Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

venerdì 21 novembre 2014

Forza e ricovero: L'altra faccia dei messaggi positivi

Non è un segreto che io usi Twitter molto spesso. Tutti i giorni faccio un salto sul mio account, e lascio un tweet. È un po’ come la mia seconda casa virtuale, subito dopo il blog.

Alcuni giorni fa, tuttavia, mi sono imbattuta in questo tweet:


[Traduzione: Avere un DCA non è una dimostrazione di “forza”. È forte chi ha la capacità di superare i propri demoni dopo essere stata malata per tanto tempo.]

Ora, generalmente io sono molto a favore delle frasi positive: io stessa spesso e volentieri le posto su Twitter. Non penso ovviamente che queste frasi possano far “guarire” (e sennò si sarebbe trovata la magica medicina per i DCA, e tante grazie…) nessuno, però penso che possano servire da spunto di riflessione. Se non le si lasciano essere fini a se stesse, ma si agiscono, possono condizionare positivamente il nostro comportamento. Anche perché i nostri neuroni sono coazioni a ripetere, per cui fisiologicamente più ci si concentra su quello che c’è di positivo, più il cervello impara a vedere il positivo. Ma il mio gradire le frasi positive è solo la mia opinione. Ci sono persone a cui
queste frasi positive non piacciono, e va bene ugualmente.

Ci sono parimenti senza dubbio un sacco di persone cui piace Demi Lovato ma, forse per la differenza di età, a me questa ragazza non dice granché, e certo non la prenderei a modello. Per carità, mi sembra una brava ragazza, ha fatto un sacco di cose, e sono felice per lei che abbia ottenuto del successo. Se la conoscessi di persona, probabilmente sarebbe una persona che mi piacerebbe pure.

Tuttavia, il tweet sovramensionato che lei hai scritto non mi piace.

Prima di calamitare tutte le peggiori infamate da parte delle fan di Demi Lovato che leggono questo blog, ci tengo a precisare: sono sicura che l’obiettivo di Demi Lovato quando ha scritto questo tweet fosse quello di essere fonte di ispirazione, ed incoraggiare le persone a combattere per superare la malattia. E non c’è niente di male né di sbagliato in questo.

Il mio storcere il naso di fronte a queste parole prende in considerazione l’altra faccia della medaglia: e se una persona, in un determinato momento della sua vita, non riesce a combattere contro l’anoressia per superarla, vuol dire che è una debole?

Conosco diverse persone che si sono fatte culi come rosoni per combattere contro il proprio DCA, ma che ancora non l’hanno superato e non vivono dunque attualmente una fase di remissione. Talvolta queste persone non sono riuscite a ricevere il supporto terapeutico di cui avrebbero avuto bisogno. Talvolta il percorso terapeutico intrapreso non ha funzionato. I DCA sono malattie estremamente difficili da affrontare e da trattare. No, avere l’anoressia non significa in alcun modo essere forti, così come non significa essere forti l’avere ogni qualsiasi malattia. Significa semmai avere erroneamente scelto una strategia di coping patologica, in un momento della vita in cui la sua erroneità non è stata correttamente percepita. Ma non riuscire a superare un DCA non significa che quella persona non ce la stia comunque mettendo tutta nel combattere. Significa solo che in quel momento non riesce a stare meglio.

Quello che non mi piace del tweet di Demi Lovato, è la sua potenziale estrema negatività se si guarda l’altra faccia della medaglia. Di fronte ad una frase apparentemente positiva di questo tipo, è difficile guardare oltre perché queste parole sembrano così, appunto, positive. Il problema nasce nel momento in cui si prende in considerazione il messaggio subliminale che passa alle persone che stanno ancora combattendo contro l’anoressia e non riescono, sul momento, ad avere la meglio. È come dire ad un paziente malato di diabete che non riesce ad avere un buon controllo della propria glicemia, che non si sta impegnando abbastanza a combattere contro la sua malattia. È sciocco. Le persone che combattono contro un DCA e cominciano a stare meglio, possono comunque avere delle ricadute, e devono ricominciare a combattere per riportarsi in una condizione di remissione… ma questo non ha niente a che vedere con la loro forza interiore. Non dice niente in merito a che tipo di persone siano. Ma dice tutto in merito a cosa possa essere l’anoressia/la bulimia/il binge/il DCAnas.

