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venerdì 29 agosto 2014
Di video ed infographics
Per prima cosa, devo scusarmi con Saverio Tommasi, il regista di questo video, per la mia tardiva pubblicazione sul blog… chiedo venia, Saverio! E ti ringrazio per avermi permesso di prendere parte al tuo progetto!
Come potrete vedere, ragazze, si tratta di un video in cui io, Silvia e Ilaria (che ringrazio infinitamente) intrecciamo frammenti della nostra esperienza di vita con il DCA, e lo condivido con voi sperando che possa servirvi anche semplicemente a sentirvi un po’ meno sole.
(Bloopers del video: La mattina in cui il video è stato girato, io ero appena reduce da 2 turni di notte consecutivi in Pronto Soccorso, il che significa che non dormivo da circa 2 giorni e mezzo. Da qui gli occhiali da sole strategici per nascondere le chilometriche occhiaie, l’acconciatura ad ananas – Cosi, questa è per te! – da “sono uscita dal lavoro e mi sono fiondata a fare il video senza neanche pettinarmi” e il tono concitato-accelerato da “mi sono appena fatta Ritalin endovena”. A maggior ragione ringrazio Saverio di non essersi fermato alle apparenze e non aver pensato che ero appena fuggita da un qualche manicomio! Anche se ero in condizione pessime, ci tenevo proprio a prendere parte al video, perché credo che video informativi di questo tipo possano essere veramente utili, ergo spero che apprezziate, ragazze!)
Lo potete vedere anche direttamente su YouTube, QUI.
P.S.= Qualche giorno fa ho ricevuto un commento su questo post che avevo scritto qualche mese fa. Mi riferisco al commento lasciato da una lettrice anonima, che dice: “Sono d'accordo col post e con tutte le ragazze che l'hanno scritto prima di me: ritengo le infographic pubblicate del tutto banalizzanti ed inappropriate. Ci vorrebbe molto di meglio. Bisognerebbe che le disegnassimo noi delle infographic, perchè sapendo com'è avere un d.c.a., le renderemmo sicuramente più efficaci.”
Bè, ritengo che questa persona abbia assolutamente ragione. Vorrei perciò raccogliere l’invito, e girarlo anche a voi: perché non realizziamo delle infographics atte a mettere in luce quelli che sono gli aspetti dei DCA che noi riteniamo più rilevanti?! Vi faccio dunque 2 proposte:
1) Realizzate la vostra infographic sul DCA (può essere inerente ogni qualsiasi aspetto dei DCA vogliate mettere in evidenza), scannerizzatela, e inviatemela all’indirizzo veggie.any@gmail.com . Raccoglierò le infographic che mi manderete, e realizzerò un post in cui le pubblicherò. Non importa se non siete pittrici e non avevate 10 ad Educazione Artistica: l’infographic dev’essere funzionale, non importa che sia un quadro da museo!
2) Se proprio non vi va di realizzare un infographic, lasciatemi scritto nei commenti cosa vorreste vedere in un infographic (esempio banale: vorrei un’infographic che tratta delle strategie di coping che si possono mettere in atto al posto del DCA), e cercherò di provvedere io stessa a realizzarla.
Ringrazio infinitamente in anticipo chiunque di voi deciderà di partecipare, in uno o nell’altro modo!
Come potrete vedere, ragazze, si tratta di un video in cui io, Silvia e Ilaria (che ringrazio infinitamente) intrecciamo frammenti della nostra esperienza di vita con il DCA, e lo condivido con voi sperando che possa servirvi anche semplicemente a sentirvi un po’ meno sole.
(Bloopers del video: La mattina in cui il video è stato girato, io ero appena reduce da 2 turni di notte consecutivi in Pronto Soccorso, il che significa che non dormivo da circa 2 giorni e mezzo. Da qui gli occhiali da sole strategici per nascondere le chilometriche occhiaie, l’acconciatura ad ananas – Cosi, questa è per te! – da “sono uscita dal lavoro e mi sono fiondata a fare il video senza neanche pettinarmi” e il tono concitato-accelerato da “mi sono appena fatta Ritalin endovena”. A maggior ragione ringrazio Saverio di non essersi fermato alle apparenze e non aver pensato che ero appena fuggita da un qualche manicomio! Anche se ero in condizione pessime, ci tenevo proprio a prendere parte al video, perché credo che video informativi di questo tipo possano essere veramente utili, ergo spero che apprezziate, ragazze!)
Lo potete vedere anche direttamente su YouTube, QUI.
P.S.= Qualche giorno fa ho ricevuto un commento su questo post che avevo scritto qualche mese fa. Mi riferisco al commento lasciato da una lettrice anonima, che dice: “Sono d'accordo col post e con tutte le ragazze che l'hanno scritto prima di me: ritengo le infographic pubblicate del tutto banalizzanti ed inappropriate. Ci vorrebbe molto di meglio. Bisognerebbe che le disegnassimo noi delle infographic, perchè sapendo com'è avere un d.c.a., le renderemmo sicuramente più efficaci.”
Bè, ritengo che questa persona abbia assolutamente ragione. Vorrei perciò raccogliere l’invito, e girarlo anche a voi: perché non realizziamo delle infographics atte a mettere in luce quelli che sono gli aspetti dei DCA che noi riteniamo più rilevanti?! Vi faccio dunque 2 proposte:
1) Realizzate la vostra infographic sul DCA (può essere inerente ogni qualsiasi aspetto dei DCA vogliate mettere in evidenza), scannerizzatela, e inviatemela all’indirizzo veggie.any@gmail.com . Raccoglierò le infographic che mi manderete, e realizzerò un post in cui le pubblicherò. Non importa se non siete pittrici e non avevate 10 ad Educazione Artistica: l’infographic dev’essere funzionale, non importa che sia un quadro da museo!
2) Se proprio non vi va di realizzare un infographic, lasciatemi scritto nei commenti cosa vorreste vedere in un infographic (esempio banale: vorrei un’infographic che tratta delle strategie di coping che si possono mettere in atto al posto del DCA), e cercherò di provvedere io stessa a realizzarla.
Ringrazio infinitamente in anticipo chiunque di voi deciderà di partecipare, in uno o nell’altro modo!
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venerdì 21 marzo 2014
A voi la parola / 16
Per lo spazio di “A Voi La Parola”, oggi voglio proporvi le parole di Gothica, che esprime le sue riflessioni sul DCA sulla base della propria esperienza e del proprio vissuto:
“L’anoressia è una malattia mentale, un’instabilità di se stessi nel mantenere l’autocontrollo sulla propria mente, ciò si ripercuote sul nostro corpo.
Chi soffre di anoressia abusa del proprio corpo per trasmettere le proprie sensazioni, le proprie emozioni, in un periodo della vita che non sempre richiede problemi consistenti, a volte è un bagaglio che ci si porta dietro e che continua per inerzia anche senza un motivo ben definito. L’anoressia è una droga mentale, si assume tramite la propria coscienza e la propria emotività, è una malattia difficile da curare, vista la complessità della nostra mente.
Inconsciamente questa malattia ci porta a comportamenti estremi, a volte senza rigor di logica, sebbene la persona stessa si renda conto del male e della sofferenza che porterà al suo corpo e soprattutto la sua mente, perchè la verità dell’anoressia sta nella nostra testa e nient’altro.
Il dimagrire, il non mangiare, il vomito auto-indotto non son altro che un mezzo di comunicazione… perchè siamo emotivi… perchè ci sentiamo sconfitti nell’essere, perchè ci sentiamo deboli, perchè siamo fragili.
Cos’è l’anoressia? L’anoressia è una malattia creata dal sub-conscio dell’uomo, causato dalla complessità della mente umana, a volte spinto da problemi personali che si protrae nel tempo. E’ una malattia mentale e la psicologia umana è complessa ed intricata.
Ciò che noi definiamo il rifiutare il cibo, il rigettarlo, non è altro che lasciare un vuoto incolmabile dentro noi stessi, una sorta di auto-masochismo e chiunque… chiunque lo sa cosa comporta, a volte anche problemi secondari irreversibili, vedi l’osteoporosi, eppure continuiamo a farci del male… perchè? Perchè lo vogliamo, perchè ce ne rendiamo conto solo in parte o forse perchè facciamo solo finta di essere felici.
L’anoressia è un’instabilità di noi stessi, l’anoressia l’abbiamo creata noi, non è genetica, non è trasmissiva, non esiste un virus… è tutto dentro la nostra testa.
Una persona anoressica non deve per forza pesare 40 chili, lo si nota maggiormente su una persona magra, ma non è quello il sintomo, il sintomo sta nel nostro comportamento e nel modo che ci rapportiamo verso gli altri, anche una persona che pesa ben più di 40 chili pur non notandolo può essere malata, la superficialità involontaria di molte persone non è stupidità, ma solamente ignoranza in senso buono. Nervosismo, rabbia, introversione, mancanza di appetito sussistente….questi sono solo alcuni dei sintomi, ci manca una motivazione per uscirne, per tornare a vivere, per tornare a mangiare senza sentirsi in colpa, e se la troviamo facciamo in modo di cancellarla per tornare a vivere nel nostro mondo anoressico. L’anoressia non è la perfezione, l’anoressia può portarti alla morte, la perfezione non esiste, la perfezione è stare bene con noi stessi, qualsiasi siano i fatti.
C’è chi la venera, chi ci gioca… ma c’è chi sta male e chi muore per questo, c’è chi si rende davvero conto della gravità della situazione eppure continua… e questo è ancora peggio che non rendersene conto.
Può iniziare per caso, può iniziare volontariamente, ma è sempre una malattia che pervade la mente di molte donne ed in percentuali minori anche di uomini.
L’anoressia… è la parte oscura della nostra anima, ciò che ci porta a non ragionare col la parte razionale del nostro cervello.
La bulimia nell’anoressia è una sorta di punizione per aver osato mangiare quel poco in più che ci fa pentire di averlo fatto.
La bulimia è il farci del male, perchè quando si vomita si sta male, si soffre e questa sofferenza ci fa stare "bene" inconsciamente e stupidamente.
L’anoressia porta a essere sempre più magri, si arriva ad un certo punto dove si raggiunge l’estremo, dove non si riesce ad avere più quella sorta di auto-controllo su noi stessi, non si riesce a smettere, io sono arrivata a pesare un massimo di XX chili, ma ho saputo fermarmi, ho saputo "valutare" quanto voler essere magra, anche se brutto da dire è così, avere un limite, c’è chi non riesce e raggiunge livelli di magrezza estrema e molto evidente, ma questa è solo esteriorità, perchè ripeto, l’anoressia è una malattia mentale, non fisica, si muore dentro.
Ho voluto rapportare tutto ciò come una sorta di sfogo personale, viste le mie costanti crisi ormai persistenti da un paio di mesi, visto il mio auto-controllo instabile, che mi porta a crisi bulimiche sempre più frequenti.
Voglio che chi legga queste parole lo faccia con la parte razionale del proprio cervello e non con la parte malata.
Io soffro di anoressia… io soffro… e basta.
Come si può definire questa vita? Una vita fatta di continue auto-commiserazioni, di colpe e di male inflitto volontariamente… anche se in parte inconsciamente?
Possiamo sembrar felici, ma dentro stiamo morendo, questo segreto… un segreto per le persone che ci incontrano per strada, persone che non ci conoscono o che sanno poco di noi.
Vi siete mai soffermati a guardare una persona e pensare alla sua vita, alle sue emozioni, alla sua storia? Io lo faccio spesso.
Riflettete.”
Cara Gothica, ti ringrazio per aver voluto condividere con me e con le altre lettrici di questo blog le tue riflessioni. Ti auguro davvero che questa preziosa presa di consapevolezza da parte tua possa rappresentare un importantissimo passo nel tuo percorso di ricovero, che ti possa permettere, in futuro, di lavorarci su al fine di stare sempre meglio.
Ti faccio un enorme in bocca al lupo!
“L’anoressia è una malattia mentale, un’instabilità di se stessi nel mantenere l’autocontrollo sulla propria mente, ciò si ripercuote sul nostro corpo.
