Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

venerdì 30 settembre 2011

Trovare la radice

Non è mai facile capire da che cosa sia determinata e causata l’anoressia.

Trattandosi di un sintomo multifattoriale, in effetti, le cause determinanti sono molteplici, e per la maggior parte sommerse. Occorre un lungo e duro lavoro d’introspezione su noi stesse per risalire all’origine di un DCA, e questo può essere estremamente difficile e logorante, poiché ci pone di fronte ad aspetti del nostro passato e della nostra personalità che non vogliamo vedere ed accettare, e che sviluppare l’anoressia ci ha per l’appunto permesso di coprire.

Eppure, penso che sia un “percorso a ritroso” parimenti necessario per andare avanti nella strada del ricovero. Proprio così, ragazze: tornare indietro per poter andare avanti. Perché tornare indietro ci permetterà di prendere la rincorsa. Del resto, è noto che per capire le ragioni del male bisogna ritornare all’origine.

Come riuscire dunque a capire quali sono state le cause e gli eventi scatenanti l’anoressia? Ovviamente non esiste un libretto delle istruzioni, anche perché ogni persona (ed ogni anoressia) è una storia a sé, tuttavia voglio provare ad offrivi delle semplici strategie, nella speranza che queste possano servirvi come spunto di riflessione per rielaborare il passato e cercare d’individuare quello che può stare alla base dell’anoressia.

1) Parlatene. Parlate con qualcuno del vostro DCA. Che sia uno psicoterapeuta, un dietista, un’amica, i vostri genitori… chiunque. Se è una persona di cui sapete di potervi fidare, va bene chiunque. Non tenete i vostri pensieri chiusi dentro di voi, ma esternateli. Raccontate la vostra storia e la vostra interiorità. Questo vi darà modo di rielaborare la vostra esperienza e di vedere più a fondo, magari anche grazie agli input che la persona con cui state conversando sarà in grado di restituirvi.

2) Scrivetene. Va bene un diario, un quaderno, un documento Word su un computer. Ogni qualvolta vi viene in mente qualche pensiero relativo al vostro DCA, mettetelo nero su bianco. Questo vi aiuterà a fare introspezione e ad essere sincere con voi stesse riguardo al vostro vissuto e ai vostri sentimenti. Poi, qualche giorno più tardi, rileggete quello che avete scritto e provate a ragionarci su.

3) Ricordate. Cercate di aprire le porte che in passato vi siete chiuse alle spalle per il timore di quello che vi stava dietro. Aprite quelle porte e cercate di ricordare senza farvi travolgere dal ricordo. Ispezionate, scandagliate il vostro passato alla luce della vostra attuale esperienza e consapevolezza. Vedrete che sarete capaci di trovare utili tracce.

4) Lasciate andare la paura. La paura è controproducente, induce a piangersi addosso, chiude in se stesse e non permette di arrivare da nessuna parte. Ricordatevi che non avete niente da temere, perché nel momento in cui avete deciso di combattere l’anoressia, siete già sulla strada della vittoria.

5) Non fissatevi. Non andate a ricercare qualcosa in particolare, e non aspettatevi di trovare tracce in maniera rapida e semplice. L’introspezione è tutto un lavoro di gomito. Bisogna sudare, ma bisogna anche capire quando è il momento di tirare il freno e pensare ad altro. Questo non annulla il lavoro che avete in precedenza compiuto: una volta recuperate le energie, potrete riprendere a lavorare su ciò che avevate lasciato in stand-by.

6) Trovare la radice dell’anoressia è importante, ma non dimenticate che è molto più importante concentrarvi sulla vostra battaglia quotidiana. Quello che potete fare per voi stesse e che vi proietterà nel futuro, è quello che fate oggi.

7) Non sottovalutatevi. Non sottostimate le vostre capacità. Non pensate di non essere in grado di vederci chiaro o di ragionare. Potete arrivare al cuore di tutto, se solo riuscite a tirare fuori abbastanza determinazione per continuare a scavare e abbastanza coraggio per affrontare il vostro passato.

