Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.
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venerdì 22 febbraio 2013

10 cose che le "pro ana/mia" non vi dicono: perplessità & spiegazioni

Alcuni giorni fa, Anna ha lasciato un commento al mio post “10 cose che le pro ana/mia non vi dicono”, esternando le sue perplessità relative a primi 7 punti della lista che avevo riportato in quel post.
In un primo momento, avevo pensato semplicemente di lasciarle una risposta in calce a quanto lei aveva scritto; dopodiché però mi è sovvenuto che le perplessità sollevate da Anna potrebbero essere comuni anche ad altre lettrici, quindi ho pensato che sarebbe stato meglio farne un post in maniera tale da poter approfondire le tematiche che Anna ha affrontato nel suo commento, e chiarire i dubbi sollevati. In questo modo, posso rispondere non solo ad Anna, ma anche a tutte le persone che, leggendo il post succitato, potrebbero avere i suoi stessi dubbi al riguardo, e posso farlo in maniera più estesa ed esaustiva, con le dovute spiegazioni scritte a modino, senza dovermi limitare alla brevità di un commento.

Dunque, stante le medesime premesse che avevo inserito in testa al post in questione (che vi consiglio di leggere o di rileggere, perché sennò non ci capite nulla in quello che segue), passo a riportare il commento di Anna punto per punto, cui seguiranno le mie relative risposte.

Anna ha detto… 
[…] 
1) sono d accordo con l’ultima parte del tuo commento, però è vero che ci sono dei cibi ingrassanti, che non servono al nostro corpo se non a farci ingrassare; ad esempio cioccolata, caramelle e cose di questo genere (me ne vengono in mente alcuni ma non voglio scrivere marche). 
2) accelerare il metabolismo no, ma far sentire pieni, o far andare spesso in bagno si... 
3) il corpo, in realtà, inizia a mangiare se stesso solo a livelli avanzati, ma all’inizio soprattutto è giusto mangiare il meno possibile per perdere peso, sottolineo che il meno possibile non vuol dire digiunare, perché quello ucciderebbe il metabolismo. 
4) a parte che dipende bere cosa... tipo non bere cose gassate o cose alcoliche aiuta molto a dimagrire, per quanto riguarda l’acqua se si beve troppo o troppo in fretta ci si sente gonfi e quindi "pesanti" e si può scambiare per "ingrassamento"... 
5) bè dipende dalle conseguenze. 
6) non aiutano a dimagrire, non in modo giusto, ma è vero che perdendo liquidi ecc si tiene, più o meno, sotto controllo il peso (più o meno). 
7) quando, anni fà, vomitavo anche 8 volte al giorno, mi è capitato di vomitare sangue, non sono mai finita all’ospedale o sono morta per questo, anzi un medico mi disse che poteva dipendere da molte cose... 
[…]” 

E dunque, altrettanto punto per punto, le mie risposte.

1) Per quanto possa sembrare strano, anche cibi come caramelle e cioccolata, se consumati con moderazione (perché è ovvio che se una mangia 10 chili di cioccolata al giorno ingrassa, grazie al cazzo!...), hanno effetti benefici (e non ingrassanti) sul nostro organismo. Giusto per riprendere l’esempio che Anna ha citato, la cioccolata è una delle maggiori fonti di antiossidanti (soprattutto flavonoidi e catechine) di derivazione alimentare per il nostro organismo. Uno studio pubblicato nel 2012 sull’American Journal of Clinical Nutrition dimostra come assumere 28 grammi di cioccolata al giorno, in 7 giorni riduca significativamente i livelli di colesterolo senza far aumentare il peso… alla faccia del cibo ingrassante!...

2) Il fatto che una persona possa sentirsi piena o vada spesso in bagno perché ha bevuto tazze su tazze di thè verde, non smuove comunque d’una virgola il suo metabolismo… anzi, se una persona va spesso in bagno, perde un sacco di liquidi, il che è particolarmente pericoloso per il rischio di disidratazione… e tutto ciò senza che il metabolismo si sia velocizzato nemmeno un pochino.

