Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

venerdì 28 giugno 2013

Allenare i muscoli anti-DCA

Karate è lo sport che pratico da quando ero poco più che una bambina.

Recentemente, parlando col mio maestro Carlo, che ha avuto dei problemi muscolo-scheletrici, mi ha detto:

“Penso che trovarsi di fronte ad una qualsiasi difficoltà inizialmente sia come flettere un muscoletto che è molto affaticato. Il medico ti dice ti fare degli esercizi per rafforzarlo, ma all’inizio riesci a fare pochissime ripetizioni, poi devi subito smettere. Però, dopo un mese di esercizio, le cose vanno meglio e sei in grado di fare un numero di ripetizioni decisamente maggiore. Dopo due mesi le cose vanno ancora meglio, ma non alla perfezione. Sembra di stare meglio, però ci sono momenti in cui le cose peggiorano. E quando succede non è facile, perché ti sembra che tutto l’allenamento che hai fatto fino a quel momento sia andato sprecato, per cui ti scoraggi, però poi ti fai forza e ricominci ad allenarti. Non sai se quel peggioramento è momentaneo o permanente, ma comunque il ricominciare ad allenarti ti permette di cercare di fare un lavoro ancora migliore. Se oggi riesci a fare 49 ripetizioni, e domani arrivi a 50, sembra un piccolo passo, invece per me è una grande cosa”.

Dopo aver sentito questo discorso, ho pensato che, in un certo senso, si può applicare anche alla nostra lotta contro l’anoressia/la bulimia. Spesso, durante la psicoterapia, i medici parlano di “guarigione” dal DCA, come se il ricovero fosse un evento, non un processo. Il che, secondo me, è errato, perché un evento è un qualcosa di passivo. Voglio dire, un evento è un qualcosa che succede quando meno te lo aspetti, un qualcosa su cui tutto quello che fai non ha influenza. Se una persona decide di andare in vacanza, che so, a Parigi, l’evento è rappresentato dall’arrivo in Parigi. Ma per arrivare in questa città è necessario un viaggio. Per il teletrasporto non siamo ancora attrezzati. Ed il viaggio è fondamentale, perché senza di esso nessun turista potrebbe mai arrivare a Parigi.

Concepire il ricovero da un DCA come un viaggio piuttosto che come una meta è di grande importanza: perché implica il fatto che dobbiamo lavorare sul ricovero, non accade così, ad uno schiocco di dita, ce lo dobbiamo costruire quotidianamente. Che poi, a voler essere ancora più precise, il ricovero non è un evento, e non è neanche soltanto un processo: è un insieme di abilità che a poco a poco dobbiamo diventare capaci di gestire e padroneggiare. Personalmente, sono piuttosto brava ad imparare nuove cose. Come per imparare qualsiasi cosa, c’è sempre bisogno d’iniziare dalle basi e padroneggiarle, per poter poi procedere e fare le cose veramente più ganze. Quando facevo le scuole superiori, la materia in cui andavo meglio – e che mi piaceva molto – era la Matematica. (Okay, questo mi rende piuttosto una nerd…) Ma ho iniziato a studiarla in prima elementare. Ho dovuto imparare a fare le quattro operazioni, l’algebra, la geometria e la trigonometria prima d’iniziare a fare cose veramente fighe come lo studio di funzioni, o gli integrali di secondo grado.

Direi che vale un po’ la stessa cosa anche quando ci apprestiamo a combattere contro un DCA: inizialmente riusciremo ad opporci alla voce del disturbo alimentare soltanto un numero limitato di volte al giorno, e solo col tempo, sforzandoci di ignorare quello che ci suggerisce il DCA quanto più possibile, si riesce ad opporci allo stesso per lassi di tempo più lunghi. E questo è un tipo d’apprendimento tutt’altro che rapido. Perché c’è un sacco di ansia da sopportare quando non si restringe l’alimentazione come l’anoressia ci suggerirebbe di fare. E perché ci sono un sacco di abitudini malate indotte dal DCA, un sacco di schemi mentali malati da rompere.

Una volta ho letto su una rivista che in psicologia 10.000 ore sono il numero magico di ore che è necessario svolgere per una determinata attività, per potersi considerare esperti nella stessa. È il numero di ore in cui è necessario fare partica per diventare veramente efficienti e produttivi in un certa attività. Ora, io non sono sicura che questo dato empirico sia mai stato testato scientificamente, ma quel che conta è l’idea che dà: ovvero, l’idea che per diventare veramente in gamba in una certa attività, c’è bisogno di esercitarsi su quell’attività per un lasso di tempo molto lungo. Non è il talento innato che rende una superstar. Ci vuole un sacco di olio di gomito.

