Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

giovedì 19 febbraio 2009

Ricordando l'obiettivo...

Questo blog ha uno scopo e un proposito. Non solo, ha un messaggio. Ha un obiettivo. È qui soprattutto per dare una mano alle ragazze con disturbi alimentari. Il mio obiettivo è quello di far capire che è possibile convivere con l’anoressia senza farsene sopraffare, perché è ciò che sto facendo. Perciò voglio che le persone che leggono qui possano dire: “Ehi, se ce la fa lei, allora posso benissimo farcela anch’io!”.

Tutto qui.

Fin dal mio primo ricovero, fin dai miei primi colloqui con psichiatre e psicologhe, ho sempre avuto la sensazione di trovarmi al cospetto di persone estremamente competenti… da un punto di vista teorico. E si sa che il gap tra teoria e pratica è sempre enorme. Sapevo che loro mi comprendevano, ma contemporaneamente mi rendevo pure conto che non potevano capirmi. Semplicemente perché non l’avevano vissuto, solo studiato sui libri. Ed invece avrei tanto voluto una persona che sapesse veramente cosa fosse il mio inferno-paradiso. Perciò, poiché non ho avuto quello che desideravo, sto cercando di trasformarmi in questo per qualcun’altra.

Quando facevo le scuole medie e vedevo ragazze anoressiche in TV o leggevo articoli di giornale in proposito, pensavo che non avrei mai avuto niente a che fare con questo mondo. Ma improvvisamente, prima che me ne rendessi conto, c’ero già dentro. La realtà era diventata TV, e la finzione si era tramutata in realtà.

Quando sono arrivata a pesare XX Kg, sono stata ricoverata per la prima volta. E, l’ho già scritto, non è stato che il primo dei miei ricoveri. Ho fatto passi avanti e poi sono tornata indietro, ho visto la luce e sono sprofondata ancora nelle tenebre, sono stata peggio prima di stare meglio e poi ancora peggio. Talvolta stavo peggio solo perché questo mi faceva sentire meglio.

Per tanto tempo non c’era niente che scattasse dentro la mia testa, per questo finivo inevitabilmente per ricadere negli stessi errori. Non volevo guarire sul serio, anche se era quello che dicevo. La restrizione e l’anoressia erano diventate tali costanti nella mia vita che avevo finito per considerarle normali e, a loro modo, confortanti. Rassicuranti. Restringere, tenere sotto controllo il cibo, mi faceva sentire in grado di tenere sotto controllo molti altri aspetti della mia vita. E, soprattutto, mi faceva sentire speciale. Anche se sapevo che era distorto, non volevo smettere perché non c’era mai stato nient’altro nella mia vita in grado di farmi sentire così speciale. Perciò mi arrabbiavo ogni qualvolta la dietista mi diceva che sarei dovuta arrivare a pesare almeno XX Kg, era un qualcosa di estremamente ansiogeno per me, perché continuavo a pensare a quale sarebbe stato il mio aspetto se avessi raggiunto quel peso, pur sapendo, in qualche recondito angolo della mia mente che mi ostinavo a mettere a tacere, che una donna avrebbe dovuto pesare pure di più di quanto pronosticava per me la dietista… e, ovviamente, anche avere molte più curve. Sembrare una donna. Non una ragazzina.

Anche quando ho cominciato a migliorare e a mangiare abbastanza da poter essere considerata “okay”, ho continuato sempre e comunque a combattere con gli aspetti mentali dell’anoressia: le fondamenta dell’ice-berg. Quello che mi ha sempre dato più noia è che nel momento in cui riacquisti un peso “normale” tutti pensano che stai di nuovo bene e che è finito tutto e che non hai più niente. Non è assolutamente vero, ovviamente, ma gli altri non lo capiscono. È una delle cose più lontane che ci siano dalla verità. L’anoressia è tutta una questione di testa, e si può essere anoressiche a qualsiasi peso. Ma è difficile spiegare a chi non l’ha vissuto sulla propria pelle.

Io sono sempre stata una di quelle persone capaci di fare buon viso a cattivo gioco – di sorridere quando avrei voluto piangere, di parlare sottovoce quando avrei voluto gridare, di dire che andava tutto bene quando stavo da cani – e se questo da una parte può avermi aiutata a fare in modo che nessuno sapesse esplicitamente della mia anoressia, dall’altra sicuramente è stato un fattore di mantenimento del sintomo. Un po’ come se, poiché nessuno conosceva i miei problemi, allora i miei problemi non esistevano, e potevo far finta di essere “normale” e di vivere una vita “normale” almeno per un po’. Ma era un po’ triste. Perché dentro di me mi sentivo continuamente andare in pezzi. Volevo essere felice con gli altri, ma non potevo essere me stessa. Quindi solo la mia maschera era felice. Ma io? Dov’ero finita io?

Mi sentivo come confinata in un angolo a guardare una ragazza che faceva finta di essere me che faceva finta che fosse tutto a posto, di essere felice e di divertirsi.
Mi ero costruita il mio mondo perfetto, avevo fatto in modo di non destare sospetti in nessuno, ed io credevo di essere appagata. Però, ogni tanto, mi sembrava di sentire una voce. “Va davvero tutto bene, Veggie?”. Era come se dentro di me ci fosse stato un blocco di ghiaccio che non si scioglieva mai. Ero lontana anni-luce da tutti, anche quando ero circondata dalla gente. Anche se non volevo ammetterlo, questo mi metteva a disagio, perché mi faceva pensare di essere incapace di provare ogni qualsiasi sentimento. Qualsiasi cosa succedesse, avevo come l’impressione che niente potesse realmente toccarmi. A parte l’anoressia, l’inebriante senso di potere derivato dalla restrizione, tutto mi sembrava indifferente. Ma dentro di me ero tormentata da un grande dubbio. “La realtà è che io non esisto più? Anche se sono tecnicamente viva, la vera me stessa è già morta da un pezzo…”. Se l’era portata via l’anoressia. E io ero rimasta sola. Incastrata da qualche parte nella mia mente, e sola.

Anche se cercavo di mentire a me stessa, sapevo che non mi piaceva affatto l’idea di poter vivere tutta la mia vita in questo modo. Del resto, a chi piacerebbe?

Sapevo, del resto, che se non fossi cambiata io, se non avessi deciso di fare qualcosa, la situazione non sarebbe cambiata. Sapevo che se non avessi deciso di cominciare ad arrampicarmi, dentro quel buco ci sarei rimasta. Che se non avessi cercato di salvare me stessa, nessuno mi avrebbe salvata. E che se non fossi riuscita a salvare me stessa, non sarei stata mai in grado di salvare nessuno.

Soltanto durante l’ultimo periodo del mio 2° anno di università sono riuscita a capirlo fino in fondo. E a reagire. Dopo anni ed anni in cui ero rimasta sul fondo. Dopo anni ed anni di ricoveri. Dopo anni e anni di “equilibri alimentari” prescritti dalla dietista e mai seguiti fino in fondo. Dopo anni ed anni di bugie. Dopo anni ed anni di scorno con la mia famiglia. Dopo anni ed anni di psicoterapia a singhiozzo, assolutamente inconcludente. Dopo anni e anni di una vita che non era vita. Dopo anni ed anni, ho cominciato ad insegnare a me stessa come spezzare il circolo vizioso che stavo ostinandomi a percorrere.

Capendo finalmente che.

Non. Ho. Bisogno. Dell’. Anoressia. Per. Essere. Speciale.

Perché, è vero, non sono speciale. Sono normale. E va bene così. Perché non c’è niente di più speciale del riuscire ad affrontare la vita giorno dopo giorno essendo una persona normale.
E questo vale per tutte voi.

E questo può cominciare con tutte voi.

