Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

sabato 29 agosto 2009

A voi la parola / 10

Direttamente dalla “Thinspo Reverse”, “A voi la parola” passa oggi il testimone a una ragazza meravigliosa sotto ogni punto di vista, ad una vera guerriera della luce: Wolfie.

I miei problemi con l’alimentazione sono iniziati alle superiori, dove non vivevo una situazione esattamente idilliaca: nella mia nuova classe non c’era nessuna amica delle scuole medie, e non conoscevo nessuno. Tutte le altre ragazze, invece, già si conoscevano, e io fin da subito non sono riuscita a legare con loro perché non mi vestivo all’ultima moda, non ascoltavo la stessa musica, non guardavo le stesse cose in TV… insomma, non ero come loro. Mi sentivo diversa, sbagliata, vuota, ed ho cominciato a pensare che forse non ero “abbastanza” per quelle ragazze, che ero solo una persona mediocre. Così ho a poco a poco iniziato a sentirmi a disagio con me stessa e col mio corpo, e da qui è nato l’impellente bisogno di “fare qualcosa” per migliorare la situazione: se mi fossi sentita meglio nella mia pelle, forse anche le altre ragazze si sarebbero accorte del mio cambiamento, e la situazione sarebbe migliorata. Senza rendermene propriamente conto, avevo già fatto una scelta che avrebbe modificato e condizionato tutto il resto della mia vita. Certo, volevo che la mia vita cambiasse, ma la mia idea era che sarebbe cambiata in meglio. Ora so che invece un DCA serve solo a tirar fuori la parte peggiore di noi, che non risolve i problemi ma li crea, e ne crea di grandi e ben peggiori di quelli di partenza. Ho cominciato a “rimodellare” il mio corpo con un’assurda dieta “artigianale” da poche centinaia di calorie al giorno, cercando di essere sempre fuori casa alle ore dei pasti ed inventandomi scuse di fronte ai miei genitori per giustificare quanto poco mangiassi: ovviamente all’inizio mi sembrava “la panacea”, mi sentivo come se davvero quella potesse dissolvere ogni difficoltà, ma l’idillio è durato ben poco. Io non so qual è la linea di demarcazione tra un’anoressica e una bulimica: non so come le prime riescano a prolungare la restrizione alimentare fino al limite estremo senza mai cedere alle lusinghe del cibo, mentre per le seconde scatti il meccanismo dell’abbuffata. So soltanto che io ho ben presto scoperto di appartenere alla seconda categoria. La dieta sregolatamente restrittiva mi portava ad avere accessi di fame che risolvevo abbuffandomi… e poi andando in bagno a vomitare, per eliminare giù per lo scarico del water, oltre al cibo, anche i sensi di colpa. Stavo molto attenta a non farmi scoprire, perché mi vergognavo molto di questa mia “debolezza”, ma intanto il cibo era diventato un’ossessione e riempiva la maggior parte dei miei pensieri. Cibo evitato, rifiutato, rubato, mangiato di nascosto, vomitato… La bulimia colpisce meno dell’anoressia, suscita meno scalpore e meno attenzione, perché la maggior parte delle bulimiche sono normopeso o solo leggermente sottopeso, quindi tutti pensano che sia un DCA meno grave dell’anoressia. Questo perché la maggior parte della gente si ferma a considerare l’aspetto esteriore, che è tuttavia quello meno importante. Quello che non si dice, che non si capisce, è che anche di bulimia si muore, esattamente come d’anoressia. Ma soprattutto, anche di bulimia si soffre, e tanto. Forse non lo si comprende soprattutto proprio perché esteriormente spesso non si vede nulla: io, infatti, sono sempre rimasta più o meno normopeso; eppure ci sono stati periodi in cui mi abbuffavo e vomitavo anche 5 o 6 volte al giorno! E non c’è niente di più umiliante, niente di più vergognoso, niente che ti fa soffrire dentro come il provocarsi il vomito nel tentativo di soffocare i sensi di colpa scatenati dalle abbuffate. Sono sentimenti che si provano e che non si riescono a rendere davvero con le parole. Ad ogni modo, la mia situazione si è trascinata avanti così per anni, anni consumati davanti al water a infilare due dita in gola per vomitare tutto il cibo e tutto il dolore che la mia vita non riusciva a contenere. Ero a pezzi, fisicamente e psicologicamente, la bulimia riempiva e devastava ogni momento della giornata, ma io continuavo ad andare avanti così perché… cambiare era più difficile, faceva più paura. Anche se la mia vita non si poteva più definire tale, anche se il pensiero del cibo mi tormentava e mi angosciava, anche se passavo ore chiusa in bagno, dentro di me, per quel che mi riguardava, cambiare era peggio, perché avrei dovuto parlare con i miei genitori, raccontare, e c’era la vergogna di fare vedere che la loro amata figlia si era ridotta a doversi mettere due dita in gola per sbarcare la giornata. Poi, però, è successo. Inconsciamente, forse, volevo che succedesse già da molto tempo, ma non ne avevo il coraggio, però ho cominciato ad usare meno cautele quando andavo in bagno per vomitare, così un giorno mia mamma mi ha sentita e mi ha chiesto cosa stesse succedendo. Io, sul momento, ero terrorizzata all’idea di essere stata scoperta, e la mia mente ha cercato subito febbrilmente di costruire qualche scusa… sennonché all’improvviso mi sono precipitata fuori dal bagno, in lacrime, e le ho detto tutto di botto, ho tirato fuori qualsiasi cosa, tutta la devastazione degli ultimi anni, e non è stato terribile come avevo immaginato. Mia mamma non mi ha giudicata, non si è arrabbiata, non mi ha presa per pazza. Non solo mi ha ascoltata, ma lei e papà mi hanno aiutato tantissimo nella sofferta e travaglia decisione d’iniziare un percorso di ricovero. Adesso sono tre anni che mi incontro con una dietista una volta al mese e con una psicologa due volte la settimana. Sono due persone preziose che mi hanno davvero aiutata nel risollevarmi dalla situazione in cui ero precipitata. Ho cambiato diverse psicoterapeute, ma adesso sento di aver trovato la persona giusta per me. A tutt’oggi non è per niente facile, e a volte mi trovo ancora a dover lottare contro l’impulso di chiudermi in bagno e inginocchiarmi davanti al water, ed è tremendamente difficile opporsi, ma non mi arrendo: so che le cose possono cambiare se io ho la volontà di cambiarle, e se la psicologa e la dietista che stanno al mio fianco, e tutte le persone vicine e lontane che mi vogliono bene, mi supportano e mi sostengono, questa sfida sarà più facile da affrontare. Inoltre, adesso, mi sono accorta di una cosa: che quello che ho dentro e la cosa più importante, e non importa quello che si vede fuori, perché le persone che tengono a me mi vogliono bene unicamente per il tipo di persona che sono. Una conclusione banale, forse, ma che per me ha voluto dire tantissimo! Quello che vorrei dire a tutte le ragazze che stanno vivendo la stessa situazione che ho vissuto io, fondamentalmente, è: non buttate la vostra vita dentro al water! Se la bulimia vi sta rovinando la vita, reagite! Non aspettate neanche un giorno! E se le cose non vanno al primo tentativo, continuate a provare! Io piano pianino ce la sto facendo, e ce la potete fare anche voi!!!

