domenica 26 aprile 2009
A voi la parola / 7
L’appuntamento di questo mese con “A voi la parola” passa il testimone a Fede (nei commenti, olte che con il suo nome, anche come MyLastDance), che a poco a poco sta acquisendo la consapevolezza di quanto l’anoressia possa essere distruttiva, e di quanto sia importante cominciare a combattere per noi stesse, e non più contro noi stesse. Un cammino di consapevolezza che richiede tempo, forza e determinazione, ma che può iniziare proprio da oggi, e proprio da qui.
Ho deciso di scrivere una lettera a me stessa, alla Fede che da tempo non vedo più.
Cara Fede,
sono io. Ti ricordi di me? E' passato tanto tempo dall'ultima volta in cui ti ho vista. Ti ho persa [di vista], mi sei sfuggita, sei voluta scappare.
Questa lettera saprà parlarti, spero, di me.
Sono la ragazza spensierata di sempre: quella che passava intere giornate stesa sul letto a fantasticare sul proprio futuro.
Ricordi? Ci facevamo scorpacciate di pane e nutella, di caramelle, di cioccolattini, di film e telefilm.
Ricordi? Odiavamo il mondo perchè eravamo convinte non potesse capirci, così ci davamo appuntamento subito dopo scuola.
Gettavamo sul letto la cartella e con questa qualche pensiero un pò più spento.
Ballavamo come scatenate ascoltando "Fame" e con quel "I'm gonna learn how to fly" proiettavamo noi stesse nei nostri sogni color rosa confetto.
Ricordi quando facevamo le bolle di sapone in quelle notti insonni d'estate? Tu ora hai smesso di farle, come hai smesso di sognare. Hai spento tutte le stelle nel tuo cielo per dedicarti, come dici tu, "a te stessa". Così hai creato una barriera persino con me, con la tua amica di sempre.
Ti ho vista nascere, ti sono sempre stata accanto, nei momenti più euforici e in quelli in cui le lacrime cadevano pesanti come goccioloni sulla scrivania.
E ora? Cosa ti è successo? Guardati allo specchio, una volta per tutte senza vedere solo orgogliosamente quelle ossa spuntare.
Fallo. Ma fallo Guardandoti in profondità. Guarda oltre.
Cosa n'è rimasto di quella Fede con cui scrivevo il diario e parlavo per ore d'amore? Nulla. Sei diventata lo spettro dei tuoi stessi timori. E ora non credi più nell'anima gemella, e fuggi da qualsiasi legami sentimentale. Allontani tutti.
Tremi se solo una farfalla ti sfiora la spalla e non sogni più, fai solo incubi. Le notti in bianco ora non le passi più a fare bolle di sapone, ma senti il rumore della tua pancia e con lo stesso stupido orgoglio ti prometti che mangerai ancora meno il giorno successivo. E che saresti disposta a vomitare l'anima pur di autodistruggerti.
Ricordi quando insieme fumavamo quelle sigarette di nascosto per puro spirito di ribellione adolescenziale? Ora di adolescenziale ti è rimasto solo l'istinto suicida, solo la parte marcia. Hai ripreso a fumare ma sperando che al tuo corpo arrivi quella macchia per diffondersi. Parti dai tuoi polmoni per arrivare al cibo, elemento di sopravvivenza. Non lo fai per essere bella, perchè non riesci nemmeno a vedere la luce che regali a chi incroci per strada sorridendogli. Non sai essere nemmeno vanitosa in questo cammino che hai deciso di intraprendere.
Lo fai per autolesionismo. Hai spezzato il tuo cervello, l'hai frantumato. Hai reagito ai colpi bassi della vita in modo imprevedibile e tutto ti sta sfuggendo di mano. Ma tu stupidamente ti sei convinta di aver fatto la scelta giusta. Nomini spesso la parola "controllo" come se fossi un macchinario, un congegno elettronico, un computer.
Hai deciso di tingerti i capelli, di tagliarli, di fare più buchi all'orecchio, di mettere lo smalto nero. Hai deciso di non dare esami in questa sessione per curarti con psicofarmaci. Ma hai accantonato ciò da cui stai scappando. Vuoi curare la tua depressione, ma non la tua voglia di distruggere te stessa. Lo vedi, Fede? Sei diventata la contraddizione in carne ed ossa. Anzi, scusa l'espressione, dovrei dire più ossa che carne, se no rischio di peggiorare la tua situazione. Vero? E' così che funziona, ora?