Ma, soprattutto, questo può cominciare.

35 commenti:

NERO_CATRAME ha detto...

Sei meravigliosa Veggie

Bradipa_feroce ha detto...

"Quello che mi ha sempre dato più noia è che nel momento in cui riacquisti un peso “normale” tutti pensano che stai di nuovo bene e che è finito tutto e che non hai più niente. Non è assolutamente vero, ovviamente, ma gli altri non lo capiscono." ecco...è esattamente quello che è sempre successo anche a me...adesso forse non mi importa di quello che pensano gli altri, perchè in fondo chi mi è vicino, qualsiasi cosa pensi, non lo fa a fin di male...
..quella parte di te che hai scritto di aver tenuto nascosta per tanto tempo...in realtà non era affatto morta vero? e scommetto che sta venendo fuori ogni giorno di più..è difficile capire chi siamo veramente e cosa vogliamo veramente, e credo che questo valga per tutti non solo per chi ha un disturbo alimentare...ma tu pian piano ce la stai facendo e anche io spero tanto di riuscirci
un abbraccio
ps. l'ultimo orale l'ho dato ieri...parto questo sabato :-)

Pupottina ha detto...

ben detto!

non ne abbiamo bisogno!

Anonimo ha detto...

"[...]poiché nessuno conosceva i miei problemi, allora i miei problemi non esistevano, e potevo far finta di essere “normale” e di vivere una vita “normale” almeno per un po’".
Ciao Veggie, torno tra le tue pagine virtuali, ormai le sfoglio come se fosse il mio stesso diario. Come se tu fossi me, come se tutto questo non mi appartenesse. Ho quotato le parole che più in assoluto sento mie, in questo preciso momento della mia vita. E' una continua corsa a ostacoli, dove mi prometto che all'ostacolo successivo darò ancora di più, darò sempre di più, IL MASSIMO. Una continua gara di "recitazione" alla fine della quale mi aspetta un premio AMBITISSIMO: la perfezione, l'armonia tra testa e corpo. E' un premio illusorio, ma io mi cibo di illusioni ipocaloriche e conto i grassi delle delusioni così dannose all'organismo. Come stai, Veggie? Non te l'ho mai chiesto, ho messo sempre me stessa al primo posto in questi commenti. La mia stupida smania di essere al centro del mondo. Già :( TI soffio un abbraccio forte oltre questo monitor :) I'm gonna be my own best friend, come hai scritto anche tu nel video. Fede

Elio Gregory ha detto...

Ma una con la tua forza è tutt'altro che normale cara Veggie...forse eri "normale" in passato, ma ora sei davvero "speciale"...
E' solo un mio pensiero...Elio

cate ha detto...

Ciao...mi riconosco tanto in queste parole,nel tuo passato...soprattutto quando dici "..la restrizione e l'anoressia erano diventate tali costanti della mia vita che avevo finito per considerarle normali e,a loro modo,confortanti..."
Leggo commenti di ragazze che stanno lottando per scacciare via questa bestia,e le ammiro tanto,tantissimo...Oggi ho fatto uno sforzo,e pensando a te,ho mangiato 30 gr di pasta,mi tremavano le mani,ma mi sono fatta forza...solo che ora sono a pezzi...
Ti abbraccio forte forte...

Anonimo ha detto...

è bello leggere quello che scrivi... nei momenti bui, in cui tutto sembra andare storto (e credimi, ce ne sono tanti, anche troppi) le tue parole danno un minimo di speranza che qualcosa possa cambiare... mi fa tanta tanta paura l'a., e il percorso che sto facendo, ma vedendo che tu stai riuscendo a vincerla, un po' di forza la trovo anche io...

Anonimo ha detto...

Carissima la mia Veggie. Sono felice di averti dato una bella scossa di energia positiva, è un megatraguardo. ^^ con tutte quelle che mi hai trasmesso tu, è il minimo.
Devo confessarti una cosa. Leggere i tuoi post mi mettono un po' a disagio. Non fraintendermi. Ma devo dire che mi sento una grandissima cacca. Sono sempre a lamentarmi del più e del meno, e a struggermi per problemi idioti. C'è gente che sta peggio. Che ha VERAMENTE problemi, e io mi ritrovo a piangere su sciocchezze.

Eppure, tu che ne hai passate così tante, riesci a tirami su, a darmi sempre un po' di fiducia. E farmi credere che anche io, nei miei piccoli-grandi problemi posso farcela. Ce l'hai fatta tu a uscire dal tunnel dell'oscurità, perchè io non posso riuscire a spostare le tende della mia leggera penombra.

Che metafora idiota XD ma senza l'idiozia, manca la Elena, ne? XD

Ti abbraccio, e cerco di starti vicina, perchè anche se i nostri problemi sono proprio l'opposto, in un qualche senso si sfiorano.
Tu troppo poco, io troppo tanto.
E quindi ti sono accanto, e ti tengo la mano pure io. Grazie Veggie. Di tutto. Grazie.

Anonimo ha detto...

Non pensare più al passato...guarda avanti. Sono certa che ti aspetta una vita ricca di felicità :-)
Un abbraccione.
Pachucha.

`·. ̧ ̧.· ́ ́ ̄`··.Giusy·`·. ̧ ̧.· ́ ́ ̄`· ha detto...

Semplicemente una parola SEI STRAORDINARIAMENTE TU.ti abbraccio con tantissimo bene che ho per te...bacioni grandi.

Anonimo ha detto...

Da ammirare Veggie per il tuto coraggio nella lotta e per la volontà di aiutare e capire chi ci sta passando. Mi ha colpito la chiusa del tuo intervento, è vero: ci si illude di essere speciali. Io volevo sentirmi speciale, superiore agli altri: dovevo essere la più magra di tutte. A tutto questo si era abbinata la mania dell'ordine a livelli paranoici: misuravo gli spazi col righello per sistemare le cose, perdevo ore al giorno...detta così sembro una pazza ^__^ Magari lo sono stata, chissà, però quello so con certezza è che mi sentivo sola perchè non c'era nessuno che mi capiva. Per questo ti apprezzo ancor di più Veggie perchè sei così generosa e disponibile e sapere che c'è qualcuno che ti possa capire è bellissimo :-)

Anonimo ha detto...

Quello che scrivi è terribilmente vero. Io non sono mai stata anoressica e non lo sono neppure ora, ho avuto altri DCA e altri problemi, ma quella sensazione la conosco, ed è il modo in cui spesso mi sento ultimamente. E' come vivere dentro un cubo di vetro: vedi tutto ma non te ne senti parte, gli altri ti vedono ma non possono toccarti e tu... tu finisci per sentirti solo parte della scena, e la sensazione è talmente folle che ti ritrovi a sperare che le pareti del locale in cui stai passando la serata coi tuoi amici esplodano.
E la sensazione è talmente folle che ti ritrovi a fare qualsiasi cosa per riuscire a sentirti reale. A sentirti. A sentire...
Nessuno ti nota finché non diventi un problema, per questo guarire è tanto difficile. Io sono stata sana per anni e quello che ho scoperto è che quando sei sana nessuno più si preoccupa di chiederti "come stai". E allora in qualche modo quel dolore devi farlo vedere, persino a te stessa, ed è per questo che ci ricadi, o che uscirne è tanto difficile.
Ma scegliere di vivere abbracciati a una malattia per sentirsi speciali e per sperare di essere considerati, è scegliere di non vivere. E' scegliere di sopravvivere fino a quando il tuo corpo non cederà.
Ma a me non basta. Ho una sola vita, e sopravvivere ad essa non mi basta. La voglio tutta, la mia vita, e per questo continuo a lottare e a sperare che le cose cambino. E che anche il mondo cambi. Magari anche col nostro aiuto, con le nostre voci, e con i nostri volti che, in questo carnevale, invece di indossare una maschera come quelle di tutti gli altri, si liberino di quella che portano da tutta la vita.
Veggie nel tuo essere normale sei una delle persone più straordinarie nelle quali mi sia capitato d'inciampare. Continua a gridare forte. Io sono con te.
martiill

Vele Ivy ha detto...

