Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

lunedì 1 febbraio 2010

Il cuore del problema

Perché il corpo che abbiamo non può essere giusto? Perché sentiamo che il nostro corpo non è giusto?

Si potrebbe rispondere:
Perché è troppo grasso.
O
Perché è troppo brutto.

Si potrebbe rispondere:
Perché è troppo basso.
O
Perché è troppo sproporzionato.

Si potrebbe rispondere:
Perché è troppo flaccido.
O
Perché è troppo scarno.

Ma quello che in realtà s’intende veramente è:
Perché è il MIO corpo.

È questo il vero problema, no? Pensateci anche solo per un minuto. La vera ragione per cui odiamo il nostro corpo non è perché esso è troppo quello o troppo quell’altro, o non abbastanza così o non abbastanza cosà. Perché, DCAmoci la verità: se quelle stesse caratteristiche che diciamo di odiare del nostro corpo, le vedessimo su qualcun’altra, non saremo altrettanto severe e critiche nei suoi confronti.

Odiamo il nostro corpo semplicemente perché è il nostro. Semplicemente perché siamo NOI. È questo il cuore del problema. Quel che dovremmo imparare a fare, perciò, è guardarci veramente dentro e provare a canalizzare l’odio verso il nostro corpo in qualcosa di positivo. In fin dei conti, l’esperienza dell’anoressia insegna che non è cambiando quello che non ci piace esteriormente del nostro corpo che si risolve il problema. Perché se davvero il problema fosse quello del peso, persi un tot di chili smetteremmo di restringere. E invece andiamo avanti fino all’estremo. Perché non è il nostro corpo, in realtà, che non va, che non ci piace. È qualcosa che abbiamo dentro che non va, che non ci piace. Ed è qui che bisogna lavorare: sull’interiorità.

Chiedetevelo. Rispondetevi.

Perché il mio corpo non può essere giusto?
Perché sento che il mio corpo non è giusto?
Qual è il problema interiore che scarico sul corpo non vedendolo giusto?
Questo corpo che è MIO.

Perciò, cosa possiamo fare per cambiare le cose?

32 commenti:

Alice and my world ha detto...

Forse, il problema....in realtà sono quel marasma e quell'oceano di emozioni che stanno DENRTRO il corpo...così pesanti e difficili da digerire...
Ieri c'è stato il secondo incontro...iO e Alice speriamo davvero che ad uno tu possa prima o poi partecipare.
Un abbraccio forte forte.

Maya ha detto...

Il problema è che la nostra psiche è scissa in due parti. Noi crediamo che il nostro corpo non sia sufficientemente "elevato" per poter costituire la nostra degna interfaccia col mondo ma... IL NOSTRO CORPO NON E' UN ENTITA' separata da noi. Corpo e mente sono due entità indissolubili che si amalgamano costruendo una persona. E proprio per questo non vanno considerate SCISSE. Noi siamo il nostro corpo... e se non la pensiamo così è solo perchè il nostro io si è rotto e frammentato....

La Ely ha detto...

Il problema è che il nostro corpo è un MEZZO.
Non solo ci definisce entro determinati canoni estetici (il vivere sociale ci incatena a quest'idea), ma è anche lo strumento più grande che possediamo.
Attraverso il corpo posso, ad esempio, esprimere gioia danzando o dolore infliggendogli sofferenza.
Il corpo è per forza di cose parte di noi, ma non è il NOI in senso lato.
La psiche, il carattere, l'atteggiamento...ovvio che tutto questo va a formare la nostra identità, ma indubbaimente il corpo è ciò che più facilmente (e più evidentemente) possiamo plasmare.
Odiare il proprio corpo in ultima istanza significa 2 cose: non accettarsi (nel confronto con la società) e/o voler esprimere un disagio altro, interiore, facendolo emergere.
Io non amo il mio corpo, ma l'ho accettato sin dall'infanzia perchè quello che avevo dentro era mille volte più complicato e mi dava maggior soddisfazione lavorare dall'interno, tirando fili, senza preoccuparmi di ciò che stava fuori.
Non voglio semplificare la faccenda, ma credo che il corpo non sia solo qualcosa da rigettare o rimodellare solo perchè è il nostro, ma piuttosto qualcosa con cui esprimiamo ciò che abbiamo dentro.

Giulina ha detto...

