Come gli alchimisti trasformavano il ferro in oro… voi potete trasformare l’oscurità in luce. Siete tutte benvenute.

giovedì 23 aprile 2009

Tenere duro

Più continuerete a tenere duro, più il percorso del ricoverò diventerà una strada meno in salita. Cose che oggi vi riescono difficili, le troverete un domani spontanee e naturali. Man mano che procederete per la vostra strada, scoprirete parti di voi che non avevate ancora visto. Imparerete su voi stesse da voi stesse. E arriverete come desiderate, anche se questo avrò richiesto un sacco di tempo e di sforzi.

E sicuramente di sforzi adesso ne state facendo un sacco. E probabilmente state pure pensando: “Quando potrò fare un po’ meno fatica?” o “Quando sarò libera da tutto questo?”. Bè, ricordatevi sempre che la strada del ricovero è una strada che dura per tutta la vita, ma che il meglio deve ancora venire. Che voi potete farcela. Perché avete tutte le carte in regola. E che le cose in futuro saranno davvero più semplici.

Le ricadute accadranno inevitabilmente. Ma tenete duro. Non lasciate che interrompano del tutto il vostro percorso.

Non lasciatevi condizionare dai pareri e dagli sguardi altrui. Non lasciate che qualcuno vi dica come dovete essere e cosa dovete provare. Appartenete solo a voi stesse. Non pensate neanche per un attimo che i vostri insuccessi passati pregiudichino i vostri successi futuri. Avete un mondo davanti, e tutte le armi per affrontarlo, se solo vi decidete a tirarle fuori. Se solo lo volete veramente. Perciò, tenete duro e scegliete il ricovero. Ripeto, qualsiasi significato abbia per voi questa parola, che si tratti di ricoverarvi in una clinica, di farvi seguire settimanalmente da uno psicoterapeuta, di consultare un dietista/nutrizionista o di lottare da sole. Se avete la determinazione di scegliere il ricovero in piena convinzione, siete già a metà strada. Se invece sentite che la vostra motivazione al ricovero vacilla, fate di tutto per rinforzarla. Se sentite che ci sono un sacco di cose che non vanno bene nella vostra vita, provate a cambiarne una. Cambiare una cosa può servire a cambiarne molte altre, in una sorta di reazione a catena senza fine.

Certo, scegliere il ricovero non significa andare su una strada in dicesa dove tutto andrà a meraviglia. Ma significa che voi cercherete di fare di tutto affinché le cose vadano più a meraviglia possibile. Non preoccupatevi di quanti contro l’anoressia può farvi venire in mente per impedirvi d’iniziare un processo di ricovero: i pro saranno sempre più numerosi e, soprattutto, più importanti. Starete meglio, vi sentirete meglio, imparerete a vivere di nuovo. Se avete un perché per vivere, sopporterete qualsiasi come.

Tenete duro. Vi voglio bene.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Un motivo per vivere, indubiamente, aiuta a guardare avanti.
Felice pomeriggio :-)
Ciao.
Pachucha.

Annarita ha detto...

Brava Veggie! Sagge parole. Quando si lotta per un obiettivo alto, la strada da percorrere è dura e irta di ostacoli, ma, via via che si procede si acquista forza e determinazione, elementi che aiutano e fanno da traino per raggiungere la meta.

Resistere, resistere, resistere!

Brave ragazze, tenete duro.

Un abbraccio cumulativo.
annarita

Musidora ha detto...

Ciao! Mi piacerebbe che tu leggessi l'ultimo post che ho scritto riguardo all'essere "pro-ana".
Ho letto la serie di post che avevi dedicato alla questione e ho voluto descrivere la cosa dal mio punto di vista.
Cari saluti,
Musidora.

Vele Ivy ha detto...

Sì, la forza va trovata dentro di sè... l'ostacolo più grande da affrontare è essere sincere con sè stesse, ma è anche il regalo più grande che ci si può fare :-)

Pupottina ha detto...

rispondo: non mi sembra affatto che sei una persona che non piace... togli le brutte idee... sono solo paure che il tempo di dimostrerà essere profondamente immotivate....la verità è che piaci abbastanza
buon weekend

^_____________^

Pupottina ha detto...