E' vero che le persone che non l'hanno vissuto fanno fatica a capire... però se qualcuno si mette a spiegarlo con forza e dolcezza, come fai tu, sono convinta che molti di noi si avvicineranno a capirti, q questo è molto importante :-)

Maria Grazia Manera ha detto...

Hai dato un titolo al tuo post che è un po' come un faro per chi naviga in un mare tempestoso. E' un invito che ognuno dovrebbe porsi, credimi, ci sono molte forme di "inferno-paradiso".
Hai scritto molto, ripercorrendo una cammino difficile. Ciò che più mi colpisce, quando leggo il tuo blog, è che trasmetti una sensazione di forza e di energia, qualità che servono a tutti quelli che hanno una loro battaglia personale da combattere.

un abbraccio

Anonimo ha detto...

Come si spezza il circolo vizioso?
Io ci sto provando da tanti mesi.
Ogni giorno sbaglio, cado, mi umilio.
E ogni giorno ci riprovo. E ricado.
Oggi ho il pensiero ossessivo di farlo per l'ultima volta... abbuffarmi per l'ultima volta. E poi basta.
Basta decidere che non si vuole più per riuscirci?
Cosa devo fare per rompere quell'ossessione?
NOn voglio più farmi male. Mi fa tanto male. E ho paura.

La Ely ha detto...

Come sempre le tua parole sono necessarie..e ancora di più lo è la tua condivisione del vissuto.
Come dico sempre il dolore è una forma di dipendenza, è per questo che alcolisti, drogati etc rimangono tali a vita. Ed io lo capisco perchè ho provato la dipendenza dal dolore e so che mi cammina ccanto, che dorme dentro di me. E così è lo stesso per i DCA.
Ma va bene così, va bene esserne consapevoli e scegliere di VIVERE, di non subirli, di zittirli anzi. Cosa che è assolutamente in nostro potere, anche se ci vuole un'enorme forza di volontà.
MA SI PUO' FARE!!
Repetita iuvant: continua così Veggie, continua a parlare, a scrivere, a condividere te stessa, a farti specchio per chi soffre, in modo che non veda più la distorsione della malattia, ma l'immagine limpida di chi ce l'ha fatta..e di chi ce l'ha fatta non senza fatica, pena, coraggio.
La vita non è una favola, ma il lieto fine possiamo quanto meno cercare di guadagnarcelo.

Pupottina ha detto...

bellissimo il tuo consiglio di ieri....
siamo sempre scisse in più parti o direzioni... bisogna prenderne atto...

buon weekend di carnevale

^_____________^

Veggie ha detto...

@ NERO_CATRAME – No… sei tu che lo sei… Grazie per le tue parole…

@ Francesca – Diciamo che è una sorta di dicotomia… Ti rendi conto che la gente che non ha vissuto l’anoressia non può neanche immaginare cosa significa, e quindi, razionalmente, non gliene vuoi se semplificano e danno giudizi e pensano cosa basate essenzialmente sulle apparenze… soprattutto se sai che si tratta di persone che ci tengono a te e ti vogliono bene… Però, accettarlo da un punto di vista emotivo è molto più difficile… Ci vuole tempo… Almeno a me, c’è voluto molto più tempo per accettarlo con i sentimenti e non solo con la testa…
E’ vero, è difficile per chiunque capire chi siamo veramente e dove ci porta la strada della nostra vita… Forse bisognerebbe semplicemente cercare di lasciarci andare un po’ di più, e scoprirlo giorno dopo giorno… senza porci obiettivi né traguardi…
No, è vero, quella parte di me non era morta… L’avevo solo rinchiusa stretta stretta da qualche parte per non soffrire… Ma mi sono accorta che rinchiudere quella parte di me la privava non solo del dolore, ma anche della gioia che avrebbe potuto accogliere… E sono certa che pian piano anche tu riuscirai a far tornare a galla quella parte di te. Mica dall’oggi al domani, si capisce, anch’io sto cercando di farla risalire piano piano, e ogni tanto faccio qualche piccolo passo, ogni tanto mi scivola di nuovo fra le dita… Ma cerco di non mollare la presa… Certo che ci riuscirai… Non ne ho alcun dubbio… Ti attende un futuro così bello che neanche lo immagini…
Ti abbraccio forte forte…

@ Pupottina – No, non ne abbiamo bisogno! Non ne ho bisogno io, non ne ha bisogno nessuna di noi… non ne hai bisogno neanche tu! Perché tu sei speciale comunque perché sei te stessa… unica al mondo e meravigliosa proprio per questo… Ricordatelo… Anche nei momenti in cui le cose si dovessero fare più dure… Non ne hai bisogno… Non ne hai assolutamente bisogno… Perché sei molto più speciale di quanto un DCA, con le sue false promesse, ti potrà mai far essere… proprio perché un DCA non potrà mai farti essere speciale affatto… Pupottina, tu sei già speciale per quello che sei, SENZA DCA… Siine orgogliosa…

@ Elio Gregory – Grazie… No, io davvero non credo di essere niente di “speciale”… Ma, forse, proprio perché unici, siamo tutti un po’ “speciali”, ciascuno a proprio modo… E la mia forza non è poi davvero niente di che… E’ un qualcosa che tutte hanno dentro di se… quanta e più di me… Basta solo provare a tirarla fuori…

@ Cate – Tesoro… Non sai quanto piacere mi abbia fatto leggere le tue parole… Hai fatto benissimo a mangiare quella pasta… Sappi che ti ammiro tantissimo per questo… Perché oggi hai vinto tu. È stata una battaglia, ma l’hai vinta tu. E puoi vincere anche tutte quelle che ti si presenteranno davanti nei prossimi giorni, tirando fuori la stessa forza e la stessa grinta che oggi hai dimostrato di avere. All’inizio è sempre più difficile, lo so… Ma devi essere davvero orgogliosa di quello che sei riuscita a fare… Non devi ammirare nessun’altra che te stessa, perché tu sei parte di questa lotta, tu stai combattendo, tu stai tirando fuori la tua grinta… E i pezzi lasciali all’anoressia… perché oggi sei stata proprio tu a farla a pezzi! E i tuoi, di pezzi, stanno davvero al posto giusto... Sappi che ti sono sempre vicina… Che sono con te quando mangi e in ogni momento della tua giornata… Che ti stringo la mano forte forte, e non ti lascio andare… Che sto combattendo insieme a te… Ce la possiamo fare…

@ Anonima – Lo so che ce ne sono tanti e troppi di quei momenti… Ne ho avuti tanti e troppi anch’io per non saperlo… Ma ti assicuro che non solo “qualcosa” può cambiare… TUTTO può cambiare, la vita può cambiare, e può diventare come la vorrai inventare… E’ tutto nelle tue mani, Dpende tutto solo da te. E anche se questo può far paura, in realtà ti conferisce una grande forza… La forza per lottare… che è quella che fa la differenza… Io sono convinta che tu dentro la forza ce l’hai… adesso devi solo trovare il modo di tirarla fuori… e vedrai che sarà una forza così travolgente che davvero sarà in grado di sostenere il tuo percorso… e di farti continuare a camminare sulla strada della luce… Insieme a me e a tutte le altre ragazze… Sappi che ti sono e ti sarò sempre vicina…

