venerdì 31 agosto 2012
La forza della volontà
(post liberamente ispirato ad un articolo di giornale che ho recentemente letto)
“C’è una forza motrice più potente del vapore, dell’elettricità e dell’energia atomica: la volontà”. Lo diceva Albert Einstein, e a ragione: la forza di volontà è quella che ci consente di raggiungere i risultati maggiori nella vita e, nella fattispecie, è quella che ci consente di combattere l’anoressia giorno dopo giorno. Eppure a volte tenere duro, seguire l’ “equilibrio alimentare”, fare di tutto per evitare le ricadute, sembra così difficile… come dunque riuscirci?
Io credo che la forza di volontà sia come un muscolo: può essere rinforzata con l’allenamento. Ecco perché in questo post voglio provare a suggerirvi alcune strategie per potenziarla ed aiutare quindi il mantenimento della lotta contro l’anoressia.
1. Prendete un impegno preciso. Diversi studi scientifici dimostrano che quando le persone fissano un programma su ciò che intendono fare – dove, come e quando – hanno una probabilità 3 volte superiore di realizzare i loro propositi. Quindi, per fare un esempio semplice, fissare un “equilibrio alimentare” da seguire alla lettera funziona meglio che ripromettersi in modo generico di mangiare tutti i giorni un po’ di carboidrati, proteine, lipidi, fibre e vitamine. La progettazione può trasformare anche un compito difficile in una più maneggevole abitudine.
2. Iniziate dalle cose facili. Per allenare la vostra forza di volontà nel combattere contro l’anoressia, cominciate dagli impegni meno gravosi. Uno studio compiuto da Roy Baumeister (Florida State University), si basava sul chiedere a un gruppo di persone di concentrarsi sulla propria postura per 2 settimane: dovevano stare dritti e composti. In poco tempo, le loro prestazioni tendevano a migliorare. Quindi, allenare la forza di volontà può avere un impatto positivo: meglio partire con progetti semplici (come cercare di seguire l’ “equilibrio alimentare”) per poi passare a propositi molto faticosi (come lavorare duramente su noi stesse nella psicoterapia, per risolvere i veri problemi personali che stanno veramente alla base del proprio malessere che è sfociato nell’anoressia).
3. Procedete per gradi. Il primo passo è ovviamente sempre quello di stabilire un traguardo chiaro. Ma come raggiungerlo? Occorre porsi obiettivi graduali: è poco pratico puntare subito a un traguardo ambizioso, meglio dividere il percorso in varie tappe e porsi mete intermedie più facili da raggiungere. Così ci possiamo sentire da subito più capaci di guidare noi stesse. E non scoraggiatevi se non ci riuscite al primo tentativo: siamo umane…
4. Registrate i progressi. Appendete nella vostra cameretta un cartellone su cui annotare i vostri successi giornalieri, cioè tutti i piccoli passi avanti che siete riuscite a fare… Questo vi darà concretezza e fiducia in voi stesse. Se siete riuscite a fare qualcosa contro l’anoressia quel giorno, lo potrete fare ancora, perché vi siete dimostrate che siete capaci di farlo. Monitorare i progressi e i risultati positivi rinsalda la forza di volontà e dà una spinta positiva per continuare sulla medesima strada.
5. Non scoraggiatevi se le cose non vanno come vorreste. Degli inciampi possono capitare, sono assolutamente normali. Ciò non significa che si è incapaci di combattere contro l’anoressia, e men che meno sono sinonimo di fallimento. Anzi, dopo un inciampo è necessario rialzarsi quanto più rapidamente possibile e riprendere a combattere con più forza e determinazione di prima.
6. Stabilite priorità. Se si è deciso di combattere contro l’anoressia, non è il momento più adatto per cercare di smettere di fumare. Sicuramente fumare fa male ed è pericoloso per la salute, questo lo sanno anche i criceti morti di microcitoma, e sarà necessario smettere di farlo prima o poi… ma può essere opportuno rimandare se in questo momento state combattendo duramente contro l’anoressia, soprattutto se siete all’inizio del vostro percorso di ricovero. La forza di volontà è una risorsa limitata, perciò dev’essere utilizzata in maniera oculata: i grandi sforzi di volontà richiedono tanta energia, e questo rende più facile il cadere in tentazione. Per questo è importante stabilire delle priorità. E ora la nostra priorità è combattere contro l’anoressia.
