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giovedì 23 giugno 2011

Freni al ricovero: Endorfine

Quel che sto per scrivere non sorprenderà affatto chi ha un DCA, ma forse potrà stupire chi non ha mai vissuto l’anoressia sulla propria pelle: quando si percorre la strada del ricovero si sente la mancanza dell’elevato livello di endorfine che consegue alla restrizione alimentare. Si sente la mancanza del senso di forza, controllo e soddisfazione che solo l’anoressia è in grado di conferire in quel modo particolare. Si sente la mancanza di quel senso di onnipotenza. Se ne sente la mancanza.

Ovviamente, l’anoressia non è solo sensazioni positive: alla lunga finisce per dare più problemi di quanti sembra toglierne. Ma il nostro cervello – studi scientifici alla mano – è bravo a rimuovere le cose negative conservando invece quelle positive. E quindi, quello che rimane è in definitiva la mancanza delle endorfine, la mancanza della sensazione di forza, controllo e benessere che l’anoressia sembrava conferire. Ci manca un sacco. Ma proprio tanto. Non sentiamo la mancanza del fatto che magari a volte non avevamo abbastanza fiato, o abbiamo collassato. Questo non ha importanza, perché non è che la conseguenza della restrizione alimentare. Questo certo non ci manca. Ma quei momenti in cui ci sembrava di essere migliori degli altri, qui momenti in cui riuscivamo a restringere nonostante le pressioni circostanti, quei momenti in cui ci sentivamo forti, soddisfatte, quei momenti in cui ci sembrava di poter controllare tutto, quei momenti in cui sentivamo di avere tutta la vita nelle nostre mani… ecco, quelli ci mancano da morire.

Sebbene le endorfine non siano uno dei maggiori freni al percorso di ricovero, sicuramente possono giocarci la loro parte. Quando si recupera il peso fisiologico, ci si sente sicuramente meglio – da un punto di vista oggettivo – sia fisicamente che mentalmente. Ma il problema di fondo rimane: non si riesce a trovare più niente che ci faccia stare bene quanto ci ha fatte stare bene l’anoressia. Niente che faccia liberare così tante endorfine. All’Università ho studiato che l’unica cosa che faccia rilasciare tante endorfine quante la restrizione alimentare nell’anoressia, è l’utilizzo di droghe. Del resto, penso che gli stupefacenti e l’anoressia abbiano tantissimo in comune. Anche l’anoressia, a suo modo, è una droga: dà dipendenza, assuefazione fisica e mentale, fa sentire “migliori”, conferisce una sensazione di forza, controllo, soddisfazione, onnipotenza. Certo, percorrendo la strada del ricovero ci si rende conto che ci sono tante altre cose belle nella vita: lo sport, gli hobby, le amiche, il lavoro, ma questi non fanno da rimpiazzo alle sensazioni che l’anoressia ci faceva provare. Non stimolano il rilascio di altrettante endorfine.

Da una parte, penso che dovremmo semplicemente smetterla di cercare di trovare un rimpiazzo all’anoressia. Purtroppo il problema è il bisogno di avere quell’elevato livello di endorfine pur non utilizzando mezzi autodistruttivi. Molto, molto arduo. E forse, a ben pensarci, l’anoressia ci faceva sentire così bene proprio perché tutto il resto sembrava andare terribilmente male.

Recentemente, mi sono ritrovata a pensare a cose che ho fatto quand’ero piccola. Per esempio, quando passavo Estati su Estati a giocare a calcio su un campetto che è stato ad oggi spianato per costruire una casa. Oppure quando mi arrampicavo su un ciliegio che è stato poi abbattuto. Oppure quando facevo le “esplorazioni” in un palazzo disabitato che è stato successivamente trasformato in un albergo. Oppure quando ho fatto le mie prime gare di karate, mettendomi la cintura gialla anche se ero ancora cintura bianca. Inizialmente, ripensando a cose di questo tipo, mi è venuta un po’ di nostalgia. Poi però mi sono detta: “Bè, sono state cose davvero divertenti, però adesso sono cresciuta e sono altre le cose che voglio fare” e i pensieri sono a poco a poco sfumati.

Chissà, forse un giorno succederà qualcosa del genere anche per l’anoressia… Saremo in grado di guardare al periodo della restrizione alimentare e dirci: “Sì, è stato grandioso, mi ha fatto sentire speciale, ed è stato bello finché è durato, ma questo è il mio passato, e davanti a me ho un futuro che voglio provare a costruire in maniera differente”.


P.S.= Chiedo un consiglio a chi ci è passata... Alla fine di Agosto mi scadrà il contratto dell'appartamento in affitto in cui abito adesso, e dovrò traslocare... Se vi è capitata una cosa del genere, come avete fatto a trovare un nuovo appartamento? Vi siete rivolte alle agenzie immobiliari? Avete cercato tramite Internet? Avete cercato un "passaparola" tra conoscenti?... Qual è secondo voi il modo migliore in cui procedere per trovare casa in affitto senza perdere troppo tempo?...
 
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