Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

venerdì 4 novembre 2011

Amare il nostro corpo

Quando sono entrata nella spirale discendente dell’anoressia avevo solo 14 – 15 anni. Successivamente, si è aggiunto l’autolesionismo. Ho lottato a lungo col mio corpo, lo sto facendo tuttora. Sono arrivata a pesare XX Kg, come una bambina, ma adesso ho recuperato e il mio peso è XX Kg. Tuttavia ho imparato che non sono le dimensioni del mio corpo, il suo peso, la taglia ad essere importanti. Sono una persona valida a prescindere da quanto peso o dalla taglia dei miei jeans. E lo stesso vale per ciascuna di voi, ragazze.

Non è facile amare il nostro corpo, lo so, anzi, per lo più è estremamente difficile, ma dobbiamo sempre ricordare che noi siamo molto più del semplice nostro corpo! Siamo persone con una testa, un carattere, delle idee, delle passioni, degli interessi.

Perciò, nel momento in cui vi capiterà di odiare particolarmente il vostro corpo, cercate di focalizzarvi su quelle che sono le cose che contano veramente nella vita:

L’amicizia.
Le passioni.
L’aiuto reciproco.
La salute.


La strenua lotta che combattiamo contro il nostro corpo non vale la pena. Credo che ormai tutte voi sappiate benissimo che non sono 10 Kg in più o in meno a cambiarci la vita, a darci veramente quello che desideriamo e a farci essere quel che realmente vorremo essere. La verità è che essere 30 Kg o essere 80 Kg non cambierà la persona che siamo, non ci renderà una persona migliore/peggiore. Non ci renderà più desiderabili, più simpatiche o più intelligenti.

L’unica cosa di noi che il nostro peso – sottopeso – dimostra, è che siamo capaci di controllare cosa entra nella nostra bocca. Ma penso che siano altre le cose che vale davvero la pena di riuscire a controllare… e per poterlo fare, abbiamo bisogno che il nostro corpo sia in salute, perciò cerchiamo di averne cura. Anche nei momenti in cui vi sentite più giù, cercate di pensare al vostro corpo come al risultato del lavoro di un artista: chi desidererebbe distruggere il lavoro di un artista?

Il nostro corpo non ci definisce. La nostra immagine corporea non ha realmente tutta questa importanza, ma solo quella che le attribuiamo noi. L’unica immagine cui dobbiamo cercare di aderire, semmai, è l’immagine di un corpo in salute. Perchè è questo ciò che veramente ci serve.

La trasformazione del nostro corpo che con l’anoressia abbiamo cercato di operare, non è altro che una strategia di coping. Ma adesso è arrivato il momento di guardare i problemi dritti in faccia e di affrontarli, senza più rimanere nella stretta dolce e soffocante del DCA. Sfidiamo noi stesse a cambiare il nostro punto di vista: è possibile. Difficile, tremendamente difficile, ma possibile. Cerchiamo di canalizzare le nostre energie in una direzione positiva, cominciando a fare qualcosa per noi stesse, e iniziando e continuando a percorrere la strada del ricovero.

Cominciamo ad inseguire i nostri sogni. E, da tener sempre bene a mente: il ricovero è un PROCESSO, non un EVENTO. Sta a noi costruirlo giorno dopo giorno.

20 commenti:

Malice92 ha detto...

come hai ragione.. io ci sto provando con tutta me stessa, ma a volte è così difficile amare il proprio corpo.. ti voglio bene.
Pad

pansy ha detto...

hei :) quando passi dal mio blog... se vuoi darmi una mano... ne sarei molto felice!

Wolfie ha detto...

Mi ha colpita la parte: "L’unica cosa di noi che il nostro peso – sottopeso – dimostra, è che siamo capaci di controllare cosa entra nella nostra bocca. Ma penso che siano altre le cose che vale davvero la pena di riuscire a controllare…", perchè è proprio vero, quando si è nel pieno del dca ci sembra che si possa controllare tutto attraverso il cibo, invece non si controlla un bel niente, è il dca stesso che ci controlla, perchè se davvero lo controllassimo potremmo svincolarcene quando vogliamo, e invece poi non ci riesce mai, neanche quando si arriva a stare veramente male, perchè ormai è il dca che sta controllando tutta la nostra mente e i nostri pensieri. Forse dovremo capire che non solo col dca non si controlla nulla, ma che la vita è per lo più incontrollabile di per se stessa, e quello che dobbiamo fare è imparare e prendere quel che ci capita cercando di sfruttarlo al meglio, senza cercare di forzare le cose nella direzione che noi vorremmo, perchè spesso è proprio dagli imprevisti che vengono fuori le cose migliori.
Anch'io devo lavorare tanto su me stessa per dirmi che vado bene per come sono, ma sono anche convinta che ce la posso fare, perchè negli ultimi anni tante cose sono migliorate, e spero che miglioreranno ancora. Forse non arriverò mai ad amare il mio corpo, però non lo odio più tanto come prima, e questo credo sia già un passo avanti. Ora devo solo cercare di continuare.