"tenere duro" è un consiglio che molto spesso è duro da seguire... ma è importante ed è alla base della libertà personale di ognuno...

un abbraccioooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo lungo un weekend ;-)

Lindylinda ha detto...

.. Veggie, passo per un saluto veloce.
Sono in partenza per alcuni giorni, cercando un po' di serenità!

Spero che le tue incertezze e titubanze si dissolvano presto.. Giulietta lotta anche per te!! :-)
☺☺☺

Imperfect ha detto...

Cavolo però... io le ricadute non riesco ad accettarle... per me è difficile... Quando la settimana scorsa ne ho avuta una dopo 5 lunghi mesi mi è crollato tutto addosso, ho capito che questo problema si nasconde, ma è sempre dietro l'angolo... non ci resta che rialzarci un attimo dopo la caduta come sto facendo io... in bocca al lupo a tutti come a me stessa! ;-) Un abbraccio speciale a te veggie!

(Mai più)Enigma ha detto...

teniamo duro=)
grazie della mail!!
ti voglio bene anch'io!

Elena ha detto...

Veggie, ti chiedo un consiglio che so già che non puoi darmi però per me è un peso troppo grande e lo appoggio un attimino qui, finchè non capisco cosa è giusto.
Ho deciso di chiedere aiuto, sono andata da una dietista specializzata in dca e ho detto la verità. Mi sono sentita male, giudicata, biasimata. La cura consiste in una dieta da 1700 cal e una cura farmacologica. Io per scelta individuale non voglio prendere farmaci. La dottoressa mi ha messo alle strette: o faccio come dice lei e seguo alla lettera la dieta e prendo gli psicofarmaci oppure significa che non ho le palle per seguire quel percorso e che non me ne frega nulla di guarire.
Ora, non capisco cosa sta succedendo. Non so se sto facendo la retromarcia, o se lei sta sbagliando, o se io sto sbagliando. Ho bisogno di aiuto, ma forse non è questo l'aiuto giusto per me. Non lo so.
Sono entrata in crisi, mi sto mettendo in discussione e sembra che stia sbagliando tutto ma qualcosa dentro di me mi dice di non farlo, di non prenderli quelli psicofarmaci e di chiedere aiuto a qualcunaltro però una vocina dentro di me mi ripete che ha ragione la dottoressa, che se non seguo la sua cura sono unaq fallita e incapace e non guarirò mai e ho paura. Non so chi ascoltare

Sadie. ha detto...

capisco il tuo punto di vista ma io so che non c'è mai stato un momento in cui sono riuscita ad avere un rapporto normale col cibo e non credo che riuscirò mai ad averlo e con esperienza ho capito che per me è meno doloroso mangiare poco piuttosto che mangiare molto. Che sia sbagliato lo so, lo dicono tutti ma sto meglio con me stessa quando sento che riesco a controllarmi

Duccia ha detto...

A Elena:

Non vorrei dirti una cosa sbagliata, ma penso che l’aiuto che un professionista ti può dare non credo possa essere ridotto a una dieta e a qualche pasticchina magica… Certo, la dieta è importantissima, ed è giusto che tu la segua, è giusto che tu tenga sottocontrollo il tuo peso, ma sappiamo bene entrambe che il DCA va ben oltre l’ago della bilancia… C’è tanto altro che non può e non deve essere ignorato…Quindi se senti che questo tipo di aiuto non è giusto per te, che non è quello che cerchi, che hai bisogno anche di altro, di un supporto reale, un supporto per te, la persona e non solo il fisico, mi sentirei di consigliarti di rivolgerti anche a qualcun altro prima di prendere una decisione… A uno psicologo, a un terapeuta, a più di uno se necessario… Fino a che non troverai la mano, o le mani tese che sarai disposta ad afferrare con tutte le tue forze…Perché non sei una fallita, non è vero che non guarirai mai…Hai trovato la volontà di iniziare un percorso di ricovero, adesso devi solo scegliere quale strada è più giusta … Non ti lasciar scoraggiare dalle difficoltà che incontrerai…

Un abbraccio…

Anonimo ha detto...

Non esiste un cazzo di perchè per vivere. Si tira avanti e basta.
Come? Fottutamente così. Random. E basta.

