Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

domenica 20 marzo 2011

Chiedere aiuto

Riconoscere di avere un DCA non è un qualcosa d’immediato. Al contrario, molto spesso, sebbene consapevoli che il nostro comportamento alimentare è erroneo, neghiamo persino a noi stesse di poter avere un DCA, di poter essere, in un certo qual modo, “malate”.

In alcuni casi non ci sembra che ci sia niente di sbagliato nel nostro rapporto col cibo o nel nostro pattern di pensieri, ma quel che più spesso accade è che, anche se consapevoli di quello che stiamo facendo, pur di portare avanti le sensazioni positive che l’anoressia ci trasmette, ci illudiamo auto-convincendoci che quello che facciamo non avrà poi chissà quali conseguenze sul nostro corpo, che comunque possiamo smettere quando vogliamo e ricominciare ad alimentarci “normalmente”, ignorando quelli che sono i veri bisogni del nostro corpo.

Le persone che ci circondano, ovviamente, molto spesso sono le prime a rendersi conto che c’è qualcosa che non va e cercando di farcelo notare. Molto spesso nella maniera sbagliata, essendo esterni al problema, ma in buona fede, con l’unico intento di darci una mano. Noi stesse, a volte, sentiamo che forse c’è qualcosa che non va e che magari dovremo parlarne con qualcuno.

Il problema, come saprà bene la maggior parte di noi che si sono trovate in questa situazione, è che in fin dei conti pensiamo di “non essere malate abbastanza”. E così temiamo che, parlandone con qualcuno, non saremmo prese sul serio. Pensiamo che se tutti non si precipitano ad aiutarci, significa che ancora non siamo magre abbastanza. Significa che ancora non siamo diventate invisibili abbastanza da poter essere viste.

NO.

Cosa significa esattamente “essere malate abbastanza”? Come si può definire una “malata abbastanza”? Lo si definisce tramite il peso? Tramite il BMI (IMC)? Tramite la taglia dei jeans?

Non ha nessuna importanza se siamo dentro il tunnel dell’anoressia da 3 giorni, da 3 mesi, da 3 anni o da 30 anni. Il punto è che stiamo MALE. Che ci siamo cadute e che tutto quello che in un primo momento ci sembrava di poter controllare è quello che, successivamente, ci si rivolta contro e ci controlla.

Se abbiamo un DCA, noi meritiamo di ricevere aiuto. E dobbiamo chiederlo. Non dobbiamo vergognarci. Non dobbiamo temere di essere considerate “deboli” per questo. Chiedere aiuto quando si è in difficoltà non è segno di debolezza, anzi, è segno di grande forza, responsabilità, maturità e intelligenza.

Perciò, se vi sentite completamente sole, se la vostra vita è un coacervo di scuse, bugie e segreti, se vi sentite stanche di cercare di nascondere il vostro DCA, se piangete chiuse in camera quando nessuno può sentirvi, se desiderate – nell’angolo più remoto della vostra testa e del vostro cuore – che qualcuno si renda conto che c’è qualcosa che non va, che qualcuno si renda conto che state male… non pensate al vostro peso. Non pensate al tempo da cui ci siete dentro. Pensate soltanto che avete bisogno e che meritate di ricevere aiuto. E dovete darvi perciò il diritto di chiederlo. Ci sono tantissime mani tese verso di voi, anche se magari in questo momento non ve ne rendete conto, pronte ad afferrarvi se solo gliene date la possibilità. Pronte a sostenervi durante il duro e difficile percorso sulla strada del ricovero.

Una diagnosi di DCA non è un qualcosa che si “guadagna” quando siamo magre abbastanza o quando si è vomitato un numero sufficientemente elevato di volte. Non è un qualcosa che si “guadagna” quando teniamo un comportamento alimentare errato da un TOT di anni. Semplicemente perchè non è un qualcosa che si “guadagna”.

Il principale problema dell’anoressia è che questa, col tempo, finisce per diventare la nostra identità. Nel momento in cui ci siamo in mezzo, infatti, l’anoressia prova a convincerci e ci promette che solo quando saremo visibilmente sciupate, quando saremo “malate abbastanza”, soltanto a quel punto valiamo qualcosa e necessitiamo di un riconoscimento.