Chi soffre di anoressia abusa del proprio corpo per trasmettere le proprie sensazioni, le proprie emozioni, in un periodo della vita che non sempre richiede problemi consistenti, a volte è un bagaglio che ci si porta dietro e che continua per inerzia anche senza un motivo ben definito. L’anoressia è una droga mentale, si assume tramite la propria coscienza e la propria emotività, è una malattia difficile da curare, vista la complessità della nostra mente.
Inconsciamente questa malattia ci porta a comportamenti estremi, a volte senza rigor di logica, sebbene la persona stessa si renda conto del male e della sofferenza che porterà al suo corpo e soprattutto la sua mente, perchè la verità dell’anoressia sta nella nostra testa e nient’altro.
Il dimagrire, il non mangiare, il vomito auto-indotto non son altro che un mezzo di comunicazione… perchè siamo emotivi… perchè ci sentiamo sconfitti nell’essere, perchè ci sentiamo deboli, perchè siamo fragili.
Cos’è l’anoressia? L’anoressia è una malattia creata dal sub-conscio dell’uomo, causato dalla complessità della mente umana, a volte spinto da problemi personali che si protrae nel tempo. E’ una malattia mentale e la psicologia umana è complessa ed intricata.
Ciò che noi definiamo il rifiutare il cibo, il rigettarlo, non è altro che lasciare un vuoto incolmabile dentro noi stessi, una sorta di auto-masochismo e chiunque… chiunque lo sa cosa comporta, a volte anche problemi secondari irreversibili, vedi l’osteoporosi, eppure continuiamo a farci del male… perchè? Perchè lo vogliamo, perchè ce ne rendiamo conto solo in parte o forse perchè facciamo solo finta di essere felici.
L’anoressia è un’instabilità di noi stessi, l’anoressia l’abbiamo creata noi, non è genetica, non è trasmissiva, non esiste un virus… è tutto dentro la nostra testa.
Una persona anoressica non deve per forza pesare 40 chili, lo si nota maggiormente su una persona magra, ma non è quello il sintomo, il sintomo sta nel nostro comportamento e nel modo che ci rapportiamo verso gli altri, anche una persona che pesa ben più di 40 chili pur non notandolo può essere malata, la superficialità involontaria di molte persone non è stupidità, ma solamente ignoranza in senso buono. Nervosismo, rabbia, introversione, mancanza di appetito sussistente….questi sono solo alcuni dei sintomi, ci manca una motivazione per uscirne, per tornare a vivere, per tornare a mangiare senza sentirsi in colpa, e se la troviamo facciamo in modo di cancellarla per tornare a vivere nel nostro mondo anoressico. L’anoressia non è la perfezione, l’anoressia può portarti alla morte, la perfezione non esiste, la perfezione è stare bene con noi stessi, qualsiasi siano i fatti.
C’è chi la venera, chi ci gioca… ma c’è chi sta male e chi muore per questo, c’è chi si rende davvero conto della gravità della situazione eppure continua… e questo è ancora peggio che non rendersene conto.
Può iniziare per caso, può iniziare volontariamente, ma è sempre una malattia che pervade la mente di molte donne ed in percentuali minori anche di uomini.
L’anoressia… è la parte oscura della nostra anima, ciò che ci porta a non ragionare col la parte razionale del nostro cervello.
La bulimia nell’anoressia è una sorta di punizione per aver osato mangiare quel poco in più che ci fa pentire di averlo fatto.
La bulimia è il farci del male, perchè quando si vomita si sta male, si soffre e questa sofferenza ci fa stare "bene" inconsciamente e stupidamente.
L’anoressia porta a essere sempre più magri, si arriva ad un certo punto dove si raggiunge l’estremo, dove non si riesce ad avere più quella sorta di auto-controllo su noi stessi, non si riesce a smettere, io sono arrivata a pesare un massimo di XX chili, ma ho saputo fermarmi, ho saputo "valutare" quanto voler essere magra, anche se brutto da dire è così, avere un limite, c’è chi non riesce e raggiunge livelli di magrezza estrema e molto evidente, ma questa è solo esteriorità, perchè ripeto, l’anoressia è una malattia mentale, non fisica, si muore dentro.
Ho voluto rapportare tutto ciò come una sorta di sfogo personale, viste le mie costanti crisi ormai persistenti da un paio di mesi, visto il mio auto-controllo instabile, che mi porta a crisi bulimiche sempre più frequenti.
Voglio che chi legga queste parole lo faccia con la parte razionale del proprio cervello e non con la parte malata.
Io soffro di anoressia… io soffro… e basta.
Come si può definire questa vita? Una vita fatta di continue auto-commiserazioni, di colpe e di male inflitto volontariamente… anche se in parte inconsciamente?
Possiamo sembrar felici, ma dentro stiamo morendo, questo segreto… un segreto per le persone che ci incontrano per strada, persone che non ci conoscono o che sanno poco di noi.
Vi siete mai soffermati a guardare una persona e pensare alla sua vita, alle sue emozioni, alla sua storia? Io lo faccio spesso.
Riflettete.”
Cara Gothica, ti ringrazio per aver voluto condividere con me e con le altre lettrici di questo blog le tue riflessioni. Ti auguro davvero che questa preziosa presa di consapevolezza da parte tua possa rappresentare un importantissimo passo nel tuo percorso di ricovero, che ti possa permettere, in futuro, di lavorarci su al fine di stare sempre meglio.
Ti faccio un enorme in bocca al lupo!
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venerdì 29 novembre 2013
Una critica costruttiva
Tra i commenti al post precedente, decontestualizzata da esso, ho ricevuto una critica costruttiva da parte di Katniss-L., cui voglio dedicare il post di oggi per 2 motivi:
1) Quello che Katniss-L. ha scritto, seppure in chiave critica, è interessante e ragionato, e mi sembrava perciò limitativo il ridurlo ad una mera risposta ad un commento, anche perché vengono sollevate delle tematiche che potrebbero essere condivise anche da altre/i lettrici/lettori del mio blog, per cui così facendo posso rispondere a chiunque stesse pensando le medesime cose che Katniss-L. mi ha scritto.
2) Ho delle idee ben precise in merito a questa critica costruttiva che mi è stata rivolta, perché il mio modus operandi su questo blog è coerente e motivato, e mi sembra corretto espletarlo. Qui ho la possibilità di spiegare il perché. Inoltre, trattandosi di una critica, non volevo “nasconderla” tra i commenti glissando con una rapida risposta, ma condividere con tutte voi il mio pensiero al riguardo.
Ringrazio comunque Katniss-L. per la sua critica costruttiva, perché ovviamente mi fa sempre piacere ricevere apprezzamenti per quello che scrivo sul blog (e a chi non fa piacere ricevere opinioni positive?!...), ma apprezzo molto anche l’onestà di chi, con correttezza ed educazione, mi spiega il suo punto di vista che può pure contrastare il mio. Del resto, le opinioni sono opinabili per antonomasia, quindi è ovvio che ognuno la veda a suo modo, perché la soggettività interindividuale è innegabile ed è quello che ci rende uniche. Perciò, ben vengano anche i pareri contrastanti: la luce è tale solo e soltanto se esiste anche l’ombra.
E arriviamo dunque al fatidico commento di Katniss-L.:
“Cara Veggie, leggo da molto tempo il tuo blog, ma non ho mai commentato finora. Premettendo che apprezzo moltissimo il “lavoro” che stai facendo su questo blog, vorrei comunque esprimere alcune mie perplessità.
Mi sono laureata in psicologia da alcuni mesi, e proprio in virtù del percorso di studi che ho fatto e del lavoro che andrò a svolgere, leggendo il tuo blog mi sono talvolta sorpresa a pensare a quanto possa essere difficile per te scegliere cosa scrivere nei post, ma soprattutto “cosa” rispondere alle persone che ti commentano quando ti espongono la loro situazione e ti chiedono cosa fare.
Tu hai affermato più volte che non dai giudizi né suggerimenti perché non ti compete in quanto non professionista. Questa affermazione mi sorprende, perché nelle risposte che scrivi ai vari commenti, dai sempre dei consigli, che talvolta sono molto chiare e nette. Mi riferisco, per esempio, a quando scrivi (cito le tue testuali parole copiate da alcune tue risposte a dei commenti): “Non so se sei seguita da una dietista e/o da una psicologa, in ogni caso ti consiglio vivamente di rivolgerti a queste figure professionali”, oppure: “Quando ti assalgono i pensieri propri del DCA, anziché agirli, cerca di fare qualsiasi altra cosa per distrarti”, oppure: “Cerca di mangiare tutto quello che è previsto dal tuo “equilibrio alimentare”, pensando che il cibo adesso è la tua medicina” oppure: “Prima chiedi aiuto, meglio sarà, per cui non esitare a farlo”; giusto per citare alcuni esempi. A me queste sembrano delle indicazioni molto nette. Oppure in un’altra occasione scrivi: “Mi sembra che il tuo problema principale in questo momento sia che stai aggravando la tua patologia di base piangendoti addosso in maniera incredibile”, e questo mi “puzza” molto di giudizio. Allora, quello che mi chiedo è: non è un tantino azzardato da parte tua scrivere su un blog risposte a domande di persone sconosciute sulla base di ciò che affermano?
A me capita di pensare alle storie che ascolto dai pazienti mentre svolgo il mio tirocinio come a un intreccio complicatissimo, non fosse altro che il punto di vista del soggetto narrante, ammesso in buona fede ma deformato da meccanismi inconsapevoli, è solo una fioca luce nella ricerca non certo della “verità”, ma di una interpretazione plausibile e verosimile di ciò che emerge nella relazione di coppia psicoterapeuta-paziente.
Quindi, quando sul blog ti vengono fatte certe domande o dette certe cose, tu sei chiamata a muoverti sulle sabbie mobili nel momento in cui rispondi. E data la precisione delle domande che talora ti vengono rivolte, come un giudice non puoi esimerti dal prendere una posizione.
In definitiva, mi interrogo sull’opportunità di dare delle risposte a commenti di persone sconosciute, sulla base di una manciata d’indizi, che peraltro chi scrive sceglie accuratamente.”
Cara Katniss-L., le cose che scrivi sono tutt’altro che sciocche, ma converrai con me in merito alla constatazione che chi mi scrive è abbastanza intelligente da sapere che non sarò io, con le mie poche parole di risposta, a risolvere le loro problematiche (alimentari e non), poiché problemi seri la cui gestione richiede – come spesso e volentieri consiglio, è vero, e qui lo ribadisco – l’intervento di specialisti.
Credo che molte delle ragazze che commentano il mio blog scrivano per rompere un silenzio con se stesse, per raccontarsi come si farebbe con quell’amica, quell’amico, cui non si riescono a rivelare problematiche così importanti e pervasive come un DCA. Diciamo che i commenti che ricevo – e le risposte che do – sono una specie di specchio che riflette le persone, le loro verità, le loro bugie, le loro sofferenze, le loro difficoltà, le loro speranze, le loro illusioni, etc. E’ chi commenta i miei post a guardarsi in quello specchio, che le aiuta a capire non solo ciò che sta succedendo, ma ciò che si nascondono, che si inventano.
Io so di non rispondere a delle persone del tutto vere ed autentiche, ma soltanto a quello che loro vogliono apparire a me e a se stesse. Per questo bastano gli indizi “scelti”, come dici tu, ma non sempre accuratamente, dico io.
Io non ho mai pensato di esercitare un potere più o meno salvifico, ma come semplice blogger, di condividere la mia esperienza di vita con l’anoressia, di esprimere il mio punto di vista, di creare un piccolo spazio virtuale di condivisione e sostegno reciproco nella lotta contro i DCA, di chiacchierare con persone sconosciute che proprio per questo si raccontano come vogliono, rimanendo aderenti alla loro realtà oppure inventandosi.
