martedì 8 giugno 2010
Domanda #11: Cibi proibiti & Quello che realmente nascondono
Oggi rispondo alla domanda che mi ha lasciato Francesca, ovvero:
“In questi anni di anoressia mi è successo di eliminare gradualmente dalla mia alimentazione moltissimi cibi, (direi quasi tutti eccetto le verdure la carne magra e lo yogurt magro)… che sono diventati una sorta di tabù... molti di questi non riesco tutt'ora a mangiarli, mentre alcuni altri sono riuscita con fatica a reintrodurli... volevo chiederti: a te è capitata una cosa del genere? Sei riuscita a risolvere completamente il problema o rimangono tutt'ora per te dei cibi proibiti? E soprattutto, come hai risolto questo problema e come hai fronteggiato la tentazione di eliminare di nuovo dall'alimentazione alcuni cibi?”
Forse potrà sorprendervi il sapere che io non ho mai avuto, neanche nei momenti peggiori dell’anoressia, dei cibi “proibiti”; così come non ho mai neanche avuto degli alimenti che consideravo particolarmente “sicuri”. Ho sempre mangiato un po’ di tutto sebbene ovviamente, quand’ero in fase restrittiva, in quantitativi a poco a poco sempre minori ed insufficienti per il mio fabbisogno energetico giornaliero. Tuttora, cerco di avere un’alimentazione quanto più possibile variata. Ovviamente ci sono alcuni cibi che non mi piacciono, come le patate, i wrustel, il cocomero, ma si tratta di cose che fin da piccola non mi sono mai piaciute. A parte questo, cerco sempre di mangiare un po’ di tutto, perché sono consapevole del fatto che ogni cibo contiene dei nutrienti, soprattutto per quanto riguarda le vitamine, i microelementi e gli oligoelementi, che sono importantissimi per il nostro organismo e non facili da reperire. La consapevolezza di questo mi ha aiutata molto a cercare di riappropriarmi di uno stile alimentare corretto.
Quando ero nel pieno dell’anoressia, ovviamente mangiavo pochissimo, meno di una bambina, ma non ho mai depennato dalla lista alcun tipo di cibo, e non ho mai contato sistematicamente le calorie. Come si dice dalle mie parti, facevo “a occhiometro”; tanto ero arrivata a un punto in cui mangiavo così poco che ero sicura che l’apporto fosse inferiore alla necessità. A ben pensarci, effettivamente avevo eliminato completamente dalla mia alimentazione caramelle, cioccolatini, e dolci più in generale.
Da quando sono seguita dalla mia dietista, con la quale mi vedo tuttora per regolari controlli, ho dovuto re-imparare cosa significa alimentarsi correttamente. E mi sono così accorta che la restrizione alimentare era in effetti nient’altro che un meccanismo di coping. Una sorta di forma di controllo. C’erano ben altri problemi oltre il cibo – il cibo non era veramente un problema. Nel momento in cui mi sono trovata ad affrontare direttamente quei problemi, sono stata in grado di realizzare che il cibo era solo cibo, nient’altro che un carburante per il mio corpo. Penso che questo sia ciò che ogni anoressica cerca di fare ogni giorno nel momento in cui si ritrova davanti alla tavola imbandita – comprendere e realizzare che il cibo è solo cibo. Eh, la scoperta dell’acqua calda! – direte voi. Ma è vero. Il cibo è ciò che serve a nutrirci e a darci l’energia necessaria per svolgere tutte le nostre attività quotidiane. Non è un’entità cattiva, violenta, distruttrice. Non è un’arma puntata contro. Non è una punizione. Non è un riempitivo. È solo del cibo.