3) E’ luogo comune che il nostro corpo inizi a “mangiare se stesso” solo a livelli di denutrizione avanzati. Ripeto: è luogo comune. Ma non è assolutamente vero. La verità è che il corpo comincia a mangiare se stesso già dopo 24 ore di digiuno o alimentazione estremamente ridotta, come mostrano degli studi condotti già negli anni ’50. A tal proposito, ecco cosa dice uno dei libri su cui ho studiato quando preparavo l’esame di Patologia Generale:

(click sull'immagine per ingrandirla) 

(il libro in questione è il Walter & Israel per gli “addetti ai lavori…)

Se vi andate a leggere la parte che va sotto il titolo di “Adattamenti metabolici precoci…” vedrete che, in termini più specialistici, spiega esattamente quel che ho appena scritto.
E, a proposito del metabolismo, ciascuna di noi ha un metabolismo settato per mantenere quello che è il proprio peso biologico, il cosiddetto “set-point” di peso. Per cui, ogni qualsiasi alterazione quantitativa dell’alimentazione, ogni qualsiasi riduzione, determina in risposta automatica uno slittamento verso il basso del metabolismo stesso, il cui scopo è quello di mantenere l’omeostasi dell’organismo, ovvero il set-point ponderale.

4) Pardon, qui effettivamente sono stata imprecisa, l’ho dato per scontato, ma in effetti avrei dovuto scrivere “non bere acqua”, perché è all’acqua che mi riferivo quando ho scritto il post. In ogni caso, molto banalmente: anche se salgo sulla bilancia con un mattone in tasca peso di più. Questo non vuol dire che il mattone in tasca mi abbia fatta ingrassare. E’ ovvio che se mi peso, poi bevo 2 litri d’acqua in un minuto, e poi salgo sulla bilancia di nuovo, peserò di più… ma questo non vuol dire che sono ingrassata. Allo stesso modo, il viceversa: se sto una giornata senza bere, mi disidrato quindi peso di meno perché ho perso liquidi. Ma non sono dimagrita. Non confondete la disidratazione col dimagrimento!

5) Infatti. Io stessa ho scritto che certe conseguenze sono reversibili, ed altre no. Purtroppo, quelle irreversibili sono in genere le più gravi.

6) Tutto il contrario. Se una persona perde liquidi, si DISIDRATA. Nient’altro. La “massa grassa” rimane assolutamente invariata. In questo modo il peso non viene tenuto affatto sotto controllo, perché la persona non riesce più a capire se il suo calo è dovuto ad un’effettiva perdita di “massa grassa” conseguente alla restrizione alimentare, o se invece è dovuto semplicemente ad una perdita di liquidi. Ciò si ricollega al discorso che facevo al punto numero 4, a proposito del bere acqua: i lassativi favoriscono l’evacuazione, è l’evacuazione è sempre accompagnata da una significativa perdita di liquidi, per cui il verdetto della bilancia è effettivamente che la persona ha perso peso, ma la bilancia non è in grado di discriminare che cosa si è allontanato dall’organismo, per cui quello che succede in realtà è che la persona pesa di meno perché ha perso liquidi. Ed elettroliti. Il lassativo, al pari del vomito autoindotto, è il modo migliore per perdere elettroliti, tra l’altro, così, per la cronaca. Soprattutto il potassio. La carenza di potassio, oltre a provocare fastidiosi crampi muscolari, rappresenta la prima causa di morte per infarto nei giovani. Così, per la cronaca.

7) Se una persona ha mangiato solo pomodori e poi vomita, è ovvio che il rosso che vedrà sarà quello dei pomodori. Ma dato che è impossibile esserne sicuri al 100% (e se oltre ai pomodori si fosse procurata anche una lesione?) non lo si può dire con certezza. Ergo, una visitina in Pronto Soccorso è l’unico modo per sapere come stanno veramente le cose.
E, tra parentesi, un medico che, quando tu vomiti 8 volte al giorno, si limita a dirti che se vedi rosso nel vomito può dipendere da parecchie cose, anziché indirizzarti su un percorso di ricovero, meriterebbe come minimo di essere radiato dall’albo. (O, nella mia personale versione, pestato a morte – ma dice che non sta bene…)

Okay, spero di essere stata sufficientemente chiara ed esauriente. Ad ogni modo, per ogni qualsiasi altro chiarimento su questi punti, o per qualsiasi altra perplessità, lasciatemi pure un commento!

venerdì 30 settembre 2011

Trovare la radice

Non è mai facile capire da che cosa sia determinata e causata l’anoressia.

Trattandosi di un sintomo multifattoriale, in effetti, le cause determinanti sono molteplici, e per la maggior parte sommerse. Occorre un lungo e duro lavoro d’introspezione su noi stesse per risalire all’origine di un DCA, e questo può essere estremamente difficile e logorante, poiché ci pone di fronte ad aspetti del nostro passato e della nostra personalità che non vogliamo vedere ed accettare, e che sviluppare l’anoressia ci ha per l’appunto permesso di coprire.

