lunedì 9 novembre 2009
Domanda #5: Allontanarsi da sentimenti e comportamenti negativi
La 5^ domanda è quella che mi viene da Evaluna. Mi chiede:
“Anche se non ho ancora smesso di farmi del male, e sentimenti come il dolore, la rabbia, la frustrazione, si traducono in restrizione alimentare, non eccessiva, ma pur sempre restrizione.
Posso chiederti come cerchi tu invece di reagire, concretamente, a tutto ciò?”
Da persona che, nel suo percorso di lotta contro l’anoressia, sta cercando di accettarsi per quello che è, senza cercare di modificare ulteriormente il proprio corpo, credimi se ti dico che puoi assolutamente imparare a smettere di farti del male e riversare le tue emozioni negative contro il tuo corpo. Questa è una delle cose principali che chiunque stia lottando contro un DCA molto spesso crede sia impossibile. Quel che spesso leggo e sento dire è: “Sì, magari è pure possibile… ma non per me”. E allora, Evaluna e tutte le altre, lasciate che ve lo dica: cancellate questo pensiero dalla vostra mente. Cavatelo fuori e gettatelo nel cestino della spazzata. E’ POSSIBILE per TUTTE voi… se voi fate in modo che sia possible. E nel momento in cui vi renderete conto che se ci mettete tutta la vostra forza di volontà ciascuna di voi ce la può fare, certi pensieri si scioglieranno come neve al sole.
Siete con me?
Allora, Evaluna, tornando alla tua domanda, credo che la prima cosa che tu devi fare sia chiederti: Quali sono le circostanze che mi portano a provare questi sentimenti negativi che si traducono in odio per il mio corpo e, di conseguenza, in comportamenti negativi nei confronti di esso?
Per esempio…
- Ti succede quando ti senti in qualche modo “rifiutata” da qualcuno?
- Ti succede quando programmi qualcosa e poi le cose non vanno come le avevi pianificate?
- Ti succede quando i tuoi risultati non sono conformi alle tue aspettative?
- Ti succede quando vieni commentata/criticata/osservata/giudicata dagli altri?
- Ti succede quando mangi (poco o troppo, fa lo stesso)?
- Ti succede quando ti pesi e la bilancia non rimanda il numero che vorresti?
- Ti succede quando ti sembra di non aver sotto controllo una certa situazione o un certo ambito della tua vita?
- Ti succede quando ti vedi diversa da come vorresti essere?
- Ti succede quando affronti una situazione stressante/difficile/dura con la tua famiglia o i tuoi amici?
Questo sono solo un po’ di esempi, ovviamente, circostante che possono giocare una certa parte nella tua percezione corporea e nei sentimenti che provi per il tuo corpo. Possono condizionare il modo in cui ti senti nei confronti di te stessa, nonché il modo in cui ti mostri al resto del mondo. Cercare di scoprire “l’innesco” è quindi molto importante al fine di analizzare i tuoi sentimenti.
Hai presente il modo in cui le persone cercano di tracciare una rotta praticamente su ogni qualsiasi cosa? Bene, traccia una rotta sui sentimenti negativi che rovi per te stessa. Okay, lo so cosa stai pensando: pensi che se continui a provare odio per te stessa, come puoi riuscire a tracciare una rotta che vada al di là di questo sentimento travolgente? Innanzitutto, comincia col rispondere alle domane che ho elencato prima. Perché è ovvio che se non ti piaci e non ti accetti per quella che sei, ci saranno sempre particolari circostanze che ti faranno venir voglia di restringere o di abbuffarti o di vomitare o comunque di punirti in qualche modo. E’ a queste particolari circostanze che mi riferisco.
Bene, adesso probabilmente starai pensando: Wow, Veggie mi ha solo detto di tracciare una rotta sui miei sentimenti negativi per me stessa. E allora? Ma pensaci un attimo. Se ogni volta che provi sentimenti negativi nei tuoi confronti e senti il bisogno di restringere/abbuffarti/vomitare/farti del male cerchi di fare introspezione e scandagliare il tuo vissuto e le tue sensazioni alla ricerca di ciò che ha dato il là al tutto, ti renderai conto che c’è una rotta. E ti renderai conto di quale questa rotta è. Di sicuro avrai sentito parlare di causa & effetto: ecco, si tratta esattamente di questo. L’effetto lo conosci già (la negatività verso il tuo corpo e la voglia di restringere l’alimentazione) – è tempo d’indagare sulle cause.
Prova a tenere un diario. Scrivici il giorno, l’ora, cosa provi, e cosa ti è successo prima di arrivare a quello, ciò che ti è successo durante la giornata. Comincerai ad avere un’immagine più nitida di quel che ti succede. Probabilmente ti accorgerai che tendi a sentirti peggio in un giorno particolare della settimana e a causa di qualche evento che si ripete, o quando ti trovi in determinati luoghi, o quando hai a che fare con determinate presone. È molto importante scoprire queste cose perché ti aiuteranno a stare all’erta, a tenere alta la guardia, ad essere più preparata e più pronta a combattere l’arrivo della negatività.
In questo modo, infatti, saprai dal momento stesso in cui ti svegli che una certa situazione che quel giorno dovrai affrontare sarà particolarmente dura per te (per una qualche ragione che avrai scoperto tracciando la tua “rotta”) e potrai prepararti psicologicamente ed emotivamente ad affrontarla, mettendo magari in atto una serie di strategie alternative che compensino i comportamenti negativi nei confronti del tuo corpo.
Un’altra domanda che devi porti, inoltre, è: La gelosia/invidia/comparazione è parte di ciò che mi spinge ad avere pensieri e comportamenti negativi nei confronti del mio corpo?
Per esempio…
- Quando guardi uno show/film/programma televisivo dove ci sono delle modelle, cominci ad avere pensieri negativi verso il tuo corpo? Vedere una cosa del genere è destabilizzante? Ti porta a fare confronti tra te e le altre persone?
- Ti capita di lavorare con qualche collega ce invidi da un punto di vista fisico? Il relazionarti con lei ti fa stare peggio con te stessa?
- Ti senti “non abbastanza malata” o “non abbastanza magra” o “non abbastanza carina” o “non abbastanza in gamba” per quelli che sono certi commenti che gli altri possono aver fatto su di te?