Cara Wolfie, ti ringrazio tantissimo per aver voluto condividere un questo spazio con me e con tutte la altre ragazze la tua esperienza. Posso solo immaginare quanto dev’essere stati difficile raccontare tutto, e sappi che ti ammiro moltissimo per il tuo coraggio e per la tua tenacia.

Il messaggio positivo che le tue parole riescono a far passare è un qualcosa di straordinario. Leggere la tua testimonianza mi ha dato un grande incoraggiamento, e credo di non essere la sola a pensarla così.

La cosa più bella delle tue parole è il percorso di vita, la sofferenza ma anche la voglia di reagire, il realizzarsi di un processo di cambiamento. Non esiste un unico modo di cambiare, ed è bello pensare che, come te, in questo momento, siamo in tante a cercare di compiere una scelta che potrà cambiare completamente la nostra vita. È vero, decidere di cambiare è difficile, è sempre molto difficile, anche nel momento in cui la situazione che si vive ci fa soffrire, perché cambiare significa comunque abbandonare un dolore noto per avviarci verso un futuro ignoto, e quel che non si riesce a prevedere e si teme di non poter controllare finisce inevitabilmente per fare paura. Però è bello leggere del tuo cambiamento positivo, perché è la testimonianza che lasciare la strada vecchia per la nuova significa in realtà correre un rischio che vale la pena, visto il risultato.

Ed è bellissimo anche il tuo messaggio finale, l’incoraggiamento a non arrendersi, che penso sia indispensabile per continuare ad andare avanti nella difficile strada del ricovero: arrendersi è molto più semplice, in fin dei conti, più facile mollare se al primo tentativo le cose vanno storte, dirsi che se non ha funzionato allora non potrà mai funzionare, molto facile, sì. Ben più difficile rialzarsi e riprovare, riprovare ogni volta, darsi sempre una nuova possibilità… ma è quello che tu stai facendo, Wolfie. La scelta più difficile. La scelta più coraggiosa. Io faccio il tifo per te…

22 commenti:

(Mai più)Enigma ha detto...

bel messaggio finale! anch'io faccio il tifo per te wolfie!! ammiro tanto il tuo coraggio!... in questo blog ci sono un sacco di persone splendide!