Tu dici che non è vero che io non esprimo consigli o giudizi: premesso che gli esempi che tu hai citato riguardo a ciò che ho scritto sono completamente decontestualizzati e quindi un po’ fuorvianti per come li presenti tu rispetto a come suonavano nell’originale, quando erano inseriti nel relativo commento, in quanto ai consigli, sono come tali soggettivi perché provenienti da un essere umano (non a caso, premetto sempre “Secondo me”, “Io penso che”, “A mio parere”, etc), e dunque passibili di valutazione da parte di chi li riceve, e di sciente decisione su cosa fare a prescindere da quello che io posso aver scritto. In quanto ai giudizi, diciamo che se li do, non è sulla persona che scrive (che ovviamente non conosco, e dunque non mi permetterei mai), ma unicamente su quello che scrive (che è quello che la persona mi vuol far arrivare).
Questo mi toglie dalle responsabilità che invece, giustamente, tu hai in quanto psicoterapeuta.
Quelli che scrivo non sono ordini da eseguire né verità assolute, ma semplice condivisione di quello che mi ha aiutata, in un passato più o meno remoto, a stare meglio nella mia lotta contro l'anoressia, nella speranza che possa essere d’aiuto anche a chi mi legge.
1) Quello che Katniss-L. ha scritto, seppure in chiave critica, è interessante e ragionato, e mi sembrava perciò limitativo il ridurlo ad una mera risposta ad un commento, anche perché vengono sollevate delle tematiche che potrebbero essere condivise anche da altre/i lettrici/lettori del mio blog, per cui così facendo posso rispondere a chiunque stesse pensando le medesime cose che Katniss-L. mi ha scritto.
2) Ho delle idee ben precise in merito a questa critica costruttiva che mi è stata rivolta, perché il mio modus operandi su questo blog è coerente e motivato, e mi sembra corretto espletarlo. Qui ho la possibilità di spiegare il perché. Inoltre, trattandosi di una critica, non volevo “nasconderla” tra i commenti glissando con una rapida risposta, ma condividere con tutte voi il mio pensiero al riguardo.
Ringrazio comunque Katniss-L. per la sua critica costruttiva, perché ovviamente mi fa sempre piacere ricevere apprezzamenti per quello che scrivo sul blog (e a chi non fa piacere ricevere opinioni positive?!...), ma apprezzo molto anche l’onestà di chi, con correttezza ed educazione, mi spiega il suo punto di vista che può pure contrastare il mio. Del resto, le opinioni sono opinabili per antonomasia, quindi è ovvio che ognuno la veda a suo modo, perché la soggettività interindividuale è innegabile ed è quello che ci rende uniche. Perciò, ben vengano anche i pareri contrastanti: la luce è tale solo e soltanto se esiste anche l’ombra.
E arriviamo dunque al fatidico commento di Katniss-L.:
“Cara Veggie, leggo da molto tempo il tuo blog, ma non ho mai commentato finora. Premettendo che apprezzo moltissimo il “lavoro” che stai facendo su questo blog, vorrei comunque esprimere alcune mie perplessità.
Mi sono laureata in psicologia da alcuni mesi, e proprio in virtù del percorso di studi che ho fatto e del lavoro che andrò a svolgere, leggendo il tuo blog mi sono talvolta sorpresa a pensare a quanto possa essere difficile per te scegliere cosa scrivere nei post, ma soprattutto “cosa” rispondere alle persone che ti commentano quando ti espongono la loro situazione e ti chiedono cosa fare.
Tu hai affermato più volte che non dai giudizi né suggerimenti perché non ti compete in quanto non professionista. Questa affermazione mi sorprende, perché nelle risposte che scrivi ai vari commenti, dai sempre dei consigli, che talvolta sono molto chiare e nette. Mi riferisco, per esempio, a quando scrivi (cito le tue testuali parole copiate da alcune tue risposte a dei commenti): “Non so se sei seguita da una dietista e/o da una psicologa, in ogni caso ti consiglio vivamente di rivolgerti a queste figure professionali”, oppure: “Quando ti assalgono i pensieri propri del DCA, anziché agirli, cerca di fare qualsiasi altra cosa per distrarti”, oppure: “Cerca di mangiare tutto quello che è previsto dal tuo “equilibrio alimentare”, pensando che il cibo adesso è la tua medicina” oppure: “Prima chiedi aiuto, meglio sarà, per cui non esitare a farlo”; giusto per citare alcuni esempi. A me queste sembrano delle indicazioni molto nette. Oppure in un’altra occasione scrivi: “Mi sembra che il tuo problema principale in questo momento sia che stai aggravando la tua patologia di base piangendoti addosso in maniera incredibile”, e questo mi “puzza” molto di giudizio. Allora, quello che mi chiedo è: non è un tantino azzardato da parte tua scrivere su un blog risposte a domande di persone sconosciute sulla base di ciò che affermano?
A me capita di pensare alle storie che ascolto dai pazienti mentre svolgo il mio tirocinio come a un intreccio complicatissimo, non fosse altro che il punto di vista del soggetto narrante, ammesso in buona fede ma deformato da meccanismi inconsapevoli, è solo una fioca luce nella ricerca non certo della “verità”, ma di una interpretazione plausibile e verosimile di ciò che emerge nella relazione di coppia psicoterapeuta-paziente.
Quindi, quando sul blog ti vengono fatte certe domande o dette certe cose, tu sei chiamata a muoverti sulle sabbie mobili nel momento in cui rispondi. E data la precisione delle domande che talora ti vengono rivolte, come un giudice non puoi esimerti dal prendere una posizione.
In definitiva, mi interrogo sull’opportunità di dare delle risposte a commenti di persone sconosciute, sulla base di una manciata d’indizi, che peraltro chi scrive sceglie accuratamente.”
Cara Katniss-L., le cose che scrivi sono tutt’altro che sciocche, ma converrai con me in merito alla constatazione che chi mi scrive è abbastanza intelligente da sapere che non sarò io, con le mie poche parole di risposta, a risolvere le loro problematiche (alimentari e non), poiché problemi seri la cui gestione richiede – come spesso e volentieri consiglio, è vero, e qui lo ribadisco – l’intervento di specialisti.
Credo che molte delle ragazze che commentano il mio blog scrivano per rompere un silenzio con se stesse, per raccontarsi come si farebbe con quell’amica, quell’amico, cui non si riescono a rivelare problematiche così importanti e pervasive come un DCA. Diciamo che i commenti che ricevo – e le risposte che do – sono una specie di specchio che riflette le persone, le loro verità, le loro bugie, le loro sofferenze, le loro difficoltà, le loro speranze, le loro illusioni, etc. E’ chi commenta i miei post a guardarsi in quello specchio, che le aiuta a capire non solo ciò che sta succedendo, ma ciò che si nascondono, che si inventano.
Io so di non rispondere a delle persone del tutto vere ed autentiche, ma soltanto a quello che loro vogliono apparire a me e a se stesse. Per questo bastano gli indizi “scelti”, come dici tu, ma non sempre accuratamente, dico io.
Io non ho mai pensato di esercitare un potere più o meno salvifico, ma come semplice blogger, di condividere la mia esperienza di vita con l’anoressia, di esprimere il mio punto di vista, di creare un piccolo spazio virtuale di condivisione e sostegno reciproco nella lotta contro i DCA, di chiacchierare con persone sconosciute che proprio per questo si raccontano come vogliono, rimanendo aderenti alla loro realtà oppure inventandosi.
Tu dici che non è vero che io non esprimo consigli o giudizi: premesso che gli esempi che tu hai citato riguardo a ciò che ho scritto sono completamente decontestualizzati e quindi un po’ fuorvianti per come li presenti tu rispetto a come suonavano nell’originale, quando erano inseriti nel relativo commento, in quanto ai consigli, sono come tali soggettivi perché provenienti da un essere umano (non a caso, premetto sempre “Secondo me”, “Io penso che”, “A mio parere”, etc), e dunque passibili di valutazione da parte di chi li riceve, e di sciente decisione su cosa fare a prescindere da quello che io posso aver scritto. In quanto ai giudizi, diciamo che se li do, non è sulla persona che scrive (che ovviamente non conosco, e dunque non mi permetterei mai), ma unicamente su quello che scrive (che è quello che la persona mi vuol far arrivare).
Questo mi toglie dalle responsabilità che invece, giustamente, tu hai in quanto psicoterapeuta.
Quelli che scrivo non sono ordini da eseguire né verità assolute, ma semplice condivisione di quello che mi ha aiutata, in un passato più o meno remoto, a stare meglio nella mia lotta contro l'anoressia, nella speranza che possa essere d’aiuto anche a chi mi legge.
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sabato 6 agosto 2011
Un articolo di passaggio
Un recente articolo scritto da un'adolescente alle prese con i DCA: "What I wish parents knew about eating disorders". ( <- click sopra per aprire il collegamento)
Sebbene sia scritto in Inglese, ho voluto condividerlo qui perchè penso che molte di noi possano rispecchiarcisi.
Dateci un'occhiata ragazze, genitori, amici, tutti quanti!
Sebbene sia scritto in Inglese, ho voluto condividerlo qui perchè penso che molte di noi possano rispecchiarcisi.
Dateci un'occhiata ragazze, genitori, amici, tutti quanti!
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lunedì 28 settembre 2009
A voi la parola / 11
Le parole di oggi sono quelle di Prudence. Riprendendo l’eterno tema della bellezza e le mille dissertazioni che su di essa possono essere fatte, queste le meravigliose riflessioni di Prudence al riguardo, che ci accompagnano nel mensile appuntamento con “A voi la parola”.
Che cos’è la bellezza?
Illustri menti prima della mia,si sono posti questa domanda.
C’è chi la ritrova in uno squarcio di cielo… chi nel rombo di un tuono… chi nella lacrima di una giovane creola… chi nel polveroso canto di una vecchia nelle filande.
Io, fino a poco tempo fa non avevo ancora una risposta.
Forse perché concordavo con quanti, prima di me, avevano descritto il loro concetto di bellezza e, al contempo, non sentivo la loro descrizione esattamente completa.
Il problema forse allora, mi sono detta, non è la risposta, quanto la domanda stessa. Forse formulata in una tale maniera, si può intendere che il concetto di bellezza sia inteso come unico ed indivisibile.
Ed è qui, dunque, che si cade in errore.
La bellezza, quel concetto puro che aleggia nella mente degli uomini fin dalla notte dei tempi, così rapido ed inafferrabile quanto una pura vestale sui monti di Efeso… ebbene, essa non è UNICA. Non è INSCINDIBILE.
La vera bellezza della “bellezza” (mi si perdoni il gioco di parole) sta proprio in questo… nell’essere adattabile ad ogni percorso… ad ogni esperienza umana e, proprio per questo, a rinnovarsi sempre. Ad essere un ideale sempre ricco e tutto da scoprire.
Ciò che può essere bello per uno, può non esserlo affatto per l’altro… ed ecco un'altra magia, questa volta più insidiosa, di questo grande interrogativo che è la bellezza.
Spesso questa ci trae in inganno… con specchietti per le allodole che,ad una più attenta riflessione,tutti sapremmo smascherare.
Ma la bellezza conosce i nostri punti deboli… sa che noi, in quanto esseri umani, non siamo poi così INSCINDIBILI come lei. Ci accomuna infatti un unico comune denominatore… la fragilità.
E chi più, chi meno, soccombe al tristo canto della sirena bellezza… la insegue, la caccia, cerca di afferrarla, talvolta spingendosi fino all’orlo di un baratro nel quale spesso si cade senza più trovare una via di uscita.
Il cacciatore diventa la preda… il carnefice, nella volontà di afferrare e sezionare un concetto di questa portata come è il “bello”, diventa vittima dello stesso.
Eppure… se solo si ritornasse all’inizio della pagina… a quella domanda posta in maniera bislacca e certamente inesatta… se solo si prestasse più attenzione alle implicazioni nascoste della stessa… ecco che il giogo crudele della bellezza cadrebbe.
Chi pone interrogativi sulla bellezza è, difatti, l’uomo. L’uomo che, agli albori della sua venuta sulla terra, ha cominciato a coltivare un concetto, che, piano piano, è mutato in un’idea astratta, condivisibile ed affascinante come questa.
Ed eccola allora la soluzione… è l’uomo che ha creato il bello, poiché parte integrante del suo essere.
La bellezza è questa… è il suo essere comune a tutti gli uomini.
In forma diversa… in maniere differenti… in vari ambiti… ma essa, comunque, è sempre presente.
