Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

mercoledì 25 febbraio 2009

In viaggio sulla strada del ricovero

L’anoressia sembra dare tanto, ma poi si riprende indietro tutto e non restituisce niente.

Tutto quello che resta, sono giorni fatti d’ossessione e di vuoto. Corpo e mente devastati. Strade chiuse. Pensieri distorti. Felicità impossibile. Una vita fatta soltanto da un insieme di regole che noi stesse ci siamo auto-imposte e nelle quali abbiamo finito per restare intrappolate. Nient’altro spazio in testa se non quello per l’ossessione.

Ma la vita è molto, molto più che una vuota ossessione. Possiamo perciò darci una seconda possibilità. Possiamo aprire gli occhi. Possiamo iniziare a percorrere la strada della luce. Possiamo iniziare a percorrere la strada del ricovero e scoprire che è possibile vivere. Vivere non una vita dominata dall’anoressia, ma una vita in cui siamo noi a tenere sotto controllo l’anoressia. Un vita in cui possiamo quotidianamente combattere.

Il ricovero è un lungo processo. Un percorso che dura una vita. Un processo che non è facile iniziare. E si sa che poi non conta la distanza, ma tutto sta nel riuscire a fare il primo passo. Cercate di metterci tutte voi stesse per farlo. Anche se avete un sacco di dubbi e vi sentite incerte, perse, e avete paura… fate il primo passo e poi continuate a camminare. Non fermatevi. Continuate ad andare avanti.
Potrete sentirvi fragili… ma non siete mai così forti come quando combattete contro l’anoressia. E parlo della forza quella vera, non quella illusoria ed effimera che l’anoressia fa provare.

Ogni volta che combatterete i pensieri derivanti dall’anoressia, farete un passo avanti sulla strada del ricovero.

Non riavrete le cose che l’anoressia vi ha rubato… ma imparerete, a poco a poco, a costruirvene delle nuove che possano comunque farvi stare meglio. E vi accorgerete che l’anoressia non è l’unico modo per vivere… ma che ce n’è un altro che è molto più giusto ed importante. Magari non sarete felici, anche perché credo che raggiungere la felicità nel senso proprio del termine sia più che altro un qualcosa di utopico, ma sicuramente sarete serene.

E, allora. vi accorgerete che il mondo è spesso crudele, cattivo e schifoso… ma che, qualche volta, la vita può essere anche inaspettatamente meravigliosa. E, alla fine, vi accorgerete che combattere l’anoressia vale la pena. Che vivere vale la pena.

20 commenti:

Pupottina ha detto...

anche i lunghi e duri processi di guarigione fanno affrontati...
se il ricovero è necessario, prima si inizia e meglio è.... bisogna non sprecare il dono della vita.... come anche quello della salute...

buon mercoledì..... (mamma mia... non ci prederai fino a qualche secondo fa ero convinta che fosse giovedì.... ed invece viaggio un giorno avanti.... uffffffffff)

Anonimo ha detto...

Certo che vale la pena combattere..è sbagliato restare passivi...
Felice giorno :-)
Pachucha.

(Mai più)Enigma ha detto...

un saluto veloce..
sono sempre senza pc:(

un bacio

Anonimo ha detto...

Vale la pena eccome. Vale la pena riuscire a incanalare quella forza che si ha dentro verso un futuro migliore ed una serenità che può realmente rendere felici, riempire i vuoti che si hanno dentro, senza cadere più nella tentazione di restringere.

Bradipa_feroce ha detto...

proprio così: giorni fatti di ossessione e di vuoto..e regole, tante ed insensate...e quella stupida felicità asettica e vuota, quando sei riuscita a seguire tutte le regole, quando con tempismo perfetto hai fatto andare tutto come previsto...questa per me è la parte più difficile da debellare...perchè ancora non identifico precisamente l'origine dell'ossessione...non capisco cos'è che mi scatta, in certi momenti..perchè voglio prevedere tutto, catalogare, selezionare ogni mia azione, ogni desiderio...è un impulso fortissimo e che io vivo come irrazionale...me lo sono chiesta tante volte il perchè ma una risposta (o un insieme di risposte) soddisfacente ancora non l'ho trovata...e la cosa preoccupante è che questa ossessione, queste regole..ci sono da sempre, da quando ero piccola..molto prima di sviluppare un disturbo alimentare (poi ho semplicemente esteso le regole anche al settore 'alimentazione')..beh, anche qui poi cerco di essere ottimista e penso che lavorandoci un cambiamento lo posso fare..passo dopo passo, come al solito.. :-)
un abbraccio forte

Anonimo ha detto...