Lindylinda ha detto...

..grazie di aver condiviso con noi la tua esperienza, Wolfie..

.. non è mai superfluo ricordare che ci sono patologie profonde e devastanti che si celano dietro un aspetto fisico NORMALE..

.. sempre che la normalità si possa incasellare in qualche clichet..

valentina ha detto...

Wolfie sei una ragazza davvero coraggiosa. Un grosso abbraccio

pansy ha detto...

Ciao cara!! Come stai? Io a parte dente del giudizio dolente, raffreddore e problemi con lo stomaco, alla grande! ;-)
Il rientro in città è stato più traumatico di quanto potessi immaginare! Però è anche bello tornare " a casa" :-)
Ti mando un abbraccione :-*

Anonimo ha detto...

Sono felice che questa ragazza ce l'abbia fatta ad uscire fuori dal suo disagio.
Un abbraccio. Pachucha.

Vele Ivy ha detto...

Il racconto di Wolfie mi ha molto colpita. La situazione iniziale, con le ragazze perfette che ti guardano dall'alto in basso, è molto emblematica. Spesso se non sei come gli altri sei automaticamente tagliata fuori, in modo crudele. Quanta sofferenza a causa di quelle persone superficiali... per fortuna Wolfie ha trovato il coraggio di tirare fuori la verità. Molto belle le parole sull'aiuto della mamma e delle altre persone che le vogliono bene. Grazie, Wolfie, per questo racconto!

Pupottina ha detto...

è una testimonianza molto toccante!
è bello vedere che ci si può dare una mano fra persone che hanno lo stesso problema... essere solidali, le une con le altre, è una gran cosa!

buon weekend
^__________^

Ilaria ha detto...

brava wolfie! complimenti :)

sorridente ha detto...

Quante volte ci si sofferma alle apparenze e non ci si rende conto che anche dietro a un sorriso ci può essere un sofferenza devastante? Le parole di Wolfie sono molto belle, ed è bello il fatto che ha avuto il coraggio di chiedere aiuto e di permettere a chi la ama di prendersi cura di lei. A volte bastano poche parole dal cuore per capire quanto sia bella (e per bella naturalmente intendo dentro) una persona, e sicuramente Wolfie lo è!

Michiamomari, e ha detto...

CIAO VEGGIE.. scusa se divago dall'argomento del tuo post, ma devo comunicarti che hai vinto un prestigioso premio, che ti assegna la sottoscritta
pfavore, vai al mio blog e troverai le istruzioni per ACCETTARLO (cosa che spero farai) al post di oggi, 31 agosto. CONGRATULATIONS!!! anche se io nn sono un assegnatario di alto livello.. il premio te lo sei meritato davvero.. e naturalmente per estensione anche tutte le altre che sono collegate cn te e collaborano al tuo blog!!!

Wolfie ha detto...

Hola, ragazzeeeee!!! Ma accipicchia quanto siete super-carine, tutte quante! Grazieeeeeeee per tutto quello che mi avete scritto!! Sapete, in un primo momento m’imbarazzava l’idea poter rendere pubblicabile la mia vicenda personale, ma adesso sono felice di averlo fatto, e spero che questo possa aiutarvi a tutte! Non mollate, eh!! E condividete anche le vostre esperienze, se vi va: ho scoperto che è estremamente liberatorio, perciò ve lo consiglio caldamente! E poi voi siete tutte così carucce!! Grazie ancora a tutte quanteeeee!!!! Continuamo a combattere tutte insieme, eh!!! Un bacio enormemente immenso a tutte voi!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

lo so che non ce la farò...
non sono abbastanza determinata per avere quel 38...ma non mi interessa...a me interessa stare dai 45 in giù...che sia 45, 42, 40, 38...non mi interessa...l'importante è pesare uguale o meno di mia madre...

Veggie ha detto...

@ Nancy – Non ce la farai semplicemente perché 38 Kg è un peso così basso da essere sostanzialmente incompatibile con la vita… E, tra l’altro, sei sicura che quello che ti interessa nella tua vita sia davvero un numero? Pensi che non ci sia altro, che non ci sia di meglio? Ma soprattutto, pensi che a tua madre veramente gliene freghi qualcosa di quanto pesi, in termini di paragoni?... Io penso che tua mamma desideri soprattutto che tu stia bene, a prescindere dal tuo peso… Invece di dannarti l’anima a raggiungere un risultato tanto impossibile quanto malato, che servirà solo a distruggerti fisicamente e psicologicamente, non buttare il tuo tempo così, ma impiegalo per fare qualcosa di positivo e costruttivo per te stessa…
Un abbraccio…

Duccia ha detto...

Grazie Wolfie... Grazie per le tua parole, per la tua storia... Grazie perchè hai trovato la forza di rialzarti e per lottare... Grazie perchè stringi i denti e vai avanti... Grazie...

