sabato 17 luglio 2010
Una parola per i genitori preoccupati
Una volta sono stata la figlia anoressica che ha fatto inconsapevolmente preoccupare da morire i suoi genitori. Adesso che ho fatto passi avanti sulla strada del ricovero e posso guardare alla situazione con più chiarezza, è più facile per me comprendere ciò di cui si avrebbe bisogno e ciò che si vorrebbe – dal punto di vista di chi soffre.
Okay, siamo schiette: entrambe le parti soffrono.
Credo che, come genitori, la cosa migliore che possiate fare per vostra figlia è volerle bene e darle tutto il vostro supporto… cosa che ovviamente state già facendo se state leggendo questo post. Provate a comprenderla. Probabilmente lei adesso pensa che nessuno possa riuscire a capire quello che sta provando e che sta passando, ma tutto quel che dovete fare è farle capire che voi non avete la pretesa di capirla, ma che VOLETE comprenderla. Ascoltarla. Che ci tenete così tanto a lei da voler provare ad aiutarla in ogni possibile modo. E che sarete sempre al suo fianco se e ogni qualvolta lei dovesse avere bisogno di voi.
Non siate insistenti. Non siate severi. Talvolta ci vuole veramente una rivelazione affinché qualcuno riesca a realizzare che si sta facendo solo del male, perciò provate semplicemente ad essere la roccia cui vostra figlia possa aggrapparsi nel momento in cui si sentirà scivolare il terreno da sotto i piedi. Ci sono milioni di modi per cercare di farle capire che ha imboccato una strada senza uscita, senza bisogno di ricorrere a punizioni, a obblighi, senza condannarla, farla sentire in colpa, o farla stare ancora peggio di quanto già non stia.
I miei genitori hanno fatto cose sbagliate nei miei confronti, pur credendo di fare bene. Ma in effetti è difficile per i genitori – e per chiunque! – riuscire a capire come relazionarsi a una figlia con un DCA, specialmente se la figlia non è più una bambina ma già una giovane donna.
Chiedetele se lei vuole che voi facciate qualcosa in particolare. Chiedetele se vuole più autonomia, supporto, risorse per percorrere la strada del ricovero, informazioni su centri specializzati per DCA o su psicoterapeuti locali, una spalla su cui piangere, e così via… Molto probabilmente lei vi risponderà che non vuole niente di tutto questo. Ma se fossi io (e lo sono stata), mi avrebbe fatto un piacere infinito, dentro di me, anche se magari non lo avrei mai ammesso, se i miei genitori mi avessero chiesto qualcosa del genere.
Se vostra figlia è già in cura presso un centro per DCA o presso una psicoterapeuta: Sicuramente questo rappresenta un’enorme forma di supporto e uno dei modi più efficaci per combattere l’anoressia, ma ciò non significa che vostra figlia non abbia bisogno di nessun’altra forma di supporto. Quindi, continuate comunque a strale vicino e a suggerirle ulteriori strategie per combattere il DCA; per esempio potreste suggerirle di unirsi ad un gruppo di auto-aiuto guidato come quelli che vengono realizzati in numerose cliniche specializzate.
Purtroppo molto spesso i gruppi di auto-aiuto guidato non sono pubblicizzati e sono difficili da scoprire. Cercate d’informarvi presso le ASL/USL, fate una ricerca on-line, chiedete al vostro medico di famiglia o a un qualche medico specialista in DCA con cui siete in contatto per avere informazioni al riguardo. Nessuna pressione al riguardo… ma vale sempre la pena di fare un tentativo, quindi provate a tenere quest’idea in un angolino della vostra mente.
Posso comprendere come vi sentite. Ripensando a quello che è stato il mio vissuto con i miei genitori, adesso mi rendo conto quanto loro ci siano stati male e quanto si siano sentiti incapaci di fare alcunché, impotenti e completamente disarmati quando io ero nel pieno dell’anoressia.
Siate sempre pronti ad ascoltare vostra figlia, ma se lei non vuole parlane, non fatele pressione. Tutto quel che potete fare è cercare di fare del vostro meglio per aiutarla, tutto il resto dipende solo da lei. Nessuno può combattere al suo posto – e se qualcuno lo fa, non risolve comunque. E’ lei che deve fare una scelta per se stessa e combattere per raggiungere i suoi obiettivi mantenendosi sulla strada del ricovero.
Ma voi potete supportarla nel suo tentativo di combattere contro l’anoressia.
Mostratele quanto la vita possa essere bella senza l’anoressia, anziché cercare di farla vedere quanto sia brutta la sua vita con un DCA.
Okay, siamo schiette: entrambe le parti soffrono.
Credo che, come genitori, la cosa migliore che possiate fare per vostra figlia è volerle bene e darle tutto il vostro supporto… cosa che ovviamente state già facendo se state leggendo questo post. Provate a comprenderla. Probabilmente lei adesso pensa che nessuno possa riuscire a capire quello che sta provando e che sta passando, ma tutto quel che dovete fare è farle capire che voi non avete la pretesa di capirla, ma che VOLETE comprenderla. Ascoltarla. Che ci tenete così tanto a lei da voler provare ad aiutarla in ogni possibile modo. E che sarete sempre al suo fianco se e ogni qualvolta lei dovesse avere bisogno di voi.