8) Siate consapevoli che quello che troverete nel vostro percorso d’introspezione alla ricerca delle radici dell’anoressia, molto spesso non vi piacerà affatto. Ma affrontare quello che è stato è l’unica cosa che vi permetterà e vi aiuterà ad andare avanti nella strada del ricovero.

14 commenti:

AlmaCattleya ha detto...

A volte mi chiedo se indagare a fondo per cercare il vero problema non sia debilitante quanto il problema stesso.
Mi spiego: cercare la radice potrebbe andare bene per un po', ma poi non bisogna dimenticare la vita quotidiana, non bisogna dimenticarci di viverla.
Credo sia questa la vera sfida. Magari all'inizio può essere faticoso perché non si è abituati, ma poi cercando di essere presente in quell'attimo, soprattutto quando ci si sente in balia di ciò che ci fa stare male, dopo un po' ci si accorge che piano piano si migliora e alla fine le cose divengono facili.
Se dico questo è perché, per un motivo o un altro che non vi sto spiegare, anch'io avevo qualcosa che sembrava insormontabile quindi non è che parlo a vanvera.

Wolfie ha detto...

Io penso che ricercare l’origine del dca sia importante. Poi una vera origine non ci trova mai, perché in fondo ci sono tante origini, tante piccole cose che messe insieme hanno fatto scoppiare il dca, cose che magari non riusciremo mai ad individuare tutte quante, però credo sia importante lavorarci, perché capire quali situazioni ci hanno “deviato” portandoci verso la strada del dca è importante affinché, nel momento in cui in futuro dovessimo ritrovarci nelle stesse situazioni, non ricommettermo gli stessi errori e non ci ritroveremo al punto di partenza, con l’unico desiderio di controllare il cibo nella vana sensazione illusoria di poter così controllare tutto.
Io sono fortunata perché ho una psicologa che mi segue, mi giuda e mi aiuta nel mio lavoro d’introspezione, sicuramente di cose ne ho capite tante, e altrettante ne ho ancora da capire, perché se fossi arrivata a meta non avrei ancora forze interiori che ogni tanto mi spingono verso quella strada tanto sbagliata, perciò continuo a guardarmi dentro e ad andare avanti, e spero che in futuro le cose continueranno sempre a migliorare!!!!!!!

(Mai più)Enigma ha detto...

Io ho finalmente capito i motivi che mi hanno portata a sviluppare il disturbo alimentare.
Ora non voglio più aver bisogno della malattia.

Sono pronta ad uscirne e stavolta non torno più indietro^_^

Grazie del commento!
Un abbraccio

kjk ha detto...

ciao! grazie per essere passata da me! :)
ma una volta capiti i motivi come si superano? a me manca lo "step" successivo...sono una frana...-.-'''
in ogni caso grazie per gli stimoli sempre positivi che lasci nel tuo blog! ti abbraccio <3

Anonimo ha detto...

Quando soffrivo di attacchi di panico quotidiani i dottori continuavano a dirmi che trovarne la causa non aiutava a vincerli ... ripensando a questo e all'anoressia e bulimia mi vengono in mente tante di quelle cause che a volte mi dico "ma chi me lo fa fare? Tanto non ne uscirò mai". Ecco, questa stessa frase fa già parte della "radice".

Pupottina ha detto...

buon lunedì Veggie

^_________^

se il problema c'è, bisogna sempre trovare un modo per risolverlo... a partire dal problema di matematica sui banchi di scuola che sembrava impossibile, ma che aveva sempre la sua soluzione... lo stesso bisogna fare nella vita, anche se è più difficile, anche a costo di copiare dal compagno di banco ;-).... bisogna chiedere aiuto, trovare la persona giusta, ma non solo ... bisogna che noi diventiamo la persona giusta
un abbraccio

Carolìn ha detto...