Il mio timore è che qualcuna che sta ancora combattendo contro la fase più acuta dell’anoressia, e sta ancora male, possa leggere la frase di Demi Lovarto e pensare che, poiché è ancora prigioniera dell’anoressia, allora questo significa che non è forte abbastanza per superarla… il che la farebbe soltanto sentire ancora peggio. Questo, per lo meno, è quello che io percepisco.

Forse la mia può sembrare mera pignoleria, ma penso che ci sia un luogo comune diffuso proprio tra le persone che hanno un DCA: il fatto che, se tenti abbastanza volte, tu, sì, proprio TU, puoi superare l’anoressia. Mi dispiace, ma io non credo sia così. Non è la “quantità” di tentativi che permette di arrivare ad una remissione dell’anoressia. Non è così semplice. Ed ho letto peraltro altri tweet che dicono che guarire completamente dall’anoressia è possibile, se si tenta abbastanza. Di nuovo, non credo che sia possibile, e comunque non credo sia una mera questione di numero di tentativi fatti. Io credo che quel che conta sia la “qualità” dei tentativi fatti.

In ogni caso, ripeto: io sono assolutamente a favore dei messaggi positivi come fonte di auto-aiuto nella lotta quotidiana contro l’anoressia, quindi continuate pure a circondarvi di messaggi di questo tipo… semplicemente, tenete a mente il fatto che superare un DCA arrivando ad una remissione non significa che voi siete forti e che chi invece in questo momento non ci riesce non lo è, perché non è segno di debolezza il continuare a combattere, anzi, io credo che il combattere in sé sia già una vittoria.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

penso che la tua sia una nota alquanto intelligente. però io non ci "spererei" più di tanto di trovare un post utile nelle bacheche delle stars.
molto spesso i loro pensieri sono dettati da altre persone e non sanno nemmeno cosa significa stare male nel profondo... pensano solo a toccare argomenti difficili, argomenti del momento per riceve commenti e attenzioni. io non credo in nessun loro pensiero apparentemente positivo.

Anonimo ha detto...

Di primo acchito, le parole di Demi Lovato possono in effetti suonare retoriche e irritanti... il piccolo slogan di ordinanza per mostrarsi più vicine a noi comuni mortali, e oltre a My Camp Rock c'è di più etc...

Neppure io sono una seguace della giovane celebrità - peraltro pressoché mia coetanea (io classe '91, lei '92)... tuttavia, va detto che Demi ha avuto un'esperienza di DCA (almeno, così ha dichiarato... so che fra le stelline di ambo le rive dell'oceano è prassi di tanto in tanto aprirsi - con debito corteggio mediatico - sull'argomento, ma non ho reali motivi per dubitare delle sue affermazioni...), per cui è, se non certo, quantomeno molto probabile che questa sua frase sia qualcosa di più di una vana incitazione, il frutto di un'analisi (foss'anche semplicistica - non che il percorso di ricovero dal DCA apra necessariamente nuovi profondi orizzonti di pensiero...) compiuta sulla propria personale esperienza.
Certo, l'antipatico sottinteso ricovero = forza; stallo o peggioramento = debolezza rimane, e può suscitare indignazione, ma credo anche che le parole, anche le più nette, siano sempre da interpretare alla luce del significato che ciascuno attribuisce loro sulla base del proprio vissuto - vedi ad esempio il termine "vigliaccheria" da me usato due post fa, educatamente contestato da Mary - vissuto che ovviamente solo chi parla o scrive conosce.