Bianca ha detto...

Il problema è quando le relazioni e le passioni vengono influenzate da quell'immagine distorta... quando cerco di focalizzarmi per l'appunto sulle Cose Importanti, e non posso fare a meno di fallire nel mio intento, perché l'immagine del mio corpo oscura tutto il resto.
Spero e provo e lotto tutti i giorni. Talvolta invano, altre volte mi pare di scorgere una luce laggiù in fondo... In entrambi i casi, è dura.
Un abbraccio, e grazie per i sempre calorosi commenti.

kjk ha detto...

è tutto verissimo... riesci sempre a riportarmi alla realtà dei fatti, quando la mia mente inizia a scendere in quel vortice di pensieri ai quali finisco per credere... hai un effetto strapositivo su di me! ma come ci riesci???? ^_^
ti abbraccio <3

Carolìn ha detto...

Leggo questo post dopo una settimana in cui, di mattina,per andare a lezione,ho preferito vestirmi senza guardarmi allo specchio,al buio,per non dover guardare le mie forme.
Ieri sera era l'onomastico di mamma.Cibo ovunque e amici e parenti.Sai cosa ho fatto? Mi sono abbuffata davanti a tutti,sì,abbuffata di sorrisi sinceri e risate sentite.Il fidanzato di mia Sorella è venuto a casa,lo abbiamo conosciuto diciamo ufficialmente.Era così gentile e socievole,un ragazzo così tanto buono.E mi sono sentita piena.Ho capito che era di quelle condivisioni che avevo bisogno per sentirmi un po' felice dopo la settimana infernale,di quel calore umano che ti regala un sorriso sincero.Temevo con tutta me stessa la serata di ieri,e invece,alla fine,mi ha regalato una serenità chi mi porto addosso ancoa stamattina.
In questi giorni "ho fatto la brava" hai già capito cosa intendo.
Ti abbraccio,Veggie,grazie per esserci.

Vele Ivy ha detto...

Dobbiamo avere cura del nostro corpo. Nutrirlo e curarlo, nella giusta misura... non importa qualche chilo in più, basta sentirsi in forma!

NaturAlì ha detto...

Questo me lo dovrei proprio stampare, Veggie! ;)

Sonia ha detto...

è proprio vero... dobbiamo imparare, giorno dopo giorno, ad amarci così come siamo e a focalizzarci solo su ciò che conta DAVVERO nella vita... e il controllo del cibo non è importante, anzi... è tutto il contrario!
10 kg in più non cambiano la vita... me lo devo scrivere dappertutto.... prendo peso e lo riperdo con gli interessi, Sono uno yo-yo che si diverte a rotolare a modo suo, non seguendo le indicazioni del braccio che lo sostiene!
Grazie Veggie per i tuoi mmagnifici post, GRAZIE GRAZIE GRAZIE!
Non finirò mai di dirtelo ;)

Anonimo ha detto...

Io di norma sono una persona molto oggettiva...ma solo nei confronti degli altri, purtroppo! Cambiare la propria prospettiva a volte comporta uno sforzo ENORME..ma ne vale la pensa..sicuramente si.
Ieri sono andata dall'oculista, non credevo di aver rovinato così tanto la mia vista per colpa dei DCA..mi mancano 5.20, pensa te! Chissà come mai a volte la salute ci sembra così tanto "dovuta"..non so se sono riuscita a spiegarmi.
Un bacione!
Ellie.

Pupottina ha detto...

bellissimo post, Veggie!!!
buona domenica ^_____^
sperando che da te ci sia stato il sole oggi ...

Anonimo ha detto...

Sai, Veggie? anche io avevo pensato al corpo come ad un'opera nella sua totalità, per imparare ad apprezzarlo un po' di più.
Ed il fatto che anche tu abbia scritto questa frase mi dà sicurezza. Per una volta non ho delirato..