Ti abbraccio,Veggie.

La Ely ha detto...

Ho da poco iniziato anch'io, per altri problemi, ad andare da uno psicanalista e farò sicuramente tesoro di questi tuoi consigli.
Guardarsi DAVVERO dentro non per compiangersi, ma in modo costruttivo è davvero un lavoro duro, ma la volontà di guarire, di trovare il famoso interruttore da accendere nei momenti bui, è più forte del dolore contingente. Oggi più che mai ti abbraccio Veggie, e mi fa piacere specchiarmi nelle tue parole...

Sonia ha detto...

ho cercato molte volte di capire cosa ha originato in me l'anoressia... e quando arrivavo alle conclusioni (ipotetiche) dicevo che non era vero, che era impossibile che fosse x quel motivo....
infatti ultimamente non mi pongo tanto il problema perchè so che alla fine nego tutto... non so, è una reazione spontanea... forse perchè l'anoressia stessa non me lo vuole fare riconoscere.

Ilaria ha detto...

un abbraccio, Veggie **

Anonimo ha detto...

Ciao Veggie, scusami se magari ti ho fatta preoccupare con il mio silenzio, sono solo molto occupata con la scuola e non trovo il tempo per commentare i blog, ma solo di leggerli (ho bisogno di parecchio tempo per riflettere,ed organizzare una risposta). Ti mando un grandissimo abbraccio :)
Ellie.

Veggie ha detto...

@ AlmaCattleya – Tu non parli mai a vanvera, non temere… Sono d’accordo con te, come ho scritto al punto 6 della lista. Penso sia importante imparare ad equilibrare le 2 cose: capire cose ci ha fatto stare male in passato, per affrontarlo e non permettergli che ci rovini anche il presente, e al contempo lavorare ad oggi su quello che possiamo fare per il nostro futuro, integrando armonicamente le 2 cose…

@ Wolfie – I nodi da sciogliere inevitabilmente ci sono… ed è pure vero che s’impara dai nostri errori… è così che poco a poco si trova la giusta strada per andare avanti… lontane quanto più possibile dal DCA. Sì che ne hai fatti di progressi, e tanti ne farai ancora… perché questa strada ormai l’hai intrapresa… e chissà quando finisce… ma quel che conta è che tu ora ci sta dentro…

@ (Mai più)Enigma – Non sai quanto sono fiera di te nel leggere una cosa del genere!... Ti ricordi quando mi dicevi che secondo te non era necessario scandagliare il passato ma cercare solo di puntare al futuro, e io dissentivo?... Ecco, penso che adesso tu abbia capito il perché di quel dissenso, non volevo fare la bastian contraria… E perciò, vedi, è proprio ora che hai capito i perché che puoi lasciarti alle spalle la malattia senza avere più alcun bisogno di quest’appoggio malato… Ingrana la quinta e vai sempre avanti così, tesoro mio… la marcia indietro non è neanche contemplata.

@ kjk – Non sei affatto una frana… è che la vita non è un film né un libro, e la comprensione non basta alla risoluzione, per quanto sia comunque un primo importantissimo passo… Non so se sei seguita da una psicoterapeuta, comunque, se è così, ti consiglierei di parlarne con lei, che credo sia la persona più adatta per aiutarti a compiere il passo successivo, data la sua competenza professionale: prendete in esame insieme i punti di partenza cui sei arrivata, e provate ad elaborare una strategia per poter andare avanti a partire da lì… perché non devi farlo da sola, hai bisogno di qualcuno che ti tenga per mano e ti sostenga in questo percorso… e che ti indirizzi nella giusta maniera, onde continuare ad andare sempre avanti…