Assumendo un'ottica psico-cognitiva, è possibile che questa uscita da parte di Demi - complice la sintesi intrinseca al mezzo Twitter - rifletta un esempio di Peak-end rule (regola del picco-fine): nel valutare un'esperienza passata anche lunga e complessa (quale può essere la lotta contro un DCA), gli individui tendono a focalizzarsi principalmente sugli aspetti più estremi (in positivo e negativo) e sull'esito finale; giocoforza, il giudizio complessivo su detta esperienza risulta fortemente biased.
Nel caso di specie, l'esito evidentemente positivo dell'esperienza di ricovero dalla bulimia vissuta da Demi ne condiziona la percezione: per essere chiari, è probabile che la divetta ritenga molto più facile di quanto non sia uscire (?) dal disturbo perché si focalizza - in maniera inconscia... consideriamo inoltre le motivazioni ego-protettive alla base di questa selezione - sull'esito tutto sommato positivo da lei riportato, tralasciando i probabilmente numerosi momenti in cui si è trovata in difficoltà, ha creduto di non essere in grado di migliorare, è stata sul punto di darsi per vinta.
Se aggiungiamo la naturale prospettiva egocentrica per cui la mia esperienza = l'esperienza di tutti gli altri (per la serie: "se ce l'ho fatta io..."), ecco il risultato.

Per concludere questo lungo intervento, direi che: 1) i limiti materiali imposti da Twitter + 2) una serie di processi euristici semplificanti e/o ego-protettivi + 3) una tendenza abbastanza americana (mia opinione) a condensare tutto in formule + 4) gli skills analitici e comunicativi non eccelsi - malgrado il nome divino portato dalla nostra Demetria (se possibile, ancora più mia opinione) + 5) la foga di tradurre in azione buone intenzioni, magari (mia malignità) non scevra dalla volontà di rinsaldare e, chissà, monetizzare l'immagine di brava ragazza che impara dai propri errori e ne fa tesoro per sé e per i fans (happy end cristianamente e politicamente corretto molto apprezzato in the U.S.) = questo cinguettio.

Fra parentesi, da appartenente alla fazione che ritiene il 90% delle positive quotes utili come l'acqua fresca, credo che simili tweets non guadagnino ai latori altro che la debita e distratta approvazione dei fans ("oooh, che brava, quanto sei profonda... ma dimmi, di chi era l'abito che indossavi giovedì pomeriggio da Ellen DeGeneres?") e della stampa, quest'ultima più interessata all'ennesima boutade di Lady Gaga...
... sicuramente, vi dedicano molta meno attenzione di quanto non abbia fatto io in questo commento :-D

Francesca ha detto...

sinceramente anche a me quel twwet ha fatto la tua stessa impressione Veggie...e concordo, il numero di tentativi non conta granchè... io ora sto molto meglio anche se non in remissione completa ma mi ci è voluto di finire in ospedale, lì mi è scattato qualcosa, ma non credo che si tratti di forza...io continuo a vederlo come un miracolo, per quanto ovviamente per arrivare dove sono ora il 'culo come un rosone' me lo sia fatto eccome...non credo che quello basti xD
un abbraccio dopo tanto tempo che non mi facevo sentire (e non so se ti ricordi di me)
Francesca

Francesca ha detto...

ps. non so chi sia Demi Lovato oltretutto :D cercherò su google!!

Anonimo ha detto...

Sono pienamente d'accordo con te Veggie ma mi è sorto un dubbio riguardo all'interpretazione della prima frase. Anche a me all'inizio, a primo impatto, ha dato "fastidio" quello che ha scritto ma poi ci ho riflettuto un attimo...
E se la frase "Avere un DCA non è una dimostrazione di forza" stesse a significare che non è necessario affamarsi per sentirsi forti? Che la forza non sta nel controllo ossessivo e maniacale?
A questo punto non sarebbe poi un consiglio così sbagliato. Perchè spesso chi ha un DCA si rifugia in quest'ultimo..illudendosi di essere forte..e non lo abbandona.

Anonimo ha detto...

Sono pienamente d'accordo con te Veggie ma mi è sorto un dubbio riguardo all'interpretazione della prima frase. Anche a me all'inizio, a primo impatto, ha dato "fastidio" quello che ha scritto ma poi ci ho riflettuto un attimo...
E se la frase "Avere un DCA non è una dimostrazione di forza" stesse a significare che non è necessario affamarsi per sentirsi forti? Che la forza non sta nel controllo ossessivo e maniacale?
A questo punto non sarebbe poi un consiglio così sbagliato. Perchè spesso chi ha un DCA si rifugia in quest'ultimo..illudendosi di essere forte..e non lo abbandona.

ButterflyAnna ha detto...