Leggendo questo post mi sono resa conto di una cosa: quello che scrivi è motivato. Dici PERCHE' vale la pena farlo.
Allora mi sono fatta io un po' di domande... E... mi ricordo benissimo quando tutto questo è cominciato, mi ricordo come è cominciato e anche da dove è cominciato. Una cosa non so: PERCHE' è cominciato.
Non so spiegarmi il perchè di quello che al momento è la base della mia vita. Quindi...
se non c'è un vero "perché" che giustifichi come ho iniziato, da oggi, dal tuo post, nella mia testa ci sono tanti tanti "perché" per cui vale la pena dire ADESSO BASTA.
Tutte le tue parole sono "perché"... e forse è proprio quello che mancava per cominciare quello che chiami RICOVERO.
Grazie Veggie.

Anonimo ha detto...

Stavo ascoltando questa canzone e la vorrei dedicare a tutte voi :-)

"e nella notte cercherai
nella stagione dei tuoi guai
un po' d'amore un po' d'affetto
e disperato griderai
e in fondo al buio stringerai
solo il cuscino del tuo letto
non devi piangere
non devi credere
che questa vita non sia bella
per ogni lacrima per ogni anima
nel cielo nasce un'altra stella
dimmi che credi dimmi che credi
come ci credo io
in questa vita in questo mondo
come ci credo io
tu non ti arrendere
non ti confondere
apri il tuo cuore all'universo
che questo mondo sai
bisogna prenderlo
solo cosi' sarai diverso"

Bacioni a tutteeee

PS: grazie Veggie per le tue preziose risp ai miei commenti, le sento piene di calore umano...e scaldano :-)

egocentricamente ha detto...

Vale la pena o non vale la pena? va fatto o non va fatto? Non so dare, ne darmi una risposta precisa. So che affrontare le cose è sicuramente più difficile e doloroso che il non farlo, ma ho sempre preso la vita di petto e quindi anche io mi sono affidata a chi, meglio di me, sa guidarmi in un percorso un pò buio ed ho intrapreso la mia terapia. Cosa ne ricavo? boh al momento mi devo mettere in discussione, quello che era scontato ora non lo è più, quello che mi sembrava raggiunto è crollato e va ricostruito, però non ho molte scelte. Io ho accanto due persone che mi obbligano ad essere presente, ad esistere e ad esistere nel migliore dei modi, e sono le mie due figlie. Loro non si meritano una madre che non si ama, quindi anche se per me è difficile crederci, mi dico che i loro "ti voglio bene" dipendono da qualcosa che ho fatto io in precedenza, qualcosa di buono. A questo mi aggancio per recuperare quel poco di forza necessaria a mettere in moto il meccanismo, poi si procede, anche se lentamente ma si procede. A chi si chiede se vale la pena vivere (o comunque lottare per vivere secondo la propria natura) io vorrei solo rimandare una domanda: si vive solo per noi stessi? probabilmente se si vivesse solo per noi, non si troverebbero abbastanza motivi per vivere, è per quello che siamo animali sociali, è per quello che ci dedichiamo agli altri e ci circondiamo di altri. Io stasera penso che non si vive solo per noi stessi e che quindi valga la pena sempre e comunque.

Daniel ha detto...

Il dolore chiede sempre qualcosa in cambio per passare.
L'importante è - a posteriori - avere la consapevolezza che nulla è stato inutile.
Credere che la vita dia sempre qualcosa per cui vale la pena viverla.
grazie sempre
Daniel

Anonimo ha detto...

Another ditch in the road
You keep moving
Another stop sign
You keep moving on...