L’ultima domanda che devi farti, infine, è: Tutto questo mi succede soprattutto in un determinato periodo?
Molte persone, infatti, hanno variazioni “stagionali” dei propri pensieri su se stesse. Per esempio, chi soffre di depressione tende a stare peggio in Autunno-Inverno (statistiche alla mano). L’estate, per molte persone che hanno un DCA (me compresa) può essere un periodo critico perché porta necessariamente a “scoprirsi” e a mettere in mostra il proprio corpo, un corpo con cui n0on ci si sente a proprio agio. Inoltre, ci sono altri momenti dell’anno che possono essere particolarmente ansiogeni: il Natale, il Capodanno, la Pasqua, la necessita di mangiare con i propri parenti, l’inizio di un nuovo anno in cui si devono fare i cosiddetti “buoni propositi” che, in quanto oggetto d’investimento eccessivo, finiscono per essere aspettative alle quali diventa impossibile attenerci.
La CHIAVE è la CONSAPEVOLEZZA.
Perciò, cosa fare quando provi sentimenti negativi per non cadere nella trappola della restrizione alimentare e per non avere comportamenti negativi nei confronti del tuo corpo?
- Elabora un “Piano B”. Stendi una lista delle cose che puoi fare quanto ti viene voglia di cedere al DCA. Così, nel momento in cui ti sentirai sul punto di cadere, avrai una possibilità diversa per non depistare la tua mente nel solito loop di disprezzo e distruttività.
- Trova una persona supportava. Nel momento in cui senti che ti viene l’impulso di restringere, anziché assecondarlo, telefona a questa persona o mandale un SMS, anche solo per dirle: “Sto per mangiare ed ho voglia di restringere. Stammi vicina per aiutarmi a non farlo”. Talvolta anche il solo fatto di poter dire a qualcuno che stiamo attraversando un momento critico proprio in quel momento aiuta un sacco, perché ci dà la consapevolezza che qualcuno ci ha a cuore. Ci dà la consapevolezza che qualcuno vuole che siamo forti. E sapere che qualcuno ha fiducia nella nostra forza e nella nostra capacità di non cedere al DCA può essere di grande aiuto. Forse è un qualcosa di cui potresti avere bisogno per il momento.
- Prova a riversare i tuoi sentimenti negativi su qualcosa che sta al di fuori di te. Prendi a pugni un cuscino, scrivi tutto quello che ti fa stare male, rompi qualcosa, trova una via d’uscita per la tua rabbia e la tua frustrazione. Piangi, se questo può aiutarti. Grida. (Credimi, è molto meglio che restringere.)
- Prova a fare qualcosa che ti permetta di distrarti MENTRE stai mangiando. Per esempio, guarda la TV, ascolta la musica o leggi mentre pranzi o ceni, così non guarderai quello che hai nel piatto e non ti focalizzerai troppo su ciò che devi mangiare. Se riesci a fare qualcosa che ti prende davvero, riuscirai a finire tutto quello che hai nel piatto e non avrai neanche troppa ansia. Puoi anche parlare al telefono con qualcuno col vivavoce mente mangi (se non lo trovi troppo scomodo), per distrarre la tua mente da quello che stai facendo e mangiare quello che è necessario senza restringere… e protrarre la conversazione anche dopo il pasto, può essere un ottimo modo per non mettere in atto eventuali comportamenti compensatori. Più farai passare il tempo, più l’ansia calerà. E ricorda che un morso alla volta fa un pasto, se tieni duro fino in fondo! ^__^
- Cerca di seguire i ritmi cronobiologici facendo 5 pasti regolari al giorno ad orari prestabiliti: colazione, spuntino di metà mattina, pranzo, merenda e cena. Niente pasti esagerati, solo, mangia qualcosa per lo meno 5 volte al giorno. Questo ti aiuterà ad assumere una più vasta gamma di nutrienti, e a ridurre l’impulso a restringere. Penso che l’idea di poter distribuire il cibo su 5 pasti giornalieri sia meno ansiogena che fare solo i 3 pasti principali (colazione, pranzo e cena) dovendo quindi mangiare di più ad ognuno per assumere la stessa quantità di alimenti.
Spero di essere riuscita a rispondere in maniera esauriente alla tua domanda e a fornirti qualche idea utile…
“Anche se non ho ancora smesso di farmi del male, e sentimenti come il dolore, la rabbia, la frustrazione, si traducono in restrizione alimentare, non eccessiva, ma pur sempre restrizione.
Posso chiederti come cerchi tu invece di reagire, concretamente, a tutto ciò?”
Da persona che, nel suo percorso di lotta contro l’anoressia, sta cercando di accettarsi per quello che è, senza cercare di modificare ulteriormente il proprio corpo, credimi se ti dico che puoi assolutamente imparare a smettere di farti del male e riversare le tue emozioni negative contro il tuo corpo. Questa è una delle cose principali che chiunque stia lottando contro un DCA molto spesso crede sia impossibile. Quel che spesso leggo e sento dire è: “Sì, magari è pure possibile… ma non per me”. E allora, Evaluna e tutte le altre, lasciate che ve lo dica: cancellate questo pensiero dalla vostra mente. Cavatelo fuori e gettatelo nel cestino della spazzata. E’ POSSIBILE per TUTTE voi… se voi fate in modo che sia possible. E nel momento in cui vi renderete conto che se ci mettete tutta la vostra forza di volontà ciascuna di voi ce la può fare, certi pensieri si scioglieranno come neve al sole.
Siete con me?
Allora, Evaluna, tornando alla tua domanda, credo che la prima cosa che tu devi fare sia chiederti: Quali sono le circostanze che mi portano a provare questi sentimenti negativi che si traducono in odio per il mio corpo e, di conseguenza, in comportamenti negativi nei confronti di esso?
Per esempio…
- Ti succede quando ti senti in qualche modo “rifiutata” da qualcuno?
- Ti succede quando programmi qualcosa e poi le cose non vanno come le avevi pianificate?
- Ti succede quando i tuoi risultati non sono conformi alle tue aspettative?
- Ti succede quando vieni commentata/criticata/osservata/giudicata dagli altri?