Eppure, penso che sia un “percorso a ritroso” parimenti necessario per andare avanti nella strada del ricovero. Proprio così, ragazze: tornare indietro per poter andare avanti. Perché tornare indietro ci permetterà di prendere la rincorsa. Del resto, è noto che per capire le ragioni del male bisogna ritornare all’origine.

Come riuscire dunque a capire quali sono state le cause e gli eventi scatenanti l’anoressia? Ovviamente non esiste un libretto delle istruzioni, anche perché ogni persona (ed ogni anoressia) è una storia a sé, tuttavia voglio provare ad offrivi delle semplici strategie, nella speranza che queste possano servirvi come spunto di riflessione per rielaborare il passato e cercare d’individuare quello che può stare alla base dell’anoressia.

1) Parlatene. Parlate con qualcuno del vostro DCA. Che sia uno psicoterapeuta, un dietista, un’amica, i vostri genitori… chiunque. Se è una persona di cui sapete di potervi fidare, va bene chiunque. Non tenete i vostri pensieri chiusi dentro di voi, ma esternateli. Raccontate la vostra storia e la vostra interiorità. Questo vi darà modo di rielaborare la vostra esperienza e di vedere più a fondo, magari anche grazie agli input che la persona con cui state conversando sarà in grado di restituirvi.

2) Scrivetene. Va bene un diario, un quaderno, un documento Word su un computer. Ogni qualvolta vi viene in mente qualche pensiero relativo al vostro DCA, mettetelo nero su bianco. Questo vi aiuterà a fare introspezione e ad essere sincere con voi stesse riguardo al vostro vissuto e ai vostri sentimenti. Poi, qualche giorno più tardi, rileggete quello che avete scritto e provate a ragionarci su.

3) Ricordate. Cercate di aprire le porte che in passato vi siete chiuse alle spalle per il timore di quello che vi stava dietro. Aprite quelle porte e cercate di ricordare senza farvi travolgere dal ricordo. Ispezionate, scandagliate il vostro passato alla luce della vostra attuale esperienza e consapevolezza. Vedrete che sarete capaci di trovare utili tracce.

4) Lasciate andare la paura. La paura è controproducente, induce a piangersi addosso, chiude in se stesse e non permette di arrivare da nessuna parte. Ricordatevi che non avete niente da temere, perché nel momento in cui avete deciso di combattere l’anoressia, siete già sulla strada della vittoria.

5) Non fissatevi. Non andate a ricercare qualcosa in particolare, e non aspettatevi di trovare tracce in maniera rapida e semplice. L’introspezione è tutto un lavoro di gomito. Bisogna sudare, ma bisogna anche capire quando è il momento di tirare il freno e pensare ad altro. Questo non annulla il lavoro che avete in precedenza compiuto: una volta recuperate le energie, potrete riprendere a lavorare su ciò che avevate lasciato in stand-by.

6) Trovare la radice dell’anoressia è importante, ma non dimenticate che è molto più importante concentrarvi sulla vostra battaglia quotidiana. Quello che potete fare per voi stesse e che vi proietterà nel futuro, è quello che fate oggi.

7) Non sottovalutatevi. Non sottostimate le vostre capacità. Non pensate di non essere in grado di vederci chiaro o di ragionare. Potete arrivare al cuore di tutto, se solo riuscite a tirare fuori abbastanza determinazione per continuare a scavare e abbastanza coraggio per affrontare il vostro passato.

8) Siate consapevoli che quello che troverete nel vostro percorso d’introspezione alla ricerca delle radici dell’anoressia, molto spesso non vi piacerà affatto. Ma affrontare quello che è stato è l’unica cosa che vi permetterà e vi aiuterà ad andare avanti nella strada del ricovero.

venerdì 26 agosto 2011

10 cose che le "pro-ana/mia" non vi dicono

Premetto che non lavoro in un negozio d’abbigliamento o in una profumeria, non sono una modella, e il mio lavoro non richiede alcun peso in particolare. Non faccio parte di una qualche strana setta che venera l’aumento di peso. Non vengo pagata per quello che scrivo su questo blog. Non voglio mettere paura o fare a moralizzatrice. E studio Medicina all’università. In altre parole: non ho alcuna ragione per mentire su quello che sto per scrivervi, e ho delle conoscenze mediche di base che mi permettono di spiegare in maniera attendibile quanto scrivo. Ve lo giuro.

Dunque, vediamo di mettere in luce alcuni aspetti, ovvero 10 cose (tratte proprio da un blog pro-ana che, per ovvi motivi, non linkerò) che le ragazze che si autodefiniscono “pro-ana/mia” vogliono far passare per vere, ma che in effetti sono vere.. BUGIE!