Non siate insistenti. Non siate severi. Talvolta ci vuole veramente una rivelazione affinché qualcuno riesca a realizzare che si sta facendo solo del male, perciò provate semplicemente ad essere la roccia cui vostra figlia possa aggrapparsi nel momento in cui si sentirà scivolare il terreno da sotto i piedi. Ci sono milioni di modi per cercare di farle capire che ha imboccato una strada senza uscita, senza bisogno di ricorrere a punizioni, a obblighi, senza condannarla, farla sentire in colpa, o farla stare ancora peggio di quanto già non stia.
I miei genitori hanno fatto cose sbagliate nei miei confronti, pur credendo di fare bene. Ma in effetti è difficile per i genitori – e per chiunque! – riuscire a capire come relazionarsi a una figlia con un DCA, specialmente se la figlia non è più una bambina ma già una giovane donna.
Chiedetele se lei vuole che voi facciate qualcosa in particolare. Chiedetele se vuole più autonomia, supporto, risorse per percorrere la strada del ricovero, informazioni su centri specializzati per DCA o su psicoterapeuti locali, una spalla su cui piangere, e così via… Molto probabilmente lei vi risponderà che non vuole niente di tutto questo. Ma se fossi io (e lo sono stata), mi avrebbe fatto un piacere infinito, dentro di me, anche se magari non lo avrei mai ammesso, se i miei genitori mi avessero chiesto qualcosa del genere.
Se vostra figlia è già in cura presso un centro per DCA o presso una psicoterapeuta: Sicuramente questo rappresenta un’enorme forma di supporto e uno dei modi più efficaci per combattere l’anoressia, ma ciò non significa che vostra figlia non abbia bisogno di nessun’altra forma di supporto. Quindi, continuate comunque a strale vicino e a suggerirle ulteriori strategie per combattere il DCA; per esempio potreste suggerirle di unirsi ad un gruppo di auto-aiuto guidato come quelli che vengono realizzati in numerose cliniche specializzate.
Purtroppo molto spesso i gruppi di auto-aiuto guidato non sono pubblicizzati e sono difficili da scoprire. Cercate d’informarvi presso le ASL/USL, fate una ricerca on-line, chiedete al vostro medico di famiglia o a un qualche medico specialista in DCA con cui siete in contatto per avere informazioni al riguardo. Nessuna pressione al riguardo… ma vale sempre la pena di fare un tentativo, quindi provate a tenere quest’idea in un angolino della vostra mente.
Posso comprendere come vi sentite. Ripensando a quello che è stato il mio vissuto con i miei genitori, adesso mi rendo conto quanto loro ci siano stati male e quanto si siano sentiti incapaci di fare alcunché, impotenti e completamente disarmati quando io ero nel pieno dell’anoressia.
Siate sempre pronti ad ascoltare vostra figlia, ma se lei non vuole parlane, non fatele pressione. Tutto quel che potete fare è cercare di fare del vostro meglio per aiutarla, tutto il resto dipende solo da lei. Nessuno può combattere al suo posto – e se qualcuno lo fa, non risolve comunque. E’ lei che deve fare una scelta per se stessa e combattere per raggiungere i suoi obiettivi mantenendosi sulla strada del ricovero.
Ma voi potete supportarla nel suo tentativo di combattere contro l’anoressia.
Mostratele quanto la vita possa essere bella senza l’anoressia, anziché cercare di farla vedere quanto sia brutta la sua vita con un DCA.
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29 commenti:
Bella l'ultima frase...Sai, questo post capita proprio al momento giusto...A prescindere dal fatto che io mi senta in colpa per come faccio seoffrire i miei, ieri ho avuto una discussione con mia mamma.
A quanto pare insiste nel considerare i miei come capricci. Allora mi sono "cadute le braccia".
Svanito ogni tentativo di spiegare...
Ma quanto è bello il commento che mi hai lasciato sulla pace termica??:D
è davvero un'utopia, metafora della condizione umana, quella del Fahrenheit perfetto!
Comunque sia il troppo caldo che l'eccessivo sottozero fanno venire strane idee. I miti e la filosofia alla base della cultura occidentale sono nati al caldo (Grecia, Egitto, Roma....) ma si sono sviluppati al freddo: Austria, Germania, Francia, Inghilterra...
Certo, non che negli altri paesi non siano state elaborate ideologie, filosofie, valide, ma c'è una linea di pensiero analitico europeo che nasce AL FREDDO!
Bellissimo libro sul freddo: "Libri da ardere", di Amélie Nothomb
Sto fingendo con loro, di stare meglio proprio per non farli preoccupare ancora.
Ho fatto passare un'inferno a mia madre un anno fa, mio padre era fuori dall'italia..
e mia madre mi vedeva scomparire, velocemente, mi vedeva spenta, morta.
Sorry se il mio commento non centra niente...
Io comunque ti vorrei un sacco conoscere di persona!^^
Buon week end
baci
M.