Volevo complimentarmi per questo post..può suscitare grandi riflessioni in ognuna di noi...
Perchè ciò che hai scritto fa capire quanto in realtà il corpo sia irrilevante quando si ha un sintomo PSICOLOGICO mortale...
Certo,ci vuole tanto lavoro terapeutico per accettarsi e di conseguenza accettarlo....una della domande che mi sono fatta io quando dicevo "Sono TROPPO grassa" Oppure "non vado bene" è stata:TROPPO grassa rispetto al giudizio di chi? Non vado bene per chi? Chi è che mi ha detto queste frasi sempre? Da dove vengono?
Perchè una persona nonn se le sente dentro continuamente così a caso...
Il proprio corpo è un mezzo con cui testimoniare al mondo quanto si soffre...e cambia in maniera spaventosa anche nell'arco di pochi secondi...un minuto ci si accetta abbastanza un minuto dopo ci si fa schifo...un giorno si è più grassi di quello prima...e razionalmente ognuna di noi può capiure quanto tutto questo sia impossibile...sono le emozioni che plasmano il nostro corpo in base alla loro stessa intensità...e per una persona che non è abituata al SENTIRE,avendolo anestetizzato tutta la vita con dei sintomi,ogni emozione è immensa...esattamente come l'immagine distorta che si vede allo specchio...

Giulina

Annarita ha detto...

Hai posto l'accento sul vero problema, guardandolo in faccia apertamente. E' quello che si dovrebbe fare perché questo penso sia il primo passo concreto nella direzione giusta.

Brava, Veggie.

Un abbraccio
annarita

Pupottina ha detto...

sì, bisognerebbe imparare ad amarsi per come si è

^________________^

NORD ha detto...

...sai...forse potresti avere anche ragione...ma io non dico che il mio corpo non vada bene xk non è esattamente il mio ideale di perfezione...sec me il motivo è un altro...io ho deciso di cambiare il mio corpo xk...nessuno mai farebbe del male a un "cucciolo"indifeso...e con l'anoressia le cose sono cambiate...nessuno ti tocca perchè hanno tutti paura di"romperti"...hanno paura di ferire,di spezzare quello scricciolo che sei diventata...le mie ossa...la mia magrezza sono ciò che mi difende...sai è strano...io all inizio avevo aperto il mio blog per cercarne di uscire...e invece ora sto capendo tante cose...sto capendo che io non voglio uscirne...perchè è così che io ho imparato a vivere...è così che io so vivere...ma soprattutto è così che io VOGLIO vivere...un bacio!!!

Giulina ha detto...

SRIJPG

Ognuno è libero di fare le proprie scelte ma dire che vuoi VIVERE con un sintomo mortale lo trovo proprio una cosa che stride come le unghie sulla lavagna. Di che vuoi morire da viva e fai prima.
Credimi,l'istinto di sopravvivenza prima o poi arriva. Molte non arrivano a sentirlo perchè muoiono prima. Si perchè forse non lo sai ma si può morire di ciò che tu chiami vita,io ho perso un'amica. Altre arrivano a sentirlo quando hanno toccato il fondo.
E spero per te che potrai decidere.
Perchè continuando così se anche "sopravvivi" non credere che il fisico ti seguirà in eterno. io mi sono fottuta la tiroide per sempre...e te lo raccomando prendere 20 o 30 chili in un mese....Pensaci...pensaci prima di mandare la tua vita a puttane...prova a vedere cosa significa vivere,chiedi aiuto...a tornare indietro farai sempre in tempo...

Giulina

Anonimo ha detto...

Senza un corpo perfetto non mi sentivo degna di essere amata.
E' così che e' iniziato il mio viaggio doloroso, la guerra contro me stessa, contro la mia imperfezione.
Ho rinunciato al cibo e mi sono tormentata con l'attivita' fisica portata all'estremo nel tentativo di assomigliare sempre piu' all'irraggiungibile immagine interiore che avevo di me.
Un senso di colpa inesorabile, sempre presente, ha scatenato rabbia e disgusto verso il mio corpo.
Esigente e feroce, sono arrivata all'inferno.
Oggi lotto, provo ad accettarmi, a volermi bene davvero, anche se l'equilibrio rischia sempre di rompersi da un momento all'altro...
Abbiamo buttato nel cassonetto quelle parti di noi considerate un imbarazzante sovrappiu', pagando un prezzo assai doloroso pur di accettarci e sentirci socialmente accettate.
E dato che un orizzonte colmo di possibilita' fa paura, e il mare della vita terrorizza, e' molto piu' rassicurante focalizzarsi sul nostro corpo, anche se e' un modo sterile di esistere dal momento che non tiene presente chi e come amiamo, perche' e in cosa crediamo, il riconoscimento e la responsabilita' dei nostri talenti, del nostro piacere e dei nostri valori...di qualunque altra cosa eccetto di come possiamo apparire agli occhi degli altri.