Nel momento in cui ho iniziato a seguire l’ “equilibrio alimentare” che mi ha assegnato la mia dietista, ho dovuto a poco a poco incrementare le dosi degli alimenti mangiati. All’inizio era terrorizzante, ma poi mi sono accorta che aveva ragione lei: il mio peso aumentava in maniera estremamente graduale e non esplicitamente e rapidamente visibile, perché quella che si reintegrava era massa muscolare. E mi sono accorta che più seguivo l’ “equilibrio alimentare”, più seguirlo diventava semplice. Questo non significa che non abbia avuto ricadute nella restrizione, ne ho avute eccome, ma mi sono ripresa nella consapevolezza che le cose avrebbero potuto migliorare a poco a poco, senza i rapidi cambiamenti radicali a livello corporeo che temevo.
Certo, non posso dire a nessuna di voi che sia facile, non posso dirvi che non ci sono momenti di panico e in cui ci si sente estremamente male col proprio corpo, ma posso sicuramente dirvi che la cosa più difficile è il primo passo: fatto quello, tutti gli altri davvero vengono di conseguenza.
“In questi anni di anoressia mi è successo di eliminare gradualmente dalla mia alimentazione moltissimi cibi, (direi quasi tutti eccetto le verdure la carne magra e lo yogurt magro)… che sono diventati una sorta di tabù... molti di questi non riesco tutt'ora a mangiarli, mentre alcuni altri sono riuscita con fatica a reintrodurli... volevo chiederti: a te è capitata una cosa del genere? Sei riuscita a risolvere completamente il problema o rimangono tutt'ora per te dei cibi proibiti? E soprattutto, come hai risolto questo problema e come hai fronteggiato la tentazione di eliminare di nuovo dall'alimentazione alcuni cibi?”
Forse potrà sorprendervi il sapere che io non ho mai avuto, neanche nei momenti peggiori dell’anoressia, dei cibi “proibiti”; così come non ho mai neanche avuto degli alimenti che consideravo particolarmente “sicuri”. Ho sempre mangiato un po’ di tutto sebbene ovviamente, quand’ero in fase restrittiva, in quantitativi a poco a poco sempre minori ed insufficienti per il mio fabbisogno energetico giornaliero. Tuttora, cerco di avere un’alimentazione quanto più possibile variata. Ovviamente ci sono alcuni cibi che non mi piacciono, come le patate, i wrustel, il cocomero, ma si tratta di cose che fin da piccola non mi sono mai piaciute. A parte questo, cerco sempre di mangiare un po’ di tutto, perché sono consapevole del fatto che ogni cibo contiene dei nutrienti, soprattutto per quanto riguarda le vitamine, i microelementi e gli oligoelementi, che sono importantissimi per il nostro organismo e non facili da reperire. La consapevolezza di questo mi ha aiutata molto a cercare di riappropriarmi di uno stile alimentare corretto.
Quando ero nel pieno dell’anoressia, ovviamente mangiavo pochissimo, meno di una bambina, ma non ho mai depennato dalla lista alcun tipo di cibo, e non ho mai contato sistematicamente le calorie. Come si dice dalle mie parti, facevo “a occhiometro”; tanto ero arrivata a un punto in cui mangiavo così poco che ero sicura che l’apporto fosse inferiore alla necessità. A ben pensarci, effettivamente avevo eliminato completamente dalla mia alimentazione caramelle, cioccolatini, e dolci più in generale.
Da quando sono seguita dalla mia dietista, con la quale mi vedo tuttora per regolari controlli, ho dovuto re-imparare cosa significa alimentarsi correttamente. E mi sono così accorta che la restrizione alimentare era in effetti nient’altro che un meccanismo di coping. Una sorta di forma di controllo. C’erano ben altri problemi oltre il cibo – il cibo non era veramente un problema. Nel momento in cui mi sono trovata ad affrontare direttamente quei problemi, sono stata in grado di realizzare che il cibo era solo cibo, nient’altro che un carburante per il mio corpo. Penso che questo sia ciò che ogni anoressica cerca di fare ogni giorno nel momento in cui si ritrova davanti alla tavola imbandita – comprendere e realizzare che il cibo è solo cibo. Eh, la scoperta dell’acqua calda! – direte voi. Ma è vero. Il cibo è ciò che serve a nutrirci e a darci l’energia necessaria per svolgere tutte le nostre attività quotidiane. Non è un’entità cattiva, violenta, distruttrice. Non è un’arma puntata contro. Non è una punizione. Non è un riempitivo. È solo del cibo.