"Avere un dca non è una dimostazione di "forza,ha forza chi ha la capacità di superate i propi demoni dopo essere stata malata per tanto tempo"..prrr..classiche frasi di circostanza vuote e senza significato per me..sa tanto di frase scritta da un bimbominkia!! E comunque sono d'accordo con te veggie anche perché è facile essere "forti" quando puoi ricevere le migliori cure come ovviamente è successo a Demi Lovato..per carità sicuramente è una ragazza che anche grazie alla sua popolarità può mandare un messaggio positivo a chi soffre di dca però questa frase mi sembra abbastanza inutile! Purtroppo non tutti hanno la possibilità di ricevere delle cure adeguate per questa malattia per quanto si possa lottare contro di essa è difficile da sconfiggere anche se sei la persona più forte del mondo..la vera forza è non arrendersi mai e continuare a provare!

Anonimo ha detto...

Non ho idea di chi sia Demi Lovato (sono troppo "vecchia" anch'io!), ma il tweet in questione era una risposta ad un altro tweet (di Meghan Trainor), la quale si era definita "non abbastanza forte per avere un disturbo alimentare".

La risposta completa inoltre, oltre alla parte citata, è la seguente:
"Having an eating disorder doesn’t show “strength.” Strength is when are able to overcome your demons after being sick and tired for so long. There’s a wide misconception that anorexia and/or bulimia is a choice and you often hear people say things like ‘why doesn’t she just start eating?’ Or even ‘just stop throwing up.’ It’s the ignorance and lack of education on mental illnesses that continues to but mental health care on the back burner to congress even though this is an epidemic that is sweeping our nation, and causing more and more tragedy every day. Starving is not a ‘diet’ and throwing up isn’t something that only extremely thin men or women do. Eating disorders do not discriminate..Neither does any other mental illness. These are deadly diseases that are taking lives daily. So please, let’s be cautious of the words we use when discussing ED’s and other mental illnesses. <3"

Sono d'accordo su quello che affermi nel post, ma penso che, se contestualizzata, la frase acquisti più valore.

Ti leggo sempre con piacere :)

Anonimo ha detto...

@ Anonima qui sopra: grazie per la precisazione così puntuale! Le parole dell'attrice che hai riportato dimostrano in verità una notevole consapevolezza, e rappresentano un onesto tentativo di fare chiarezza sui fin troppo numerosi e radicati misconcepts sul tema DCA.

In questa mia parziale palinodia, voglio, come suol dirsi, spezzare una lancia a favore di Demi, soprattutto per la frase in chiusura:

Attenzione alle parole che usiamo nel parlare dei DCA e delle altre psicopatologie.

Dovrebbe imprimersele ben bene entro il biondo capino anche la neo-stellina Meghan Trainor... però, non trovate curioso che costei - personalmente estranea al tema - associ all'esperienza di DCA il concetto di forza, quando la vulgata parla di "...ragazzine smidollate/viziate che hanno tutto e non sanno affrontare la vita, pensino ai Paesi in guerra/alle loro nonne/ai bambini dell'Africa...", in parole povere, di debolezza mentale e morale?

Tra parentesi, ecco che la giovane Meghan assurge - per plebiscitaria acclamazione del mondo dei cosiddetti sani - a nuovo nume tutelare di noi povere ragazze sbandate alle prese con la non-accettazione del nostro corpo (il termine in gergo popolaresco-luogocomunichese per DCA: si sa che sono la stessa, identica cosa!), ovviamente prodotta dai mass media tutti curve e niente cervello...
...sulle note alate di una canzoncina color rosa confetto, la coraggiosa giovane ammette di aver provato a diventare anoressica per tre ore buone - se pure fa dell'ironia, non mi ha divertita - naturalmente dopo che il garzoncello di turno le aveva chiesto la prova d'amore - non quello! - perdere qualche chilo, mi pare ovvio...
Malgrado questi drammatici esordi, Meghan dichiara orgogliosamente di non aver mai avuto a che fare con i DCA... e in sottraccia, la neanche troppo vaga aspirazione di divenire la nostra ancora, incoraggiandoci ad amare noi stesse.