- Ti succede quando mangi (poco o troppo, fa lo stesso)?
- Ti succede quando ti pesi e la bilancia non rimanda il numero che vorresti?
- Ti succede quando ti sembra di non aver sotto controllo una certa situazione o un certo ambito della tua vita?
- Ti succede quando ti vedi diversa da come vorresti essere?
- Ti succede quando affronti una situazione stressante/difficile/dura con la tua famiglia o i tuoi amici?
Questo sono solo un po’ di esempi, ovviamente, circostante che possono giocare una certa parte nella tua percezione corporea e nei sentimenti che provi per il tuo corpo. Possono condizionare il modo in cui ti senti nei confronti di te stessa, nonché il modo in cui ti mostri al resto del mondo. Cercare di scoprire “l’innesco” è quindi molto importante al fine di analizzare i tuoi sentimenti.
Hai presente il modo in cui le persone cercano di tracciare una rotta praticamente su ogni qualsiasi cosa? Bene, traccia una rotta sui sentimenti negativi che rovi per te stessa. Okay, lo so cosa stai pensando: pensi che se continui a provare odio per te stessa, come puoi riuscire a tracciare una rotta che vada al di là di questo sentimento travolgente? Innanzitutto, comincia col rispondere alle domane che ho elencato prima. Perché è ovvio che se non ti piaci e non ti accetti per quella che sei, ci saranno sempre particolari circostanze che ti faranno venir voglia di restringere o di abbuffarti o di vomitare o comunque di punirti in qualche modo. E’ a queste particolari circostanze che mi riferisco.
Bene, adesso probabilmente starai pensando: Wow, Veggie mi ha solo detto di tracciare una rotta sui miei sentimenti negativi per me stessa. E allora? Ma pensaci un attimo. Se ogni volta che provi sentimenti negativi nei tuoi confronti e senti il bisogno di restringere/abbuffarti/vomitare/farti del male cerchi di fare introspezione e scandagliare il tuo vissuto e le tue sensazioni alla ricerca di ciò che ha dato il là al tutto, ti renderai conto che c’è una rotta. E ti renderai conto di quale questa rotta è. Di sicuro avrai sentito parlare di causa & effetto: ecco, si tratta esattamente di questo. L’effetto lo conosci già (la negatività verso il tuo corpo e la voglia di restringere l’alimentazione) – è tempo d’indagare sulle cause.
Prova a tenere un diario. Scrivici il giorno, l’ora, cosa provi, e cosa ti è successo prima di arrivare a quello, ciò che ti è successo durante la giornata. Comincerai ad avere un’immagine più nitida di quel che ti succede. Probabilmente ti accorgerai che tendi a sentirti peggio in un giorno particolare della settimana e a causa di qualche evento che si ripete, o quando ti trovi in determinati luoghi, o quando hai a che fare con determinate presone. È molto importante scoprire queste cose perché ti aiuteranno a stare all’erta, a tenere alta la guardia, ad essere più preparata e più pronta a combattere l’arrivo della negatività.
In questo modo, infatti, saprai dal momento stesso in cui ti svegli che una certa situazione che quel giorno dovrai affrontare sarà particolarmente dura per te (per una qualche ragione che avrai scoperto tracciando la tua “rotta”) e potrai prepararti psicologicamente ed emotivamente ad affrontarla, mettendo magari in atto una serie di strategie alternative che compensino i comportamenti negativi nei confronti del tuo corpo.
Un’altra domanda che devi porti, inoltre, è: La gelosia/invidia/comparazione è parte di ciò che mi spinge ad avere pensieri e comportamenti negativi nei confronti del mio corpo?
Per esempio…
- Quando guardi uno show/film/programma televisivo dove ci sono delle modelle, cominci ad avere pensieri negativi verso il tuo corpo? Vedere una cosa del genere è destabilizzante? Ti porta a fare confronti tra te e le altre persone?
- Ti capita di lavorare con qualche collega ce invidi da un punto di vista fisico? Il relazionarti con lei ti fa stare peggio con te stessa?
- Ti senti “non abbastanza malata” o “non abbastanza magra” o “non abbastanza carina” o “non abbastanza in gamba” per quelli che sono certi commenti che gli altri possono aver fatto su di te?
L’ultima domanda che devi farti, infine, è: Tutto questo mi succede soprattutto in un determinato periodo?
Molte persone, infatti, hanno variazioni “stagionali” dei propri pensieri su se stesse. Per esempio, chi soffre di depressione tende a stare peggio in Autunno-Inverno (statistiche alla mano). L’estate, per molte persone che hanno un DCA (me compresa) può essere un periodo critico perché porta necessariamente a “scoprirsi” e a mettere in mostra il proprio corpo, un corpo con cui n0on ci si sente a proprio agio. Inoltre, ci sono altri momenti dell’anno che possono essere particolarmente ansiogeni: il Natale, il Capodanno, la Pasqua, la necessita di mangiare con i propri parenti, l’inizio di un nuovo anno in cui si devono fare i cosiddetti “buoni propositi” che, in quanto oggetto d’investimento eccessivo, finiscono per essere aspettative alle quali diventa impossibile attenerci.
La CHIAVE è la CONSAPEVOLEZZA.
Perciò, cosa fare quando provi sentimenti negativi per non cadere nella trappola della restrizione alimentare e per non avere comportamenti negativi nei confronti del tuo corpo?
- Elabora un “Piano B”. Stendi una lista delle cose che puoi fare quanto ti viene voglia di cedere al DCA. Così, nel momento in cui ti sentirai sul punto di cadere, avrai una possibilità diversa per non depistare la tua mente nel solito loop di disprezzo e distruttività.
- Trova una persona supportava. Nel momento in cui senti che ti viene l’impulso di restringere, anziché assecondarlo, telefona a questa persona o mandale un SMS, anche solo per dirle: “Sto per mangiare ed ho voglia di restringere. Stammi vicina per aiutarmi a non farlo”. Talvolta anche il solo fatto di poter dire a qualcuno che stiamo attraversando un momento critico proprio in quel momento aiuta un sacco, perché ci dà la consapevolezza che qualcuno ci ha a cuore. Ci dà la consapevolezza che qualcuno vuole che siamo forti. E sapere che qualcuno ha fiducia nella nostra forza e nella nostra capacità di non cedere al DCA può essere di grande aiuto. Forse è un qualcosa di cui potresti avere bisogno per il momento.