7. Premiatevi. Quando vi accorgete di aver mosso un passo avanti, anche piccolo, concedetevi una ricompensa. “Se oggi evito di fare checking, mi comprerò quelle scarpe che mi piacciono tanto”. E’ bene stabilire un equilibrio tra fatica nel combattere contro l’anoressia e gratificazioni: se si associa a questa dura lotta qualcosa di piacevole, si renderà l’impegno un po’ meno duro.
8. Cambiate abitudini. Basta eseguire ripetutamente un comportamento per farlo diventare un’abitudine. Philippa Lally (London University College) ha chiesto ad un gruppo di volontari di mangiare sempre una mela a fine pasto, per cinque mesi di fila. Al termine del periodo, il comportamento era diventato automatico e non richiedeva più alcuno sforzo. Questo vale anche per la lotta contro l’anoressia: se si è abituate a fare, per esempio, un’eccessiva attività fisica, bisogna spezzare quest’abitudine e crearne una nuova: per esempio, impiegare il tempo normalmente dedicato all’attività fisica per guardarsi un film o per leggere un libro.
9. Pensate positivo. Concentrarsi su un obiettivo positivo funziona meglio che focalizzarsi su un risultato negativo da evitare. E’ preferibile mirare a vincere, piuttosto che temere di perdere. E’ più utile concentrarsi sulla volontà di andare verso un determinato scopo, cioè sulla motivazione di raggiungere i traguardi che noi stesse vogliamo e abbiamo deciso. Dobbiamo vedere anche ciò che inizialmente facciamo contro-voglia non come un’imposizione, ma come una tappa intermedia per raggiungere i nostri obiettivi.
10. Fate un elenco. Compilate un elenco con i vostri obiettivi nella lotta contro l’anoressia: pochi, chiari e non in conflitto tra loro. E poi passate all’azione, facendo separatamente una cosa dopo l’altra. Ma non datevi dei tempi in cui “dovete riuscire a fare quelle cose”, perché sennò se poi non ci riuscite ci starete male al pensiero degli intenti non realizzati. Viceversa, prendetevi tutto il tempo di cui sentite d’aver bisogno. Non si può pretendere di scalare una montagna in 5 minuti, ci vuole tutto il tempo necessario.
11. Coinvolgete gli altri. Gli altri esercitano innegabilmente un’influenza su di noi. Comunicare agli altri (ovviamente solo alle persone di cui vi fidate di più) la battaglia che state facendo contro l’anoressia, e chiedere loro aiuto quando siete in difficoltà, e sapere di poter contare sul loro supporto, può dare una grossa mano.
12. Non combattete i pensieri: agite. Inutile sforzarsi di non pensare a una cosa: quella ci tornerà comunque in mente. Daniel Wegner (Harvard University) l’ha dimostrato con un noto esperimento: chiese a dei volontari di non pensare ad un orso bianco… ma proprio per questo divieto nessuno riusciva a smettere di pensarci. Accidenti, mi direte allora voi, e dunque come faccio a scollarmi dalla testa tutti i pensieri che mi mette l’anoressia/la bulimia? Una soluzione c’è: se non possiamo controllare i pensieri, possiamo controllare le azioni. Se non riusciamo ad impedirci di pensare alla restrizione alimentare, possiamo almeno bloccare l’azione del restringere, ossia imporci di mangiare seguendo l’ “equilibrio alimentare”.
13. Mai dire mai. Non pensate di non potercela fare. Neanche se avete una ricaduta. Una mentalità negativa è la vostra peggiore avversaria. Non sarà oggi, non sarà domani o tra un mese o tra un anno, ma tutte – e dico tutte – abbiamo la possibilità di farcela assolutamente.