A egocentricamente:

La vita ogni giorno ti chiede di essere vissuta… Sta a te trovare un motivo per farlo, tra i cento, mille, milioni che ti offre ogni giorno, anche quando non lo sai, anche quando i tuoi occhi sono chiusi, troppo stanchi, stremati… E una volta trovato , in te, negli altri, aggrappati ad esso con tutte le tue forze…Tu di motivi ne hai ben due… Splendidi, che credono in te, che hanno bisogno di te, che ti vogliono bene, che camminano per mano a te… Vivere per loro, con loro, ne vale la pena…

A anonimo:

Cercare, voler capire perchè abbiamo commesso certi errori, il perchè di tante nostre scelte sbagliate, è il primo passo per arrivare a cambiare ciò che non va… Così come trovare anche un solo perchè per cui valga la pena non sbagliare più...E tu oggi hai fatto quel passo…

Vele Ivy ha detto...

E' vero che vivere è una cosa meravigliosa, anche se spesso sembra che non sia così, che niente abbia senso. E' una sensazione fin troppo facile da provare, purtroppo.
Ma vale la pena lottare, come dici tu! Solo quando si è perso tutto il bello della vita, ci si accorge di quanto amavamo quello che c'è stato dato.

Chelsea. ha detto...

Uscirne?
Sarebbe bello, ma come?

Ail Finn ha detto...

questo post è stupendo...

Anonimo ha detto...

concordo quasi su tutto. in particolare sul fatto che l'anoressia sembra dare tanto, ma in realtà a poco a poco ti toglie tutto, ma proprio tutto. e sul fatto che la vita può essere meravigliosa, anche se quando i sintomi alimentari recedono emerge tutto quello che vi stava dietro e reggere l'impatto senza la "copertas di linus dei DCA" è dura...
l'unica cosa su cui sono un po' meno d'accordo è l'affermazione riguardo alla felicità. secondo me si può arrivare a essere abbastanza felici, dai! :)
buon tutto e un bacio

puellaconfusa

Anonimo ha detto...

I tuoi post sono meravigliosi sempre...e nonostante io in questo periodo sia un po' diffidente ti commento sempre!!!
E' vero, l'anoressia sembra dare tantissimo, tutto...ma in realtà dpo ci si accorge che non da proprio niente, ma che tutt'altro, ti toglie un sacco di cose...ti toglie vita, ti priva di emozioni, gioie, passioni, hobby...tutto!!...ma è pur vero che questo tutto che ti toglie e questo niente che sembra regalare, per me, per noi, sono tantissimo...riescono a riempire i vuoti che abbiamo dentro...ci saziano!!...e con questo mi collego ad una frase di giuditta, yuyu, che nel suo libro scrive che solo leggendo le ore dei pasti era già piena...e per me è lo stesso..già solo quando apro gli occhi al mattino il mio primo pensiero è la colazione è gia mi sento piena di niente, e vuota di tanto!!!
in questo periodo mi sto un po' lasciando andare...la voglia di combattere mi sta finendo decisamente sotto i piedi...e boh...il ricovero è difficile...tantissimo!!!...martedì sono stata dalla psicologa, e per la prima volta sono scoppiata a piangere lì, tant'è vero che lei stessa mi ha detto che purtroppo è pesante, difficile e quasi impossibile tirare fuori queste cose...perchè io purtroppo non le ho nemmeno chiare...e quindi la mia confusione è ancora piu grande!!
tra l'altro domenica parto per Madrid, andiamo una settimana in gita...e dire che sono terrorizzata è poco...sarò in balia di me stessa...ma soprattutto l'anoressia può riprendermi e farmi sua come e quando vuole...non sono, grazie al cielo, con la mia famiglia che mi opprime...ma allo stesso tempo tutto questo mi spaventa un sacco!!
ora scappo...
un abbraccio fortissimo
ti voglio bene
Mary

Anonimo ha detto...

