giovedì 22 luglio 2010
A voi la parola / 15
Non mi sono dimenticata dell’appuntamento con "A voi la parola”, ovviamente… E quindi, questo mese lascio lo spazio a Stefy.
“Penso che la mia storia di DCA sia comune a quella di molte di voi. A 5 anni circa ho iniziato ad entrare in contatto con lo sport, ginnastica artistica, poi a 8 anni ho iniziato la mia vita da pallavolistica. Scuola, palestra, amici, baracca, avevo voglia di fare di tutto. Le cose sono andate benissimo fino ai 18 anni: ho continuato a giocare a pallavolo, andavo bene a scuola, avevo le mie amicizie, il mio ragazzo, la mia casa, la mia famiglia… Una vita da sogno… che si è infranto quando tutta la bolla è esplosa. Mi sono inscritta all’università, scegliendo una facoltà che purtroppo non mi si addiceva, ma ero troppo orgogliosa per tirarmi indietro e cambiare ammettendo di aver fatto la scelta sbagliata; un cambio di facoltà lo vivevo come un fallimento che non potevo assolutamente permettermi. Nel frattempo i chili, senza diete iniziali, senza pensieri sul fisico, senza una spiegazione logica apparente, hanno iniziato a calare, e con loro la voglia di vivere: zero amicizie, zero vita sociale, zero tutto. Mi sono trovata un lavoro in banca che, con gli studi universitari, mi ha imposto di cessare con la pallavolo, anche perché il fisico non poteva reggere quella vita. Stravolgimento credo sia il termine giusto! Sì, il mio periodo anoressico/bulimico credo sia iniziato proprio con il 1° anno di università, in quell’anno ho perso la maggioranza del peso e in modo drastico. Il vortice mi ha catturato senza accorgermene, senza che avessi la freddezza e la lucidità di bloccarlo: perché continuare a essere bella, simpatica, con 2000 cose da fare, con voglia di divertirmi, magari rischiando di incontrare una persona che si avvicinasse a me più del dovuto, magari si innamorasse pure, per poi mollarmi all’acqua come era appena successo col mio ex-ragazzo? Ma neanche per scherzo! E come avrei fatto a reggere un’altra batosta simile? L’unico modo, involontariamente e oggi a mente fredda, era proprio quello di auto-eliminarmi fisicamente.. dato che la mente, al contrario, andava oltre il 100%, quella funzionava anche troppo! Tutte le sere, al rientro nella mia tana, spegnevo completamente ogni contatto: telefonino, citofono, computer, persiane serrate anche se fuori c’era ancora luce.. fino al mattino seguente, che fosse lavorativo, festivo, natale, pasqua, capodanno.. tutti i giorni erano uguali per me. Tutti. E quando la banca era chiusa, panico… come occupare il tempo libero per non pensare alle 2000 ossessioni della mente? Dovevo sempre, e dico sempre, avere qualcosa a cui pensare o fare, mai fermarsi. Una domenica pomeriggio mi sono alzata dal divano di casa e mi sono sfracellata per terra: un mucchietto di ossa stile campo di concentramento che erano sul pavimento, inermi e immobili. Un male allucinante, lividi ovunque, cuore impazzito e un flash: ma come cavolo posso pensare anche lontanamente di andare con mia sorella in piscina? O al mare? O semplicemente fuori senza che si vergogni di me? Come aiutarla a scuola, in palestra, nella separazione dei miei genitori essendo credibile e non un fantasma orrendo? Nel nano-secondo che la mente non ha pensato razionalmente, ho acceso il computer, digitato in un motore di ricerca “anoressia” e telefonato “senza pensarci” al Centro per DCA sito nella regione in cui vivo. Ho fissato dei primi appuntamenti per colloquiare con una psichiatra, con la quale ho deciso per il ricovero. Sono partita un