14. Fate ordine. Sembra una sciocchezza, lo so, ma provate a fare ordine. Ordine nella scrivania, in casa, nei cassetti… è più facile esercitare la nostra forza di volontà in ambienti ordinati. Se ci pensate, vale anche al computer: si lavora meglio e con più lena se i nostri files sono ordinati e ben catalogati. Il disordine può influenzare a livello subliminale il cervello e può svilire la forza di volontà.
15. Non pensate “Tanto ormai…”. Dopo una ricaduta, si è portate a mollare i propositi. Parlando, sia durante i miei ricoveri in clinica sia tramite e-mail, con ragazze affette da bulimia, mi è stato da queste spiegato che dopo uno strappo alle proprie regole alimentari, uno strappo anche piccolo (per esempio l’aver mangiato 5 biscotti anziché 3), è facile cadere nell’abbuffata, perché il pensiero che balza in testa è: “Tanto ormai ho sgarrato, quindi per oggi posso anche abbuffarmi”. Sbagliato. L’abbuffata fa più danno della trasgressione iniziale. Lo stesso vale per l’anoressia: più volte sono ricaduta proprio seguendo questo pattern erroneo. Restringevo l’alimentazione ad un pasto, e pensavo: “Tanto ormai ho ristretto, quindi tanto vale che per oggi faccia la cresta a tutto”. Sbagliato pure. Non è la singola restrizione occasionale il problema, è persistere nella restrizione che riporta indietro. Ergo: è meglio non pensare che basti un’infrazione per far fallire la nostra battaglia. Al contrario, ogni passo, anche piccolo, è la misura del nostro successo.
16. Giocate d’anticipo. Prendere una decisione in anticipo potenzia la forza di volontà e non fa trovare impreparati (e, quindi, maggiormente a rischio ricaduta). Per esempio, prima di andare ad una cena di lavoro (o ad una cena con i vostri compagni di classe, se siete ancora studentesse) è bene ripetersi frasi del tipo: “Io mangerò in maniera equilibrata, cercando di ricalcare quanto più possibile il mio “equilibrio alimentare”, a prescindere da quello che sarà servito o da quello che mangeranno gli altri”.
“C’è una forza motrice più potente del vapore, dell’elettricità e dell’energia atomica: la volontà”. Lo diceva Albert Einstein, e a ragione: la forza di volontà è quella che ci consente di raggiungere i risultati maggiori nella vita e, nella fattispecie, è quella che ci consente di combattere l’anoressia giorno dopo giorno. Eppure a volte tenere duro, seguire l’ “equilibrio alimentare”, fare di tutto per evitare le ricadute, sembra così difficile… come dunque riuscirci?
Io credo che la forza di volontà sia come un muscolo: può essere rinforzata con l’allenamento. Ecco perché in questo post voglio provare a suggerirvi alcune strategie per potenziarla ed aiutare quindi il mantenimento della lotta contro l’anoressia.
1. Prendete un impegno preciso. Diversi studi scientifici dimostrano che quando le persone fissano un programma su ciò che intendono fare – dove, come e quando – hanno una probabilità 3 volte superiore di realizzare i loro propositi. Quindi, per fare un esempio semplice, fissare un “equilibrio alimentare” da seguire alla lettera funziona meglio che ripromettersi in modo generico di mangiare tutti i giorni un po’ di carboidrati, proteine, lipidi, fibre e vitamine. La progettazione può trasformare anche un compito difficile in una più maneggevole abitudine.
2. Iniziate dalle cose facili. Per allenare la vostra forza di volontà nel combattere contro l’anoressia, cominciate dagli impegni meno gravosi. Uno studio compiuto da Roy Baumeister (Florida State University), si basava sul chiedere a un gruppo di persone di concentrarsi sulla propria postura per 2 settimane: dovevano stare dritti e composti. In poco tempo, le loro prestazioni tendevano a migliorare. Quindi, allenare la forza di volontà può avere un impatto positivo: meglio partire con progetti semplici (come cercare di seguire l’ “equilibrio alimentare”) per poi passare a propositi molto faticosi (come lavorare duramente su noi stesse nella psicoterapia, per risolvere i veri problemi personali che stanno veramente alla base del proprio malessere che è sfociato nell’anoressia).