Elisabeth. ♥ ha detto...

Allora.
cara Veggie.
Adesso ti racconto tutto.
Ho passato una settimana basandomi sui tuoi post.
Credo che magari un po è servito.
Ma subito dopo sono riprecipitata nella crisi.
Come sempre. Ma non importa.
Ho passato due settimane senza pesarmi.
Ebbene. Sono ingrassata di un chilo.
Me ne sono accorta.
Me ne sono fregata.
Ma non ce la faccio.
C'è qualcosa che non va.
C'è qualcosa che non mi piace.
Le mie cosce.
Io non le voglio così.
So che sono le mie.
E non quelle di un'altra.
So che devo volermi bene.
Ci ho provato.
Ma per adesso ho fallito.
Ho fallito con tutto.


Mi dispiace.
Io ho provato a volermi bene.
Ho ascoltato te.
Ti voglio bene. ♥

Willow ha detto...

Io non sento solo il mio corpo non giusto, mi sento tutta non giusta,è tutto complicato, non c'è una cosa che riesca a fare con facilità, parlare, mangiare, uscire, stare in casa, non faccio uno sport, sono inetta in tutto,passiva,non riesco a pensare,a essere coerente, non ho concentrazione, ogni cosa richiede uno sforzo enorme, il mio corpo rispecchia solo ciò che sono, lui non ha fatto nulla, poverino, si è ritrovato a dovere avvolgere me e ora gli tocca sorbirsi le punizioni perchè io me le merito, sono cattiva e impura, non merito nulla.. Non ho interesse per nulla, faccio tutto meccanicamente, vivo meccanicamente , mi obbligo a non pensare e cerco sempre di farmi avvolgere da quella nebbia che ti fa vedere tutto sfuocato, tutto travisato, gli oggetti sembrano più vicini e non senti nulla, solo quel piacevole torpore… E’ vero,Veggie, con gli altri non sono così spietata ma purtroppo le penso sempre queste cose…
La tua psicoterapeuta deve essere proprio in gamba, mia mamma era stata da uno psichiatra anni fa ma l’aveva solo imbottita di psicofarmaci che non la facevano stare meglio, poi infatti non li ha più presi,quando vado ti racconto tutto, grazie per il tuo appoggio, Veggie, è molto importante!
Ti stringo forte e ti penso tanto^^

Alice and my world ha detto...

Tesorina...spero davvero che prima o poi, meglio prima che poi...tu possa riuscire a partecipare ad uno degli incontri.
Sei una presenza importante.
Un abbraccione virtuale nell'attesa che si trammuti in uno più reale.
Buona notte :)

Anonimo ha detto...

E' maledettamente vero!E mi rispecchio anche nei commenti che sono stati scritti!
Mi permetto di aggiungere che così come ad occhi esterni il mio corpo non avrebbe niente di "anormale",così io starei male da morire nel sapere che una persona si fa del male non mangiando come faccio io!!!

Michiamomari, e ha detto...

Ciao Veggie.

lady of Silence ha detto...

Ciao Veggie...mi ha fatto immensamente piacere il tuo commento..è da tanto che ti leggevo ma, non ho mai avuto il coraggio di lasciare un'orma sul tuo blog..
Non riesco ad amare me stessa..ma solo quella parte che vorrebbe farmi scomparire... Forse ho bisogno di arrivare a toccare il fondo per potermi rialzare e combattere finalmente per me stessa.
Cara Veggie..hai tutta la mia stima per il lavoro di grande introspezione che fai ogni giorno, per te stessa e per tutte le ragazze che ti seguono e contano su di te..
Un abbraccio forte, con affetto
L.

Vele Ivy ha detto...

A volte è veramente difficile accettare il proprio corpo. Il problema nasce da fatto che non si riesce a stare bene con sè stessi e di conseguenza ogni piccolo difetto viene ingigantito. Un punto di partenza può essere lavorare sulla consapevolezza di sè e lasciar perdere i modelli finti di pseudo bellezza.

Wolfie ha detto...

