Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

lunedì 9 marzo 2009

Anoressia: C'è un tombino aperto sulla mia strada

Il ricovero dall’anoressia, con i suoi progressi e le sue ricadute, può essere secondo me considerato un qualcosa come un percorso su una strada in cui c’è un tombino aperto.

Capitolo 1
Sto camminando per strada e c’è un tombino aperto.
Non lo vedo, e ci cado dentro.
È freddo, scuro, cancella ogni speranza, e ci vuole un sacco e una sporta di tempo per trovare il modo per uscirne. Non dipende da me!

Capitolo 2
Sto camminando per la solita strada.
C’è un tombino aperto. Un tombino aperto bello grande. Lo vedo, ma ci cado dentro comunque.
È freddo, scuro, cancella ogni speranza, e ci vuole un sacco di tempo per trovare il modo per uscirne. Ancora una volta, non dipende da me!

Capitolo 3
Sto camminando per la stessa strada. C’è un tombino aperto.
Lo vedo, e decido ancora una volta di caderci dentro.
(…Sta diventando un’abitudine…)
Ma stavolta tengo gli occhi aperti, mi lascio guidare dalla luce che vedo provenire dall’altro, e riesco ad uscirne in maniera più rapida e più agevole. Dipende da me.

Capitolo 4
Sto camminando per la medesima strada, c’è un tombino aperto.
Lo vedo, e ci cammino intorno superandolo senza caderci.

Capitolo 5
Sto camminando per un’altra strada.

Spero che l’analogia sia valida per tutte voi… dal primo – ma soprattutto – all’ULTIMO capitolo…

28 commenti:

Samy ha detto...

bellissimo, non c'è modo migliore per descrivere l'analogia... ho deciso di combattere ma mi accorgo che spesso mi ci butto a capofitto dentro al tombino senza curarmi del male che posso farmi. so di avere le capacità di uscirne, perkè nn basta dire, posso farcela o voglio farcela... no, non basta dirlo, non basta pensarlo, bisogna avere in testa il concetto di buttare la vekkia cartina stradale "sicura", dove abbiamo segnato tutti gli svincoli che ci facevano meno paura e prenderne una nuova magari senza una strada segnata ma almeno priva di tombini ^_^ tanto se stai bene ovunque tu vada nulla potrà scalfirti.

NERO_CATRAME ha detto...

Sei fantastica Veggie.Cado e poi rinasco,ricado e poi rinasco ed ora sto attento a non cadere.

Anonimo ha detto...

Spero vivamente che tu non debba mai più incontrare quel tombino aperto...
Felice sera :-)
Pachucha.

Ail Finn ha detto...

bellissima analogia Veggie. Peccato cambiare strata sia un'impresa tanto difficile... che a vedersi da fuori quasi non pare possibile... Ci sono cose che se non hai vissuto davvero non capirai mai...

Anonimo ha detto...

Bel post, davvero.

Mi è piaciuto, molto sensibile e delicato.

L'anoressia è sempre qualcosa che ho visto da lontano, ma spero che questo blog sia un'occasione per approfondire questo problema.

Grazie.

Anonimo ha detto...

rieccomi...sono tornata sabato da Madrid...esperienza toccante...difficile...quasi impossibile da superare!!
i tuoi post però mi fanno sempre sentire un po' "meglio"...sento un po' piu di calore intorno a me...un po' piu di luce...un po' piu di affetto!!!
e anke se siamo separate da un monitor è come se sentissi le tue braccia stringermi forte!!
domani ti scriverò una mail e ti racconterò tutto per bene..
ora il freddo mi coglie tremendamente e nn ce la faccio piu a stare al pc!!
ti abbraccio tesoroo mio
Mary

Pupottina ha detto...

importanti il 4 ed il 5 capitolo....
la storia non deve ripetersi, ma bisogna arginare il pericolo e superarlo ^____________^

Anonimo ha detto...

Capitolo 3 bis: Sto camminando per la strada. C’è un tombino aperto.
Lo vedo, e rimango sospesa con un iede sul vuoto e un piede ancora sulla strada. Vacillo e attendo. Dipende da me.

Anonimo ha detto...

Capitolo 3 bis: Sto camminando per la strada. C’è un tombino aperto.
Lo vedo, e rimango sospesa con un iede sul vuoto e un piede ancora sulla strada. Vacillo e attendo. Dipende da me.

La Ely ha detto...