3. Procedete per gradi. Il primo passo è ovviamente sempre quello di stabilire un traguardo chiaro. Ma come raggiungerlo? Occorre porsi obiettivi graduali: è poco pratico puntare subito a un traguardo ambizioso, meglio dividere il percorso in varie tappe e porsi mete intermedie più facili da raggiungere. Così ci possiamo sentire da subito più capaci di guidare noi stesse. E non scoraggiatevi se non ci riuscite al primo tentativo: siamo umane…
4. Registrate i progressi. Appendete nella vostra cameretta un cartellone su cui annotare i vostri successi giornalieri, cioè tutti i piccoli passi avanti che siete riuscite a fare… Questo vi darà concretezza e fiducia in voi stesse. Se siete riuscite a fare qualcosa contro l’anoressia quel giorno, lo potrete fare ancora, perché vi siete dimostrate che siete capaci di farlo. Monitorare i progressi e i risultati positivi rinsalda la forza di volontà e dà una spinta positiva per continuare sulla medesima strada.
5. Non scoraggiatevi se le cose non vanno come vorreste. Degli inciampi possono capitare, sono assolutamente normali. Ciò non significa che si è incapaci di combattere contro l’anoressia, e men che meno sono sinonimo di fallimento. Anzi, dopo un inciampo è necessario rialzarsi quanto più rapidamente possibile e riprendere a combattere con più forza e determinazione di prima.
6. Stabilite priorità. Se si è deciso di combattere contro l’anoressia, non è il momento più adatto per cercare di smettere di fumare. Sicuramente fumare fa male ed è pericoloso per la salute, questo lo sanno anche i criceti morti di microcitoma, e sarà necessario smettere di farlo prima o poi… ma può essere opportuno rimandare se in questo momento state combattendo duramente contro l’anoressia, soprattutto se siete all’inizio del vostro percorso di ricovero. La forza di volontà è una risorsa limitata, perciò dev’essere utilizzata in maniera oculata: i grandi sforzi di volontà richiedono tanta energia, e questo rende più facile il cadere in tentazione. Per questo è importante stabilire delle priorità. E ora la nostra priorità è combattere contro l’anoressia.
7. Premiatevi. Quando vi accorgete di aver mosso un passo avanti, anche piccolo, concedetevi una ricompensa. “Se oggi evito di fare checking, mi comprerò quelle scarpe che mi piacciono tanto”. E’ bene stabilire un equilibrio tra fatica nel combattere contro l’anoressia e gratificazioni: se si associa a questa dura lotta qualcosa di piacevole, si renderà l’impegno un po’ meno duro.
8. Cambiate abitudini. Basta eseguire ripetutamente un comportamento per farlo diventare un’abitudine. Philippa Lally (London University College) ha chiesto ad un gruppo di volontari di mangiare sempre una mela a fine pasto, per cinque mesi di fila. Al termine del periodo, il comportamento era diventato automatico e non richiedeva più alcuno sforzo. Questo vale anche per la lotta contro l’anoressia: se si è abituate a fare, per esempio, un’eccessiva attività fisica, bisogna spezzare quest’abitudine e crearne una nuova: per esempio, impiegare il tempo normalmente dedicato all’attività fisica per guardarsi un film o per leggere un libro.
9. Pensate positivo. Concentrarsi su un obiettivo positivo funziona meglio che focalizzarsi su un risultato negativo da evitare. E’ preferibile mirare a vincere, piuttosto che temere di perdere. E’ più utile concentrarsi sulla volontà di andare verso un determinato scopo, cioè sulla motivazione di raggiungere i traguardi che noi stesse vogliamo e abbiamo deciso. Dobbiamo vedere anche ciò che inizialmente facciamo contro-voglia non come un’imposizione, ma come una tappa intermedia per raggiungere i nostri obiettivi.