Anch'io concondo con ciò che hanno scritto molte che hanno commentato prima di me: il copro è il mezzo che utilizziamo per esprimere il nostro disagio interiore. Le cose che sono dentro di noi e che non ci vanno, le riflettiamo sul corpo, perchè "correggere" un difetto corporeo sembra essere una cosa più semplice che "correggere" un difetto interiore.
Poi naturalmente tutto si complica molto perchè la soluzione che ci sembrava tale in realtà non lo è, e quindi si vengono a creare tanti altri problemi, con il che per risolvere un problema ce ne siamo creati altri centomila!
Per me, quando avremo risolto i nostri problemi interiori, faremo automaticamente"la pace" anche con il nostro corpo, e non avremo più bisogno di "usarlo" come mezzo improprio per esprimere il nostro disagio interiore.

sorridente ha detto...

Proprio oggi leggevo uno studio sulla dismorfofobia (ciò che ci fa vedere allo specchio diverse da ciò che siamo e piene di difetti)e...è tutto dentro di noi, dipende tutto dalla nostra mente. Per questo ognuno dovrebbe concentrarsi dulle proprie qualità interiori e fare di esse il punto di forza per creare una sicurezza anche estetica, per non vederci sempre "troppo qualcosa". Accettarsi è la parola chiave, piacersi può essere la soluzione, volersi bene è il massimo. Baci

Astrid distratta ha detto...

Leggendo questo post(ma anke gli altri specialmente alcuni molto profondi) spero che molte ragazze rivedano le loro "posizioni" e raccolgano il messaggio importante del lavorare anche sul dentro oltre che sul fuori....fermo ricordando che questa malattia distrugge il proprio corpo e una volta devastato nn c'è n'è uno di riserva.ho visto ank'io il dibattito proana da Contra e ho fatto il giro dei blog...quello ke ho letto mi ha fatto senso e pure rabbrividire:digiuni-abbuffate-purgheXD tagliarsi le braccia-canne e pure uso di cocaina!!!!!! a stò punto vorrei fare anke io una domanda: è farsi belle questo????!.... in+ leggendo chi ti risponde,Veggie, mi convinco sempre + di un dato di fatto: le persone con disturbi alimentari condividono, mi sa, proprio SOLO la malattia. purtoppo l'intelligenza, la capacità di guardarsi dentro, cambiare idee e punto di vista o c'è o nn c'è...certo x tutti c'è speranza xrò difronte a risposte e scritte sulla base di una vera riflessione...beh c'è ne sn altre(senza fare nomi) che mi "fanno cadere le braccia". la sostanza è che i migliori usciranno da questa malattia e le altre ci resteranno sotto"....



Nn so se ho risposto prorio inerente al tuo post xrò ci tenevo a dire questa cosa...
continua sempre il tuo lavoro Veggie e ti auguro che la mano che con amore tendi agli altri, venga afferrata sopratutto da chi lo merita... vi abbraccio ragazze=D

Anonimo ha detto...

Il problema è che conosciamo così tanto il nostro corpo, lo sappiamo troppo bene che.. che non lo guardiamo neanche. Nonostante possa apparire guardato fin troppo, fino ai minimi particolari..beh io, io non ci vedo niente. Non vedo niente dentro al corpo. E' solo che voglio svuotarmi, voglio privarmi di qualcosa, voglio conquistare la mia autodistruzione e sono parole forti, parole che non dovrebbero mai uscire dalla mia bocca ma.. facciamocele uscire ora, ok? Ho voglia solo di sfogarmi un po' con te, oppure di gridare una testimonianza apparentemente solitaria ma che son sicura appartenga a tante ragazze qui dentro.. Penso a volte che il corpo ci dia uno strumento importantissimo per poter autodistruggerci, il corpo è uno strumento che esegue.Esegue ordini, perchè se il cervello gli dice: "distruggiti" lui lo fa, e sai che c'è? Che non dà il tempo di pensare.. se potessi pensare e contare fino a dieci potrei fermarmi, però se sono io a contare fino a dieci mi dico "sciocca che stai facendo".
Io non amo il mio corpo, non amo neanche quello che c'è dentro, non amo neanche la mia bella testolina o i miei occhi "così verdi". Io non amo me e do troppo amore all'infuori di me.

Pensieri confusi e messi sul tuo post perchè?
Ti penso sempre tanto, C.

Anonimo ha detto...

No, non è questo schifo di corpo il cazzutissimo problema, lo so maledettamente bene. Non è mai stato quello, il fottuto problema. Quello è solo lo stronzo d’involucro. Potrei avere quest’aspetto o uno qualsiasi altro, e non andrebbe comunque bene. Perché sono io, cazzo, sono IO che non vado bene. È tutta la merda che c’è dentro che non va una sega bene. Ho straziato il mio stupido corpo, ma volevo ravanare quello che c’era sotto. Under the skin. Far del male al dannato corpo per cercare di uccidere la bastardissima cosa che ho dentro.
Il mio strafottuto corpo non andrà mai bene. Perché la mia cazzo di testa non andrà mai bene.