@ MyLastDance - Sai qual è il problema? Che non c’è nessun premio. Che corri come una pazza, il fuoco nelle gambe, niente aria nei polmoni… e alla fine ti accorgi che non c’è nessun premio perché non c’è nessun traguardo da tagliare. Perché il traguardo, quello vero, te lo sei già lasciato dietro da un pezzo: sta alle tue spalle. L’hai mancato. Il traguardo non è la perfezione semplicemente perchè la perfezione non esiste. Niente, nessuna cosa di questo mondo è perfetta. Forse è per questo che sono tutte così belle. Certo, anche la perfezione potrebbe essere bella… ma sarebbe spersonalizzata. Chi vorrebbe stare vicino ad un qualcosa, ad una persona perfetta? Nessuno, perché a nessuno farebbe piacere sentire il gap bruciante del divario. E allora, quello che è perfetto sarebbe completamente solo. Davvero ne varrebbe la pena?... Essere le nostre migliori amiche, sì, ecco una cosa cui vale perfettamente la pena. Combattere per noi stesse. Fare qualcosa per noi stesse. E non perché questo ci faccia essere “perfette”… ma perché questo ci fa essere umane. Ci fa essere esattamente quello che siamo. Difetti che nascondono altrettanti pregi… tutto quello per cui gli altri ci vogliono bene. La maschera protegge, la maschera rassicura. Ma la maschera divide, separa, isola. Protegge dal brutto… e protegge dal bello. rende impossibile ogni qualsiasi slancio d’autenticità. Nasconde noi stesse agli altri… e a noi stesse… Ma noi stesse siamo da qualche parte… E vale la pena darci una possibilità di uscire da quel nascondiglio e dare una sbirciatina fuori… ed accorgerci che, magari, fuori non è tutto buio come dentro… fuori c’è anche un po’ di luce…

@ Elena – No, no, no, allora, chiariamo una cosa: i “problemi idioti” NON esistono. Ogni problema, per la persona che lo affronta, è assolutamente tale ed ha la medesima dignità di tutti gli altri. Assolutamente la stessa. Per chi vive un problema, quale che sia, quello è IL PROBLEMA. E non ha affatto senso fare confronti con gli altri. Tutti i problemi sono VERAMENTE problemi per chi li vive. Tutti importanti esattamente alla pari. Anche perché, che senso ha fare una “classifica dei problemi”? Che senso ha dire “il mio problema è più grave e più importante del tuo”? Non porta a niente. Non serve a niente. Perciò, tra i problemi non bisogna neppure fare confronto. È solo una perdita di tempo. Allora, anziché pensare se e quanto gravi potrebbero essere i nostri problemi, non perdiamo energie così, ma investiamole tutte nel cercare di risolverli, quali che siano, che è l’unica cosa veramente importante… Tutti i problemi sono uguali e sono tali. Tutti richiedono la stessa forza di volontà e lo stesso coraggio per affrontarli. Tutti richiedono la stessa determinazione per cercare di uscirne. I tuoi problemi sono tali e sono assolutamente importanti. Non devi sentirti “una grandissima cacca” perché li hai, bensì una grandissima donna perché li affronti giorno dopo giorno. E certo che puoi risolverli. Ne sono sicura al 100%. Perché chiunque inizia a combattere ha già riportato una vittoria. Hai tutte le potenzialità per raggiungere la luce, tutta la forza e la grinta per riuscirci… E le tue prole, le tue metafore, tutto quello che scrivi… è tutt’altro che idiota… Ma è molto, molto importante per me… Mi sei più vicina di quello che non credi… e spero di poterlo essere anch’io per te… Questi problemi “opposti” eppure così simili… cerchiamo di combatterli insieme, okay?!... La mia mano è sempre stretta nella tua… Grazie a te, bellissima…

@ Pachucha – Credo sia impossibile non ripensare al passato… e sarebbe anche sbagliato, perché è proprio il passato che darà un senso al mio futuro… Però sicuramente bisogna sempre cercare di guardare avanti… Diciamo così, un occhio al passato e un occhio al futuro… Per poter prendere l’oscurità che c’è stata, e trasformarla nella luce che ci sarà…

@ Frufrupina – Grazie mille, tesoro… E tu lo sei anche di più… Spero che tu possa arrivare a rendertene conto… Ricambio l’abbraccio con la stessa forza e lo stesso affetto…

@ Valentina – Quella da ammirare sei tu, per il tuo coraggio di metterti in discussione, di analizzare quello che è stato, di trovare comunque la forza e la voglia di combattere… TU sei davvero quella da ammirare… E’ vero, l’anoressia dà l’illusione di essere speciali, di essere, in un certo qual modo “migliori” degli altri, perché si riesce a restringere senza cedere, a fare qualcosa che ci sembra richieda doti che la maggior parte della gente non ha, e allora ci si sente forti, ci si sente in controllo… anche se, in realtà, non stiamo controllando proprio niente. Certo che ti capisco… ti capisco perché ci sono passata anch’io, perché l’ho vissuto sulla mia pelle… Siamo lontane, eppure così vicine… E sappi comunque che tu non sei stata pazza. Tu non sei affatto pazza. Forse avresti tanto voluto esserlo, io ci ho pensato molteplici volte, e non sai quanto, mentre ero ricoverata, avrei voluto che fosse davvero così semplice, che fossi sbagliata, punto e basta, un errore clamoroso, l’ulcera di una società malata, la mela marcia nel cesto delle mele rosse, la pecora nera nel gregge delle bianche. Ma più mi guardavo intorno e più i pazzi mi sembravano fuori. Noi amiamo la vita, Vale, amiamo la vita perché siamo quasi arrivate ad ucciderci per proteggerla, per preservarla dalle mani di chi la voleva maciullare, devastare, lacerare, violentare, distruggere, spezzettare, mordere. Ci ha deluse, ci ha straziate, ci ha portate ad un passo dal niente, eppure siamo qui, siamo insieme, ad abbiamo ancora la voglia di combattere… Adesso non sei più sola. Non sarai mai più sola… Saremo insieme… Saremo sempre insieme, finché vorrai camminare qui… Ti tengo per mano e ti abbraccio forte…

@ martiill – Io credo che tutti i DCA non siano che le varie facce di una stessa medaglia… Cambia il sintomo esteriore, ma la sofferenza interiore è la stessa… esattamente la stessa… E’ per questo che, pur essendo molto diverse, si fanno le stesse scelte… si provano le stesse sensazioni… ci si trova tutte dentro a quel cubo. In un certo senso, è vero che la gente ti presta attenzione solo se stai male… ma anche quell’attenzione, se ci pensi, è viziata… si preoccupano perché potresti diventare un problema “per loro”… E trovare un equilibrio, forse, significa semplicemente avere l’attenzione delle persone a cui vogliamo bene e che ci vogliono bene, ma per quello che siamo, senza bisogno di atti di esibizionismo o di dolore, che poi sono un po’ la stessa cosa… Perciò quoto in pieno le tue parole “Ma scegliere di vivere abbracciati a una malattia per sentirsi speciali e per sperare di essere considerati, è scegliere di non vivere. E' scegliere di sopravvivere fino a quando il tuo corpo non cederà.Ma a me non basta. Ho una sola vita, e sopravvivere ad essa non mi basta. La voglio tutta, la mia vita, e per questo continuo a lottare e a sperare che le cose cambino.” E aggiungo che le cose cambieranno, se tu le vuoi cambiare… Lasci che la speranza si trasformi in volontà… e scoprirai di avere una forza che nemmeno immaginavi… Puoi cambiare tutto quello che non ti va della tua vita… Puoi tornare a vivere davvero, non soltanto sopravvivere… perché è un tuo diritto, perché sei una persona meravigliosa, perché lo meriti… Anche solo per tutto il coraggio che ci stai mettendo nel combattere… S’inciampa, ogni tanto, è vero… Ma se si cade in due, è più facile rialzarsi… Perché possiamo tirarci verso l’alto a vicenda… Continuiamo a gridare insieme… E ogni giorno, ogni lotta, ogni combattimento, non sarà mai tempo perso…