Per cui, nel momento in cui si cominciano ad allenare i muscoli anti-DCA, inizialmente non saremo in grado di utilizzarli molto efficacemente e/o molto a lungo. E va bene così. È quel che ci si aspetta quando una persona che ha vissuto per tanti anni nel pieno del disturbo alimentare prova ad allontanarsi da esso. Ma, proprio come nell’allenamento muscolare, si comincia col sollevare i pesi più leggeri per poi aumentare progressivamente, lo stesso bisogna fare col DCA. Continuare a combattere giorno dopo giorno: all’inizio sarà parecchio difficile e non riusciremo a fare molto, ma a poco a poco, se continuiamo comunque costantemente a cercare di opporci ai pensieri indotti dall’anoressia, il farlo diventerà un po’ meno faticoso, e i risultati saranno progressivamente migliori. È così che il fare cose che quando eravamo nel pieno dell’anoressia ci parevano inimmaginabili, diventa poco a poco sempre più tangibile e meno tosto.


P.S.= Essendo questo il mio blog, posso scriverci quello che mi pare e piace. Però, in realtà, questo blog è tanto mio quanto di tutte voi che lo leggete e lo commentate, perciò… Io ho un sacco di idee su ciò che vorrei scrivere in questo blog, ma non sono nella vostra testa, quindi non so cosa voi vorreste leggere.

Per cui, se vi va, lasciatemi nei commenti (o mandatemi tramite mail: veggie.any@gmail.com) un appunto su ciò che vi farebbe piacere leggere su questo blog. Siete interessate a come vengono trattati i DCA a Timbuctù? Alle nuove ricerche sulla genetica dell’anoressia? Alle nuove frontiere terapeutiche per i DCA? Ai consigli su come riuscire a magiare tutto quello che vi ha prescritto la dietista? Agli aneddoti sui casini che si combinano noi protomedici quando siamo di turno? (Vi assicuro che non abbiamo niente di che invidiare a “Scrubs” in quanto a surrealismo!)

Mi farebbe molto piacere se mi diceste cosa vi piacerebbe leggere qui! 

Non vi prometto che scriverò post su ogni qualsiasi cosa mi venga suggerita, né che saranno i migliori post che abbiate mai letto. Quel che prometto è che presterò attenzione ai vostri suggerimenti, e cercherò per quanto possibile di attenermi alle vostre richieste.

Fatemi sapere: è l’unico modo che ho per conoscere ciò che state pensando, e per cercare di rendere questo blog più vicino a quello che v’interessa!

17 commenti:

ela87 ha detto...

Hai pienamente ragione..bisogna concentrarsi sul viaggio per poi arrivare alla meta
Bellissimo vederla come per i muscoli! Il tuo maestro è anche un grande :)

Grazie Veggie tutto ciò è sempre molto interessante e illuminante! Grazie a te ho deciso di riprendere in mano il mio metabolismo..ci provo! Grazie cara!

A me interesserebbe molto ancora qualcosa sul peso genetico, sul set point ecc..

Bacione

A. ha detto...

Fai dei post sempre molto molto interessanti tu!!!

Guarda, per quanto riguarda le domande che hai fatto, mi ispira molto leggere qualcosa per quanto riguarda i trattamenti per i DCA, le ricerche sulla genetica dell’anoressia, e le tecniche terapeutiche per i DCA !!

In più, non so se l'avevi letto, ti lascio il link di questo mio post, chissà magari ti fa venire in mente qualche cosa o hai qualche info per me! ^^

Ecco qua: http://prettygirlspower.blogspot.it/2013/05/sondaggio-tesi-disturbi-alimentari-e.html


Sei Grande! Mi piace un sacco leggerti!! ^^

Wolfie ha detto...