Per SRIJPB:
Se ti devi fottere così la vita, sparati che fai prima e soffri meno.

Jonny

Astrid distratta ha detto...

X JONNY
So che detesti parole sdolcinate e affini e quindi le eviterò cautamente.
il tuo corpo che hai martoriato non è solo uno stupido corpo o un involucro al pari del "sacchetto delle patatine"...sei tu.
e "sotto" ci sei TU, nn è vero che non vai bene e non sei "sbagliata". penso che tu debba farti solo 1domanda:
PERCHE' MI ODIO?
quando ti risponderai avrai buone probabilità di uscire da questo ODIO che hai verso di te, è quello che tu cercavi..."sotto"

Pupottina ha detto...

ciao Veggie, lo sai che ieri da me ha nevicato!!!
è stato bellissimo... erano anni che non la vedevo ... peccato che non sia durata abbastanza per chiuderci tutti in casa senza dover più andare a lavorare per un po'....

Musidora ha detto...

Questo è il MIO corpo devo prenderlo e accettarlo tutto, in quanto totalità di pregi e difetti, pregi che non vediamo e difetti che abbondano, ma tant'è siamo umani... Mi è piaciuto il commento di Milly Ray, è proprio così , ma secoli di cultura occidentale cattolica -e non solo- ci hanno traviato convincendoci che il corpo è male e lo spirito bene... Tsk. Noi ci vediamo, ma non ci vediamo, strana cecità dell'io che ha bisogno di uno sguardo esterno per oggettivarsi e anche un pò amarsi...

Michiamomari, e ha detto...

Tutti i commenti a questo domanda sono interessanti.. perché hai ragione Veggie, hai centrato il problema. Uno (perché sono molti!) dei problemi nel problema, è che ABBIAMO BISOGNO DI UN NEMICO. E nn perché siamo cattivi, ma perché la pancia ci dice che un nemico c'è... è come un sistema di comunicazione che funziona BENISSIMO fino all'ultimo stadio, ma poi al momento di inviare l'ultimo dispaccio.. con la notizia essenziale.. "DOVE CAZZO DEVO SPARARE"..? il sistema va in tilt.
So già che qualcuno si incazzerà con Astrid, che distratta nn è per niente, e che scrive: "la sostanza è che i migliori usciranno da questa malattia e le altre ci resteranno sotto"...
ma vorrei difenderla preventivamente: lei parla di intelligenza usata bene, e secondo me ha ragione: OK!! E' ANCHE VERISSIMO...lo sappiamo tutti! che persone di intelligenza eccelsa sono rimaste "sotto" alla grande, e ci sono pure adesso, in questa malattia spietata.. ma le cose oggi sono DIVERSE da quanto fossero solo 10 anni fa.. in giro ci sono milioni di tagliole in più che trascinano in questa malattia, ma anche milioni di cartelli di avvertenza e cellule di salvataggio.. e allora usiamoli! perché se ci DISTRAIAMO perdiamo la partita.. e i "migliori", quelli che useranno meglio la vista, cercheranno meglio dove scrutare, sono quelli che si salveranno, senza cedere a compromessi ridicoli. Su questo - e se questo lei intendeva - sono d'accordo al 1000% con Astrid (come condivido cose importanti dette da quasi tutti). Usiamo il cervello, e il cuore, che è anch'esso una qualità del cervello (e viceversa).. per cercare almeno di FOCALIZZARE il vero nemico.. altro che "la merda che ho dentro", il "mio grasso".. le "cosce"... è il periscopio del vostro sottomarino che vi prende per il culo.. il nemico è un altro e focalizzarlo è già il primo passo, per non crepare sotto il "fuoco amico"..
Io ho fatto una proposta da me, in questo senso.. ma che nn fa altro che raccolgiere quello che moltissime/i qui stanno già facendo..invito tutti a pensarci.

Michiamomari, e ha detto...

scusa Veggie.. ripasso per lasciare un messaggio FOTOCOPIA:

Se ti va di dire la tua le domande sono:
1• cosa ne pensi di questa proposta?
http://amorecontroana.blogspot.com/2010/02/vi-faccio-una-proposta-seria.html#comments

e che idee per integrarla, o modificarla o altra proposta faresti da parte tua? (ps- magari per capirla sarebbe meglio leggere anche il post precedente a quello di oggi).

