Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

sabato 4 luglio 2009

Promemoria giornaliero

Ho programmato la suoneria del mio cellulare ogni mattina alle 9, affinché non appena premo il tasto per stopparla, sul display compare un messaggio da ricordare.

Qual è il mio promemoria giornaliero?

"I like myself".

Sì. Questo è ciò che il mio cellulare mi dice di ricordare.

Talvolta tutte noi abbiamo bisogno di tenere queste parole bene a mente. Perciò, provate a fare come me e ad inserire questo promemoria nel vostro telefonino. Okay, lo so cosa state pensando in questo momento. State pensando: “Ma io non mi piaccio!!”. Bè, se non vi piacete oggi, non dovete far altro che aspettare. E continuare a leggere il messaggio che compare sul display del vostro cellulare giorno dopo giorno. E, a poco a poco, leggendo ogni giorno quelle parole, inizierete a scivolarci dentro… e vi accorgerete che non sono altro che la verità.

41 commenti:

Vele Ivy ha detto...

Una volta in un film ho sentito questa frase: "Col tempo, ho imparato ad essere la migliore amica di me stessa". Mi è piaciuta molto!

`·. ̧ ̧.· ́ ́ ̄`··.Giusy·`·. ̧ ̧.· ́ ́ ̄`· ha detto...

Vero...condivido con Vale tesoro,anch'io qualche anno fà non mi piacevo fisicamente ero molto in sovrappeso...non mi accettavo...la mia era fame nervosa dovuta da dispiaceri,ma un bel giorno gurdandomi allo spechio o detto:No Pina tu vali,non devi abbatterti inquesto modo!mi gurdavo allo specchio e con l'aiuto di una cara amica ripetevo:io mi amo come sono bella...per giorni mesi...è servito tanto,mentalmente.Ho cominciato con una dieta equilibrata da una specialista,ho perso 16 kg,sono uno schianto!!il mio corpo è come allora...mi sento bene con me stessa amo me stessa con tutta l'anima...prima mi abbuffavo(scusa il termine)ora mangio ma quel che basta per saziarmi.Quindi anch'io metterei su questa suoneria!!sei grande Vegie e sempre losarai tesoro.Un forte abbraccio.

(Mai più)Enigma ha detto...

bella idea! io invece una frase del genere l'ho messa nel 'messaggio di benvenuto'.. quello che compare quando accendi il cell! cmq... ho passato la maturaaaaaa!:-) finalmente sono libera! ora posso concentrarmi veramente su me stessa! e ora più che mai sono convinta di voler star meglio! ho preso una decisione: inizierò a seguire alla lettera la dieta, e a fine mese mi farò aumentare le calorie. lo voglio fare... lo devo fare, solo x me stessa!!e stavolta sul serio, sono pronta per ricominciare! un grandissimo abbraccio

Nymph ha detto...

Io i luoghi comuni li detesto. Nel senso che d'accordo, magari una persona pensa di sapere ogni cosa ma almeno tace... e invece quelli che mi rompono parlando di argomenti che non cononosco, mi danno proprio ai nervi!

Io mi piaccio. Una giornata rara e preziosa, allora, ma ogni tanto saltano fuori quei giorni in cui non importa quanto pesi, come sei o cosa è successo il giorno prima: ti senti splendida, bellissima e intoccabile da tutto e tutti. In certi giorni credi davvero di poter fare tutto quello che vuoi.

blu ha detto...

Ciao Veggie!!!
davvero bella quest'idea!
mi piace mlt!
6 veramente una grande!!kiss un abbraccio enorme!!
Sandy

balua ha detto...

ci si deve ACCETTARE, se non piacere, se non altro..

-- bella idea Veggie!!

Anonimo ha detto...

Dobbiamo impare a volerci bene..
Un abbraccio.
Pachucha

DARK - LUNA ha detto...

E' un pò come quando mi faccio un quindici minuti allo specchio continuando a ripetere...
"SONO UNICA, SONO PERFETTA, SONO STUPENDA, SONO UN MITO,SONO MERAVIGLIOSA - SONO UNICA, SONO PERFETTA, SONO STUPENDA, SONO UN MITO,SONO MERAVIGLIOSA"

Sono mantra e spesso sono necessari!

Si tesoro, l'ho fatto io il video...tutti quelli dove non trovi la scritta "youtube" li creo io....
Il soggetto???
ehheehehehe
secondo te?

Un abbraccio!

valentina ha detto...

Ti copierò l'idea :D

Clelia ha detto...

Sul mio cellulare ogni mattina appare la scritta: " Life is good"... tanto per iniziare bene la giornata.

un abbraccio

Clelia

Elena ha detto...

Veggie, cosa significa materialmente ed emotivamente amare se stessi?
Io voglio comprenderlo, impararlo.
Voglio fare qualcosa, ma non so da dove partire e ho bisogno di aiuto.

Lo so che non c'è una regola, e che per ognuno significa qualcosa di diverso. Per questo provo a chiedertelo, a chiederlo alle persone che ti leggono... perchè mi sento confusa, so dove voglio andare ma non so come, e forse ci possiamo aiutare a vicenda a comprendere come.

Anonimo ha detto...

Elena:
Secondo me è una cosa estremamente soggettiva, quindi porto il mio esempio, sperando possa esserti in qualche modo utile, per lo meno come spunto di riflessione.
Per imparare ad amare me stessa, ho cercato di concentrarmi sui miei pregi. Pensando alla mia persona, infatti, i difetti sono tendenzialmente la prima cosa che mi balza in testa; perciò, a poco a poco, ho cercato di correggere questo pensiero focalizzandomi sui miei pregi, sui miei punti di forza, sia da un punto di vista caratteriale, sia da un punto di vista fisico. Ho cercato di mettere in luce quello che c’è di positivo in me, tentando in contempo di mascherare le cose meno positive. E così, prendendomi cura di me, con dolcezza, valorizzandomi, piano piano sto imparando a volermi bene.
Lety

Anonimo ha detto...

Ci ho provato perché una possibilità non si nega a niente. Ha funzionato proprio una sega. Ma era un’impresa persa in partenza, perché io non mi piaccio. E non mi riferisco solo alla fottuta bellezza esteriore. Sì, okay, quando mi specchio mi viene solo voglia di sputare sul riflesso e poi di romperlo in mille dannati frammenti. E poi prenderne uno e fare quello che non dovrei. Ma forse il problema non sta solo in quello che vedo fuori, ma soprattutto in quello che vedo dentro. No, non mi piaccio un cazzo. Non ci credo. È per questo che non funziona. Però. Ho pensato una cosa. E allora, ho cambiato messaggio. Non “I like myself”, ma “Inside the loop there’s always to find the way to get outside”–(t.A.T.u.). Perchè questo mi smuove. Sì, accidenti, mi smuove. Magari di un solo, un unico, maledettissimo, piccolissimo passo. Pur sempre qualcosa, no?!

Jonny

Anonimo ha detto...

