venerdì 30 maggio 2014
Quando anche "Le Iene" prendono cantonate
Raramente guardo la TV, per mancanza di tempo materiale. Uno dei pochi programmi che tuttavia occasionalmente guardo perché non mi dispiace è “Le Iene”. Proprio la scorsa settimana, il 21 Maggio, mentre seguivo questa trasmissione, ho visto un servizio relativo ai disturbi alimentari. Non so se avete presente di cosa sto parlando, in ogni caso potete trovare il video in QUESTA PAGINA. Prendetevi 10 minuti di tempo per guardarlo, e poi tornate qua.
Fatto? Okay, che ve ne pare? Non è il primo servizio de “Le Iene” che vedo in merito all’anoressia, ma questo mi sembra realizzato davvero male. Dieci minuti farciti di luoghi comuni, scorrettezze ed imprecisioni, che niente regalano tanto a chi ha veramente un DCA, quanto all’italiano medio che non sa nemmeno cosa significhi la sigla “DCA”. Sono rimasta sinceramente delusa.
Il servizio in questione si apre con il cliché per eccellenza sull’anoressia: una casa di moda che realizza manichini troppo magri, che vengono largamente criticati perché considerati istiganti i disturbi alimentari. Ecco allora che, richiamata dallo schiamazzo mediatico, la Iena Nadia Toffa si precipita di corsa: attaccandosi a questo falso luogo comune, ignorando la vera natura dell’anoressia, e senza neanche darsi la pena di approfondire, si piazza davanti alle telecamere per sciorinarne una definizione semplicemente assurda (donne che soffrono di disturbi alimentari = donne che hanno un pessimo rapporto col cibo – come da teorie psicologiche che andavano di moda 250 anni fa) e una descrizione sommaria, più che altro da manuale e neanche letto tanto bene (l’anoressia comporta un’astensione totale dal cibo? Proprio no, e almeno questo lo dico con totale cognizione di causa! E poi che la prima digestione avvenga in bocca, e che quindi anche chi soffre di chew & spit adsorba un certo quantitativo di calorie, credo lo sappiano anche i bambini… E che diamine c’entra il binge con l’autolesionismo? Possono essere anche presenti contemporaneamente, ma sono 2 problematiche completamente differenti! OMFG…), di che cosa consistano i vari DCA.
Dopodichè comincia a prendere una cantonata dietro l’altra sostenendo che i blog pro ana siano tenuti da persone malate che inneggiano alla patologia. Okay. Sfido chiunque di voi che mi sta leggendo in questo momento che abbia vissuto/viva in prima persona l’inferno di un DCA, a raccomandarlo caldamente. Sono pronta a scommettere che non lo augurereste neanche alla vostra peggiore nemica. Non diciamo cavolate: chi osanna un disturbo alimentare è perché non ha la più pallida idea di cosa significhi averlo. I 10 comandamenti, i trucchi per imparare a vomitare, schemi dietetici assurdi pescati chissà dove: cose che sono più che altro parodiche della malattia vera. Se hai bisogno di un libretto delle istruzioni per “diventare malata”, puoi stare tranquilla: non ti ammalerai mai. Se hai davvero un DCA, sai già tutto da sola.
Annuncio di pubblico servizio: Scimmiottare il comportamento esteriore di chi ha realmente un DCA (restringere l’alimentazione, procurarsi il vomito, assumere lassativi, fare tanta attività fisica, etc…) NON fa ammalare di DCA!
È come se io pretendessi di ammalarmi di depressione, e poiché ho letto da qualche parte che le persone con questa patologia stanno tutto il giorno a letto, ascoltano musica triste, e si rifiutano di parlare con chiunque, mi mettessi a comportarmi in tale modo. Ma questo non farebbe di me una malata di depressione. Farebbe di me soltanto una persona che imita il comportamento di chi è depresso. Ma mi mancherebbero tutte le sovrastrutture mentali che sono quelle che rendono la depressione tale, come patologia. E lo stesso vale per le pro ana: possono anche imitare i comportamenti esteriori di chi ha un DCA, ma sono per loro fortuna scevre delle sovrastrutture mentali che determinano la comparsa di un DCA vero e proprio. Ergo, rimangono delle mere imitatrici, e non delle malate istiganti alla patologia, come la Toffa sottolinea più e più volte.
L’unica cosa positiva che ci vedo è che per lo meno Nadia Toffa sottolinea che i blog pro ana possono essere potenzialmente pericolosi, come ho già detto più volte su questo blog, non tanto per chi ha già un DCA, che non ne viene minimamente toccato perché sa cosa significhi veramente essere malate, ma per quelle persone più giovani che hanno già sulle spalle tanti fattori predisponenti allo sviluppo di un DCA, e che prima o poi si ammalerebbero comunque, ma per le quali questi blog potrebbero rappresentare un innesco precoce della malattia, o per quelle ragazzine che possono essere più influenzabili proprio per la loro giovanissima età. Ecco, sì, almeno questo di positivo al servizio glielo riconosco: il tentativo far suonare un campanellino d’allarme affinché, come già in altri Paesi, si possano varare leggi per arginare il problema. Approvo insomma il fatto che si cerchi di mettere in evidenza il potenziale trigger dei blog pro ana/mia, anche se la trattazione è comunque parziale.
In ogni caso, il servizio prosegue con l’intervista di un uomo che afferma di essere autore di un blog incentrato sul dimagrimento. Due o tre domandine di rito, e poi il tizio viene lasciato parlare a ruota libera, palesando così che i suoi problemi sono ben altri rispetto al mero disturbo alimentare, poiché, partendo da un oggettivo sovrappeso, gli sarebbe stato sufficiente consultare un qualsiasi dietista/dietologo/nutrizionista, per avere una dieta adeguata a perdere peso in maniera sana e fisiologica, cosa che sarebbe stata un suo sacrosanto diritto perché effettivamente il sovrappeso può condurre a patologie esattamente come l’eccessivo sottopeso. Se però non l’ha fatto, evidentemente qualche altro problemino alla base c’è. Comunque la Toffa lo lascia andare avanti, e più parla e più a me quest’uomo mi fa sinceramente pena, proprio mi fa compassione, (mi sembra uno di quei parini un po’ fuori di testa che occasionalmente mi arrivano in Pronto Soccorso blaterando assurdità, che gli fai un sorriso, gli dai una pacca sulla spalla, gli dici due o tre paroline rassicuranti, e poi telefoni al reparto di Psichiatria per far scendere un medico in consulenza che se lo prenda in carico) per interrompere occasionalmente con commenti al vetriolo, accompagnati da considerazioni moralistiche e qualche altro luogo comune.
Il servizio si chiude con un’intervista a Monica, che più che “autrice di un blog pro mia” come viene definita, mi sembra semplicemente una ragazza malata di bulimia che non ha nessun tipo di supporto da parte delle persone che le stanno intorno, una famiglia assolutamente non collaborativa, un compagno che non vede perché non vuol vedere, e che pertanto ristagna nella malattia perché non ha alcuna rete sociale di sostegno e da sola non riesce a chiedere aiuto. Nel fare domande a Monica, la Toffa le si rivolge come se fosse una sorta di bambina scema di 3 anni, fa le faccine addolorato-comprensive, e negli intermezzi tra una domanda e l’altra commenta le risposte della ragazza con un tono misto tra il drammatico, il catastrofico, e il moralista, che è poi il medesimo tono che tirano fuori nei servizi in cui parlano di pedofilia, spaccio di droga, violenze sulle donne o disservizi statali.
Cos’abbiamo dunque, in definitiva, da questo servizio?
- Una serie di chiacchiere che reiterano i soliti falsi luoghi comuni sul binomio moda-anoressia.
- Una sommaria descrizione dei blog pro ana in cui viene cannato completamente il fatto che questi blog siano tenuti da persone realmente malate, quando invece non è così.
- L’intervista ad un tizio vaneggiante, appena fuggito da un qualche ospedale psichiatrico, che fa più pena dei cagnolini abbandonati nelle scatole di cartone sotto la pioggia.
- L’intervista che riporta l’esperienza di Monica, ragazza ancora profondamente immersa nella bulimia, e del tutto priva di ogni qualsiasi tipo di supporto da parte di chi le sta vicino, che non riesce pertanto a chiedere aiuto né ad immaginare una vita in cui la bulimia sia meno presente, e la cosa non viene in alcun modo smentita, come se non ci fosse la benché minima possibilità, il benché minimo margine di miglioramento.
Apprezzo comunque il fatto che, attraverso le parole di Monica, si capisca che i DCA sono malattie vere e proprie e non espedienti per ricercare la bellezza o la magrezza o capricci per fare le modelle. Apprezzo il fatto che ci sia una sorta di denuncia nei confronti dei blog pro ana/mia. Ma non si va oltre. E così e veramente troppo, TROPPO POCO, e troppo raffazzonato.
Comunque, essendo rimasta complessivamente delusa da questo servizio, quella sera stessa ho mandato a "Le Iene", attraverso il loro sito Internet, un messaggio per esprimere la mia opinione in merito.
Questo messaggio:
"Care Iene,
vi scrivo dopo aver appena visto l'ultimo servizio di Nadia Toffa sull'anoressia, in uno di quei momenti in cui pensi "o adesso o mai più".
