giovedì 16 dicembre 2010
Domanda #20: Fare un cambiamento
Vorrei rispondere oggi alla domanda di Stellina, nella speranza che tutte coloro che stanno lottando contro l’anoressia possano pensarci su e trarne un incoraggiamento.
“Le cose sono andate meglio per alcuni giorni, poi per alcune settimane, fino a che non mi sono ritrovata a farmi una domanda: io VOGLIO DAVVERO stare meglio di così e andare avanti abbandonando l’anoressia? Combatto l’anoressia ogni giorno, e alcuni giorni vinco, riesco a mangiare, altri mi arrendo e perdo, digiuno. Non posso permetterlo. Come si fa a cambiare le cose? Mi sembra di non riuscire a trovare una via di mezzo, e neppure un pavimento solido su cui poggiarmi. È sempre tutto o niente, bianco o nero…”
La mentalità dicotomica del “tutto o niente” è un qualcosa che posso capire molto bene. Penso che la maggior parte di noi abbia sperimentato qualcosa del genere. Perciò, per prima cosa, sappi che non sei sola. Certo, è comunque frustrante.
Ma, punto primo: se mi hai scritto questa e-mail – se segui il mio blog – in effetti, ti sei già risposta da sola: tu VUOI stare meglio di così ed abbandonare l’anoressia. Certo, magari nei “giorni neri” ti sembra di non volerlo, ma i “giorni neri” non sono che giorni, non eternità. Se mi scrivi, se leggi questo blog, sei al punto di partenza. O, forse, a un punto mediano. O, ancora meglio, a un punto di rottura.
E puoi andare oltre. Ma devi credere che puoi farcela. Devi prenderti per le spalle, guardarti dritta negli occhi, e dirti: “Tu puoi farcela, e CE LA FARAI”. Niente può avvenire se tu non gli dai l’avvio.
Il ricovero è un qualcosa che si realizza giorno dopo giorno. È un processo. È un viaggio. È dura. Ma si va avanti. Perchè non si rimane a sedere, ma giorno dopo giorno si compie un passo, per quanto piccolo esso possa essere. Ti fai domande. Vacilli. Provi. Ti senti ferita. Hai paura. Combatti. Ma stai andando da qualche parte. Non stai ferma. Capisci quel che intendo dire?
Può essere al momento (comprensibilmente) frustrante vedere che i giorni si tramutano in settimane senza avere miglioramenti tangibili e quantificabili, può farti sentire come se tu fossi sempre al punto di partenza. Questo scoraggia. Dà fastidio. Non ti fa venire voglia di andare avanti, di provare ancora. Ti capisco perfettamente su questo punto. Ma ti stai dimenticando una cosa molto importante: non ricominci ogni volta dall’inizio. I passi in avanti che hai fatto non sono svalutati o negati dal fatto che adesso ti trovi nuovamente ad un punto di stallo. Se tu parti dal punto A per arrivare al punto B, puoi fare delle pause durante il percorso, ma se ti fermi a metà strada non significa che sei tornata al punto A, giusto?!
È così.
Significa semplicemente che sei in mezzo, e che stai aspettando. Magari sei in un momento particolare in cui non senti di avere abbastanza forza e determinazione per andare avanti. Ma quando deciderai di riprendere il cammino verso il punto B, non ricomincerai a muoverti dal punto A… basta che tu non ceda all’anoressia, che ti farà fare marcia indietro.
Ricordati di darti la fiducia che meriti. Ma tornando alla domanda che mi rivolgi… Come si fa a cambiare le cose?
La risposta più semplice (e nondimeno la più vera!) è: GRADUALMENTE.
E’ un processo, come la maggior parte delle cose che nella nostra vita dobbiamo affrontare. E devi sempre cercare di tenere la guardia alzata. Hai tutte le capacità per avere la meglio sull’anoressia, data la tua grande forza interiore, ma devi imparare a canalizzarla. Cambierai le cose nel momento in cui deciderai che quella che l’anoressia ti dà non è la vita che desideri. È perfettamente normale che tu non sappia come ottenere la vita che desideri; ma tutto comincia nel momento in cui la desideri.