lunedì mattina che avevo ferie, dicendo chiaramente che era solo “per vedere”, e mi sono fermata nella mia “nuova casa” per 4 mesi… ero con la “mia family”: il bacio del risveglio la prima mattina, nessuno che mi guardava giudicandomi, ma semplicemente avevano una gran voglia di conoscere la Stefy, così come era veramente, e io morivo dalla voglia, sempre nascosta anche e soprattutto a me stessa, di farmi conoscere. Ho imparato a fidarmi… parolone!! Ho trovato calore, coccole, ma anche lavoro da fare, lacrime da versare (prima motivo di debolezza per me), responsabilità verso me stessa, prima che verso gli altri. Ho ritrovato la vita, perché credo fermamente che il passo principale per sconfiggere queste patologie sia l’ammettere a se stessi di avere un problema, poi chiedere aiuto. Se la voglia c’è, se ne esce a testa alta, nei tempi e nei modi personali per ogni persona, ma alla grande. Valiamo molto ma molto di più di quello che si butta dentro, o si vomita, o si cestina ancora prima. Indipendentemente da tutto e tutti, io Stefy valgo per me stessa e voglio darmi tutte quelle soddisfazioni che l’eliminazione drastica e completa degli anni scorsi mi ha tolto, che mi sono tolta. Ho imparato un’altra cosa secondo me fondamentale: non è colpa mia e di nessuno. E’ successo e basta. Non me la sono cercata: non è un capriccio perché si ha tutto e si vuole di più. È uno dei tanti modi con il quale si sfoga la sofferenza psicologica interiore, che ci logora silenziosa per tanti anni, fino ad esplodere. Ecco cos’è per me l’anoressia/bulimia. Molto importante, inoltre, ho compreso, è il non sottostare al giudizio altrui. Viceversa, bisogna sempre pensare: “Ma quanta rilevanza può avere ciò che pensa quella persona? Fino a quanto può influenzare la mia vita?”. Credo sia necessario porsi domande come queste e cercare le risposte. Il caos di questa vita spesso non ci dà tempo di riflettere sulle azioni nostre ed altrui. Una persona non muta mai nel giro di poche ore: sarebbe impossibile! Una persona nuova si costruisce pezzetto dopo pezzetto, poco al giorno, arrivano a un buon risultato dopo anni ed anni, e non si finisce mai!”
Cara Stefy, ti ringrazio tantissimo per le tue parole e per la tua preziosa testimonianza. E’ vero, è molto importante ma anche molto difficile imparare a non farsi condizionare da quello che dicono gli altri. Posso però dare quella che secondo me può essere una sorta di “direttiva per iniziare”. C’è un piccolo esercizio che secondo me si può fare per acquisire un po’ più di fiducia in noi stesse. Provate a trovare qualcosa in cui credete fermamente: una cosa piccolina, per esempio la passione per un cantante o per un fumetto. E osservate quanto poco conta per voi l’opinione degli altri su questo argomento. Conta poco perché, anche se per esempio c’è gente che vi dice che XY canta malissimo, a voi piace comunque ascoltare le sue canzoni. Chi se ne importa di cosa pensano gli altri? Sono così belle, vi fanno stare così bene quando le ascoltate! Poi, pian piano, come se si trattasse di una caccia al tesoro, andate alla ricerca di ciò che è bello dentro di voi e merita di essere protetto. All’inizio, molto probabilmente, non vedrete niente da proteggere, ma giorno dopo giorno scoprirete che ci sono sogni, idee e sentimenti in cui credete davvero e ci sarà un istante in cui vi capiterà di pensare: “Su questo non sono disposta a cedere!”. Ecco, è in quel momento che può avvenire la svolta. E ricordate sempre che siamo noi le uniche e le sole a poter compiere una rivoluzione dentro di noi.