Seguo "Le Iene" da anni, in effetti, e quello di stasera non è il vostro primo servizio che vedo in merito a questa malattia, ma è sicuramente il primo che mi appare assolutamente di parte.
Non mi sono piaciuti i (falsi) luoghi comuni in merito all'influenza della moda e dei mass-media sulla genesi dell'anoressia che sono stati tirati fuori, nonchè la centralità attribuita nel servizio ai blog pro ana, omettendo totalmente il fatto che il Web non è popolato soltanto da persone che inneggiano all'anoressia solo perchè non sanno cosa significhi veramente vivere con un disturbo alimentare, ma che ci sono anche sempre più numerosi blog in cui si riuniscono persone che stanno combattendo contro il proprio disturbo alimentare nel tentativo di allontanarsene quanto più possibile e ricostruirsi una vita, e che scrivono supportandosi a vicenda nel percorrere la strada del ricovero. Mi chiedo perchè, in effetti, blog di questo tipo non siano stati neanche menzionati per sbaglio in suddetto servizio. Posso permettermi la cattiveria di dire che è perchè l'inneggiare ad una malattia è un qualcosa di socialmente sconveniente e che pertanto attira l'attenzione del pubblico (e fa aumentare l'audience), mentre invece persone che cercano quotidianamente di tenere testa all'anoressia "fanno il loro dovere", e quindi non sono degne di nota??!
La mia personale opinione inoltre è che non solo non abbiate mostrato la realtà dell'anoressia, ma che vi siate focalizzati su uno spaccato del tutto parziale, facendolo però passare come generale, e dimenticando perciò il fatto che ogni persona (e dunque ogni persona malata) è una storia a sè, e che fare generalizzazioni su tali tematiche è pertanto impossibile.
La realtà dell’anoressia, se non lo sapeste, è quella di noi ragazze comuni che, con un peso più o meno nella norma, cerchiamo di affrontare la vita giorno dopo giorno con quella voce nella testa che non se ne vuole andare neanche dopo anni, noi ragazze comuni che ogni tanto ricadiamo, noi ragazze comuni che nutriamo comunque un forte bisogno di controllo, noi ragazze comuni che scontiamo a vita i danni (psico)fisici che l'anoressia ci ha prodotto, noi ragazze comuni la cui vita è nella sua quotidianità pesantemente condizionata dalla presenza di un disturbo alimentare, pur non essendo più esageratamente emaciate, noi ragazze comuni che ci impegnamo quotidianamente per riappropriarci di tutto ciò che l’anoressia ci ha tolto, per riappropriarci di una vita di qualità. Questa è la più comune forma di realtà dell’anoressia. Esistono certo casi estremi, magari come la donna che avete intervistato e che asseriva di vomitare anche 8 volte al giorno o di assumere anche 15 lassativi/die, ma non sono la regola. Io stessa, diversi anni fa, per un certo periodo sono stata un “caso estremo”, ma è stato un periodo che si è concluso relativamente in fretta, se consideriamo unicamente l’esteriorità. E quello non è stato forse neanche il peggio. Il peggio è venuto dopo. Quando ho iniziato a combattere. Questa è la realtà dell’anoressia: questo pantano nel quale si rimane mentalmente invischiate e non te lo scolli di dosso, diamine, neanche dopo anni ed anni. Tantissimo tempo ci vuole. Ben più di una Primavera.
Chiedo venia per il tono di questo messaggio, ho scritto di getto e mi sono forse lasciata trasportare fin troppo dall'emotività. Il fatto è che se voi Iene parlate di un argomento ancora purtroppo molto spesso ritenuto "tabù" come l'anoressia, avreste effettivamente il potere di cambiare qualcosa: un sacco di genitori, familiari, amici, colleghi, etc, di persone malate di disturbi alimentari segue il vostro programma, perciò potreste veicolare davvero informazioni utili e suggerimenti importanti... se solo non vi fossilizzaste su falsi miti e su tutta la negatività che possono portare i blog pro ana, e viceversa raccoglieste invece testimonianze di vita vissuta con un disturbo alimentare e vi focalizzaste su tutta la positività dei blog "pro ricovero", forse riuscireste davvero a cambiare qualcosa.
Veggie"
Voi cosa ne pensate di questo servizio? Siete d’accordo con me, oppure la vedete diversamente? Se vi va, fatemelo sapere nei commenti!
Faccio inoltre un’ulteriore proposta a coloro che fossero d’accordo con la mia opinione: fate un “copia & incolla” del mio messaggio, ed inviatelo anche voi a Le Iene attraverso il format di contatto (lo trovate QUI). A me non hanno risposto, ma magari, se ricevessero un certo numero di messaggi analoghi, forse questo risveglierebbe la loro attenzione…
Fatto? Okay, che ve ne pare? Non è il primo servizio de “Le Iene” che vedo in merito all’anoressia, ma questo mi sembra realizzato davvero male. Dieci minuti farciti di luoghi comuni, scorrettezze ed imprecisioni, che niente regalano tanto a chi ha veramente un DCA, quanto all’italiano medio che non sa nemmeno cosa significhi la sigla “DCA”. Sono rimasta sinceramente delusa.
Il servizio in questione si apre con il cliché per eccellenza sull’anoressia: una casa di moda che realizza manichini troppo magri, che vengono largamente criticati perché considerati istiganti i disturbi alimentari. Ecco allora che, richiamata dallo schiamazzo mediatico, la Iena Nadia Toffa si precipita di corsa: attaccandosi a questo falso luogo comune, ignorando la vera natura dell’anoressia, e senza neanche darsi la pena di approfondire, si piazza davanti alle telecamere per sciorinarne una definizione semplicemente assurda (donne che soffrono di disturbi alimentari = donne che hanno un pessimo rapporto col cibo – come da teorie psicologiche che andavano di moda 250 anni fa) e una descrizione sommaria, più che altro da manuale e neanche letto tanto bene (l’anoressia comporta un’astensione totale dal cibo? Proprio no, e almeno questo lo dico con totale cognizione di causa! E poi che la prima digestione avvenga in bocca, e che quindi anche chi soffre di chew & spit adsorba un certo quantitativo di calorie, credo lo sappiano anche i bambini… E che diamine c’entra il binge con l’autolesionismo? Possono essere anche presenti contemporaneamente, ma sono 2 problematiche completamente differenti! OMFG…), di che cosa consistano i vari DCA.
Dopodichè comincia a prendere una cantonata dietro l’altra sostenendo che i blog pro ana siano tenuti da persone malate che inneggiano alla patologia. Okay. Sfido chiunque di voi che mi sta leggendo in questo momento che abbia vissuto/viva in prima persona l’inferno di un DCA, a raccomandarlo caldamente. Sono pronta a scommettere che non lo augurereste neanche alla vostra peggiore nemica. Non diciamo cavolate: chi osanna un disturbo alimentare è perché non ha la più pallida idea di cosa significhi averlo. I 10 comandamenti, i trucchi per imparare a vomitare, schemi dietetici assurdi pescati chissà dove: cose che sono più che altro parodiche della malattia vera. Se hai bisogno di un libretto delle istruzioni per “diventare malata”, puoi stare tranquilla: non ti ammalerai mai. Se hai davvero un DCA, sai già tutto da sola.
Annuncio di pubblico servizio: Scimmiottare il comportamento esteriore di chi ha realmente un DCA (restringere l’alimentazione, procurarsi il vomito, assumere lassativi, fare tanta attività fisica, etc…) NON fa ammalare di DCA!
È come se io pretendessi di ammalarmi di depressione, e poiché ho letto da qualche parte che le persone con questa patologia stanno tutto il giorno a letto, ascoltano musica triste, e si rifiutano di parlare con chiunque, mi mettessi a comportarmi in tale modo. Ma questo non farebbe di me una malata di depressione. Farebbe di me soltanto una persona che imita il comportamento di chi è depresso. Ma mi mancherebbero tutte le sovrastrutture mentali che sono quelle che rendono la depressione tale, come patologia. E lo stesso vale per le pro ana: possono anche imitare i comportamenti esteriori di chi ha un DCA, ma sono per loro fortuna scevre delle sovrastrutture mentali che determinano la comparsa di un DCA vero e proprio. Ergo, rimangono delle mere imitatrici, e non delle malate istiganti alla patologia, come la Toffa sottolinea più e più volte.
L’unica cosa positiva che ci vedo è che per lo meno Nadia Toffa sottolinea che i blog pro ana possono essere potenzialmente pericolosi, come ho già detto più volte su questo blog, non tanto per chi ha già un DCA, che non ne viene minimamente toccato perché sa cosa significhi veramente essere malate, ma per quelle persone più giovani che hanno già sulle spalle tanti fattori predisponenti allo sviluppo di un DCA, e che prima o poi si ammalerebbero comunque, ma per le quali questi blog potrebbero rappresentare un innesco precoce della malattia, o per quelle ragazzine che possono essere più influenzabili proprio per la loro giovanissima età. Ecco, sì, almeno questo di positivo al servizio glielo riconosco: il tentativo far suonare un campanellino d’allarme affinché, come già in altri Paesi, si possano varare leggi per arginare il problema. Approvo insomma il fatto che si cerchi di mettere in evidenza il potenziale trigger dei blog pro ana/mia, anche se la trattazione è comunque parziale.