Con questa lettera spero di riprenderti in tempo, anche se tu non ne vuoi sapere. Voglio riprendere la mia amica di sempre, le voglio tendere la mano per portarla con me, in mondi colorati e in una realtà fatta anche di persone buone. Voglio insegnarti a fidarti nuovamente di te stessa e degli altri, voglio farti capire che l'amore esiste. Non esiste solo la notte buia che hai deciso di vivere [convivi con la paura, credi che lei ti è amica ora, mi hai rimpiazzata con lei, ma col tempo ti accorgerai che ti si ritorcerà tutto contro].
Io sono qui. Non ti volto mai le spalle, voglio che tu avverta la mia presenza. Ti sono accanto, voglio essere il tuo angelo custode.
E il resto verrà a dirtelo il vento, cara Fede.
Ti lascio una carezza.
Ah, quasi dimenticavo di firmarmi
[sono te stessa, non dirlo a nessuno, però, ti prenderebbero per matta]
Fede, che posso dirti? Penso che tu ti sia già detta tutto da sola… e nel vero senso della parola. Leggi questa lettera. Leggila tante volte. E credi a fondo nelle verità che ti sei scritta. Trovo che scrivere lettere a noi stesse abbia una grande valenza e possa essere di grande aiuto, perché è un modo per prenderci cura di noi stesse. E ti ringrazio per aver condiviso queste parole con tutte noi, che sono veramente importanti… penso che ognuna di noi avrebbe bisogno di scriversi una lettera come questa. Lo so che staccarsi dall’anoressia è una delle cose più difficili che ci siano, perché lacera, perché fa proprio avvertire questa dicotomia tra quella parte di noi che vuole rialzarsi e combattere, e quella parte di noi che ha paura e vuole invece rimanere ancorata al sintomo perché, per quanto distorto, è l’unica cosa da cui si sente definita e accolta. Ma se continuiamo a nasconderci dietro un’etichetta, che fine facciamo noi? Se lasci che ti definisca una cartella clinica, dove è che finisce Fede? Tu sei molto, molto di più che una parola di 9 lettere. Sei molto più di ogni qualsiasi romanzo infinito che possa venire mai scritto. Sei tutto quello che potrai mai desiderare di essere al difuori della cornice dell’anoressia, che evidenzia… ma, alla fine, ingabbia. Continua a combattere, Fede. Continua a parlare con te stessa. Continua a ripeterti le cose giuste. E vedrai che un giorno ti accorgerai che non sono semplicemente frasi fatte o belle parole… ma che sono unicamente la verità. E sono le stesse parole che ti ripeterò anch’io, che continuerò a camminare e a combattere insieme a te…
Ricordati che la strada del ricovero può iniziare proprio da qui. Ma soprattutto, che la strada del ricovero PUO’ INIZIARE.
P.S.= "A voi la parola" torna il 10 Giugno!!
Ho deciso di scrivere una lettera a me stessa, alla Fede che da tempo non vedo più.
Cara Fede,
sono io. Ti ricordi di me? E' passato tanto tempo dall'ultima volta in cui ti ho vista. Ti ho persa [di vista], mi sei sfuggita, sei voluta scappare.
Questa lettera saprà parlarti, spero, di me.
Sono la ragazza spensierata di sempre: quella che passava intere giornate stesa sul letto a fantasticare sul proprio futuro.
Ricordi? Ci facevamo scorpacciate di pane e nutella, di caramelle, di cioccolattini, di film e telefilm.
Ricordi? Odiavamo il mondo perchè eravamo convinte non potesse capirci, così ci davamo appuntamento subito dopo scuola.
Gettavamo sul letto la cartella e con questa qualche pensiero un pò più spento.
Ballavamo come scatenate ascoltando "Fame" e con quel "I'm gonna learn how to fly" proiettavamo noi stesse nei nostri sogni color rosa confetto.
Ricordi quando facevamo le bolle di sapone in quelle notti insonni d'estate? Tu ora hai smesso di farle, come hai smesso di sognare. Hai spento tutte le stelle nel tuo cielo per dedicarti, come dici tu, "a te stessa". Così hai creato una barriera persino con me, con la tua amica di sempre.