Per Elena: Io ho fatto un sacco di cazzate nella mia vita, come ho anche scritto sul mio turno di “A voi la parola” su questo blog. Ho toccato il fondo in ogni possibile dannato modo distruttivo. Adesso sto “in the middle waiting”, sull’orlo del maledetto abisso. E per non precipitarvi dentro di nuovo, stilo la lista delle cose che so fare. So osare. So scrivere, in linea di massima. So parlare, ho la voce ferma e decisa. So farmi valere. So impormi. So mettermi l'eyeliner senza sbaffare. So giocare a calcio. So cantare abbastanza intonata, ma non mi diverte farlo. So disegnare, ma non lo faccio più. So essere piena di controllo. So essere determinata e volitiva. So impuntarmi. So offendere. So guidare la macchina. So parlare un po’ l’inglese. So camminare con i tacchi. So sparami un’endovena di roba. So pattinare. So sputare più lontano nei ragazzi. So fare la verticale al muro, la capriole in avanti e indietro, il ponte. So fare gli anelli con il fumo. So farmi male senza battere ciglio. So non dormire mai. So arrampicarmi sugli alberi. So picchiare. So come far sentire gli altri di merda. So vendicarmi. So sparare puttanate incredibilmente verosimili. So non perdonare. So umiliare. So leggere libri voluminosi in pochissimo tempo. So fregare la gente. So rubare quasi sempre senza essere sgamata. So essere stronza. So restringere l’alimentazione senza sgarrare. So nascondere abilmente i miei sentimenti. So sognare a occhi aperti. So ballare musica truzza con tutte le coreografie. So distruggere. So odiare ed essere odiata. So essere avventata, impertinente, impudica, fuori luogo. So organizzare discorsi considerando per vera l'antitesi, per poi demolirla con la tesi effettiva. So cavarmela in quasi tutte le situazioni. So sorprendere. So risolvere il cubo di rubik in pochi minuti. So correre a lungo senza stancarmi. So tutte le canzoni delle t.A.T.u. a mente. So essere intransigente con me stessa. So arrangiarmi.
Ma non so volermi bene.
Però. Tutte le cose che so fare, le so fare perché le ho imparate. Non a tavolino, ma perché la cazzo di vita me le ha insegnate. Sul momento non ci ho fatto neanche caso, ma le ho interiorizzate e a posteriori mi sono accorta di saperle fare.
Forse vale la stessa cosa anche per il volersi bene. È la vita che lo insegna, non lo si può ricercare, viene da sé, magari proprio mentre non ce ne rendiamo conto. Quella stronza di vita passa e segna. E così facendo, insegna. L’amore per te stessa, Elena? È già dentro di te. Col tempo lo tirerai fuori. Non te ne accorgerai, lo vedrai a posteriori. Perché tu sai quello che vuoi, il che è il primo passo per ottenerlo. Taglierai il traguardo ancor prima di rendertene conto.

Jonny

Pupottina ha detto...

rispondo: sto comniciando a pensare che al nord frequentate molto le biblioteche....da noi sono luoghi dove si va solo per studiare su volumi introvabili, mentre voi le utilizzate anche per scegliere libri da leggere.... è bello! noi andiamo in libreria, ma a volte alcuni libri costano troppo e si devono aspettare le edizioni economiche....

Pupottina ha detto...

cavolo!!! è un ottimo messaggio... ma il mio cellulare è troppo se funziona.... anche il promemoria è troppo..... per lui....

potrei provare con un post-it sul frigorifero che, in questa stagione, con il caldo, è un luogo molto frequentato. eheheheh
lo faccioooooooooooooo!!!!!
buon inizio settimana

^___________________^

Alison. ha detto...

Ciao cara *-*
Non ti scrivo da tanto tempo, non passo molto tempo nel blog a essere sincera.
Cerco di uscire il piu' possibile, oggi però non posso farlo perchè sono ustionata : )
Ieri sono andata al mare, che faccia tosta, io al mare?
Credevo sarebbe andata peggio, c'erano persone davvero molto magre, e io rimanevo a guardarle, perchè io non sono così adesso.
Ho ripreso a mangiare, magari ti farà piacere da una parte. Ma a me no, perchè so come ci si sente, perchè sai di sbagliare. Credo che sto uscendo da una cosa, e sto entrando nella mentalità dell'altro nemico, Bulimia. Mangio tanto, sono incontentabile, poi vomito fino a 40 volte al giorno.
Avvolte costringo me stessa a non vomitare, ma poi i rimorsi, mi fanno stare male dentro,piango come una dannata, ma c'è la metto tutta, non voglio rimettere, ormai lo faccio quotidianamente tutte le volte che mangio, e mi ero quasi dimenticata come ci si sentisse. Questa mattina finalmente, sono riuscita a evitare di mangiare dai venti biscotti in su, e ho fatto colazione con caffè-latte e due fette biscottate integrali. A pranzo cercherò di mangiare decentemente, non troppo, non troppo poco. Voglio dimagrire, questa è ancora la mia fissa, fra qattro giorni è il mio compleanno.. e mi sento ancora orribile, ansi piu' che mai, perchè sono ingrassata tanto. Ero arrivata a 50 chili, ora sono 56 chili per 170. Un mostro. Bè, scusa per lo sfogo, so che tu mi puoi capire.
Ti voglio bene, e scusa la mia assenza.
ah p.s alison_invisible@hotmail.it

La Ely ha detto...

Io non mi sono mai piaciuta. Ho occhi solo per i miei difetti e sono un'incredibile vittimista.
Un'eterna adolescente insomma.
O almeno lo sono stata in modo pigro sino a qualche anno fa.
Poi ho capito che per piacermi non dovevo aspettare la manna dal cielo, ma lavorare su me stessa, sulle cose che di me non mi piacevano.
Jonnyè una grande, soprattutto quando riporta la frase dlele T.a.t.u.: “Inside the loop there’s always to find the way to get outside".
Le coazioni a ripetere che si mangiano la coda e che vanno spezzate. E quant'è difficile!
Io oggi spesso non mi piaccio, ma MI AMO. Mi proteggo, mi ripeto quanto valgo e quanto merito. vedo tutti i miei difetti e li combatto.
E ogni giorno cerco di migliorarmi, un infinitesimale passo alla volta, los carto di pochissimi centimetri, ma sempre più in avanti.
Io che non ho il coraggio di chiedere aiuto alle commesse nei negozi, sabato sono andata DA SOLA in un negozio di bijoux e ho lasciato dei miei gioielli ed ho persino "contrattato" sul prezzo.
io non ero così, forse non lo sono, ma voglio diventare forte, voglio capire i miei limiti e, se riesco, superarli.
Voglio ACCETTARMI per poi vedermi per come sono: unica e speciale, coi miei difetti, la mia ciccia in più, ma anche la mia forza, la mia intelligenza e tutto ciò che posso dare a chi amo.

Elena ha detto...

Jonny, leggevo quello che hai scritto e dentro di me sentivo tanta stima, e lo so che questa stima non ti serve a nulla, però l'ho sentita e te lo dico, perchè credo sia un valore e un motivo per iniziare a volersi bene il coraggio per avere affrontato quelle esperienze, che tu potrai contraddirmi come e quando vuoi ma io sento proprio la vita nelle tue parole, senza etichette da incollarci sopra, senza pensare è buona o cattiva... è vita, esperienza. Tutto tuo. Il merito. E la fatica.
Quando ti leggo sento la rabbia, e mi fa pensare a qualcuno che deve proteggere, difendere qualcosa che qualcuno divorerebbe. E' una rabbia sana questa.
Quando ti leggo penso ad una mamma lupa, che ringhia e azzanna per difendere ciò che è amabile e delicato ai suoi occhi.
TU sei così per me.


Lety ieri sera ho parlato con un'amica ed è venuto proprio fuori quello che dici tu, la questione del valorizzare la propria persona, i propri pregi.
E' una cosa bella :)
Quando guardo le persone che si vogliono bene, le persone sicure e fiere, quando guardo Roberto (il mio ex fidanzato) vedo integrità nei loro occhi, quella consapevolezza di sè che li porta ad essere roccia di fronte ai giudizi, ai consigli, agli sguardi degli altri. Un grande senso di sè.
Sto capendo tante cose dei rapporti, in questo momento di difficoltà. Stasera ho letto questa frase: "Si sta insieme per imparare a stare bene da soli, e si sta da soli per imparare a stare bene insieme".
Io sono stata bene insieme a lui. Ora voglio imparare a stare bene con me stessa.
Essere serena, senza pensare sempre che gli altri sono migliori di me.
Io vorrei sentirmi sicura, sentire che qualsiasi cosa faccio, dico, penso, sento, nonostante gli errori e i difetti, sono amata lo stesso.
Questo amore che elemosino, chiedo agli altri, ora voglio coltivarlo dentro. Quella sensazione di sicurezza e integrità. Ma come si fa?

Pupottina ha detto...

dalle mie parti le biblioteche invece sono poco fornite e polverose... ed io sono anche allergica :-(
ma a volte lo sono anche le librerie, per questo alla fine scelgo i libri o più nuovi o tenuti meglio e spolverati frequentemente... eheheheh
buon pomeriggio

Anonimo ha detto...

