto meglio di come andavano quando ero totalmente prigioniera e succube della bulimia!!!!!!!!
Anche io mi aiuto con messaggi positivi, e cercando di distrarmi con le mie amiche ogni volta che certi pensieri mi tornano in testa: non è facile, ma ci si prova!!!! Per volersi un po’ più bene serve anche questo, non è vero??????!!!!!!!
Ti mando un abbraccio fortissimo Veggie!!!^^
@ Aisling – E’ stato così anche per me… Leggere cose positive, a poco a poco, lascia permeare un po’ di positività… analogamente a come leggere cose “depressive” ti butta giù di morale… E sono completamente d’accordo anche con la seconda parte del tuo commento… anche se credo sia la cosa più difficile di tutte…
@ Allegra – Grazie… Anche tu lo sei… E molto, molto più di quel che credi…
@ Vele/Ivy – Il fatto è che, talvolta, il ricovero viene visto come segno di debolezza… senza comprendere che è invece segno di grande maturità, responsabilità e… sì, forza…
@ Wolfie – Grazie per aver condiviso le tue preziose parole, come sempre… Spero che la tua strada del ricovero sia sempre più luminosa!...
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