E qui ecco un possibile motivo per l'associazione "DCA = forza" esplicitata da Meghan: sì, siete forti per tutto il male che vi siete inflitte (grazie, così non ci sentiamo delle totali derelitte); ma danzando al suono del mio mediocre piffero sarete ancora più forti e allo specchio vi direte: tv1kdb! (quindi, comprate il mio disco!).
(Dite che le attribuisco troppo acume? Può darsi, ma queste divette affittano cervelli per cifre non indifferenti... chiamansi agenti).

Certo che se alla base dei DCA c'è la scarsa autostima, con soggetti del genere negli occhi e nelle orecchie c'è davvero speranza di guarigione...

Wolfie ha detto...

A me le frasi positive piacciono. Non perché mi guariscano o mi cambino completamente la giornata, soltanto mi strappano un sorriso anche quando solo giù, e questa credo si al più tutta la loro funzione.
Leggendo il messaggio di Demi Lovato (che anche a me non piace molto come cantante, cioè non mi piace la tipologia di musica che fa, poi ha una bella voce, certamente), in realtà io prima di leggere il resto del post non gli avevo dato grande peso: mi sembrava una frase positiva come tante, non ci ho visto niente di particolare. Poi ho finito di leggere il post, e sono d’accordo con quanto scritto da te, Veggie, in merito al risvolto di questa frase. Però in tutta sincerità non ci avrei mai pensato da sola. E se penso al tipo di “pubblico” che una cantante di questo tipo può attirare, “pubblico” che a occhio e croce è perlopiù composto da ragazze di età adolescenziale, salvo qualche rara eccezione forse anche queste ragazze non hanno la profondità di cercare di scandagliare questa frase nel dettaglio, e magari si fermano ad una visione più superficiale (come inizialmente avevo fatto io) e quindi colgono solo la parte positiva della frase. Tanto più che per chi non ha avuto un dca, dubito che rimanga particolarmente impressionato da queste parole: gli darà una lettura superficiale, e poi tornerà ad ascoltare le sue canzoni.
Un abbraccione!!!!!!!!!!!!

Vele Ivy ha detto...

Io non conosco questa Demi, ma di primo acchito il suo tweet mi sembrava incoraggiante. Però le tue riflessioni mi hanno fatto pensare che, effettivamente, queste parole possono anche far soffrire chi ancora non vede i frutti della sua lotta contro l'anoressia. Sicuramente non era nelle intenzioni di Demi, però bisogna fare molta attenzione e usare tanta sensibilità quando si parla di temi così delicati.

Lindathecarrot ha detto...

Il tuo intervento e' assolutamente giusto e pertinente, ma in realta' il tweet di Demi era una risposta a questo: http://www.etonline.com/music/150648_meghan_trainor_bares_all_her_unexpected_big_break_being_bullied_and_embracing_her_body/

"I wasn't strong enough to have an eating disorder", citazione di Meghan Trainor. Demi si e' sentita toccata personalmente da questa affermazione e le ha voluto rispondere.

Fabiana ha detto...

Che dire... trovo positivo il fatto che giovani star, come Demi Lovato, mandino messaggi incoraggianti per spronare a guarire ( si parla sempre di remissione) dal dca... questo perchè magari le ragazzine, che hanno questi tipi di personaggi dello spettacolo come idoli, possono trovarne un piccolo giovamento o una minuscola spinta. Ma come dici tu Veggie, in questo caso non sono state usate le parole giuste. Ogni persona è forte e quando decide di combattere con la malattia deve usare questa forza... è una lotta lunga, si cade tante volte ma ci si rialza, non contano i tentivi fatti, non dobbiamo demoralizzarci se qualcosa nel nostro cammino di remissione va storto perchè è normale, perchè siamo umane. Npn dobbiamo pensare che siamo deboli solo perchè non siamo ancora arrivate al nostro obiettivo; è un cammino fatto di tanti picoli passi per andare lontano...
quindi forza!!
un abbraccio a tutti

AlmaCattleya ha detto...