@ Vele/Ivy – Anch’io trovo che questo sia importante… Sono consapevole del fatto che chi non l’ha vissuto sulla propria pelle non lo potrà mai capire (e sono felice di questo, perché l’anoressia è un inferno che non auguro davvero a NESSUNO)… Però è bello che anche persone che non l’hanno vissuto rimangano ad ascoltare e cerchino di comprendere… Invece di storcere il naso, rifugiarsi nei soliti luoghi comuni, e snocciolare giudizi… E’ importante… Sono davvero felice che al mondo ci siano anche persone così… Persone come te…

@ pheqof – Sicuramente ci sono molte forme di “inferno-paradiso”… per questo non bisogna mai dimenticare la parola che sta alla sinistra del trattino, anche quando l’illusione di quella che sta alla destra sembra prendere il sopravvento… Questa è davvero una battaglia per cui serve tanta forza giorno dopo giorni, perché è la più difficile e dura di tutte… Ma è una forza che tutte noi abbiamo… Basta solo decidersi a tirarla fuori…

@ Elena – Sì, ti sei risposta da sola… Basta decidere che non si vuole farlo più. Decidere, ed esserne veramente e profondamente convinte. È tutta una questione di forza di volontà, nient’altro. E poi fare tutto quello che è in nostro potere per evitare la tentazione, e in caso di tentazione, impedirci di farlo. Il circolo vizioso si spezza con la determinazione e la consapevolezza che protrarlo significa soltanto farci del male, cadere più in basso e rendere più difficile la risalita. Il circolo vizioso si spezza anche chiedendo aiuto, se vediamo che non riusciamo a farcela da sole. Tu non vuoi farti più male, e provi ogni giorno: non stai ricadendo, ma stai combattendo. Questa non è umiliazione, questo è fierezza e decisione. Sarebbe molto più facile fare un paio di tentativi, dire “non ci riesco” e lavarsene le mani, ripiombare nell’unica cosa che sembra farci vivere uccidendoci lentamente. Non importa se ricadi. Le ricadute sono normali. Se sapessi quante ne ho avute, ti spaventeresti alla sola idea. La forza non è nel non ricadere, ma nel rialzarsi, nel decidere di ritentare ogni volta che si ricade. Trova un motivo per vivere, un motivo per cui valga veramente la pena di vivere. Trovalo per te stessa e per nessun altro. E seguilo. L’unico modo per vedere la luce e aprire gli occhi. L’unico modo per smettere di farlo è smettere di farlo.

@ La Ely – Sono d’accordo e quoto al 100% le tue parole… E non aggiungo altro perché hai già detto tutto da sola… Tutto… Assolutamente tutto, e perfettamente tutto… GRAZIE…

Anonimo ha detto...

FACILE condividere le tue idee e le tue parole, DIFFICILE avere la forza di mettere in pratica le tue azioni (anzi REazioni)... personalmente non so cosa mi manchi... se la forza, il coraggio, la costanza, la volontà...
ma anche se taglio le etichette, mi peso al contrario, riempio la casa di post-it... non cambia quello che vedo allo specchio e quello che penso ogni giorno quando lo vedo. Prima troppo poco, adesso per contrasto troppo.. e intanto non riesco a reagire...
Il brutto è che credo che se avessi il potere di far tornare indietro il tempo rifarei tutti i passi falsi degli ultimi tempi. Tutti. Tutti quelli che ho fatto, che sto facendo, e che presumo farò.

Anonimo ha detto...

Ciao Veggy!!!Mi rifaccio intanto all'ultimo commento letto...scritto da anonimo!!!Anch'io come te mi sto impegnando in ogni modo...scrivo post it, cammino con tanti bigliettini in tasca...ho consegnato la bilancia ad una mia collega...ascolto musica, leggo...ma il mio pensiero è fisso!!!Prima ero invisibile...veramente trasparente...ora mi vedo troppa...immensa direi...e piango piango!!!Sono sola e piango...
Ma sto cercando e in parte trovando la forza di reagire...
Quando dici che se torneresti indietro lo faresti...beh penso che tutte noi o quasi, come ha scritto Veggy in un suo video "l'errore più grande ma che rifarei"!!! Ma devi trovare la forza di reagire, come tutte noi dobbiamo trovarla...Penso che tu Veggy, abbia giustamente sottolineato più volte come quella che regalano qst malattie è una felicità illusoria...che tutto ha tranne che di vera felicità!!!
La differenza tra chi restringe e chi si abbuffa e che nel primo caso ti senti forte, imbattibile...nel secondo caso ti fai schifo, ti senti in colpa e ti devi punire...
Non pretendo di sapere come ognuina di noi si sente...dico solo come io mi son sentita vivendo le due facce di questa medaglia!!!
Veggy a te e a tutte un grosso in bocca al lupo...Anche se a volte possiamo credere che non valga la pena di combattere e che sia molto più semplice lasciarci andare...perchè obiettivamente è MOLTO più semplice...dobbiamo trovare la forza e la voglia di affrontare la via più difficile ma l'UNICA che può regalarci la vera felicità!!!
Valentina

Anonimo ha detto...

Non hai bisogno di essere speciale... Sei già TU... E questo è abbastanza... E questo è TUTTO...

“Friends are the mirror reflecting the truth of who we are”...

Annarita ha detto...

Veggie quello che stai facendo è di un valore grandissimo. Tu dai un aiuto concreto perché esso viene da una esperienza vissuta. Nessuno più di te può fornire le parole e i suggerimenti giusti per quanti vivono questa tremenda esperienza.

Grazie di cuore per tutto quello che stai facendo.

Un abbraccio
annarita

egocentricamente ha detto...