Mi piace molto questa metafora. Ti potevi limitare al tombino, ma ci hai aggiunto l'ultimo capitolo: camminare per un'altra strada.
Se prima tutto ha un sapore di inevitabilità, di sorta di rpedestinazione, tutto cambia quando entra in gioco la volontà. Volontà che non si limita a guardare da fuori il tombino, che con la sua oscurità ci richiama sempre, ma significa invece prendere un'altra via, spostarsi quasi fisicamente da quel circolo vizioso. Sapere che esiste quella strada e quella voragine, ma non cercarla più.
Immagine davvero calzante.
Speriamo che tutte/i possano attraversare queste fasi. ^_^

Asha Sysley ha detto...

Cara Veggie.
Ora il periodo "brutto" è il mio. Sono ritornata fortemente alla Bulemia e a tutto quello che questa comporta. Non riconosco più il mio Essere specchiandomi e mi nascondo nel mio lavoro e nei miei amici virtuali. Il resto è accidia, verso di me e verso gli altri.
Non ho trovato mai il coraggio di scriverti e spesso ciò che leggevo mi dava fastidio, ma solamente perchè era vero e sapevo che avevi ragione e la tua forza di andare avanti cozzava con la mia che non c'era.

Non so da che parte iniziare per aiutarmi. E anche a scriverlo mi viene da piangere e vorrei cancellare tutto.

Capita. Ma nulla è per caso

Lindylinda ha detto...

.. favoloso..

Anonimo ha detto...

Ciao Veggie! Sono Fede! Torno a sfogliare il tuo racconto virtuale. Come stai? Ho letto quest'ultimo post e personalmente credo di essere ferma al capitolo 2. Quel tombino lo vedo, ma non lo evito. Decido di caderci, sprofondo e mi trovo ancora in fase di caduta libera. Vuoto. Blackout. Scusa la mia assenza, ma non ci sono stata per circa una settimana. Ho persino cambiato blog, infatti mi sono loggata col nuovo link, così spero di non perdere i contatti con te, che ormai sei entrata a far parte delle mie giornate come un'amica fidata e sincera :) Ti lascio un abbraccio forte forte, spero a te vada tutto alla grande, come meriti! Fede

Samy ha detto...

a allthatjazz bellissima, è vero anche questo

Vele Ivy ha detto...

Bravissima, esempio molto calzante! Credo che valga anche per molte altre situazioni, in tutti i casi in cui ci si crea della sofferenza. Ma si può cambiare strada dopotutto, no? Un abbraccio!

follementepazza ha detto...

per come sono imbranata e ostinata nel commettere sempre gli stessi errori penso che ci andrei a finire sempre nel tombino..

Annarita ha detto...

Brava, Veggie! Una metafora azzeccatissima.

Il capitolo 5 è quello che auguro sia anche l'ultimo e il definitivo.

Un abbraccio, carissima:)

Anonimo ha detto...

Veggie! Ciao amica, sono qui in questa splendida giornata di sole. Vengo a trovarti per ringraziarti del video che mi hai mandato. Sai, mi hai commossa. Avevo scaricato quella canzone tempo fa, adoro la musica country!! Sono parole di un padre, di una madre, o di un'amica speciale come te. Danno forza, non mi fanno sentire sola, come avevo scritto tempo fa :)
Io sono qui per abbracciarti di parole dolci come te!
Ti voglio bene!
Fede

Anonimo ha detto...

Bella questa analogia.
E tu sai essere diretta e incisiva come al solito.

Un bacione grande,

.Clara.

ps: fossi in te passerei dal mio blog... sei stata citata nel mio ultimo post. So che mi odierai per la patata bollente che ti ho scaricato ma... c'est la vie ;P
Muahahahahah.
Ehm.

Un bacione grande grande.

Anonimo ha detto...

*_* ma... Wow!
Che fygha l'idea. XD

Brava Veggie. Bacino.

che tristess i miei commenti XD

Anonimo ha detto...

Metafora perfetta... E chi se ne frega della "poeticità"( credo di aver appena inventato una nuova parola ^^"), l'importante è che colga il segno... Ognuno scriverà quei capitoli a modo proprio... Alcuni saranno più lunghi di altri, alcuni troppo brevi, alcuni lenti, altri scorreranno veloci sotto le vostre dita, le vostre mani...E altri sembreranno interminabili... Ma poi ecco il capitolo 5... La fine e l'inizio di tutto...