Il 25 era la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne e sulla mia bacheca di Fb non ho voluto solo mandare un messaggio del "Denunciate e non permettete agli altri di farvi sentire in colpa" ma anche del "Non pensate che vivrete per sempre con questo marchio e che la vita è finita."
Volevo mandare un messaggio di rinascita.
Nella stessa nota ho specificato che appunto la forza la troverete dentro di voi E non sentitevi in colpa se ogni tanto ci pensate.
Il punto è che dire "Sì, la forza ce l'hai dentro di te" potrebbe far appunto pensare a un piccolo momento di debolezza come un fallimento totale e ovviamente mi riferisco anche nei casi di DCA.
Se, facciamo un caso, una ragazza affetta da bulimia desidera guarire e ha un attimo di crisi che la induce a vomitare, come si sente riguardo a se stessa? Si sentirà un fallimento totale e si rassegnerà.
Perché il fatto è che un percorso del genere, come ho scritto anche su Fb, è difficile e di sicuro non lineare però ne varrà la pena. Perché? Beh, ci sono molti motivi e il punto è che si trova il proprio e, restando nel tema di questo blog, una vita oltre il DCA.

Veggie ha detto...

@ bea bilba – Cara bea bilba, può darsi benissimo che tu abbia ragione in merito a quello che fanno/scrivono le star… Io non discuto sul fatto che determinati tweet possano essergli suggeriti da altri, perché non vivo nella loro quotidianità, e quindi non ho modo di saperlo… In ogni caso, a prescindere da che sia un parto autonomo della loro testa, o che scrivano sotto dettatura, se mandano dei messaggi positivi, di certo male non ne fanno… però, semplicemente, quello che dico è che dovrebbero stare più attente a quello che scrivono, perché a volte può avere più chiavi di lettura…

@ Christiane – Sì, anche a me era giunta notizia da varie fonti su Internet che Demi Lovato avesse avuto problemi di bulimia… e penso con buona approssimazione che possa pure essere vero, anche se credo altrettanto che possa aver “sfruttato” la malattia (o la presunta “guarigione”) per far puntare i riflettori su di se ulteriormente. Le conclusioni che tu trai, perciò, mi sembrano tutt’altro che fuoriluogo. Io non mi voglio mettere a speculare su ciò che ci sta dietro questo tweet, vuoi perché, come dici tu, il significato che ciascuna di noi attribuisce alle proprie parole può essere diverso da quello che ci leggono gli altri, vuoi perché, più semplicemente, non siamo nella testa altrui. Quello che dico, molto più semplicemente è che, da “lettrice esterna” di questo tweet, ciò che mi arriva è quello che ho scritto in questo post. Magari altre persone lo leggono, e lo interpretano diversamente… magari ad altre persone non frega niente, e lo glissano a piè pari… Poi, certo, è indubbio il fatto che un tweet, che ti costringe a condensare qualsiasi cosa in 140 caratteri, sia per sua stessa natura limitativo…
In risposta al tuo secondo commento (ovvero alla risposta che hai dato ad Anonima)… Premesso che mi ha fatto sorridere la tua vena ironica, poiché l’ironia è una cosa che apprezzo sempre molto… Io trovo già curioso che una persona che non ha mai avuto un DCA come Meghan Trainor, abbia la presunzione di essere capace di parlare di queste malattie con cognizione di causa. Ma d’altronde, dal testo della sua canzone mi pare ben evidente che di DCA questa ragazza ne sa meno di meno zero, visto che riduce il tutto al vedersi grasse (dicesi dismorfofobia, peraltro non sempre associata ad un DCA – posso assicurarlo per esperienza personale, visto che la mia anoressia non è mai stata accompagnata da dismorfofobia), e al piacere o meno ai ragazzi. Complimenti vivissimi per la profondità… ora sì che tutto il mondo è correttamente informato su cosa sia un DCA!...

@ Francesca – Ciao Francesca!... Ma certo che mi ricordo di te… mi fa veramente piacere rileggerti qui!... Così come mi fa piacere leggere che stai molto meglio… ogni piccolo passo avanti è una conquista. Quello che tu chiami “miracolo”… io lo chiamo “non averne più e ribellarsi”. Ma a prescindere da come scegliamo di chiamarlo, l’importante è che ti abbia mosso a tal punto da permetterti di reagire e di combattere per te stessa… Per andare avanti, io credo che ci voglia come ingrediente principale ovviamente la nostra determinazione e forza di volontà… però credo sia indispensabile anche un aiuto professionale mirato, nonché dei “tempi tecnici” per rimettere un po’ a posto il nostro quadro fisico e mentale, quel tanto che basta per rendere la psicoterapia produttiva, e da lì andare avanti… Spero di rileggerti presto, e spero con altrettanto buone news!...