Per Elena: Ehi, ragazza, che cazzo di seghe mentali ti stai facendo? Sei maledettamente dotata di coglioni e controcoglioni, dato quel che hai fatto! Se c'è una che non ha le palle, è proprio quella fottuta dietista! Maledetta stronza di gente che non si sa staccare da un manuale del cazzo! Sei stata fin toppo brava a non sputarle nel muso e mandarla a fanculo subito; è quello che si sarebbe strameritata! Utilizza il coraggio che hai dimostrato di avere per scegliere un'altra persona da cui farti aiutare: vedrai che riuscirai a trovare qulla giusta, dato che sicuramente questa testa di cazzo che hai incrociato non lo è. Del resto, quando le stronze prendono la laurea con i punti della benzina, non è che si possa pretendere molto, no?!

Jonny

Veggie ha detto...

@ Pachucha – Lo so che non è facile trovare un motivo per vivere… Ma vale sempre la pena di cercarlo, no?!... Del resto, ogni momento trascorso a cercare un motivo per cui valga veramente la pena di vivere… è un momento che sottraiamo all’ossessione dell’anoressia… E già questo di per sé, è un qualcosa che vale la pena…

@ Annarita – Il primo passo è sempre quello più difficile da compiere… poi, gli altri, vengono via via più facile, di conseguenza… Certo, quella del ricovero resta sempre una strada in salita… ma una strada che vale nonostante tutto la pena di percorrere…

@ Musidora – Ciao Musidora! Ma certo, appena ho un attimo di tempo sarò ben lieta di leggere il tuo post e di dirti come la penso al riguardo… Un abbraccio!!

@ Vele/Ivy – Essere sincere con se stesse è una cosa veramente difficile… proprio perché è a noi per prime che molto spesso cerchiamo di nascondere verità che sarebbero troppo difficili da affrontare… Ma è un qualcosa che è necessario fare… Perché solo così possiamo ricominciare a costruire e ad andare avanti…

@ Balua – Ciao Balua, ti auguro che il tuo piccolo viaggio possa davvero ridarti la serenità di cui senti il bisogno… Ma ricordati sempre che il più grande viaggio che si possa fare è quello che si fa restando ferme: il viaggio dentro noi stesse… Comunque sia, rilassati… e ritorna più pronta che mai per combattere i DCA senza mollare!...

@ Imperfect – Lo so quanto è difficile accettare le ricadute… Perché il primo impatto è sempre quello di viverle come un fallimento… Ma, in realtà, una ricaduta non ci dice che abbiamo fallito in sé per sé… Ce lo dice solo se dopo essere ricadute restiamo a terra, a commiserarci e a piangerci addosso, senza volerci rialzare… ecco, allora sì, questo è un fallimento… Ma la ricaduta di per sé non è un fallimento… è solo un monito, un segno che ci dice che stavamo sbagliando qualcosa, e che ci aiuta perciò a correggere il tiro… Credi che io mi dica “brava!” quando mi accorgo che sto restringendo? No, mi dico “okay, c’è qualcosa che non va”, e cerco di rimettermi subito in riga e di capire qual è il vero problema sottostante il fatto che io abbia riadattato un comportamento alimentare restrittivo… Sì, l’anoressia sarà sempre dietro l’angolo… come dice il moi maestro di karate, bisogna sempre tenere la guardia alta… Ma l’anoressia non è un nemico più forte di noi… e possiamo sconfiggerla rialzandoci dopo ogni ricaduta, per l’appunto… facendole vedere che, nonostante tutto, noi non ci arrendiamo… Sono felice di leggere che ti stai rialzando… perché stai davvero facendo la cosa più giusta!… Ti auguro di ricominciare presto a camminare e di arrivare lontano… Sappi che io faccio sempre il tifo per te!...

@ Pupottina – Sì, tenere duro può essere veramente difficile e soprattutto stancante… ma, alla lunga, è un qualcosa che vale davvero la pena… Per quanto duro, non bisogna arrenderci… perché solo la nostra tenacia e la nostra perseveranza ci porteranno esattamente lì dove vogliamo arrivare… Ti abbraccio forte…

@ Enigma – Figurati, non devi ringraziarmi, ci mancherebbe… Grazie a te per le tue parole e il tuo appoggio, piuttosto! Teniamo duro, sì, sempre!! E’ la parola d’ordine!! ^__^