Ti ho vista nascere, ti sono sempre stata accanto, nei momenti più euforici e in quelli in cui le lacrime cadevano pesanti come goccioloni sulla scrivania.
E ora? Cosa ti è successo? Guardati allo specchio, una volta per tutte senza vedere solo orgogliosamente quelle ossa spuntare.
Fallo. Ma fallo Guardandoti in profondità. Guarda oltre.
Cosa n'è rimasto di quella Fede con cui scrivevo il diario e parlavo per ore d'amore? Nulla. Sei diventata lo spettro dei tuoi stessi timori. E ora non credi più nell'anima gemella, e fuggi da qualsiasi legami sentimentale. Allontani tutti.
Tremi se solo una farfalla ti sfiora la spalla e non sogni più, fai solo incubi. Le notti in bianco ora non le passi più a fare bolle di sapone, ma senti il rumore della tua pancia e con lo stesso stupido orgoglio ti prometti che mangerai ancora meno il giorno successivo. E che saresti disposta a vomitare l'anima pur di autodistruggerti.
Ricordi quando insieme fumavamo quelle sigarette di nascosto per puro spirito di ribellione adolescenziale? Ora di adolescenziale ti è rimasto solo l'istinto suicida, solo la parte marcia. Hai ripreso a fumare ma sperando che al tuo corpo arrivi quella macchia per diffondersi. Parti dai tuoi polmoni per arrivare al cibo, elemento di sopravvivenza. Non lo fai per essere bella, perchè non riesci nemmeno a vedere la luce che regali a chi incroci per strada sorridendogli. Non sai essere nemmeno vanitosa in questo cammino che hai deciso di intraprendere.
Lo fai per autolesionismo. Hai spezzato il tuo cervello, l'hai frantumato. Hai reagito ai colpi bassi della vita in modo imprevedibile e tutto ti sta sfuggendo di mano. Ma tu stupidamente ti sei convinta di aver fatto la scelta giusta. Nomini spesso la parola "controllo" come se fossi un macchinario, un congegno elettronico, un computer.
Hai deciso di tingerti i capelli, di tagliarli, di fare più buchi all'orecchio, di mettere lo smalto nero. Hai deciso di non dare esami in questa sessione per curarti con psicofarmaci. Ma hai accantonato ciò da cui stai scappando. Vuoi curare la tua depressione, ma non la tua voglia di distruggere te stessa. Lo vedi, Fede? Sei diventata la contraddizione in carne ed ossa. Anzi, scusa l'espressione, dovrei dire più ossa che carne, se no rischio di peggiorare la tua situazione. Vero? E' così che funziona, ora?
Con questa lettera spero di riprenderti in tempo, anche se tu non ne vuoi sapere. Voglio riprendere la mia amica di sempre, le voglio tendere la mano per portarla con me, in mondi colorati e in una realtà fatta anche di persone buone. Voglio insegnarti a fidarti nuovamente di te stessa e degli altri, voglio farti capire che l'amore esiste. Non esiste solo la notte buia che hai deciso di vivere [convivi con la paura, credi che lei ti è amica ora, mi hai rimpiazzata con lei, ma col tempo ti accorgerai che ti si ritorcerà tutto contro].
Io sono qui. Non ti volto mai le spalle, voglio che tu avverta la mia presenza. Ti sono accanto, voglio essere il tuo angelo custode.
E il resto verrà a dirtelo il vento, cara Fede.
Ti lascio una carezza.