Per ritornare in topic:
io sto notando negli ultimi tempi un diverso comportamento dei miei genitori nei miei confronti, il clima è più disteso da quando anche loro si sono fatti coinvolgere nel mio percorso terapeutico (si, incredibile ma vero, sto facendo una terapia!),
dove appunto erano previsti dei colloqui solo per i genitori. Mi ha fatto piacere che loro abbiano trovato utile questa esperienza e la consiglio anche ai genitori di altre ragazze con dca, perchè può davvero essere utile per entrambi le parti! Innanzitutto mette i genitori in possesso di alcuni strumenti per conoscere la malattia della figlia e interagire con questa nel modo più opportuno (o almeno non nocivo!) e poi aiuta anche a riconquistare fiducia reciproca, ci si viene incontro l'un l'altro, e questo è importante!
un saluto a tutte
;-) Musidora
Io ho avuto un rapporto un po’ “altalenante” con i miei genitori. Diciamo che all’inizio li vedevo come i “nemici”, persone a cui dovevo nascondere assolutamente tutto del mio DCA, perché sennò chissà come l’avrebbero presa! E quindi quello è stato un periodo molto difficile, perché dicendo bugie su bugie sono nate molte incomprensioni che hanno compromesso molto l rapporto che avevo con i miei genitori, che fino a prima non aveva subito “incrinature”. Anche quando la cosa della bulimia è venuta fuori, io ero abbastanza ansiosa perché vedevo che loro erano preoccupati da morire, e mi sentivo in colpa per essere la causa della loro preoccupazione, e anche quel momento è stato molto difficile per tutti quanti. Poi, però, con il ricovero e poi con la psicoterapia, le cose sono andate migliorando, ed io mi sono accorta che sarebbe stato molto meglio se gli avessi parlato prima, perché si sarebbero risolte tante cose, e magari (ma solo magari!) non avrei avuto bisogno della bulimia per far “vedere” loro quanto stessi male. In ogni caso, sono stata fortunata perché i miei sono stati molto di supporto. Ovviamente hanno fatto i loro errori, derivanti dall’inesperienza, ma riconosco l’amore in tutto quello che hanno cercato di fare per me, e quindi non gliene faccio una colpa se hanno sbagliato, probabilmente al loro posto avrei sbagliato anch’io. Adesso cerco sempre di tirare fuori rapidamente le cose che non vanno con loro, perché più le tengo dentro, più le rimugino, e peggio è! Quindi meglio parlarne subito e togliersi il pensiero! Magari non si risolve niente, ma per lo meno posso “alleggerire la zavorra” e non tenermi tutto dentro a farmi male.
che carina che sei, io davvero ti invidio. per come sei, per ciò che scrivi, per le forzew che metti, per come ti preoccupi.
è difficile rientrare e parlare dei proprio dolori passati e presenti, ricordarli, scriveli, fare un punto della situazione.
e sopratutto aiutarmi...con i tuoi commneti di forza e di coraggio. come posso fare per ringraziarti?
un bacio.
Io sono convinta che una terapia contro i dca sia piu' efficace se vengono coinvolti i genitori...
Anche i miei hanno commesso un sacco di errori, ma hanno l'alibi dell'ignoranza, visto che all'epoca in cui mi sono ammalata io queste malattie erano ancora semisconosciute...non se ne parlava per niente...Internet non esisteva...
E lo sbaglio piu' grosso che hanno commesso e' stato quello di pensare, quando ho smesso di digiunare per strariempirmi di cibo, che fossi guarita, perche' mangiavo...che importa se mi cibavo di quantitativi che avrebbero sfamato un esercito, muovevo la bocca, quindi stavo bene.
Ma anche a tanti anni di distanza, si sta ripetendo la stessa scena tra una mia collega e sua figlia, anoressica fino a poco tempo fa', ora credo sia bulimica, avendo guadagnato parecchio peso in troppo poche settimane...
E non so come farglielo capire...lei crede che sia tutto finito, come le faccio capire che non e' così?
omaggi alla scrittrice più prolissa e prolifica della rete... colpito dalla pace termica :)
Certo dev'essere difficile per i genitori fare le scelte giuste, aiutare la figlia senza pressarla, quando si è in balia della preoccupazione. Ci vuole tanta pazienza e comprensione.
Ehi ciao a tutti,leggevo i vostri messaggi dell'anno scorso e avevo paura che il blog non fosse più attivo quando poi ho trovato questi post più recenti e mi sento sollevata.CI sono dentro anch'io purtroppo e anche se da due mesi sto provando a mangiare meglio non mi sento bene dal lato emotivo purtroppo.So verificano crisi d'ansia e contemplo il suicidio e questo e' ciò che mi spaventa di più in assoluto e ho davvero tanta paura.mi e' scomparso il ciclo e devo dire che a febbraio quando avevo il ragazzo mi era tornato un pochino ed ero felice ma ora più niente,zero.Ne ho parlato con mia madre e con la mia migliore amica e tutte e due voglio aiutarmi ma credo che l'unica persona che può davvero far qualcosa sia io.Mi piace la mia forma attuale e non voglio perderla e ora mi sono messa in testa di fare più movimento e mangiare più regolarmente e anche un Po di più anche se un po mi turba psicologicamente perché i kili in più non li voglio.Sono alta 173 174 cm per 55 di peso quindi risulto sotto peso di circa8 kili e la mia preoccupazione più grande e' quella del ciclo che non viene..anche quando avevo il ragazzo ad inizio anno pesavo così forse in kiletto in più eppure il ciclo,quello spiraglio di luce,l ho visto.ciò mi fa pensare che non e' il riprendere peso che me lo fara' ritornare,ma