1) Ci sono alcuni cibi che sono “ingrassanti”, ed altri no, perciò bisogna mangiare solo questi ultimi.
Magari fosse vero! La verità è che ogni cibo apporta un certo quantitativo di calorie ma, soprattutto, di nutrienti. È a questi ultimi che bisogna dare una particolare attenzione. La dieta giornaliera dev’essere bilanciata tra carboidrati (60%), proteine(30%), lipidi (10%), vitamine, fibre e sali minerali. Sono tutti necessari affinché il nostro corpo lavori correttamente. Tutti i cibi sono “ingrassanti” se assunti in dosi eccessive, e assolutamente necessari e salutari se mangiati nelle giuste quantità.

2) Bere thè (soprattutto il thè verde) accelera il metabolismo.
Il thè è indubbiamente una buona bevanda, anche perché (specie la qualità “thè verde”) contiene un discreto quantitativo di antiossidanti. Contiene teina, che è un blando eccitante, ma questo non significa che acceleri il metabolismo!

3) Bisogna cercare di perdere peso quanto più rapidamente possibile, quindi ogni giorno bisogna cercare di mangiare quanto meno possibile.
Perdere tanto peso in poco tempo comporta una perdita di massa muscolare e non di tessuto adiposo. Quello che si ottiene non è quindi DIMAGRIMENTO ma EMACIAZIONE. Il corpo, sprovvisto di cibo, inizia a nutrirsi di se stesso. Inoltre, una rapida perdita di peso sfasa il metabolismo, con il che poi basterà mangiare pochissimo per riprendere rapidamente tutto il peso perso.

4) Non bere aiuta a dimagrire più in fretta.
Non bere aiuta unicamente a disidratarsi. Comporta, oltre a rovinare la pelle, perdita di elettroliti essenziali al corretto funzionamento del nostro organismo.

5) Le conseguenze fisiche di un DCA sono reversibili nel momento in cui si ricomincia a mangiare normalmente.
Niente di più falso. E parlo per esperienza personale. Certo, alcuni aspetti possono essere reversibili, ma i danni veri e seri che la restrizione alimentare provoca al nostro corpo non tornano indietro.

6) Vomitare, usare lassativi e diuretici aiuta a tenere il peso sotto controllo.
La prima digestione comincia nella bocca. Nel momento in cui deglutite, parte di essa è già avvenuta. Quindi, nel momento in cui compiete una delle 3 azioni sopraelencate, tutt’al più eliminate un terzo, o, proprio al massimo, la metà di quello che avete ingerito. Anche perché nel momento in cui il cibo raggiunge il vostro colon, è già stato completamente digerito, per cui… tutto quello che perdete prendendo lassativi sono liquidi, acqua. Senza parlare ovviamente di tutte le altre conseguenze fisicamente deleterie che fare uso di queste tre tecniche di purging può avere. Tanto per fare un unico esempio, la disidratazione conseguente stimola ipotalamo e reni a scambiarsi una serie di segnali ormonali che inducono i tubuli renali a operare ritenzione idrica, innescando un circolo vizioso.

7) Quando vomitate, non assumete precedentemente cibi rossi, perché così non potrete capire se il rosso che vedete nel vomito è dovuto al cibo o al fatto che state sanguinando perché avete lacerato o lesionato qualche struttura fisica.
Se siete fortunate, nel momento in cui vedete del rosso nel vomito, avete appena il tempo per raggiungere il reparto di emergenza chirurgica in ospedale. Ma non c’è bisogno di vederlo per sapere che avete bisogno d’aiuto. Presenza di sangue nel vomito, comunque, per mettere i puntini sulle “i”, è in primis dovuta a lesioni a carico dell’esofago. Se la lesione è molto estesa, difficilmente avrete modo e soprattutto tempo di farci qualcosa.

8) Prendere pillole ed integratori vitaminici colma la carenza di vitamine derivante dalla restrizione alimentare.
Prendere vitamine artificialmente è un gran bello spreco di soldi e di tempo, ragazze mie. Le vitamine liposolubili per funzionare necessitano di lipidi… che, se restringete, non disponete e non state assumendo, o comunque non in quantità sufficiente. Le vitamine idrosolubili per funzionare necessitano di proteine… che, se restringete, vengono utilizzate del corpo stesso per sostenersi, “bruciando” i vostri stessi muscoli. Quindi figuriamoci se ne avanzano per utilizzare le vitamine! Morale della favola: le vitamine artificiali non sono in grado di fare niente. Non pensate che una pillolina vitaminica colorata possa annullare i danni che con la restrizione state arrecando al vostro organismo: una donna sana non ha bisogno di assumere vitamine artificialmente. Le pillole e gli integratori vitaminici NON sono in alcun modo un sostituto all’alimentazione.