Ho deciso di mettere nero su bianco questo piccolo flusso di pensieri, poiché la mia storia è tanto diversa e tanto simile alla vostra… che forse non vale la pena di essere citata. Io cerco di lasciarmela alle spalle, con dolore, faticosamente… ma ci sto provando.
Un ragionamento del genere invece… è una di quelle cose che non vorrei scordare mai… per capire quanto in realtà, ognuno è la propria bellezza. Quanto questa sia insita in ognuno di noi. Non necessariamente bellezza fisica… ma bellezza nel suo più ampio spettro. C’è chi eccelle nel campo della musica… chi in quello della pittura… chi in quello della scrittura. Tutte queste, sono forme di bellezza invidiabili.
E’ questo quindi, che voglio condividere con voi tutte… è questo che vorrei non scordaste mai.
La bellezza,è racchiusa in ognuna di noi… magari nascosta, burlona… che, come una fatina, tende a nascondersi negli anfratti più disparati. Dobbiamo solo pazientare e tendergli una mano… ha bisogno solo di un piccolo incoraggiamento. E vedrete che essa sboccerà rendendovi fiori meravigliosi, ognuno con una propria particolarità… ognuno traboccante di un’incontenibile bellezza.
Cara Prudence, ti ringrazio per aver voluto condividere qui queste tue parole, queste tue riflessioni. Le nostre storie sono tanto simili quanto diverse proprio perché accompagnate dal minimo comune denominatore della sofferenza… quella stessa sofferenza da cui tu adesso, con coraggio e determinazione, stai cercando di distaccarti. E penso che queste riflessioni sulla bellezza possano essere un ottimo punto di partenza. Perché le conclusioni cui giungi sono esattamente quelle giuste: la bellezza è dappertutto, basta volerla scovare, basta non chiudere gli occhi.
E non dimenticare che questa stessa bellezza è anche la tua, perché una ragazza che scrive tale parole, che è capace di competere ragionamenti che rivelano una tale intelligenza e sensibilità, non può che essere una persona bellissima. E tu lo sei. Molto più di quel che credi.
Continua a combattere per lasciarti alle spalle quello che ti fa soffrire adesso, continua a lottare contro l’anoressia. E non sarà oggi, non sarà domani, e forse neanche tra un mese o tra un anno… ma sicuramente arriverà un giorno in cui sarai tu ad avere la meglio, perché combattere è già una vittoria. E in quel giorno, la tua bellezza sarà davvero tangibile sotto ogni punto di vista. Perché non c’è niente di più bello nel riuscire finalmente a darsi il diritto di combattere PER noi stesse.
Ti abbraccio forte,
Veggie
Che cos’è la bellezza?
Illustri menti prima della mia,si sono posti questa domanda.
C’è chi la ritrova in uno squarcio di cielo… chi nel rombo di un tuono… chi nella lacrima di una giovane creola… chi nel polveroso canto di una vecchia nelle filande.
Io, fino a poco tempo fa non avevo ancora una risposta.
Forse perché concordavo con quanti, prima di me, avevano descritto il loro concetto di bellezza e, al contempo, non sentivo la loro descrizione esattamente completa.
Il problema forse allora, mi sono detta, non è la risposta, quanto la domanda stessa. Forse formulata in una tale maniera, si può intendere che il concetto di bellezza sia inteso come unico ed indivisibile.
Ed è qui, dunque, che si cade in errore.
La bellezza, quel concetto puro che aleggia nella mente degli uomini fin dalla notte dei tempi, così rapido ed inafferrabile quanto una pura vestale sui monti di Efeso… ebbene, essa non è UNICA. Non è INSCINDIBILE.
La vera bellezza della “bellezza” (mi si perdoni il gioco di parole) sta proprio in questo… nell’essere adattabile ad ogni percorso… ad ogni esperienza umana e, proprio per questo, a rinnovarsi sempre. Ad essere un ideale sempre ricco e tutto da scoprire.
Ciò che può essere bello per uno, può non esserlo affatto per l’altro… ed ecco un'altra magia, questa volta più insidiosa, di questo grande interrogativo che è la bellezza.
Spesso questa ci trae in inganno… con specchietti per le allodole che,ad una più attenta riflessione,tutti sapremmo smascherare.
Ma la bellezza conosce i nostri punti deboli… sa che noi, in quanto esseri umani, non siamo poi così INSCINDIBILI come lei. Ci accomuna infatti un unico comune denominatore… la fragilità.
E chi più, chi meno, soccombe al tristo canto della sirena bellezza… la insegue, la caccia, cerca di afferrarla, talvolta spingendosi fino all’orlo di un baratro nel quale spesso si cade senza più trovare una via di uscita.
Il cacciatore diventa la preda… il carnefice, nella volontà di afferrare e sezionare un concetto di questa portata come è il “bello”, diventa vittima dello stesso.
Eppure… se solo si ritornasse all’inizio della pagina… a quella domanda posta in maniera bislacca e certamente inesatta… se solo si prestasse più attenzione alle implicazioni nascoste della stessa… ecco che il giogo crudele della bellezza cadrebbe.
Chi pone interrogativi sulla bellezza è, difatti, l’uomo. L’uomo che, agli albori della sua venuta sulla terra, ha cominciato a coltivare un concetto, che, piano piano, è mutato in un’idea astratta, condivisibile ed affascinante come questa.
Ed eccola allora la soluzione… è l’uomo che ha creato il bello, poiché parte integrante del suo essere.
La bellezza è questa… è il suo essere comune a tutti gli uomini.
In forma diversa… in maniere differenti… in vari ambiti… ma essa, comunque, è sempre presente.
Ho deciso di mettere nero su bianco questo piccolo flusso di pensieri, poiché la mia storia è tanto diversa e tanto simile alla vostra… che forse non vale la pena di essere citata. Io cerco di lasciarmela alle spalle, con dolore, faticosamente… ma ci sto provando.
Un ragionamento del genere invece… è una di quelle cose che non vorrei scordare mai… per capire quanto in realtà, ognuno è la propria bellezza. Quanto questa sia insita in ognuno di noi. Non necessariamente bellezza fisica… ma bellezza nel suo più ampio spettro. C’è chi eccelle nel campo della musica… chi in quello della pittura… chi in quello della scrittura. Tutte queste, sono forme di bellezza invidiabili.
E’ questo quindi, che voglio condividere con voi tutte… è questo che vorrei non scordaste mai.
La bellezza,è racchiusa in ognuna di noi… magari nascosta, burlona… che, come una fatina, tende a nascondersi negli anfratti più disparati. Dobbiamo solo pazientare e tendergli una mano… ha bisogno solo di un piccolo incoraggiamento. E vedrete che essa sboccerà rendendovi fiori meravigliosi, ognuno con una propria particolarità… ognuno traboccante di un’incontenibile bellezza.
Cara Prudence, ti ringrazio per aver voluto condividere qui queste tue parole, queste tue riflessioni. Le nostre storie sono tanto simili quanto diverse proprio perché accompagnate dal minimo comune denominatore della sofferenza… quella stessa sofferenza da cui tu adesso, con coraggio e determinazione, stai cercando di distaccarti. E penso che queste riflessioni sulla bellezza possano essere un ottimo punto di partenza. Perché le conclusioni cui giungi sono esattamente quelle giuste: la bellezza è dappertutto, basta volerla scovare, basta non chiudere gli occhi.
E non dimenticare che questa stessa bellezza è anche la tua, perché una ragazza che scrive tale parole, che è capace di competere ragionamenti che rivelano una tale intelligenza e sensibilità, non può che essere una persona bellissima. E tu lo sei. Molto più di quel che credi.
Continua a combattere per lasciarti alle spalle quello che ti fa soffrire adesso, continua a lottare contro l’anoressia. E non sarà oggi, non sarà domani, e forse neanche tra un mese o tra un anno… ma sicuramente arriverà un giorno in cui sarai tu ad avere la meglio, perché combattere è già una vittoria. E in quel giorno, la tua bellezza sarà davvero tangibile sotto ogni punto di vista. Perché non c’è niente di più bello nel riuscire finalmente a darsi il diritto di combattere PER noi stesse.
Ti abbraccio forte,
Veggie
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sabato 23 maggio 2009
La bellezza secondo me - Un'opinione discordante
Molto facile confrontarsi con le persone che la pensano come noi: sicuramente non si corre il rischio di venire contraddette, e sicuramente ciò che diciamo non viene messo in discussione.
Penso però che sia giusto ed importante anche dare voce a chi ha idee diverse, in maniera tale da poter avere un confronto ed esaminare le cose sotto ogni punto di vista.
Questo blog è nato come un punto di condivisione, perciò penso sia corretto dare spazio ad ogni punto di vista.
Tornando dunque sul tema “La bellezza secondo me”, voglio pubblicare un ultimo concetto di “bellezza” che mi è arrivato. Un’opinione in disaccordo, controcorrente rispetto a quelle che ho pubblicato finora. Un parere su cui penso sia comunque giusto discutere.
CLARA SUTHERLAND
“Ora potete sputarmi in faccia, offendermi, ma il mio più grande pregio è la sincerità, non ci sono proprio a dire bugie (e neanche a scriverle...)
Per me la magrezza è bellezza, non importa il viso, non importa il colore degli occhi o dei capelli come non importa il carattere.
Tutte le mie amiche sono rigorosamente più grasse di me, tutte le volte che mi si è avvicinata una più magra l'ho mandata a quel paese.
Scusate, ma la falsità non mi piace...”
Cara Clara Sutherland, hmmm, vediamo… Non hai scritto parolacce, non mi hai offesa, non hai offeso persone a cui voglio bene: quindi per quale motivo dovrei io sputarti in faccia od offenderti? Finche le cose vengono dette nel rispetto reciproco, sono benaccette tutte le opinioni. Io non offendo, non sputo (non mi sono ancora trasformata in un lama), semmai discuto. Che è quello che faccio sempre. Che è proprio quello che intendo fare anche questa volta con te.
Leggendo le tue parole, la prima cosa che mi è venuta da pensare è che tu abbia la coda di paglia. Sì, perchè nonostante tu ostenti la tua sincerità, penso che tu non abbia detto le cose come stanno fino in fondo… Diciamo che hai detto solo una parte della verità, quella che ti faceva comodo. Del resto, se tu ti sentissi perfettamente convinta della veridicità di quello che hai scritto, perché mettere le mani avanti dicendo “ora potete sputarmi in faccia, offendermi” ? Di fronte a un’affermazione del genere, mi sembra abbastanza evidente che tu stessa non sei convinta di quello che scrivi. Se fossi sicura di avere ragione e di dire esattamente quello che pensi, non sentiresti il bisogno di giustificarti.
Ma, a parte questo, veniamo alla tua riflessione. Più che riflessione, mi sembra che tu abbia cercato di mettere insieme una serie di luoghi comuni ai quali tu per prima tenti disperatamente di credere, poiché evidentemente – e di questo mi dispiace, e te lo dico anch’io con sincerità – stai vivendo una situazione in cui non stai bene con te stessa, in cui non ti piaci, e quindi DEVI credere che la magrezza ti porterà la bellezza, perché sennò non sapresti come fare ad andare avanti.
Il problema nasce nel momento in cui, in realtà, dentro di te, anche se magari in questo momento non lo vuoi ammettere perché se lo ammettessi ti crollerebbe tutto il castello di carte che hai faticosamente costruito, tu sai perfettamente che non è vero. Anche perché, mettiamo le cose sul semplice: c’è una tipa di 40 Kg che è una testa di cazzo, approfittatrice, opportunista, ipocrita, bugiarda, infida, pettegola, frivola, che parla male di te appena giri le spalle, ed è pure un po’ troia. Pensi che questo sia il ritratto di una bella persona? Vorresti essere sua amica? Se mi rispondi “SI” e ne sei sinceramente convinta, posso solo consigliarti l’indirizzo del manicomio più vicino…
Scrivi che le tue amiche sono grasse… Però le definisci “amiche”… e qui ti contraddici da sola: se davvero sei convinta che la magrezza è bellezza, che ci stai a fare con delle bruttissime persone grasse? Non possono piacerti!! Eppure, se le definisci “amiche”, devi trovare qualcosa di bello in loro, sennò sarebbero semplici conoscenti o tipe che incontri per sbaglio per strada e che neanche saluti… Quindi, quelle tue amiche sono belle persone anche se sono grasse? Ma come?, o non hai detto che l’essere belle persone è correlato solo ad un fatto di magrezza?... La contraddizione è evidente. Per questo ho esordito dicendo che non (ti) stai raccontando tutta la verità fino in fondo.