Pensa a tutte quelle che sono le limitazioni che l’anoressia t’impone, e a tutto ciò che potresti invece fare se percorressi la strada del ricovero. Pensa a questo ogni volta che vorrai trovare forza e motivazione. Scrivi una lettera a te stessa. Sii gentile con te stessa, aiutati, prova a capire cosa ti piacerebbe essere capace di fare per te stessa. Leggi e rileggi quella lettera. Pensaci su. Interiorizzala.
Un’ultima cosa che è importante tenere a mente: finché deciderai di darti una possibilità, avrai sempre una possibilità. Non mollare. Non arrenderti mai. Io sto combattendo insieme a te.
“Le cose sono andate meglio per alcuni giorni, poi per alcune settimane, fino a che non mi sono ritrovata a farmi una domanda: io VOGLIO DAVVERO stare meglio di così e andare avanti abbandonando l’anoressia? Combatto l’anoressia ogni giorno, e alcuni giorni vinco, riesco a mangiare, altri mi arrendo e perdo, digiuno. Non posso permetterlo. Come si fa a cambiare le cose? Mi sembra di non riuscire a trovare una via di mezzo, e neppure un pavimento solido su cui poggiarmi. È sempre tutto o niente, bianco o nero…”
La mentalità dicotomica del “tutto o niente” è un qualcosa che posso capire molto bene. Penso che la maggior parte di noi abbia sperimentato qualcosa del genere. Perciò, per prima cosa, sappi che non sei sola. Certo, è comunque frustrante.
Ma, punto primo: se mi hai scritto questa e-mail – se segui il mio blog – in effetti, ti sei già risposta da sola: tu VUOI stare meglio di così ed abbandonare l’anoressia. Certo, magari nei “giorni neri” ti sembra di non volerlo, ma i “giorni neri” non sono che giorni, non eternità. Se mi scrivi, se leggi questo blog, sei al punto di partenza. O, forse, a un punto mediano. O, ancora meglio, a un punto di rottura.
E puoi andare oltre. Ma devi credere che puoi farcela. Devi prenderti per le spalle, guardarti dritta negli occhi, e dirti: “Tu puoi farcela, e CE LA FARAI”. Niente può avvenire se tu non gli dai l’avvio.
Il ricovero è un qualcosa che si realizza giorno dopo giorno. È un processo. È un viaggio. È dura. Ma si va avanti. Perchè non si rimane a sedere, ma giorno dopo giorno si compie un passo, per quanto piccolo esso possa essere. Ti fai domande. Vacilli. Provi. Ti senti ferita. Hai paura. Combatti. Ma stai andando da qualche parte. Non stai ferma. Capisci quel che intendo dire?
Può essere al momento (comprensibilmente) frustrante vedere che i giorni si tramutano in settimane senza avere miglioramenti tangibili e quantificabili, può farti sentire come se tu fossi sempre al punto di partenza. Questo scoraggia. Dà fastidio. Non ti fa venire voglia di andare avanti, di provare ancora. Ti capisco perfettamente su questo punto. Ma ti stai dimenticando una cosa molto importante: non ricominci ogni volta dall’inizio. I passi in avanti che hai fatto non sono svalutati o negati dal fatto che adesso ti trovi nuovamente ad un punto di stallo. Se tu parti dal punto A per arrivare al punto B, puoi fare delle pause durante il percorso, ma se ti fermi a metà strada non significa che sei tornata al punto A, giusto?!
È così.
Significa semplicemente che sei in mezzo, e che stai aspettando. Magari sei in un momento particolare in cui non senti di avere abbastanza forza e determinazione per andare avanti. Ma quando deciderai di riprendere il cammino verso il punto B, non ricomincerai a muoverti dal punto A… basta che tu non ceda all’anoressia, che ti farà fare marcia indietro.
Ricordati di darti la fiducia che meriti. Ma tornando alla domanda che mi rivolgi… Come si fa a cambiare le cose?
La risposta più semplice (e nondimeno la più vera!) è: GRADUALMENTE.