Lasciate che ve lo dica, ragazze: non c’è promessa più deviata, vana e vuota.
Non cadete in questa trappola. Prima chiederete aiuto, più facile sarà iniziare a combattere. Nessuno merita di vivere con l’anoressia. Neanche voi. Voi meritate, viceversa, di sentirvi di nuovo vive. Dovete ricominciare a vivere. Anche se, lo so, la paura più grande sta proprio nel prendersi il rischio di darsi il permesso di vivere davvero. Ma è l’unica cosa che potete fare per voi stesse. L’unica che vale veramente la pena.

13 commenti:

Wolfie ha detto...

Chiedere aiuto è tanto importante quanto difficile. Io ci ho messo molti anni proprio per i vari motivi che vengono elencati in questo post: perchè il mio peso era più o meno normale, perchè la sofferenza dall'esterno non si vedeva ed io mi vergognavo ad ammettere che c'era, perchè mi sembrava un segno di debolezza il chiedere qualcosa a qualcuno, perchè non riuscivo neanche ad immaginare come avrebbe potuto essere la mia vita senza la bulimia che, pur con tutto il suo potenziale distruttivo, aveva una logica ed una coerenza proprie che scandivano la mia vita e, in un certo senso, mi "rassicurava".
Ci ho messo anni ed anni a chiedere aiuto, e non so neanche io come ho fatto, forse ho tirato troppo la corda e quella si è spezzata, all'inizio mi sentivo un fallimento su tutti i fronti, ma col tempo mi sono resa conto che se non avessi trovato la forza (o la disperazione, che poi molto spesso sono strattamente legate tra loro) per chiedere aiuto, a quest'ora molto probabilmente sarei ancora chiusa in bagno, con la testa piena di pensieri ossessivi, e un corpo e una vita rovinati del tutto... sempre che fossi stata ancora viva.
Quando ho chiesto aiuto, anche se all'inizio è stata durissima, in realtà poi è stata la mia rinascita. Non tornerei indietro per niente al mondo. Perchè solo adesso ho una vita, ho affetti ed interessi reali, ho emozioni, ho possibilità... ho un futuro.
Davvero, ragazze, non temete di chiedere aiuto: perchè anche se quando lo fate vi sentite morire, in realtà è proprio quello il momento in cui ricominciate a vivere!!!!!!!!!
Un abbraccione a tutte e in particoare a te, Veggie... grazie per essere sempre qui col tuo blog...

AlmaCattleya ha detto...

Chiedete aiuto ragazze. Non vergognatevi. Vi sembrerà che l'anoressia e la bulimia vi diano forza e sicurezza, ma sono solo promesse vane.
Forse avrete paura, è naturale. E forse vi sentirete di non farcela. Ma è solo l'inizio. Non demordete. Avrete più da guadagnare che da perdere.

Gaetano ha detto...

Grazie, Veggie per aver apprezzato il mio scritto della lettera del 1909 su Web.02 and Something Else di Annarita.

È vero, ci sono sentimenti che sono eterni, ma ironia della sorte, molto spesso sono prigionieri in luoghi impervi, in corpi che , per diverse cause, non hanno i mezzi per trasmetterli perché siano di soccorso in qualche modo. E tu sei una di queste che chiede aiuto, preda di un male che non ha misericordia dei bisogni vitali del corpo. Un male, però, che non è capace di impedirti di gridare per essere soccorsa, almeno con la partecipazione di chi può, ha abbastanza vitalità per trasmettertela in qualche ignoto modo. La vita è un mistero e prende vie ignote.

Pensa invece a chi, a differenza di tutti coloro che soffrono il tuo stesso male, non hanno nemmeno la parola per dire aiuto e si battono soffrendo nella loro interiorità, quasi impazzendo.

Sul tuo conto leggo con piacere ciò che dici di te: «Sono tranquilla, sono casinista. Sono libera, ma so quel che voglio. Sono una che vive il presente e guarda al futuro. Sono un coniglio e sono un leone. Sono lampo e sono tuono. Sono delicata, sono brutale. Sono umile e sono orgogliosa. Sono timida e sono feroce. Sono tenace, sono flessibile. Sono impalpabile, sono concreta. Sono una che va fino in fondo.».