Nel momento in cui ho iniziato a seguire l’ “equilibrio alimentare” che mi ha assegnato la mia dietista, ho dovuto a poco a poco incrementare le dosi degli alimenti mangiati. All’inizio era terrorizzante, ma poi mi sono accorta che aveva ragione lei: il mio peso aumentava in maniera estremamente graduale e non esplicitamente e rapidamente visibile, perché quella che si reintegrava era massa muscolare. E mi sono accorta che più seguivo l’ “equilibrio alimentare”, più seguirlo diventava semplice. Questo non significa che non abbia avuto ricadute nella restrizione, ne ho avute eccome, ma mi sono ripresa nella consapevolezza che le cose avrebbero potuto migliorare a poco a poco, senza i rapidi cambiamenti radicali a livello corporeo che temevo.
Certo, non posso dire a nessuna di voi che sia facile, non posso dirvi che non ci sono momenti di panico e in cui ci si sente estremamente male col proprio corpo, ma posso sicuramente dirvi che la cosa più difficile è il primo passo: fatto quello, tutti gli altri davvero vengono di conseguenza.
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22 commenti:
Anche io non ho mai avuto dei cibi tabu, nei periodi di restrizione mi capitava e, ahimé, mi capita di ridurre al minimo le porzioni, ma cerco di mantenere comunque un'alimentazione variata perché razionalmente so che il mio organismo ha bisogno di un pò di tutto.
Sopravvivere è dura....a volte è davvero pesante.
Ci vuole coraggio.
Un abbraccio forte forte...è bello riaverti tra noi.
iO e Alice
Veggie, ti do' il mio bentornata con un imperdonabile ritardo!!!
Grazie delle cose bellissime che mi scrivi sempre, e a proposito di cibi proibiti, il blog di cucina mi sta servendo davvero molto a riappacificarmi con il cibo...
Per me il problema della restrizione e' secondario a quello delle abbuffate, che hanno un maggiore potere su di me...
Pero' le cose vanno bene, tutto sommato...
Un abbraccio, felicissima di rileggerti!!!
Neanch'io ho mai avuto particolari cibi fobici. Però proprio non sopporto il fritto: mi disgusta da sempre. Piacere di rileggerti comunque! ;)
Bacissimi ^^
Io, invece, ho avuto dei cibi che consideravo "ingrassanti" e dei cibi che ritenevo più "sicuri": i primi erano per lo più l'oggetto delle abbuffate, il che accresceva la mia ansia al riguardo. Sono stata tanto tempo senza mangiare determinate cose, poi a poco a poco alcune le ho reintrodotte ed è stato tutt'altro che facile, soprattutto all'inizio, poiché gestire l'ansia non è cosa da poco. Anche se sapevo quanto fosse irrazionale, nutrivo sempre il timore che quelle cose mi facessero ingrassare. Fortunatamente la nutrizionista da cui vado mi ha insegnato che è possibile mangiare di tutto (ma proprio di tutto, anche i dolci o la cioccolata) senza ingrassare, pur di mangiarli nelle giuste quantita. Un lezione che è davvero servita.
io invece ho avuto un sacco di cibi proibiti.. e sono quelli di cui ora mi strafogo.. come il pane, la pasta, i biscotti,i dolci. purtroppo ora quando mangio uno di questi cibi, la mia giornata è considerata " rovinata".. perciò continuo a mangiarne in quantità industriali. Sebbene le cose siano migliorate, continuo a mangiare un sacco di troiate.. però c'è una bella differenza tra" mangiare tanto" e "abbuffarsi ".. io posso dire che ora sto solo mangiando tanto. infatti ho preso un bel pò di kili..