lo stare bene emotivamente.Ammiro molto le persone che stanno lottando e vorrei chiedervi consiglio su cosa fare perché non vorrei avere bisogno di una clinica e non voglio causare problemi a mia madre che poverina già deve lavorare per mantenerci.Sono andata dal ginecologo e mi ha detto che dovrei ingrassare,ha detto che magari potrebbero bastare quei due chiletti ma io faccio fatica.Ora sono in vacanza da mio padre ed episodi di vomito non si verificano da una settimana e ultimamente comunque molto meno.forse una o due volte al mese.E' da un anno che dura.Prima era bulimia ora anoressia.Nella mia vita ho sempre vissuto solo con mia madre perché mio padre era via per lavoro e lu essendo musulmano non può accettare di avere una figlia che esce si diverte va in discoteca e che,purtroppo,soffre di dca.e' bruttissimo ora per me essere a casa da sola con una persona con cui non posso parlare dei miei problemi perché ho paura che
mi urli dietro o che mi metta le mani addosso.Spero di passarmi bene le vacanze e al mio rientro a casa vedrò con mia madre cosa fare,magari rivolgendomi ad un dietologo prima di tutto o chissà,magari tutto si aggiusterà da solo.Scusate la contorsione delle frasi ma scrivo col telefono nuovo touch screen e faccio fatica ancora!un saluto a tutti
Sarah
Ehi ciao a tutti,leggevo i vostri messaggi dell'anno scorso e avevo paura che il blog non fosse più attivo quando poi ho trovato questi post più recenti e mi sento sollevata.CI sono dentro anch'io purtroppo e anche se da due mesi sto provando a mangiare meglio non mi sento bene dal lato emotivo purtroppo.So verificano crisi d'ansia e contemplo il suicidio e questo e' ciò che mi spaventa di più in assoluto e ho davvero tanta paura.mi e' scomparso il ciclo e devo dire che a febbraio quando avevo il ragazzo mi era tornato un pochino ed ero felice ma ora più niente,zero.Ne ho parlato con mia madre e con la mia migliore amica e tutte e due voglio aiutarmi ma credo che l'unica persona che può davvero far qualcosa sia io.Mi piace la mia forma attuale e non voglio perderla e ora mi sono messa in testa di fare più movimento e mangiare più regolarmente e anche un Po di più anche se un po mi turba psicologicamente perché i kili in più non li voglio.Sono alta 173 174 cm per 55 di peso quindi risulto sotto peso di circa8 kili e la mia preoccupazione più grande e' quella del ciclo che non viene..anche quando avevo il ragazzo ad inizio anno pesavo così forse in kiletto in più eppure il ciclo,quello spiraglio di luce,l ho visto.ciò mi fa pensare che non e' il riprendere peso che me lo fara' ritornare,ma lo stare bene emotivamente.Ammiro molto le persone che stanno lottando e vorrei chiedervi consiglio su cosa fare perché non vorrei avere bisogno di una clinica e non voglio causare problemi a mia madre che poverina già deve lavorare per mantenerci.Sono andata dal ginecologo e mi ha detto che dovrei ingrassare,ha detto che magari potrebbero bastare quei due chiletti ma io faccio fatica.Ora sono in vacanza da mio padre ed episodi di vomito non si verificano da una settimana e ultimamente comunque molto meno.forse una o due volte al mese.E' da un anno che dura.Prima era bulimia ora anoressia.Nella mia vita ho sempre vissuto solo con mia madre perché mio padre era via per lavoro e lu essendo musulmano non può accettare di avere una figlia che esce si diverte va in discoteca e che,purtroppo,soffre di dca.e' bruttissimo ora per me essere a casa da sola con una persona con cui non posso parlare dei miei problemi perché ho paura che
mi urli dietro o che mi metta le mani addosso.Spero di passarmi bene le vacanze e al mio rientro a casa vedrò con mia madre cosa fare,magari rivolgendomi ad un dietologo prima di tutto o chissà,magari tutto si aggiusterà da solo.Scusate la contorsione delle frasi ma scrivo col telefono nuovo touch screen e faccio fatica ancora!un saluto a tutti
Sarah
Ehi ciao a tutti,leggevo i vostri messaggi dell'anno scorso e avevo paura che il blog non fosse più attivo quando poi ho trovato questi post più recenti e mi sento sollevata.CI sono dentro anch'io purtroppo e anche se da due mesi sto provando a mangiare meglio non mi sento bene dal lato emotivo purtroppo.Si verificano crisi d'ansia e contemplo il suicidio e questo e' ciò che mi spaventa di più in assoluto e ho davvero tanta paura.mi e' scomparso il ciclo e devo dire che a febbraio
Posso solo immaginare quanto un genitore possa sentirsi impotente di fronte a una una filia con un DCA. Hai già detto tutto tu, ma semplificando posso dire che l'unica grande cosa da fare per un genitore è dimostrare tutto l'amore che prova per sua figlia, cercando di comprenderla senza forzarla e tendendo la mano quando ha bisogno, anche e soprattutto quando sembra che lei voglia rifiutarla. Un bacio
...perdonate l'intrusione, sono di ritorno da una mia lunga assenza e volevo salutarti piccola e bellissima Veggie, vedo che sei sempre tu...e mi consola. ciao
Un bellissimo post Veggie.
Essere genitori è, a mio avviso, il mestiere più difficile del mondo, l'unico in cui, probabilmente non ne combinerai mai molte giuste e sarai sempre sotto esame.
Vedere la propria figlia divorata dal dolore - qualsiasi dolore e sua espressione - è una prova assai dura e qualsiasi genitore vorrebbe probabilmente solo una bacchetta magica con cui poter levare ogni problema dalla vita della prole.