Elena:
Credo che determinati aspetti caratteriali sono insiti nella nostra persona e difficili da cambiare. Ci sono persone sicure ed insicure, vuoi per esperienze di vita, vuoi per personalità, ed è complicato modificare queste caratteristiche di fondo. Probabilmente non sari mai la persona super-sicura di te stessa che ti piacerebbe essere… ma sei sicura che questo sia poi così terribile? Le persone troppo sicure di sé non hanno margini d’incertezza, e questo le porta ad essere inevitabilmente presuntuose. Io penso che, viceversa, la tua “insicurezza” nasconda una modestia che ti permette di metterti in discussione e di rapportarti agli altri in maniera collaborativa ed aperta al dialogo. E questo è bellissimo. Non pensi che, già per queste bellissime doti che hai, non sei affatto da buttare e dovresti amarti per quel che sei?! :)
Lety

Veggie ha detto...

@ Vele/Ivy – Mi sa che non l’ho mai visto questo film, però… la frase piace moltissimo anche a me!! Grazie per averla condivisa… e grazie per aver fatto passare questo messaggio positivo!... Sei preziosa, mia cara!!...

@ frufrupina – Tesoro, innanzitutto grazie per la tua preziosa testimonianza… grazie per aver voluto condividere qui questa parte profonda e preziosa di te… non dev’essere stato facile, e sappi che ti ammiro molto per essere riuscita a farlo… Le tue parole sono veramente importanti e contengono tante grandi verità. E’ vero, può capitare nella vita di non piacersi e non accettarsi, ma non dobbiamo smettere di volerci bene, e soprattutto dobbiamo sempre cercare di essere molto positive e propositive nei confronti di noi stesse… Mai abbattersi, ma lottare per ottenere quello che vogliamo… Lottare per abbandonare l’anoressia e percorrere la strada del ricovero… Trovare il coraggio di ammettere che c’è qualcosa che non va, e chiedere aiuto, farsi seguire da uno specialista… e tu ci sei riuscita, sei stata una grande!!... Grazie per il tuo bellissimo esempio, tesoro, che mi auguro in tante abbiano la forza e il coraggio di seguire… Ti abbraccio forte forte…

@ Enigma – Non sai quanto mi rende felice leggere il tuo commento… ogni singola parola… Mi hai illuminato la giornata, bellissima… GRAZIE… Innanzitutto, quindi, complimenti per l’ottimo risultato all’esame di stato… anche se non avevo dubbi che ci saresti riuscita!!... ^__^ Bravissimaaaaaa!!!... E adesso goditi le vacanze, riposati, brucia tutti i libri e non studiare per un bel po’, eh!! ^__- Ma soprattutto, Enigma… ti faccio un enorme in bocca al lupo per la strada che hai deciso d’intraprendere… che è indubbiamente la strada giusta… e sono orgogliosa ti te, di quello che stai facendo, di tutta la forza e la determinazione che ci stai mettendo… perché ti porterà molto lontano. Bene, adesso prenditi questo tempo unicamente per te stessa. Concentrati sulla dieta, su quello che vuoi veramente, sul modo di stare meglio… se veramente lo vuoi, non ci sarà niente che potrà fermarti… e ce la farai tranquillamente. Fallo per te stessa, sì, perché ti sei stata affidata e devi avere cura di te… “Watch your back, ‘cause no one will”… e sappi che io sono e sarò sempre al tuo fianco in questa battaglia… In qualsiasi momento tu abbia bisogno, non esitare a scrivermi… Forza e coraggio, Enigma! Io faccio il tifo per te!! Stai andando incontro ad un futuro sfavillante!!!...

@ Nymph – Tu i luoghi comuni li detesti… a chi lo dici!! Purtroppo è nauta comune della gente parlare di quello che non sa spacciandolo per oro colato… Magari lo facciamo anche noi su determinate cose senza rendercene conto… Quindi credo che l’unica cosa da fare sia cercare di parlare con queste persone e cercare di spiegargli come stanno le cose sul serio… e se si arroccano sulle loro posizioni, lasciarli perdere che sono evidentemente delle persone dalla mentalità ristretta e non vale davvero la pena di perdere tempo con loro…
Mi fa tanto piacere leggere che ti piaci. È la cosa più bella che potevi scrivere. Continua a mantenere questa attitudine positiva verso te stessa, fai di tutto per mantenerla, perché vuol dire tanto e ti aiuterà ad andare tanto avanti nella vita… Sei intoccabile, ma non perché sei splendida e bellissima fuori, ma perchè lo sei dentro, ed è per questo che non puoi permettere a nessuno e a nessuna cosa di arrestare il tuo volo… E non è solo CREDERE di poter fare davvero quel che si vuole… E’ che TU PUOI fare DAVVERO tutto ciò che vuoi… La tua vita è nelle tue mani… Può diventare esattamente come la vorrai inventare…

@ Sandy (Qllkennsu…) – Ma grazie, tesoro! Se ti è piaciuta, spero che la applicherai, allora!!... Mi raccomando, eh?!... Perché tu sei davvero stupenda… non puoi che piacerti…

Veggie ha detto...

@ Balua – Sono d’accordo al 100%: accettarsi è la cosa fondamentale… (nonché quello che sto cercando di fare…)… Acquisire la consapevolezza che, comunque sia, si va bene così per come si è… senza “ma” e senza “se”… esattamente per come SI E’…

@ Pachucha – Ed è difficile, e ci vuole tanto tempo… come dice Balua, imparare per lo meno ad accettarsi… E sappi che, in questo, tu ce la puoi fare tranquillamente… come in qualsiasi altra cosa…

@ DarkSecretInside – Bravissimaaaaaaa!!!! Grazie per aver condiviso la splendida idea del mantra… E’ una cosa meravigliosa che tu lo faccia… ed è assolutamente indispensabile… E, quello che ti dici, tra l’altro… è assolutamente vero!!...

@ Valentina – You’re welcome!!!! ^_____^

@ Clelia – E’ esattamente quello che intendevo… ed è una bellissima frase, tra l’altro… bravissima!!... Questo è lo spirito giusto!!...

@ Elena – Sono d’accordo, non c’è una regola. Ognuna ha il suo modo, il suo punto di partenza, le sue motivazioni... Posso dirti come la penso io, ma sono consapevole che qui non ci sono regole, non c’è libretto delle istruzioni… (e magari ci fosse, sarebbe tutto molto più semplice!...) Nessuna pretesa di verità universale, quindi… semplicemente il mio punto di vista… prendilo per quello che è… Secondo me l’amore per noi stesse è un qualcosa che passa prima dall’accettazione e dal rispetto di noi stesse… In un primo momento è necessario imparare ad accettarci, a capire che si può andare bene e che effettivamente si va bene per quello che si è… anche se non siamo come vorremo essere… ma che non per questo valiamo di meno… Capire che siamo tutto ciò che abbiamo, e che dobbiamo avere cura di noi stesse perché ci siamo state affidate, e che sebbene non possiamo cambiare il vento della vita, abbiamo pur sempre tutta la capacità per dirigere le vele… E poi dobbiamo avere rispetto per il nostro corpo… perché avere rispetto del nostro corpo è avere rispetto di noi stesse, della nostra personalità, del nostro carattere… Dobbiamo trattarlo bene, perché lo meritiamo… E perché a tutto questo viene di pari passo l’amore per noi stesse… Non è immediato, si capisce, è un qualcosa che richiede tanto, tanto tempo… Ma se continuiamo a rivolgerci piccoli gesti d’affetto e di rispetto, se ci concediamo quello che ci fa stare bene con noi stesse, se cerchiamo di mettere in luce quello che c’è di positivo in noi, senza stare a focalizzarci sul negativo come sempre ci viene di fare, se lavoriamo su quella che è la nostra forza interiore e quello che siamo capaci di dare agli altri e a noi stesse… bè, allora ci accorgeremo che, in fin dei conti, siamo proprio delle belle persone. E come non si potrà provare amore per delle persone così?... Sai, secondo me non devi metterti fretta… e neanche sperare in un “abracadabra” che dall’oggi al domani ti porterà ad amarti… perché questo non succederà… L’importante è che continui a farti domande, a chiederti cosa potresti fare per amarti… perché in certi casi le domande sono più importanti delle risposte… E’ già tantissimo che tu sappia dove vuoi andare perciò, anche se al momento ti sembra che sulla tua strada ci sia tanta nebbia, continua comunque ad andare avanti… Chi ha un “perché” per continuare a camminare, chi ha un obiettivo da raggiungere, sopporta qualsiasi “come”… e, alla fine, riesce ad arrivare a meta…

@ Lety – Grazie per i preziosissimi consigli… ne farò tesoro…

Veggie ha detto...