“Penso che la mia storia di DCA sia comune a quella di molte di voi. A 5 anni circa ho iniziato ad entrare in contatto con lo sport, ginnastica artistica, poi a 8 anni ho iniziato la mia vita da pallavolistica. Scuola, palestra, amici, baracca, avevo voglia di fare di tutto. Le cose sono andate benissimo fino ai 18 anni: ho continuato a giocare a pallavolo, andavo bene a scuola, avevo le mie amicizie, il mio ragazzo, la mia casa, la mia famiglia… Una vita da sogno… che si è infranto quando tutta la bolla è esplosa. Mi sono inscritta all’università, scegliendo una facoltà che purtroppo non mi si addiceva, ma ero troppo orgogliosa per tirarmi indietro e cambiare ammettendo di aver fatto la scelta sbagliata; un cambio di facoltà lo vivevo come un fallimento che non potevo assolutamente permettermi. Nel frattempo i chili, senza diete iniziali, senza pensieri sul fisico, senza una spiegazione logica apparente, hanno iniziato a calare, e con loro la voglia di vivere: zero amicizie, zero vita sociale, zero tutto. Mi sono trovata un lavoro in banca che, con gli studi universitari, mi ha imposto di cessare con la pallavolo, anche perché il fisico non poteva reggere quella vita. Stravolgimento credo sia il termine giusto! Sì, il mio periodo anoressico/bulimico credo sia iniziato proprio con il 1° anno di università, in quell’anno ho perso la maggioranza del peso e in modo drastico. Il vortice mi ha catturato senza accorgermene, senza che avessi la freddezza e la lucidità di bloccarlo: perché continuare a essere bella, simpatica, con 2000 cose da fare, con voglia di divertirmi, magari rischiando di incontrare una persona che si avvicinasse a me più del dovuto, magari si innamorasse pure, per poi mollarmi all’acqua come era appena successo col mio ex-ragazzo? Ma neanche per scherzo! E come avrei fatto a reggere un’altra batosta simile? L’unico modo, involontariamente e oggi a mente fredda, era proprio quello di auto-eliminarmi fisicamente.. dato che la mente, al contrario, andava oltre il 100%, quella funzionava anche troppo! Tutte le sere, al rientro nella mia tana, spegnevo completamente ogni contatto: telefonino, citofono, computer, persiane serrate anche se fuori c’era ancora luce.. fino al mattino seguente, che fosse lavorativo, festivo, natale, pasqua, capodanno.. tutti i giorni erano uguali per me. Tutti. E quando la banca era chiusa, panico… come occupare il tempo libero per non pensare alle 2000 ossessioni della mente? Dovevo sempre, e dico sempre, avere qualcosa a cui pensare o fare, mai fermarsi. Una domenica pomeriggio mi sono alzata dal divano di casa e mi sono sfracellata per terra: un mucchietto di ossa stile campo di concentramento che erano sul pavimento, inermi e immobili. Un male allucinante, lividi ovunque, cuore impazzito e un flash: ma come cavolo posso pensare anche lontanamente di andare con mia sorella in piscina? O al mare? O semplicemente fuori senza che si vergogni di me? Come aiutarla a scuola, in palestra, nella separazione dei miei genitori essendo credibile e non un fantasma orrendo? Nel nano-secondo che la mente non ha pensato razionalmente, ho acceso il computer, digitato in un motore di ricerca “anoressia” e telefonato “senza pensarci” al Centro per DCA sito nella regione in cui vivo. Ho fissato dei primi appuntamenti per colloquiare con una psichiatra, con la quale ho deciso per il ricovero. Sono partita un lunedì mattina che avevo ferie, dicendo chiaramente che era solo “per vedere”, e mi sono fermata nella mia “nuova casa” per 4 mesi… ero con la “mia family”: il bacio del risveglio la prima mattina, nessuno che mi guardava giudicandomi, ma semplicemente avevano una gran voglia di conoscere la Stefy, così come era veramente, e io morivo dalla voglia, sempre nascosta anche e soprattutto a me stessa, di farmi conoscere. Ho imparato a fidarmi… parolone!! Ho trovato calore, coccole, ma anche lavoro da fare, lacrime da versare (prima motivo di debolezza per me), responsabilità verso me stessa, prima che verso gli altri. Ho ritrovato la vita, perché credo fermamente che il passo principale per sconfiggere queste patologie sia l’ammettere a se stessi di avere un problema, poi chiedere aiuto. Se la voglia c’è, se ne esce a testa alta, nei tempi e nei modi personali per ogni persona, ma alla grande. Valiamo molto ma molto di più di quello che si butta dentro, o si vomita, o si cestina ancora prima. Indipendentemente da tutto e tutti, io Stefy valgo per me stessa e voglio darmi tutte quelle soddisfazioni che l’eliminazione drastica e completa degli anni scorsi mi ha tolto, che mi sono tolta. Ho imparato un’altra cosa secondo me fondamentale: non è colpa mia e di nessuno. E’ successo e basta. Non me la sono cercata: non è un capriccio perché si ha tutto e si vuole di più. È uno dei tanti modi con il quale si sfoga la sofferenza psicologica interiore, che ci logora silenziosa per tanti anni, fino ad esplodere. Ecco cos’è per me l’anoressia/bulimia. Molto importante, inoltre, ho compreso, è il non sottostare al giudizio altrui. Viceversa, bisogna sempre pensare: “Ma quanta rilevanza può avere ciò che pensa quella persona? Fino a quanto può influenzare la mia vita?”. Credo sia necessario porsi domande come queste e cercare le risposte. Il caos di questa vita spesso non ci dà tempo di riflettere sulle azioni nostre ed altrui. Una persona non muta mai nel giro di poche ore: sarebbe impossibile! Una persona nuova si costruisce pezzetto dopo pezzetto, poco al giorno, arrivano a un buon risultato dopo anni ed anni, e non si finisce mai!”