In ogni caso, il servizio prosegue con l’intervista di un uomo che afferma di essere autore di un blog incentrato sul dimagrimento. Due o tre domandine di rito, e poi il tizio viene lasciato parlare a ruota libera, palesando così che i suoi problemi sono ben altri rispetto al mero disturbo alimentare, poiché, partendo da un oggettivo sovrappeso, gli sarebbe stato sufficiente consultare un qualsiasi dietista/dietologo/nutrizionista, per avere una dieta adeguata a perdere peso in maniera sana e fisiologica, cosa che sarebbe stata un suo sacrosanto diritto perché effettivamente il sovrappeso può condurre a patologie esattamente come l’eccessivo sottopeso. Se però non l’ha fatto, evidentemente qualche altro problemino alla base c’è. Comunque la Toffa lo lascia andare avanti, e più parla e più a me quest’uomo mi fa sinceramente pena, proprio mi fa compassione, (mi sembra uno di quei parini un po’ fuori di testa che occasionalmente mi arrivano in Pronto Soccorso blaterando assurdità, che gli fai un sorriso, gli dai una pacca sulla spalla, gli dici due o tre paroline rassicuranti, e poi telefoni al reparto di Psichiatria per far scendere un medico in consulenza che se lo prenda in carico) per interrompere occasionalmente con commenti al vetriolo, accompagnati da considerazioni moralistiche e qualche altro luogo comune.
Il servizio si chiude con un’intervista a Monica, che più che “autrice di un blog pro mia” come viene definita, mi sembra semplicemente una ragazza malata di bulimia che non ha nessun tipo di supporto da parte delle persone che le stanno intorno, una famiglia assolutamente non collaborativa, un compagno che non vede perché non vuol vedere, e che pertanto ristagna nella malattia perché non ha alcuna rete sociale di sostegno e da sola non riesce a chiedere aiuto. Nel fare domande a Monica, la Toffa le si rivolge come se fosse una sorta di bambina scema di 3 anni, fa le faccine addolorato-comprensive, e negli intermezzi tra una domanda e l’altra commenta le risposte della ragazza con un tono misto tra il drammatico, il catastrofico, e il moralista, che è poi il medesimo tono che tirano fuori nei servizi in cui parlano di pedofilia, spaccio di droga, violenze sulle donne o disservizi statali.
Cos’abbiamo dunque, in definitiva, da questo servizio?
- Una serie di chiacchiere che reiterano i soliti falsi luoghi comuni sul binomio moda-anoressia.
- Una sommaria descrizione dei blog pro ana in cui viene cannato completamente il fatto che questi blog siano tenuti da persone realmente malate, quando invece non è così.
- L’intervista ad un tizio vaneggiante, appena fuggito da un qualche ospedale psichiatrico, che fa più pena dei cagnolini abbandonati nelle scatole di cartone sotto la pioggia.
- L’intervista che riporta l’esperienza di Monica, ragazza ancora profondamente immersa nella bulimia, e del tutto priva di ogni qualsiasi tipo di supporto da parte di chi le sta vicino, che non riesce pertanto a chiedere aiuto né ad immaginare una vita in cui la bulimia sia meno presente, e la cosa non viene in alcun modo smentita, come se non ci fosse la benché minima possibilità, il benché minimo margine di miglioramento.
Apprezzo comunque il fatto che, attraverso le parole di Monica, si capisca che i DCA sono malattie vere e proprie e non espedienti per ricercare la bellezza o la magrezza o capricci per fare le modelle. Apprezzo il fatto che ci sia una sorta di denuncia nei confronti dei blog pro ana/mia. Ma non si va oltre. E così e veramente troppo, TROPPO POCO, e troppo raffazzonato.
Comunque, essendo rimasta complessivamente delusa da questo servizio, quella sera stessa ho mandato a "Le Iene", attraverso il loro sito Internet, un messaggio per esprimere la mia opinione in merito.
Questo messaggio:
"Care Iene,
vi scrivo dopo aver appena visto l'ultimo servizio di Nadia Toffa sull'anoressia, in uno di quei momenti in cui pensi "o adesso o mai più".
Seguo "Le Iene" da anni, in effetti, e quello di stasera non è il vostro primo servizio che vedo in merito a questa malattia, ma è sicuramente il primo che mi appare assolutamente di parte.
Non mi sono piaciuti i (falsi) luoghi comuni in merito all'influenza della moda e dei mass-media sulla genesi dell'anoressia che sono stati tirati fuori, nonchè la centralità attribuita nel servizio ai blog pro ana, omettendo totalmente il fatto che il Web non è popolato soltanto da persone che inneggiano all'anoressia solo perchè non sanno cosa significhi veramente vivere con un disturbo alimentare, ma che ci sono anche sempre più numerosi blog in cui si riuniscono persone che stanno combattendo contro il proprio disturbo alimentare nel tentativo di allontanarsene quanto più possibile e ricostruirsi una vita, e che scrivono supportandosi a vicenda nel percorrere la strada del ricovero. Mi chiedo perchè, in effetti, blog di questo tipo non siano stati neanche menzionati per sbaglio in suddetto servizio. Posso permettermi la cattiveria di dire che è perchè l'inneggiare ad una malattia è un qualcosa di socialmente sconveniente e che pertanto attira l'attenzione del pubblico (e fa aumentare l'audience), mentre invece persone che cercano quotidianamente di tenere testa all'anoressia "fanno il loro dovere", e quindi non sono degne di nota??!
La mia personale opinione inoltre è che non solo non abbiate mostrato la realtà dell'anoressia, ma che vi siate focalizzati su uno spaccato del tutto parziale, facendolo però passare come generale, e dimenticando perciò il fatto che ogni persona (e dunque ogni persona malata) è una storia a sè, e che fare generalizzazioni su tali tematiche è pertanto impossibile.
La realtà dell’anoressia, se non lo sapeste, è quella di noi ragazze comuni che, con un peso più o meno nella norma, cerchiamo di affrontare la vita giorno dopo giorno con quella voce nella testa che non se ne vuole andare neanche dopo anni, noi ragazze comuni che ogni tanto ricadiamo, noi ragazze comuni che nutriamo comunque un forte bisogno di controllo, noi ragazze comuni che scontiamo a vita i danni (psico)fisici che l'anoressia ci ha prodotto, noi ragazze comuni la cui vita è nella sua quotidianità pesantemente condizionata dalla presenza di un disturbo alimentare, pur non essendo più esageratamente emaciate, noi ragazze comuni che ci impegnamo quotidianamente per riappropriarci di tutto ciò che l’anoressia ci ha tolto, per riappropriarci di una vita di qualità. Questa è la più comune forma di realtà dell’anoressia. Esistono certo casi estremi, magari come la donna che avete intervistato e che asseriva di vomitare anche 8 volte al giorno o di assumere anche 15 lassativi/die, ma non sono la regola. Io stessa, diversi anni fa, per un certo periodo sono stata un “caso estremo”, ma è stato un periodo che si è concluso relativamente in fretta, se consideriamo unicamente l’esteriorità. E quello non è stato forse neanche il peggio. Il peggio è venuto dopo. Quando ho iniziato a combattere. Questa è la realtà dell’anoressia: questo pantano nel quale si rimane mentalmente invischiate e non te lo scolli di dosso, diamine, neanche dopo anni ed anni. Tantissimo tempo ci vuole. Ben più di una Primavera.
Chiedo venia per il tono di questo messaggio, ho scritto di getto e mi sono forse lasciata trasportare fin troppo dall'emotività. Il fatto è che se voi Iene parlate di un argomento ancora purtroppo molto spesso ritenuto "tabù" come l'anoressia, avreste effettivamente il potere di cambiare qualcosa: un sacco di genitori, familiari, amici, colleghi, etc, di persone malate di disturbi alimentari segue il vostro programma, perciò potreste veicolare davvero informazioni utili e suggerimenti importanti... se solo non vi fossilizzaste su falsi miti e su tutta la negatività che possono portare i blog pro ana, e viceversa raccoglieste invece testimonianze di vita vissuta con un disturbo alimentare e vi focalizzaste su tutta la positività dei blog "pro ricovero", forse riuscireste davvero a cambiare qualcosa.
Veggie"
Voi cosa ne pensate di questo servizio? Siete d’accordo con me, oppure la vedete diversamente? Se vi va, fatemelo sapere nei commenti!
Faccio inoltre un’ulteriore proposta a coloro che fossero d’accordo con la mia opinione: fate un “copia & incolla” del mio messaggio, ed inviatelo anche voi a Le Iene attraverso il format di contatto (lo trovate QUI). A me non hanno risposto, ma magari, se ricevessero un certo numero di messaggi analoghi, forse questo risveglierebbe la loro attenzione…
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30 commenti:
A me già dall'inizio non solo mi ha disturbato il fatto dei manichini ma anche il fatto che l'autolesionismo venga legato al binge quando poi la ragazza alla fine ammette di tagliarsi.
Poi il fatto che all'Ana sia associata all'anoressia.
Alla fine si fa passare che è sì una malattia, ma non si approfondisce.
Non è come un raffreddore che basta stare a casa al riposo per qualche giorno. Magari uno prende qualcosa e poi dopo passa.