10. Fate un elenco. Compilate un elenco con i vostri obiettivi nella lotta contro l’anoressia: pochi, chiari e non in conflitto tra loro. E poi passate all’azione, facendo separatamente una cosa dopo l’altra. Ma non datevi dei tempi in cui “dovete riuscire a fare quelle cose”, perché sennò se poi non ci riuscite ci starete male al pensiero degli intenti non realizzati. Viceversa, prendetevi tutto il tempo di cui sentite d’aver bisogno. Non si può pretendere di scalare una montagna in 5 minuti, ci vuole tutto il tempo necessario.
11. Coinvolgete gli altri. Gli altri esercitano innegabilmente un’influenza su di noi. Comunicare agli altri (ovviamente solo alle persone di cui vi fidate di più) la battaglia che state facendo contro l’anoressia, e chiedere loro aiuto quando siete in difficoltà, e sapere di poter contare sul loro supporto, può dare una grossa mano.
12. Non combattete i pensieri: agite. Inutile sforzarsi di non pensare a una cosa: quella ci tornerà comunque in mente. Daniel Wegner (Harvard University) l’ha dimostrato con un noto esperimento: chiese a dei volontari di non pensare ad un orso bianco… ma proprio per questo divieto nessuno riusciva a smettere di pensarci. Accidenti, mi direte allora voi, e dunque come faccio a scollarmi dalla testa tutti i pensieri che mi mette l’anoressia/la bulimia? Una soluzione c’è: se non possiamo controllare i pensieri, possiamo controllare le azioni. Se non riusciamo ad impedirci di pensare alla restrizione alimentare, possiamo almeno bloccare l’azione del restringere, ossia imporci di mangiare seguendo l’ “equilibrio alimentare”.
13. Mai dire mai. Non pensate di non potercela fare. Neanche se avete una ricaduta. Una mentalità negativa è la vostra peggiore avversaria. Non sarà oggi, non sarà domani o tra un mese o tra un anno, ma tutte – e dico tutte – abbiamo la possibilità di farcela assolutamente.
14. Fate ordine. Sembra una sciocchezza, lo so, ma provate a fare ordine. Ordine nella scrivania, in casa, nei cassetti… è più facile esercitare la nostra forza di volontà in ambienti ordinati. Se ci pensate, vale anche al computer: si lavora meglio e con più lena se i nostri files sono ordinati e ben catalogati. Il disordine può influenzare a livello subliminale il cervello e può svilire la forza di volontà.
15. Non pensate “Tanto ormai…”. Dopo una ricaduta, si è portate a mollare i propositi. Parlando, sia durante i miei ricoveri in clinica sia tramite e-mail, con ragazze affette da bulimia, mi è stato da queste spiegato che dopo uno strappo alle proprie regole alimentari, uno strappo anche piccolo (per esempio l’aver mangiato 5 biscotti anziché 3), è facile cadere nell’abbuffata, perché il pensiero che balza in testa è: “Tanto ormai ho sgarrato, quindi per oggi posso anche abbuffarmi”. Sbagliato. L’abbuffata fa più danno della trasgressione iniziale. Lo stesso vale per l’anoressia: più volte sono ricaduta proprio seguendo questo pattern erroneo. Restringevo l’alimentazione ad un pasto, e pensavo: “Tanto ormai ho ristretto, quindi tanto vale che per oggi faccia la cresta a tutto”. Sbagliato pure. Non è la singola restrizione occasionale il problema, è persistere nella restrizione che riporta indietro. Ergo: è meglio non pensare che basti un’infrazione per far fallire la nostra battaglia. Al contrario, ogni passo, anche piccolo, è la misura del nostro successo.
16. Giocate d’anticipo. Prendere una decisione in anticipo potenzia la forza di volontà e non fa trovare impreparati (e, quindi, maggiormente a rischio ricaduta). Per esempio, prima di andare ad una cena di lavoro (o ad una cena con i vostri compagni di classe, se siete ancora studentesse) è bene ripetersi frasi del tipo: “Io mangerò in maniera equilibrata, cercando di ricalcare quanto più possibile il mio “equilibrio alimentare”, a prescindere da quello che sarà servito o da quello che mangeranno gli altri”.