Cara Stefy, ti ringrazio tantissimo per le tue parole e per la tua preziosa testimonianza. E’ vero, è molto importante ma anche molto difficile imparare a non farsi condizionare da quello che dicono gli altri. Posso però dare quella che secondo me può essere una sorta di “direttiva per iniziare”. C’è un piccolo esercizio che secondo me si può fare per acquisire un po’ più di fiducia in noi stesse. Provate a trovare qualcosa in cui credete fermamente: una cosa piccolina, per esempio la passione per un cantante o per un fumetto. E osservate quanto poco conta per voi l’opinione degli altri su questo argomento. Conta poco perché, anche se per esempio c’è gente che vi dice che XY canta malissimo, a voi piace comunque ascoltare le sue canzoni. Chi se ne importa di cosa pensano gli altri? Sono così belle, vi fanno stare così bene quando le ascoltate! Poi, pian piano, come se si trattasse di una caccia al tesoro, andate alla ricerca di ciò che è bello dentro di voi e merita di essere protetto. All’inizio, molto probabilmente, non vedrete niente da proteggere, ma giorno dopo giorno scoprirete che ci sono sogni, idee e sentimenti in cui credete davvero e ci sarà un istante in cui vi capiterà di pensare: “Su questo non sono disposta a cedere!”. Ecco, è in quel momento che può avvenire la svolta. E ricordate sempre che siamo noi le uniche e le sole a poter compiere una rivoluzione dentro di noi.
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17 commenti:
Spledida testimonianza. Sin dalle prime parole ho capito che la Stefy è una col sole nel cuore, con tanto da dare e ancor più coraggio.
Complimenti per il tuo percorso! ^_^
PS: Veggie, credimi, i rimedi della nonna con una che ha passato più di 30 ore di fila sveglia non servono a nulla purtroppo!
è bellissimo, è bellissimo il fatto che ha avuto una forza enorme questa aragazza, questo mi da forza anche a me e credo che abbia davvero ragione, grazie di essere passata ogni commento vostro è una forza per me, voglio ricominciare, grazie :)
Io vorrei fare i complimenti a Stefy per la forza e la lucidità che ha avuto quando ha deciso, da sola, di prendere il telefono e chiamare qualcuno che potesse aiutarla a star meglio e ritrovare se stessa. Tantissimi complimenti.
E un abbraccio forte a te, Veggie.
Ammiro molto il coraggio di stefy, come di chi ha chiesto aiuto da sola...
Veggie, hai azzeccato in pieno quello che volevo dire col mio post. quello che hai scritto sembrava proprio fatto apposta per me!!!
Impressionante davvero!
Ciao Veggie! Che stai facendo? Io guardo la mia serie preferita , Veronica Mars :D Ehm, avrei un consiglio da chiederti se hai qualke libro giallo o triller da consigliarmi. Bacioniii kiky
Stefy, complimenti per il tuo coraggio!!!!!!! Sei stata davvero grandiosa!!!!!!
Chiedere aiuto per la prima volta è la cosa più difficile, e all'inizio è ance un po' traumatizzante, ma poi dopo un po' ti rendi conto che è la cosa giusta da fare, perchè è l'unica che ti può liberare dal dca e farti tornare a vivere!!!!!!
Ti auguro di continuare sempre a combattere, e non darla mai più vinta al dca!!!!