P.S.: Condiviso su Facebook
Veggie, anch'io ho visto il sevizio e sono rimasta sconvolta.
Già nel servizio precedente sull'anoressia, quando hanno intervistato Sara se non sbaglio, la stoffa si esprimeva a lei come una bba di due anni, ed ero rimasta sconvolta da quel suo atteggiamento.. Poi, con questo servizio mi sono crollate le gambe. L'ho trovato ridicolo sin dalla partenza, ne sono rimasta davvero delusa. L'unica cosa dove ho trovato del "vero" è stata appunto la testimonianza di Monica, che faceva trapelare il problema come una vera e propria malattia, non un capriccio legato all'immagine corporea.
Comunque, ho letto anche i commenti della gente a questo servizio sulla pagina facebook, giusto per farmi un'idea delle reazioni provocate.
Una miriade di persone ha commentato con frasi tipo "e in africa c'è ancora gente che muore di fame", "come si fa a non mangiare, il pasticcio è troppo buono" e robe del genere.. Senza parole.
In più, in questo giorni gira su internet la "campagna contro l'anoressia" dove ragazze si fanno fotografare, magari mentre addentano qualcosa con un foglio in mano con la scritta #wearenotproana la vita vale un pugno di calorie?
Bo, mi sembra stia tutto degenerando..più si alimentano i luoghi comuni, meno se ne viene fuori, è le iene sono guardate da mezza Italia..
A volte ho la sensazione che tu riesca a mettere in parole quelle stesse cose che io ho nella testa, ma che non sarei mai capace di esporre altrettanto chiaramente, il che poi è uno dei numerosi motivi per cui mi piace tanto il tuo blog.
Anche io avevo visto quel servizio delle iene, e mi sono sentita chiamata in causa quanto e più di te, dal momento che il mio problema è la bulimia proprio come la ragazza intervistata, Monica, quindi veramente ho avuto una grande identificazione. Effettivamente quella ragazza è ancora nella fase peggiore della malattia, perché effettivamente anch’io nella fase peggiore della malattia mi comportavo come lei, però giustamente è una fase. Poi le cose cambiano, se le vogliamo cambiare, e ancor di più se abbiamo vicino qualcuno che ci aiuti a cambiare con il suo supporto morale, che sembra una sciocchezza ed invece significa tantissimo. Come appare evidentemente dall’intervista, quella ragazza è completamente sola anche se ha persone intorno a lei, perché tutti si rifiutano di riconoscere la sua malattia e di farsene carico dandole una mano: “esiliata” in questo modo, è chiaro che non riesce a riprendersi. Però è fortunatamente vero il fatto che lei è un’eccezione, e che nella maggior parte dei casi si riesce comunque a tirarci fuori dalla fase peggiore della malattia, ma questo non significa affatto che si è guarite. Perché bisogna comunque quotidianamente impegnarci a mantenerci sulla retta via, e fare di tutto per non ricadere nel dca, ed è un faticoso lavoro quotidiano, ma di questo le iene non hanno detto niente, forse proprio perché i “casi estremi” fanno molta più scena di tutte quelle persone “non appariscenti” che comunque ce la mettono tutta per tamponare il dca, ma data la loro “non-appariscenza” rimangono confinate nel dimenticatoio.
Oltre questo, anche secondo me la trattazione sui blog proana è minima e non vengono fornite tutte le informazioni giuste. Mi va benissimo lanciare un segnale in una certa direzione, perché anch’io penso che questi blog non facciano ammalare di dca chi non ci si ammalerebbe comunque, ma che però possono essere nocivi per le persone più “deboli” caratterialmente e con più problemi addosso, però avrebbero dovuto spiegare meglio le cose per come stanno veramente. Le proana non sono malate, solo perché non sanno cosa voglia dire avere un dca vorrebbero esserlo, perché se vivessero anche solo una giornata con in testa i pensieri del dca, scapperebbero a tutta velocità e si pentirebbero amaramente di averlo desiderato.
L’uomo che viene intervistato a me sinceramente non mi fa neanche pena. Mi sembra proprio oltre la pena. Una persona che si mette alla berlina da sola andando su una rete nazionale a fare una tale meschina figura deve avere così tanti e tali problemi che proprio mi viene da scuotere la testa e basta.
(Ometto di esprimere il mio parere sui luoghi comuni che sono stai detti nel video, perché credo che il modo in cui la penso sia ben facilmente immaginabile.)
Anche io avevo visto il servizio delle Iene ed ero sicura che tu ne avresti parlato ...anche io sono rimasta perplessa e delusa da quest' ultimo servizio ...non hanno approfondito abbastanza bene ...hanno fatto solo capire che le persone che si ammalano di anoressia /bulimia /binge lo fanno solo per moda ...poi come al solito hanno preso immagini di ragazze scheletriche senza soffermarsi sul fatto che la malattia è mentale !!E poi non ci si taglia per forza quando si ha il binge !per quanto riguarda i blog pro ana penso le stesse cose che hai detto tu ,e in più avrebbero potuto parlare dei blog come i nostri in cui scriviamo per confrontarci per stare meglio per supportarci e non per darci dei consigli su come vomitare ...io penso che una persona malata realmente già sa determinate cose non ha bisogno di chiedere come bisogna fare ...
fortunatamente con a testimonianza della ragazza si è capito un po' di più che non è una malattia che si sceglie o che si segue per moda...in più mi ha dato leggermente fastidio le espressioni che faceva Nadia Toffa come hai detto tu sembrava che parlasse con una bambina e in più aggiungerei che le sembrava fare pena !!!
spero che le Iene leggano ciò che gli hai mandato ...almeno da rendersi conto degli errori che hanno fatto ...
Non l ho visto e anche il link non mi porta a niente xke non carica il video, e anche cercando su youtube non lo trovo...
Ma ormai ne ho letto ovunque..
Ma xkè binge e tagli?? Io non mi sono mai tagliata ne capisco come si possa farlo, semplicemente trovavo nel cibo una consolazione e una distrazione da una vita vuota che mi stavo creando io come in un circolo vizioso..
Cmq spero davvero che leggano il tuo messaggio e magari approfondiscano (e se ti contattassero? Avresti di parlarne con loro?)..
Cmq trovo sconvolgente ciò che dice la seconda ragazza che ti scrive: davvero c'e gente che dice "il pasticcio é troppo buono"???? Che ignoranza.... -.-'
Servizio estremamente limitato, fuorviante, fallimentare sotto molteplici punti di vista - a parer mio.
Come la maggior parte delle cagate televisive sull'anoressia del resto, che c'era da aspettarsi?
Però, valeva la pena di guardare quest'ennesimo pastrocchio solo per il 60enne scappato dal manicomio criminale. Dico, mi ha fatto scompisciare, sul serio. E' la dimostrazione tangibile che, per quanto uno possa andare fuori di testa, c'è sempre chi sta peggio. No, son quelle cose che ti tirano su di morale! Se si sommassero tutte le cazzate che ha detto, e dividessimo per il breve tempo che ha impegato a dirle, otterremmo un peso specifico di puttanate assurdamente elevato. Lo voglio vincitore del premio Nobel come sparapalle dell'anno!
Hahahahaha ti ho letto xkè mi arrivano le notifiche su mail ogni volta che qualcuno commenta e mi hai fatto troppo ridere!!!!xD
Stavo già dicendomi "tanto é pieno di cagate, non lo sto più a cercare quel servizio" ma adesso lo voglio vedere solo x il tipo scappato dal manicomio!!! Hahahahah
Grande Jonny!!!
Comunque Veggie, sono d'accordo con te: quella povera Monica veniva trattata come se fosse deficiente, e la cosa buffa era che lei tentava anche di spiegare cosa veramente significhi essere "malata". Ma la Todfa proprio vedevo che la guardava come se dicesse delle assurdità... Povera Monica. Ecco perché queste povere ragazze creano una loro famiglia virtuale: perché solo tra "malati" ci si capisce. Chi non è malato non può capire perché non vuole capire.
I casi sono due: chi gestisce i blog pro ana potrebbero benissimo essere delle ragazze anoressiche che vivono la malattia ingenuamente e per nulla consapevoli, dove ostentano perchè vanno fiere dei loro comportamenti disfunzionali, oppure si tratta di persone problematiche ma non anoressiche, perchè ovviamente desiderare di essere anoressiche può essere l'inizio di un problema ben più grave e profondo della semplice ostentazione.
Il problema pro ana sparirà solo quando arriverà un'altra "moda" o un'altra "reazione a catena" altrettanto pericolosa, che contagerà gli adolescenti.
Purtroppo gran parte degli adolescenti hanno bisogno di soffrire per farsi ascoltare e noi non possiamo farci niente.
O quasi.
Ciao Veggie,ormai è da un anno che non scrivo,in realtà ci siamo sentite solo una volta e in privato,quindi immagino che tu non ti ricordi di me. Mi chiamo Anna e ho quasi diciotto anni...e da circa 3 soffro di anoressia. Fortunatamente ho incontrato una terapista in gamba ma è un percorso lento e difficile e tu lo sai bene.
Questo preambolo per dire che quando ho visto il servizio delle Iene sono rimasta fortemente infastidita e quando (come ogni venerdí :D) sono venuta qui sul tuo blog e ho visto l'articolo mi ha fatto piacere perché hai detto proprio quello che penso.