9)Fate una leggera attività fisica prima di fare colazione. L'organismo ha pochissimi zuccheri in circolo da utilizzare come carburante e attinge immediatamente alle riserve di grasso intramuscolare.
No, errato. Attinge immediatamente alle riserve epatiche di glicogeno. Determinando una più o meno severa ipoglicemia che può portare anche allo svenimento. Per attingere alle "riserve di grasso intramuscolare" sarebbe necessario fare una pesante attività fisica per diverse ore... ma, a questo punto, se non avrete ancora fatto colazione, sarete già svenute da un pezzo.

10) Questi consigli non li ho inventati io, li ho trovati su un blog/fotum/sito “pro-ana”, e poiché tante ragazze li seguono con risultati soddisfacenti, non possono che essere utili. Se non ci credete, chiedete a qualche anoressica.
In bocca al lupo a quelle che decideranno di “chiedere a qualche anoressica”, perché nessun’anoressica che io conosca incoraggerebbe qualcuno a seguire tali “consigli”, visto che l’anoressia è la battaglia contro cui dovrà combatter per il resto della sua vita.

Potrei andare avanti ancora per molto, ma penso che questi 10 esempi siano sufficienti a farvi capire che sui blog pro-ana/mia girano molti luoghi comuni, ma che non racchiudono alcuna verità. L’unica verità è che contro l’anoressia bisogna combattere, bisogna scegliere ogni giorno la strada del ricovero. Ricercate la verità ed abbiate cura di voi stesse, perché nessun altro lo farà: solo voi avete tra le mani la vostra vita e potete decidere cosa farne, lottare contro l’anoressia o meno. E delle 2 scelte, solo una ha un futuro.

giovedì 23 aprile 2009

Tenere duro

Più continuerete a tenere duro, più il percorso del ricoverò diventerà una strada meno in salita. Cose che oggi vi riescono difficili, le troverete un domani spontanee e naturali. Man mano che procederete per la vostra strada, scoprirete parti di voi che non avevate ancora visto. Imparerete su voi stesse da voi stesse. E arriverete come desiderate, anche se questo avrò richiesto un sacco di tempo e di sforzi.

E sicuramente di sforzi adesso ne state facendo un sacco. E probabilmente state pure pensando: “Quando potrò fare un po’ meno fatica?” o “Quando sarò libera da tutto questo?”. Bè, ricordatevi sempre che la strada del ricovero è una strada che dura per tutta la vita, ma che il meglio deve ancora venire. Che voi potete farcela. Perché avete tutte le carte in regola. E che le cose in futuro saranno davvero più semplici.

Le ricadute accadranno inevitabilmente. Ma tenete duro. Non lasciate che interrompano del tutto il vostro percorso.

Non lasciatevi condizionare dai pareri e dagli sguardi altrui. Non lasciate che qualcuno vi dica come dovete essere e cosa dovete provare. Appartenete solo a voi stesse. Non pensate neanche per un attimo che i vostri insuccessi passati pregiudichino i vostri successi futuri. Avete un mondo davanti, e tutte le armi per affrontarlo, se solo vi decidete a tirarle fuori. Se solo lo volete veramente. Perciò, tenete duro e scegliete il ricovero. Ripeto, qualsiasi significato abbia per voi questa parola, che si tratti di ricoverarvi in una clinica, di farvi seguire settimanalmente da uno psicoterapeuta, di consultare un dietista/nutrizionista o di lottare da sole. Se avete la determinazione di scegliere il ricovero in piena convinzione, siete già a metà strada. Se invece sentite che la vostra motivazione al ricovero vacilla, fate di tutto per rinforzarla. Se sentite che ci sono un sacco di cose che non vanno bene nella vostra vita, provate a cambiarne una. Cambiare una cosa può servire a cambiarne molte altre, in una sorta di reazione a catena senza fine.

Certo, scegliere il ricovero non significa andare su una strada in dicesa dove tutto andrà a meraviglia. Ma significa che voi cercherete di fare di tutto affinché le cose vadano più a meraviglia possibile. Non preoccupatevi di quanti contro l’anoressia può farvi venire in mente per impedirvi d’iniziare un processo di ricovero: i pro saranno sempre più numerosi e, soprattutto, più importanti. Starete meglio, vi sentirete meglio, imparerete a vivere di nuovo. Se avete un perché per vivere, sopporterete qualsiasi come.

Tenete duro. Vi voglio bene.
 
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