E sappi che io sto combattendo con te!!!!
ciao tesoro, grazie per il bellissimo commento. si me lo dicono in tanti che ho energia, e spero che un giorno verrà fuori.
p.s.:ora sono bulimica si, ma in passato sono stata anche io anoressica. non fisicamente magari, ero 50 kg, ma mentalmente. hop perso 15 e piu kg in un estate, e poi ho continuato...cosi...tra digiuni e abbuffate. ora solo abbuffate.
ora che sono grossa dico di rivoler tornare magra, ma quando lo ero piangevo. piangevo perchè non volevo vedere le ossa e i n scendendere dalal bilancia, cioè lo volevo ma poi mi dicevo:non farti altro male!
a presto, ti abbraccio...
Stupendo questo commento...bellissime parole...Grazie Stefania (anche se non ti conosco) perchè penso che con le parole finali oltre ad aver dato una grande speranza,abbiano fatto capire cosa è un disturbo alimentare,ovvero non un capriccio ma bensì tanta tanta sofferenza...
E ovviamenta grazie Veggie x aver pubblicato questo post!
un bacio ad entrambe
Giulina
ps: Questo primo periodo da 18enne
va bene :) per delle convinzioni e aspettative con cui sono cresciuta,questo passaggio lo vivevo con grande ansia...come se fosse la fine di qualcosa... invece ho capito che mi devo creare una mia personale idea di ciò che questo traguardo comporta...è un continuo,un continuo della vita per cui tanto ho lottato e che deve continuare...io cresco ma ho pensato che con me crescono anche i legami e poi se rimanessi sempre con la stessa età (la mia ben nota sindrome di peter pan) non potrei fare tanbte esperienze...ho pensato a tutto questo,ho pensato a quanto finalmente dopo tanto tempo in realtà ho voglia di vivere e di crescere,ora se non altro inizierò a studiare per la patente (però non so ancora quando prenderòl il foglio rosa),posso trovare lavoro,posso votare e questa è un'ottima opportunità per interessarmi di politica...e tanti tanti traguardi di crescita uno dopo l'altro mi aspettano...
Una testimonianza bellissima.
Complimenti Stefania, forte e coraggiosissima.
Un saluto a tutte e un bacione a Veggie :*
Splendida testimonianza, si percepisce tutta la sofferenza, il coraggio,le speranze e il desiderio di riscatto di Stefy, fa molto riflettere e mi sono ritrovata tantissimo in alcuni punti…. In questi giorni sono molto annebbiata, oggi vedrò di occuparmi la giornata, nell’attesa di tornare lucida, ho dei brutti pensieri,il vuoto più forte del solito e un' angoscia persistente….
Ti mando un abbraccio fortissimo Veggie!
Grazie mille per questa bellissima testimonianza.
Secondo me hai toccato uno dei punti più importanti e delicati di questa esperienza: convincersi che non è colpa nostra. Capire che non è una punizione per un qualche peccato né una disgrazia che ci siamo procurate da sole, ma un accidente della vita che non deve essere per forza o solo negativo. Dalle tue parole si capisce che superare una situazione come questa porta un arricchimento interiore, una forza, una coscienza di sé non comune.
Queste sono le cose che dobbiamo ripeterci e in cui dobbiamo credere
Grazie
Un'altra testimonianza molto importante per tutte le ragazze che vogliono lottare contro questo problema.Brava Stefy!
Una testimonianza da brivido che va dritto al cuore e alla mente. Un ringraziamento a Stefy per averla condivisa e un grazie a te, Veggie, per averla ospitata.
Un abbraccio.
annarita
Una testimonianza molto sentita, come sempre. Questo blog è davvero una finestra reale sui disturbi alimentari. Bacissimi ^^
Grazie a tutte ragazze!!!
Sono davvero felice che la mia testimonianza possa essere stata d'aiuto!
@ La Ely – Sì, la Stefy è proprio una grande… Del resto, non a caso è la nostra Miss Marzo del calendario!... E come non può essere forte una così?!...