@ sadie_anorexia – E’ triste leggere quante balle ti racconti per giustificare a te stessa un comportamento che dentro di te in realtà sai perfettamente essere sbagliato, così come è triste vedere una persona che rinuncia a combattere solo perché ha subito un fallimento o una battuta d’arresto… E’ chiaro che le cose non miglioreranno mai se non sei tu che ti dai da fare per migliorale… Perché la bacchetta magica in questa vita non esiste… Magari ad avercela, ma non c’è… E siamo noi che dobbiamo allora darci da fare per tutto quello che possiamo ottenere… che dipenderà solo ed esclusivamente da noi… Non c’è niente d’impossibile nella vita, impossibile è solo ciò cui abbiamo rinunciato. Nessuno mette in dubbio le sensazioni positive che l’anoressia fa provare… ma sul fatto che sia meno doloroso, bè, sai benissimo che non è così… perché se non fosse doloroso, non sentiresti il bisogno di portare avanti questo comportamento… Del resto, capisco che assecondare l’anoressia sia una scelta ben più semplice dell’intraprendere la strada del ricovero… Ma ti ricordo che delle 2 alternative, solo una ha un futuro… Ti abbraccio forte…

@ Elena – Innanzitutto, ti ringrazio per aver voluto condividere qui con me questo frammento di te stessa di certo così difficile e doloroso da tirare fuori. Ci vuole grande coraggio, e sappi che ti ammiro moltissimo per quello che sei riuscita a scrivere… e per quello che sei riuscita a fare. Certo io non ho “La Risposta”, semplicemente per il fatto che se c’è una persona che può sapere “La Risposta”, quella sei solo ed unicamente tu… Però posso provare a dirti come la penso… Nessuna pretesa di verità assoluta, ci mancherebbe… Soltanto il mio modesto e parziale punto di vista, basato su quella che è stata la mia personale esperienza al riguardo… Prima cosa, hai fatto benissimo a chiedere aiuto. Hai fatto veramente la cosa più giusta che potevi fare. In questo, nessuno sbaglio. So poche cose, ma questa la so per certo. Tutti i sentimenti che hai provato sono stati assolutamente normali, hai la mia piena comprensione, all’inizio è sempre così, quando la cosa viene fuori è sempre il momento peggiore… ma ti assicuro che è proprio dai momenti peggiori che possono nascere le cose migliori… Tesoro, sei andata a chiedere aiuto: questa mi sembra la più palese dimostrazione che tu le palle ce le hai eccome… coglioni e controcoglioni, altrochè!! Ce ne vuole un bel po’ per decidersi a compiere questo passo!! Per quanto riguarda quello che ti ha detto la dietista… il fatto della dieta e dei farmaci… posso dirti solo una cosa: sui farmaci anche io l’ho sempre pensata come te. Non ho mai preso farmaci in vita mia, e non ho intenzione di prenderne. Ho seguito una dieta, sto seguendo una dieta, e adesso il mio peso è normale e sto combattendo giorno dopo giorno contro l’anoressia… il che mi sembra la più evidente dimostrazione che ci si può tranquillamente fare senza alcun bisogno di assumere farmaci. Le forzature sono una delle cose che più danneggiano un percorso di ricovero: se non ti senti di prendere quei farmaci, assolutamente NON farlo, servirebbe solo a peggiorare ulteriormente le cose. Hai avuto a che fare con una dietista, lei ha avuto un certo tipo di approccio, e non ti è piaciuto, ti ha fatta stare male… Vai immediatamente a rivolgerti a un’altra persona!! Non lasciar scappare tempo né coraggio!! Magari ci vorranno altri 10, 100, 1000 tentativi, ma alla fine troverai la persona giusta, quella che ti saprà aiutare nella maniera giusta, venendoti incontro e non mettendo un muro in mezzo… Con la forza non si risolve niente, bisogna essere convinte di quello che si fa… e se questo tipo di terapia che ti ha proposto questa dietista non ti convince, allora non ti servirà a niente… Non stare a farti trip mentali, non hai sbagliato proprio un bel niente, e questo passo è tutto meno che una retromarcia… Soltanto, ti sei imbattuta in una persona inadatta e incompatibile con te, tutto qui. Ce ne sono un sacco di dietiste specializzate in DCA: rivolgiti ad un’altra. Nessuna terapia può essere proposta con la forza, in tutte ci dev’essere il consenso da parte della paziente, quindi non esiste proprio che questa dietista voglia obbligarti a seguire un certo regime che non ti va, ci mancherebbe altro!! Penso che con i pensieri che ti ha instillato in testa questa dietista ti abbia già danneggiata in maniera più che sufficiente, quindi rivolgiti subito ad un’altra persona… E ricordati sempre che nessuno può mai dirti quanto vali, quanto coraggio hai, e quanto sei in grado di fare: questo solo e soltanto tu lo puoi sapere! La tua volontà è l’ingrediente fondamentale: con quella e con l’aiuto da parte della persona giusta potrai arrivare veramente molto lontano… Questo non è stato che un tentativo sbagliato… capita, non c’è da scoraggiarsi… l’importante è avere la volontà di continuare a tentare… e certamente troverai la persona che potrà aiutarti nel modo giusto, lavorando sinergicamente con te…
Ti sono vicina… Ti abbraccio forte…