- Prova a riversare i tuoi sentimenti negativi su qualcosa che sta al di fuori di te. Prendi a pugni un cuscino, scrivi tutto quello che ti fa stare male, rompi qualcosa, trova una via d’uscita per la tua rabbia e la tua frustrazione. Piangi, se questo può aiutarti. Grida. (Credimi, è molto meglio che restringere.)
- Prova a fare qualcosa che ti permetta di distrarti MENTRE stai mangiando. Per esempio, guarda la TV, ascolta la musica o leggi mentre pranzi o ceni, così non guarderai quello che hai nel piatto e non ti focalizzerai troppo su ciò che devi mangiare. Se riesci a fare qualcosa che ti prende davvero, riuscirai a finire tutto quello che hai nel piatto e non avrai neanche troppa ansia. Puoi anche parlare al telefono con qualcuno col vivavoce mente mangi (se non lo trovi troppo scomodo), per distrarre la tua mente da quello che stai facendo e mangiare quello che è necessario senza restringere… e protrarre la conversazione anche dopo il pasto, può essere un ottimo modo per non mettere in atto eventuali comportamenti compensatori. Più farai passare il tempo, più l’ansia calerà. E ricorda che un morso alla volta fa un pasto, se tieni duro fino in fondo! ^__^
- Cerca di seguire i ritmi cronobiologici facendo 5 pasti regolari al giorno ad orari prestabiliti: colazione, spuntino di metà mattina, pranzo, merenda e cena. Niente pasti esagerati, solo, mangia qualcosa per lo meno 5 volte al giorno. Questo ti aiuterà ad assumere una più vasta gamma di nutrienti, e a ridurre l’impulso a restringere. Penso che l’idea di poter distribuire il cibo su 5 pasti giornalieri sia meno ansiogena che fare solo i 3 pasti principali (colazione, pranzo e cena) dovendo quindi mangiare di più ad ognuno per assumere la stessa quantità di alimenti.
Spero di essere riuscita a rispondere in maniera esauriente alla tua domanda e a fornirti qualche idea utile…
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32 commenti:
Veggie ma questo post è FAVOLOSO!!!! ti giuro che ho preso appunti!!! xD
grazie x tutta la forza k dai con le tue parole..ci penserò e cercherò di mettere in atto! un grande baciO
consigli sinceri..e magari anke efficaci..ma x me il problema è l'inverso!..ho paura di uscirne..xkè ora questa è la mia rotta..il mio indice..il numero sulla bilancia,le calorie assunte,le abbuffate..MI DETERMINANO!è triste..xkè io nn ero cosi..i miei limiti anke quelli piu fastidiosi nn riuscivano a intaccare la mia libertà di vivere..adesso è cosi!e più tengo sotto controllo l'alimentazione e il mio peso..più mi sembra di avere in mano il pieno controllo della mia vita..cmq complimenti x i progressi;)..bacio!
Credo non ci sia niente da aggiungere al tuo post, hai già detto tutto in maniera chiara ed esaustiva. Invece vorrei dire una cosa a Mirmilla: dici che hai paura di uscirne perché questa è la tua rotta. Non è controllando l'alimentazione ed il peso che hai il controllo sulla tua vita. La rotta che stai seguendo è quella sbagliata. Il vero controllo lo avrai quando riuscirai a convincere la tua mente ad accettare il tuo corpo, in qualunque modo esso sia, quando riuscirai a normalizzare il più possibile il tuo peso e la tua alimentazione. Pensaci. Quello è il vero controllo: la scelta di stare bene. Si è sempre in tempo per cambiare rotta.
Un abbraccio.
ciau veggie grazie x il commento..
spero che continui ad andare tt x il meglio, lo spero proprio..
oggi cn lui ho mangiato mezza pizza e le patatine da spizzico..(mezza xche è gia mezza)
e non mi sn venute le paranoie..
nemmeno ora..
quindi sn contenta^^
1 kiss
sfogare l'odio che ho dentro non su di me?!?bella l'ipotesi...ma irrealizzabile...visto che uccidere certe persone non si poù non credo che sfogarmi su un cuscino serva a molto...scusa ma questa volta non sono del tuo stesso parere...lo so che forse può sembrare una cosa un po'forte da dire...ma tutto quello che vorrei in questo preciso istasnte è vedere mio padre morto...ucciderlo con le mie mani...lo odio con tutta me stessa...e la legge non fa assolutemente nulla...allora a me verrebbe voglia di farfe qualcosa ma poi mi rendo conto che non posso e tutta la rabbia che ho dentro dove va a finire?!?!beh mi sa che lo sappiamo entrambe...ma se fare cose drastiche non si può e sfogarmi in altro modo non funziona...beh che fare a questo punto?!?!tacere e tenersi tutto dentro mi sa che è la soluzione migliore per tutti!!!!!
Grazie di aver apprezzato il nostro post.....
Sono contenta che ti abbia fatto riflettere...anch'io ero poco più che un'infante quando il muro è caduto, ma quelle immagini mi sono nel cuore, la gioia di riuscire ad andare oltre è contagiosa.
Spero che presto tu riuscirai ad abbattere il tuo muro, una volta che gli si fà una falla...è sempre più facile poi!
Anche noi combattiamo con il nostro......e speriamo di farlo cadere e festeggiare tutti insieme.
Bacio
è bellissimo quello che hai scritto...
sai qual'è il problema, per me?
che da questo DCA spesso non mi voglio staccare...
sono troppo ansiosa, troppo disorientata in questo periodo...e il problema alimentare è entrato così tanto nella mia vita da sostituirla...
senza l'anoressia non sono nessuno...
so che a dirlo così è una grandissima stronzata, ma sotto sotto è vero: lei mi ha dato una vita, anche se me la sta togliendo. lei mi rassicura di fronte alla vastità oscura e pericolosa del mondo...sono come un bambino che deve separarsi dal suo ciuccio...lo so che lo devo fare, ma cavolo, penso, perchè in fondo lo devo fare se mi da tutta questa paura, tutto questo dolore?perchè non me lo posso tenere insieme con la mia identità? perchè perchè perchè?
come posso lasciare così a cuor leggero quella che è diventata la mia vita?
ti ringrazio...