Ciao cara Veggie,
ho già avuto modo di apprezzare altre tue caratteristiche che mi hanno colpito, oltre alla grande determinazione, ed è su queste che vorrei soffermarmi, ma prima di farlo mi sento di dirti di pensarla come Elio Gregory: tu sei speciale! Sei molto modesta (un tempo era considerata una virtù!!), forse anche troppo e ingiustamente, perchè il tuo valore non è invisibile e non devi minimizzarlo. Per quel poco che so io dell'anoressia, mi sembra che il tuo voler scomparire sia una specie di messaggio che rimanda alla modestia, ma che a volte tende alla svalutazione e va fermato perchè non è il tuo destino. Tu sei destinata a fare tante cose belle come hai dimostrato con il tuo video, tu sei creativa, tu sai parlare e scrivere e sai aiutare gli altri: hai aiutato anche me! Ora, io credo che la capacità di dare agli altri sia un dono speciale che non tutti hanno. La maggior parte delle persone ragiona in termini del tutto egoistici, anche in situazioni banalissime e futili; tu invece dentro un problema grosso e dibattuto come l'anoressia riesci a tirar fuori delle cose potentissime che sono vere a prescindere dal problema anoressia. Lo vedi quante persone ti stanno ammirando? non per quello che mostri fuori (il tuo aspetto) o per il controllo che riesci ad avere su di te (ciò che ti ha portato al problema ed anche alla sua soluzione), ma per la forza e l'energia che dispensi con una generosità estrema! Scusami ma se tu applicassi ciò che ti viene naturale in un progetto tuo e solo tuo che ti dia soddisfazione perchè vedi che quel che ti riesce serve agli altri, tu avresti sconfitto l'anoressia. Io non credo che tutto ciò che ti ha portato ad essere la persona meravigliosa che sei ora vada buttato, anzi, la tua esperienza è preziosissima e di una potenza unica anche solo a sentirla racontare, ma tu non sei la tua esperienza, tu sei molto di più. Io penso che se ti vedi persa dentro la tua mente, è solo perchè ti stai cercando nel mondo sbagliato: tu non sei nella tua mente tu stai volando parecchio più in alto e lo fai col cuore. Non vorrei essere presa per sentimentale, ma noi siamo un miscuglio di ragione e sentimento, non in proprozione 50 e 50, a dire il vero ognuno ha le sue proporzioni proprio come nell'aspetto fisico. Lo scopo non è raggiungere una "normalità" che non esiste, ma apprezzare la propria diversità perchè è preziosa molto più di tante regole. Io ogni volta che vengo in contatto con te e con quello che fai rimango a bocca aperta e mi chiedo: ma sta ragazza è una bomba! credimi, senza sentirti investita di responsabilità che non ti voglio appioppare, tu hai molto dentro di te, tu sei davvero speciale, anche solo perchè invece di tenertelo dentro lo mostri a tutti e permetti a tutti di attingere ad un pò della tua energia.
Ti chiedo solo un favore: le persone come te sono preziose, preziosissime, prenditi cura per prima tu del tuo valore, e non lasciare che la fatica di affrontare un cammino difficile come hai intrapreso tu, ti faccia credere il contrario. E' arcivero che non sei fuori dal tunnel quando hai raggiunto un peso consono ed è ancora stravero che quando sembra che le cose stiano andando bene non è detto che sia proprio così, ma proprio perchè hai questa lucidità e questa capacità di capire molto più della media delle persone, devi tenere duro (chi meglio di te può farlo?) e dire a te stessa che non hai bisogno dell'anoressia per essere speciale perchè speciale lo sei già! Io vorrei solo essere stata uno specchio per te, ma uno specchio ben pulito e non deformante. Cosa posso dirti ancora? solo GRAZIE! grazie delle tue parole e del tuo esempio, grazie davvero!
Pat

iLaRiA ha detto...

Spero tanto di non diventare una psicologa come quelle che hai descritto tu..e crecherò di impegnarmi perchè non sia così..
Grazie di cuore xchè leggerti mi sarà di un aiuto indescrivibile.
Un Bacio.

iLaRiA ha detto...

Spero tanto di non diventare una psicologa come quelle che hai descritto tu..e mi so impegnando tanto per questo.
Grazie perchè quello che scrivi mi sarà di un aiuto indescrivibile..
Un Bacio.

Veggie ha detto...

@ Anonima – “Facile” proprio non direi… Se fosse così facile condividere parti così intime di noi, probabilmente non avresti lasciato un commento anonimo… E non ho mai scritto che sia facile rialzarsi, anzi, viceversa, ho sempre scritto che è una delle cose più dure e più difficili che dovremo mai affrontare in tutta la nostra vita… Personalmente, non credo che ti manchi nessuna delle caratteristiche che elenchi… Forse soltanto – perdonami se mi permetto – la decisione di utilizzarle, queste caratteristiche. Non sono le mie azioni che devi mettere in pratica, perché non devi emulare nessuno.. Non servirebbe… Devi tracciarti la tua strada e trovare la forza di percorrerla… Niente cambierà se non sei tu a volerla cambiare. Hai ragione, puoi riempire il mondo di Post-It, non pesarti affatto e falciare tutte le etichette… puoi andare nella clinica per DCA più quotata del mondo ed essere seguita dagli psicoterapeuti più esperti… Se tu non vuoi iniziare a combattere, niente e nessuno ti salverà. Se non decidi tu di cambiare il tuo modo di pensare, se non sei tu a iniziare a dare meno importanza a certi pensieri, nessuno potrà farlo al posto tuo… Io non do ricette magiche per guarire, anche perché non esistono, semplicemente cerco di fornire il mio supporto e qualche consiglio utile a chi sta combattendo la mia stessa battaglia… Ma bisogna volerla combattere questa battaglia. Bisogna tirar fuori coglioni e controcoglioni. E, per inciso. Anch’io (chiunque di noi, direi…) se potessi tornare indietro rifarei tutto quello che ho fatto. Assolutamente tutto. Ogni mattina, quando mi alzo da letto, ho la tentazione di rifarlo. Ogni mattina so che dovrò iniziare a combattere per non restringere. Perchè restringere sarebbe davvero troppo facile. Ogni mattina, quando mi alzo da letto, penso che vorrei mettermi immediatamente a rifare tutto quello che ho fatto. E ogni mattina, quando mi alzo da letto, so che combatterò con tutta me stessa per impedirmi di rifarlo. Perché anche se fa male, anche se mi lacera, anche se mi spezza, so che in questo caso ne vale veramente la pena. L’anoressia resterà sempre la mia idea di paradiso. Ma è il ricovero quello che mi fa essere veramente forte. Quello che mi dà concretamente una possibilità. Solo il ricovero. Ed è perciò quello che ho iniziato a fare, che sto facendo, e che ho intenzione di continuare a fare. Per tutto il resto della mia vita.

@ Valentina84 – Le tue parole sono bellissime ed assolutamente vere… Lo so che questa è una lotta tutt’altro che semplice… Che ci fa stare male, pur sapendo di stare facendo la cosa giusta… Ma tua stai combattendo, Valentina, e stai facendo del tuo meglio… e questo è già tantissimo. Perciò non devi piangere… devi sorridere, sorridere ed essere fiera di te stessa e di quello che stai facendo… Perché cercare di trovare la forza di reagire è il primo passo per combattere… Io certo non posso dire niente sul fatto di abbuffarsi e/o di vomitare, perché non ci sono mai passata, e quindi non ho assolutamente la pretesa di capire cosa si prova e come ci si sente… (e ti ringrazio, Valentina, per aver provato a spiegarmelo in questo tuo commento…)… Però penso che tutti i DCA non siano che le varie facce di una stessa medaglia… Che la sofferenza sottostante all’illusoria felicità sia la medesima per tutte… E perciò, tutte abbiamo bisogno di trovare coraggio per iniziare questa battaglia e portarla fino in fondo… Con tutta la volontà che riusciamo a trovare, tutto il coraggio che riusciamo a tirare fuori, tutta la determinazione che riusciamo ad alimentare. Dobbiamo essere forti. Dobbiamo essere decise. Dobbiamo volerlo veramente. Dobbiamo lottare con tutte noi stesse. Perché ne vale la pena. Sì, davvero, ne vale la pena…

@ Duccia – Se tu sei il mio specchio… Allora rimandi un riflesso molto, molto, MOLTO migliore di quello che è, credimi… E se io sono il tuo specchio… allora questo è uno specchio che non ti rende giustizia… No, tu non hai bisogno di essere speciale… perché lo sei già…

@ Annarita – Grazie a te invece per le tue parole… Spero davvero che quello che sto facendo possa essere d’aiuto… Anche se lo fosse per un sola persona… Sarebbe già tutto…

@ iLaRiA – Ma tesoro, tu non diventerai mai una “cattiva” psicologa… perché tu sei una persona buona ed intelligente… E’ ovvio che non potrai mai avere piena empatia con cose che non hai vissuto in prima persona… ma sono assolutamente certa che farai del tuo meglio per aiutare le persone che si affideranno a te, e già solo questo significa tantissimo, credimi… E sono davvero contenta che il mio blog ti possa dare una mano… Anche se col tuo cuore grande grande sono continua che non ne hai bisogno…