È ovvio che in questo momento allontani le persone più magre di te… ma non per un fatto di bellezza/bruttezza, ma semplicemente perché, come già ho scritto, in questo momento le ragazze magre ti rimandano a un’idea di come secondo te DOVRESTI essere perché pensi che questo ti farebbe più felice e ti farebbe stare meglio con te stessa…
Spero che non sarà troppo tardi quando comincerai a raccontarti davvero la verità, e ti accorgerai che non è così…
Ti abbraccio forte,
Veggie
Penso però che sia giusto ed importante anche dare voce a chi ha idee diverse, in maniera tale da poter avere un confronto ed esaminare le cose sotto ogni punto di vista.
Questo blog è nato come un punto di condivisione, perciò penso sia corretto dare spazio ad ogni punto di vista.
Tornando dunque sul tema “La bellezza secondo me”, voglio pubblicare un ultimo concetto di “bellezza” che mi è arrivato. Un’opinione in disaccordo, controcorrente rispetto a quelle che ho pubblicato finora. Un parere su cui penso sia comunque giusto discutere.
CLARA SUTHERLAND
“Ora potete sputarmi in faccia, offendermi, ma il mio più grande pregio è la sincerità, non ci sono proprio a dire bugie (e neanche a scriverle...)
Per me la magrezza è bellezza, non importa il viso, non importa il colore degli occhi o dei capelli come non importa il carattere.
Tutte le mie amiche sono rigorosamente più grasse di me, tutte le volte che mi si è avvicinata una più magra l'ho mandata a quel paese.
Scusate, ma la falsità non mi piace...”
Cara Clara Sutherland, hmmm, vediamo… Non hai scritto parolacce, non mi hai offesa, non hai offeso persone a cui voglio bene: quindi per quale motivo dovrei io sputarti in faccia od offenderti? Finche le cose vengono dette nel rispetto reciproco, sono benaccette tutte le opinioni. Io non offendo, non sputo (non mi sono ancora trasformata in un lama), semmai discuto. Che è quello che faccio sempre. Che è proprio quello che intendo fare anche questa volta con te.
Leggendo le tue parole, la prima cosa che mi è venuta da pensare è che tu abbia la coda di paglia. Sì, perchè nonostante tu ostenti la tua sincerità, penso che tu non abbia detto le cose come stanno fino in fondo… Diciamo che hai detto solo una parte della verità, quella che ti faceva comodo. Del resto, se tu ti sentissi perfettamente convinta della veridicità di quello che hai scritto, perché mettere le mani avanti dicendo “ora potete sputarmi in faccia, offendermi” ? Di fronte a un’affermazione del genere, mi sembra abbastanza evidente che tu stessa non sei convinta di quello che scrivi. Se fossi sicura di avere ragione e di dire esattamente quello che pensi, non sentiresti il bisogno di giustificarti.
Ma, a parte questo, veniamo alla tua riflessione. Più che riflessione, mi sembra che tu abbia cercato di mettere insieme una serie di luoghi comuni ai quali tu per prima tenti disperatamente di credere, poiché evidentemente – e di questo mi dispiace, e te lo dico anch’io con sincerità – stai vivendo una situazione in cui non stai bene con te stessa, in cui non ti piaci, e quindi DEVI credere che la magrezza ti porterà la bellezza, perché sennò non sapresti come fare ad andare avanti.
Il problema nasce nel momento in cui, in realtà, dentro di te, anche se magari in questo momento non lo vuoi ammettere perché se lo ammettessi ti crollerebbe tutto il castello di carte che hai faticosamente costruito, tu sai perfettamente che non è vero. Anche perché, mettiamo le cose sul semplice: c’è una tipa di 40 Kg che è una testa di cazzo, approfittatrice, opportunista, ipocrita, bugiarda, infida, pettegola, frivola, che parla male di te appena giri le spalle, ed è pure un po’ troia. Pensi che questo sia il ritratto di una bella persona? Vorresti essere sua amica? Se mi rispondi “SI” e ne sei sinceramente convinta, posso solo consigliarti l’indirizzo del manicomio più vicino…
Scrivi che le tue amiche sono grasse… Però le definisci “amiche”… e qui ti contraddici da sola: se davvero sei convinta che la magrezza è bellezza, che ci stai a fare con delle bruttissime persone grasse? Non possono piacerti!! Eppure, se le definisci “amiche”, devi trovare qualcosa di bello in loro, sennò sarebbero semplici conoscenti o tipe che incontri per sbaglio per strada e che neanche saluti… Quindi, quelle tue amiche sono belle persone anche se sono grasse? Ma come?, o non hai detto che l’essere belle persone è correlato solo ad un fatto di magrezza?... La contraddizione è evidente. Per questo ho esordito dicendo che non (ti) stai raccontando tutta la verità fino in fondo.
È ovvio che in questo momento allontani le persone più magre di te… ma non per un fatto di bellezza/bruttezza, ma semplicemente perché, come già ho scritto, in questo momento le ragazze magre ti rimandano a un’idea di come secondo te DOVRESTI essere perché pensi che questo ti farebbe più felice e ti farebbe stare meglio con te stessa…
Spero che non sarà troppo tardi quando comincerai a raccontarti davvero la verità, e ti accorgerai che non è così…
Ti abbraccio forte,
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giovedì 14 maggio 2009
La bellezza secondo me - Take 6
Indovinate un po' chi è l'autrice di quello che state per leggere?!!... ^___^"
"Non è il volto, ma la sua espressione. Non è la voce, ma il modo di parlare. Non è come ti sta quel corpo, ma le cose che ci fai. Tu sei bellissima."
(tratto da un'intervista alle t.A.T.u.)

Ci sono cose che non si riescono ad esprimere con le parole. Ci sono cose che si hanno in testa, ma che non si riescono a tirare fuori. Ci sono cose che nella mente appaiono grandi, enormi, importanti, e che nel momento in cui si prova a tirarle fuori, le parole le immiseriscono, riducendole a non più che a grandezza naturale. Come accade con la mia idea di bellezza, per l’appunto. Per questo mi è difficile scriverne. Se dovessi dire che cos’è la bellezza secondo me… bè, non troverei mai le parole giuste. Però penso che potrei spiegarlo con un esempio.
Qualche giorno fa ero all’università e, in un momento di pausa tra una lezione e quella successiva, ho deciso di far un giro pesca intorno all’ospedale, giusto per ammazzar un po’ il tempo. Quindi stavo passeggiando – iPod alla mano, canzoni delle t.A.T.u. sparate nelle orecchie – quando un particolare ha attirato la mia attenzione: al margine di un marciapiede era accoccolata una ragazza che stava armeggiando con la catena di una bicicletta. Mi sono fermata e l’ho guardata. Capelli castani chiari, ricci, zainetto EastPak rosso scaricato per terra accanto alla bici, mani che si muovevano concitate, più o meno la mia età, no, forse qualche anno in più, sui 28 – 30, aria arrabbiata e scoraggiata. Una sorta di istantanea in un attimo lunghissimo in cui il tempo si ferma, ho pensato. Le macchine continuavano a correre per strada, la gente continuava a camminare sul marciapiede, ma io ero immobile e così pure quella ragazza, immobile nella sua meccanica di gesti ripetitivi e nella sua espressione sconsolata. Ho provato a proiettarmi al suo posto. Dopodichè mi sono avvicinata a lei e le ho detto: “Hai bisogno di una mano?”. Uscita stupidissima, lo so, ma non sapevo come rompere il ghiaccio… “Magari!” ha sbuffato lei, alzando il volto arrabbiato ed imbronciato verso di me, con il che ho poggiato la mia borsa a terra e mi sono accovacciata di fronte a lei, dall’altro versante della bicicletta. Era uscita la catena, e la presenza del carter rendeva estremamente difficile il rimetterla al suo posto. La ragazza ha borbottato qualcosa sul fatto che stava perdendo la lezione e con la bici in quelle condizioni non sapeva neanche come fare a tornare in stazione. Io non me ne intendo di biciclette. Non ho mai riparato una bicicletta in vita mia. E, tendenzialmente, sono imbranata. Non capivo proprio cosa ci facevo lì accoccolata per terra, perché mi era venuta l’idea di aiutarla, e cos’avrei potuto fare se non peggiorare ulteriormente le cose. ‘Faccio un paio di tentativi, non si approda a nulla, e do forfait’, ho pensato. In fin dei conti, avrei avuto almeno l’attenuante dell’averci provato. E stavo per mettere le mani un po’ a casaccio sulla catena, quando la ragazza ha alzato gli occhi dal carter e mi ha guardata. E io ho visto un’infinità di cose in quello sguardo. Un infinità di parole taciute ma ugualmente espresse. Una muta richiesta d’aiuto, di appoggio, di sostegno, di cooperazione, di fai qualcosa tu perché io sono alla frutta… Ci brillavano le lacrime, in quegli occhi. E allora non lo so cos’ho pensato. So solo che mi sono detta che l’avrei aiutata ad ogni costo, e non mi sarei schiodata da lì finché non avessi rimesso quella catena al suo posto, avessi dovuto impiegarci i 3 giorni successivi. Forse, chissà, da qualche parte qualcosa di è mosso… o forse è solo la forza che ti dà la determinazione… fatto sta che ho infilato le dita dentro quel dannato carter, sporcandomele tutte, fino a farmi male con i dentini della catena… ma non ho mollato, e alla fine la catena è tornata al suo posto. Non so come ci sono riuscita, e so invece per certo che se qualcuno mi chiedesse di rifarlo anche adesso, non ne sarò mai più capace… ma l’altro giorno, per quella ragazza, tutto solo per lei, ce l’ho fatta. “A posto!” le ho detto ritirando le dita fuori dal carter mentre la catena riprendeva a girare. “Davvero?!?” la sua voce aveva un che d’incredulo e di speranzoso allo stesso tempo. Ha girato il pedale con la mano per assicurarsi che fosse tutto vero, ed ha avuto la sua conferma. Sorrideva, adesso. E il tempo si è fermato di nuovo, per un altro di quegli attimi fugaci eppure eterni. E allora ho alzato lo sguardo verso di lei, e per la prima volta l’ho vista. L’ho vista davvero. I suoi capelli, il suo volto, la sua aria sollevata, felice, e poi i suoi occhi, il suo sorriso. La luce che le veniva da dentro e la illuminava tutta. E ho pensato: 'Cazzo, ma è bellissima!'. Ecco. Ed era veramente così. Bellissima. Ma bellissima davvero. Così bella, accipicchia, così bella. Da mozzare il fiato, dico sul serio. Ho continuato a fissarla senza riuscire a staccare lo sguardo. E poi lei ha rivolto quel sorriso bellissimo, quegli occhi così pieni di luce verso di me, e mi ha detto: “Grazie!”. Io ho continuato a pensare che quella ragazza era veramente bellissima in quel momento. Ero così rapita nell’osservarla, che non sentivo neanche più male alle dita. E all’improvviso, non so perché, mi è venuto da pensare che, magari, anch’io in quel momento ero bellissima. Sì, bellissima, anche se accoccolata per terra, con i capelli in disordine, i jeans sporchi per la polvere del marciapiede, le dita tagliuzzate e ricoperte del grasso nero della bici. Io e quella ragazza, due persone diverse, una cosa sola, un attimo infinito. E lei, in quel momento, in quel momento e per sempre, lei bellissima.
Nell’oceano incasinato in cui nuoto ogni giorno, quella ragazza è stata una goccia di bellezza.
E questo ha dato un senso. E io ho sentito che aveva un senso. Che questa vita è un mucchio di tessere di un puzzle assolutamente random, ma ogni tanto c’è un tassello che va al posto giusto. E questo è il risultato: la bellezza.