La grandezza delle persone sta nelle infinite possibilità che si trovano di fronte senza nemmeno saperlo...

Maria Grazia Manera ha detto...

Ciao Veggie,
ho letto il tuo post ed ho trovato molto espressiva l'immagine di un tombino aperto sulla nostra strada. Credo che parlare per immagini rende molto più semplice afferrare un concetto. Quello che tu hai visivamente espresso così bene è un percorso - molti hanno "tombini" e "strade" che incontrano volontariamente tutti i giorni; quando però entra in gioco la forza personale non si tratta più di uscire dal tombino nel migliore dei modi, ma di scegliere un'altra strada. A volte basta vederla, l'altra strada...
complimenti davvero, ciao a presto
Grazia

Anonimo ha detto...

sarebbe bello poi anche chiudere il tombino una volta per tutte! ma forse serve una mano per questo :)
ti auguro una serena nottata, priva di tombini aperti ovviamente!
:) un bacio,
Lizard

Anonimo ha detto...

Capitolo 2.
Ferma. Inchiodata. Fissa. Da tempo immemore.
Ormai l'ho imparato a mente. Eppure i miei occhi continuano a rileggerlo.
E' un capitolo dannatamente inifinito esattamente come lo è la mia stupidità.
E scrivo ancora qui, cazzo.

Veggie ha detto...

@ Samantha – Ciao bellissima, bentornata… Non sai quanto sono felice di leggere le tue parole… Intendo dire, sono felice di leggere che stai combattendo… lo sai che non sei sola, vero?! Lo sai che io sto lottando fianco a fianco a te, vero?!... Sì, lo so, a volte il richiamo di quel tombino è irresistibile, anche se sappiamo quanto male può fare caderci dentro… Forse ci facciamo del male perché, in fin dei conti, è così bello quando smettiamo di farcene ed iniziamo a prenderci cura di noi… Perciò, tutto quello che dovremmo cercare di fare è lasciare il freno a mano che stiamo disperatamente tirando, e lasciarci andare… E così potremmo vedere che si può alzare lo sguardo accorgendoci che c’è un mondo tutt’intorno, che c’è una vita davanti, e che aspetta solo che noi decidiamo di viverla… Certo, quello che è “vecchio”, quello che è consueto, in un suo certo qual modo rassicura… anche se fa male, siamo preparate a quello che succederà, è così che ci diciamo… Ma adesso dobbiamo trovare dentro di noi il coraggio di scegliere di provare qualcosa di nuovo, e di correre il rischio che le cose possano andar meglio. Sì, non è un errore, ho scritto proprio così: correre il rischio che le cose possano andare meglio. Perché questo ci fa paura… Ma adesso è arrivato il momento d’iniziare a lottare per noi stesse… e per riprendere in mano la nostra vita…

@ NERO_CATRAME – Cadute e ricadute sono inevitabili nel percorso di ricovero dall’anoressia… ma trovare la forza di rialzarsi è tutto quello che ci serve per non arrenderci e continuare a costruire, ogni volta con maggior coraggio e determinazione…

@ Pachucha – E io spero la stessa cosa per te… ^__^ Ti abbraccio forte forte…

@ Coniglia Mannara – Vero, certe cose le si possono capire solo vivendole… Per questo la gente che ci guarda dall’esterno fa tanta fatica a mettere a fuoco e ci giudica dandoci un’etichetta e continuando a leggere quella senza approfondire, senza rendersi conto che, sotto, c’è una persona… Lo so che cambiare strada è difficile, tesoro… è una delle cose più difficili che ci siano… Le meccaniche dei DCA, per quanto perverse, sono consuete e forniscono un’innegabile rassicurazione… Ma se quello che ci rassicura allo stesso tempo ci distrugge… Forse è arrivato il momento di provare a darci un’altra possibilità…

@ Asterione – Grazie a te… Spero davvero di poter essere d’aiuto per aiutarti a capire qualcosa di più dell’anoressia… Grazie per e tue parole…

@ Mary – Ehilà, bentornata tesoro!! ^__^ Spero che, nonostante tutte le difficoltà, la tua gita a Madrid ti abbia portato comunque qualcosa di positivo… Sono contenta che i miei post possano esserti d’aiuto, è la cosa che desidero di più… E io sai che io ti abbraccio sempre sempre, anche da lontana, anche attraverso un monitor, anche attraverso ogni qualsiasi modo sia possibile, io ti sono sempre molto più vicina di quello che credi… O forse già lo sai, lo senti… Le mie braccia ti stringono sempre forte… e combattono insieme alle tue… Perché possiamo essere più forti… e guadagnarci almeno una possibilità di vittoria… Ti mando una bacio grande, splendida…