2• se invece una come me SPARISCE, e per CASO sei fra quelle che si sentono "liberate" da questo, ti andrebbe di provare a spiegare il perché?
GRAZIE se vieni a rispondere da me.
Mari

Astrid distratta ha detto...

X MICHIAMOMARI:
Mari, hai capito giusto, è prorio quello che intendevo! solo una cosa nn credo e cioè che qualcuno se la possa "prendere" x ciò che ho scritto. tu hai afferrato ciò che voglio dire e mi auguro come te anche tanti altri... poi ognuno ha il suo modo di dire le cose xrò, se è vero ciò che mostrano molte ragazze, e cioè che SANNO di avere un problema e nn parlano x parlare....beh è inutile star qui a farne un poema. ora, come giustamente dici anke tu, nn è più anke solo 10anni fa. Tutti sanno o possono reperire informazioni sui Dca(le ho reperite pure io) e sapere dove andranno a "parare", ci sono anche strutture x curarsi...insomma nn voglio far su un "patema" penso solo:perchè non PROVARE?
Nessuno fra 10anni si pentirà di aver provato a curarsi questo è sicuro mentre, verosimilmente accadrà senza dubbi il contrario.
isomma la mia politica è provare, datevi una cavolo di possibilità che senso ha stare con le mani in mano? spero che qualcuna raccolga ciò che dico...
"la sostanza è che i migliori usciranno da questa malattia e le altre ci resteranno sotto"...

in giro ci sono milioni di tagliole in più che trascinano in questa malattia, ma anche milioni di cartelli di avvertenza e cellule di salvataggio.. e allora usiamoli! perché se ci DISTRAIAMO perdiamo la partita.. e i "migliori", quelli che useranno meglio la vista, cercheranno meglio dove scrutare, sono quelli che si salveranno, senza cedere a compromessi ridicoli.

così e +chiaro a tutti;)


ps. Ti ringrazio Mari x avermi fatta riflettere xchè ieri sera ripensavo a questo post di Veggie e su quello ke ho scritto. Vorrei, anke se con tatto, dire un'ultima cosa:
Non prendiamoci in giro ragazze sappiamo bene che, anche solo tra le ragazze con dca che lasciano qui i loro commenti(e sono tante)....qualcuna di anoressia, bulimia resterà malata TUTTA la vita. E' una considerazione crudele ma realistica che va presa x "il verso giusto" è cioè:DATEVELA questa opportunità del cavolo, PROVATE...
vi abbraccio con tutto il cuore

Astrid distratta ha detto...

X MICHIAMOMARI:
Ti rispondo sulla proposta di cui parli qua e sul tuo blog. Concordo con quelli che cercano d "farti ragionare", sarò schietta nn voglio dilungarmi troppo ma credo che "Piuma" la ragazza che ti ha risposto sul tuo blog dica tutto: cosa vuoi da me??? capisco FOSSI UN MEDICO ma NON LO SEI!!
Allora Maria, col cuore in mano ti dico Stai sbagliando! non esiste amicizia & amore contro ana e mia.
Di anoressia e bulimia si Guarisce ma anke si Muore.Esistono Medici che sn esseri umani, x carità, ma gli unici in grado di Curare e Guarire. non credo alle cure autoaiuto faidate.
onestamente se qualcuno ti avvallerrà che faccia pure, ma io nn ti sostengo. Ha ragione Contra anke tu hai bisogno di aiuto per il tuo problema.
su tutto il resto sn aperta al dialogo ma nn rivedo questo mio punto di vista.

ti abbraccio

Ilaria ha detto...

Eh si, il problema NON è il corpo.
NON è il peso.
NON sono i numeri.

Il problema è continuo, sempre presente, specchio o non specchio.
E' una frase superificiale degli amici.
E' un voto basso a scuola.
E' litigare con i genitori.
E' sentirsi soffocare da tutto.

Il corpo c'entra ben poco
♥ un bacio

Veggie ha detto...