E’ un processo, come la maggior parte delle cose che nella nostra vita dobbiamo affrontare. E devi sempre cercare di tenere la guardia alzata. Hai tutte le capacità per avere la meglio sull’anoressia, data la tua grande forza interiore, ma devi imparare a canalizzarla. Cambierai le cose nel momento in cui deciderai che quella che l’anoressia ti dà non è la vita che desideri. È perfettamente normale che tu non sappia come ottenere la vita che desideri; ma tutto comincia nel momento in cui la desideri.
Pensa a tutte quelle che sono le limitazioni che l’anoressia t’impone, e a tutto ciò che potresti invece fare se percorressi la strada del ricovero. Pensa a questo ogni volta che vorrai trovare forza e motivazione. Scrivi una lettera a te stessa. Sii gentile con te stessa, aiutati, prova a capire cosa ti piacerebbe essere capace di fare per te stessa. Leggi e rileggi quella lettera. Pensaci su. Interiorizzala.
Un’ultima cosa che è importante tenere a mente: finché deciderai di darti una possibilità, avrai sempre una possibilità. Non mollare. Non arrenderti mai. Io sto combattendo insieme a te.
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17 commenti:
Eh già: la gradualità è uno dei punti chiavi sui quali lavorare e concentrarsi. Smettere di pensare al "tutto e subito" è già un enorme passo.
Io credo anche che arriva anche il momento in cui, a furia di sbatterci la testa e di provarci e di lottare, ci si ritrova ad un punto nel quale, se ci si ferma per un attimo a pensare, ci si rende conto dei passi da gigante che si sono fatti. E quel punto regala enorme soddisfazione e allora ci si rende conto di esserci arrivati, sì con sudore e fatica, ma quasi senza rendersene conto.
L'importante è insistere, non mollare, battere il chiodo nonostante le ricadute perchè i risultati arrivano davvero. E i risultati sono successi e vanno enfatizzati! Cacchio, facciamoci i complimenti quando ce li meritiamo, anche per cose piccolissime!
ps: in merito al calcio nel sedere, non intendevo una spinta da parte di qualcuno, ma un calcio di quelli che mi dovrebbero dare una svegliata!!!
Grazie Veggie
Le lotte contro noi stessi sono come delle vere e proprie guerre: sono fatte di tante battaglie, che a volte ci fanno acquistare terreno e a volte ce lo fanno perdere. Il fatto di perdere una battaglia o di non riuscire momentaneamente a conquistare ulteriore terreno non significa che quello che abbiamo fatto finora sia andato perduto o che abbiamo perso, semplicemente ci sono state delle condizioni sfavorevoli o non ci siamo impegnate abbastanza. Ma quello rimane il punto da cui ripartire per vincere la guerra.
Un abbraccio
ciao
eccomi per un saluto al volo, nonostanto sono ancora in pausa
buon proseguimento ^_________^
La gradualità è importantissima, e l'ho capito solo da poco!!!! All'inizio pretendevo di avere tutto e subito (e, soprattutto, con poco sforzo), perciò ci rimanevo male quando le cose non andavano come volevo, e mi veniva voglia di arrendermi, di non andare più avanti.
Invece poi mi sono accorta che è vero che non è tutto bianco o nero, c'è anche il grigio e, soprattutto, ci sono tantissimi altri bellissimi colori e tutte le loro sfumature, che bisogna ricercare senza darci per vinte, perchè è solo la loro unione che ci mostra l'arcobaleno!!!!!!!!
E' vero, ce la posso fare, tutte ce la possiamo fare se veramente lo vogliamo e ce la mettiamo tutta per raggiungere il nostro obiettivo!!!!!
Se questa è una guerra, bisogna essere sempre pronte a combattere e senza arrenderci MAIIII!!!!!!
Le tue parole sono sempre piene di una concreta speranza.
Non cambiare mai!
"finché deciderai di darti una possibilità, avrai sempre una possibilità. " - MERAVIGLIA!
Grazie per questo post, Veggie.
Mi ha aiutato molto leggere dell'importanza della gradualità, perchè anche a me talvolta sembra di stare ferma, e questo m'infastidice.