@ egocentricamente/Pat – Innanzitutto sono io quella che deve ringraziarti per le tue parole, che mi hanno fatto veramente molto piacere e altrettanto riflettere… E’ bello che tu veda tutte queste cose in me, anche se non penso proprio di essere esattamente come mi hai descritta… ^^” Non mi sento particolarmente determinata né particolarmente modesta, diciamo che sto cercando di imparare ad essere il più obiettiva possibile verso me stessa, e quindi mi rendo conto di essere una persona tutto sommano “normale” e tutt’altro che speciale… Tu dici che la maggior parte delle persone ragiona in termini egoistici, ma io non credo che sia proprio così… o meglio, credo che sia così ed anche tutto il contrario… Mi spiego: dal momento in cui ho aperto questo blog, si sono unite tante altre ragazze che come me stanno combattendo contro l’anoressia, ed abbiamo cominciato ad aiutarci tutte a vicenda… quindi nella maniera più altruistica possibile… Ma, allo stesso tempo, sono consapevole del fatto che questo aiutare le altre mi serve anche ad aiutare me stessa… e questo è tutt’altro che altruistico… Non penso che sia possibile discernere tra altruismo ed egoismo, credo peraltro che questa dicotomia sia connaturata nell’essenza umana, ma sicuramente, a prescindere dal motivo per cui lo facciamo, siamo tutte potenzialmente in grado di passare qualcosa di positivo alle altre… Ed è per questo che sto continuando a tenere questo blog… Per aiutare me stessa e le altre… Io non credo di essere destinata a niente semplicemente perché non credo che esista un destino: il nostro destino è il nostro carattere, e tutto quello che avremo sarà tutto quello che ci saremo costruite. È per questo che combatto. Per non lasciare il mio futuro nelle mani del “destino”, ma per costruirlo unicamente con le mie mani… Sono certo d’accordo sul fatto che tutte noi siamo un mix di testa e cuore… e dobbiamo soltanto riuscire ad abbinare le due cose cercando di fare in modo che lavorino in maniera sinergica… Ed è una cosa in cui davvero tutte possiamo riuscire… Io non penso di fare qualcosa di speciale… penso di fare qualcosa che chiunque abbia vissuto la mia esperienza, al mio posto, farebbe… E sicuramente c’è bisogno di tenere duro… Non potrebbe essere diversamente, perché la strada è lunga ed è faticosa… Io non credo che si possa arrivare a sconfiggere definitivamente l’anoressia nel senso di “… e tutto tornò com’era prima d’iniziare a restringere”, perché penso che comunque un esperienza del genere graffia dentro così tanto da non essere reversibile, che certe cose rimarranno sempre distorte… Però sono assolutamente convinta del fatto che si può arrivare a convivere con l’anoressia, a conviverci combattendola giorno dopo giorno, senza farsene sopraffare, a resisterle… E’ in questo che consiste il percorso di ricovero… Un percorso che dura una vita, e che può portare lontano, tanto lontano… là dove c’è la luce. Ed in quanto agli specchi… credo che, in modo o nell’altro, ci abbiano già influenzato fin troppo, perciò… non essere uno specchio per me… Ma combatti al mio fianco… Perché possiamo essere più forti insieme…
GRAZIE lo dico io a te…

egocentricamente ha detto...

Certo che sono con te, anche se non ho problemi alimentari o perlomeno non ci sono mai incappata a tal punto da farli evidenziare come problemi. Io combatto il mio dolore personale che si chiama "non accettazione" e che può anche avere la forma di un corpo tutto sommato normale, che passa attraverso la stima di tante persone ma non la mia. Io combatto da anni con una bambina interna che cerca di farsi volere bene da tutti e la prima che non le vuole bene sono io. Sai cosa mi ha fatto da specchio? la mia bambina reale, mia figlia maggiore! quando ho rivisto in me gli stessi atteggiamenti dei miei genitori (in buona fede credimi) mi sono sconvolta a tal punto da decidere di cambiare. Intanto ho puntato su di me, ho deciso di dare uno scopo a quello che so fare e che mi dà soddisfazione. Mi sono rimessa in discussione e sto raggiungendo un buon compormesso con l'andare del tempo. Come te anche io faccio un viaggio (lungo per tutta la vita), ma anche se viaggiamo su sentieri diversi troviamo il buono l'una nell'altra perchè non siamo banali. Non pensare che stia passando da un estremo all'altro, ma se guardi obiettivamente, non tutte le ragazze arrivano alle tue conclusioni, e non ho volutamente citato "tutte le ragazze con disturbi dell'alimentazione", io mi riferisco alle ragazze cosiddette normali e felici, quelle che sono figlie delle amiche delle nostre madri, che ci spiattellano sempre i loro pregi e evidenziano i nostri difetti. Il fatto che tu abbia una esperienza condivisibile e che tu riesca ad essere d'aiuto ad altre ragazze che hanno vissuto percorsi simili, e tu lo faccia al meglio di te è pregevole, ma tu sei d'aiuto anche a chi non ha passato le stesse pene tue. In una cosa hai ragione: chi non ha sofferto non capisce, e pensa che dopo poco si torna a posto. Queste sono le persone banali o meglio superficiali, che si accontentano del lato estetico del problema non del lato profondo, ma sono la maggior parte. Sono quelli che danno la colpa ad altro, che si nutrono di luoghi comuni, di isole di famosi, di amici e di grandi fratelli, e che puntano tutto sulla meta e non sul viaggio. Possono essere sia laici che religiosi perchè mancano di morale a prescindere da cosa fanno per lavoro o studio. Tu metti davanti a tutto il valore assoluto dell'essere umano, della vita come possibilità. E' questa la tua forza enorme che serve per il tuo percorso, ma anche per altri percorsi non necessariamente legati all'anoressia. E questo non è per niente banale, qui non occorre essere obiettivi, qui basta essere statistici: se ciò che tu sei fosse la norma il mondo sarebbe un posto migliore! Batti il cinque sorella!

Anonimo ha detto...

Veggie, scusami. Con "facile condividere le tue idee e le tue parole ma difficile mettere in pratica le tue azioni" non intendevo... come dire... non volevo dire che quello che dici non serve. Nè che è facile DIRE quello che dici. Ma che, dopo averlo letto, senza scrivere il proprio nome e senza esporsi in prima persona, (per me) è naturale essere d'accordo con te. Ma purtroppo è difficile riuscire a fare quello che hai fatto tu ("mettere in pratica le tue azioni")... non so se sono riuscita a spiegarmi adesso...
Non volevo assolutamente svalutare i tuoi post, anzi, sono la prima a frequentare assiduamente il blog proprio perché è una luce nel buio e ti assicuro che di luci in questo tipo di buio ce ne sono proprio poche.
Io come hai detto e come già sapevi non riesco neanche a scriverlo il nome quindi...
si, in sintesi, hai ragione su tutto. Sappi comunque che ti ammiro, davvero.
E SCUSA se ti ho offesa, non era mia intenzione farlo. Spero che tu sappia chi sono, tra poco metterò il nome, dammi ancora qualche giorno...

Clelia ha detto...

Le tue parole sono stupende... un inno alla normalità dopo il calvario inutile...

un abbraccio

Clelia

Anonimo ha detto...

mi perdo spesso qui dentro, a leggere le tue parole, a leggere la tua vita.
anche se non posso definirmi anoressica, i tuoi racconti mi fanno capire
a cosa potrei andare avanti con i miei pensieri.
grazie.

Anonimo ha detto...

A anonimo e Valentina84:

Le azioni del passato non vanno rinnegate o cancellate, nè vanno svalutate… Nel bene e nel male ti hanno portato ad essere quello che sei oggi, ti hanno portato qui oggi, in questo blog, in questo momento, di fronte a questa svolta… E sì, se potessi rifaresti ogni singolo passo … Ma tornando INDIETRO, ripercorreresti quelle sbagliate scorciatoie NEL PASSATO… Il futuro… Quello è un’altra cosa…

“Non c'è nessun errore. Gli eventi che attiriamo su di noi, per quanto spiacevoli che siano, sono necessari per farci imparare ciò che dobbiamo imparare... Qualsiasi passo facciamo, è necessario per raggiungere i posti in cui dobbiamo andare..."(R.Bach)

Anonimo ha detto...