I tuoi post sono meravigliosi sempre...e nonostante io in questo periodo sia un po' diffidente ti commento sempre!!!
E' vero, l'anoressia sembra dare tantissimo, tutto...ma in realtà dpo ci si accorge che non da proprio niente, ma che tutt'altro, ti toglie un sacco di cose...ti toglie vita, ti priva di emozioni, gioie, passioni, hobby...tutto!!...ma è pur vero che questo tutto che ti toglie e questo niente che sembra regalare, per me, per noi, sono tantissimo...riescono a riempire i vuoti che abbiamo dentro...ci saziano!!...e con questo mi collego ad una frase di giuditta, yuyu, che nel suo libro scrive che solo leggendo le ore dei pasti era già piena...e per me è lo stesso..già solo quando apro gli occhi al mattino il mio primo pensiero è la colazione è gia mi sento piena di niente, e vuota di tanto!!!
in questo periodo mi sto un po' lasciando andare...la voglia di combattere mi sta finendo decisamente sotto i piedi...e boh...il ricovero è difficile...tantissimo!!!...martedì sono stata dalla psicologa, e per la prima volta sono scoppiata a piangere lì, tant'è vero che lei stessa mi ha detto che purtroppo è pesante, difficile e quasi impossibile tirare fuori queste cose...perchè io purtroppo non le ho nemmeno chiare...e quindi la mia confusione è ancora piu grande!!
tra l'altro domenica parto per Madrid, andiamo una settimana in gita...e dire che sono terrorizzata è poco...sarò in balia di me stessa...ma soprattutto l'anoressia può riprendermi e farmi sua come e quando vuole...non sono, grazie al cielo, con la mia famiglia che mi opprime...ma allo stesso tempo tutto questo mi spaventa un sacco!!
ora scappo...
un abbraccio fortissimo
ti voglio bene
Mary

Anonimo ha detto...

(risposta al commento di risposta del post precedente)

Tu mi fai sorridere SEMPRE quando leggo la risposta ai piccoli commenti che ti lascio.
Mi fai sorridere, un sorriso grandissimo che viene dal cuore, quando guardi qualcosa e dici che hai pensato a me vedendola.
TU SEI SPECIALE ... e mi sei capace di far sorridere di cuore tante persone ...
NON TI LASCIARE ANDARE MAI!
Tu sei per tanti,PER ME, importante.


ti voglio bene....

Anonimo ha detto...

anche io voglio uscirne...sto vivendo da sola, ed è difficilissimo..le regole, le fissazioni di cui parli riescono fuori dopo ogni pasto. mi sto forzando a mangiare "normale" a pranzo e cena, ma i sensi di colpa dopo aver mangiato non mi abbandonamo mai, e nonostante sappia di essere sottopeso e quindi di non averne bisogno, mi metto a fare addominali,e vado a camminare per ore!voglio uscirne, voglio farcela, per me, per i miei soprattutto..ma perchè sono caduta in tutto questo?un tempo mi sarei considerata così distante da una realtà così brutta!!aiutatemi, aiutiamoci!!vi prego...

Anonimo ha detto...

A Giulia:

Vuoi uscirne… Ecco, hai detto una cosa così apparentemente semplice, ma che in realtà è tutto… La volontà, la motivazione e la determinazione sono alla base del processo di ricovero… Guideranno le tue gambe, anche quando saranno troppo stanche per camminare… E non devi farlo da sola…Prendi aiuto da tutto intorno a te… Dall’amore della tua famiglia, dal sostegno delle altre ragazze qui sul blog, da una psicoterapia mirata, per scavare in te stessa e trovare l’origine di questo male di vivere, dall’affetto dei tuoi amici, dal calore delle giornate di sole, dalle parole di un libro, dalla melodia di una canzone… Il viaggio sarà lungo, e spesso non facile, ma tu hai tutti gli strumenti per affrontarlo… E soprattutto, vuoi affrontarlo… Un abbraccio…

Veggie ha detto...

@ Pupottina – Hai ragione… la salute è veramente la cosa più importante di tutte… (me ne accorgo in questi giorni che ho un raffreddore e un mal di testa assurdi… ^^”)… Il ricovero E’ necessario… E’ l’unica cosa che si può fare per ricominciare a vivere… Ci vuole tempo, ci vuole forza, ci vuole volontà, ci vuole il coraggio di rialzarsi dopo ogni caduta… Ma è un qualcosa che tutte possiamo fare…

@ Pachucha – Vale al pena, sì, vale sempre la pena… Tutto ciò che vale merita di essere vissuto… Per quanto difficile e duro possa essere…

@ Enigma – Un saluto grande grande anche a te… Spero che tu possa utilizzare di nuovo il PC presto… Ricordati che ti sono sempre vicina… Continua a combattere e non mollare… Ti abbraccio…