@ Jonny – E va benissimo… Va benissimo qualsiasi frase… Purchè ti dia la carica, purchè regali alla tua giornata anche solo una briciola di energia positiva… E quella, nonostante tutto, è veramente una frase forte… Continua a leggerla, a ripetertela… Interiorizzala… E troverai il tuo getaway… Un passo, anche piccolo, anche uno solo, non è “qualcosa”… è TUTTO. Vai. Fallo.

@ Pupottina – Il Post-It sul frigorifero è un ottimo sostituto!!... Nonché una buonissima idea… penso che anch’io dovrei fare qualcosa del genere… Non avevo mai pensato al frigorifero come superficie su cui attaccare qualcosa, ma in effetti è proprio un bella idea!!... Grazie per il suggerimento, cara!!...
P.S.= Tra l’altro… in effetti dalle mie parti le biblioteche sono piuttosto fornite, quindi ci vado spesso e volentieri a cercare i libri che m'interessano... Però io non sono dell'Italia del Nord... sono del Centro!! ^___^

@ Alison – Ciao tesoro, mi fa davvero piacere risentirti…!! Non ti devi scusare di niente, ci sono momenti in cui si ha bisogno di tempo per noi stesse, senza “intromissioni esterne”, ed è giusto ritagliarseli… Ad ogni modo, io sono sempre qui che ti aspetto… lo sai, vero?!... In quanto a quello che mi hai scritto, hai fatto benissimo ad andare al mare: se era quello che ti sentivi di fare, perché no?!... Certo, al mondo ci saranno milioni di persone più magre di te, e milioni di persone più robuste di te… Ma sai qual è la cosa più bella? Che nessuna sarà mai COME TE!! Perciò, pensa alla fortuna che hai… Altro che considerarti un mostro!! Sei unica, come potresti non essere stupenda esattamente per quello che sei?!... A parte questo, se in questo momento hai difficoltà particolare con il cibo, ti prego, rivolgiti ad una dietista… non farti del male da sola, perché peggiorerai solo la situazione danneggiando il tuo organismo… Tu non puoi essere orribile a nessun peso, perché sei una persona bella dentro… Tra l’altro, anche se un po’ in anticipo, ti faccio gli auguri per il tuo compleanno… Trascorri una giornata speciale, m raccomando… una giornata speciale… speciale come te!!...

@ La Ely – “Io non mi sono mai piaciuta”… lo dica a una che pensa esattamente la stessa cosa, in tutta sincerità… Vittimista non sono mai stata, però rassegnata sì, il che è forse peggio… Adesso sto lottando per accettarmi per quella che sono… Non dico per piacermi, perché mi sembra un qualcosa di più grande di me, ancora, ma per lo meno, sto cercando di imparare ad accettarmi… Ed è bellissimo per me leggere dei passi che tu stai facendo in merito… Ne sono felice in primis per te, ma anche per me e per le altre ragazze, perché mi fa pensare che allora è davvero possibile riuscirci… riuscire per lo meno a fare qualcosa, a smuovere le acqua… a cambiare anche solo di un pochino la situazione… I tuoi piccoli progressi, Ely, sono in realtà dei grandi ed importantissimi progressi… Lo so che è difficile, lo so che è duro, ma continua ad andare avanti così senza mollare… Supererai sicuramente i tuoi limiti, perché se sai quello che vuoi sei già sulla buona strada per ottenerlo… Unica e speciale, sì, tu lo sei già… perché sei come sei… e non c’è niente di meglio al mondo…

ClarinetteM ha detto...

Uff, cara Veggie.
Trovassi anch'io una bella frase da scrivere sul cellulare.
Il fatto è che a volte ci si sente così a terra che nemmeno millemila belle parole potrebbero tirarti su.
E allora che si fa?

Un bacio, dolce fanciulla (dolce, sì ;-P) e scusa per la negatività del commento di oggi... la prossima volta cercherò d'essere più ottimista, yeah!

Clara

Anonimo ha detto...

Ho letto il tuo blog piuttosto diffusamente.

Ti prego di credere che non ho atteggiamenti o intenzioni aggressive nei tuoi confronti, ma ho avuto l'impressione che anche nel modo di relazionarti con le persone che commentano e seguono il tuo blog tu stia riproducendo, anche se con altre modalità, il tentativo di controllo che attuavi sul cibo e sul tuo corpo quando eri anoressica. A volte ho avuto l'impressione che tu abbia sostituito la sensazione di onnipotenza che l'anoressia dà (almeno inizialmente) con convincimenti da messia che deve redimere il mondo.

Il tuo operato è lodevole, non vorrei essere fraintesa, ma credo che nasconda ancora una tua insicurezza profonda di non riuscire a dominare la malattia, per cui attingi forza nel darne, convincendo te stessa mentre cerchi di convincere gli altri.

Mi preoccupa un po' anche il fatto che tu comunque abbia conservato un riferimento alla parola "anoressia" nel tuo nickname, e che in qualche modo - questa volta combattendola - tu stia ancora dedicando la tua vita all'anoressia, legandola indissolubilmente ad essa, continuando ogni giorno a pensare a questa malattia ossessivamente.

Credo - ma posso sbagliarmi, non pretendo di leggere dentro situazioni così complesse - che sarebbe molto meglio per te se tu vivessi la tua vita cercando di tagliare fuori questa malattia, non lasciando che continui ad essere il tuo marchio su di te, dedicando invece tutte le energie, le forze, l'entusiasmo, il carisma che indiscutibilmente hai a progetti diversi, a passioni diverse.

Magari potreste, tu e le persone che seguono questo blog con affetto, rimanere in contatto, ma scegliendo un'altra passione da approfondire, altri argomenti di cui parlare, di modo da affrontare il recupero di sé costruendo una percezione di voi che non passi più attraverso l'anoressia, fosse anche nei modi del "lo sono stata, ora la rifiuto".

Leggo in tanti blog di persone che hanno sofferto o soffrono di DCA che la malattia porta via, annienta tutti gli interessi che una persona aveva, toglie energie e dedizione.

Ecco, e se invece si ricominciasse proprio da questi? Riguadagnando alla malattia centimetro dopo centimetro della propria anima.

Auguro comunque a te e a tutte le persone che lottano tutto il bene del mondo!

Un abbraccio,
Alessandra

Veggie ha detto...

@ Clara – Ciao Clara, spero che la tua negatività non derivasse da qualcosa di grave ma solo da una giornata-no… Se così fosse, non preoccuparti che di giornate-no capitano a tutte… In quanto alle parole che possono tirarti su, la mia esperienza personale è che, anche se può sembrare strano… mi sono accorta che in certi momenti sono proprio loro che ci riescono… proprio quando sembra che null’altro possa funzionare… Se solo ci crediamo veramente, le parole hanno un grandissimo potere… Perciò, trovati la tua frase positiva da scrivere sul cellulare… e vedrai che ti tirerà sempre un po’ su il leggerla, anche nei momenti peggiori… Ti abbraccio forte e ti sono vicina…
@ Alessandra – Ciao Alessandra, sono contenta che tu abbia lasciato il tuo commento sul mio blog,
sufficientemente arrabbiata e spontanea. Permettimi quindi di rispondere ai vari punti sollevati dal tuo commento.

“Ti prego di credere che non ho atteggiamenti o intenzioni aggressive nei tuoi confronti”

Sì, è un po’ come quando si dice “Non ti voglio offendere ma penso che tu abbia fatto una cosa stupida”, insomma, un modo carino che si usa per dare della deficiente a qualcuno. Comunque, anche se velatamente, ammetti le tue intenzioni, e questo ti fa onore, questo mi piace.