Uh... Quante cose avrei da dire su questo post...
Troppe...
Ti mando un GRANDISSIMO abbraccio Veggie!
Sono arrivata un po' tardi ma direi che con questo post non avresti potuto essere piu' esaustiva.
Gli esempi che hai esposto e che potrebbero condurre al comportamento lesivo, ormai posso parlare esclusivamente di restrizione, li hai centrati tutti, dal primo all'ultimo.
Per quanto io cerchi di stare all'erta e non farmi cogliere impreparata, troppo spesso ancora avviene il contrario.
Seguo la rotta ma come vedo un iceberg non arrivo mai in tempo per deviarlo, e mi ci frantumo contro.
Il prossimo iceberg sono le feste natalizie, e se non seguo i tuoi consigli per elaborare un efficace piano B non mi restera' che farmi ibernare il 24 dicembre per risvegliarmi il 7 gennaio...
Scherzi a parte...in questo lunghissimo anno qualche consapevolezza in piu' l'ho maturata, l'elenco delle strategie alternative era cio' che mi mancava, quindi grazie per aver colmato questa mia lacuna.
Mettero' in pratica e magari ci faro' un post, quando avro' testato a sufficienza.
Di piangermi addosso mi sono stufata, e' giunto il momento di reagire concretamente, e tu sei una delle tante persone qui dentro che mi sprona a farlo senza mai stancarsi.
Arrivero' alla meta, accettarmi per come sono, pregi e difetti, pacchetto completo...ti prometto che ci mettero' il corpo, la testa, il cuore e l'anima...grazie ancora del tuo fondamentale sostegno!
Se c'è una cosa che non ho imparato a fare in tutti questi anni, è riuscire a focalizzare qual'è il pensiero scatenante, la cosa che mette in moto il meccanismo.. Non ho ancora capito come riuscire a farlo.. So che è possibile, ma quello che ho in mano evidentemente non basta in quei momenti di "corto circuito".. Sono d'accordissimo con tutto quello che hai detto.. so che è così, ma per me questo è un grande punto interrogativo..
Post davvero positivo..
Un abbraccione..
particolarmente bello questo post, Veggie!
bisaogna sempre reagire in questo modo, con la positività e la consapevolezza che si ha un percorso da intraprendere con serietà
buon martedì ^__________^
Lo farò allora (:
bellissimo post...hai detto le stesse cose che avrei voluto dire io ma non ne sarei mai stata capace! Mi sono ritrovata un sacco...anche a me scandagliare le mie emozioni scrivendo un diario e ripetendomi che "volere è potere" ho trovato passo dopo passo tanta serenità e ...la guarigione
1bacio
pinkina di splinder
^-^
Bellissimo post, grazie per i mille ottimi consigli
Giuro che cercherò di meterli in atto!
Ti abbraccio fortissimo!
Grazie Veggie! Grazie per questo post!!!! Me lo stampo all'istante! Mi sono posta alcune di queste domande, la voglia di restringere mi viene principalmente quando prendo un brutto voto, quando vengo giudicata, quando devo parlare di me stessa a gente con la quale è fondamentale (per me) fare bella figura, quando mi dicono "Non stai tanto male,dai" perchè giudicano solo in base all'aspetto fisico (secondo il quale una ragazza normopeso non ha problemi ma finge) e quando mi costringono a fare qualcosa, anche cose piccole, tipo ascoltare una persona e dopo dover ripetere ciò che ha detto, dover mantenere un certo controllo anche quando vorresti solo prendere e correre il più lontano possibile..In generale le costrizioni e il doversi confrontare con gli altri comunque.. Ho ascoltato le tue canzoni, Veggie, sono tutte bellissime! Non le conoscevo tutte, solo quella delle Superchick che ho sentito in un tuo video e quella di Gary Go! Non sapevo che il corpo si ribellasse dopo la ripresa di un'alimentazione normale, ora capisco tante cose..Riguardo la pizza, sabato ho fatto un bel pò di camminata prima, però ero vigile lo stesso, più che altro mi sentivo (come sempre) osservata, alla fine comunque ho preso una farinata e un dolce che era quello a cui non avrei resistito (rischio abbuffata il giorno dopo) ed è andato tutto bene. La domenica è sempre un giorno un pò problematico perchè c'è mia mamma a casa e non è facile non imitare una persona adulta che mangia poco, fa chilometri di cyclette e alla sera se litiga con mio padre si abbuffa..Sono anche rimasta tutto il giorno a casa perchè dovevo preparare latino, infatti ho mangiato un pò più del normale ma non a livelli bulimici, solo che poi mi sentivo enorme e ho fatto 20 chilometri di cyclette.. Ieri invece è andata meglio, non mi è costato un grosso sforzo mangiare normale, ho pranzato con due compagne e delle insegnanti (sempre riguardo quella giornata che avevo trascorso con le compagne di classe e la prof) e mi sono trovata bene.. Quando ci siamo salutate, una delle insegnanti di un'altra scuola mi ha messo i capelli dietro alle orecchie e mi ha sorriso.. Quel gesto mi ha riscaldato e riempito per tutto il pomeriggio, è incredibile la potenza di un semplice gesto, di colpo l'autunno mi è sembrato meraviglioso, gli alberi, le strade, il mondo in generale,c'era il vento e mi sentivo libera, serena...Giovedì vado a fare quell'esame, chissà cosa trovano ( secondo me nulla...), un bacio grande grande!!!! Aisling P.S Non riesco a trovarmi su Twitter, mi sa che non mi sono registrata bene!
Hai proprio ragione, e voglio provare a farlo, a vedere da cosa parte tutto per davvero.
Ti devo ringraziare perchè sono riuscita a prendere in mano la situazione e ho parlato con mia mamma. Mi sento meglio perchè ora so che lei mi vuole aiutare e andrò da uno psicologo per parlare.
Grazie Veggie!