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18 commenti:
o cielo!!!
La 14! fare ordine... E' quello che ho sempre pensato! Fare ordine esterno per cercare di fare ordine dentro me stessa. Grazie per le tue parole =)
Beh cosa dire? Cosa aggiungere di più? Niente.
Volere è potere
oggi pomeriggio ho risentito una delle mie canzoni preferite e voglio dedicarla a tutte voi:
http://www.youtube.com/watch?v=YkG44BoWzcA
Ho amato questo post dalla prima all'ultima parola....
Penso che lo mettero tra i preferiti... E' davvero d'ispirazione...
Ti stringo
Mi piace tantissimo questo post, mi ha dato una forte motivazione e determinazione!!!!!!!!!
Inoltre i consigli che scrivi sono veramente molto utili, li ho ricopiati anche sulla mia agenda, e li rileggerò quando sentirò la mia motivazione vacillare.
Mi piacciono i post di questo tipo, perché mi aiutano a concretizzare, mi aiutano a vedere come posso agire concretamente nella vita quotidiana per tenere a bada la bulimia, e questo è incredibilmente utile perché è bello avere qualcosa a cui potersi aggrappare quando senti che stai crollando. A volte è proprio vero che mi perdo in un bicchier d’acqua, e allora avere queste “dritte” da seguire diventa molto utile perché mi permette di concretizzare e di elaborare una specie di “piano d’azione” per non ripetere gli stessi errori in futuro e sapere anche come agire nell’immediato per evitare che la ricaduta si completi, perciò… grazie per questo post, Veggie!!!!!!!!!!!!!!!
Ebbene carissima, questo post rientra nella classifica dei miei preferiti. Però purtroppo se penso alla malattia ho ancora tanta confusione, forse da sola non ce la potrò mai fare. In questo momento credo che per me il momento in cui la mia testa decide che sono grassa è quando sforo i 49 kg, ovvero: ASSENZA CONSAPEVOLE DI RAGIONE.
XOXO
M.
avrei tantissime cose da dire ma sinceramente in questo momento mi sento una mongola -come ti ho scritto anche in privato.
In anzi tutto grazie della tua risposta-mini-post dell'ultima volta che ho commentato:ho avuo modo di leggerla bene solo ora. Quanto apprezzi i tuoi consigli ormai è chiaro.
A proposito di questo mi è piaciuto particolarmente il punto "non cercare di sconfiggere un pensiero ma agisci". è quello che in questi giorni involontariamente ho fatto. Tutto quello che ero me lo sono portata dietro (per forza altrimenti non sarei stata più veronica) e strisciava sempre nell'ombra, nei rari momenti vuoti, nei pranzi e nelle cene. Però, c'è un però. Un conto è avere un pensiero e assecondarlo, un conto è respingerlo e negarlo, un altro è prenderne coscenza e trovare un compromesso con il pensiero stesso. Patteggiare, sì perchè ancora (e mi chiedo se mai ne sarò capace) non so respingerlo. Io trovo che sia malsano negare un proprio impulso , positivo o negativo che sia. Perchè poi si accumula nel fondo e prolifera, cresce e non lo gestisci più.
Okkei sproloquio, però avevi scritto circa la frase che io stessa ho provato in questi giorni e che ho "consigliato" a un'altra ragazza qui nel blog.
Un abbraccio Veggie <3
Fantastica la citazione d'apertura!! E' una di quelle frasi da scriversi a caratteri cubitali su un bigliettino e portarsi sempre con sè!
Utile questo post, giusto ieri in camera mia ho attaccato un cartello con numeri dall'1 al 90, ogni giorno ne sbarrerò uno e questo mi ricorderà dove sto andando,cosa sto facendo e perchè.Perseverare perseverare perseverare.
Splendido questo post: da stampare e tenere sempre a mente!