“ho avuto l'impressione che anche nel modo di relazionarti con le persone che commentano e seguono il tuo blog tu stia riproducendo, anche se con altre modalità, il tentativo di controllo che attuavi sul cibo e sul tuo corpo quando eri anoressica.”

Confermo che è un’impressione. Se mi avessi conosciuto quando ero nel pieno dell’anoressia, sapresti che quel controllo è una cosa proprio completamente differente, e tale quindi da non poter stilare paragoni.

“A volte ho avuto l'impressione che tu abbia sostituito la sensazione di onnipotenza che l'anoressia dà (almeno inizialmente) con convincimenti da messia che deve redimere il mondo.”

Da atea quale sono, non credo nell’esistenza di alcun messia, figuriamoci quindi se è mia intenzione impersonarlo! ^^” Io ho un obiettivo – dare una mano a coloro che hanno vissuto/stanno vivendo un DCA – e tramite questo blog lo perseguo; non sta scritto da nessuna parte che quello che dico è giusto e inopinabile. Scrivo quello che penso e non obbligo la gente a pesarla come me… mi sembra molto democratico e poco “caduto dall’alto”.

“Il tuo operato è lodevole, non vorrei essere fraintesa, ma credo che nasconda ancora una tua insicurezza profonda di non riuscire a dominare la malattia, per cui attingi forza nel darne, convincendo te stessa mentre cerchi di convincere gli altri.”

Non sono la buona samaritana, anche perché credo che di “buoni samaritani” non ne esistano, data la natura fondamentalmente egoista dell’essere umano, quindi è ovvio che quello che faccio tramite questo blog riverbera un beneficio anche su di me. È infatti assolutamente vero che attingo forza nel darne: proprio per questo penso che una piattaforma di scambio reciproco sia importante, affinché tutte noi che stiamo combattendo possiamo attingere forza nel darne… perché l’anoressia può essere una strada solitaria, ma il ricovero non deve esserlo. È un aiuto reciproco, ci diamo tutte forza a vicenda e prendiamo tutte forza dalle altre. Certo, anch’io.

“Mi preoccupa un po' anche il fatto che tu comunque abbia conservato un riferimento alla parola "anoressia" nel tuo nickname, e che in qualche modo - questa volta combattendola - tu stia ancora dedicando la tua vita all'anoressia, legandola indissolubilmente ad essa, continuando ogni giorno a pensare a questa malattia ossessivamente.”

Ecco, questa non l’ho capita… Perché dici che il mio nick, “Veggie” – che, per la cronaca, se non si fosse capito, è il diminuitivo del mio nome – riecheggia l’anoressia?? ?__?
(continua...)

Veggie ha detto...

(...continua)
“Credo - ma posso sbagliarmi, non pretendo di leggere dentro situazioni così complesse - che sarebbe molto meglio per te se tu vivessi la tua vita cercando di tagliare fuori questa malattia, non lasciando che continui ad essere il tuo marchio su di te, dedicando invece tutte le energie, le forze, l'entusiasmo, il carisma che indiscutibilmente hai a progetti diversi, a passioni diverse.”

Credo – ma potrei anche sbagliarmi, non pretendo di leggere dentro la tua testa – che se una persona fa qualcosa che può essere d’aiuto agli altri, sia positivo solo per questo, e farne opera di diffamazione abbia poco senso. Credo altresì che dire ad una persona che non si conosce come dovrebbe vivere, riveli una presunzione che abbia altrettanto poco senso.

“che non passi più attraverso l'anoressia, fosse anche nei modi del "lo sono stata, ora la rifiuto".”

Rifiutare qualcosa, soprattutto se in maniera totale, è una delle strategie di evitamento più diffuse, nonché uno dei principali fattori di mantenimento dell’anoressia. Non risolve il problema, semplicemente uno fa finta che non esista, e così si convince che non c’è. Ma così i problemi non svaniscono e non si risolvono. Per risolverli dobbiamo affrontarli a viso aperto. E ben venga, se il problema è comune, il potersi dare una mano a vicenda.

In conclusione, penso che le tue parole vengano da una persona che non ha mai vissuto in prima persona l’anoressia, perciò l’unica cosa che puoi fare, dal tuo punto di vista distaccato, è raccogliere un’incetta di luoghi comuni e riversarli come se fossero verità. Il punto è che non lo sono. Te lo dico da persona che ci sta dentro, non lo sono nemmeno un po’. Prendendoli in considerazione, si corre solo il rischio di fare di tutta l’erba un fascio. Tu, da esterna, non concepisci come si possa arrivare a certi punti, come si possano provare sensazioni, come si possa rimanere legate a questa malattia, essere trasparenti è inutile. È inutile per te. Fai un passo in più se puoi. Tutti credo che si voglia vivere e preservarsi. Si può arrivare al punto di pensare che quello sia l’unico modo per vivere e preservarsi. È paradossale, ma quel suicidio può apparire come l’unico modo per salvarsi la vita. Lo so che tu mi prenderai per il culo, e forse fai bene. E’ un mal adattamento, dura poco, ma credo che ci sia, che ci possa essere. La società attuale crea malattie delle quali poi la gente si ammala. Ma guarda cosa chiede ai soggetti sani. Di correre, di sottostare al bombardamento d’informazioni costanti, di non tremare di fronte alle miriadi notizie di abomini, morti, carneficine che si sentono da per tutto alternate alla famiglia mulino bianco, a bellezze costruite ed artificiose, a puttanate sparate sulla morale, su cosa è giusto e cosa è sbagliato. La società attuale chiede superficialità, ignoranza, omologazione. Chi si ferma a pensare, chi si prende un po’ di tempo, perde tempo. E allora il problema sta forse nella nuova idea di “normalità” che sembra voler soffocare l’alterità, l’intimità, la differenza, la conoscenza. Trovare un proprio spazio (preservandosi) in questo calderone non credo sia facile se si vuole mantenere noi stessi. Ci vuole tempo per trovarlo. Non siamo macchine. La scelta dell’anoressia è la scelta di morire per riuscire a vivere. Però, dopo un po’, si finisce inevitabilmente per renderci conto che è una scelta a perdere, che non porterà mai quello che prometteva. Non si tratta di un’influenza, perciò determinati aspetti dell’anoressia rimarranno inevitabilmente parte della vita di chi l’ha provata. Ma siamo come fenici e si risorge dalle nostre ceneri, continuamente. Si lotta e si va avanti. Una lotta che dura una vita.
Rispondimi se vuoi, tramite blog o via e-mail, ancora più accusatoria e arrabbiata, a me non importa se mi sputi addosso, mi fa molto piacere invece sapere cosa pensi.

sorridente ha detto...

Sto passando un periodo stressante, e lo stress si sta ripercuotendo sulla mia alimentazione e sull'attività fisica esagerata, che non riesco a ridimensionare, per scaricare il nervosismo. Poi mi guardo allo specchio e l'occhio va lì sulle cosce, cade sempre lì, porca miseria. Le ho sempre avute pienotte (o forse sono io che le vedo così), fin da quando ero piccola, nonostante tutto il resto del corpo no. Potrei perdere tutto il mio peso e loro resterebbero così. Sono magra, lo so, lo vedo, e me lo dicono. Ma allora perché non mi piaccio? perché l'occhio va sempre lì? Scusa Veggie se lo racconto qui, se lo racconto a te, ma avevo bisogno di dirlo a qualcuno che capisse.
P.S.: il mio messaggio di accensione sul cellulare è "Siamo nati per essere felici". Baci

Veggie ha detto...