@ sorridente – Ed è forse la cosa più difficile di tutte… Soprattutto all’inizio, quando sembra di non avere quella forza… Ma in realtà ce l’abbiamo… E’ quella stessa forza che ci ha permesso quasi di distruggerci… Se solo riusciamo a volgerla in positivo… Possiamo veramente fare tanto per noi stesse… Per quanto possa essere dura… sì, indubbiamente vale la pena…

@ Francesca – Le regole io credo ci siano perché danno sicurezza… quella sicurezza che non abbiamo dentro di noi… Ma c’è la sensazione che se riusciamo a programmare le cose, se riusciamo a pianificare e poi tutto si attiene al piano, allora significa che stiamo controllando la realtà che ci circonda… è questo ciò che ci viene spontaneo di pensare… Anche se magari razionalmente ci rendiamo conto che non è così, però emotivamente sembra davvero che se ci sono certe cose che riusciamo a tenere sotto controllo, allora possiamo essere più sicure perché possiamo tenere ogni aspetto della vita sotto controllo… Se noi controlliamo la realtà, allora non possono esserci imprevisti… e questa è un’incredibile rassicurazione che finisce inevitabilmente per farci rimanere ancorate a certi comportamenti. Inoltre, se si riesce a far andare qualcosa come vogliamo perché l’abbiamo programmata, allora significa che non siamo delle fallite, non siamo insignificanti, non siamo delle nullità come credevamo… anzi, siamo persone che riescono a fare qualcosa che la maggior parte della gente non riesce a fare… L’autostima risale… E il gioco perverso prosegue trascinandoci verso il basso… Peraltro, posso dirti che anch’io fin da piccola ero molto “rituale”, con regole auto-imposte e necessità di controllo… e sicuramente l’anoressia è stata una forma di canalizzazione di questo controllo… Io credo, però, che a poco a poco possiamo imparare ad andare avanti anche facendone a meno… A piccoli passi, si capisce, magari cominciando con qualcosa di semplice, affidandoci “al caso” su qualcosa di semplice… e nel momento in cui avremmo realizzato che le cose possono comunque andare bene anche in questo modo, forse riusciremo a svincolarci dagli schemi in cui per tanto tempo ci siamo incasellate…
Ti mando un bacio grande grande…

@ Anonima – (ma non troppo… ^__^) Credo che sia molto difficile capire “perché” tutto è cominciato… Anche perché penso che non ci sia una risposta univoca a questa domanda… credo che molti fattori diversi concorrano a realizzare quello che è poi l’esito finale. Ma alla fine, quant’è importante sapere da dove una cosa origina? Certo, non nego che lo sia, che sia un ottimo punto d’analisi… Ma penso anche che non sia fondamentale saperlo. Piuttosto, è importante sapere quali sono i motivi per cui vogliamo uscirne. La motivazione penso sia alla base di tutto, poiché chi ha un “perché” per vivere, sopporta qualsiasi “come”. Sicuramente vale la pena di iniziare un percorso di ricovero. Sicuramente vale la pena di combattere… Perché ci sono molte più cose che ci aspettano rispetto a quelle che ci siamo lasciate alle spalle.
Grazie a te…

@ Mel – E anche tu sei IMPORTANTE per me… Molto più di quello che forse riuscirai mai a immaginare… Perché ogni volta che leggo le tue parole sento che mi sei vicina, e mi viene voglia di combattere anche per te… E sento che avere una persona a cui tengo – un’amica lontana eppure vicina – è un’altra delle ragioni per cui vale la pena continuare a combattere… E non sai quanto sono felice nel leggere che riesco a darti un sorriso vero… Sono convinta che sei bellissima quando sfoggi un sorriso vero… Bellissima dentro, del resto, lo sei già… Ti voglio bene…