@ Pupottina – Rendersi conto che il pericolo esiste non è affatto facile… Ma una volta acquisita questa consapevolezza, dobbiamo fare di tutto per lottare e per scegliere una strada alternativa che ci offra almeno la possibilità di non farci del male…

@ allthatjazz – Semplicemente perfetto… Ma è ricordati che è un capitolo. Una fase. E che tutto si focalizza nella parte finale: dipende assolutamente da te. E tu ce la puoi fare. Puoi fare un passo indietro ed aggirare l’ostacolo. E continuare poi a camminare verso una nova alba più bella che mai…

@ La Ely – Ecco, la predestinazione è una di quelle cose in cui io non credo. Credo invece che il nostro destino sia il nostro carattere, e che l’unico futuro che abbiamo è quello che noi stesse saremo in grado di costruirci. Il tombino ci richiamerà sempre, questo è indiscutibile, perché dentro a quel tombino, poiché non vedevamo niente e quindi eravamo immuni dall’ambiente esterno e quindi focalizzate unicamente sull’essere noi per noi stesse, alla fine siamo state bene. Bene come forse non eravamo mai state bene prima. Perciò ricadere in quel tombino sarebbe facile, perfino troppo. La forza nella strada del ricovero è quella di conoscere la strada col tombino, ma di scegliere comunque, giorno dopo giorno, un’altra strada… Sapendo che questo non ci renderà forse altrettanto felici, ma che forse, alla lunga, ci potrà dare tutto quello che in un tombino non avremo mai potuto trovare… la luce…
P.S.= Mi unisco alla tua speranza… Forza ragazze!!

@ ashasysley – E invece non hai cancellato… E questa è già una cosa importantissima… Un primo passo veramente fondamentale. On evi perciò piangere, devi sorridere per la forza che hai dimostrato riuscendo a scrivere questo commento innanzitutto… Sappi che ti ammiro moltissimo per quello che sei riuscita a fare… Come hai scritto tu stessa, nulla è per caso. Se dopo tanto tempo hai lasciato questo primo commento, vuol dire che qualcosa è già cambiato, che comunque dentro di te c’è la voglia di fare qualcosa per cambiare la situazione attuale, c’è la voglia di combattere. Da dove iniziare? Inizia da te stessa. Ma un passo alla volta, con calma, senza pretendere troppo e tutto insieme. Pensa a una cosa che ti fa piacere, che ti fa piacere per te stessa, e conceditela. Fatti un piccolo regalo. Inizia con dei piccoli gesti d’amore verso te stessa. Quando ti specchi, non fermarti alla superficie, ma guarda dentro, più in profondità… e vedrai che il tuo Essere è lì… non sulla superficie dello specchio, ma un po’ più in profondità… dietro ai tuoi occhi… Datti una possibilità ancora. Prova a ricominciare a combattere. Prova a ricominciare a vivere. Non hai niente da perdere e tutto da guadagnare. I periodi brutti sono inevitabili, ma fortunatamente non eterni… dopo la tempesta torna sempre il sole… Soprattutto se dentro di te trovi la forza e il coraggio di soffiare sulle nuvole allontanandole…

@ Balua – Grazie… Anche tu lo sei…

@ Fede – Ciao bellissima!! ^__^ Non ti preoccupare per l’assenza… Sono comunque veramente contenta che tu sia tornata qui!… ti ringrazio per avermi lasciato il tuo nuovo link, in maniera tale che io possa continuare a leggerti… Grazie… Per quanto riguarda quello che mi hai scritto… bè, vediamola così: il Capitolo 2 è pur sempre meglio del Capitolo 1. Se sei al 2, significa che il primo passo l’hai già fatto. Che hai una consapevolezza alle spalle e che non ti fai più cogliere impreparata. Ora c’è il 3. E poi il 4 e il 5. E’ ovvio che non si avvicenderanno dall’oggi al domani, Ci vuole tempo, pazienza e determinazione. Ma tu ce la puoi fare. Del resto, come si suol dire, “distance doesn’t matter, it’s only the first step that is difficult”… Se cadi, ricordati che lì sotto ci sono io e che ti afferro…
P.S.= Sono contenta che la canzone ti sia piaciuta… Credo che adesso penserò a te ogni volta che l’ascolterò… Non sei sola, no… Io ti sono sempre vicina… Ti voglio bene…