Se i blog pro-ana sono pericolosi (in alcuni casi ) ancora di più lo è questo servizio: i nostri timori sono fondati perché le reazioni del pubblico,come si puo leggere su facebook,vanno dal "ragazzine viziate","e pensare che c'è chi non può mangiare" fino agli auguri delle morti più svariate che non sto qui a ripetere.
Mi fa tanto male e vorrei gridare loro che NON È LA MALATTIA DELLA NON FAME O DI ASPIRANTI MODELLE ma di ragazze con disagi ben più profondi ognuna con un proprio background...anzi aggiungerei anche ragazzI,signorI e signorE con tanto di mariti e figli.
L'anoressica come dicevi te nell' ultimo post non è la ragazza che pesa venti kg o mangia un tot di kcal perché chi dice che una ragazza normopeso non sia altrettanto sofferente ? O che non sia ancora "irrisolta"?
Sono d 'accordo con la tua lettera peró (spero non la legga come una critica) forse avrei prolungato un po la parte iniziale,recriminando la superficialità e invitando a non reiterare falsi luoghi comuni.
Poi volevo chiederti se sei anche su fb con un profilo pubblico: ecco,per esempio quella è un 'altra piattaforma dove potresti reinviare ai tuoi articoli qui sul blog per una maggiore diffusione delle tue conoscenze,per aprire gli occhi a chi ignora la verità.
Scusa il papiro,un abbraccio Anna.
Ciao Veggie!
Io non avevo visto la puntata, ma ho guardato il video adesso.
Sono sconcertata!
Pessimo incipit... Hanno iniziato col piede sbagliato, alimentando il solito luogo comune che associa la moda con l'anoressia.
In più hanno fatto passare l'anoressia come un semplice "dimagrimento estremo", ignorando completamente l'aspetto PSICOLOGICO che è il fulcro di tutto.
Quando la Toffa ha detto che ci sono persone che masticano e sputano per "non assimilare niente" ho riso da sola davanti al computer xD Quando capiranno che la digestione inizia nella bocca? Enzimi, questi sconosciuti.
Poi dove diavolo sta scritto che l'associazione tra binge e autolesionismo è sempre presente? Disinformazione a manetta!
L'uomo mi ha fatto sbudellare dalle risate (della serie "ridiamo per non piangere) xD Secondo me è Tizy di Blogger ahahahah
Effettivamente la testimonianza della ragazza è stata l'unica nota positiva del servizio... Ma l'hanno etichettata come una ragazza che possiede un blog pro-bulimia, quando mi sembra chiaro che è semplicemente una ragazza malata che condivide i suoi problemi con altre persone sul web. Come hai detto tu, nessuna persona realmente affetta da DCA può essere "pro malattia".
Ad aprile ho dato un esame di antropologia culturale... Nella parte storica si parlava di come si fosse passati, in campo di ricerca antropologica, dal cercare di cogliere il punto di vista del soggetto studiato al farlo parlare, al coinvolgerlo direttamente nella stesura dei rapporti.
Credo che chi non sa nulla a riguardo, dovrebbe astenersi dal parlare a sproposito come ha fatto la Toffa, propagando la sua ignoranza, lasciando piuttosto spazio a chi è competente in materia sia per professione che per esperienza personale.
Se non sono capaci di cogliere il punto di vista dei soggetti affetti da DCA, è meglio che lascino parlare i diretti interessati.
Ciao! Non avevo visto la puntata, ma davvero, non mi trovi sorpresa. Figuriamoci, non ho mai visto un servizio su anoressia, bulimia e dca in generale fatto decentemente. Nemmeno io ho molto capito il collegamento binge-autolesionismo o.o
E poi, scusate... i dca sono malattie! Come un tumore, come la depressione, come la schizofrenia! Io non ho mai sentito un ragazzo malato di tumore aprire un blog pro-tumore O.O Ergo, i blog pro ana pro mia non sono aperti da anoressiche e bulimiche. Semplice no?
Che vergogna. Quella ragazza soffriva e sì, è stata l'unica parte positiva e con un minimo di verità in tutto il servizio, ma ammettiamolo, è stata sminuita. Inserita alla fine, con la Toffa che la gurdava, come avete precisato giustamente voi, come fosse una bambina di quattro anni, ed io scommetto che nessuno spettatore abbia pensato che fosse malata. E poi ci chiediamo come mai ci chiudiamo in noi stesse e ci distruggiamo in silenzio. Sapete, ieri sera sono andata a teatro e ho visto "Le voci di dentro" con Toni servillo, magari qualcuna di voi l'ha visto, e in questa commedia c'era un vecchietto che non parlava da anni. Aveva smesso di parlare non perché fosse muto, ma perché l'ultima cosa che aveva detto era stata "MA che parlo a fare????" Ecco, in questi casi io mi sento un po' quel vecchietto. Quando vedo puttanate del genere mi dico "ma che parlo a fare!!!!". Io al posto dell'intervista che in quel contesto, in quel servizio ha fatto una figura da bambina stupida, sminuita e completamente umiliata, avrei inserito un manichino che diceva "Guarda come sono bello, adulami!!! Crea un blog pro ana anche tuuuuu" E poi avrei concluso con un appello a tutte le mamme:
"Eliminate dal bagno le riviste con le modelle."
Ma che parlo a fare....
Scusa se mi permetto di rispondere, sono la ragazza che ha scritto la frase letta del pasticcio.. Se vuoi farti un'idea di come la pensa la gente, guarda i commenti sotto quel video sulla pagina facebook delle iene; però prima fai un bel respiro profondo perché ci sarà tantissima ignoranza in quei commenti
Dalle Iene mi aspetto di tutto ormai. Pur di fare audience, hanno scelto con calcolo cinico di speculare sulla sofferenza delle persone e abusare della credulità popolare. Questo intervento su La Stampa della senatrice Elena Cattaneo ed altri illustra molto bene i danni che una trasmissione del genere ha fatto e continuerà a fare:
http://www.lastampa.it/2014/05/31/cultura/opinioni/editoriali/iene-e-sanit-vergognose-falsit-trash-LaTMuqDKpMUhbFYFzENuOI/pagina.html
Ps
Poiché è la prima volta che scrivo, ne approfitto per fare tanti complimenti a Veggie per il suo bellissimo blog.
A Sybil Vane:
Sei una cazzo di grillina, vero??!
No, perché dopo aver letto il tuo commento ti ci vedo proprio in pubblica piazza a sventolare bandierina con 5 stelline, pronta a lanciare merda e a dire che fa schifo tutto, e poi a nascondere dietro la schiena la mano una volta che il sasso è stato lanciato.
Tanto casino a dire che i servizi TV sull’anoressia fan cagare – inopinabile verità – tante critiche a pioggia, e di fronte a ‘sto schifo che vedi e tanto infami con le spalle protette da tutte quelle che la pensano come te, qual è la tua risposta? Ah no, niente, io sto zitta, ho fatto tanta polemica disapprovando gli altri, ma ora che mi dovrei prendere la responsabilità di ciò che ho detto mettendoci la mia faccina da triglia, non sia mai!!, mi volto dall’altra parte e fischietto, così che magari non se ne accorgono che sono stata io a sollevare tanto polverone per sugo di niente.
Oh demente, sveglia!!
Che parli a fare? Che NON parli a fare!!
Non piangere lacrime di coccodrillo che sei piccola brutta e nera come Calimero e che nessuno ti capisce e ti s’incula, se poi sei tu la prima che volta la testa dall’altra parte senza dare spiegazioni. La gente sarà anche stronza, e per lo più lo è, ma non gli puoi sbattere addosso l’iniqua colpa di non saperti leggere nella mente. Se la TV spara puttanate a iosa sull’anoressia, e la cazzo di gente ascolta solo quelle senza alcun tipo di contraddittorio, è ovvio che le prende per vere, perché non ha altro con cui confrontarle.
Se ti cacci in un angolino e digiuni e ti abbuffi e vomiti e ti sfrangi di sport e ti fotti l’intestino di lassativi e tiri testate al muro in silenzio, te la meriti la gente che dice che non sei malata ma che sei solo un’esibizionista fissata col voler fare la modella. È anche grazie a gente come te, che tutto sommato ama autocommiserarsi e rinchiudersi nella gabbia d’oro del proprio dolore, sentendosi in fondo speciale per quella sofferenza autoinflitta in cui stagna, che tutti quegli altri stronzi pensano che siamo solo un mucchio d’idiote da chiudere nel primo grullaio che capita a tiro.
Allora, se sei contro questa TV di merda che spara minchiate a ripetizione sull’anoressia, abbi il coraggio di dirlo forte e chiaro, e di dimostrare a chiare lettere che le cose stanno diversamente. Se ti mancano le palle per farlo, allora non rompere i coglioni, torna nel tuo angolino, beccati gli sputi altrui e ringraziali pure se ti chiamano feccia, perché è quello che meriti.
Okkei ammetto che mi sono cacciata a ridere alla fine di questo post.