@ Valentina – Grazie mille tesoro… Sono delle parole bellissime… Non devi ringraziarmi di niente… Sono io che ringrazio te per aver voluto condividere un pensiero così dolce e pieno d’affetto… E ricordati che le parole di quella canzone sono dedicate anche a te: interiorizzale, perché sono assolutamente vere… Non devi piangere, perché l’anoressia non è niente per strappare il tuo bellissimo sorriso… E non devi credere che questa vita non sia bella… perché la vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo… E tu hai tutte le capacità e la forza per rendere la tua vita tutto ciò che desideri… Non ti arrendere e non ti confondere… Perché l’anoressia tende a confondere, ma tu sei più forte di tutta la confusione che lei ti mette dentro, e puoi comunque continuare a combattere… E ne vale la pena… Ti mando un abbraccio forte forte…

@ egocentricamente – Io credo che la domanda “vale/non vale la pena?” debba essere guardata in prospettiva. Nel senso che dev’essere oggetto di una risposta a lungo termine. Certo, nel giro di 1 o 2 settimane, anche la restrizione potrebbe valere la pena, date le sensazioni che fa provare… ma è un progetto fallimentare, che non vale alla lunga, perché siamo incapaci di arrestarlo e porta solo a farci del male. Il ricovero è quello che perciò, alla lunga, risulta essere il progetto vincente. Quello che veramente vale la pena. Quello che, per lo meno, consente un futuro…. Un futuro che possiamo costruire come vogliamo e come riusciamo… L’anoressia non ha futuro. Ci sono scelte che consentono un futuro, e altre che no: bisogna capire quale stiamo intraprendendo, e regolarci di conseguenza. Poi, è ovvio che affrontare un problema, quale che sia, è sempre più difficile di fare finta di niente, di cercare di dimenticarlo, o di rispondervi con un comportamento erroneo che potrebbe sembrare una soluzione ma che, dopo un po’, si rivela peggiore del problema stesso di partenza… Del resto, nessun problema può essere risolte finché non lo affrontiamo in maniera seria, finché non lo “guardiamo negli occhi” e decidiamo di fare introspezione dicendoci la verità e non coprendola. Mettersi in discussione è normale, in ogni giorno della nostra vita… Credo che se così non fosse, se non dubitassimo mai di noi stesse, se non mettessimo mai in dubbio quello che facciamo o pensiamo, saremmo persone ben peggiori di quello che siamo… quantomeno, persone molto presuntuose… Abbiamo in continuazione certezze che crollano… Perciò l’unica cosa da fare è cercare di vedere dove stava la falla nelle fondamenta di quelle che credevamo certezze, e ricominciare a costruire qualcosa di nuovo sulla base dell’esperienza fatta. Qualcosa di giusto? Di sbagliato? Questo solo il tempo ce lo potrà dire. Sicuramente, qualcosa per cui vale la pena di lottare. Naturale che ci voglia tempo, tanto tempo, perché molto spesso le cose non sono facili da affrontare, e più sedimentano e più diventa difficile affrontarle… Ma fortunatamente stiamo lottando per riprendercelo quel tempo… Tutto il tempo che ci servirà… e non ci sarà niente di male.. tutto il tempo di cui avremo bisogno… e nessuno ci chiederà niente… e andrà bene così…
Per quanto riguarda quello che hai scritto sulle tue figlie, se posso permettermi, io non credo che loro ti vogliano bene per qualcosa che hai fatto in precedenza… io penso che ti vogliano bene esattamente per quella che sei. Secondo me l’affetto che si manifesta come dovere di riconoscenza non esiste, soprattutto nei bambini che sono molto, molto più spontanei rispetto agli adulti. Le tue figlie non ti amano per quello che hai fatto o che hai detto. Ti amano perché a prescindere da quello che hai fatto o che hai detto, sanno che possono contare su di te e che l’affetto che provi per loro è incondizionato. Ti amano per quella che sei. In tutto e per tutto. Unicamente per questo.
A proposito della domanda finale che poni, io credo che anche da questo punto di vista sia necessario trovare un equilibrio, un compendio tra le 2 cose: vivere sia per gli altri che per noi stesse. Non si può avere l’una cosa senza l’altra. Come tu giustamente dici, ci sono cose che solo per noi stesse non riusciremo a fare, ma che possiamo fare per gli altri; allo stesso tempo se non facessimo anche qualcosa che è unicamente per noi stesse, finiremmo per diventare maschere vuote, solo sorrisi e falsa compiacenza per gli altri, ma senza avere più una vera motivazione personale per continuare ad andare avanti. Ecco, bisogna cercare di trovare un compendio tra le 2 cose: noi e gli altri. Ed è a questo punto che si trovano le vere ragioni per continuare a combatter senza arrendersi…