Forse dovrei solo cercare di prendere le cose con più pazienza, e di vedere i progressi su larga scala anziché cercarli a breve termine.
Quello di non vedere le sfumature è un grosso problema che non coinvolge solo il cibo ma tutte le sfere della vita, sto cercando di contrastarlo e sapere che non sono l'unica mi fa sentire meno sola.... Sono settimane difficili, cerco di mantenere la lucidità e la positività e sicuramente leggere le tue parole non può che farmi bene, grazie Veggie!
Ti stringo forte....
Grandissima come sempre, cara Veggie.
Questo post mi ha davvero colpito, era proprio quel che mi serviva!
ti mando un abbraccio fortissimo con l'augurio di passare delle felici vacanze.
Ti leggo SEMPRE anche se ultimamente sono un po' nell'ombra.. mi sto prendendo cura di me stessa ;)
un bacio pieno di affetto
Secondo me la "via di mezzo" è un ottimo punto di partenza. Significa che si è cominciato il cammino per uscire dalla malattia. E' normale che non si raggiunga tutto subito, anche se è difficile da accettare, almeno all'inizio... ma intanto il cammino è iniziato e questo è molto importante.
"Cambierai le cose nel momento in cui deciderai che quella che l’anoressia ti dà non è la vita che desideri."
Il punto è definire proprio qual è la vita che desideri...
Non posso stare con te nè senza di te.
(riferito al DCA)
Mi è piaciuto il tuo commento allo "schifo", è vero:
- Perchè quando un cosa comincia a fare schifo... è in quel momento che si trova il coraggio di ribellarvisi. -
Probabilmente non riusciamo a ribellarci dal sintomo alimentare perchè non ci fa abbastanza schifo, o meglio, ci fa più schifo l'idea di una vita senza controllo...
Veggie, grazie per esserti preoccupata per me :)
Procedo ad alti e bassi, ma procedo.
E devo dire che questo tuo post mi ha dato molta forza, con esempi chiari e diretti mi hai fatto riflettere su molte cose.
E' vero che gran parte di ciò che succede è il risultato delle nostre azioni e della nostra volontà... speriamo sia così anche per la guarigione!
Un abbraccio, a presto
IlFioreDelMale
la tua idea del "viaggio della vita" è davvero bellissima *.*
bel post, faccio i miei auguri a Stellina... le auguro di non arrendersi, di reagire e continuare a lottare^^
un abbraccio a tutte e due <3
e che aggiungere? Bel post, Veggie: sai sempre porti nel modo giusto.
capire che le cose dobbiamo DAVVERo sudarcele non è così scontato. Capire che il tempo è un concetto che si può dilatare e restringere in un soloa ttimo, a volte, e che questo, soprattutto, dipende poco da noi, è un bel traguardo.
Il nuovo film di Muccino jr ha una bella frase di lancio: "Le cose non cambiano mai. Siamo noi a cambiare". E solo se noi cambiamo - ed un PROCESSO a volte molto lungo - quindi tutto il nostro mondo può mutare.
Mi piace leggere il tuo blog. Ti esprimi con parole molto forti, e soprattutto vere. Chissà se un giorno riuscirò a prenderne spunto.
A presto.
Nessi.
http://www.mylovelyobsession48.blogspot.com/
@ Mia Wallace – Sono perfettamente d’accordo con quello che hai scritto, soprattutto col fatto che non bisogna mai arrendersi, sempre insistere e non darsi mai per vinte… Perché nella vita non ci sono grandi rivelazioni e niente cambia dall’oggi al domani, ci vuole lavoro costante e tanta pazienza… e i risultati non saranno mai un chissà che cosa, saranno piccoli… ma sono proprio tutte le piccole cose messe insieme che si permettono di costruire, col tempo, un qualcosa di solido e d’importante per noi stesse… Grazie a te per le tue parole…
@ sorridente – E’ assolutamente quello che penso sempre anch’io!... Come dice la canzone “even the best fall down sometimes”… l’importante è rialzarsi e ricominciare a combattere con più grinta, forza e determinazione di prima… in una guerra, pensare di vincere sempre e tutte le battaglie è mera illusione… ci saranno altresì le vittorie e le sconfitte… l’importante e non lasciarsi abbattere da queste ultime, e rialzarsi sempre per cercare di raggiungere le prime…
@ Pupottina – Grazie per essere passata, tesoro! Un abbraccione anche a te!...