Difficile capire sino a che punto spingersi, e la forma di aiuto più adatta.
Il smeplice supporto per molti genitori non può essere abbastanza e così si cade in comportamenti anche coercitivi magari che non fanno che peggiorare le cose.
Ma come non comprenderli?
Mia madre mi ha ascoltata quando ho avuto bisogno di lei e in altri casi mi ha obbligata a mangiare anche quando il mio stomaco era talmente chiuso che subito dopo correvo a vomitare.
Poi ha un po' allentato la presa, ma ho sentito la mancanza della sua vicinanza, anche se non riusciva a darmela perchè io la respingevo.
So che sia lei che mio padre hanno sofferto tanto, erano preoccupatissimi, ma grazie a Dio hanno sempre avuto fiducia in me e nella mia forza e questa cosa mi ha molto aiutata.
La morale? Credo non esista la strada "giusta", il comportamento più corretto, in questi casi. La legge dell'amore spinge i genitori ad un atteggiamento di ingerenza e controllo spesso, ed è difficile coglierlo come un atto d'affetto purtroppo, quando si è nel tunnel del dolore.
Credo che, come sempre, la chiave sia solo il dialogo e l'apertura da entrambe le parti.
Difficile, ma no impossibile. Di sicuro, necessario.
Questo post dovrei proprio farlo leggere ai miei genitori.. Ce l'ho un pò con loro ad essere sincera,non mi danni nessun tipo di aiuto, semplicemente ignorano il problema,mio padre si è buttato ancora di più nel lavoro ed è a casa ancora meno di prima e con mia mamma non c'è più nessun dialogo, ci siamo allontanate tantissimo,se penso a come eravamo attaccate fino a tre anni fa, io preferivo uscire con lei e le sue amiche che con le mie coetanee, adesso arriva alla sera, non cena perchè ha già esagerato durante il giorno e si chiude in camera a guardare la tv, mio padre cena da solo e io sono nella mia stanza,siamo degli estranei... Chi mi sta aiutando invece è mia nonna, mi telefona per sapere se ho mangiato,come va, parliamo un sacco, lei sì che si interessa, lo ha sempre fatto!
Sono al settimo giorno senza abbuffata, erano secoli che non resistevo più di tre giorni, allontanarmi da casa mi ha fatto bene!^^
Ti mando un abbraccio fortissimo!
....Se forse la mia famiglia mi avesse qualche volta ascoltata un minimo non saremmo in questa situazione...chi lo sa...oppure doveva proprio essere così...chissà...io non lo so di certo...o che fosse già scritto nel mio destino?!?!non so proprio darmi una risposta!!!!!
Passa da me a ritirare il premio… :)
http://un4p4rt3d1m3.blogspot.com/2010/07/premio-dardos.html
@ Mynameis… - E invece no, adesso ci devi andare subito a parlare! Su, marsh!... Che sei ancora qui a leggermi?!... No, scherzi a parte… Penso davvero che tu debba ancora parlare con tua madre… Non ti capirà mai, ovvio, su questo non ci sperare, perché è una cosa che non ha vissuto sulla sua pelle, non potrebbe capirti… Però, se rinuncia a parlarle, rinunci anche alla possibilità di farti comprendere… e, soprattutto, di farti dare una mano… Hmmm, Silvia, perché non fai “casualmente” leggere questo post a tua mamma??!...
@ Musidora – P.S.= E chissene se il tuo 1° commento non c’entra nulla… Questo è un posto libero, si può scrivere tutto ciò che si vuole…!
Eh, che vuoi, con questo caldo non tutti i neuroni funzionano a dovere… saltano un po’ di sinapsi, ed escono fuori certe cose… (Preciso che qui in questi giorni ha fatto una media di 30-35°C…)… Grazie per il consiglio sul libro, non lo conoscevo, farò un salto in biblioteca… Se non fa troppo caldo!... :-P
A parte questo, è veramente bello leggere che anche tu stai facendo una psicoterapia… e, soprattutto, che i tuoi genitori si sono lasciati coinvolgere in questo processo… perché non è facile, soprattutto per gli adulti di una certa età, mettersi in discussione… è quindi, chapeaux ai tuoi per aver fatto questo passo così importante… Spero davvero che questo possa essere d’aiuto anche a te… E mi unisco assolutamente al tuo dire che, quando opportuno, coinvolgere i genitori nel proprio percorso terapeutico può avere davvero una grande valenza positiva…
P.P.S.= Anche a me farebbe molto piacere conoscerti… Se qualche volta passi dalla Toscana…
@ Vanilla – Non devi fingere, piccola, devi dir loro quello che ti fa stare male, perché solo così potranno aiutarti in maniera costruttiva… Se fingi, farai solo ancora più male a te stessa e a loro… Io non credo proprio che tua madre voglia vederti come ti ha vista un anno fa, e credo voglia darti una mano per non tornare in quelle condizioni… però bisogna che anche tu la metta nelle condizioni di darti una mano… Non fare falsi sorrisi, parla con i tuoi a cuore aperto di quello che ti angoscia… e vedrai che le cose miglioreranno a poco a poco… Ti abbraccio…
@ Wolfie – Penso che l’altalena dei rapporti di cui parli tu, ci caratterizzi un po’ tutte… Che poi ogni famiglia è una storia a sé, quindi ognuna deve fare le scelte che ritiene più giuste nel contesto familiare in cui si trova a vivere… Certamente avere dei genitori supportivi aiuta… ma comunque, è il parlare stesso che aiuta… Sicuramente, finché le cose ci si tengono per noi, le ingigantiamo e le peggioriamo… è solo nel momento in cui si trova un “getaway”, la possibilità di parlarne con qualcuno, che possono, al limite, migliorare… O, comunque, si acquisisce un nuovo punto di vista su una cosa… il che non fa mai male… Io sono certa che i tuoi genitori ti amano davvero tanto… e che anche tu gli vuoi un vallo di bene… quindi non ti sentire in colpa per quello che hai fatto… cancellala dal vocabolario, questa parola, colpa… Perché tutto quello che si fa per amore è al di là del bene e del male, ed a maggior ragione della colpa…