"Non è il volto, ma la sua espressione. Non è la voce, ma il modo di parlare. Non è come ti sta quel corpo, ma le cose che ci fai. Tu sei bellissima."
(tratto da un'intervista alle t.A.T.u.)

Ci sono cose che non si riescono ad esprimere con le parole. Ci sono cose che si hanno in testa, ma che non si riescono a tirare fuori. Ci sono cose che nella mente appaiono grandi, enormi, importanti, e che nel momento in cui si prova a tirarle fuori, le parole le immiseriscono, riducendole a non più che a grandezza naturale. Come accade con la mia idea di bellezza, per l’appunto. Per questo mi è difficile scriverne. Se dovessi dire che cos’è la bellezza secondo me… bè, non troverei mai le parole giuste. Però penso che potrei spiegarlo con un esempio.
Qualche giorno fa ero all’università e, in un momento di pausa tra una lezione e quella successiva, ho deciso di far un giro pesca intorno all’ospedale, giusto per ammazzar un po’ il tempo. Quindi stavo passeggiando – iPod alla mano, canzoni delle t.A.T.u. sparate nelle orecchie – quando un particolare ha attirato la mia attenzione: al margine di un marciapiede era accoccolata una ragazza che stava armeggiando con la catena di una bicicletta. Mi sono fermata e l’ho guardata. Capelli castani chiari, ricci, zainetto EastPak rosso scaricato per terra accanto alla bici, mani che si muovevano concitate, più o meno la mia età, no, forse qualche anno in più, sui 28 – 30, aria arrabbiata e scoraggiata. Una sorta di istantanea in un attimo lunghissimo in cui il tempo si ferma, ho pensato. Le macchine continuavano a correre per strada, la gente continuava a camminare sul marciapiede, ma io ero immobile e così pure quella ragazza, immobile nella sua meccanica di gesti ripetitivi e nella sua espressione sconsolata. Ho provato a proiettarmi al suo posto. Dopodichè mi sono avvicinata a lei e le ho detto: “Hai bisogno di una mano?”. Uscita stupidissima, lo so, ma non sapevo come rompere il ghiaccio… “Magari!” ha sbuffato lei, alzando il volto arrabbiato ed imbronciato verso di me, con il che ho poggiato la mia borsa a terra e mi sono accovacciata di fronte a lei, dall’altro versante della bicicletta. Era uscita la catena, e la presenza del carter rendeva estremamente difficile il rimetterla al suo posto. La ragazza ha borbottato qualcosa sul fatto che stava perdendo la lezione e con la bici in quelle condizioni non sapeva neanche come fare a tornare in stazione. Io non me ne intendo di biciclette. Non ho mai riparato una bicicletta in vita mia. E, tendenzialmente, sono imbranata. Non capivo proprio cosa ci facevo lì accoccolata per terra, perché mi era venuta l’idea di aiutarla, e cos’avrei potuto fare se non peggiorare ulteriormente le cose. ‘Faccio un paio di tentativi, non si approda a nulla, e do forfait’, ho pensato. In fin dei conti, avrei avuto almeno l’attenuante dell’averci provato. E stavo per mettere le mani un po’ a casaccio sulla catena, quando la ragazza ha alzato gli occhi dal carter e mi ha guardata. E io ho visto un’infinità di cose in quello sguardo. Un infinità di parole taciute ma ugualmente espresse. Una muta richiesta d’aiuto, di appoggio, di sostegno, di cooperazione, di fai qualcosa tu perché io sono alla frutta… Ci brillavano le lacrime, in quegli occhi. E allora non lo so cos’ho pensato. So solo che mi sono detta che l’avrei aiutata ad ogni costo, e non mi sarei schiodata da lì finché non avessi rimesso quella catena al suo posto, avessi dovuto impiegarci i 3 giorni successivi. Forse, chissà, da qualche parte qualcosa di è mosso… o forse è solo la forza che ti dà la determinazione… fatto sta che ho infilato le dita dentro quel dannato carter, sporcandomele tutte, fino a farmi male con i dentini della catena… ma non ho mollato, e alla fine la catena è tornata al suo posto. Non so come ci sono riuscita, e so invece per certo che se qualcuno mi chiedesse di rifarlo anche adesso, non ne sarò mai più capace… ma l’altro giorno, per quella ragazza, tutto solo per lei, ce l’ho fatta. “A posto!” le ho detto ritirando le dita fuori dal carter mentre la catena riprendeva a girare. “Davvero?!?” la sua voce aveva un che d’incredulo e di speranzoso allo stesso tempo. Ha girato il pedale con la mano per assicurarsi che fosse tutto vero, ed ha avuto la sua conferma. Sorrideva, adesso. E il tempo si è fermato di nuovo, per un altro di quegli attimi fugaci eppure eterni. E allora ho alzato lo sguardo verso di lei, e per la prima volta l’ho vista. L’ho vista davvero. I suoi capelli, il suo volto, la sua aria sollevata, felice, e poi i suoi occhi, il suo sorriso. La luce che le veniva da dentro e la illuminava tutta. E ho pensato: 'Cazzo, ma è bellissima!'. Ecco. Ed era veramente così. Bellissima. Ma bellissima davvero. Così bella, accipicchia, così bella. Da mozzare il fiato, dico sul serio. Ho continuato a fissarla senza riuscire a staccare lo sguardo. E poi lei ha rivolto quel sorriso bellissimo, quegli occhi così pieni di luce verso di me, e mi ha detto: “Grazie!”. Io ho continuato a pensare che quella ragazza era veramente bellissima in quel momento. Ero così rapita nell’osservarla, che non sentivo neanche più male alle dita. E all’improvviso, non so perché, mi è venuto da pensare che, magari, anch’io in quel momento ero bellissima. Sì, bellissima, anche se accoccolata per terra, con i capelli in disordine, i jeans sporchi per la polvere del marciapiede, le dita tagliuzzate e ricoperte del grasso nero della bici. Io e quella ragazza, due persone diverse, una cosa sola, un attimo infinito. E lei, in quel momento, in quel momento e per sempre, lei bellissima.
Nell’oceano incasinato in cui nuoto ogni giorno, quella ragazza è stata una goccia di bellezza.
E questo ha dato un senso. E io ho sentito che aveva un senso. Che questa vita è un mucchio di tessere di un puzzle assolutamente random, ma ogni tanto c’è un tassello che va al posto giusto. E questo è il risultato: la bellezza.
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Veggie
lunedì 11 maggio 2009
La bellezza secondo me - Take 5
Ecco qua, ancora le vostre opinioni sulla "bellezza"!! Grazie a tutte!
SANDY
"Credo che la bellezza sia semplicità, un modo di essere, di esprimersi, di fare e ognuno a suo modo, con un suo stile, con il suo carattere...
Credo che non sia data dai Kg che abbiamo o da ciò che indossiamo,
Credo che dei jeans "D&G" non mi rendano migliore se poi non riesco a pensare alle persone che fanno parte della mia vita e a quelle che potrebbero farne parte se solo io fossi un po’ meno egoista...
CREDO CHE LA BELLEZZA SIA QUALCOSA DI INDESCRIVIBILE E CHE OGNUNO E’ BELLO A SUO MODO PERCHE’ SE FOSSIMO TUTTI UGUALI (PELLE E OSSA O QUELLE CHE LE RAGAZZE “PRO-ANA” DEFINIREBBERO BALENE) LA BELLEZZA NON ESISTEREBBE PERCHE’ SAREBBE LA NORMALITA’ DELLA NOSTRA VITA...
UN PO’ COME RESPIRARE: DIVENTEREBBE NORMALE E QUINDI LA DAREMMO PER SCONTATA!
LA BELLEZZA E’ DATA NON SOLO DA CIO’ CHE SIAMO NOI MA DA CIO’ CHE SENTE CHI CI AMA QUAND'E’ CON NOI...
IL RESTO NON CONTA O COMUNQUE E’ POCO IMPORTANTE...
LA BELLEZZA DELLE MODELLE E DEGLI STILISTI NON CONTA PERCHE’ NON SONO LORO A DECIDERE MA NOI!!!
BASTEREBBE UNIRSI E TUTTE INSIEME SMETTERLA DI COMPRARE TAGLIE DEL TIPO LA 36 O LA 38 (E SOPRATTUTTO FINIRE I DIGIUNI ASURDI PER POTER RIENTRARE IN QUELLE TAGLIE) E ALLA FINE SMETTEREBBERO TUTTI DI PRODURLE E TUTTI CAPIREBBERO FINALMENTE CHE NON SI E’ BELLI PERCHE’ SI E’ SIMILI AGLI ALTRI MA SI E’ BELLI PERCHE’ SI è SE STESSI: UNICI NEL NOSTRO GENERE!!!
BELLI CI SI SENTE, NON CI SI E’. Come dice Veggie, "NN PIACERSI è UNA VERA E PROPRIA CONDANNA"... per piacersi bisogna essere ingenui, vanitosi o sicuri di sè
Se c'è una cosa che ho imparato è che "ANCHE I MIGLIORI SONO LONTANI DALLA PERFEZIONE"...
Lo tengo a mente per non dimenticarlo mai..."
MARTINA
"Cos'è la bellezza per me... mi viene in mente un'espressione che i francesi usano spesso "etre bien dans sa peaux"... sentirsi bene nella propria pelle.
Penso che la bellezza sia una sensazione tutta personale di equilibrio ed armonia. Non è uno stato fisico, ma mentale… per cui varia continuamente. Non lo so... a volte mi capita di sentirmi bella solo perchè fuori c'è il sole, perchè ho dei bei programmi per la giornata o sono insieme ad amici spensierata e sorridente...poco importa in quei momenti se sono in tuta, con le mie scarpe da tennis vecchie e bucate, ma a cui sono molto affezionata (già… ho questo vizietto di affezionarmi un po’ troppo a tutto...).
Insomma si sa che la bellezza è relativa, ma tendiamo sempre a pensare che sia relativa allo sguardo degli altri, io credo che sia lo sguardo con cui noi stesse ci percepiamo che è relativo. Rimandiamo agli altri l'immagine che abbiamo di noi... un'immagine che può cambiare tante di quelle volte al giorno da farci venire il mal di testa!
La bellezza non è qualcosa che o si ha o non si ha, ma qualcosa che bisogna imparare a riconoscere e a trasmettere, prima di tutto a noi stesse!"
FRANCESCA
"Premettendo che non ho le idee molto chiare su questo punto...
Secondo me la bellezza non è in generale una caratteristica intrinseca, ma qualcosa che si manifesta in momenti particolari... una persona è bella quando lascia intravedere la sua essenza, quando smette di essere concentrata su se stessa e si lascia cogliere in un attimo di serenità, quando riesce a stabilire un contatto con chi le sta intorno, quando sorride per esempio...
Quella stessa bellezza la ritrovo in particolari situazioni, in un tramonto, in un teorema di algebra (^_^), in un profumo, in un libro o in un film o in un momento di serenità senza motivo... quando anche io riesco a distaccarmi da me stessa per essere completamente assorbita dall'interesse per qualcosa di esterno...
Non ci ho mai riflettuto molto e non saprei dire se la mia sia stata una ricerca di bellezza, però pensandoci adesso direi che il mio obiettivo non era tanto la bellezza quanto il rientrare in determinati canoni che mi avrebbero permesso di essere accettata, dagli altri e quindi da me stessa, anche se ritenevo quei canoni distorti e sbagliati... ma forse, in un certo senso, la mia è stata anche una ricerca di bellezza, perchè l'inadeguatezza che mi sentivo (sento, a volte) addosso era il contrario di quello che considero bellezza... mi sentivo goffa, sgraziata, ingombrante… anche e soprattutto a livello morale… troppo attaccata a me stessa, sempre e comunque concentrata su me stessa... e l'anoressia è stata forse (tra le altre cose, perchè non credo di poter linearizzare così un problema tanto complesso) una ricerca di distacco... volevo disperatamente mostrare il mio disinteresse per ciò che era il mio corpo, materialmente... e quindi un disinteresse verso i suoi bisogni fisici... e alla fine ho ottenuto l'effetto contrario: quel corpo da cui cercavo il completo distacco è divenuto alla fine l'unico oggetto dei miei pensieri... e io stessa ero diventata solo “un corpo”."