@ Anonima (22 Novembre 2014, ore 09.20) – Ma io sono perfettamente d’accordo con te in merito all’interpretazione della prima frase del tweet. La prima frase non lascia dubbi: è esattamente come dici tu. Come avrai letto dal post, è sulla seconda frase del tweet che io sono critica… è quella che non mi piace. Sulla prima frase non ho nulla da ridire.

Veggie ha detto...

@ ButterflyAnna – Sono d’accordo al 100% con la frase che chiude il tuo commento… Io non so cosa animava Demi Lovato quando ha scritto quel tweet… quello che aveva in testa, ovviamente, lo sa solo lei… quindi, non mi permetto di giudicare in merito a quanto vuote o meno possano essere le sue parole… commento solo quel che evinco da quel tweet…

@ Anonima (22 Novembre 2014, ore 17.30) – Innanzitutto, ti ringrazio per la precisazione. Non conoscevo i “dietro le quinte” di quel tweet, quindi ti ringrazio per aver puntualizzato la questione. Indubbiamente, se contestualizzato nel toto del commento da te riportato, il tweet acquisisce più valore, su questo non c’è dubbio. Però, per come lo trovi su Twitter, il messaggio è quello che ho riportato in apertura del post… mi sono infatti limitata a fare uno screenshot del tweet in questione. Da quel tweet come singolo, non c’è modo di risalire all’intero commento che citi tu… per cui, tutte le persone che non si pongono il problema se quel tweet sia una risposta a qualcos’altro, e non approfondiscono (come io, effettivamente, non ho fatto…), il messaggio che arriva è limitato a quei 140 caratteri. Che, evidentemente, sono un aspetto molto parziale di tutto ciò che Demi Lovato ha scritto… ma anche l’unico che arriva alla maggior parte della gente.

@ Wolfie – Voglio in realtà ben sperare che tu abbia ragione, Wolfie!... Sì, con tutta probabilità un tweet del genere non tocca neanche alla lontana chi non ha vissuto un DCA sulla propria pelle… Quello che mi lasciava perplessa, infatti, è come potrebbe essere interpretato un tweet del genere da chi ha un DCA, e vi sta combattendo con alterni risultati…

@ Vele/Ivy – Non dubito minimamente del fatto che Demi Lovato avesse buone intenzioni quando ha scritto questo tweet… però, vuoi la brevità dei singoli messaggi che si possono lasciare su Twitter, vuoi la necessità di scrivere in termini “sensazionalistici”, secondo me il tweet non è stato ben congegnato…

@ Lindathecarrot – Grazie per la segnalazione, l’aveva fatto notare anche la commentatrice anonima che ha scritto prima di te… e, come ho scritto a lei, sono perfettamente d’accordo sul fatto che quelle parole, se contestualizzate, possano acquisire altro significato ed altro rilievo. Il problema dei tweet purtroppo è che non si possono contestualizzare… e quindi, per chi come me non è una fan di Demi Lovato, e non ha neanche molto interesse a seguire le diatribe tra le varie starlettes, quello che arriva è solo singolo il tweet in sé per sé… ed infatti, la mia critica va al singolo tweet… Non certo a tutto il discorso complessivo fatto da Demi Lovato, che ha senz’altro un significato ben più pregnante ed importante. Grazie ancora per la segnalazione… e per il commento!

@ Pulce - Anch'io sono d'accordo con te sul fatto che se una cantante lancia messaggi positivi alle sue giovani fans, è tanto di guadagnato... certo, bisogna avere un occhio di riguardo in merito a ciò che si dice... perchè poi non si sa mai come viene interpretato da chi riceve il messaggio... E le parole di Demi Lovato, in questo caso, vuoi anche per i limiti del tweet, mi sembrano un po' limitative e parziali... Infatti io sono d'accordo con te quando dici che la forza è combattere quotidianamente, ricadendo e rialzandosi... è questo che dimostra di che pasta siamo fatte... Un abbraccio forte...

@ AlmaCattleya – Non potrei essere più d’accordo con te… Grazie per le tue parole!...

 
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