Ecco ciò che conta per arricchire i tuoi tesori interiori che sono simili ad una popolazione, ma di due schieramenti antagonisti, difficili da conciliare. Tuttavia “sei una che va fino in fondo”, non ti arrendi.

Ma se sei così è anche perché il tuo stato anoressico, se da un lato ti cagiona gravami della salute, dall'altro ti attiva una reazione sulla volontà obbligandola a non demordere, ma agendo verso l'esterno a differenza di tanti psicopatici che lottano all'interno della loro interiorità con la bestia da domare. E così sono sempre cupi e non sorridono mai.

Quali i grandi vantaggi, in cambio alle palesi o occulte sofferenze di ogni genere e specie, di tutti coloro che combattono battaglie inverosimili, come te? Di riuscire infine a vincere la “morte” e risorgere in qualche modo peculiare. Ma credi anche che tutti i grandi rivoluzionari della storia, in tanti modi, hanno patito mali che non sempre si sanno attraverso la storia.

Gesù è uno di questi. Egli disse a un tale, dirigendosi a Gerusalemme (Luca, 9,58): "Le volpi hanno le tane e gli uccelli i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha neppure un cuscino dove poggiare il capo!"

Ecco la panacea del “conosci te stesso”, il motto di Socrate. Se la vita fosse piena di delizie e senza gravi ostacoli, non ci sarebbe modo di rivolgere l'attenzione alle cose dell'anima e dello spirito. E quale, dunque, la giusta ragione di vita, godere e basta?

Coraggio, Veggie, non sei sola!

NaturAlì ha detto...

Magica come sempre.

Spero che tu stia bene :)
Ti lascio un forte abbraccio dal profondo del cuore..

Pupottina ha detto...

ciao Veggie
per ogni cosa è così... in amore come in qualsiasi altro problema emotivo... la speranza è che ci sia qualcuno disposto ad ascoltare davvero e a prendesi cura di chi come ultima chance chiede aiuto...
un abbraccio
buon inizio settimana ^_____^

Musidora ha detto...

Ciao, alla fine nn sono riuscita andare alla festa vittoriana... Siti di vestiti ogni tanto li guardo, ma fin ora ho sempre preferito comprarli a mano, però se conosci qualche sito veramente interessante a proposito fammi sapere!!
I coloranti invece gli ho trovati all'Esselunga: giallo, rosso e blu :)
buon inizio di primavera!!
baci

Willow ha detto...

Ho negato per tanto tempo di stare male, di avere un problema, ancor più di avere una malattia e di avere bisogno di aiuto, la sola idea mi terrorizzava. Ora, a distanza di più di un anno, posso dire che questa scelta mi ha salvato la vita, il primo passo che ho fatto è stato scrivere in questo blog, il 24 settembre 2009,ho trovato una mano tesa verso di me e da lì ho iniziato a lasciare entrare uno spiraglio di luce dall'inferno in cui ero precipitata, ho fatto passi avanti, molti passi indietro, ma ho iniziato a muovermi e a mettere in discussione ciò che stavo facendo, la mia vita non vita, tutto questo non avrei mai potuto farlo da sola, chiedere aiuto è fondamentale, la sofferenza non ha peso e non ha età, glielo dicevo oggi alla nuova signora che è arrivata che ha 47 anni e dopo 15 anni di malattia ha deciso di chiedere aiuto, non è mai troppo tardi per farlo!!!!!

Vele Ivy ha detto...

Chiedere aiuto è sempre difficile, forse perchè si pensa che nessuno possa comprendere il problema, e che tutti siano lì solo per giudicare. Però secondo me si può trovare sempre aiuto dalle persone che ci vogliono realmente bene.

Anonimo ha detto...