@ sorridente - Ci mancherebbe solo che tu ti scusassi!! Hai fatto benissimo a parlarne qui se sentivi di aver bisogno di uno sfogo, invece, e ti ringrazio anzi per la fiducia che mi hai dato... Sai, credo che i momenti di stress siano quelli peggiori, perchè sono i momenti in cui le "difese psicologiche" (oltre che quelle fisiche, immunitarie), si abbassano, e quindi si è più sensibili a tutto ciò che ci riguarda... Ora, tu prova a riflettere su questo: sei perfettamente cosciente del fatto che ciò che veramente non va non è il tuo corpo, ma la situazione che stai vivendo... Riflettere questa situazione sul tuo corpo non ti servirà a niente: non solo non la risolverà, ma ti creerai ulteriori problemi. Quindi: cerca di scandagliare che cos'è che in questo momento ti fa stare così a disagio... il vero motivo, intendo, non il "palliativo" delle presunte cosce grosse... Lavora sul vero problema, affrontalo, e vedrai che quando l'avrai superato le paranoie sul tuo fisico tenderanno a diminuire di conseguenza... Al limite, se la cosa ti aiuta a stare più tranquilla, rivolgiti a uno psicoterapeuta o a un nutrizionista, che ti stiano vicina da un punto di vista psicologico e alimentare in questo momento difficile... Chiedere aiuto quando si è in difficoltà non è segno di debolezza, bensì di coraggio e responsabilità... Quello che non ti piace, in realtà, non è il tuo corpo, ma qualcosa di te che va ben più in profondità... scopri cos'è, e affrontalo... Io ti sono sempre vicina, ricordatelo...
P.S.= Bellissima la tua frase di accensione del cellulare!!...

Anonimo ha detto...

Veggie, con il riferimento al nick intendevo la parte "Any", che ho forse frainteso, o forse no.

Hai visto intenti aggressivi dove non ce n'erano, e hai risposto piuttosto piccata. Sei riuscita a sostenere che ho inteso "dare della deficiente", che ho avuto "presunzione", che avrei fatto "opera di diffamazione", e che "da esterna non concepisco" determinati meccanismi.

Ma mi fa piacere, perché credo che se inizi a rivolgere la tua aggressività verso gli altri e non verso te stessa è già un buon segno di superamento di alcune dinamiche passate di scomparsa e di annullamento di te.

Anzitutto, non appartengo al gruppo di coloro che credono che l'anoressia nasca perché si vuole essere belle, magre, o perché si voglia attirare l'attenzione. So bene che i meccanismi che sono alla base di questo desiderio di scomparire e ridursi a zero sono ben diversi, so bene come ci si senta inadeguate rispetto al mondo, e come si desideri dimagrire non per essere più belle e accettate, ma perché si rifiuta l'ingresso dell'Altro dentro di sé, e si cerca di essere invisibili. Chiedendo aiuto al tempo stesso, è questo il paradosso infernale di questa malattia, cercando di fare in modo che il dolore dentro si manifesti fuori.

Detto questo, non posso non pensare che gli intenti "messianici" del tuo blog siano evidenti, credimi, e il fatto che siano ammorbiditi da un tono collaborativo e paternalistico non li nasconde affatto.

Sei presa da una sorta di furia di redenzione altrui, che è sospetta non per gli intenti eventualmente egoistici (sono la prima a dire che non esistono "buoni samaritani", e i "puri di cuore" sono cosa ben rara, ma ciò non toglie che il loro - come il tuo - operato - che non denigro affatto - possa essere utile), ma perché continua a fare dell'anoressia il centro della tua vita. In questo senso è probabilmente vero che se si è stati anoressici lo si resta sempre, nella testa, anche a 70 chili.

Il mio intervento nasceva come un invito ad essere più sincera con te stessa, più radicale nel processo di guarigione: non permettere che la tua malattia ti qualifichi prima e più di altre qualità che hai. Stacca il contatto, interrompi il circuito, esci e inizia a vivere per te stessa, non per la te stessa ex-anoressica. Questo non vuol dire "rifiutare" la malattia per evaderla, ma prenderne coscienza e ribellarsi, riempire di nuovo la propria esistenza di ciò che è bello, non di questa dedizione - si vede dalla quantità di commenti che lasci, dai video che produci, dal tempo della tua giornata che impieghi in questo sacro compito purificatore - che è un ulteriore modo di costruire altarini alla malattia.

Capisco che le persone che soffrono di DCA pensino che solo chi è dentro possa capire. E penso che in generale sia vero. Ma continuare a parlarne significa perpetuare il ristagno in questi pensieri, in qualche modo. Come due tossicodipendenti in recupero, che, parlando di quanto sono stati sciocchi a farsi la prima dose, a furia di parlarne se ne facciano venire di nuovo voglia a vicenda.


Mi sembra pericoloso, ecco tutto.

Alessandra

Musidora ha detto...

I like: "I like myself!" :-)

Si, penso che in inglese possa essere più efficace, o comunque meno diretto rispetto al dire: "Io mi piaccio" che può portare molte ad un instintivo rifiuto, specie si è prigioniere dello schema di un dca che opera in direzione opposta all'accettazione di sè.
E invece bisogna proprio riuscire a far questo, partendo da tante piccole cose, magari che sembrano banali, ma non lo sono affatto! Tipo il messaggio sul cell.
Io lo uso pochissimo, dovrò trovarmi un altro supporto!;-)
Ciao!

M.

Veggie ha detto...

@ Alessandra – Una persona che ho conosciuto diceva che “se qualcosa s’intravede, può non essere del tutto vera, ma sicuramente qualcosa c’è”… ed in effetti, penso che avesse ragione. Continui a negare la tua aggressività e i tuoi intenti, ma poi dalle tue parole inevitabilmente affiorano… Del resto, comprendo che non ce l’hai con me nella fattispecie – il che è piuttosto ovvio, visto che non mi conosci – ma con quella che è più che altro la tematica del blog e il modo di affrontare il problema. Ovviamente non so da cosa derivi questa tua tensione, questa tua necessità di attaccare e di criticare, questo tuo malcelato antagonismo, del resto non mi riguarda, è un tuo problema che devi risolvere con te stessa. Per quel che mi concerne, posso solo rispondere alle tue parole. In quanto ai “toni”, è il mio modo di scrivere che si miscela con il mio carattere, e neppure volendo sarei capace di scrivere diversamente. Io sono così, può piacere o meno, ma non potrei fare diversamente, perché non sarei sincera, o comunque dovrei “costruirmi”, e non voglio farlo. Del resto, utilizzando come feedback i commenti delle ragazze che hanno vissuto/stanno vivendo questa situazione, mi sembra che la comunicazione passi e passi nella maniera giusta.
Come ho scritto nel primo post di questo blog (puoi trovarlo qui: http://anoressiabulimiaafterdark.blogspot.com/2008/09/ciao.html), il suo intento è unicamente quello di cercare di dare una mano a tutte coloro che stanno combattendo la mia stessa battaglia e a me stessa, per mantenermi sulla giusta direttiva. Purtroppo non ho avuto una buona esperienza in passato, nel senso che quando ero ancora nel pieno dell’anoressia ho avuto a che fare con vari tipi di medici che erano tutti molto competenti da un punto di vista teorico, ma anche molto distaccati, poiché ovviamente nessuno di loro aveva mai vissuto un DCA (per loro fortuna)… e la cosa che avrei desiderato di più era avere accanto qualcuno che avendo passato quello che stavo passando io, quindi adesso mi piacerebbe provare ad essere per qualcuna quello che io non ho avuto. Ci sono ragazze commentano qui sul blog, e molte altre che mi scrivono privatamente via e-mail, e a me fa sinceramente piacere se posso far loro una mano in qualche modo a sbarcare dei momenti difficili (che poi, alla fine, ci sosteniamo a vicenda, quindi diventa uno scambio, non semplicemente uno sterile dare-avere).
Sono totalmente d’accordo con te sul fatto che, sì, una volta che si è stati anoressici lo si resta tutta la vita, a prescindere dal peso, perché contrariamente a quanto i media vogliono far credere, contrariamente a quello che è il luogo comune, l’anoressia è un qualcosa che ha ben poco a che vedere col peso, non è un qualcosa che il solo corpo può dimostrare, ma una condizione mentale che ha molto a che fare con l’immobilità e si scontra con la mobilità del corpo, che è quello che gli altri vogliono vedere.
(continua...)

Veggie ha detto...