seconda parte: cmq le abbuffate sono diminuite e penso sia un gran miglioramento:) sto cercando un equilibrio tra corpo.. e mente. ok, dopo questa confessione.. ti mando un abbraccio:)
Io molto spesso mi rifiuto di mangiare alcuni cibi proprio perchè so che fanno bene, ad esempio la carne,il prosciutto, molte proteine in generale, il fatto che mi facciano sentire più in forze è come se mi desse fastidio,non mi fa sentire bene, se mi sento troppo poco stanca iniziano a salirmi i sensi di colpa, l'ansia e spesso leggo dietro le proprietà che hanno e in base a quello decido se tenermeli o no....Poi capitano i giorni in cui inizio a mangiare dolci e carboidrati e lì vado avanti tutto il giorno perchè penso "Tanto ormai ho sgarrato, è inutile", pensiero che da mesi sto cercando di togliere perchè razionalmente è assurdo pensare questo da un biscotto o un pezzettino di pane, quando riesco a ragionare e a fermarmi è davvero una vittoria!
Veggie,ho recuperato le materie che avevo sotto, solo matematica è ancora un pò incerta (5 e 65^^), meno male, se tutto va bene uscirò presto da quella scuola:)!
Un bacio grande!
Ciao veggie,innanzitutto ben tornata!è davvero molto bello questo tuo post!!!!!!!!!!!! Penso possa essere oggetto di riflessione per molte...
Io ho avuto tanti cibi proibiti e guarda caso erano quelli più buoni e che mi piacevano di più....avevo paura del piacere in ogni sfera della vita,e sopratutto sentivo di non meritarmelo...sono proprio i cibi più buoni che si eliminano,e infatti sono proprio quelli che si vanno a ricercare nelle abbuffate....si è portati a pensare che le cose più buone facciano ingrassare,e io stessa ne ero convinta...però ora mi chiedo:"Può una cosa tanto buona farmi del male o ingrassare?" io dico di no....erano gli stessi cibi che guarda caso secopndo me "tutti si potevano concedere ma io no!",come a dire "gli altri possono vivere e io no!"...ed è fondamentale come hai detto tu andare a lavorare sul significato e valore del cibo,perchè finchè non si mette mano su quello,si finirà sempre per trasferire sul cibo ansie,odi e paure che niente hanno a che vedere con esso,anzi....cibo è vita che entra dentro si se,e finche non ci si accetta come esseri umani vivi,non si accetterà mai nessun cibo,tanto meno se è buono....
Giulina
Carissima, come hai fatto con il tuo commento, anche in questo blog hai centrato il punto: IL CIBO E' SOLO CIBO.
Non è questo il problema, è quello che tento a spiegare a mia madre, al mio ragazzo, ai vari dottori di cui non ricordo neppure i nomi e non voglio ricordarli, per il pessimo ricordo che mi hanno lasciato.
Il cibo è il sintomo, non il problema.
Nel mio passato ho avuto vari tipi di problemi: disturbi alimentari, certo, ma anche autolesionismo, attacchi di panico, depressione.
Il cibo era ed è tuttora la mia valvola di sfogo, ma il disturbo di cui ho sofferto da "piccolina" (intendo a 12 anni e mezzo, quando ho cominciato a restringere) era all'apparenza più leggero: ho eliminato come te i dolci, i cibi fritti, gli alimenti più calorici, ma non sono arrivata ad estremi come 200 kcal giornaliere. Era più un problema di testa, e infatti si è ripresentato poco dopo in forma molto più pesante.
Scusami, mi sono dilungata!
Un abbraccio, cara Veggie, sei fantastica! **
IlFioreDelMale
Mi correggo, in questo post ;)
Ciao Veggie, bentornata!!!!!
Com'è andata la vita in questo periodo in cui sei mancata? "Solo" lavoro?