Ci ho messo 8 anni per sapere che avevo un DCA, senza davvero accorgermi di nulla.Quando un mio ex ragazzo mi disse cosa avevo, che dovevo reagire..non so bene cosa ho provato, ma ho capito.Anche se ancora adesso mi capita di dirmi durante la giornata "io non ho niente" , "mi sono convinta di una cosa che non c'è", "io sto bene" , "è normale stare così a 15-16 anni".Invece non è normale...Più si va avanti, e più la nostra mente si offusca..ci si annulla.Tante volte mi chiedo se sono qualcos'altro oltre alla malattia, mi dico che io sono il mio problema..Per provare a stare meglio dobbiamo capire chi siamo..
Alla fase del chiedere aiuto una volta c'ero arrivata..ma sono tornata sui miei passi, credo.L'ho chiesto, ma non mi è stato dato da chi me lo doveva offrire, nonostante le promesse.
"Nessuno merita di vivere con l’anoressia. Neanche voi." Ricorda che queste parole valgono anche per te, ok?
Ti mando un abbraccio forte, grazie di esserci sempre..e grazie anche per questo post.
Ellie.

Iwillbe ha detto...

Lo so, effettivamente il Gray's è difficilotto da studiare, ma ci hanno consigliato quello in quanto studiamo in inglese.. Anche se penso che a breve ne comprerò uno più fattibile, visto che mi sembra fin troppo lento come studio..
Proverò anche a cercare in biblioteca i libri in italiano che mi hai consigliato, per cercare di velocizzare per quanto possibile :)
Grazie, buona serata, giu

Sonia ha detto...

A volte penso che io non ho chiesto veramente aiuto. Che io sia costretta ad andare dalla psicologa e dal dietologo perchè non ho il coraggio di dire no... però se scrivo qui significa che sto chiedendo aiuto.
Ma chiederlo a chi ci sta attorno è complicato... non riesco a farlo neanche per le banalità (o magari x qualche rpoblema + serio ma mai come l'anoressia). Proprio giovedì ne ho avuto la dimostrazione.
Nella notte ho avuto un calo di pressione, mi girava fortissimo la testa e non riuscivo a dormire, oltre ad avere un senso di nausea(che ho sempre detestato >.<)
Mia madre sa che mi da fastidio se mi sta troppo addosso, mi controlla e quindi non è intervenuta anche se mi ha sentito...
Solo alla mattina sono riuscita a dire che non stavo bene ma solo perchè dovevo saltare scuola...alla fine la dottoressa ha detto che potevo collassare da come avevo la pressione bassa... risultato? 2 ore di flebo -.-" e ogni mattina degli integratori che proprio non mi piacciono (sembra strano ma non mi piacciono perchè sono troppo dolci).
Sul mio diario segreto però ho chiesto aiuto....ma mai nessuno lo ha letto, non l'ho permesso.
Mi ricordo quando l'hanno scorso avevo iniziato a ritornare a mangiare un pochino di più, ma quando ci stavo ricadendo avevo scritto "Aiuto, ti prego, non voglio ritornare anoressica" (anche se nessuno aveva riconosciuto il mio comportamento come anoressia).
Ma poi tutto è andato a rotoli...

Scusate se non riesco ad essere felice, speranzosa.... ma in questo periodo la speranza è la 1° a morire... comunque vorrei condividere una frase che ho sentito in un film (che nn c'entra niente cn dca):
.

Quando non ce la facciamo dobbiamo metterci tutta la nostra voglia di ritornare a vivere... la nostra corsa è per la vita.
Mi faccio pena....una volte non facevo a meno dei punti esclamativi ma adesso.... non trovo proprio il modo di metterli. =(

Veggie ha detto...

@ Wolfie – Grazie a te per essere sempre qui con le tue parole e la tua testimonianza, altroché!... E’ vero, chiedere aiuto è difficilissimo… ma è nel momento in cui lo si fa che si riconosce l’importanza del gesto… e che ci s dà un’altra possibilità… senza mai smettere di credere nelle nostre possibilità di successo…

@ AlmaCattleya – Ti quoto in pieno!...