(...continua)
Parli di radicalità nel processo di guarigione, e sicuramente è un punto di vista interessante, ma penso dipenda anche molto dalla persona… Personalmente, ho imparato che se “m’impunto” e cerco di fare le cose di punto in bianco, dall’oggi al domani, finisco solo per peggiorare ed esasperare la situazione… pertanto, sono a favore della gradualità. Guardo al mio passato, e senza bisogno di ripensare a 8 anni fa, ma mi basta solo anche ripensare ad un anno fa, e vedo che pian piano, un passettino dopo l’altro, sono andata avanti, sto andando avanti… Mi dirai tu: se corri, vai avanti prima. Possibile, ma preferisco fare piano per non correre il rischio d’inciampare da qualche parte per la fretta, e di cadere. Magari ci saranno persone per le quali invece fare una cosa radicale è più utile – ripeto, penso che sia estremamente soggettivo. Non posso parlare per le altre, per me posso dire soltanto che devo fare quello che mi sento di fare e nel modo in cui mi sento di farlo. E questo, per il momento, significa affrontare una cosa alla volta, prendendomi tempo. Se un domani sentirò di dover fare diversamente lo farò, ma per il momento sento che va bene così.
In quanto al capire, sì, è vero: solo chi ha vissuto una determinata esperienza (un DCA come una qualsiasi altra) può capire. E anche questo l’ho imparato per esperienza personale. Prima di cadere nell’anoressia ero convinta di capire che cosa significasse, ma proprio convinta. Alla luce di oggi, dico invece che non ne avevo neanche la più pallida idea ma nemmeno per sbaglio. Del resto, è sempre così: sembra sempre di sapere, ma si sa veramente solo quando si tocca con mano. Il quanto al parlarne, invece, credo sia vero il contrario: il cuore dei DCA è proprio il silenzio: più si rimane zitte, più ci si chiude in noi stesse, più si coltiva l’ossessione, più i pensieri grippano, e più è difficile liberarsene… E’ anche per questo che ho aperto questo blog: per rompere il silenzio.

P.S.= Ah, quasi dimenticavo… Il discorso del “nick”… Scusa se la prima volta avevo frainteso, ma poiché il tuo commento era riferito al blog, non avevo capito che stavi parlando del mio canale YouTube… Non so se hai frainteso oppure no, perché non so cos’hai pensato, comunque, adesso ti spiego cosa sta dietro la parola “Any”… Quando, lo scorso anno, sono arrivata ad aprire un canale YouTube, il nick con cui mi volevo registrare era unicamente “Veggie” (originalità portami via, lo so, ma insomma…). Sennonché, il server mi ha detto che il nick era già stato “occupato”. Allora ho provato ad aggiungere le ultime 2 cifre del mio anno di nascita (altro sforzo di originalità incredibile… eh, vabbè…), ma anche questo era già stato preso. Così ho pensato di aggiungere al mio diminuitivo una seconda parola. Ma quale? Ci ho pensato a lungo, perché non volevo che fosse una scelta casuale, volevo che anche la seconda parola esprimesse qualcosa di me. E a quel punto ho pensato al mio libro preferito: “Uno, nessuno e centomila” di Pirandello. Mi piace molto perché rispecchia quella che è una delle mie basilari convinzioni, ovvero che in questo mondo tutto è estremamente soggettivo: noi ci vediamo in un modo, ma se sono gli altri a guardarci possono vederci in tutt’altro modo, per qualcuno possiamo essere tutto, per altri possiamo essere un niente… ed p proprio da questa considerazione che è venuto “Any”: in Inglese (una lingua che adoro) il termine “any”, a seconda del contesto in cui viene usato, ha entrambi i significati: può voler dire sia “tutto” che “nulla”… e quindi, simbolizza la totale soggettività che anche un qualcosa che pare unitario e ben definito, in realtà rivela. Ecco svelato il “mistero” del mio nick su YouTube… (bè, non era tutto ‘sto mistero, in effetti…)

Veggie ha detto...

@ Musidora – Trovo che l’Inglese sia una lingua estremamente efficace… e mi piace tantissimo come suona!... (Mi sa che sono nata nel Paese sbagliato…) Tra l’altro, io sono per le piccole cose a oltranza… costruire qualcosina di piccolo ma di positivo giorno dopo giorno… senza pretendere troppo da noi stesse, ma unicamente quello che ci sentiamo di dare… perché tante cose piccole messe insieme, col tempo fanno una cosa grande… In quanto ai supporti non cellulareschi (in effetti, a parte per questo genere di cose, anche il mio telefonino è decisamente in disuso…)… che ne dici di appendere Post-It con su scritti messaggi positivi sull’armadio di camera tua, o sul tuo specchio, o sul frigorifero (per l’appunto!! ^^”), o sulla tua pin-board (se ne hai una…) o più semplicemente sulle pareti della tua camera??!... Io lo faccio da tempo, e lo trovo molto utile… Come si suol dire, “surround yourself with recovery”…!! ^__^

Anonimo ha detto...

ciao Alssandra, scusa se mi intrometto in un discorso a 2 dove il mio parere nn è stato richiesto, ma ci tenevo cmq a dire la mia... a parte il fatto che nn condivido qll ke scrivi, e a parte il fatto ke anke se lo neghi mi sembra ke il sottofondo rancoroso sia ben presente nelle tue parole, io proprio nn capisco dove vuoi andare a parare. a ke serve la sterile polemica ke stai cercando di fare? a cosa servono ttt qll insinuazioni sulle motivazioni e sul passato di Veggie? sembra quasi ke x nn so quale motivo, tu stia cercando di diffamarla… xkè io nelle sue parole nn c’ho mai visto niente di qll ke ci vedi te. forse è anke x il fatto ke tu nn hai un dca e io si. cmq, x quel ke può valere la mia opinione, posso dire ke il blog di Veggie mi è stato utilissimo, e le sue parole tanto incoraggianti da farmi prendere la decisione ke rimandavo e temevo da mesi e mesi: farmi visitare in un centro x dca. se Veggie nn mi fosse stata vicina col suo blog e coi suoi incoraggiamenti quotidiani grazie alle sue parole, nn ci sarei mai riuscita. nn riesco neanke a dire quanto le devo e quanto le sono grata. quindi: a me nn interessa x niente quale sia il motivo x cui Veggie scrive qst blog, nn m’interessa cosa fa nella sua vita di ttt i giorni o ke tipo di persona sia o ke faccia abbia o ke cosa faccia x il suo percorso di ricovero: so solo ke qll ke fa qui mi ha aiutata enormemente, e tanto mi basta. se anke fosse una serial-killer, io le vorrei lo stesso un sacco di bene e la stimerei x qll ke è riuscita a fare x me con le sue parole (toni da messia? mah, guarda, nn direi proprio!). nn sono qui x fare l’apologia di Veggie né il suo avvocato difensore, xkè lei stessa ti ha risposto e si sa difendere benissimo da sola, volevo semplicemente esprimere il mio punto di vista… può nn piacerti, ma qll ke Veggie fa è indubbiamente di utilità estrema. e in quanto a quello ke ci sta dietro, penso ank’io ke tu sia solo molto presuntuosa a voler fare “psicologia selvaggia” su qll ke presupponi ci sia dietro Veggie senza neanke conoscerla.
Mary

Anonimo ha detto...

Ciao Veggie!

Rispondendo alla prima parte del tuo commento (che consiste essenzialmente in un "non c'è fumo senza arrosto" :) ), ti dico, come hai giustamente rilevato tu a un certo punto, che non c'è alcun intento aggressivo nei tuoi confronti, e non dubito che quello che fai sia di aiuto ad altre persone. Mi chiedevo solo quanto questo sia di aiuto a te, se ti dà gioia e motivazione a vivere ma comunque legata al ricordo dell'anoressia.
Perché la mia idea è che - torno all'esempio della dipendenza da stupefacenti - un conto è non assumere più sostanze, un conto è chiudere ogni conto con la dipendenza psicologica dalle stesse, che è difficilissimo, ne convengo.

A suscitarmi questo pensiero era stato il tuo post "Il primo giorno del resto della mia vita", che mi aveva fatto esclamare: "Ecco, se solo si potesse arrivare a quella condizione per cui una passione altrettanto grande fa sbiadire il pensiero dell'anoressia! (Sia vissuta che combattuta, comunque come ossessione residua)".