La Ely ha detto...

Che strano Veggie...Io ho un problema col mio corpo, ma ho deciso, anzichè disciplinarlo sino alla malattia, di ignorarlo.
Ho puntato su altro, ben consapevole che il mio corpo non mi definisce.
Così è diventato solo la carcassa che mi porta in giro.
E oggi eccomi qui, a spendere tutto il mio stipendio in psichiatra e dottori perchè il mio corpo s'è ribellato, s'è "chiuso" ed irrigidito sino ad impedirmi di vivere appieno la mia vita.
E mi trovo a dover lavorare sulla sua percezione, proprio io che invece ho sempre lavorato su pensiero ed emozioni.
E' strano, e mi ha fatto strano leggere il tuo post perchè in qualche modo il problema mi appartiene, ma è diverso.
Io non ho cercato il controllo, non ho espresso, attraverso il corpo, la sofferenza di altro genere (a parte la breve esperienza di depressione ed autolesionismo), ma ho, al contrario, puntato su "altro". Ed ho perso in ogni caso.
Sai cosa credo? Credo che il punto, per me come per chi soffre di DCA, sia di capire quale sia il vero ruolo del corpo. La "casa" che abitiamo, che dobbiamo curare affinchè non si ammali, che dobbiamo amare, ma non distorcere, cui dobbiamo dare il giusto peso a livello di sensazioni e non di chili indicati dalla bilancia.
Il corpo che abitiamo è parte di noi e dovremmo imparare a farci amicizia, a sentirlo e non odiarlo, a percepirlo come qualcosa che è ANCHE noi stesse, ma non solo, non esclusivamente.
Mi hai fatta riflettere tanto...

Sara Locatelli ha detto...

sono passata da binge ad anoressia,e putroppo conosco quali sono gli effetti di un povera pagazza sovrappeso che a orrore o di una pefretta megreaa che rende sicure di se e desiderabili. so cmq che non è questo a rendere noi felici, non sono le opinioni degli altri.
Sophie

Annarita ha detto...

L’amicizia.
Le passioni.
L’aiuto reciproco.
La salute.


Concordo Veggie. Sono questi i veri valori per cui vale la pena lottare e vivere!

Spostare il punto di vista è difficile, e molto faticoso, ma è l'unica via percorribile.

Forza, Ragazze!

Un caro saluto.
annarita

Lucy May ha detto...

... una stretta dolce e soffocante... il ricovero è un processo... Quanta verità c'è in queste parole, cara Veggie! Ti abbraccio immensamente!!

Veggie ha detto...

@ Padme – Bisogna andare a piccolo passi… provare innanzitutto ad accettarsi per quello che si è, con I nostri pregi e i nostri difetti… anche se lo so quanto possa essere difficile… Ma è possibile…

@ Pansy – Non riesco ad accedere al tuo blog, blogger dice che l’hai privatizzato e che è aperto solo ai lettori invitati…

@ Wolfie – Ma certo che miglioreranno… e dipende solo da te. La strada c’è sempre, e sta a te deciderne il percorso… perché se non puoi cambiare il vento, puoi sempre dirigere le vele…

@ Bianca – Il reale problema che tu esponi, credo sia quello che a tutte si presenta nel momento del distacco dal DCA… Una patologia così totalizzante, sulla quale per molti anni abbiamo investito tanto tempo ed energie, necessariamente ha finito per oscurare tutto il resto… Ecco, io credo che anche questo faccia parte del nostro percorso di ricovero: ricercare le nostre passioni, cercare di isolarle, di sfrondarle dagli altri pensieri… e dedicarcisi anche se ci sembra che non serva a nulla… perché è a piccoli passi che si avanza…

@ kjk – Ti ringrazio tanto… forse è semplicemente perchè, avendole vissute anch’io sulla mia pelle, certe cose le so… ed è proprio in questo che sta la nostra forza: la possibilità di condividere qui la nostra esperienza comune, per poter combattere insieme…

@ Carolìn – E hai fatto benissimo a non specchiarti, perché tanto avresti visto in quel riflesso solo l’immagine che l’anoressia avrebbe voluto farti vedere… e non sarebbe servito a nulla. Il distacco è già un ottimo primo passo… e il secondo è quello che hai scritto tu: aprirsi, condividere, stare con gli altri, vivere qualche momento di serenità… la vita è così dura, in generale, che sono questi che servono per tirare avanti…