La forza di volontà è davvero tutto,è in grado di rovesciare una situazione e di compiere miracoli.Occorre una grande forza di volontà per essere capaci di combattere e fronteggiare situazioni del genere.Trovo il tuo post appropriato e assolutamente non banale..:)
M.M.
post bellissimo ...
sono di fretta... ma volevo dire solo che la forza di volontà mi ha portato qua ... sono ricoverata .... e mi costringe a restarci...
mi ripeterò tutto quello che hai scritto
Grazie
M
Bellissimo post, come sempre!
Ho segnato tutti i punti nelle note del mio cellulare, così, quando ne avrò bisogno le avrò sempre ad un passo ;)
Oddio, fare ordine. Mi piacerebbe tanto, se QUALCUNO (mio padre) mi montasse le mensole, da sola sono incapace...ed il problema più grande é che sto' per essere sommersa dai fumetti XD
Tralasciando la mia stupida uscita, penso che queste cose possano essere davvero utili...e tra l'altro io apprezzo tantissimo quando qualcuno cita esperimenti...mi da più fiducia! (forse anche per quello che studio io a scuola)
Un bacione Veggie, é bello tornare su blogger e trovare un post così :)
ファイ
@ Tyla – Grazie a te!... Anche a me aiuta molto fare ordine esteriormente… mi tranquillizza e mi permette di liberare la mente…
@ AlmaCattleya – Hai assolutamente ragione, per certe cose volere è potere.
P.S. = Grazie per aver condiviso qui una delle tue canzoni favorite…
@ °esse° - Grazie mille per le tue parole!... Mi fa davvero piacere…
@ Wolfie – Grazie a te, Wolfie… E’ vero, a volte capita di sbandare mentre si percorre la strada del ricovero… ed è sorprendente vedere come bastino piccole cose per invertire la rotta…
@ Marta S. – Io non so se da sola tu ce la possa fare o meno… oggettivamente, la vedo molto difficile a farcela da sole… ma, del resto, non sta scritto da nessuna parte che ce la devi fare da sola, anzi… hai tutta la possibilità di chiedere aiuto, quindi non esitare a farlo. Chiedere aiuto non è segno di debolezza, anzi, è segno di grande intelligenza e maturità… Ora, io non so quanto sei alta e neanche m’interessa saperlo, ma per essere grassa pesando 49 chili, obiettivamente dovresti essere acondroplasica o qualcosa del genere… Però, è positivo per lo meno che tu riconosca il fatto che quello che hai è un pensiero malato. Non impedirti di averlo (sarebbe pressoché impossibile, direi…), ma pensalo con la consapevolezza che è solo un gioco della malattia… Ti abbraccio…
@ justvicky – Necessariamente quello che siamo ci contraddistingue e sarà parte di noi per tutta la vita… ma un conto è avere certi pensieri senza esplicitarli, un altro è agirli. Io però non so se sia malsano negare un impulso, perché – e butto lì un’ipotesi, nessuna presunzione di verità assoluta – dipende dalla tipologia d’impulso. Cioè, secondo me può essere malsano nel momento in cui l’assecondare, quantomeno parzialmente, quell’impulso, non arreca problemi né a te né agli altri… però, può anche diventare sano nel momento in cui l’assecondare quell’impulso potrebbe arrecarti un danno… Questo non significa però far finta non avere l’impulso: l’impulso c’è e resta, e ne siamo consapevoli, ma possiamo evitare di metterlo in pratica. Un abbraccio forte…
@ Vele/Ivy – Anch’io la adoro quella frase… Einstein non ha solo fatto cose geniali… le ha anche dette!...
@ Marcella – Quello che hai scritto mi ha fatto pensare a un programma che va in onda su MTV e si chiama “Made”… persone che hanno un tot di giorni a disposizione per raggiungere un qualche loro obiettivo, e che giorno dopo giorno annotano i passi avanti… mi sembra un’ottima strategia!...