@ ester – E’ bello leggere che le parole di Stefy riescano a darti forza… Prendi quella forza e utilizzala per fare qualcosa di positivo per te stessa… Se vuoi ricominciare, non accamparti scuse, non permettere che nulla possa impedirtelo, ed inizia adesso… Tutto ciò che hai la volontà di fare, hai il potere di farlo… Ti abbraccio…
@ sorridente – Mi unisco ai complimenti per Stefy… perché non solo per sollevare il telefono, ma anche e soprattutto per combattere giorno dopo giorno ci vuole coraggio…
@ mynameis… - E allora, fai questo passo… che è difficilissimo e incredibile, lo so, ma che poi ti permette davvero di andare avanti… chiedi aiuto anche tu… Così poi avrai la persona più importante di tutte da ammirare: te stessa…
P.S.= Bè, penso che essendo passata da certi momenti e da certi pensieri, è normale che tu ti rispecchi in quello che ti ho scritto… Ma la forza ed il bello del poterci sostenere a vicenda sta proprio qui…!
@ Kiky – Ciao piccolina! Per i gialli, ti consiglio assolutamente di leggere qualcosa di Agata Christie, secondo me nel suo genere è insuperabile… Per i thriller, quelli di Faletti li trovo molto interessanti…
@ Wolfie – Come non quotare…!...
@ Cutter – Grazie a te per essere passata… Sai io penso che l’anoressia e la bulimia siano le 2 facce di una stessa medaglia… Il minimo comune denominatore è il dolore… E non conta il peso, non è quello l’importante, ciò che conta è ciò che si prova… quanto si stia comunque male, a prescindere dal peso… Per questo bisogna trovare tutta la nostra energia per cercare di combattere… per liberarci da quello che ci fa stare male, che sia anoressia o bulimia…
@ Giulin@ - Credo che se un DCA fosse solo un capriccio, ci sarebbero tante meno anoressiche in giro… o, comunque, sarebbe molto più facile uscirne… Ed invece è proprio perché il DCA sottende tanta sofferenza che se ne rimane invischiate ed è difficile liberarsene… Però, se non ci si arrende, si può davvero combattere… Una lotta che dura una vita… e grazie alla quale possiamo impedire all’anoressia di dominarci ed avere la meglio su di noi…
P.S.= Sono davvero contenta che questo primo periodo da 18enne ti stia andando bene!... Sai, io credo che ogni fine sia in realtà un nuovo inizio… Per un periodo della vita che termina, ne inizia sempre un altro… Quando una porta si chiude, ce n’è sempre un’altra che si apre… Solo che alle volte siamo così focalizzate sulla porta che si è appena chiusa alle nostre spalle, da non riuscire a visualizzare tutte le nuove porte che si sono aperte di fronte a noi… Credo che anche questo sia parte del grande gioco della crescita… si va avanti e si saggia la vita, per quello che può darci e per quello che siamo capaci di conquistare… Una vita che a volte è dolce e a volte è amara… ma la cosa più importante è continuare a sentirne il sapore…
Un abbraccio forte forte…
@ Clarinette – Vero che lo è?!... Forza Stefy!...
@ Aisling - Anch'io penso che la storia di Stefy dia molto da pensare... soprattutto sulla parte finale... Perchè ricorda, appunto, che per quanto si possa essere "annebbiate" - ed è il DCA per lo più che annebbia - c'è sempre modo di tornare lucide se ci crediamo e ce la mettiamo tutta...
@ Viola - Ogni avvenimento nella nostra vita, positivo o negativo che sia, ci cambia nel profondo. Come si suol dire "If it's good, it's wonderful, if it's bad, it's experience"... Io non credo si possa parlare di colpe, anzi, la parola "colpa" la cancellerei proprio dal dizionario... Perchè nessuno sceglie un male sapendo che è tale ma solo se, per sbaglio, lo considera un bene rispetto a un qualcos'altro che vive come un male maggiore... Bisogna imparare a trarre "beauty from pain" in tutto quello che viviamo... perchè solo così possiamo rendere la nostra vita un progetto di continua costruzione...
@ Vele/Ivy - Quoto!...
@ Annarita - Ma figurati, il GRAZIE va tutto alla Stefy...!
@ Slumberdoll - Allora aspetto anche la tua di testimonianze... Perchè penso che sia importante!... Grazie a te per le tue parole...
@ Stefy - Grazie a te per averla condivisa, tesoro! Tieni sempre duro... Un abbraccio fortissimo!...
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