@ Gaetano – Ti ringrazio tantissimo per essere passato di qui e per le tue parole…

@ .Alice – Ehilà, chi si risente!... Sono felice di leggerti di nuovo, .Alice… sei un po’ sparita dal tuo blog, ma io spero che sia perché stai meglio e non hai più bisogno di sfogarti perché la tue vita è ora costellata di cose positive… Ti abbraccio fortissimo…

@ Pupottina – Un abbraccio forte forte anche a te…

@ Musidora – Di siti per l’abbigliamento gotico io conosce questo: http://www.kinkyangel.co.uk/ , che secondo me non è affatto malaccio o, quantomeno, ha molto assortimento… Ovviamente è in Inglese (sia mai che facciano qualcosa di decente anche in Italia, eh, no, per carità…), ma non credo che tu abbia problemi con l’Inglese, quindi… ^__-

@ Aisling – Mai dire mai… perché non si sa mai. Io penso che, se veramente sia vuol fare una cosa, ogni giorno sia buono per cominciare… l’importante è non rimandare, battere il ferro, farlo subito, prima che ci venga di rimandare… Perché se davvero vogliamo fare una cosa troveremo un modo. Altrimenti, troveremo una scusa… Di passi avanti e indietro ne facciamo tutte, credo sia inevitabile nel corso di una vita… l’importante è non scoraggiarsi, essere consapevoli che i traguardi raggiunti non vengono meno solo perché si ha una ricaduta.. si tratta di rimettersi in piedi e riprendere a camminare, esattamente da dove eravamo rimaste… e, forse, con qualcosa di nuovo che abbiamo imparato, una nuova arma da usare in questo difficile combattimento… E prima si chiede aiuto meglio è, perché più saranno le possibilità che ci si apriranno di fronte…

@ Vele/Ivy – Chi ci vuole bene ci sosterrà sempre nel percorso di ricovero… bisogna solo imparare ad accettare il fatto che è una strada che, prima o poi, è necessario iniziare a percorrere…

Veggie ha detto...

@ Ellie – Mi dispiace davvero tanto che tu abbia trovato le persone sbagliate all’inizio del tuo percorso di ricovero… so quanto un’esperienza negativa, specie se iniziale, possa essere un brutto colpo… Ma una persona sbagliata è solo UNA… Perciò, non arrenderti: prova e riprova ancora fino a che non avrai trovato chi fa al caso tuo… e solo allora avrai valide armi per combattere davvero… Perché, no, hai ragione, non è normale vivere così a 15-16 anni (a nessuna età lo è!...)… e tu hai tutto il diritto di combattere col sostegno delle persone giuste per riappropriarti a poco a poco della tua vita, scoprire chi sei e cosa veramente vuoi dal futuro…

@ Iwillbe – Penso che un’integrazione possa essere un’ottima cos… anche perché l’importante è sapere i concetti, una volta che hai chiari quelli, puoi esprimerli in qualsiasi lingua ragionandoci su…

@ Sonia – Hai ragione, già il tuo scrivere qui è un modo di chiedere aiuto… ed è ovvio che farlo con chi ci sta intorno sia più complicato… Però io non credo che tu vada da psicologo e dietologo semplicemente perché non sei capace di dire di no… Perché chi non è capace di dire di no vuol dire che ha poca forza di volontà… Ma per perseguire un comportamento anoressico ci vuole un’enorme forza di volontà… e questa è la dimostrazione che tu la forza di volontà ce l’hai, dunque… Perciò, se davvero non avessi voluto, saresti stata capacissima di opporti… Scrivi che ti senti confusa e priva di speranza, ma in realtà sai benissimo cosa vuoi, poiché l’hai palesemente scritto, sia sul tuo diario segreto che qui: "Aiuto, ti prego, non voglio ritornare anoressica"… l’hai detto tu, Sonia. È questo che vuoi. Perciò, anche se ti sembra di non essere del tutto convinta riguardo la psicoterapia e la dieta, tu continua comunque il tuo percorso… molto spesso, soprattutto nei primi tempi, è l’anoressia stessa che ci fa pensare che il nostro percorso sia quello sbagliato… Ma in realtà, col tempo, è quello che si rivelerà più remunerativo. Perché stiamo camminando in direzione opposta all’anoressia… ed è quello che dobbiamo continuare a fare!... E questo è il solo punto esclamativo da mettere.
P.S.= Bellissima la citazione del film… da che film l’hai presa?...

 
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