Mi piace tantissimo questo paragone che hai fatto che le parole del tuo maestro di karate!!!!!!!!!!! Anche perchè penso che sia assolutamente vero che, in tutte le cose, i risultati vengono con l'allenamento, o per lo meno con l'impegno costante.
Anch'io, se mi guardo alle spalle, mi rendo conto che all'inizio del mio percorso facevo moltissima fatica a bloccare tutta una serie di comportamenti tipici del dca, poi cos tempo, a forza di cercare di bloccarli, questo bloccaggio è diventato sempre più automatico e sempre meno doloroso. Non che ora non faccia comunque fatica, ma sicuramente le cose vanno meglio rispetto all'inizio.
Quindi dico che anche secondo me combatere contro un dca è un processo e non un evento, è una cosa che si fa piano piano, giorno dopo giorno, e bisogna avere pazienza e costanza. Ma ce la si può fare!!!!!!!!!!!!

Per rispondere invece al tuo post scriptum, io tutti i post che scrivi li trovo interessanti e utili, quindi se è per me puoi avere carta bianca e sorprendermi ogni venerdì, anche perchè credo che un post spontaneo, scritto di getto, dia sempre un risultato migliore rispetto ad un post "programmato", scritto perchè qualcuno ti ha detto di scriverlo, ecco. Semmai, una cosa che mi piacerebbe (ma non la prendere come una richiesta, è solo il mio parere) è che nei post parlassi un po' più di te, non delle tue cose personali della tua vita, ma un po' più della tua personale esperienza con i vari aspetti della malattia, cosa hai fatto te, come ti sei relazionata te a certe problematiche tipiche del dca, ecco, cose di questo genere, sentire più "Veggie" e meno "manuale", questo mi piacerebbe molto!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Quello che hai scritto è davvero fantastico..!! Ed è tutto vero, dalla prima all'ultima parola! Il paragone è azzeccatissimo, e mi ha toccato davvero molto dato che sono una sportiva da parecchi anni. Il tuo blog è perfetto, offre un sacco di spunti di riflessione e ogni post è una finestra verso un modo nuovo di vedere alcune cose che magari diamo per scontate. Per quanto riguarda i suggerimenti.. Personalmente sono molto sensibile (e preoccupata in certi frangenti!) a tutto ció che riguarda il metabolismo e il blocco dello stesso.. Il mio grande difetto infatti è quello di restringere troppo la mia dieta, e in molte mi hanno detto che questo puó portare al risultato esattamente opposto a quello che vorrei.. Ossia, non buttare giù un grammo -.-"
Ti prego continua così, adoro il tuo blog! Un abbraccio!

Ilaria ha detto...

Concordo su ogni singola parola del post... anche perché l'idea che, non arrendendosi, le cose possano davvero andare ogni giorno un pochino meglio è l'incoraggiamento di cui ho proprio bisogno.

Riguardo il post scriptum, personalmente, troverei utile un post sul "chiedere aiuto".
Mi spiego: spesso si dice, o si legge, o si sente dire, che il primo traguardo nella guerra contro i DCA è rompere il silenzio. Che è difficile, frustrante, ma fondamentale farlo.
E sono parole verissime, secondo me, ma solo parole. Perché quando ci si è dentro, e ci si rende conto di avere effettivamente un problema, non si sa bene come/quando/a chi chiedere aiuto.
Forse nel caso dell'anoressia è "più semplice", perché con la perdita di peso si arriva a un punto in cui inevitabilmente qualcuno si accorge che qualcosa non va, e ci propone (o ci "impone") un aiuto di qualche tipo. Ma penso ad altri casi, come ad esempio la bulimia, in cui il problema può andare avanti per anni senza che nessuno se ne accorga dall'esterno.
E più tempo passa, più diventa difficile chiedere aiuto.
Tuttora, pur essendo adulta (maggiorenne, da sola fuori città, con una vita abbastanza indipendente), nei momenti di crisi quando ho davvero bisogno di parlare con qualcuno, e le persone che mi circondano non sanno assolutamente nulla del mio DCA, non so come chiedere aiuto.
Non te ne puoi saltar fuori dal nulla (magari dopo mesi di sforzi per fare in modo che nessuno si accorga del problema!) dicendo "sai, soffro di disturbi alimentari"...
Penso a chi magari è più giovane, più spaventata, meno autonoma... vivendo in famiglia è complicatissimo, io all'epoca ho pensato milioni di volte a come parlarne con i miei genitori, ma poi non trovavo mai il modo giusto, le parole giuste, il contesto giusto...
E intanto il tempo passava.
Ora che "dall'interno" (nel contesto ospedaliero-universitario) sento ripetere dai medici quanto è importante che sia il paziente stesso a chiedere aiuto, mi rendo conto che spesso il vero problema non è tanto quello di accettare un aiuto da professionisti, quanto quello di informare di questo chi ci vive accanto.
Non so se mi sono spiegata, scusami per la lunghezza del discorso ma non sapevo come "inquadrare" la cosa!
Un abbraccio

PrettyLittleGirl ha detto...