Non ho senso di antagonismo, né con te né con la malattia. Il mio intervento nasceva dal post e dalle considerazioni che ti ho scritto sopra.
Il mondo non si divide tra "chi è con me e chi è contro di me". Molto più spesso il mondo ci è indifferente, anche se quando si è fragili non si riesce a cogliere questo, e si interpreta tutto sulla base di questa sensibilità resa più acuta.

Ma, proprio per il fatto che io non sono né con te né contro di te (o pro o contro questa malattia), è evidente anche che non ho scopi reconditi (e certo non "diffamarti", per carità! Penso che anzi per le ragazze con cui sei in contatto sia bello avere il tuo sostegno e la tua presenza, sapere che c'è qualcuno che dà loro forza); ho semplicemente espresso la mia opinione, che è quella per cui il taglio con la malattia deve essere deciso e radicale, e i motivi per cui lo credo. Per questo ho apprezzato quando mi hai risposto dicendo che, conoscendo te stessa, hai più ragione di credere nella gradualità dei passaggi; ecco, anche se non condivido, questa mi sembra una buona risposta, un buon dialogo, in cui argomenti senza pensare che ti sto attaccando - cosa che, ripeto, non è - e mi fai vedere le cose dal tuo punto di vista.

Riferendomi invece all'intervento di Mary, che ho decifrato con qualche affaticamento visivo per via di tutte le "k" giovanilistiche che io presuntuosamente non uso :), vale quello che ho risposto a Veggie sopra, con l'aggiunta che credo che paradossalmente ci sia molta più umanità verso di lei da parte mia, che - magari con toni che sono stati fraintesi - l'ho esortata a pensare a sé e a staccare la percezione di sé come di una persona segnata indelebilmente dalla malattia, che non in quello che le scrivi tu, quando dici: "a me nn interessa x niente quale sia il motivo x cui Veggie scrive qst blog, nn m’interessa cosa fa nella sua vita di ttt i giorni o ke tipo di persona sia o ke faccia abbia o ke cosa faccia x il suo percorso di ricovero: so solo ke qll ke fa qui mi ha aiutata enormemente, e tanto mi basta". Beh, almeno tra me e te la differenza è quella che io non mi disinteresserei mai così di "che cosa una persona faccia per il suo percorso", specie se quella persona mi ha presa a cuore e mi ha aiutata.

Alessandra

Anonimo ha detto...

Alessandra, forse mi sono espressa male (o forse ti sei persa tra le K), cmq quel ke volevo dire nn è ke nn mi frega niente di Veggie, anzi, le voglio molto bene, volevo solo dire ke io guardo anke alla ricaduta effettiva delle cose. Pensi ke ai poveri di Calcutta interessasse se Madre Teresa li aiutava ed era stupenda con loro xkè la pagavano per farlo o xkè le andava di farlo? Loro vedevano ke lei era buona, ke gli voleva bene, ke li aiutava, ke faceva x loro qualcosa ke nessun altro aveva mai fatto prima, ed era qst l’importante. Se tu necessitassi di un intervento medico dal quale dipendesse la tua vita, lo rifiuteresti se sapessi ke il dottore ke ti opererà ha scelto qst lavoro solo xkè da piccolo aveva paura dei medici e delle punture, e quindi è “psicologicamente debole” da qst punto di vista? Io credo ke l’unica cosa ke vorresti è ke quel dottore ti salvasse la vita… Lo stesso vale per me. Io voglio un mondo di bene a Veggie xkè mi sta vicina (ci scriviamo anke via mail e cellulare), xkè mi ha aiutato a compiere un passo fondamentale, xkè è una persona stupenda x qll ke riesce a fare e a dare… nn m’interessa se lei tiene qst blog xkè ha la vocazione di fare del bene o xkè è “psicologicamente debole” all’anoressia (e sappi cmq ke lo saremo tutte sempre, nn sarà + il centro della nostra vita ma ci accompagnerà x ttt la vita)… io le voglio bene cmq e le sono estremamente grata cmq x qll ke è riuscita a fare x me e ke fa x tante altre come me. Ma se ci sono cose ke nn hai vissuto, capisco ke nn riesci a capirle.
Mary

Veggie ha detto...

@ Mary – Ciao tesoro, grazie per le tue parole…

@ Alessandra – Ciao Alessandra, ti ringrazio per l’insight relativo al post “Il 1° giorno del resto della mia vita”: questo riferimento mi ha aiutato a configurare meglio il contesto delle tue parole e delle tue considerazioni.
Sono d’accordo con te sul fatto che le “emozioni forti” sono quelle che scuotono, smuovono e che danno (o rinsaldano) la motivazione: è stato così per me, come ho scritto in quel post, e mi sono resa conto parlando/scrivendo con le altre ragazze che nella stragrande maggioranza dei casi è proprio un’ “emozione forte” a dare la spinta per reagire, per scegliere il ricovero. Ovviamente l’ “emozione forte” di per sé è temporanea, dà un input ma non perdura, ed ecco che quindi dobbiamo trovare dentro di noi la forza per continuare a lottare e non ricadere nella restrizione alimentare. È quello che si prova a fare: a volte si riesce meglio, altre peggio, ma finché non ci si arrende potremo perdere senza per questo essere veramente sconfitte.
In quanto al taglio radicale, non approvo né critico la tua opinione: ritengo altresì che sia un qualcosa di talmente soggettivo che sia impossibile da dire giusto o sbagliato. Per me personalmente sarebbe sbagliato un taglio radicale e giusto un distaccamento graduale, per la persona XY sarebbe sbagliato un distaccamento graduale e giusto un taglio radicale. E vanno bene entrambe le cose, e sono soggettivamente giuste entrambe le cose… poiché si tratta di un qualcosa su cui sarà sempre impossibile trovare una verità oggettiva. Più che il modo in cui si raggiunge l’obiettivo, credo sia importante lavorare sulla voglia, sulla motivazione di raggiungere l’obiettivo… poi, ognuna lo conseguirà nei tempi e nei modi che le sono più congeniali. Mi viene da pensare a due ragazze che ho conosciuto anni fa durante uno dei ricoveri che ho fatto, e che hanno entrambe smesso di fumare: una ci ha dato un taglio netto, e dall’oggi al domani ha buttato via sigarette ed accendino, l’altra ha cominciato a diminuire a poco a poco il numero di sigarette fumate giornalmente, fino ad arrivare a zero. Hanno percorso due strade diverse, e se si fossero scambiate metodo molto probabilmente nessuna delle due ci sarebbe riuscita… ma ad oggi entrambe non fumano più. Questo solo per dire che secondo me non c’è una cosa in assoluto che va bene fare… l’unica cosa da fare è COMBATTERE l’anoressia. In qualsiasi modo, ma combattere. Se si combatte, in qualsiasi modo lo si faccia, va bene.
Certo, la mia più grande speranza è che quello che sto facendo con questo blog possa essere d’aiuto a qualcun’altra, fosse anche una sola persona, perché questo darebbe un senso a quello che è stato il mio vissuto, e una motivazione per non cedere nuovamente alla restrizione alimentare. E poi, onestamente, anche se come ti ho già scritto sono ben lungi dall’essere una “buona samaritana”, è pure vero che sapere che le altre ragazze stanno combattendo e a poco a poco stanno meglio e sono felici, rende felice anche me.

Lizard ha detto...

Che bella idea, lo faccio subito!
Scusami se non mi sono fatta sentire per tanto tempo, ma avevo bisogno di staccare un pochino dal blog. :)
Come stai? spero tu stia bene! :)
Ti mando un abbraccio immenso e sappi che ti penso sempre, anche se non mi faccio sentire :)
Buonanotte e... sogni d'oro ;)
Lizard

Veggie ha detto...

@ Lizard – Non ti preoccupare, prenditi tutto il tempo di cui senti d’aver bisogno… lo sai che nel momento in cui decidi di tornare io sono sempre qui ad aspettarti, vero?!... Comunque, sono tanto contenta che la mia idea ti sia piaciuta…!! Allora, mi raccomando, eh?!!... Un abbraccio forte forte… ti penso anch’io…

 
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