CLAUDIA
"La "bellezza" certamente è un tema cruciale per chiunque abbia sofferto di disturbi alimentari...
Non si tratta di bellezza esteriore, o almeno quella è un pretesto.
Io personalmente so che se dimagrisco non sarò più bella agli occhi degli altri, e forse nemmeno ai miei, ci sarebbero molte altre cose che potrei fare per abbellire la mia persona che non affamarvi, vomitare ecc...
Purtroppo ci sono ancora dentro in pieno a queste cose, sto cercando di farmi aiutare ad aiutare me stessa ad uscirne. Non vedo molta luce in questo senso, ma non voglio smettere di cercarla, se non altro per mantenere la mia mente aperta ad altro, ad altri, che non sempre ossessivamente concentrata su me stessa...
"La bellezza salverà il mondo o lo farà impazzire di desiderio".
è il mio personale adattamento di una frase di Dostoevskij...
Questo invece è un estratto di un post che avevo scritto tempo fa a riguardo, anche se lo trovo un pò forzato in certi punti...
Penso troppo al senso della bellezza. Perché se ne parla così poco? Perché nei discorsi della gente compare così di rado la parola “bello”? O quando compare è buttata lì, con noncuranza, con leggerezza, senza troppe implicazioni di sorta. Si dice che una cosa è vera, non bella. Ma del resto chi è così sprovveduto da rispolverare l’equazione bellezza è verità, verità è bellezza?
Mi sento divorata dal bisogno di estetismo! [...] Devo creare io il senso della bellezza che cerco e che forse, anzi di sicuro sopravvaluto, in fondo la bellezza è poi così bella?
Oh niente idealismi certo, certo… Allora dico senza mezzi termini che la bellezza è tremenda, mi rifaccio a una particolare forma di “cosmetica del nemico” che implica un solipsismo affamato, si affamato, di superfici lucide con cui devo farci i miei pericolosissimi conti. Con la penna, le mani, usando i nei, i miei nei come unità di misura del corpo. Non più numeri, ma nei, come un codice da interpretare, anche se qui non si tratta di risolvere nulla. Il bello non mi risolve, non è riposante né confortevole, almeno nelle mie vaghe nozioni post-adolescenziali compromesse.
Non si parla nella nostra società in termini di bellezza se non come complimento un po’ posticcio, un accessorio che tutti vogliono e ricercano con i mezzi che il nostro tempo è lieto di offrirci-venderci spesso a caro prezzo. E se dicessi che intendo la bellezza come una forza? In senso fisico, energico però, in senso rivoluzionario anche...
Non facciamo i finti tonti kantiani, la bellezza soggettivamente universale non ci è nota, imbevuti come siamo, più o meno consciamente, di qualche corrente e categoria estetica verso cui simpatizziamo e da cui attingiamo le norme per giudicare tutto il resto, per “addomesticare” il bello, al posto di viverlo. Ma cosa pretendo allora? Io scrivo per necessità e la bellezza è un tema che in questo momento (sempre!) mi era necessario e quindi ne parlo, non arrivando a nessuna conclusione, perché è così che mi intendo con me stessa…
Non cambio le mie abitudini, anche se forse sarebbe ora... Mi chiedo fino a quanto potrò permettermi di andare in giro con i capelli viola, calze a rete fucsia, e orpelli simili senza sembrare ridicola. Ma perché dovrebbe importarmi?
La bellezza si materializza nel rapporto con l’Altro, non esiste una bellezza non dialogata, non esiste una bellezza che non venga giocata, riflessa, “imbrogliata”. l’illusione è arte, è tecnica delle prime, ultime cose. La bellezza è questa dolcissima nemica cosmetica dall’aurea violacea."
VALENTINA84
"La bellezza secondo me... Prima di poter rispondere ci ho dovuto pensare tanto. Quante volte diciamo “quella persona è bella” riferendoci magari a un calciatore, a una modella o a una velina… ma anche nella vita quotidiana, in discoteca, a lavoro incontriamo qualcuno è diciamo che è bello spesso perché ha un fisico da urlo o un andamento possente.
Per una persona come me che si sente e forse si è sempre sentita brutta, nonostante alcuni mi dicano il contrario, non è facile definire una cosa che non sento mi appartenga…
Inizio con una frase che mi ha detto il mio dolcissimo ragazzo: “Ogni tuo sorriso è come aver conquistato il più lontano dei pianeti”!!! Ogni volta che riesce a farmi ridere mi dice che sono bellissima, ma io non credo proprio di esserlo… poi quando rido men che meno… infatti quando mi fanno le foto non riesco mai a ridere!!!
Forse questa potrebbe essere una bellezza per tutte noi: il SORRISO!!!
Poi leggendo il libro di Fabio Volo “Un posto nel mondo” dice una frase che mi ha colpito molto… “vedersi riflessi negli occhi di chi ci ama ci rende molto più belli”!!!
Io credo che personalmente il mio problema sia questo: io mi guardo sempre con i miei occhi severissimi, che non fanno altro che criticarmi, in ogni piccolo dettaglio… sempre a dire che questo non va bene, questo neanche… che quella ragazza ha il fisico migliore del mio, che un’altra è più slanciata, ecc…potrei stare ore ad elencare le cose che non mi piacciono di me e che invece trovo stupende in altre persone.
Ma è proprio questo mio non vedermi bella che mi ha condannata: sei brutta non vai bene…meglio scomparire!!!E ora che sono ingrassata: sei bruttissima, orrenda…non sei più magra…continua ad abbuffarti tanto ormai…Come se avessi qualcosa di irreparabile…ma ora ho capito che non è così!!!
Sono una ragazza sanissima… e anche bella perché sono io!!! Valentina come me ce ne è una sola e solo una ce ne sarà!!! Che poi: bella per chi??? Per i canoni di miss Italia??? Beh non mi interessa fare la modella nè la soubrette… io sono e voglio fare l’ingegnere, ma voglio anche essere in futuro una moglie che sarà la più bella per suo marito e una mamma che sarà la migliore del mondo per i suoi figli!!!
La chiave della bellezza secondo me è volersi bene…
Io ora sto camminando verso questa strada… passettino dopo passettino… caduta dopo caduta…
Con la mia forza…con tutta la voglia che ho di stare bene e quando riesco, con il… sorriso!!!"
SANDY
"Credo che la bellezza sia semplicità, un modo di essere, di esprimersi, di fare e ognuno a suo modo, con un suo stile, con il suo carattere...
Credo che non sia data dai Kg che abbiamo o da ciò che indossiamo,
Credo che dei jeans "D&G" non mi rendano migliore se poi non riesco a pensare alle persone che fanno parte della mia vita e a quelle che potrebbero farne parte se solo io fossi un po’ meno egoista...
CREDO CHE LA BELLEZZA SIA QUALCOSA DI INDESCRIVIBILE E CHE OGNUNO E’ BELLO A SUO MODO PERCHE’ SE FOSSIMO TUTTI UGUALI (PELLE E OSSA O QUELLE CHE LE RAGAZZE “PRO-ANA” DEFINIREBBERO BALENE) LA BELLEZZA NON ESISTEREBBE PERCHE’ SAREBBE LA NORMALITA’ DELLA NOSTRA VITA...
UN PO’ COME RESPIRARE: DIVENTEREBBE NORMALE E QUINDI LA DAREMMO PER SCONTATA!
LA BELLEZZA E’ DATA NON SOLO DA CIO’ CHE SIAMO NOI MA DA CIO’ CHE SENTE CHI CI AMA QUAND'E’ CON NOI...
IL RESTO NON CONTA O COMUNQUE E’ POCO IMPORTANTE...
LA BELLEZZA DELLE MODELLE E DEGLI STILISTI NON CONTA PERCHE’ NON SONO LORO A DECIDERE MA NOI!!!
BASTEREBBE UNIRSI E TUTTE INSIEME SMETTERLA DI COMPRARE TAGLIE DEL TIPO LA 36 O LA 38 (E SOPRATTUTTO FINIRE I DIGIUNI ASURDI PER POTER RIENTRARE IN QUELLE TAGLIE) E ALLA FINE SMETTEREBBERO TUTTI DI PRODURLE E TUTTI CAPIREBBERO FINALMENTE CHE NON SI E’ BELLI PERCHE’ SI E’ SIMILI AGLI ALTRI MA SI E’ BELLI PERCHE’ SI è SE STESSI: UNICI NEL NOSTRO GENERE!!!
BELLI CI SI SENTE, NON CI SI E’. Come dice Veggie, "NN PIACERSI è UNA VERA E PROPRIA CONDANNA"... per piacersi bisogna essere ingenui, vanitosi o sicuri di sè
Se c'è una cosa che ho imparato è che "ANCHE I MIGLIORI SONO LONTANI DALLA PERFEZIONE"...
Lo tengo a mente per non dimenticarlo mai..."
MARTINA
"Cos'è la bellezza per me... mi viene in mente un'espressione che i francesi usano spesso "etre bien dans sa peaux"... sentirsi bene nella propria pelle.
Penso che la bellezza sia una sensazione tutta personale di equilibrio ed armonia. Non è uno stato fisico, ma mentale… per cui varia continuamente. Non lo so... a volte mi capita di sentirmi bella solo perchè fuori c'è il sole, perchè ho dei bei programmi per la giornata o sono insieme ad amici spensierata e sorridente...poco importa in quei momenti se sono in tuta, con le mie scarpe da tennis vecchie e bucate, ma a cui sono molto affezionata (già… ho questo vizietto di affezionarmi un po’ troppo a tutto...).
Insomma si sa che la bellezza è relativa, ma tendiamo sempre a pensare che sia relativa allo sguardo degli altri, io credo che sia lo sguardo con cui noi stesse ci percepiamo che è relativo. Rimandiamo agli altri l'immagine che abbiamo di noi... un'immagine che può cambiare tante di quelle volte al giorno da farci venire il mal di testa!
La bellezza non è qualcosa che o si ha o non si ha, ma qualcosa che bisogna imparare a riconoscere e a trasmettere, prima di tutto a noi stesse!"
FRANCESCA
"Premettendo che non ho le idee molto chiare su questo punto...
Secondo me la bellezza non è in generale una caratteristica intrinseca, ma qualcosa che si manifesta in momenti particolari... una persona è bella quando lascia intravedere la sua essenza, quando smette di essere concentrata su se stessa e si lascia cogliere in un attimo di serenità, quando riesce a stabilire un contatto con chi le sta intorno, quando sorride per esempio...
Quella stessa bellezza la ritrovo in particolari situazioni, in un tramonto, in un teorema di algebra (^_^), in un profumo, in un libro o in un film o in un momento di serenità senza motivo... quando anche io riesco a distaccarmi da me stessa per essere completamente assorbita dall'interesse per qualcosa di esterno...
Non ci ho mai riflettuto molto e non saprei dire se la mia sia stata una ricerca di bellezza, però pensandoci adesso direi che il mio obiettivo non era tanto la bellezza quanto il rientrare in determinati canoni che mi avrebbero permesso di essere accettata, dagli altri e quindi da me stessa, anche se ritenevo quei canoni distorti e sbagliati... ma forse, in un certo senso, la mia è stata anche una ricerca di bellezza, perchè l'inadeguatezza che mi sentivo (sento, a volte) addosso era il contrario di quello che considero bellezza... mi sentivo goffa, sgraziata, ingombrante… anche e soprattutto a livello morale… troppo attaccata a me stessa, sempre e comunque concentrata su me stessa... e l'anoressia è stata forse (tra le altre cose, perchè non credo di poter linearizzare così un problema tanto complesso) una ricerca di distacco... volevo disperatamente mostrare il mio disinteresse per ciò che era il mio corpo, materialmente... e quindi un disinteresse verso i suoi bisogni fisici... e alla fine ho ottenuto l'effetto contrario: quel corpo da cui cercavo il completo distacco è divenuto alla fine l'unico oggetto dei miei pensieri... e io stessa ero diventata solo “un corpo”."
CLAUDIA
"La "bellezza" certamente è un tema cruciale per chiunque abbia sofferto di disturbi alimentari...