Apro il tuo blog e siccome non avevo visto il servizio carico il link. Appena inizio a vedere la carellata del ridicolo gonfio il petto e inizio a scrivere in word una bella lettera con il titolo "indignata". Echeccazzo. Pigliate uno scappato dal manicomio, che per non so cosa mi ricorda tanto quelli che si pippanodavanti a donne supermagre (nb: mia sensazione infondata), un'altra che per quanto sono convinta la sua storia sia reale ha il cervello di un mollusco . Minchia okkei, bene che abbiamo capito che i dca capitano addosso anche a gente ordinaria,ma non lo so...non mi convince per niente i modi di esprimeri che ha usato quella donna. E poi, hai una figlia, con tutto il buonsenso del mondo, fai qualcosa. Se non per te fallo ben per lei.
Vabbè al di là delle mie considerazioni personali, finisco il mio papiro e lo salvo.
Torno sul uo post, lo leggo e vedo che avevi scritto un papiro tu per me e quindi sostanzialmente ho solo pers tempo -.-
Chissà...se facciamo leva sulla massa forse qualcosa succede. O forse, probabilmente, no. è più probabile che cestinino tutte queste mail perchè infondo le iene fanno audience sugli scandali. Ma dopotutto, tentar non nuoce=)
Per Jonny:
Io credo che tu abbia frainteso il mio commento!
Intendevo dire che commentare un tale servizio era inutile, come, secondo me, è stato inutile l'intervento di quella ragazza che soffriva davvero e che non c'entrava nulla con il servizio pieno di luoghi comuni e cazzate varie, sentite e risentite.
Non ho mai detto di non voler difendere le mie idee, o peggio di girarmi dall'altra parte e negare di possederle! Che parlo a fare, cosa criticherei a fare un simile servizio, un simile intervento? O meglio, cosa andrei a fare a farmi intervistare gridando che la mia è una malattia, se poi questo è quello che viene captato? Ho terminato il mio commento con una frase ironica: in quel contesto completamente inappropriato (binge-autolesionismo, anoressia-moda) ci sarebbe stato benissimo un manichino che elogiasse la magrezza ed un appello a togliere tutte le riviste da casa, anziché una ragazza che tentasse inutilmente di spiegare che la sua era una malattia (mentre cinque secondi prima erano stati demonizzati dei manichini !): ironico. Non so se mi sono spiegata, il non parlare era riferito al fatto che commentare un simile servizio sarebbe stato inutile, ed altrettanto spiegare la vera natura della malattia seicento volte a gran voce come ha fatto quella ragazza, in quanto metà della gente a casa recepisce i manichini e i tagli e il vomito di una pazza capricciosa.
Non vedo proprio il motivo per il quale dovrei temere di far valere la mia idea o affermare quanto siano scandalosi certi servizi ! Non capisco! Piuttosto, invece, posso benissimo ritenerlo inutile, visto quello che ne viene fuori (ripeto, associazioni stupide e luoghi comuni a gogò). per questo dicevo che non mi sorprende che la maggior parte di noi si chiuda in se stessa: ti assicuro che TUTTI, persino le persone che io amo nella mia vita, hanno dimostrato una superficialità rispetto all'argomento impressionante, sconvolgente. Non ho esitato ad esprimere la mia disapprovazione, mai; piuttosto, spesso, ci ho rinunciato vedendo davvero una confusione e una impossibilità di comprendere che ho ritenute insormontabili. Mi scuso se ho lasciato intendere di volermi mettere da parte quando si tratta di metterci la faccia!
Ciao Veggie,
il servizio delle iene era imbarazzante e tragicomico.
Il tuo post esprime perfettamente la mia indignazione.
Purtroppo però credo sia esattamente lo specchio dell'approccio che chi non ha un disturbo alimentare assume verso chi lo ha. Almeno questa è l'esperienza che sto vivendo io attulamente, cioè da quando ho deciso di farmi aiutare e di parlarne con il mio compagno. Chi si avvicina indirettamente al disturbo e prova ad informarsi, con il buon proposito di aiutare qualcuno e utilizza la rete come canale di informazione, incappa solo in una marea di falsa informazione ("disturbo alimentare/modelle/30 kg/dieta/kate Moss/siti pro ana/mia/10 comandamenti/voglio diventare anoressica")...una marea di puttanate insomma.
L'unico canale davvero utile e informativo sarebbe pubMed ma purtroppo finchè si continua a far passare il binomio "ANORESSIA-MODELLE", l'unica risultante nella testa di chi non ha il problema sarà ANORESSIA = CAPRICCIO SUPERFICIALE e non "ANORESSIA = MALATTIA".
Onestamente i luoghi comuni con cui mi sto scontrando, mi stanno facendo molto molto male, quasi da farmi pentire di averne parlato.
Grazie per il tuo blog, grazie per quello che fai perchè è sia una testimonianza oggettiva dell'ossessione che governa il disturbo, sia un enorme supporto per chi sta vicino a chi ha il disturbo.
Ho copiato la tua lettera, come hai richiesto. Ottimo suggerimento se tante lo faranno, perchè almeno arriverà alle IENE come un eco lunghissimo.
grazie mille
Sby
Ciao veggie e ciao ragazze, scusate se rubo questo spazio con un commento che ha poco a che fare con l'argomento di questo post. Volevo chiedervi un consiglio, magari se vi siete trovate nella mia stessa situazione. Vi racconto brevemente di me: più o meno un anno fa sono arrivata al culmine della mia malattia, al mio peso più basso. Non mi soffermo sulla mia condizione di salute fisica e mentale perché penso che tutte(o gran parte) possiate capirmi. Da quel periodo buio sono riuscita ad uscire sia grazie all'aiuto della mia dottoressa di base sia da una nutrizionista. Mi hanno seguito per qualche mese, poi ho sentito le mie "gambe" abbastanza forti per poter camminare da sola. E così è stato, fino a qualche mese fa quando ho capito che stavo per ricadere nel tunnel così ho deciso di farmi nuovamente aiutare prima che la situazione degenerasse. Decisi di andare da un'altra nutrizionista alla quale però ,con consiglio di mia madre, decisi di non raccontare del mio passato, perché ho sempre avuto l'impressione che mi trattassero in modo diverso ogni volta che i dottori sapevano della mia malattia. All'inizio è andata abbastanza bene, ho fatto varie analisi e test, e mi ha dato una dieta di X Cal da seguire. Io ho cercato di seguirla più che potevo ma al terzo appuntamento quando mi ha pesata si è accorta che avevo perso peso. Ed è stato allora che mi è sorto qualche dubbio, perché mi ha detto testuali parole: non perdere più peso, perché altrimenti cadi in una patologia. Non so se sono io ad aver frainteso il suo commento, però mi ha un po scossa, come se la mia patologia dipendesse unicamente dal peso, e che quindi dal momento che, sebbene io abbia perso perso, non sono ancora in una fascia bmi pericolosa, il problema non esiste. Forse sono io paranoica e forse questi pensieri sono anche scatenati dalla bassa fiducia che ripongo nei dottori dato che sono sempre stata abbastanza sfortunata. La domanda è: devo cambiare nutrizionista oppure rivelare la verità?
Inoltre volevo cogliere l'occasione per ringraziarti, Veggie, per tutto quello che fai e per tutta la speranza che trapela dalle tue parole. Un bacio e un abbraccio a tutti.
@ Almacattleya – Sì, effettivamente sono d’accordo con te, hai fatto bene a mettere in luce altri punti inesatti del servizio in questione… Grazie per la condivisione su FaceBook, visto che io non sono su questo Social Network!...
@ Hereisirene – OMFG, il servizio che Nadia Toffa aveve riservato a Sara Zanin era ben peggiore rispetto all’ultimo andato in onda, nulla da eccepire… quello faceva veramente acqua da tutte le parti, io non avrei salvato niente… Almeno di questo, qualche cosetta la salvo… Io non ho FaceBook, ma leggere le tue parole mi conferma quello che pensavo… Che la gente non ha la più pallida idea di cosa siano i DCA veramente, e che pertanto è aggrappata a bestia ai soliti luoghi comuni… (e, su questo, il servizio in questione non ha certo aiutato…) Verissima la tua considerazione finale, purtroppo…
P.S.= Puoi rispondere tutte le volte che vuoi, e a tutte le persone che vuoi… questo spazio è qui proprio anche perché si possa dialogare tra di noi in maniera quanto più ampia possibile!...
