Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.
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venerdì 18 febbraio 2011

Una lezione in dati di fatto

Dato di fatto numero 1: L’anoressia combatterà per sconfiggervi.
Dato di fatto numero 2: L’anoressia avrà la meglio, se le lascerete avere la meglio.
Dato di fatto numero 3: L’anoressia renderà la vostra vita miserabile…
Dato di fatto numero 4: ... e renderà miserabile anche la vita delle persone cui volete bene.
Dato di fatto numero 5: L’anoressia non vi renderà felici…
Dato di fatto numero 6: …ma vi distruggerà, un pezzo dopo l’altro, fisicamente e mentalmente.
Dato di fatto numero 7: L’anoressia fingerà di essere vostra amica…
Dato di fatto numero 8: … e non esiterà a togliervi terreno da sotto i piedi facendovi cadere.
Dato di fatto numero 9: L’anoressia vi mentirà.
Dato di fatto numero 10: L’anoressia cercherà di farvi credere che è più forte di voi.

Questi sono dati di fatto. Non esattamente un meraviglioso quadretto, eh?!...

Ma...

Dato di fatto numero 1: Potete combattere contro l’anoressia, e vincere.
Dato di fatto numero 2: L’anoressia avrà la meglio, se le lascerete avere la meglio. Ma voi non dovete lasciarle avere la meglio.
Dato di fatto numero 3: Voi avete tutte le capacità di cambiare la vostra vita…
Dato di fatto numero 4: … e di combattere insieme a tutte le persone che vi vogliono bene e credono in voi.
Dato di fatto numero 5: L’anoressia non vi renderà felici. Ma avrete un sacco di altre cose che potranno rendervi felici...
Dato di fatto numero 6: … e potrete ricostruire voi stesse, un pezzo dopo l’altro, fisicamente e mentalmente.
Dato di fatto numero 7: L’anoressia fingerà di essere vostra amica, ma voi potete essere le migliori amiche di voi stesse. Prendendovi cura di voi stesse.
Dato di fatto numero 8: … e non esiterà a togliervi terreno da sotto i piedi facendovi cadere. Ma voi potete sempre rialzarvi.
Dato di fatto numero 9: L’anoressia vi mentirà. Ma voi sapete qual è la verità.
Dato di fatto numero 10: L’anoressia cercherà di farvi credere che è più forte di voi. Ma VOI siete LE PIU’ FORTI. E sempre lo sarete, se continuerete a combattere.

E anche questi sono dati di fatto.

venerdì 26 novembre 2010

La voce dell'anoressia

La voce dell’anoressia è un po’ come la voce del critico interiore che ogni qualsiasi persona possiede – quella vocina che ci rimprovera ogni volta che facciamo qualcosa di sbagliato.

La differenza è che la voce dell’anoressia non si limita soltanto a criticare, ma prova ad offrire una soluzione. L’anoressia offre infatti la possibilità di espletare una trasformazione.

Ben presto la voce dell’anoressia diventa, allo stesso tempo, la “brava ragazza” e la “cattiva ragazza”. Entrambe le tattiche sono ben note a chiunque abbia intenzione di mandare in pezzi volontà e corpo.

La “brava ragazza” offre potere, forza, controllo, superiorità, e soddisfazione. Queste sono le promesse che l’anoressia fa, anche se alla fine tutto quello che ci porterà sarà la sconfitta su tutti i fronti.

La “cattiva ragazza” non punisce, ma fa in modo che siamo noi ad infliggere le sue stesse punizioni su noi stesse. Tutto questo per raggiungere i nostri obiettivi.

La realtà però è che la trasformazione in una più bella, superiore, e migliore versione di noi stesse non avverrà mai. E si finisce per rimanere intrappolate nell’anoressia. Perché dopo tanti anni passati in balia di un disturbo alimentare, ci sembra che questo faccia semplicemente parte di noi da sempre. La voce dell’anoressia a poco a poco ci convince che l’anoressia è tutto quello che siamo, tutto quello in cui possiamo identificarci, tutto quello che ci definisce. Tutta la nostra vita.

C’è una strana ironia nel fatto che la possibilità di trasformazione che l’anoressia una volta ci offre, avviene in realtà soltanto nel momento in cui decidiamo di dare le spalle all’anoressia stessa e iniziamo a percorrere la strada del ricovero.

È grazie alla strada del ricovero che, in effetti, possiamo scoprire le Vere Noi Stesse: un’identità che non è definita da numeri, regole e ossessioni, un’identità che non ha bisogno dell’anoressia, di un’etichetta per essere definita, che non ha bisogno di provare dolore o di soffrire. Un’identità che solo noi, lavorando su noi stesse giorno dopo giorno, possiamo scoprire e tirare fuori.

Una volta, da qualche parte, ho letto: “Se vuoi essere te stessa come desideri, devi allontanare tutta la spazzatura che hai appreso non essere tua”. E penso che sia assolutamente vero.

L’anoressia è una scelta a perdere, perché tutte le promesse che la sua voce ci fa non potranno mai essere adempiute. E proprio perché l’anoressia ci ha portato a toccare il fondo, che adesso dobbiamo trovare dentro di noi la forza per risalire. In fin dei conti, è la sensazione di soffocamento che spinge a riprendere una boccata d’aria. Perciò, proviamo ad aprire le nostre ali. Perché finché non lo faremo, non sapremo mai quanto lontano potrà condurci il nostro volo.

La luce arriverà nel momento in cui decideremo di aprire gli occhi. Nel momento in cui il rischio di rimanere chiuse nella prigione dell’anoressia ci farà più paura del rischio di vivere senza l’anoressia.
 
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