@ Cutter – Non hai alcun motivo per invidiarmi per il semplice fatto che sei una persona molto migliore di me, e dico sul serio… Sicuramente di certe cose è difficile parlarne – e proprio il fatto che tu lo faccia significa che hai una grande forza interiore che non ha niente da invidiare a nessuno – ma è proprio parlandone che s’inizia a far chiarezza dentro di noi e a vedere come affrontare quello che ci fa soffrire. Come ringraziarmi? Mettiti davanti allo specchio e ditti: “Da ora in poi mi prenderò cura di me”. E fallo. Te ne sarei infinitamente grata…
@ Donatella - Penso che tutti i genitori abbiano l'alibi dell'ignoranza... nel senso che credo che chiunque non abbia vissuto un DCA sulla propria pelle non si renda conto di ciò che questo comporta... Sicuramente una psicoterapia familiare, in determinati contesti, in dipendenza anche di quella che è la situazione, può essere estremamente utile nella lotta contro l'anoressia, sia per chi c'è dentro, sia per chi la vive dall'esterno e può così avere degli input su un comportamento più corretto da tenere... Penso che per un "esterno" sia difficile vedere il sintomo psichico, per cui tutto grava sul versante fisico, e quando quello va meglio viene da pensare che tutto possa andare meglio... anche se noi che ci siamo dentro magari sappiamo che le cose stanno diversamente...
In quanto alla tua collega e a sua figlia... Non so che rapporti hai con questa donna, se siete amiche intime o semplici conoscenti... Nel primo caso, ti direi di parlarle col cuore in mano, dicendole che ti rispecchi in sua figlia, e come le cose che hanno influito su di te possono servire alla tua collega per non ripetere quelli che tu hai percepito come errori su sua figlia... Se invece non siete in amicizia, magari consigliale di parlare apertamente con sua figlia, d'indagare, di tenere gli occhi aperti... o, se è recettiva, passale qualcosa da leggere sull'argomento DCA, o consigliale di far parlare sua figlia con una psicoterapeuta...
@ Malumore - Un capitombolo qua dal blog di Musidora, suppongo!... ^^" Grazie mille...
@ Vele/Ivy - Penso che sia una cosa non difficile, difficilissima... Pazienza e comprensione, e a volte non bastano neanche quelle... Molto importante credo sia anche la voglia di venirsi incontro e di ascoltare senza pretendere di capire e senza giudicare...
@ Sarah - Ciao Sarah, benvenuta! Non ti preoccupare per la "contorsione delle frasi", che si capisce tutto benissimo, altroché... Si capisce fin troppo... soprattutto, si capisce il tuo dolore e la tua sofferenza... che vanno molto al di là delle parole che si possono usare per descriverli... Mi rendo conto che stai vivendo una situazione tutt'altro che semplice, e che purtroppo il contesto familiare non ti è particolarmente supportivo in chiave terapeutica, anzi... Sono d'accordo che, per combattere, il primo passo è indubbiamente la tua volontà di farlo... Se non c'è quella, puoi andare dai migliori medici del mondo, e non caveranno un ragno dal buco... Però mi sembra che, nel tuo caso, la voglia di fare qualcosa di combattere, di cambiare la situazione, ci sia, no?!... Certo, poi c'è il lato emotivo, ovvero tutti i timori, le insicurezze, le paure... Ma sono normalissime... chiunque ne avrebbe al tuo posto... Mai, sai Sarah, molto spesso aver paura è proprio un modo per cominciare... Penso che sicuramente, in prima battuta, avresti bisogno del supporto di una dietista per aiutarti a riacquisire un profilo più razionale da un punto di vista prettamente alimentare... Io stessa sono seguita da una dietista da tanti anni, e posso dirti che mi è utilissima... quindi ti consiglio senza alcuna esitazione di rivolgerti quanto prima ad una dietista!... Questo è sicuramente un primo passo di estrema importanza... Dopodiché, magari anche proprio col consulto da parte della dietista, che sarà certo capace d'inquadrare in maniera mirata la tua situazione, potrai decidere quale iter terapeutico intraprendere... Se fare una psicoterapia, o vertere su una clinica... E non ti preoccupare per i costi, perchè diverse cliniche sono convenzionate con le USL/ASL, per cui il ricovero è gratuito... Non sottovalutare mai il DCA, mi raccomando, perchè è proprio l'anoressia/bulimia che ti fa pensare che tutto si risolverà da solo... ma questa è solo una bugia che il DCA ti racconta per non permetterti di cambiare la situazione... Le cose non si risolvono da sole perchè la bacchetta magica non esiste: solo tu puoi risolvere il tuo problema alimentare... ma agendo, non aspettando che il tempo scorra e si porti via le cose, perchè questo non è un raffreddore, e quindi le cose non funzionano così... Più tempo lasci passare, e più combattere il DCA si fa difficile... Quindi, cerca d'intervenire più tempestivamente possibile, correndo ai riparti prima che la situazione peggiori ulteriormente... Se in questo momento non puoi far niente per via di tuo padre - anche se io ti consiglierei comunque di provare a parlarci, perchè non mi sembra possibile che esista un genitore che si volta dall'altra parte quando la propria figlia gli dice che sta male - aspetta di tornare a casa da tua madre e parlane subito con lei, in modo che ti possa essere di supporto e ti aiuti a scegliere una terapia adatta a te, sostenendoti nel tuo percorso... Infine, in quanto al ciclo, sicuramente concorrono le due variabili: quella fisica e quella emotiva. E' un dato di fatto che, se sei sottopeso, il ciclo si blocca perchè l'organismo va "al risparmio" e non si può permettere una perdita simile... poi, può accadere che la concomitanza di effetti psicologici ritardi il ritorno del ciclo anche una volta che si è recuperato il normopeso... Ma finché non recuperi un po' di peso, a prescindere dal tuo umore, il ciclo non ti tornerà... Quindi, sì, in definitiva, credo che andare da una dietista sia un primo passo importante, e poi con lei potrai discutere sul da farsi... E se hai bisogno di parlare, questo blog è sempre qui... scrivi quando ti pare e tutto ciò che ti va... Ti abbraccio forte...