Per quanto riguarda questo tuo ultimo post vedo che sei partita in quarta! =)
Il discorso cibi proibiti/cibi sicuri mi tocca parecchio perchè nel corso degli anni dei miei dca sono molti i cibi che ho totalmente eliminato dalla mia dieta e che, ovviamente, sono diventati i cibi prediletti nelle abbuffate.
Ancora oggi alcuni di quei cibi mi mettono ansia e cerco di evitarli (come ad esempio il burro), però ora le mie scelte alimentari sono più dettate dalla voglia di sceliere solo alimenti salutari e adatti alla mia alimentazione più che dalla paura di ingrassare (che comunque non è sparita del tutto).
La regola del mangiare un po' di tutto è, in generale, abbastanza valida, anche se l'alimentazione contemporanea ha tante, tante pecche di cui non siamo consapevoli e che crediamo invece "buone abitudini".
Certo è che demonizzare un determinato cibo ed evitarlo con grandi sforzi ci porterà molto probabilmente a desiderarlo fino ad arrivare ad assumerlo in quantità esagerate.
Ti ringrazio di essere passata da me e sono felice che tu abbia accolto il mio invito a guardare quel filmato! Credo che sia davvero importante trovare il modo di comprendere e fare propri quei concetti.
Per quanto riguarda l'amore per fortuna abbiamo l'opportunità di sperimenterlo tutti giorni per cercare di capirlo sempre di più. Per fortuna non c'è limite all'esercitazione! E la cosa più meraigliosa è sperimentarlo su se stessi. Quando riesci a farti una carezza al cuore non puoi più dimenticare quella sensazione e capisci quanto il tuo stesso amore possa nutrirti più di qualunque altro cibo...e senza nemmeno farti ingrassare! ;)
Un abbraccio Veggie,
a presto
e buona sperimentazione!
Ciao Veggie!!
innanzi tutto grazie di cuore per aver risposto alla mia domanda...e per averlo fatto proprio adesso!
sono passata di qui dopo tanto tempo in cui non ti ho dato mie notizie (mi scuso, come al solito credevo di essere in crisi e qualsiasi cosa, anche dare un segnale della mia esistenza, mi costava fatica) e ho trovato questo..mi sembra una specie di segnale del destino..:)
cmq, in questo ultimo periodo, in questi mesi, ho lavorato tanto soprattutto sui cibi proibiti...e molti sono riuscita a farli tornare nella mia alimentazione...ci sono stati anche altri cambiamenti in meglio, tra una crisi e l'altra..
mi colpisce il fatto che tu non abbia mai avuto dei cibi proibiti..o 'tabù', come li chiamo io di solito...anche per me, come per Wolfie, i tabù erano e sono soprattutto quei cibi che in passato mi hanno scatenato episodi compulsivi..non vere abbuffate, ma io le vivevo come tali e, proprio come ha descritto Enigma, la giornata era rovinata dopo aver mangiato una certa quantità di quegli alimenti...quindi è stata dura reintrodurli e molti di questi sono ancora tabù, però ci sto lavorando :)
posso farti un'altra domanda?
la domanda è questa: tu, ad oggi, che rapporto hai con le sensazioni di fame e sazietà? ti capita di sentirti pienissima e di essere disperata per questo...e come risolvi/hai risolto il problema? e con il cibo, che rapporto hai..vohlio dire, riesci ad ammettere a te stessa 'questo cibo mi piace tanto e quindi me lo concedo'? perchè io ho qualche problema a riguardo al pensiero 'questo cibo mi piace'...quasi non potessi permettermelo, mi fa sentire sporca, materialista...beh, so che è un pensiero distorto e disfunzionale, infatti lo combatto...però vorrei sapere se capita anche ad altri e tu in particolare come lo risolvi...
ok...ho barato, non era una domanda sola ma ben tre, cmq rispondi solo se ti va, ovviamente!!
bacio
Penso che il problema dei "cibi proibiti" sia diffuso anche tra chi non soffre di dca, o meglio, si tende ingiustamente a demonizzare certi cibi, seguendo così diete squilibrate, ad esempio povere di carboidrati.