@ La Ely – Grazie mille, tesoro…
@ Orchidea Spezzata – Hai ragione, anch’io trovo che la forza di volontà sia la più grande forma di forza presente in noi… che ci può portare molto lontane…
@ M.M. – E quella stessa forza di volontà ti permetterà di andare avanti giorno dopo giorno… perché tu sei più forte di ciò che adesso ti fa stare male… Continua un questa strada… e vedrai che col tempo tanti piccoli passi si trasformeranno in un lungo percorso…
@ Fai – Ed è bello per me tornare su blogger e trovare il tuo commento!... Anche a me piacciono le cose comprovate dagli esperimenti, danno un senso più scientifico e quindi più credibile a quello che scrivo… non è più semplicemente la mia opinione, ma diventa un dato di fatto… Comunque anch’io ho tutti i miei manga sulle mensole nella mia camera… se mai se ne romperà una, succederà il disastro… Bellissima la tua idea di segnarti questi punti del post tra le note sul cellulare, tra l’altro!... Un abbraccio forte…
Ciao a tutte ,
Dunque io sono una ragazza di 24 anni che soffre di anoressia da quando ne avevo12.
Sono appena uscita da un semi coma prognosi riservata in cui non si sapeva se ce l avrei fatta,tanto per intenderci sondino catetere nella giugulare ecc. Insomma 29kg
Tantissime ragazze avranno vissuto ciò che io riporto.
Ora sto cercando un mondo che sfugge le mie apparenze, un mondo una vita che non sono in grado di visualizzare. Molte persone a modo loro mi sono state vicino soprattutto parenti e credetemi non e scontato.. Mi sono ritrovata in ospedale con parenti di secondo grado in quanto ero messa così male ce era meglio che i miei non mi vedessero più di un ora al giorno.
Comunque. Non posso dire di essere lasciata sola.
Dovete,dobbiamo farcela perché dicono che la fuori ce qualcosa chiamata vita che è una cosa stupenda. Io non so se sia vero...non ricordo cosa c fu prima degli 11anni perciò non ho garanzie. Posso solo garantirvi che molte persone care e non me l anno detto e insomma un minimo di verità ci deve essere. O sono pazza loro o sono pazza io. E non che io lo sia semplicemente devo prendere fiducia negli altri visto che in me non lo. Io ripeto non so cosa ci sia la fuori e siamo tutte sulla stessa barcaa vi posso dire che me vale la pena . Perché tanto non abbiamo nulla da perdere. Dal primo momento che me entro sei già in un abisso e penso che più in basso di un abisso non ci sia nulla.
Un abbraccio a tutte voi. E grazie per avermi ascoltato,soprattutto a chi a creato questo spazio di "incoraggiamenti"
@ Giulia – Ciao Giulia, ti ringrazio per essere passata di qui e per aver lasciato il tuo commento raccontando la tua esperienza… Posso immaginare che non sia per niente facile, quindi ti ringrazio davvero tanto per le tue parole… Ovviamente mi dispiace per quel che ti è successo, però mi fa piacere leggere che adesso le cose stanno vertendo in maniera migliore, e che hai persone pronte a starti accanto e a sostenerti in questo percorso duro e difficile… In ogni caso, io non credo affatto che tu sia pazza… Forse avresti tanto voluto esserlo, non sai quante volte mentre ero ricoverata avrei voluto che fosse davvero così semplice, che bastasse la pasticchina, che fossi sbagliata, punto, un errore clamoroso, il tumore di una società malata. Ma non è così. Abbiamo solo cercato uno spazio per preservare la nostra alterità, e nello strenuo tentativo di farlo non ci siamo viste imboccare una strada sbagliata… Ma abbiamo ancora davanti milioni di possibilità. Abbiamo soprattutto ancora la possibilità di fare una scelta. Di scegliere qualcos’altro rispetto a quello che abbiamo scelto finora. E se ne varrà la pena o meno, solo il tempo ce lo potrà dire… Per ora, continuiamo a combattere insieme!!... Spero di rileggerti presto, un abbraccio…
ciao
mi potresti dire il giornale (la fonte) da cui e' stato tratto?
grazie
@ Anonimo (10 Gennaio 2014, ore: 21.39) - Il giornale a cui mi sono ispirata per scrivere questo post è un mensile che si chiama "Focus"!!
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