@ sorridente - Hai riassunto in maniera egregia, mia cara... Anche se, purtroppo, per un genitore posso solo immaginare quanto questo sia difficile... Ci vuole tanta comprensione e tanto amore disinteressato... cosa che auguro a tutti i genitori di figlie con DCA di avere...
@ johnny - Macché intrusione, sei sempre il benvenuto! Un saluto grande anche a te!...
@ La Ely - Penso che le parole giusto/sbagliato siano estremamente arbitrarie nella loro accezione d'uso... perchè quello che è giusto per qualcuno può essere sbagliato per qualcun altro... e poiché, credo, quello che si fa per amore è sempre al di là della mera valutazione di giusto/sbagliato... Sicuramente chi riesce a parlarne fa grandi passi avanti da questo punto di vista... soprattutto, credo sia importante riuscire a scendere a compromessi... Senza pretese di comprotamenti nè di doveri... ma seplicemente con la voglia di venirsi incontro e di comprendere, dandosi una mano vicendevolmente... Sicuramente i genitori fanno tanti errori, e tanti ne faranno... come gli animali in gabbia continuano sempre a sbattere la testa contro le sbarre... Ma se non si costruiscono muri, allora forse si apre uno spiraglio alla creazione di qualcosa di diverso...
@ Aisling – E’ davvero bello leggere che ormai è una settimana che non ti abbuffi… grandissima!!... Continua a goderti la tua vacanza e non pensare a quello che ti fa stare male… che di motivi per star male se ne trovano sempre, quindi meglio concentrarci su ciò che ci fa stare bene, piuttosto… In quanto a far leggere questo post ai tuoi genitori… e perché no?!... Male non gli farebbe, dico bene?!... Al peggio che potrebbe andare, lo ignoreranno… sai, io credo che quello che tu percepisci come un loro “allontanamento” sia in realtà semplicemente il loro modo per proteggersi/proteggerti… Un modo sbagliato, forse, ma l’unico che sono stati in grado di trovare e che, per il momento, riescono a gestire… (o meglio, a non gestire…)… Hai mai penato di provare a fare psicoterapia familiare? Magari potrebbe esserti/esservi davvero d’aiuto… Un abbraccio forte…
@ NORD – Purtroppo le risposte preconfezionate, i libretti delle istruzioni, non esistono per nessuno… Ed è inutile fare un mea culpa o riversare le colpe sugli altri, perché quando c’è un qualcosa che fa stare male, la colpa non c’entra niente… C’entra solo il duro lavoro che bisogna fare per cercare di raddrizzare le cose… Lavoro che deve venire da entrambe le parti, per cui saranno necessari compromessi… e, magari, anche l’aiuto della psicoterapia… Sul passato non possiamo intervenire, quel che è stato è stato e non lo si può cambiare… ma possiamo agire sul futuro, facendolo diventare esattamente come vorremmo che fosse… In quanto al destino, io proprio non ci credo… Penso altresì che il nostro destino sia il nostro carattere, e che il solo futuro che abbiamo è quello che ci creiamo noi, con le nostre scelte e la nostra volontà… Ti abbraccio forte…
@ FrammentoDiCristallo – Appena ho un po’ di tempo, passo subito da te… Intanto, ti dico GRAZIE…
Quando si è al buio e il volto è celato alla luce risulta relativamente più semplice descrivere i "pezzi bui", la tristezze e le lacrime....tuttavia andrebbe anche seppur piccola accesa una luce, una candela, un qualche cosa che possa piano piano permettere di vedere oltre....grazie al solito del tuo passaggio...già le fini sono sempre anche inizi in qualche modo.