Ah, quasi dimenticavo di firmarmi
[sono te stessa, non dirlo a nessuno, però, ti prenderebbero per matta]
Fede, che posso dirti? Penso che tu ti sia già detta tutto da sola… e nel vero senso della parola. Leggi questa lettera. Leggila tante volte. E credi a fondo nelle verità che ti sei scritta. Trovo che scrivere lettere a noi stesse abbia una grande valenza e possa essere di grande aiuto, perché è un modo per prenderci cura di noi stesse. E ti ringrazio per aver condiviso queste parole con tutte noi, che sono veramente importanti… penso che ognuna di noi avrebbe bisogno di scriversi una lettera come questa. Lo so che staccarsi dall’anoressia è una delle cose più difficili che ci siano, perché lacera, perché fa proprio avvertire questa dicotomia tra quella parte di noi che vuole rialzarsi e combattere, e quella parte di noi che ha paura e vuole invece rimanere ancorata al sintomo perché, per quanto distorto, è l’unica cosa da cui si sente definita e accolta. Ma se continuiamo a nasconderci dietro un’etichetta, che fine facciamo noi? Se lasci che ti definisca una cartella clinica, dove è che finisce Fede? Tu sei molto, molto di più che una parola di 9 lettere. Sei molto più di ogni qualsiasi romanzo infinito che possa venire mai scritto. Sei tutto quello che potrai mai desiderare di essere al difuori della cornice dell’anoressia, che evidenzia… ma, alla fine, ingabbia. Continua a combattere, Fede. Continua a parlare con te stessa. Continua a ripeterti le cose giuste. E vedrai che un giorno ti accorgerai che non sono semplicemente frasi fatte o belle parole… ma che sono unicamente la verità. E sono le stesse parole che ti ripeterò anch’io, che continuerò a camminare e a combattere insieme a te…
Ricordati che la strada del ricovero può iniziare proprio da qui. Ma soprattutto, che la strada del ricovero PUO’ INIZIARE.
P.S.= "A voi la parola" torna il 10 Giugno!!
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18 commenti:
è una testimonianza molto forte, ma anche il racconto di un'amicizia che il tempo non ha del tutto concellato e che lotta per dare aiuto e non essere dimenticata.... alla base di tutto questo racconto c'è un grande affetto e un'offerta di aiuto che si è ancora in tempo per accogliere
...vorrei aggiungere una cosa alle poche considerazioni che ho fatto per il post sulla 'bellezza': questa lettera è bella...grazie Fede!
Ci crederesti, questa lettera mi ha veramente commossa. La descrizione della Fede spensierata e sognatrice è preziosa, significa che non ha dimenticato la sua vera essenza e tutte le belle sensazioni che si possono provare nella vita.
Spero che questa ragazza riesca a trovare in se stessa la forza di uscire dalla situazione difficile in cui si trova...
Un abbraccio.
Pachucha.
Veggie questa lettera è bellissima,una testimonianza molto intensa...mi sono commossa profondamente gioia...Questa ragazza non ha perso la speranza e questo è bellissimo...Sono felice davvero...Veggie sei unica e grande come empre a sostenere queste fanciulle.Ti ammiro e ammiro anche loro che si accostano a te per un aiuto morale...brave ragazze siete splendide!Un abbraccio.
"Non esiste solo la notte buia che hai deciso di vivere .
Io sono qui. Non ti volto mai le spalle, voglio che tu avverta la mia presenza. Ti sono accanto, voglio essere il tuo angelo custode."
BELLISSIME parole!!
Grazie fede
vorrei aggiungere qualcosa ma non c'è molto da dire....
un augurio speciale....
buon inizio settimana
La luce in fondo al tunnel è così fioca.
Il cammino aspro, buio.
Un tunnel.
Quante volte viene usata questa metafora?
Quanti tunnel attraversiamo nella nostra vita?
Eppure un tunnel è qualcosa che dovrebbe portarci da un punto all'altro della nostra esistenza. E da entrambe le parti, ingresso ed uscita, splende il sole.
Questo bisognerebbe capire: come si è imboccato, così se ne può uscire. Anche perchè il cammino è faticoso, ma l'uscita è possibile in ogni momento e la lunghezza di questo tunnel la decidiamo solo noi. Come ripeti sempre noi abbiamo sempre una scelta, abbiamo un enorme potere.
Nelle parole di federica io la luce già l'intravedo. E le auguro di cominciare a correre verso l'uscita, con tutte le sue forze, il prima possibile. Inciampando, cadendo e rialzandosi.Verso la luce. Verso la vita.
Splendida lettera, che dire... Fede se leggi ricordati che non sei da sola... nel nostro dolore siamo tutte sole... e ne possiamo uscire... in bocca al lupo, e se ti va passa per il mio blog alla ricerca di un po' di forza, un bacione ed un grandissimo abbraccio da parte di una persona che come te lotta ogni giorno contro la bilancia, lo specchio ed il sorriso naturale che ormai è andato via...
Un grazie speciale poi a Veggie: senza di te tesoro non verremmo a conoscenza di queste storie... ti adoro! E come dice Enigma chissà se un giorno non riusciremo ad incontrarci di persona!