@ sorridente – Penso che avere un’alimentazione variata sia la cosa migliore… E per i periodi di restrizione, meglio chiedere subito l’aiuto della dietista per ritornare in carreggiata in fretta, che più si lascia passare il tempo e peggio è, perché più si restringe e più si restringerebbe…
@ Alice and my World – Sì, come dice la canzone “it takes strenght, it takes courage to survive”… Ma è possibile… e noi siamo in grado di farlo. E non solo di sopravvivere, ma di vivere davvero…
@ Donatella – Ma figurati Dony! Grazie a te per essere ritornata qua!... Sei sempre preziosissima, ragazza mia… Come avrai potuto constatare, sono già passata a “salutare” il tuo blog di cucina, e lo trovo un’idea meravigliosa!... Se senti che in questo momento questo blog è ciò che ti fa star bene e ti aiuta a ritrovare un “contatto” con il cibo, allora metticela tutta per approfondirlo e renderlo il mezzo per tornare ad avere una corretta alimentazione!... Io non ho mai sperimentato le abbuffate, però ovviamente la restrizione sì, e quindi conosco bene il “potere” di cui parli… Ma sai di cosa mi sono a poco a poco accorta? Che tutto il potere che la restrizione mi dà, è il potere che io le conferisco… se smetto di darle potere, quella cesserà di averne…
@ SlumberDoll – Un conto è una cosa che non piace per gusto personale, ed è ovvio perché dubito che al mondo esista una sola persona che mangia assolutamente di tutto… L’importante è avere la consapevolezza che quello che non mangiamo è effettivamente perché non ci piace, e non perché ci mette ansia…
@ Wolfie – E la tua nutrizionista ha perfettamente ragione… La parola d’ordine è la regolazione: nelle giuste quantità, tutto fa bene e niente fa ingrassare… e stando attente e ascoltanto i consigli delle persone esperte, è possibile a poco a poco venire a patti anche coi cibi che in certi momenti possono esser sembrati più ostici…
@ Enigma – Credo che si tratti di una naturale compensazione… Il nostro corpo è una macchina molto sofisticata.. quello che gli viene meno da una parte in un certo momento, se lo riprende da qualche altra parte in un secondo momento… E comunque, tra mangiare tanto è abbuffarsi è ovvio che ci sia la sua bella differenza, soprattutto da un punto di vista emotivo… Anche se io credo che le tue “abbuffate” siano “soggettive” piuttosto che “oggettive”… Però, non devi permettere che questo influenzi il tuo umore: tu non sei quello che mangi, sei quello che vivi… Sei una persona stupenda per quello che sei, è ciò che mangi o il tuo peso non cambia niente di te… L’equilibrio è una cosa che credo si cerchi per tutta a vita… ma ricordati che non è nelle cose…è in noi… è l’accettazione della nostra bellezza disarmonica tra le mille e poi mille resistenze che la vita ci pone di fronte…
P.S.= Ti ringrazio per il grande coraggio che hai dimostrato nell’aver “affidato” qui questa tua “confessione”… sei veramente una ragazza eccezionale…
@ Aisling – Per prima cosa, complimenti per il recupero scolastico! Bravissimaaaa!!!... Anche se non dubitavo che ci saresti riuscita, intelligente come sei… Dai che questi sono proprio gli sgoccioli, tieni duro!... Hai già pensato a cosa farai dopo?...