@ Daniel – Sicuramente è necessario scendere a compromesso, e questo non soltanto nel dolore, ma un po’ in tutti gli aspetti della vita… L’importante è riuscire a trovare un giusto equilibrio, in maniera tale da non finire schiacciati da quel compromesso… Niente è mai invano nella nostra vita, tutto quello che siamo stati ci serve per costruire quello che saremo… e vale sempre la pena di scoprire tutto quello che potremo essere… Grazie a te per le tue parole…

@ Duccia – “Another bruise to try and hide
Another alibi to ride
Another lonely highway in the black of night
There's hope in the darkness, you know you're gonna make it…”
^______^

@ Vele/Ivy – E’ sempre così… ci si rende conto delle cose solo a posteriori… Ci si rende conto che non vale la pena perderle… ed ecco che s’inizia a combattere. Non è semplice. Non è divertente. Non dà soddisfazione nell’immediato. Ma è tutto ciò che ci resta da fare…

@ Chelsea – Solo tu puoi rispondere a questa domanda. Tenendo conto che, col termine “uscirne” si tratta sempre comunque di un parziale… Non è un’influenza che prendi la tachipirina e non c’è più… Si tratta di un qualcosa contro cui bisogna combattere per tutta la vita. Ed è una battaglia estremamente personale. Perciò non esistono regole da seguire che siano valide per tutte, ognuna ha la propria strada del ricovero. Pensa a quello che ti può far stare bene, a quello di cui hai bisogno per te stessa, e datti la possibilità di farlo, di viverlo… Usa tutta la tua forza di volontà e la tua determinazione per dire “NO” quando ti viene da agire in maniera disfunzionale, e cerca ogni possibile distrazione quando ti vengono in mente pensieri da DCA… E’ una strada lunga e ci vuole tempo, pazienza, coraggio, determinazione, voglia di rialzarsi dopo le numerose ed inevitabili ricadute… Ma non è impossibile… perché impossibile è solo ciò cui abbiamo rinunciato… Ricordati che la forza di volontà e la voglia di lottare sono le uniche cose veramente indispensabili per combattere. E io credo che tu possa farcela tranquillamente…
Ti abbraccio forte…

@ Coniglia Mannara – GRAZIE, tesoro… Anche tu lo sei… <3

@ puellaconfusa – Ciao puellaconfusa, grazie per le tue parole… Sai, per quanto riguarda la “felicità”… bè, forse dipende anche un po’ da cosa s’intende per “felicità”… ^^” … Certo, poi io quando scrivo ovviamente mi baso su quelle che sono le mie esperienze e le mie sensazioni personali… Ma spero proprio che alla fine ognuna di noi possa arrivare a raggiungere quel che desidera. La felicità? La tranquillità? La serenità?... quale che sia, quello che si fa stare col sorriso sulle labbra… un sorriso vero…
Un bacio grande…