Sono d'accordissimo! Mi piace un sacco l'espressione "muscoli anti-DCA!"
Comunque ora mi viene in mente un esempio che qualcuno mi ha fatto riguardo al fare le cose a piccoli obiettivi, soprattutto per chi ha la mentalitá "tutto o nulla" e percepisce il non riuscire subito ad arrivare al traguardo come un fallimento.
Immaginatevi una piramide fatta di 100 gradini, tu inizialmente da giú puoi vedere solo la base e la vetta della piramide e potresti rimanere frustrato nel non riuscire ad arrivare subito sulla vetta. Allora penserai che hai fallito. Ma se ti accetterai interamente, con la tua umanitá e la possibilitá di sbagliare e ricadere e saprai che questo ti fortifica, vedrai che c'é un gradino, il primo, seguito da tutti gli altri.
E nel primo sarai piú debole, le gambe urleranno di dolore e potrebbero dirti di fermarti. Ma se continui, in tutti quelli successivi farai sempre un po meno fatica. Per tornare al bellissimo esempio da te citato sui muscoli "sarai piú allenato ogni volta" e la vittoria sará sempre maggiore!

ps beh x la seconda parte del post, anche io concordo con qualche ragazza dicendo che sarebbe carino sapere un po del tuo percorso personale e delle sensazioni e emozioni legate al tuo percorso..se poi ti va di parlarne ovvio..
un abbraccio!

Fabiana ha detto...

Che bel post...penso sia una dei più belli che tu abbia scritto.
Hai ragione, anche nel percorso di guarigione da un dca, il meccanismo è lo stesso spiegato dal tuo maestro...
ogni giorno bisogna rafforzare una piccola azione, che sembra piccola, ma in realtà è grande...e poi questa diventa abitudine.
Per me è stato così per molte cose quando ho fatto il mio percorso. Non potevi trovare parole migliori, e soprattutto danno forza per proseguire verso un meglio...
come hanno detto alcune ragazze, non mi dispiacerebbe sapere di più sulla tua storia,sulle tue conquiste ed emozioni, ovvio se tu ritieni il caso di parlarne e te la senti.
Ti stringo forte

Anonimo ha detto...

M.M.

Bellissimo post ... come sempre del resto ...
Mi piace anche perchè io sono una grande sportiva e l'esempio calza a pennello.
In questa lotta conto la malattia, per la mia esperienza , mi sono veramente resa conto che si tratta di allenamento ... allenamento nel rafforzare la volontà di uscirne ... ed ogni traguardo ..anche piccolo, per me è una vittoria.
Più ci si forza ad abbandonare quei meccanismi malati ...più facile è poi non seguirli e percorrere "la retta via"...
Basta cominciare ... ma bisogna cominciare.
Tutto ciò , è ovvio, comporta fatica ... a volte mi sembra di dover spostare una montagna ... ma faccio quello sforzo in più ... che la prossima volta non avvertirò così pesante.

Con riguardo al tuo post scriptum ... fermo restando che riesci sempre a colpire nel segno e a dare informazioni utilissime su molti fronti ... mi piacerebbe leggere qualche consiglio per cercare di rispettare il più possibile lo schema alimentare ... perchè, nel mio caso ... tendo spesso a restringere.
Grazie ancora una volta.
A presto! M.

Vele Ivy ha detto...

E poi "guarigione" fa pensare a qualcosa di immediato: il giorno prima sei anoressica e il giorno dopo non più. Invece, da quanto ho letto in questi anni nel tuo blog, si tratta di un processo lungo, in cui non bisogna mai smettere di lottare e credere in sé stesse.

Anonimo ha detto...

mi piacerebbe tu parlassi di relazioni sentimentali. mi pare l'unico argomento che non hai mai trattato, mi interessa sapere quali sono le conseguenze di/su un DA.
grazie infinite per tutte le tue parole,
Carlotta

O.A.S. ha detto...