Potrei averla scritta io. Anzi, DOVREI averla scritta ANCH'io, ma non so se ne sarei mai stata in grado di esprimermi meglio di come ha fatto Fede. Dovrei cercare di fare mie e assimilare bene le sue parole, invece di continuare a transtullarmi in questa condizione di pseudoguarigione a cui poi non crede nemmeno nessuno (e a buon ragione).
ciao! sei la stessa ragazza che ha postato molti video su youtube?
Io sono molto più grande di te, forse potrei essere tua madre (o una sorella maggiore!). Non ho sofferto di disturbi alimentari anche se l'adolescenza - ormai lontana - rappresenta un periodo a rischio. Ti ammiro molto, scrivi molto bene e sei lucidamente coraggiosa. Tornerò a visitare il tuo blog. Ciao! Paola
Ciao A TUTTE VOI, sorelle di una stessa via intrapresa per non lasciarsi andare.
Ma soprattutto CIAO VEGGIE!
Sono Fede, e appena ho ricevuto la tua email sono subito corsa qui per leggere le tue parole. Non sai il bene che mi fanno, che mi fai, tu. Sì, proprio tu, cara amica mia.
Ti conosco da poco tempo, ma è come se ti conoscessi da una vita, da sempre.
Siamo tutte unite da un filo, un unico filo rosso.
Siamo tutte in bilico, e ci aggrappiamo disperatamente a punti di riferimento così difficili da trovare quando tutto sembra finito.
E la vita spacciata.
Vi voglio bene tutte, anche se non conosco nulla di voi.
Ma ciò che ci unisce dice tanto, e a me basta sapere che ci siete tutte per me e che io ci sono per voi. A me basta questo, sapere di non essere sola.
E tu, Veggie, in questo sei magica: sei una presenza costante che non tradisce mai.
Il mio blog è privato ora, non so se puoi accedere lo stesso, perchè non sei fra gli utenti di splinder, ma ho preferito oscurarlo a chi non potrebbe capire.
Ti voglio bene
Un abbraccio stretto e sincero a voi tutte, sorelle di lotta!
un abbraccio fortissimo a te, Veggie, musa del mio combattimento!
Fede
Per quello che conta volevo solo dirti che se tu sai scriverti tutto questo vuol dire che Fede è viva nonostante tutto, che fede c'è...non smetetre mai di cercarla,di lottare per riaverla, è ciò che di più prezioso esiste...ti auguro di non mollare, di poterti di nuovo fidare di te stessa e degli altri.....un abbraccio forte
Fede, può farcela se lo vuole veramente. Ha dimostrato una grande lucidità di pensiero nella sua lettera.
Tu, Veggie, sei un'amica fantastica.
Forza, Fede, butta alle spalle gli orpelli e riprenditi la tua vita.
Un abbraccio cumulativo.
annarita
@ Pupottina – Bisogna cercare di esserci amiche, perché troppo spesso cadiamo nell’errore di essere le nostre peggiori nemiche… E bisogna combattere per noi stesse… Perché se non decidiamo noi di salvarci per prime, nessuno può farlo al posto nostro…
@ Francesca – Hai ragione… è davvero bella…
@ Vele/Ivy – Non si dimentica niente, no… Solo, lo si rinchiude da qualche parte dentro di noi, perché l’anoressia non vuole che lo vediamo… Ma noi possiamo essere più forti… possiamo riuscire ad aprire gli occhi e a vederci… e a tenderci una mano…
@ Frufrupina – C’è un proverbio che dice che la speranza è sempre l’ultima a morire… e io credo che sia assolutamente vero… Ed è quello che auguro di cuore anche alla Fede…
@ Enigma – Falle anche tu quelle parole, tesoro… Perché il percorso che hai appena intrapreso ti porterà davvero verso tanta, tante luce… Non esistono notti eterne… E tu tornerai a vivere la tua giornata… esattamente come lo farà Fede… Ti abbraccio forte…
@ Pachucha – Mi unisco alla speranza e all’augurio… anche se sono certa che Fede ha grinta da vendere e ce la farà sicuramente…
@ Jessica (Follemente Me) – Già… ha già detto tutto la Fede… E il mio auguri io aggiunge…
@ La Ely – In certi momenti ho pensato che tutta la vita potesse essere un tunnel… Un tunnel infinito e sempre buio… Ma poi ho capito che ogni tunnel ha 2 uscite… da una parte… o dall’altra… e che la luce c’è… per quanto possa essere fioca, c’è sempre… ma possiamo vederla solo nel momento in cui decidiamo di aprire gli occhi… E allora possiamo decidere di raggiungerla… e non è un cammino facile, anzi, tutto il contrario, ma possiamo farcela… possiamo farcela tutte…