@ Isibéal – Non entro in merito agli attacchi di panico, di cui per fortuna non ho mai sofferto, perché mi rendo conto di non avere né competenze né vissuti tali da poter dire qualcosa di valido al riguardo… In linea più generale, io penso che l’introspezione sia sempre d’aiuto. Certo, non è una bacchetta magica: non è che se vengono fuori alcune delle cause che hanno scatenato il DCA, ciò non significa che è bello che risolto solo perché hai capito parte dei motivi per cui è insorto… Però significa che hai del materiale su cui puoi lavorare. Materiale da rielaborare. Che, perché no?!, può darti una mano ad andare avanti. E in quanto al “chi te la fa fare”… te stessa. Perché hai tutto il diritto di riprenderti in mano la tua vita, libera da vane ossessioni…

@ Pupottina – L’hai detto come meglio non avrei potuto… “bisogna diventare noi la persona giusta”… assolutamente vero. Ti stimo…

@ Carolìn – Anch’io, tesoro… Forte forte…

@ La Ely – In bocca al lupo per la psicanalisi, innanzitutto!... Penso sia un’esperienza molto importante e costruttiva, se la si affronta nella giusta maniera… per cercare di scappare da un malessere… e per ritrovare noi stesse…

@ Sonia – Sì, Sonia, credo proprio tu abbia ragione: l’anoressia tende a fregarti, a non farti credere ciò che è la verità… perché, lo so, è difficile da affrontare, negare è molto più semplice… Ma tu continua a scavarti dentro. Continua a scandagliare. Stai facendo la cosa giusta… e non ti devi fermare. Poco a poco scoprirai sempre più tasselli da rimettere insieme nel suo puzzle… e quando il quadro ti sarà più chiaro, sarai anche capace di sgamare con più esattezza le bugie cui ora l’anoressia ti vuol far credere…

@ Ilaria – Anche a te… e bello stretto, pure.

@ Ellie – Non ti preoccupare, Ellie, l’importante è sapere che stai bene… Metticela tutta con la scuola, eh!... ai che sei forte!...

Rose ha detto...

Ciao Veggie :)
..è sempre interessante quello che scrivi e lo ocndivido, del resto si sente dal tono che usi e dall'amore che meti in questo blog quanta sia stata la tua sofferenza in passato e poi la gioia rovata nel risollevarti per vincere il tuo problema...

Io non sono affetta da anoressia, ma da dag(disturbi di ansia generalizzata) e ho cominciato da un mese un percorso di terapia da uno psicoterapeuta per riprendere in mano la mia vita e la mia serenità e sto trovando utile il lavoro di itrospezione su me stessa. Per poter andare avanti è necessario innanzitutto riconoscere la difficoltà, accettare u aiuto e poi darle un nome, capire le ragioni (anche se nn tutte, perchè solo molteplici e altre sommerse)..è necessario guardarsi dentro e capirsi, distruggersi in alcuni tratti sbagliati per poi ricostruirsi...sono d'accorso anche sull'equilibrio che deve esserci tra il guardasi indietro e il guardare avanti concentrandosi sul presente!!!
Difficoltà psicologiche come i dca, attacchi panico, ansia ecc...mettono a nudo la fragilità dell'uomo bisognoso di amore, ma poi rivelano la forza che una persona ha dentro se stessa per reagiree ricomiciare a vivere scoprendo la belleza della vita.

Un saluto a tutte e coraggio!!!Forza che insieme si è più forti :)

Veggie ha detto...

@Rose – Ciao Rose, benvenuta, ti ringrazio per essere passata di qui ed aver lasciato il tuo commento… Sono molto d’accordo con quello che hai scritto, penso che la psicoterapia sia un ottimo modo per lavorare su noi stesse, essendo indirizzate da persona competenti, in maniera tale da capire cosa non va dentro di noi e provar a sciogliere i nodi delle cose che per tanto tempo ci hanno fatte stare male… Posso solo immaginare quanto anche la tua battaglia quotidiana sia difficile, ma leggo nelle tue parole una gran forza interiore, e sono certa che riuscirai a realizzare ogni tuo obiettivi… metticela tutta e non mollare!... Io sono con te!...

 
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