Bel post! Le parole del tuo allenatore sembrano quasi fatte apposta,in più tutte noi,per troppi anni ci siamo abituate ai dca,fino a sentirli come parte integrante di noi stesse (almeno per me è così),magari lavorando e lottando potremmo sentire una vita sana come parte di noi stesse....o almeno spero... Per quanto riguarda la seconda parte del post,a me interesserebbe sapere come vengono trattati i dca in italia perchè sto pensando di farmi curare e ho una fifa terribile ._. (e ricollegandosi al tuo post precedente,devo aspettare una settimana solo per sapere quando potrò avere un appuntamento...)

Cassie ha detto...

Non c'entra niente con l'articolo che hai scritto (che è bellissimo) ma volevo dirti che ho pubblicato alcune foto del mio viaggio e ne metterò alcune anche i prossimi giorni,se ti va di passare e guardartele mi fa solo piacere.

Marcella ha detto...

mi piacerebbe fosse così e in parte credo che lo sia ma la cosa brutta è quanto sottilmente e subdolamente ti ritrovi punto e a capo...senza nemmeno poterti capacitare di come hai fatto a tornare a stare male quando ormai stavi quasi bene.

Veggie ha detto...

@ ela87 – Maestro Carlo non è solo grande, è IMMENSO! ^^” Non so, è come se fosse un padre (o un nonno… se lo leggesse mi ucciderebbe… ^^”) per tutti noi atleti della palestra… Grazie per l’input, vedrò cosa posso fare…!

@ Ariel – Ti ringrazio, mi fa davvero piacere il leggere che ti piace il mio blog!... Grazie anche per aver risposto alla domanda!... E adesso vengo subito a dare un’occhiata al post che mi hai linkato!...

@ Wolfie – Sì, da atleta confermo che i risultati vengono con l’allenamento costante!... ^__^ Ti ringrazio per il tuo suggerimento, ne terrò di conto nei prossimi post che scriverò…

@ 48 stars – Grazie mille!... Cercherò di fare del mio meglio! ^____^ Per quanto riguarda il metabolismo, ti segnalo questo mio post, che spero possa rispondere ai tuoi dubbi e alle tue perplessità: http://anoressiabulimiaafterdark.blogspot.it/2013/06/anoressia-e-metabolismo.html
Un abbraccio forte...

@ Ilaria – Sì che ti sei spiegata, certo!... Riguardo al chiedere aiuto, un po’ di tempo fa ho scritto proprio un post che reca questo titolo, e lo trovi qui: http://anoressiabulimiaafterdark.blogspot.it/2011/03/chiedere-aiuto.html
Detto questo, cercherò di scrivere qualcosa di più mirato in futuro… grazie per l’input!...

@ PrettyLittleGirl – Mi piace moltissimo il tuo esempio, grazie per averlo condiviso!... Sono perfettamente d’accordo con quello che hai scritto… E grazie anche per aver risposto al P.S.!...

@ Pulce – Grazie!... Sono davvero contenta che questo post ti sia piaciuto così tanto!... Anch’io penso che per combattere non bisogna pensare e concentrarci su obiettivi trascendentali, ma su piccole cose… che poi, col tempo, tracciano il nostro percorso…

@ M.M. – Sì, potremmo considerare la nostra forza di volontà come una sorta di muscolo… Più lo si allena, migliori sono i risultati che possiamo conseguire… e questo allenarlo passa anche attraverso numerose ricadute... ma con un sempre rinnovata voglia di rialzarci e di ricominciare… con più coraggio e più determinazione di prima. Il nostro cervello è un organo altamente reiterativo: più si fa una cosa, più diventa spontaneo il farla, perché si costruiscono nuove reti neuronali mirate a seguire una determinata pista… per cui, cose che all’inizio sono durissime e difficilissime, lo diventano sempre un po’ di meno col tempo… Tu hai cominciato, però, ce l’hai fatta… ed adesso, tutto quello che devi fare è continuare ad andare avanti… Ti abbraccio…

@ Vele/Ivy – Esatto… è una lotta che dura una vita.

Veggie ha detto...