@ Imperfect – Ma certo che un giorno riusciremo ad incontrarci di persona!... Adesso che abbiamo iniziato a combattere ne abbiamo tantissimi di giorni davanti, no?!... e solo il futuro può sapere ciò che tengono in serbo per noi… Ma sicuramente, tengono in serbo una cosa: tutto ciò che con tenacia e con pazienza avremo il coraggio e la voglia di costruire… Ti abbraccio forte…
@ allthatjazz – Penso che le poche righe che hai scritto qui siano già un primo grande passo. Parla con te stessa… scriviti una lettera se necessario… ma fallo con onestà, questa è l’unica cosa veramente fondamentale… Ci sono momenti in cui sembra di essere giunte ad un impasse, lo so… ma nessuna impasse è perenne… noi abbiamo le chiavi per sbloccare quello che non ci fa stare bene e raggiungere obiettivi che sono molto, molto oltre… Ti auguro di ricominciare presto a combattere… è quello che auguro a tutte… anche a me stessa… ricominciare a combattere ogni giorno…
@ Paola – Sì, ho un canale YouTube su cui ho caricato i miei video… Ma per dirti se sono veramente io quella di cui stai parlando, avrei bisogno di un’indicazione più precisa… ^_^”
Comunque, ti ringrazio tanto per le prole che mi hai scritto… sei troppo buona, non le merito… Spero di ritrovarti presto sul mio blog, allora!... Un abbraccio!...
@ Fede – Eccoti qua, tesoro! ^__^ Innanzitutto, ti ringrazio tantissimo per aver voluto condividere con me e con tutte le alte ragazze questa lettera, che certo costituisce un frammento molto intimo e personale di te, e che credo sia necessario molto coraggio per arrivare ad esporre… Sappi che ti ammiro tantissimo per questo… E, sì, hai ragione, penso anch’io che c’è un filo rosso che ci unisce… questo potrebbe essere visto come una cosa negativa, come un qualcosa che ci segna e che ci rende “diverse” dalle altre… ma in realtà io credo che questo abbia in effetti un aspetto molto positivo: se siamo legate, si sta insieme. Se si sta insieme, si sta unite. Se si sta unite, possiamo aiutarci a vicenda. E questa è tutta la nostra forza. Non siamo mai sole. Finché combatteremo insieme, finché ci supporteremo a vicenda, finché ci capiremo e ci accudiremo l’un’ l’altra, non saremo mai sole… Sorelle, sì, hai usato la parola giusta… Sorelle anche dove non ci sono legami di sangue – forse proprio perché non ci sono legami di sangue – perché è ben più profondo ciò che ci accomuna… e ciò che ci spinge a lottare e ad andare avanti… E qui possiamo farlo insieme… Perciò io combatterò sempre insieme a te… mano nella mano… side by side… e ovunque andremo, quanto lontano riusciremo ad arrivare, saremo insieme a farlo… Ti voglio bene anch’io, lo sai… Ti abbraccio più forte che posso…
@ Anonimo – Non posso che quotare in pieno le tue parole…
@ Annarita – Hai detto giusto, Annarita… Fede deve riprendersi la sua vita… perché non è troppo tardi… non è mai troppo tardi… per nessuna di noi…
Un giorno Fede si guarderà allo specchio… I capelli saranno di nuovo lunghi, il colore quello di un tempo, quello che aveva prima di decidere di lavarlo via con una tinta pesante come il dolore che si portava dentro da tanto, troppo tempo… Le unghie pulite dallo smalto nero, i libri dell’università aperti sulla scrivania alle sue spalle… Un giorno Fede si guarderà allo specchio… E sorriderà…
“Bentornata amica mia… Mi sei mancata…”
sono un ragazzo che soffre da anni di DCA, e precisamente anoressia...
sono molto felice di vedere con he passione e voglia dinn mollare restate tutte unite contro una malattia su questo blog, che , di fisico e concreto non ha nulla, ma di emotivo e solidale ha molto più di certi siti assai più accreditati. un bacio a tutte e anche alla mia ragazza che mi auguro anchje lei guarisca presto!
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