Buon fine settimana iO e ALice
@Veggie
Ciao sono Sarah e volevo dirti un grazie grande come una casa per il sostegno e per la gentilezza.Avevo risposto ieri ma il sito mi ha cancellato tutto ma te lo riassumo qui sperando si inserisca questa volta.Con l'aiuto della cara amata palestra,del cibo anche se magari non abbastanza, e magari anche della mia malattia riusciro' a tornarci a casa dalla mia mamma che infondo anche se a volte sbaglia mi vuole un bene dell'anima,senza fare cazzate e cercando di sopprimere i brutti pensieri che sono quelli che mi fanno piu male e paura.grazie infinite davvero. un abbraccio
sarah
@sorridente
Faro' leggere il tuo messaggio alla mia mamma,e' molto bello
Grazie mille
@Veggie
Ho voglia di riscriverti quello che non si e' inviato.
Non immagini quanto mi faccia stare male a volte il fatto che con mio padre non posso parlare dei
miei problemi,ma purtroppo viene da un paese in cui le ragazze non possono sviluppare una personalita' tale da cadere in queste malattie e per lui resta inconcepibile.Cambiando discorso,ho letto che
delle ragazze con amenorrea hanno preso la
pillola per stimolare il ritorno del ciclo ed e' proprio quello
che pensavo di fare io dato che il
mio aspetto non e' dei piu femminili..L'ho gia presa anni fa quindi so a cosa andrei in contro ma
ovviamente la paura piu grande anche per la
mia psiche resta la paura di ingrassare.Mi sono informata a riguardo della pillola yaz che dovrebbe contrastare la ritenzione idrica ma e' tutto soggettivo.Qui sono le 23.30 e io mi faccio questo genere di problemi ma questo mi fa sorridere,in questi giorni mi sento meglio,forse perche'
ho cominciato a mangiare quando mi sento di farlo e faccio palestra riuscendo a mantenermi cosi fisicamente..Sono ormai due settimane che non rigetto per via di una crisi(io la chiamo cosi) di vomito..e devo dire che non ho minimamente pensato di farlo anche quando mi abbuffavo un po'.Ora invece di dirmi,mangio tanto dopo vado al bagno
mi dico,mangio tanto dopo vado in palestra!!quanto mi fa male il pensare che avrei potuto farlo sin dall'inizio se il
mio desiderio era quello di dimagrire.Comunque,quando andro a casa consultero' una dietologa e volevo prendere in considerazione la pillola: un parere?
un bacio da Sarah
@ Alice and my world - Il buio può essere in qualche modo confortante, ma è poi la luce l'unica che ci permette di vedere qual è la strada da percorrere per andare avanti...
@ Sarah - Grazie a te per essere ripassata di qui tesoro... Sono certa che, se è davvero quello che vuoi, riuscirai sicuramente a tornare da tua mamma... Per il momento, devi solo stringere i denti e pensare che se anche di certe cose con tuo padre non puoi parlare, ciò non significa comunque che lui non ti ami con tutto se stesso... Purtroppo le convinzioni che la cultura in cui si nasce e si cresce c'inculca fin da piccoli, rende le persone "rigide" e con difficoltà ad accettare i cambiamenti, e che le cose possano essere differenti da come gliele hanno insegnate... Ci vuole pazienza, tanto amore e comprensione, voglia di venirsi incontro... Comunque, volevo dirti che secondo me fai benissimo ad andare da una dietologa, credo sia la soluzione migliore, bravissima!... Tra l'altro, molte dietologhe sono anche medici: magari cercane proprio una che sia pure medico, così oltre che sull'alimentazione potrà darti dritte anche sulla giusta attività fisica da fare, nonché consigli sull'assumere o meno la pillola... Certo, la pillola può essere prescritta dal medico in caso di amenorrea, ma molto spesso è meglio prima vedere se il ciclo torna da solo, perchè molto spesso è solo una questione di peso: quando recupererai un peso adatto al tuo corpo, con tutta probabilità il ciclo ti tornerà anche senza bisogno della pillola... In ogni caso, in merito alla pillola, la cosa migliore che puoi fare è consultare una ginecologa, che potrà sottoporti ad una serie di esami per vedere se è il caso o meno che tu prenda effettivamente la pillola... Non è una cosa da assumere "a cuor leggero", debbono essere fatti diversi controlli preventivi... Quindi, il mio parere è che una dietologa e una ginecologa potrebbero essere un'accoppiata vincente e riuscire a darti veramente una mano! Ti abbraccio forte forte...
@Veggie
Ciao Veggie grazie ancora per il sostegno che
mi dai,in questi giorni mi sento meglio e il giorno della partenza e' vicino e sono un po piu' rilassata.
La pillola l'ho gia presa e so a cosa andrei in contro e quelle che sovrei evitare,ma da un po ho piu peluria del solito,il seno mi e' diminuito molto e io avevo la 4!capelli ovunque e tutto cio' nonostante io vada in palestra e mangi quel che mi sento,e so che ora
mi riempio la pancia,non come prima che
mi fermavo nonostante avessi ancora fame.Per cui ho pensato che, essendo debilitata in questi sensi oltre ad avere perso il ciclo,la produzione degli estrogeni da parte del mio corpo sia arrivata al minimo proprio e prensendo la pillola che e' somministrata anche per questi problemi mi ha fatto pensare che fosse la soluzione migliore,ma in ogni caso prima vado dalla dietologa,poi dal dottore e sentiamo cosa ne dice.Grazie ancora e un abbracio e auguro a tutte le ragazze una buona guarigione<3
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