@ Alice and my world – Sono perfettamente d’accordo… è quello che sta dentro che è difficile da gestire e con cui, pian piano, dobbiamo imparare a relazionarci…

@ Milly – Bellissima questa riflessione… io non ci avevo mai pensato in questi termini… Grazie per aver condiviso questo tuo pensiero…

@ La Ely – Sicuramente il corpo è un mezzo… e noi lo facciamo oggetto d’espressione per ciò che sentiamo di non riuscire ad esprimere in maniera abbastanza efficace con la voce… Perché quello che passa per il canale visivo, passa più facilmente agli altri, ed è di più facile ed immediata lettura… Un DCA è un gesto eclatante per comunicare una sofferenza interiore, io credo…

@ Giulina – E io volevo complimentarmi con te per il tuo commento, e per gli spunti di riflessione e d’introspezione che mi ha offerto… GRAZIE!... E’ vero, è la nostra mente che decide giorno dopo giorno come ci dobbiamo sentire, e il pensiero, di conseguenza, si riflette sul nostro corpo… che diventa veicolo passivo delle emozioni che non riusciamo ad esprimere – forse perchè neanche lo vogliamo, neanche ci proviamo, ci fa paura – che vengono così proiettate su quello che c’è di esteriore, su quello che tutti vogliono vedere… Forse, dovremmo semplicemente imparare ad accettare e a vivere le nostre emozioni… anche se è incredibilmente difficile…

@ Annarita – Penso anche che sia il passo più difficile per tutte… ma è un passo che tutte possiamo fare…

@ Pupottina – Un vera sfida… la accettiamo?!...

@ SRIJPB – E se nessuno ti tocca, nessuno ti si avvicina… che risultato hai ottenuto?... La solitudine… che mi sembra la peggior cosa che ci sia al mondo… Quello che ti difende è quello che ti uccide… Come dice Giulina, una morte presa a piccole dosi restando in vita… con tutte le conseguenze fisiche successive inevitabili… Io non credo che tu non voglia uscirne… credo che tu abbia una paura tremenda di uscirne… il che, del resto, è perfettamente normale… Puoi continuare a portare una maschera per quanto tempo vuoi… ma prima o poi inevitabilmente in accorgerai che quella maschera non è che ti protegge, ma ti soffoca… E io spero con tuto il cuore che te ne accorgerai prima che sia troppo tardi…

@ Evaluna – Sicuramente focalizzarsi sul corpo è più rassicurante perchè il corpo è un qualcosa di concreto… Ma ormai sappiamo bene che la “perfezione” corporea non la raggiungeremo semplicemente perché non esiste… e se si rincorre qualcosa che non esiste si è perso in partenza… Allora, iniziamo un’altra corsa… un’altra sfida con noi stesse… quella dell’accettazione disarmonica delle mille e poi mille imperfezioni che ci rendono quelle che siamo…

@ La Felicità – Se parti a dire che hai fallito, hai perso in partenza. Vediti vincente… I regressi ci stanno tutti, ma non permettere loro di oscurare i tuoi progressi… Cerca di capire quello che c’è sotto il tuo pensiero di superficie, quello che è il vero problema oltre le tue cosce: di quale significato simbolico le hai caricate? La cosa che non va… individuala nel tuo background. Perché non è nel tuo corpo… è un qualcosa di più serio ed importante che va ben oltre. Se non ce la fai da sola chiedi aiuto… farsi aiutare non è indice di debolezza, ma di grande maturità, forza e responsabilità… Non è vero che non importa. Importa eccome, perché tu sei importante… perciò, non ti svalutare. Non ti dare per vinta… Hai ancora così tanta strada davanti… E sei solo tu che puoi scegliere quale seguire… Ti abbraccio forte forte…

Veggie ha detto...

@ Aisling – Grazie a te per essermi sempre vicina… Comunque, non devi pensare certe cose ti te, e non devi dirtele… Perché non sono vere… se però te le ripeti, ti costruisci da sola la profezia che sia auto-avvera, e comincerai a crederci anche se sono balle… Perciò, anziché concentrarti sui tuoi difetti – e tutte ne abbiamo, è inevitabile – concentrati sulle tue qualità… fossero anche 2 o 3 soltanto… ma sono già una base su cui lavorare… e prova a potenziarle… E poi, imparari ad accettare anche quello che adesso non ti piace di te… E a costruirti in maniera armonica per quello che sei… E sei una personcina meravigliosa…

@ mynameis… - Penso che sia così un po’ per tutte… Però, magari, la prossima volta, prova ad immaginare che sei tu la persona che guarda dall’esterno te stessa…

@ Mari – Allora passerò dal tuo blog a dare un’occhiata alla tua proposta… son già curiosa…