@ Duccia – L’hai detto come e meglio di me… ^^”

@ Jonny – E invece un perché c’è sempre… ma devi essere tu ad aguzzare lo sguardo, a cercare di scoprirlo, a darti un obiettivo… Tutto può essere quanto di più random ci sia… ma poi arrivi tu… e tu gli puoi dare un senso… il tuo…
E per quanto riguarda quello che hai scritto ad Elena… In estrema sintesi… non l’avrei detto proprio così… ma l’avrei pensato tutto…

Elena ha detto...

Sinceramente ringrazio di cuore Veggie, Duccia e Jonny e tutte le persone che vengono qui, dicono le cose, e vivono con questo mostro dentro alla pancia e vanno avanti.

Oggi mio padre a tavola mi ha detto che faccio schifo, che sono una botte, che il vestito che ho messo ieri mi faceva orribile. Che sono una stronza, un pezzo di popò. Io ascoltavo e mi chiedevo perchè. E ascoltavo, e dentro di me gli chiedevo scusa e chiedevo scusa a me per non essere bella per lui, e nemmeno per me.
E ho pensato che la dottoressa dalla quale sono andata è stata cattiva, perchè non è colpa di nessuno se mi abbuffo e sono grassa e non lo faccio apposta di stare così male... ci sono delle cose così profonde, degli sguardi, delle parole che una bambina piccola assorbe e mangia e quello che entra diventa il cibo, l'unico. Va bene tutto quando hai fame, anche gli insulti, gli sguardi di disprezzo, le critiche, le messe in discussione, i giudizi, le urla.
Io non voglio più essere trattata così, permettere che si usi il mio corpo e la mia anima come un pungiball contro il quale sfogarsi.
Non mi piace come mi tratta mio padre, però lo amo di un amore profondo e la bambina dentro di me gli ha creduto, perchè era l'unico punto di riferimento. Ha creduto alle minacce, alle manipolazioni, alle parole brutte.
Perchè mio padre mi tratta così? Forse ha ragione lui, io sono sbagliata (ho pensato).
Domani andrò da una dietologa. Vorrei chiederle: mi dia una cura, affinchè mio padre possa amarmi. Ma so che non esiste una cura così, e che la dottoressa non potrà fare nulla per questo.
Io non voglio diventare magra e bella per mio padre. Non voglio diventare una bambola gonfiabile per lui. Io voglio che mi ami ora, per l'essere che sono, per il potenziale che ho e per quello che attraverso di lui io sono diventata. E non so come si fa a farsi amare così come si è.
Come si fa Veggie? Tu lo sai?
Io lo amo. Come amo Roberto, il mio fidanzato. Sono gli uomini del mio cuore. Roberto mi tratta bene, mi lascia libera, mi prende in considerazione, mi conivolge nella sua vita, mi rispetta. Però la bambina dentro di me ha paura lo stesso perchè si ricorda tutto, e anche se io faccio finta di nulla e chiudo la bocca mangiando la bambina urla, piange e uccide.
E l'amore di Roberto non è l'amore di mio padre. Quell'amore mancato nessuno me lo ridà e io lo voglio. Lo voglio tantissimo. Rimangono i buchi altrimenti e vivere con i buchi nel cuore è doloroso.
TENERE DURO. Forse in questo significa perdonare, lui e poi anche me stessa, per tutto quello che il nonamore ha portato, la distruzione, la violenza, l'umiliazione.
Mangiare, non mangiare, vomitare... e tutto il resto significa molto altro, che non si può dire.
Io non voglio che nessuno mi riempia la testa di sostanze, e il cuore di menzogne. Non voglio dimenticare, perchè dimenticare significherebbe permetterlo un'altra volta, da altre persone.
Io credo che nessuno meriti la derisione, il disprezzo.
Provo molto amore per tutte le persone che vengono nel tuo blog Veggie, per te. So, sento, che dietro ad ognuno di voi c'è una motivazione e vi rispetto per quello che significa vivere con quella storia dietro agli occhi. Nessuno la vede, nessuno ha la cura. Non c'è la magia.
Però il tuo blog crea spazio dentro di me, e dentro gli altri. E lo spazio è importante quando è tutto o pieno o vuoto.
Grazie