@ Vele/Ivy – Non è semplice da assimilare, ma è proprio così…

@ .Alice – Cosa aspetti a farlo??!... ^__-

@ Sonia – Grazie a te, Sonia… Lo so quanto è difficile relazionarsi con gli sbalzi di peso… del resto, il dato di fatto che la rapida perdita di peso riguarda la massa muscolare e non la massa grassa, e che quindi quando lo si riprende è molto peggio, è un qualcosa di razionale che non riesce a permeare l’emotività… Ma la verità è che quello che conta davvero è quello che siamo, non la nostra apparenza… è per quello che siamo che gli altri ci vogliono bene…

@ Ellie – E’ sempre più facile essere oggettivi sugli altri che non su noi stesse, perché siamo influenzate da ciò che noi per prime pensiamo di noi stesse… E’ difficile lavorare su noi stesse, eppure a volte lo sforzo è necessario per conseguire un risultato valido e duraturo… Hai ragione per quanto riguarda la salute, sembra sempre tutto così scontato, solo quando le cose non vanno come dovrebbero ci rendiamo conto di quanto il DCA sia dannoso e di quanto sia importante l’imparare a prenderci cura di noi stesse…

Veggie ha detto...

@ Pupottina – Grazie bellissima!... Quando leggo certe cose nel mio cuore il sole splende sempre…

@ Kore – E quando mai tu deliri, ragazza mia?!... Scrivi sempre cose estremamente intelligenti… Se la pensiamo allo stesso modo, sono in una botte di ferro…

@ La Ely – Io spesso cerco di vedere il corpo come un “mezzo” che mi consente di realizzare i miei obiettivi, i miei progetti… per questo anche nel post ho puntato sull’importanza della salute… Perché, in fin dei conti, per quanto sia estremamente difficile, dovremmo cercare di puntare ad una via di mezzo tra l’emozione e la percezione… non sono cose che possono vivere separatamente… Per questo io non credo proprio che tu abbia perso. Perché dici che ti sei “chiusa”, ma in realtà ti stai mettendo in discussione, e questa è la più grande forma d’apertura che ci sia… apertura al mondo… e a noi stesse soprattutto…

@ Sophie – Ciao Sophie, benvenuta… Magari lo capissimo ciò che ci rende felici, forse riusciremo a trovare un equilibrio… Nel frattempo, io credo che dovremo per lo meno puntare ad essere serene… facendo un gesto d’amore per noi stesse… senza venderci alla malattia…

@ Annarita – Per quanto cose semplici, si tenge a scordarcene fin troppo spesso… Grazie per il tuo supporto…

@ Lucy May – Io credo che la strada del ricovero sia un qualcosa che dobbiamo percorrere giorno dopo giorno, non a grandi balzi, ma a piccoli passi, cercando di fare piccoli progressi che, nel computo totale, saranno grandi cose… Non ci sono bacchette magiche e rivelazioni, ma solo tanto olio di gomito… una fatica immensa, ma… vuoi mettere la soddisfazione quando ci guarderemo indietro e ci accorgeremo quanta strada siamo state comunque capaci di percorrere?!...

.Sugarholic. ha detto...

Ciao Veggie...ti ho visto molto tempo fa su Mtv e mi avevi molto colpita,ho da poco aperto un blog e mi è venuto in mente di cercarti...le tue parole sono di stimolo e conforto per chi in generale soffre di DCA, ti seguirò con piacere nella speranza di svelare ,un giorno non troppo lontano, la vera opera d'arte che si cela in ognuno di noi :)

tweety ha detto...

ricordati una cosa tesoro..se siamo qui sulla terra è perche meritiamo di starci..e vero è difficile a volte accettare il prorpio corpo,accettarsi in una sociatà che ti mostra canoni di bellezza assurdi e ti inculca cosa assurde...ricorda che le persone che it vogliono bene ,che hai al tuo fianco ti amano cosi come sei e nessuno e dico nessuno ti giudica...ricorda che tu sei speciale cosi come sei e dalle tante persone che ti scrivono sul blog in primis io,be ne hai la conferma..un kiss

 
Clicky Web Analytics Licenza Creative Commons
Anoressia: after dark by Veggie is licensed under a Creative Commons Attribution-NoDerivs 3.0 Unported License.