@ Vele/Ivy – Sì, può darsi che sia un esempio valido anche per altre cose, non ci avevo pensato… Ma certo che si può cambiare strada… si deve fare di tutto per riuscire a cambiare strada… accorgendoci così che c’è stato almeno un qualcosa di guadagnato…

@ Follementepazza – No, io penso proprio di no… E una delle dimostrazioni è che leggi questo blog e commenti… e usi così del tempo che potresti invece impegnare per andare a ricadere in quel tombino… La vita ci segna, e quando lo fa c’insegna a non ripetere di nuovo gli stessi errori… magari a volte ci ricadiamo comunque, spinte dalla forza dell’abitudine, ma a poco a poco riusciamo a distaccarci e a percorrere anche alte strade… E sono sicurissima che prima o poi anche tu riuscirai ad abbandonare la strada vecchia per la nuova… ^__-

@ Annarita – Grazie mille… E’ quello che auguro anch’io a tutte quante…

@ Clara – Tanto per cominciare, non ti odierei nemmeno se mi scrivessi delle infamate… (ma sarà che ancora non sono passata dal tuo blog, e quindi non ho visto a cosa mi hai messo di fronte…^^”) Comunque, ti ringrazio per le tue parole… credo che la vita, ad un certo punto, sia necessario affrontarla di petto… E combattere… Continuiamo a farlo insieme…

@ Elena – Macchè tristezza, tesoro! Ti dico semplicemente GRAZIE… Io sono felice solo perché stai qui e mi sopporti… ^__- Ti abbraccio forte fortissimo, mia bella…

@ Duccia – Non sono le parole quelle che contano, è quello che le parole ti comunicano, ti fanno entrare dentro, quello che segna… Ognuna poi ha la sua strada, ha la sua storia… Necessariamente tutte differenti, come noi lo siamo… Ma con un epilogo comune a tutte, prima o poi…

@ pheqof – Grazie per le tue parole innanzitutto… Trovo che le analogie possano aiutar a vedere le stesse cose con occhi diversi… e questo può essere un aiuto per affrontarle con una mentalità differente (almeno lo spero!)… Molte cose che sembrano incontrollabili nella nostra vita, in realtà le possiamo controllare con delle semplici scelte… e tutta la nostra fora consiste nel riuscire a fare la scelta giusta… quella per noi stesse, e non contro noi stesse…

@ Lizard – Ciao tesorina! Hai ragione, bisognerebbe anche imparare a chiudere quei tombini… Ma contentiamoci di fare un asso alla volta… Intanto, cerchiamo d’imparare ad evitarli… Chiedere aiuto se ne abbiamo bisogno… e cercare quanto più possibile si aiutarci noi stesse… E vedrai che un giorno anche noi cammineremo per strada tenendoci per mano e non ci sarà nessun tombino ad insidiarci, perché anche se dovessimo mettere un piede in fallo la nostra reciproca stretta c’impedirà di cadere… Continuiamo a combattere ancora insieme…

@ Anonima – Non sei affatto stupida. Devi solo mollare il freno a mano che stai disperatamente tirando… E allora ti accorgerai che la macchina non sta ferma perché è rotta… Sta ferma solo perché tu non le permetti di ripartire…

volpe ha detto...

ciaoo grazie x esser passata nel mio blog..è facile parlare ma difficile agire..ora mi sento di fare cosi e finkè starò bene continuerò a farlo!

ps:bel blog!;);)

Anonimo ha detto...

A Anonimo:

E se lo scrivere ancora qui, come dici tu, fosse l'inizio del terzo capitolo?

Veggie ha detto...

@ volpe – Non è mai facile fare quello che è giusto… Ma è necessario farlo prima che sia troppo tardi… Quando male e bene si fondono così intimamente da essere pressoché indistinguibili, si cade… Devi combattere, allora… ma non contro te stessa… per te stessa…
Ti abbraccio…

@ Duccia - ^____^

 
Clicky Web Analytics Licenza Creative Commons
Anoressia: after dark by Veggie is licensed under a Creative Commons Attribution-NoDerivs 3.0 Unported License.