In quanto al versante alimentare… Lo so che quello che sto per scrivere lascia un po’ il tempo che trova, ma comunque… Concedersi qualcosa di cui il nostro organismo ha bisogno non è una colpa, anzi, è una grande vittoria… perché significa che a poco a poco si impara a riappropriarci del nostro corpo e delle sue sensazioni, senza negarci… Perciò, la prossima volta che ti capita di “fare resistenza” di fronte a qualche cibo, o sei invogliata a leggere le etichette nutrizionali… strappale!!! Io faccio sempre così, e ti assicuro che è una gran liberazione… E ricordati sempre che uno sgarro di un giorno non compromette niente… e che niente è inutile… Ogni sforzo che fai, ogni volta che combatti, ogni volta che ti fermi, riprendi fiato, e dici “no”… tutto questo non è inutile… tutta questa è la tua battaglia… e se ce la metti tutta, non potrai che uscirne vincitrice. Ti abbraccio forte…
@ Giulin@ - Grazie mille, sono molto felice di leggerti, anche perché le tue parole sono per me sempre spunto di ampie riflessioni… Penso che il cibo nei DCA sia, in un certo senso, un palliativo… Un capro espiatorio, uno sfogo… Tutto quello che emotivamente ci ferisce finiamo per riversarlo sul cibo… chi lo fa restringendo, chi lo fa abbuffandosi, ma il significato sottostante è lo stesso… Il cibo è un simbolo, ed è un simbolo forte, e data la sua “essenza materiale”, è un qualcosa con cui è facile confrontarsi e “controllare”… per questo, poi, si finisce per scaricare tutto sul cibo… quello diventa una sorta di valvola di sfogo. Per questo ritengo che, per risolvere i problemi col cibo, sia sempre meglio lavorare non soltanto sul cibo stesso, ma soprattutto a monte… per capire quali sono le cose che ci fanno tenere determinati comportamenti nei confronti del cibo stesso, e per lavorare su quelle – sul vero problema – in maniera tale che, una volta venute a patti con quello, il rapporto col cibo migliorerà di conseguenza…
@ IlFioreDelMale – Innanzitutto, sappi che non ti devi mai scusare di niente qui!... hai tutto lo spazio che vuoi per scrivere tutto ciò che ti pare, quindi prentiti tutto il tempo e lo spazio necessario per farlo!... Questo blog è qui proprio per questo!!... Comunque, hai centrato il bersaglio: come ho scritto anche a Giulin@ (quindi leggi il commento qua sopra, perché contiene più o meno le stesse cose che mi sento di dire a te…), il cibo è quello che rappresenta, non quello che realmente è… Poi, è ovvio che per persone “esterne”, che non hanno mai vissuto in prima persona l’anoressia, quello che viene percepito a primo acchito è l’aspetto più esteriore e più materiale e, quindi, quello che c’è di più concreto… l’aspetto legato al cibo, appunto… Anch’io ho problemi di autolesionismo, e posso dirti che gli atti di autolesionismo alla fine sono la punta dell’ice-berg esattamente come lo è il cibo nell’anoressia… E’ sotto che bisogna andare a scavare, alla base, alla grande massa di ghiaccio sommersa…
P.S.= Sei tu che sei fantastica, ragazza mia… e vorrei tanto che tu potessi vederti con i miei occhi per renderti conto di quanto veramente lo sei…
@ Kiara – Ciao Chiara, grazie mille per essere di nuovo qui tra le mie lettrici!!... No, non solo lavoro, o meglio, non proprio lavoro… In realtà, si trattava di uno stage in cui abbiamo cercato di condividere strategie ed elaborare nuovi progetti… e poi, c’è stata e c’è l’onnipresente università… e menomale che stage e università erano nella stessa città!... ^^”
In ogni caso, volevo ringraziarti per aver condiviso qui la tua importantissima testimonianza riguardo al cibo… Penso che dei cibi che sono più “ansiogeni” rispetto ad altri e che facciamo più difficoltà ad assumere ce li abbiamo tutte, ed è assolutamente normale… magari, può essere utile ricordare, di fronte a quel particolare cibo, che tutto il potere che ha è quello che noi gli attribuiamo, tutta l’ansia che ci dà è quella di cui noi lo investiamo… Il cibo di per sé è intransitivo… Perciò, più che a mangiare, dovremo semplicemente pensare a nutrici… cioè, come dici tu, a prenderci cura di noi stesse…