@ Wolfie – Eh sì, la gradualità è un concetto difficile da assimilare per noi che, con il DCA, siamo abituate ad avere un riscontro tutto sommato abbastanza immediato e diretto di quel che facciamo… eppure, talvolta, è proprio nella calma con cui possiamo fare le cose che possiamo trovare i veri risultati… senza mai disperarci se le cose non vanno come vorremmo… ma, semplicemente, tentando ancora…
@ Allegra – Grazie mille… anche le tue lo sono per me… Grazie per essere qui a sostenermi…
@ Anna – Grazie a te per le tue parole, Anna… hai detto tutto da sola… Il progresso lo vedi quando arrivi in cima alla montagna, mentre scali sembra solo una gran fatica… Ma poi vedrai quant’è bello il panorama…!
@ Aisling – E’ la nostra mentalità dicotomica che non ci permette d’apprezzare le piccole cose… Io credo che però anche questa sia una cosa che si può imparare… fermandoci un attimo invece di correre sempre all’impazzata… ed accorgendoci così che il bello non è solo tagliare il traguardo ma anche ammirare il panorama che circonda la strada…
@ .Alice – Se ti stai prendendo cura di te stessa, bè, è la cosa migliore che tu possa fare… bravissima! Metticela tutta, mi raccomando!... L’importante è che tu non viva più nell’ombra della tua vita, ma ricominci ad assaporarla a pieno…
@ Vele/Ivy – Il primo passo è sempre il più difficile e quello che fa più paura… perché bisogna vincere l’inerzia. Poi, in qualche modo, si trova sempre il modo per continuare a camminare… basta volerlo…
@ Musidora – Secondo me scegliere la vita che si desidera non significa avere assoluta chiarezza di quello che si vorrà fare da qui ai prossimi vent’anni… Significa riuscire ad individuare anche delle piccole cose ma che ci possono far stare serene e che ci possono piacere, e darci da fare per concedercele… (volevo dir questo nel post, mi scuso se non sono stata sufficientemente chiara…)
In quanto al discorso sullo “schifo”… sono d’accordo sul fatto che in questo momento il DCA non ci fa abbastanza schifo… del resto, è pure un meccanismo di difesa, è normale che sia difficile liberarcene in quanto tale… però, se ben ci pensi, non è l’idea di una vita senza controllo che ci fa schifo… perché il DCA stesso è sinonimo di una vita senza controllo… tutt’al più, solo con l’illusione di avere il controllo… salvo poi accorgerci che quello che pensavamo di controllare è quello che ci controlla… Quindi, in fin dei conti, in realtà, quello che ci fa schifo è una vita senza l’illusione del controllo… perché è a questo che bisogna imparare a rinunciare: all’illusione…
@ IlFioreDelMale – Per quella che è la mia esperienza, posso dirti che è proprio così, anche per la lotta contro il DCA… tutti i progressi che si riescono a fare in questa strada difficile sono proporzionali al nostro impegno… E ci vuole tanto tempo per far tornare a girare le cose… Grazie a te per essere passata di qui, t’abbraccio forte forte…
@ Alice*** - Grazie tesoro!... E mi unisco al tuo augurio per Stellina…
@ La Ely – E’ proprio bella, e ancora di più vera, la frase che hai citato… Possiamo andare ovunque, ma il panorama non cambierà se sono sempre gli stessi gli occhi con cui guardiamo… Perché se si vuole qualcosa dalla vita, bisogna darci da fare e prendercela. Quello che vogliamo, possiamo ottenerlo mettendocela tutta… e senza arrenderci di fronte alle inevitabili battute d’arresto…
@ Nessi. – Ciao Nessi., grazie per essere passata, e grazie per quello che hai scritto sul mio blog!... Spero davvero che vorrai prenderne spunto e unirti a me e alle altre ragazze nella nostra comune lotta contro l’anoressia!... Un abbraccio forte!...
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