@ Wolfie – Grazie per il tuo insight a proposito della bulimia… prezioso proprio perché derivante da chi ha vissuto sulla sua pelle il peggio di questa malattia… Sono perfettamente d’accordo con te sul discorso in merito a blog pro ana… come dire “perdonale, perché non sanno quello che dicono”… ^^”
@ Mara – Mara, non posso che esser d’accordo con te… anch’io ho trovato la trattazione del servizio complessivamente superficiale e gravata da luoghi comuni… Certo, la testimonianza di Monica si salva… anche se gli atteggiamenti della Toffa durante l’intervista non mi sono piaciuti granché…
@ Raki – Non so perché il link al servizio non funzioni… Dal mio computer funziona, e nessun’altra ragazza mi ha segnalato il tuo stesso problema… Mah, non so proprio che dirti… A parte questo… anch’io sono rimasta piuttosto allibita dall’accostamento tra binge ed autolesionismo… Io non ho mai avuto fortunatamente problemi di binge, cionnonostante ho avuto eccome problemi di autolesionismo… quindi, a ragion veduta posso dire che le 2 cose non sono necessariamente associate!... Non solo: non c’è proprio associazione tra DCA e autolesionismo, magari possono avere qualche base simile, ma possono tranquillamente viaggiare su 2 binari diversi com’è successo nel mio caso… E anche nel tuo caso, mi pare di capire, visto che tu, al contrario di me, hai avuto solo problemi di binge, ma non di autolesionismo… Non so se Le Iene leggeranno mai il mio messaggio… qualora lo facessero e mi contattassero, non avrei problemi a spiegargli il mio punto di vista: ho già rilasciato un’intervista per MTVnews qualche anno fa, quindi immagino sarebbe più o meno la stessa cosa… Infine, sì, anch’io trovo assurda l’ignoranza della gente che fa certi commenti… ma capisco che ciò deriva dalla DISinformazione che viene data dalla TV… appunto…
@ Jonny – Quoto il tuo commento sul video. Quoto anche il modo in cui hai descritto il tizio del video, direi che sei stata ancor più calzante di me…
@ Clarissa – Sì, in effetti si vedeva bene che la Toffa non sapeva che pesci prendere, e si comportava con Monica come se fosse sempre sul punto di scoppiargli a ridere in faccia, o comunque di fare la superiore perché la considerava una fuori di testa… il problema è quando questa diventa l’opinione generale (e sbagliata) su tutti coloro che hanno un DCA… In quanto al trovarsi sul Web, io penso che sia proprio per avere una maggiore empatizzazione… Perché, per quanto se ne possa dire, è vero che ogni essere umano può capire solo quello che ha provato sulla propria pelle…
@ Annina – Se dovessi scegliere tra le 2, tendo a credere più verosimile la tua seconda ipotesi… Se una persona cerca una malattia, avviene ovviamente perché non la conosce e non si rende conto di quanto possa essere devastante… però, se comunque la cerca – quando di norma l’obiettivo comune di ogni essere umano è lo star bene – di certo qualche problema di fondo ce l’ha… Che chi si proclama pro ana ha un qualche problema l’ho sempre detto anch’io fin da quando ho scritto il mio primo ciclo di post sul fenomeno pro ana, ormai diversi anni fa… Non so quali problemi possano essere, di certo varieranno da persona a persona, però qualcosa che non funziona correttamente c’è di sicuro… semplicemente, il problema in questione non è un DCA, tutto qui, ecco. (Poi, magari, alcune sono delle semplici ochette esibizioniste, ed ho il sospetto che lo siano la maggior parte, in effetti…) Faccio sinceramente fatica a credere, proprio perché l’ho vissuta sulla mia pelle, che l’anoressia possa essere vissuta “ingenuamente”… e che una persona realmente malata abbia bisogno di ricorrere ad “istruzioni per l’uso” in merito alla malattia, nonché voglia correre il rischio di mettere su Internet, e quindi a pubblico dominio, suoi pensieri e comportamenti, rischiando così di farsi sgamare… non so, mi sembra un’ipotesi alquanto irrealistica… Io sarò forse troppo ottimista, però voglio sperare che per far sparire il fenomeno pro ana non sia necessaria un’altra moda nociva e deleteria: voglio credere, anzi, che per iniziare a farla sparire basterebbe fare quantomeno una corretta informazione, cosa che purtroppo però non viene fatta. Tuttavia, mi piace molto il tuo “quasi” finale… perché apre uno spiraglio, una possibilità… ed in quella possibilità io ci vedo moltissimo…
@ Anna Di Costanzo – Ciao Anna, certo che mi ricordo di te!... Non devi scusarti di niente, anzi, grazie per essere passata di qua, mi fa veramente piacere! ^__^ … Ti ringrazio moltissimo per aver espresso la tua opinione sul servizio in questione e sulla mia lettera… ma figurati se la leggo come una critica, anzi, mi fa piacere che tu l’abbia scritto, perché questo mi aiuta a vedere come avrei potuto rendere il mio messaggio più efficace… e, di conseguenza, è un modo per allargare le mie vedute, e per cercare di fare di meglio in futuro, e di questo ti ringrazio. Sono proprio i vostri commenti, infatti, che mi aiutano a “vedermi dall’esterno”, quindi mi fa veramente piacere se mi dici come la pensi… I blog pro ana possono pure avere un potenziale trigger su una particolare tipologia di soggetti fruenti ma, come dici giustamente tu, anche i servizi televisivi possono essere a loro modo deleteri se si limitano a lanciare informazioni parziali e ad infarcirle di luoghi comuni, perché poi sono quelli cui la gente si aggrappa… focalizzandosi su un’esteriorità che poco e niente ha a che vedere con l’interiorità, che è invece il focus centrale della malattia… che non viene però mai messo in luce.
P.S.= Io non ho FaceBook, però ho comunque Twitter, dove ogni Venerdì quando pubblico un post metto il relativo link…
@ Viellina - Verissimo, quello che hanno detto sui DCA era decisamente DISinformativo… dai luoghi comuni in giù, a catafascio… E anche a me ha dato estremamente fastidio che l’aspetto psicologico sia stato messo completamente da parte… è come parlare di una qualsiasi cosa tralasciando l’aspetto più importante in assoluto… ma come si fa, dai?!... Viene veramente da prendere a testate il televisore… Non so chi sia l’uomo, non mi pare che nessun “Tizy” abbia mai commentato qui sul mio blog, quindi ci sta benissimo che io non abbia mai letto il suo… ma, a prescindere dal fatto che possa essere o meno la persona che dici tu, è palesemente un uomo che non ci sta con la testa… e che fa più che altro compassione… Infine, sono d’accordo con quanto hai studiato per l’esame di Antropologia: anch’io ritengo opportuno fare parlare delle varie problematiche da chi ne ha conoscenza diretta e da chi ne abbia miratamente studiato e sia venuto a contatto con persone che hanno esperienza diretta, perché solo così l’informazione può essere quanto più genuina e quindi quanto più aderente possibile alla realtà dei fatti… Per carità, è apprezzabile il fatto che una trasmissione come “Le Iene” voglia fare un tentativo di sdoganare una tematica ancora purtroppo abbastanza tabù come l’anoressia… ma se davvero vogliono farlo, allora che si informino correttamente. Se devono fare, come si dice dalle mie parti “più casino che rena”, considerando che non è materia di loro competenza, allora è meglio che lascino stare…
@ Sybil Vane – Sì, è molto semplice, molto lineare, e sono pienamente d’accordo con te. Perché è così, e non c’è molto altro da dire in merito. Ed è vero anche il fatto che la testimonianza di Monica è stata sminuita e distorta… Mi ha fatto sorridere l’ultima parte del tuo commento per la sua voluta ironia… perché è ovvio che tu abbia voluto sdrammatizzare sopra cose che non stanno assolutamente così… ma che però, purtroppo, è proprio ciò che la maggior parte della gente ancora vede. Non ho visto lo spettacolo “Le voci dentro” di cui parli… però, personalmente non sono d’accordo col messaggio “ma che parlo a fare?”… No, per niente. Se non parliamo, legittimiamo la gente che ha una visione completamente distorta sui DCA a continuare a pensarla così. Perché “chi tace acconsente”. Al contrario, l’indignazione che ci suscitano certi servizi dovrebbe proprio spingerci a parlare – da qui il mio invito a reinviare da parte vostra il mio messaggio a Le Iene – per cercare di far capire che le cose stanno diversamente, per non darci per vinte… Perché è solo non abbassando la testa e scuotendo le spalle, ma viceversa col coraggio di guardare dritto davanti a noi e dire le cose come stanno, che avremmo il fattivo potere di cambiare qualcosa…
@ Anonima (01 Giugno 2014, ore: 14.25) – Grazie mille per i complimenti, che fan sempre piacere, inutile negarlo… Ti ringrazio anche per aver condiviso qui il link dell’articolo de La Stampa!... Lo trovo veramente interessante, e sono molto d’accordo con ciò che hanno scritto gli autori. Purtroppo non c’è la possibilità di lasciargli un commento per dire quanto sono d’accordo… ma ho visto che c’è la possibilità di twittare l’articolo per dargli maggiore visibilità, ed è proprio quello che ho fatto qualche giorno fa. Spero che anche Le Iene lo possano leggere, e che serva loro come stimolo di riflessione… (posto che abbiano voglia di riflettere, e non siano tra i tanti che puntano solo al soldo e tanti saluti a tutto il resto…)
@ justvicky – Vabbè, che il testo sia il mio o quello di qualcun altro, l’importante sarebbe che il messaggio arrivasse… Anche se concordo con te sul fatto che la verità sui DCA non farebbe particolare audience, a differenza del caso estremo di Monica (che, sì, oddio, un po’ stereotipatella mi sembra anche a me… ma vabbè, qui si entra nel personale, e io certo non posso permettermi di dire cosa una persona pensi o meno realmente, sulla base del suo carattere e del suo vissuto…) e del tipo semidelirante (mi ha fatto ridere il tuo commento al riguardo, lo pensavo anch’io, ma mi ero trattenuta… ^__^”)… Mah, in ogni caso io credo che a fare un tentativo non si spende niente… se cestinano le mail, come anch’io sospetto, pazienza… Almeno avremo la consapevolezza di aver provato, e credo che questo sia già tanto, a fronte di gente che si arrende in partenza e che dà per scontato che poiché le cose sono state sempre così, allora così resteranno sempre… (concezione che reputo quantomai sbagliata…)
@ cooksappe – Vero, certi servizi fanno solo accapponare la pelle…
@ Sby – Sì, Sby, penso anch’io che questo post rifletta la percezione dei DCA da parte di chi non ha questo tipo di problematica… e, purtroppo, i mass media non aiutano affatto, anzi, al contrario. PubMed è un grandioso sito, difatti avrai notato che nella maggior parte dei post in cui tratto il DCA da un punto di vista più scientifico, molti dei link che vi metto sono proprio relativi ad articoli tratti da lì… Sai qual è il problema, secondo me?... Innanzitutto, che se cerchi su “Google” (o altro motore di ricerca” qualcosa sui DCA, i primi millemila link sono di cavolate varie, e la maggior parte della gente si ferma alla prima pagina, per cui se c’è anche un articolo di PubMed indicizzato sulla decima pagina, nessuno lo leggerà mai… Secondariamente, che un atricolo di PubMed sui DCA non è sempre facilmente digeribile, e di certo non è “sensazionale”… insomma, non fa scena come possono farlo blog pro ana e stupidaggini equiparate. Infine, io penso anche che non sempre la gente vuol sentirsi dire le cose come stanno… perché è più facile e più comodo credere che sia tutta colpa della moda, e della società, e di chissà quale altro falso mito…
Grazie mille per aver inoltrato il mio messaggio a “Le Iene”!...