@ Francesca – Ciao Franci!!!!! Che bello risentirti!... Non ti preoccupare per il tuo silenzio, so che ci sono momenti in cui è più difficile comunicare ed aprirsi al mondo… In ogni caso, ricordati sempre che, per qualsiasi cosa, il mio indirizzo e-mail ce l’hai, ed io sono sempre qui per te… quindi, non ti preoccupare e scrivi sempre tutto ciò che ti va… Non sei assolutamente una fatica per me, anzi, se posso starti vicina in qualche modo non mi fa che piacere… Io spero che in questo periodo le cose, a poco a poco, abbiamo comunque ricominciato a girare meglio per te… E se questo post è stato un “segno del destino”, allora che sia davvero un buon segno!… Ti ringrazio per le nuove domande… Ma certo che risponderò!... Però ti devo mettere in “lista d’attesa”, perché rispondo alle domande nell’ordine in cui mi sono state poste, e in questo periodo, essendo stata fuori casa per lavoro ed impossibilitata ad usare il PC, ho un bel po’ di domande in arretrato… Quindi, ti chiedo solo di portare pazienza, e risponderò sicuramente!... Ti abbraccio forte…
@ Anonimo – Sì, hai ragione… Purtroppo molto spesso c’è disinformazione o malinformazione… Bisognerebbe che facessero parlare più dietisti e meno pubblicitari…
Anche a me capitava la stessa cosa, non avevo cibi proibiti ma riducevo le quantità.
Io ho tutt'ora problemi soprattutto a mangiare pasta, pane, cracker. Nei momenti peggiori ho evitato di assumerli del tutto per lunghi periodi, però ad esempio non ho mai eliminato completamente i dolci, anche se non ne mangiavo mai più di uno a settimana. Invece ora che seguo uno schema alimentare e mangio pane a tutti i pasti, non tocco più un dolce da mesi e mesi. Una mia amica che ha il mio stesso DCA non ha mai eliminato del tutto pane e pasta ma, ad esempio, ha dei grossi problemi a condire con l'olio. Io ho sempre condito tutto tranquillamente. Questo per dire quanto un DCA possa essere soggettivo e irrazionale.
Baci e grazie per la tua testimonianza!
@ Vale – Penso sia un vissuto comune a molte di noi… L’importante è riuscire, magari grazie all’aiuto di una dietista, a ritrovare un sano equilibrio… Ti abbraccio…
@ Viola – Sì, hai ragione, indubbiamente ognuna di noi ha i suoi scorni e le sue idiosincrasie… Ma proprio perché si è consapevoli che si tratta solo di distorsioni legate al DCA, ritengo sia importante farci aiutare da una dietista a seguire un corretto regime alimentare, che ci possa portare a “far pace” anche con gli alimenti che ci sono più ostici…
grazie Veggie...sei davvero fantastica e non lo dico per dire...e non vorrei che pansassi, anche se a lungo non ti ho più scritto, che non mi interessa approfondire la tua conoscenza...non è così te l'assicuro...solo che ho dei tempi a volte molto lenti e non riesco a fare molte cose insieme...quindi mi capita per lunghi periodi di scomparire...oltre alla perenne tensione che ho nel contatto cn gli altri, che me lo fa vivere con fatica...a proposito di cose da fare, a luglio mi laureo..e ho contattato di nuovo una nutrizionista...spero di riuscire a scriverti presto
un bacio :*
@ Francesca – Ehi, bella, non preoccuparti per il tuo silenzio, ti capisco benissimo… E non lo penso assolutamente, non ti preoccupare!!... Solo, sappi che in qualsiasi momento tu abbia bisogno, mi trovi sempre qui, okay?!... Quindi, approfittane pure…!! ^__^” Comunque… COMPLIMENTISSIMI PER LA LAUREA!!! WOW!!!! Sei meravigliosa, ragazza!! Affrontare una laurea e un nutrizionista tutto insieme… sei veramente UNA GRANDE!!! Hau tutta la mia ammirazione!!...
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