A Nancy:

E una volta che peserai meno di tua madre cosa accadrà??? Non è distruggendoti che combatterai i tuoi demoni, credimi... L'oscurità non ha mai le risposte... Ferma questo carosello impazzito fino a che sei in tempo... Scendi e affronta tutto il tuo dolore con il coraggio che possiedi, anche se ancora non lo sai...

Ti abbraccio forte...

Wolfie ha detto...

A Duccia:
Accipicchia, quanti ringraziamenti! E allora, lascia che sia io a ringraziare te per il tuo grande incoraggiamento! Forse avresti scritto quelle parole per chiunque avesse scritto la propria storia al posto mio, ma io ho sentito quelle tue parole come se fossero una spinta positiva che tu volevi dare proprio ed unicamente a me, perciò... grazie grazie GRAZIEEEEEEE!!!!! :-)

A Nancy:
Tu cerchi solo di convincerti che sia questo ciò che t'interessa, ma in realtà questo è solo ciò che ti distruggerà. E tu lo sai benissimo. Non ti servirà a niente, ti farà solo stare male. Non correre in questo vicolo cieco, perchè se un vicolo è cieco, non sbocca da nessuna parte. Riprendi in mano la tua vita e combatti contro questo... ce la puoi fare!!!

Anonimo ha detto...

*Io non sono una ragazza da salvare...
io non sono malata.

per veggie wolfie e duccia

è vero veggie,sono pienamente d'accordo con te... c'è altro in questa vita oltre al peso...oltre a un numero...oltre a una bilancia...
come è vero che a mia madre non frega un cazzo di quanto peso...ma le interessa solo come sto,
ma io non sono malata...io non sono anoressica...io non sono da salvare...
ok?
io vivo. ed è questo che mi differenzia credo. io sorrido,scherzo,gioco... se c'è il sole me ne accorgo...esco e mi diverto in ogni modo...il peso si è comunque uno dei miei primi pensieri ma vivo! ed è questo l'importante...
il mio è solo un obbiettivo/desiderio...
vorrei fare un sorriso in più la mattina... tutto qui..
veggie se continuerai a seguirmi capirai quante cose ho passato e fidati che ho imparato a sorridere.
il blog che ho fatto è solo un modo per sfogare la tristezza che non voglio mettere quando sono fuori dalle mura di casa mia.
non so se mi sono spiegata molto bene...

quando perserò un kg in meno di mia madre avrò un motivo in più per alzarmi di buon umore alla mattina
avrò un motivo in meno per odiare me stessa e le mie imperfezioni,avrò un motivo in più per sorridere avrò un motivo in più per rendere tutto migliore...
per quanto vi possa sembrare malato rimane cmq un mio obbiettivo...
la sbarra che indica quanto peso e a quanto voglio arrivare non è un dato di fatto...
io ho messo 38 ma se ci arrivo bene se no mi accontento del 44..
io credo che la vita sia meravigliosa!
non me la voglio rovinare così solo per il mio peso. voglio solo togliermi questo sfizio mettiamola così... non sono malata...giuro.

io ho in mano la mia vita!

Veggie ha detto...

@ Nancy – Ma se sei tu la prima a non credere a quello che scrivi, come posso crederci io?... Tiri fuori un sacco di luoghi comuni e giuri troppe volte per essere davvero convinta delle tue parole… Qui non c’è nessuno da salvare, perché siamo noi le uniche che possiamo salvare noi stesse, nessuno può salvarci al nostro posto, purtroppo… Lo so che l’anoressia mette in testa tanti pensieri strani e distorti, ci sono passata troppo a lungo per non saperlo… ti sembra di avere in mano la tua vita proprio perché è l’anoressia che ti sta dominando completamente… ma un giorno ti accorgerai che non puoi mentire tanto a lungo a te stessa, perché il gioco non regge… e vedrai le cose per come stanno veramente. Se davvero fossi convinta di quel che dici, non avresti sentito il bisogno di farti l’apologia, e soprattutto non staresti postando qui… Ma posso capire che questo sia per te un momento di transizione, un momento in cui devi tenere gli occhi chiusi perché aprirli ti fa troppa paura… Ad ogni modo, certo che continuerò a seguirti… e la mia mano sarà sempre tesa verso di te… Nel momento in cui deciderai di provare ad aprire gli occhi, la mia mano sarà lì, pronta per essere afferrata… pronta per camminare insieme a te… Nel momento in cui proverai ad aprire gli occhi, ti accorgerai che la luce non fa così male come ti sembra che ne faccia adesso che sei immersa nelle tenebre… e io sarò ancora lì, ad aspettarti, e a tenderti la mano…
Ti abbraccio forte…

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

 
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