@ Mary – Tesoro, lo so che è difficile… Se fosse facile, non saremmo qui perché avremmo tutte già risolto… Ma le cose giuste nelle vita non sono mai quelle facili… Le cose che possono farci bene davvero, non sono mai semplici… Il fatto che tu continui a leggere e a commentare, in fin dei conti, significa che non hai rinunciato a combattere… Che nonostante quanto questo possa essere duro, nonostante tutte le illusioni e le promesse di felicità che ti fa l’anoressia, nonostante la confusione che senti dentro, in fin dei conti dentro di te c’è quella parte che ha la consapevolezza che l’anoressia è un processo fallimentare e che l’unica cosa da fare è combattere. L’hai scritto tu stessa: l’anoressia “sembra regalare”… ma in realtà non regala niente… toglie e basta… Perciò, quando ti viene da pensare al cibo, prova immediatamente a deviare, a distrarti, a focalizzare la tua attenzione su un’altra cosa: più dai importanza ai pensieri, più quelli si stratificano nella tua mente facendoti fissare. Perciò, cerca di eliminarli subito appena li riconosci, in qualsiasi modo ti sia più congeniale. E ricordati che all’inizio di una strada è impossibile vederne la fine… perciò è normale essere confuse… in fin dei conti, non si riesce a vedere bene qual è la meta… questo avanzare alla cieca spaventerebbe chiunque… Ma tu non pensare all’obiettivo finale: concentrati sul tragitto. Passi da una zona d’ombra a una zona di luce… è davvero così importante che alla fine la luce si rivelerà quella del Sole o quella di un’altra stella? L’importante è iniziare a camminare… più andrai avanti, e più la tua vista si farà nitida su quello che ti aspetterà oltre… Non ci sono binocoli né scorciatoie, quindi l’unica cosa che puoi fare è continuare a camminare… Continua la psicoterapia, per quanto possa essere difficile, se senti che in questo momento ti è utile, perché l’avere vicino una persona competente può davvero darti una mano a muovere i tuoi primi passi su questa strada lunga e tortuosa… E non ti preoccupare per la gita a Madrid: pensa che più dai importanza all’anoressia, più lei acquisisce importanza. Ma vale anche il viceversa: se tu non le permetti di avere la meglio su di te, la sua importanza diminuisce gradualmente. Perciò goditi la gita, goditi Madrid, stai con i tuoi compagi e non pesare a nient’altro… non dare tempo all’anoressia di esistere… L’anoressia non può riprenderti quanto vuole… perché tu. Mary, glielo impedirai… Non sarà più forte di te… Non può essere più forte di te… Perché non è che una proiezione di te… Che sei e vali molto, MOLTO di più… E perciò sei infinitamente più forte… Ovunque tu sia, io ti sono sempre vicina, ricordatelo… Continuiamo a combattere insieme…

@ Giulia – Ma certo che ci aiutiamo! Siamo tutte qui per questo… Giulia, sappi innanzitutto che ti sto tenendo la mano forte forte e che sto combattendo insieme a te… Le tue difficoltà sono state le mie e, talvolta, lo sono tuttora, quindi sappi che ti capisco benissimo… Ma credimi se ti dico che già il fatto che tu voglia uscirne ha un’enorme importanza… è un enorme progresso e passo avanti… La volontà di uscirne è ciò che ti darà la forza per continuare a combattere giorno dopo giorno e fare in modo che le cose vadano sempre meglio… Lo so quanto è difficile… E sappi che se cerchi di mangiare “normale” stai facendo la cosa migliore che potresti fare per te stessa… Non devi sentirti in colpa, al contrario… Devi sentirti orgogliosa e fiera di te stessa per quello che sei riuscita a fare… Perché, pensaci: se continuassi a restringere, faresti il gioco dell’anoressia… La daresti vinta a lei… E io non credo proprio che tu voglia questo, giusto?!... Perciò, cerca di continuare a mangiare “normale”, e siine felice… pensa che quello che mangi non ti farà ingrassare né ti farà stare male, ma ti è necessario per nutrirti e per prenderti cura di te stessa… che è tutto ciò che devi fare, perché te stessa sei tutto ciò che hai… E sei tutta nelle tue mani… Perciò, cerca di sbattere via quei sensi di colpa, che non sono i tuoi, ma vengono da pensieri distorti indotti dall’anoressia, e non dargliela vinta: ricorda che ogni singolo boccone di cibo in più che riuscirai a mangiare sarà una vittoria per te stessa e una sconfitta per l’anoressia! Un piccolo consiglio – che a me è stato utile e che spero possa esserlo anche per te – quando hai terminato un pasto “normale”, non ti focalizzare sul cibo ma, anzi, al contrario, cerca di pensare a tutt’altro: telefona ad un’amica, esci con lei, ascolta la musica, guarda il tuo DVD preferito, leggi, disegna, gioca alla Play Station… insomma, fai qualsiasi cosa che distolga la tua attenzione dai pensieri relativi al cibo perché la tiene concentrata su qualcos’altro… e vedrai che, a poco a poco, dandogli meno importanza, i pensieri sul cibo si faranno meno assillanti… ci vuole tempo, ma è così… E continua a combattere per te stessa… perché questa è veramente l’unica cosa giusta da fare… Sappi che non sei sola… Che io e tutte le altre ragazze stiamo combattendo insieme a te…
Ti abbraccio forte forte, bellissima…

 
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