@ Carlotta – Ciao, grazie per il tuo suggerimento!... Se con “relazioni sentimentali” intendi rapporti di coppia, hai ragione, non ho mai trattato l’argomento… banalmente perché mi sembra presuntuoso parlare di cose di cui non ho esperienza diretta… sono praticamente certa che quello che scriverei sarebbe equamente suddiviso tra banalità e cavolate… ^^” Se invece con “relazioni sentimentali” intendi la più vasta area di rapporti con persone che ci vogliono bene, allora ti lascio questo post:
http://anoressiabulimiaafterdark.blogspot.it/2013/05/quando-gli-amici-non-capiscono-il-tuo.html

@ O.A.S. – Per prima cosa, in bocca al lupo per l’appuntamento!... Ti auguro di cuore di riuscire a trovare qualcosa che possa fare al caso tuo e che sia veramente in grado di darti una mano!... A parte questo, hai ragione, quando per tanti anni un DCA fa parte della propria vita, è impossibile, vuoi anche solo per abitudine, non considerarlo una parte di noi stesse… però la parte razionale della nostra mente non deve perdere il focus sul fatto che, in realtà, non lo sono. Ed è proprio questo che ci “salva”: se il DCA fosse veramente una parte di noi, non ci sarebbe margine di miglioramento. Invece, proprio perché non è una parte di noi, lottando giorno dopo giorno possiamo riuscire a migliorare le cose… Ti abbraccio…

@ jane:3 – Altrochè se mi fa piacere vederle!!... Grazie per avermi avvertita, passo subito dal tuo blog!...

@ Marcella – Perché i DCA purtroppo sono malattie subdole… e bisogna sempre guardarsi le spalle, perché colpiscono a tradimento quando meno te l’aspetti… Per questo scrivo sempre che il ricovero da un DCA non è un evento, bensì un processo… Perché un processo prevede ricadute, colpi di coda… e tutta la fatica del rialzarsi e ricominciare a combattere. E più ci si allena a rialzarci, meno diventa difficile il farlo…

Anonimo ha detto...

Ciao Veggie, Dato che chiedevi nel tuo post consigli su cosa scrivere nel tuo blog... eccoti accontentata!!!
Sono il papà di una ragazzina di 2° liceo (15 anni) che seguendo una dieta dimagrante (dopo essere tornata da una vacanza di 15 gg in UK) si è infilata in una anoressia allo stadio iniziale (dopo solo due mesi di dieta).
Quindi io sono alla ricerca di consigli da parte di voi ex-DCA (per me siete delle vetereane di guerra per me molto più utili i vostri commenti di quelli di alcuni medici di base che liquidano sbrigativamente la questione dicendo di non parlare di cibo a tavola ok l'ho capito lo sapevo già, e lasciare lmia figlia libera di mangiare quello che vuole e restringere quanto vuole senza lamentarmi) su come starle vicino e su come aiutarla a prendere velocemente coscienza del disturbo per poi accettare un ricovere ambulatoriale.
I sintomi che il comportamento alimentare di mia figlia ha sviluppato sono i seguenti: usa spesso lassativi naturali, ha il classico senso di colpa dopo pranzo, restringe l'alimentazione, mastica il cibo e poi lo sputa, un giorno non mangia il giorno dopo mangia troppo e ha senso di pesantezza... però non sembra avere coscienza di avere un comportamento anoressico,all'inizio aveva in mente un peso da raggiungere ma ora non ha più un vero obiettivo. Fortunatamente ha tanti amici e altrettanti interessi che per ora non l'hanno indotta ad isolarsi.

Io ho anche pensato di stampare alcuni dei tuoi post più interessanti di imbustarli e di metterli sulla sua scrivania per suscitare la sua curiosità e lettura... cosa ne pensate???.
Sono aperto a qualsiasi tipo di consiglio. Ii ringrazio in anticipo
LDA

Veggie ha detto...

@ LDA – Ciao LDA, spero di aver risposto adeguatamente al tuo suggerimento con il post che ho pubblicato oggi:
http://anoressiabulimiaafterdark.blogspot.it/2013/10/suggerimenti-su-come-parlare-qualcuno.html
Detto questo, che è comunque un post che contiene consigli “generali”, non so se tua figlia è seguita da un qualche terapeuta e/o dietista… In caso non fosse così, ti consiglio assolutamente di farla seguire da dei professionisti, perché veramente l’avere accanto delle persone competenti aiuta un sacco nel percorso di lotta contro l’anoressia. Se poi vuoi farle leggere alcuni dei miei post, non mi fa che piacere… ma è ovvio che non possano essere in alcun modo sostitutivi (semmai solo aggiuntivi) di una psicoterapia e di una terapia di riabilitazione nutrizionale. Faccio un enorme in bocca al lupo sia a te che a tua figlia…

 
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