Ail Finn ha detto...

Questa lettera è bellissima :°°

Veggie ha detto...

@ Coniglia Mannara – Grazie tesoro…

@ Elena – Ho letto le tue parole e ho pensato che a tanti ho rinfacciato che non hanno il coraggio di soffrire. Subito dopo mi è venuto in mente che non ho mai avuto il coraggio di non soffrire. E immagino che, in un certo senso, la cosa possa valere anche per te. Quanta paura che fa la serenità. Capisco, capisco quando mi dici che vorresti essere amata per come sei. Capisco quando mi parli di essere per te stessa e non per gli altri. E capisco anche il tuo comportamento attuale in qualità di difesa. Però io credo che tutto quello che hai fatto non l’hai fatto solo per conquistarti l’amore di tuo padre – ovvero l’amore universale. Forse quella che sei adesso non ti rende affatto fiera, ma prova a pensare che è pure un modo che hai per custodire uno spazio segreto, inviolabile, e coltivarlo. In questo modo riesci ad avvicinare le persone – Roberto, tuo padre – mettendo una barriera semipermeabile tra te e loro, un volto che lascia passare qualcosa di tuo ma non troppo. Però il numero delle maschere non è proporzionale affatto a quello che c’è dietro. E qualcosa dietro c’è, altrimenti non avrebbe senso coprirlo. Tu adesso hai un corpo che non senti, ma ce l’hai. Questa è una constatazione dolorosa ma contemporaneamente può essere un trampolino di lancio. Scrivi che cerchi una cura per i sentimenti oltre che per il corpo: nella cura è implicito un percorso. Tutto quello che vorrei dirti è di lottare, di non mollare, di tenere duro, appunto… e di ripeterti tu stessa queste parole quante più volte puoi ogni giorno… Ma lo vedi come siamo? Perché quando lo dicono gli altri va bene ma poi, da sole, non riusciamo mai a dircelo? Perché ci reputiamo così poco credibili? Perché dentro di noi crediamo fermamente che ci sia una ragione per essere qui, per parlarci, e poi fatichiamo così tanto per darle importanza, per renderla il motore di noi stesse? Io credo che adesso tutto quello che desidereresti è avere un corpo che ti faccia respirare in pace. Tutto il dolore fisico che si sente, la debolezza, la stanchezza, dovrebbero essere sufficienti per rendere quell’ “esaltazione nel restringere” – o qualche che sia la variante per te valida – un qualcosa di estremamente meno potente. Tu provaci, Elena. Provaci ogni giorno a lottare, e non ti arrendere. Perché la lotta, la lotta che intendiamo, non è questa. La lotta che intendiamo è la quotidiana accettazione della nostra bellezza disarmonica contro mille e poi mille resistenze. È la corsa forsennata verso farfalle che non si lasciano acchiappare. Tra pietre e farfalle, pur di avere “qualcosa subito”, si possono raccogliere pietre all’infinito, riempirsi di immobilità e di morte all’infinito, infondo sono più accessibili, non volano via, sono molto più rassicuranti. Ma la vita è qualcosa che sguiscia, che vuole essere inseguita, è qualcosa di leggero e fragile, solo sfiorarle un’ala può comportare la fine del suo volo. Eppure la morte non riempie mai. Lascia un vuoto simile al buco allo stomaco. Credo che sia la vita ciò di cui si ha fame.
Grazie a te… tanto…

 
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