@ Lady of Silence – E altrettanto piacere mi ha fatto il tuo commento… anzi, no, molto di più… Sono felice che ti abbia lasciato il tuo graffio qui… Sai, io non credo che tu ami quella parte di te che ti fa scomparire… io credo piuttosto che ti faccia tanta paura… e siccome la temi, in questo momento non riesci a far altro che tenere la testa bassa, perché ti sembra che soccombere a lei sia l’unico modo per riuscire a tirare avanti… In realtà, però, non stai tirando avanti… Stai correndo alla cieca e non arrivi da nessuna parte. Perciò, fermati solo un secondo… e guarda quello che di positivo c’è in te oltre tutta la rabbia e la voglia di distruzione… Perché c’è… Devi solo aprire gli occhi e vederlo…

@ Vele/Ivy – Credo che cercare di lavorare su noi stesse sia fondamentale… In quanto ai modelli, purtroppo per la mia esperienza non sono quelli particolarmente fuorvianti… è il modello che sta dentro la nostra testa quello su cui si deve andare a lavorare…

@ Wolfie – Io pure sono d’accordo con te… Il sintomo corporeo non è che il riflesso di un sintomo psichico ben più grande ed importante, che va ben oltre l’apparenza… ed è su quello che bisogna lavorare, su ciò che sta a monte… Il corpo è la punta dell’ice-berg, ma la vera parte costituente il DCA è quella sommersa, è la mente…

@ sorridente – Io penso che accettarsi sia la cosa fondamentale… perché solo così si può venire a patti con tutto il resto… Consapevoli che non siamo come vorremo… ma che va bene comunque anche così…

@ Astrid – Sono abbastanza d’accordo con quello che hai scritto, ma non su tutto… Quello in cui discordo è che io credo che TUTTE possiamo combattere contro l’anoressia… Se lo VOGLIAMO… La differenza secondo me non sta nell’intelligenza, che abbiamo tutte, ma nella capacità di reagire e nella voglia di combattere, nella forza di volontà… Non ne escono le “migliori”, per il semplice fatto che qui non si fanno giudizi di valore… Qui ci sono solo tante persone con uno stesso problema di fondo… ne esce chi trova dentro di sé la forza e il coraggio di affrontarlo e di non scappare rifugiandosi nelle bugie dell’anoressia… Chiunque CREDE di poterla combattere, ce la farà sicuramente… però deve esserne consapevole e sicura al 100%... l’unica differenza fondamentale è questa… La volontà…

Veggie ha detto...

@ bolledipaura – Ma certo che puoi gridare tutto quello che ti passa per la testa… questo blog è qui soprattutto per questo… Sono d’accordo con te sul fatto che il corpo è uno strumento… ed è uno strumento eccezionale per attirare l’attenzione. Per questo vi catalizziamo tutto ciò che non riusciamo ad esprimere a parole… perché dell’esteriorità la gente se ne accorge… mentre abbiamo paura che le parole possano non essere sufficienti… e allora vogliamo dare un segno forte, un segno visivo… ecco perché, secondo me, si usa il corpo… Ma poi, è ovvio che nel corpo non vedi niente… perché finché non apri gli occhi su quello che c’è dentro di te, non potrai mai osservarti dall’esterno… sarai tu stessa ad impedirtelo… E’ solo quando riuscirai a vedere quel che di positivo c’è in te che questo, di riflesso, cambierà anche il tuo punto di vista sul tuo corpo… E, stai attenta a non fregarti da sola: non puoi dare amore fuori di te se di base non hai amore per te stessa…

@ Jonny – Siamo d’accordo, non è il corpo il problema principale, quello è solo un pretesto… Ma per quanto riguarda quello che sta sotto la pelle, ci possiamo ancora lavorare, no?!... Magari non ne verrà fuori un capolavoro… Ma posiamo sempre lavorare su noi stesse per cercare di cambiare ciò che di noi non ci va… e, migliorando l’interno, forse potremo imparare ad apprezzare un po’ di più anche l’esterno…

@ Musidora – Ti quoto davvero… Inevitabilmente i difetti ce li abbiamo tutte, ma questo non deve impedirci di apprezzare i nostri pregi che son comunque numerosi… E bisogna davvero imparare a non stare a perdere la testa su quello che possono dire gli altri di noi… perché la cosa più importante, alla fine, è ciò che pensiamo noi di noi stesse…

@ Ilaria – Sì, è tutto quello che hai detto tu, e anche molto di più… Non solo quello che viene dall’esterno, non semplicemente quello, ma anche tutto ciò che non va e che viene dall’interno, ma che poiché è difficile da accettare, lo riversiamo sull’esterno…

 
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