Cate
Dio Veggie... se stampassi tutto il tuo blog sarebbe + spesso della Bibbia xD
cmq grazie x tto il sostegno k mi dai, grazie x esserci sempre
un bacione
brava Veggie. come sempre...
brava.
cavoli, BRAVA Veggie!! mi spiace ora di nn avere il tempo di commentare di più.. e grazie di essere passata da me, ti ho risposto lì, in questi gg sono tiratissima, ma vi leggo! un bacio
cavoli, BRAVA Veggie!! mi spiace ora di nn avere il tempo di commentare di più.. e grazie di essere passata da me, ti ho risposto lì, in questi gg sono tiratissima, ma vi leggo! un bacio
Veggie post stupendo..!cmq grazie di tto!bacioni
accidenti, ma tu sei un angelo caduto dal cielo!! XD
ok, allora adesso metterò la tua storia e dopo contatterò le altre ragazze! ti ringrazio moltissimo spero che continuerai a seguirmi!
Per quella che è la mia esperienza, posso dire che pormi queste domande mi è stato molto utile. Anch’io me le sono poste in passato, magari non in maniera così strutturata, ma comunque finalizzare a cercare di capire quali erano gli stimoli che m’innescavano l’abbuffata, che avrebbe poi portato inevitabilmente al vomito. È stato un passo molto importante nel mio percorso di ricovero, perché mi ha fatto individuare una sorta di, chiamiamoli così, capisaldi, delle situazioni che mi portavano maggiormente a perdere il controllo. Intendiamoci, non è stata una cosa rapida né indolore. Non è che quando ho deciso di farlo ci sono riuscita subito al volo e, di conseguenza, non mi sono mai più abbuffata. Magari! Però, pian piano, ho cominciato ad indagare dentro di me sulle cause. E credo che questa sia stata poi la cosa veramente importante: trovare lo spirito critico che mi ha spinta ad indagare. Anche se sono infilata in vicoli ciechi e ho perso cantonate, però non ho mollato. Certo non sono riuscita a trovare tutte le cause, e certo non sono riuscita ad evitare ogni volta l’abbuffata, ma sicuramente c’è stata una sensibile riduzione. Quindi, credo proprio che continuerò a pormi di volta in volta queste domande, e a cercare di trovare le risposte… Anche perché mi sono accorta che, nel momento in cui provavo l’impulso di abbuffarmi, ma anziché farlo mi ponevo queste domande sul perché e il percome, la mia testa iniziava ad arrovellarsi su quelle, e quindi anche il solo dare alla mia testa qualcosa di concreto su cui pensare, allontanava l’impulso all’abbuffata… quindi, utilissimo! Due piccioni presi con una fava! Provare per credere! Io sottoscrivo!
Io penso altamente che potresti scrivere un libro, emani una forza vitale incredibile e lo sai che ti ammiro tantissimo. Scusa il ritardo con cui rispondo al commento. Al tuo commento di tempo fa. Mi è piaciuto un casino, ti esprimi benissimo e mi capisci, mi capisci e lo vuoi fare, ti sforzi di farlo, e ti ringrazio per il tempo che spendi con me.
Bene, io non ti sarò molto utile ma vorrei sapere se tutto procede per il meglio da quelle parti.
Un bacione!
Veggie, sono d'accordo con A che ti suggerisce di scrivere un libro. Perché non salvi i tuoi post in formato pdf e ne fai un ebook disponibile online?
Sarebbe un ulteriore modo per concentrare i tuoi suggerimenti in un unica soluzione. Sai che forza sarebbe!
Un bacio, piccola, coraggiosa donna.
TVB
annarita:)
Bellissimo nick Evaluna, poetico e ricco di suggestione letteraria. Ti auguro un cammino sempre in miglioramento verso la guarigione ^___^
Ed è vero, la chiave di tutto è la consapevolezza.
Tesoro commento qui il post su Twitter... che dirti... SEI SPECIALE! Non lo dimenticare MAI!
@ fighter – Grazie, tesoro, mi lusinghi… sei troppo buona… Comunque, mi fa davvero tanto piacere se qualcosa che ho scritto può esserti stato d’aiuto… Tu prova a sfruttare questi input facendo del tuo meglio… e se fai del tuo meglio, vedrai che comunque vada sarà un successo… Ti abbraccio…
@ mirmilla – Sull’efficacia sono disposta a metterci la mano sul fuoco, visto che li ho provati sulla mia pelle… e non consiglierei mai qualcosa di cui non fossi più che sicura… In quanto a quello che mi hai scritto… credo che sia io che te sappiamo benissimo che sono solo bugie che il DCA ti racconta… che però nella realtà le cose non stanno così, ma solo nella bolla di sapone che ti sei costruita per non affrontare la vita… ma questa bolla di sapone, come ogni bolla di sapone, prima o poi è inevitabilmente destina ad esplodere… E quando arriverà quel momento, anche con dolore, sarai costretta ad aprire gli occhi… Vedrai tanta luce, e all’inizio farà male… ma ti renderai conto che aprire gli occhi è davvero l’unico modo per vedere… In ogni caso, sappi che nel momento in cui quella bolla di sapone scoppierà, io sarò qui… pronta ad afferrarti al volo e a sostenerti per non farti cadere… Se anche non riuscirò a fermare la caduta, spero almeno di poter attutire il colpo… Ti abbraccio forte forte…
@ sorridente – Appoggio in pieno le tue parole… E grazie!!