@ Anonima (04 Giugno 2014, ore: 16.42) – Ciao, non c’è niente di cui scusarsi, figurati…! Puoi scrivere tutto quello che vuoi, non c’è mica l’obbligo di scrivere un commento strettamente attinente al post, tranquilla!... Non mi sono trovata nella tua situazione, quindi quello che ti sto per scrivere non deriva da una mia esperienza diretta… Ergo, non prenderlo assolutamente per oro colato, è semplicemente la mia opinione. Poi è ovvio che la vita è la tua, e nessun altro che te può decidere per te stessa.
Ti rivolgo dunque una semplice domanda: come ti sei trovata con la nutrizionista attuale, e quanto ti fidi della sua professionalità? Rispondi a questa domanda, ed avrai la risposta al tuo stesso quesito. Se questa donna in fondo non ti piace granché, non ti ci trovi, e magari ti sembra anche che non sia propriamente competente nella sua professione (purtroppo non tutte le persone, a parità di laurea, hanno la stessa professionalità…), allora tanti saluti e trovati qualcun altro al più presto, perché quando si ha un DCA oggettivamente qualcuno che ci sia una mano ci vuole, al fine di poter continuare in maniera costruttiva il tuo percorso sul versante alimentare. Se invece è una persona con cui ti trovi bene, e che ti sembra professionalmente competente e preparata, ed in grado di aiutarti adeguatamente, allora parlale con franchezza. Secondo me tutto dipende da quanto pensi che questa nutrizionista sia in grado di esserti effettivamente d’aiuto… e poi decidi di conseguenza. A prescindere dal fatto che tu possa decidere di continuare a farti seguire da questa nutrizionista, o ti rivolga ad ulteriore persona, mi permetto solo di aggiungere un’altra cosa… e questa te la dico da medico quale sono. Sii sincera con la tua nutrizionista, che sia questa od un’altra, perché non conoscere i pregressi di un paziente rende la terapia esponenzialmente più difficile. Se mi arriva un paziente in Pronto Soccorso, che lamenta per esempio mal di stomaco, e non mi dice che in passato ha avuto un’ulcera gastrica, io parto a bomba con una terapia antalgica a base di FANS… e faccio peggio che meglio, perché pur agendo sul dolore come sintomatico, gli danneggio ulteriormente lo stomaco. Se il paziente invece mi avesse detto della sua pregressa problematica, avrei scelto un altro tipo di antidolorifico. Okay, questo è un esempio scemo (ma non surreale, purtroppo, mi è successo veramente…), però spero di aver reso l’idea. Il medico agisce sulla base di ciò che il paziente gli dice, non potendogli leggere nella mente… e il modo in cui agisce, e le scelte terapeutiche che opera, sono fortemente condizionate dalla raccolta anamnestica. Pertanto, se tu ometti delle cose con la nutrizionista, la privi della possibilità di elaborare la strategia terapeutica che sia la migliore possibile perché impostata su di te, personalizzata. Sei naturalmente liberissima di scegliere di dire od omettere ciò che vuoi… ma sii consapevole che il tuo silenzio su certe verità va a tuo discapito da un punto di vista terapeutico.
P.S.= Grazie a te!... Contraccambio l’abbraccio…
Ehhh Veggie, cosa ci vuoi fare, dovremmo semplicemente lasciar perdere, ma come si fa. Le Iene sono un programma iper seguito, e ultimamente sono gli unici a parlare di dca in tv, il che vuol dire che stanno semplicemente definendo l'immagine dei disturbi alimentari nell'immaginario italiano. Che è vergognoso.
Comunque sì, come al solito un servizio del cavolo, mi sorprende che non si siano stancati di dire sempre le stesse cose. Ah no, aspetta, adesso hanno scoperto il binge, waaaaa.
Mi è piaciuta l'intervista, nel senso che mi è piaciuta la ragazza, che ha saputo rispondere in maniera intelligente nonostante le domande della Toffa fossero fatte apposta per ottenedere un certo tipo di risposte.
Per il resto, meh.
Non so con che ID è stato pubblicato il mio commento di prima, comunque ero io ..
A Sybil Vane:
Oh citta, ma ci sei o ci fai?
Te ne rendi conto per lo meno che hai rigirato la frittata, ma l’ha rigirata 2 volte, e sei tornata al punto di partenza?
Te ne rendi conto che affermi di parlare d’altro, ma stai dicendo esattamente le stesse cose che hai affermato nel tuo primo commento?
E io ti potrei riscrivere tutto quello che ti ho già scritto, allora, ma qui altro che muro di gomma, cervello di ghisa proprio!
Pensi che alla gente piaccia sapere la verità sui disturbi alimentari? No. Non gliene frega un cazzo, e comunque non la vogliono manco sapere, perché limitarsi a quelle idiozie dei luoghi comuni è più semplice e più comodo che non aprire gli occhi sulla realtà E tu gli faciliti il compito in questo loro sguazzare nei luoghi comuni, perché ti sei sdata.
La gente non ne capirà una sega, ma chi se ne fotte, bisogna parlare, bisogna urlare, bisogna sputargli in faccia, perché l’unico modo per ottenere qualcosa è rompere i coglioni fino a che non la si ottiene, se veramente ci si crede. Se vogliamo essere ascoltate, bisogna parlare anche quando sembra che non serva a una minchia, perché per gente che parla c’è gente che ascolta. E se ciò vale per le puttanate televisive, altrettanto vale per le nostre verità. Che sono certo ben più toste da digerire, ma che gli dobbiamo ficcare in testa anche a costo di prenderli a calci in culo. Perché sennò poi saranno loro a prendere a calci in culo te, investendoti di cliché e banalità a iosa.
E’ tutto quello che possiamo fare per cercare fino all’ultimo di essere ascoltate: parlare fino a perdere la cazzo di voce, parlare fino allo sfinimento, contrastare così la srtrafottuta gente e questo cazzo di sistema che pretenderebbe di edulcorare anche le malattie.
Parlare nel nostro piccolo, perché sono tante gocce d’acqua che fanno un oceano. E se ognuna di noi portasse la sua goccia, magari lo si farebbe sul serio. E tutta la frustrazione che abbiamo provato quando provavamo a parlare a quella manica di stronzi che non ci ascoltava, non sarebbe più inutile.
Sai cos’è veramente inutile? La gente che si arrende come te.
Non saprei dire per quale stramba associazione mentale ma, leggendo l'ultimo commento di Jonny, mi sono ricordata della scena de I cento passi in cui Peppino Impastato/Luigi Lo Cascio urla "Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo!".
PS. Veggie, è sempre un piacere leggerti, sei una piccola certezza nella mia vita. Grazie.
Manu
@ trappolapertopi2 – Grazie per la tua opinione!... E’ vero, il modo in cui Le Iene parlando di DCA è a dir poco discutibile… E se l’immaginario collettivo sui DCA viene definito da servizio così, non c’è da stupirsi che poi la gente pensa le peggio cavolate su queste malattie… Anch’io ho apprezzato l’intervista di Monica in sé, mi dispiace solo che la Toffa abbia cercato di farla apparire come una bambina deficiente, perché poi mi sa che è quello che è passato alla gente…
@ Jonny – (Anche se il tuo commento non era rivolto a me…) Anch’io penso che parlare a prescindere da tutto sia importante… C’è la possibilità che, comunque, non si venga ascoltate… ma se stiamo zitte, di certo non ci ascolterà nessuno.
@ Manu – Grazie a te per essere sempre qui a leggermi, altroché!... Non ci avevo fatto mente locale, ma adesso che me lo fai notare, effettivamente anch’io ci vedo una certa analogia con “I cento passi”… ^^”
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