Stasera io vorrei solo che tutti avessero un po' di amore, quel che basta. E che tutti avessero gli occhi per vedere quanto amore c'è già, a volte nascosto...
Vorrei solo che tutti fossero amati e che il male andasse via, almeno un po'... perchè tutti meritano un po' di amore... e sembrerà banale ma stasera io prego la mia mamma che tutti trovino un po' di pace, e di amore per se stessi.
Sei molto amata Veggie. E come tu tieni la mano a tante guerriere, anche noi teniamo la mano tua e tifiamo per te...
E per quel che può servire io sono fiera di te, anche se non ho mai sentito la tua voce o annusato la tua pelle ma non mi importa stasera.
Stasera chiedo solo un po' di forza e di coraggio per ricominciare a cercare solo quello che fa bene ad Elena. E di seguirlo.

Veggie ha detto...

@ egocentricamente – E la “non accettazione” è il punto focale di tutti i DCA, in fin dei conti… la non accettazione di un corpo che non è in sincrono con la nostra mente… Non hai problemi alimentari eppure, stranamente o forse no, le tue parole potrebbero benissimo applicarsi ad una qualsiasi di noi… Il giudizio che conta è sempre quello altrui e non il proprio… La bambina che cerca di farsi ascoltare ma che viene chiamata ad essere adulta… Tutte cose che sono simili… Così come la necessità di rimettersi in discussione e d’iniziare questo viaggio che non finisce per tutta la vita. Forse i sentieri che stiamo percorrendo portano da parti diverse, ma si dipartono da un background tutto sommato comune. Ed è forse per questo che, nonostante la diversità di facciata, possiamo trovare un punto d’incontro. Poi, è ovvio che chi certe cose non le ha vissute non le capisce. Lo vedo su me stessa. Lo vedo pensando a quelli che potevano essere i miei pensieri sull’anoressia stessa quando, ad esempio, frequentavo le scuole medie, prima che il tutto avesse inizio. E mi rendo conto che… bè, con tutta la mia buona volontà, ma.. non me ne rendevo assolutamente conto. Non capivo proprio. Ed è questo che adesso capita a tutti gli “esterni”. Non capiscono. Non lo fanno per cattiveria, e talvolta neanche per superficialità, ma proprio non capiscono. Non possono capire semplicemente perché l’hanno vissuto. Se sono particolarmente empatici, potranno tutt’al più arrivare a comprendere. Ma non potranno mai capire. Del resto, non ha poi tutta questa importanza. Penso alla mia migliore amica del cuore, Duccia: lo so che lei che non ha mai vissuto l’anoressia non può capirmi. Ma, a suo modo, riesce a starmi vicina più di ogni qualsiasi altra persona. Perciò, il fatto che non possa capirmi, non è un problema. O soltanto che quando ho toccato il fondo lei c’era. Era fuori, ma c’era. E una persona che aspetta un cuore chiuso, forse è anche in grado di farlo tornare in vita. Dato che si tratta di una persona che non è in grado di capire quest’oscurità, forse è riuscita a scovare risposte che io, essendoci immersa, da sola non sarei riuscita a trovare. Poi, certo, ci sono le persone che dici tu. Tutt’altra pasta. Persone che vanno avanti a pregiudizi e girano la testa per non vedere. Persone che dovrebbero provare a soffrire per capirlo, ma che in realtà passano tutta la loro vita a schivare tutto ciò che possa comportare sofferenza. Magari contemplano pure la sofferenza altrui e si compiacciono perfino di provarne pietà, di fingere di partecipare. Ma in realtà, di questa sofferenza non ne sanno niente e neanche vogliono saperne. Bisogna prenderne atto e lasciar perdere questo genere di persone che possono solo farci male. E cercare invece quelle che sono le persone che, viceversa, in un modo o nell’altro, possono starci a loro modo vicine e aiutarci a combattere questa battaglia… E io credo che tu sia una di quelle… In mio cinque c’è, lo senti? Batte forte contro il tuo…

@ Anonima – Tesoro, ma certo che io lo so chi sei anche se non metti il nome… Non devi sentirti in obbligo di farlo… Devi fare unicamente quello che ti senti, senza forzature… Se per il momento ti senti più a tuo agio a lasciare il commento anonimo, fai pure… Ho lasciato questa possibilità apposta per fare in modo che chiunque avesse da dire qualcosa potesse dirla… Quindi fai unicamente e solamente quello che ti senti… Unicamente PER TE SYTESSA, okay?!!... Non mi sono offesa, ci mancherebbe altro! Figuriamoci se mi offendo per le cose che mi scrivi TE… non potrei mai sentirmi offesa da te!... Piuttosto, scusami te se sono stata un po’ “dura”… Ma credimi se ti dico che l’ho fatto con le migliori intenzioni… Bellissima, lo so che è difficile… Lo so che è maledettamente difficile… Lo so che è la cosa più difficile della nostra vita… Non è una cosa che succede dall’oggi al domani. Non è un’influenza che prendi l’aspirina e la febbre sparisce… magari lo fosse!... E invece è una guerra, un qualcosa che bisogna combattere giorno dopo giorno… Ma sappi che è una guerra che tu puoi affrontare – ne hai tutta la forza – e da cui puoi uscire vittoriosa in ogni battaglia. Puoi fare quello che ho fatto io, e puoi farlo molto, MOLTO meglio di me… Spero di leggere presto un tuo commento ad un mio post in cui mi dici che non sono più io la tua luce, perché sei riuscita a tirare fuori la forza, il coraggio, la grinta e la determinazione (che dentro hai) e che ti faranno brillare come la più bella delle stelle… Spero di leggere presto che sei diventata la tua stessa luce… Ti abbraccio forte forte… E ti sono sempre vicina, lo sai…

@ Clelia – Grazie… anche le tue lo sono…

@ Anonima – Perditi pure quanto vuoi… Il mio blog è qui per questo… Spero davvero che in qualche modo possa esserti d’aiuto… qualsiasi cosa questo significhi per te… Affinché tu non possa cadere nello stesso baratro in cui sono caduta io… E possa comunque lottare… Senza arrenderti mai…
Ti abbraccio forte…
Grazie a te…

@ Duccia – Moderatrice… ^_____^

@ Elena – Hai detto tutto da sola… Non posso fare altro che chinare la testa e ringraziarti… Sappi che la tua mano la sto stringendo forte forte forte… Non importa conoscere la voce o l’odore di qualcuno per starle vicino… Forse già così riusciamo ad essere più vicine di quel che sembra… Ti auguro di trovare tutta la forza ed il coraggio che ti serve per affrontare anche questa battaglia… e di portarla fino in fondo. Sono assolutamente certa che tu ce la possa fare. Faccio il tifo per te. Ora e sempre. Ti stringo…

Chelsea. ha detto...

Veggie le tue parole danno forza alle persone.
Questo non è un blog stupido come la metà in circolazione, è duro, è vero, ti butta la verità in faccia, ti costringe a reagire.
Mi piace.
Lo seguirò.
Mi farebbe piacere scriverti una mail.

Chelsea.

Veggie ha detto...

@ Chelsea – Ti ringrazio. Mi fa veramente tanto piacere se lo segui, se commenti, se possiamo, tramite questo blog, stabilire un contatto. Il mio indirizzo mail ce l’hai… è lì in alto sulla colonnina di destra del blog… ^__^

 
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