@ Sissi – Se trovi la tua dimensione, il tuo modo per sentirti a tuo agio con te stessa, vedrai che le paranoie a poco a poco se ne andranno… Loro se ne andranno, e LUI resterà… e quella sarà la vita… quella VERA…
@ SRIJPB – Non posso dire nulla su te e tuo padre perchè non conosco la tua situazione familiare, quindi credo che ogni parere sarebbe fuori luogo… Non posso commentare quel che non conosco… Comunque, se ti va di parlarmene via e-mail, sai dove trovarmi… In quanto al tenere tutto dentro… mi fanno sorridere queste tue prole… perché lo sai benissimo anche tu che è impossibile… non a caso, il DCA è lo “sfogo” di quello che non riusciamo a tenere dentro… Quindi, decidere di tenere dentro è una strategia fallimentare ed irrealizzabile in partenza… Dici che sfogarti su un cuscino o qualcosa del genere non ti servirebbe a niente… allora, io ti chiedo: ma ci hai mai provato? Te lo chiedo perché, prima di provare, anch’io la pensavo come te… Poi ci ho provato, storcendo il naso ed essendo scettica, ma ci ho provato, e mi sono accorta che funzionava sul serio… per quanto potesse apparire sciocco, funzionava sul serio… Quindi, tutto quello che ti suggerisco è: fai un tentativo. Potrebbe non cambiare niente. Ma potrebbe anche cambiare qualcosa, no?!... E allora, perchè non darti almeno un’opportunità?!... Fallo per te stessa, perché te lo devi…
@ Alice and my world – Io spero che ci ritroveremo tutte quando il muro sarà caduto… Ad abbracciarci e a festeggiare insieme calpestando quella polvere…
@ Leda – Se dici che non ti vuoi staccare, la domanda che ti faccio è: perché? Intendo, il “perché” profondo, non quello superficiale… Perché se non ti vuoi staccare da qualcosa, vuol dire che, in qualche modo, senti di avere “bisogno” di quel qualcosa, e senti che quel “bisogno” non potrebbe essere colmato in altro modo… Ma ne sei proprio sicura-sicura? Hai mai fatto un tentativo serio?... Dici che senza l’anoressia non sei nessuno… sbagliato. È l’anoressia che non è nessuno senza di te. Perché non ti puoi tenere quel ciuccio? Perché ancora forse non ci hai fatto caso, ma non è un ciuccio. È un sacchetto di plastica. E ti soffoca. Lo sai che la morte per soffocamento a calo graduale d’ossigeno, come succede quando ci si mette un sacchetto di plastica in testa, è una morte “dolce”?... Ma si muore lo stesso, sai. La tua fortuna, invece, è che non sei ancora morta. E quindi, sei ancora in tempo per toglierti il sacchetto dalla testa. Non è che l’anoressia è diventata la tua vita: finché starai con l’anoressia, non potrai vivere. Tu la vita non l’hai ancora incontrata. E te ne accorgerai nel momento in cui comincerai a combattere sul serio. Perché avrai un mezzo di confronto… e ti accorgerai che davvero quella dell’anoressia non è vita. Find out who you are, bifore you regret it, as life is too short, there’s no time to waste it…
@ Enigma – Quando hai voglia di dirle, di scriverle, di sfogarti… Sappi che qui c’è tutto lo spazio che vuoi… sempre… Ti abbraccio forte forte…
@ Evaluna – Grazie a te per le the parole… Io credo che tu abbia assolutamente tutto quello che serve per arrivare a meta tranquillamente e serenamente… Devi solo avere un po’ più fiducia in te stessa… Riuscire a deviare la rotta e adottare strategie compensative non p una cosa che si fa dall’oggi al domani… Quindi è ovvio che ti ci vorrà un po’ di tempo (e magari anche più di “un po’…) per riuscire a concretizzare e a mettere in atto quanto ti proponi… L’ibernazione sarebbe un’amena idea, ma sai meglio di me che se anche fosse possibile, non servirebbe… perché i problemi non si risolvono congelandoli, ma affrontandoli… Se le feste natalizie ti mettono ansia, questo è più che normale e lecito… Ma anziché focalizzarti su quell’ansia, prova a concentrarti su ciò che puoi fare per reagire e per “difenderti”… questo può essere un ottimo modo per elaborare strategie alternative che ti siano funzionali… E se dovesse capitare che fallisci, non avervela con te stessa: sei umana e, in quanto tale, tutti gli errori sono concessi, e non sono errori ma tappe necessarie per maturare ed imparare in modo da non ripeterli in futuro… L’unico vero sbaglio che si può fare è arrendersi…
@ fiordimagnolia – So che stai seguendo una psicoterapia… allora perché non provi a farti aiutare dalla tua psicoterapeuta a far luce su quelli che sono i punti che ancora ti rimangono oscuri, e sui quali non riesci a focalizzarti?... Non è semplice farlo, sono la prima a dirlo, a me ci sono voluti così tanti anni… Questo perché molto spesso vedere la verità, cosa veramente scatena e sta alla base, ci fa paura, e allora siamo noi stesse a nascondercelo… Ma non è impossibile superare le nostre difese… Ci vuole tempo, pazienza, accettazione della sofferenza inevitabilmente conseguente alla comprensione e tanti auto-calci in culo… Ma ce la possiamo fare tutte… anche TU.
@ Pupottina – Grazie cara… Io credo che un tentativo vale sempre la pena di farlo… e se ci mettiamo tutte noi stesse, anche un tentativo partito scetticamente più diventare più che positivo…
@ Hypnotic – Bravissima, tesoro!! Ti faccio un enorme in bocca al lupo e ti dico che… ce la puoi fare assolutamente!!
@ Pinkina – Ognuna di noi ha la propria modalità espressiva… e io credo che tu saresti stata capacissima di dire le stesse cose anche se in maniera differente, ma non per questo meno splendida ed efficace… Sono pienamente convinta che, nei limiti dell’umanamente possibile, “volere è potere”… tutta la nostra forza di volontà e la nostra determinazione potranno col tempo condurci a meta… Un abbraccio forte…
@ Giovanna – Grazie… Sono certa che ci riuscirai… e, comunque vada, ricordati che nel momento in cui ce l’avrai messa tutta, sarà già un successo… per quanto piccolo possa essere… In fin dei conti, la guerra si vince proprio vincendo, una alla volta, tutte le piccole battaglie che ci troviamo di fronte… Ti abbraccio fortissimo anch’io…
@ Aisling – Grazie a te per le tue parole, bellissima… Io credo che individuare le cause scatenanti di un comportamento disfunzionale sia un primo ed importantissimo passo per correggerlo… Ovvio, non è che capire il perché si fa una certa cosa, elimina la cosa all’istante… però, essere preparate alla situazione da affrontare, ci può dare il tempo di prendere le adeguate contromisure prima che sia troppo tardi, prima che si faccia qualcosa di sbagliato… Per esempio, hai scritto che ti viene voglia di restringere quando prendi un brutto voto: ecco, la prossima volta che ti capita, prova pensare che quel brutto voto non dà un giudizio di TE come persona, ma va a valutare unicamente una tua singola prestazione… e pensa che anche i campioni olimpici possono avere delle prestazioni pessime perché un giorno non gli gira bene… ma non per questo non sono grandi campioni… Quindi, tu pensa che un brutto voto non è che il frutto di un’unica prestazione non al livello delle altre… ma non cambia niente di TE come persona, non giudica TE come persona, è completamente a prescindere da quella che TU sei veramente…
Mi fa piacere che le canzoni ti siano piaciute! Se hai bisogno di qualche altro titolo, non esitare a chiedermelo! Io penso che anche una singola canzone giusta, nel momento in cui ci si sente giù di morale, possa dare davvero una spinta a rialzarsi e a riprendere a combattere…
Vedi, come tu stessa scrivi, la vita è fatta di alti e di bassi,,, ci sono giorni in cui le cose vanno un po’ peggio, e altri in cui vanno meglio, anche in funzione delle persone con cui ci troviamo a rapportarci… ma credo che questo sia il normale iter della vita di ciascuna di noi, non saranno sempre farfalle e arcobaleni, ma neanche sempre temporali… Bisogna cercare di trovare un equilibrio, e di barcamenarci tra i 2 estremi… consapevoli del fatto che ci saranno momenti peggiori e momenti migliori… ma anche del fatto che si ha tutta la forza per superare i primi e per godere dei secondi…
Ti abbraccio forte forte…
P.S.= Hmmm, in effetti anch’io non sono riuscita a beccarti su Twitter… Provi a fare un altro tentativo di registrazione, che dici? Altrimenti posso registrarti io, però mi sa che si farebbe ancor più casino, perché dovrei conoscere la tua password… :-|
@ Cate – Brava, provaci!!… Ti dirò che quando ho iniziato a provarci io ero un po’ scettica… e poi, invece, mi sono accorta che funzionava ed era davvero utile! Mi ha permesso di evitare tanti episodi restrittivi, quindi è una cosa che ti consiglio di tentare assolutamente… Non ti risolverà tutto il problema alla base, non ti cambierà la vita (del resto, le bacchette magiche non esistono…) ma sicuramente ti darà un bell’aiuto… A parte questo… volevo farti i complimenti per aver parlato con tua mamma… sei stata eccezionale! Per fare una cosa del genere ci vuole davvero un gran coraggio… sappi che hai tutta la mia stima e la mia ammirazione… Io credo che tua mamma, anche se non può capire fino in fondo, certamente ti vuole tutto il suo bene, e sarà veramente supportava… e questo è molto importante in un percorso del genere… farsi affiancare da persone supportive vuol dire veramente tanto… Ti faccio un enorme in bocca al lupo per il colloquio dallo psicologo.. spero che troverai la persona “giusta” per te… Io ho dovuto fare diversi tentativi prima di trovare la persona giusta, quindi se non ti andesse bene alla prima, non ti scoraggiare e non mollare… Prova e riprova, e vedrai che troverai il terapeuta giusto per te… e quando l’avrai trovato, vedrai che davvero riuscirai a compiere passi da gigante sulla strada del ricovero… Ti abbraccio fortissimo…
@ Anonimo – Mi fa tanto piacere… lieta d’essere riuscita a darti una mano…!
@ Virgi – Bè, è proprio per questo che metto i miei scritti in formato telematico… affinché chiunque possa averli a portata di mano senza doversi portare dietro un mattone… Se posso esserti utile in qualche modo, non mi fa che piacere… Grazie a te per le tue parole…
@ Ilaria – No, sei tu quella brava… e lo sei molto più di quello che credi… Brava davvero. Lo sai. Un bacio…
@ Mari – Non ti preoccupare, tesoro… A me fa piacere anche solo il sapere che mi leggi… Spero comunque che presto tu possa avere qualche momento di tranquillità per pensare a te stessa e prenderti cura di te… Un bacio!
@ Piccola Ty – Grazie a te, tesorino… Spero che qualcuno dei consigli di questo post tu possa utilizzarli ti sia d’aiuto… Un baciotto!!
@ Novembre Rain – Tutto meno che un angelo, guarda… ^^” Ma certo, predi pure… E sicuro che continuerò a seguirti! Un abbraccio fortissimo…
@ Wolfie – Io non so come ringraziarti… la tua esperienza è sempre tanto preziosa… Sono d’accordo, impegnare la testa con qualcos’altro è un ottimo modo per non cedere a quelli che sono i pensieri tipici del DCA, deviando la nostra attenzione su altre cose… e se poi suddette cose possono pure esserci d’aiuto… tanto di guadagnato! Continua a scavare e a ricercare i tuoi perché e le tue cause… e vedrai che a poco a poco il tuo puzzle si completerà… ci vuole tanta, tanta pazienza, tanto coraggio, tanto stringere i denti… ma che te lo dico a fare, lo sai meglio di me… E aggiungo che tu ce la puoi fare tranquillamente… Ma sai anche questo… Ti abbraccio forte forte…
@ A. – Prima cosa, non è affatto vero che non mi sei utile. Non sono il tipo di persona che le va a dire dietro, te lo assicuro: se pensassi che non mi sei utile, non mi farei certo problemi a dirtelo. E’ vero però che non mi sei neanche utile… per il semplice fatto che io non considero le persone in termini di UTILITA’, ma semplicemente in termini di quello che riescono a trasmettermi EMOTIVAMENTE… e tu sei una di quelle persone che mi dà TANTO… perciò sono io quella che deve ringraziarti, altrochè! Quello che tu dici “il tempo che spendo con te” è per me nient’altro che un investimento… perché a me da tanto… e io riesco a dare a te anche solo un decimo, anche solo un centesimo di quello che tu dai a me, non mi fa che piacere… Ti abbraccio forte…
@ Annarita – Può essere una buona idea… se magari mi dai una mano… Ho provato ad usare il tool che mi avevi consigliato qualche tempo fa, per convertire i documenti in .pdf, ma quello mi dice che la conversione è stata eseguita, però poi tramite e-mail non m’invia nulla… Mah… Un bacio grande!
@ Vele/Ivy – Mi unisco all’augurio…
@ Imperfect – E io ribadisco la stessa cosa… perché anche tu lo sei… e molto più di quanto tu possa immaginare…
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