Non si tratta di bellezza esteriore, o almeno quella è un pretesto.
Io personalmente so che se dimagrisco non sarò più bella agli occhi degli altri, e forse nemmeno ai miei, ci sarebbero molte altre cose che potrei fare per abbellire la mia persona che non affamarvi, vomitare ecc...
Purtroppo ci sono ancora dentro in pieno a queste cose, sto cercando di farmi aiutare ad aiutare me stessa ad uscirne. Non vedo molta luce in questo senso, ma non voglio smettere di cercarla, se non altro per mantenere la mia mente aperta ad altro, ad altri, che non sempre ossessivamente concentrata su me stessa...
"La bellezza salverà il mondo o lo farà impazzire di desiderio".
è il mio personale adattamento di una frase di Dostoevskij...
Questo invece è un estratto di un post che avevo scritto tempo fa a riguardo, anche se lo trovo un pò forzato in certi punti...
Penso troppo al senso della bellezza. Perché se ne parla così poco? Perché nei discorsi della gente compare così di rado la parola “bello”? O quando compare è buttata lì, con noncuranza, con leggerezza, senza troppe implicazioni di sorta. Si dice che una cosa è vera, non bella. Ma del resto chi è così sprovveduto da rispolverare l’equazione bellezza è verità, verità è bellezza?
Mi sento divorata dal bisogno di estetismo! [...] Devo creare io il senso della bellezza che cerco e che forse, anzi di sicuro sopravvaluto, in fondo la bellezza è poi così bella?
Oh niente idealismi certo, certo… Allora dico senza mezzi termini che la bellezza è tremenda, mi rifaccio a una particolare forma di “cosmetica del nemico” che implica un solipsismo affamato, si affamato, di superfici lucide con cui devo farci i miei pericolosissimi conti. Con la penna, le mani, usando i nei, i miei nei come unità di misura del corpo. Non più numeri, ma nei, come un codice da interpretare, anche se qui non si tratta di risolvere nulla. Il bello non mi risolve, non è riposante né confortevole, almeno nelle mie vaghe nozioni post-adolescenziali compromesse.
Non si parla nella nostra società in termini di bellezza se non come complimento un po’ posticcio, un accessorio che tutti vogliono e ricercano con i mezzi che il nostro tempo è lieto di offrirci-venderci spesso a caro prezzo. E se dicessi che intendo la bellezza come una forza? In senso fisico, energico però, in senso rivoluzionario anche...
Non facciamo i finti tonti kantiani, la bellezza soggettivamente universale non ci è nota, imbevuti come siamo, più o meno consciamente, di qualche corrente e categoria estetica verso cui simpatizziamo e da cui attingiamo le norme per giudicare tutto il resto, per “addomesticare” il bello, al posto di viverlo. Ma cosa pretendo allora? Io scrivo per necessità e la bellezza è un tema che in questo momento (sempre!) mi era necessario e quindi ne parlo, non arrivando a nessuna conclusione, perché è così che mi intendo con me stessa…
Non cambio le mie abitudini, anche se forse sarebbe ora... Mi chiedo fino a quanto potrò permettermi di andare in giro con i capelli viola, calze a rete fucsia, e orpelli simili senza sembrare ridicola. Ma perché dovrebbe importarmi?
La bellezza si materializza nel rapporto con l’Altro, non esiste una bellezza non dialogata, non esiste una bellezza che non venga giocata, riflessa, “imbrogliata”. l’illusione è arte, è tecnica delle prime, ultime cose. La bellezza è questa dolcissima nemica cosmetica dall’aurea violacea."
VALENTINA84
"La bellezza secondo me... Prima di poter rispondere ci ho dovuto pensare tanto. Quante volte diciamo “quella persona è bella” riferendoci magari a un calciatore, a una modella o a una velina… ma anche nella vita quotidiana, in discoteca, a lavoro incontriamo qualcuno è diciamo che è bello spesso perché ha un fisico da urlo o un andamento possente.
Per una persona come me che si sente e forse si è sempre sentita brutta, nonostante alcuni mi dicano il contrario, non è facile definire una cosa che non sento mi appartenga…
Inizio con una frase che mi ha detto il mio dolcissimo ragazzo: “Ogni tuo sorriso è come aver conquistato il più lontano dei pianeti”!!! Ogni volta che riesce a farmi ridere mi dice che sono bellissima, ma io non credo proprio di esserlo… poi quando rido men che meno… infatti quando mi fanno le foto non riesco mai a ridere!!!
Forse questa potrebbe essere una bellezza per tutte noi: il SORRISO!!!
Poi leggendo il libro di Fabio Volo “Un posto nel mondo” dice una frase che mi ha colpito molto… “vedersi riflessi negli occhi di chi ci ama ci rende molto più belli”!!!
Io credo che personalmente il mio problema sia questo: io mi guardo sempre con i miei occhi severissimi, che non fanno altro che criticarmi, in ogni piccolo dettaglio… sempre a dire che questo non va bene, questo neanche… che quella ragazza ha il fisico migliore del mio, che un’altra è più slanciata, ecc…potrei stare ore ad elencare le cose che non mi piacciono di me e che invece trovo stupende in altre persone.
Ma è proprio questo mio non vedermi bella che mi ha condannata: sei brutta non vai bene…meglio scomparire!!!E ora che sono ingrassata: sei bruttissima, orrenda…non sei più magra…continua ad abbuffarti tanto ormai…Come se avessi qualcosa di irreparabile…ma ora ho capito che non è così!!!
Sono una ragazza sanissima… e anche bella perché sono io!!! Valentina come me ce ne è una sola e solo una ce ne sarà!!! Che poi: bella per chi??? Per i canoni di miss Italia??? Beh non mi interessa fare la modella nè la soubrette… io sono e voglio fare l’ingegnere, ma voglio anche essere in futuro una moglie che sarà la più bella per suo marito e una mamma che sarà la migliore del mondo per i suoi figli!!!
La chiave della bellezza secondo me è volersi bene…
Io ora sto camminando verso questa strada… passettino dopo passettino… caduta dopo caduta…
Con la mia forza…con tutta la voglia che ho di stare bene e quando riesco, con il… sorriso!!!"
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venerdì 8 maggio 2009
La bellezza secondo me - Take 4
Si contina, ragazze!!
Come sempre, vi ringrazio tutte di cuore per le vostre parole.
Questa è "la bellezza secondo noi"... alla faccia degli stereotipi e dei luoghi comuni che ci vogliono ragazzine capricciose che ricercano la bellezza tramite l'anoressia! Leggete un po' qua sotto, se davvero la pensate così...
VALE
"Cos'è la bellezza... un interrogativo che mi sono sempre posta. Bellezza non è l'aspetto (o non solo) l'aspetto esteriore. Bellezza non è come ci vedono gli altri. La mia esperienza mi porta a pensare che la bellezza non è oggettivamente inquadrabile ma è da ricercare nella sfera soggettiva: nel piacersi. Belli ci si sente, non si è. Ed il piacersi sul versante meramente fisico non è qualcosa di superficiale ma è un dato importante. Non piacersi è una vera e propria condanna."
PACHUCHA
"Io penso che ognuno di noi è bello a modo suo. E' la diversità che fa la bellezza :-)"
ELY
"Non mi piace il citazionismo sterile ma per me il concetto di bellezza è racchiuso in questa scena:
http://www.youtube.com/watch?v=P1hrqq2DrAs
"A volte c’è così tanta bellezza nel mondo che non riesco ad accettarla"
Mendes rende così bene l'idea. A volte penso che Dio esista per forza perchè tutta questa meraviglia che ci circonda, un raggio di sole a primavera, l'acqua cristallina del mare d'inverno, il vento che mi aggroviglia i capelli a nido di quaglia... tutto questo non può che essere amore allo stato puro, amore di un Dio, di un Creatore... chiamalo come vuoi.
La bellezza è più di un canone estetico condiviso, è qualcosa che ha milioni di forme, ma che, nella sua forma più pura, può semplicemente e solo commuovere.
Io piango a volte ascoltando un crescendo di una musica di James Horner.
Io piango fissando a lungo il verde dei primi germogli al sole del tramonto, o l'erba di un prato.
Piango quando sento l'odore della pioggia.
Tutto questo è BELLEZZA.
E' bellezza un padre che gioca con suo figlio, un nonno che ride col nipote.
Ma la bellezza è proprio nelle piccole cose, in ciò che l'occhio si concede di ammirare ed è quindi difficile da percepire.
La bellezza è anche uno stato d'animo, una sensibilità.
Bello è ciò che ci smuove qualcosa dentro, ciò che ci emoziona.
Io mi sento bella quando sento le gambe che non tremano, quando vedo la strada dritta davanti a me e anche se vacillo metto un piede avanti all'altro e vado avanti.
Tutto è bellezza.
C'è un passo ne “I Cento Passi di Giordana”, dove Peppino Impastato (Lo Cascio) dice che tutto scende dalla bellezza, che ogni cosa, se derivasse da lì direttamente, non potrebbe che andare nel verso giusto… e penso abbia ragione."
MEL
"L'idea che ho io di bellezza è precisa..
La bellezza è nella felicità...
Se tu sei felice diventi bellissima… il corpo trasmette quello che senti, se sei felice, una luce nuova risplende intorno a te..."
"MIRABELLE" (LETY)
"Prima di tutto: bella domanda.
Una di quelle domande per cui sono stata ad shakerarmi le sinapsi da sempre senza venirne a capo davvero. Ho avuto percezioni diverse della bellezza, o presunta tale, dal passato ad oggi. Quindi recuperando quattro brandelli di logica sono giunta alla conclusione che: sì, la bellezza non può che essere soggettiva, perché cambia da persona in persona e addirittura più volte nella stessa persona. Conserva qualche sprazzo di oggettività, forzatamente causato dai vincoli dettati dai condizionamenti esterni, come la società, l'ambiente ecc, ma si mantiene un campo aperto. La più luminosa delle idee a detta di Platone, il mezzo per raggiungere il fine ultimo dell'Uomo, il completo, il finito, il perfetto?
O semplicemente un impulso umano, una kailos, una "bella cosa" che condiziona le relazioni? L'uomo, orientato verso ciò che gli provoca piacere, ricerca ovunque la bellezza, e la cerca in altri uomini e in se' stesso per l'appagamento che può derivarne (Arist.)
Però vedi, c'è quest'ultimo punto. "cercare ciò che piace e quindi il bello" non "cercare la bellezza di per se'". Perché non esiste o, per lo meno, un po' come per l'infinito, Dio e tutto il resto, non è concepibile dalla mente umana. Non la bellezza nella sua più completa espressione quindi, ma solo un riflesso, uno sprazzo di essa. E solo su di esso si può avere un'idea.
Credo che tutto sia sospeso in uno strano equlibrio, credo che ogni cosa ci oscilli sopra spinta dal suo impulso vitale. E credo che quest'equilibrio si identifichi con il riflesso del bello. Al di là dei canoni, degli stereotipi, delle tette siliconate, delle diete e delle taglie. E' puro e semplice equilibrio mentale e fisico. E' conoscersi a tutto tondo, è sapersi esplorare nel più profondo, è saper sviscerare una sorta di forza interna che illumina dentro e fuori. E' rispetto, sostanzialmente. Rispetto fisico, ergo la conoscenza delle proprie esigenze, dei propri ritmi. E mentale, per esempio avere una giusta percezione delle proprie capacità, saperle dosare senza mai spingersi oltre. Tutte cose che prima mancavano, e che passo passo sto cercando di ricostruire. il rispetto, la dignità, lo stimarsi. Credo che questa luce che si sviscera da dentro poi, come in una sorta di fenomeno di fosforescenza, anche da fuori sia percepibile. Ma di rimando. Come riflesso di una bellezza che già di per se' è riflesso dell'idea di bellezza che l'uomo non raggiunge.
E c'è ancora chi crede che non solo nasca da fuori, ma che sia il fuori!"
Come sempre, vi ringrazio tutte di cuore per le vostre parole.
Questa è "la bellezza secondo noi"... alla faccia degli stereotipi e dei luoghi comuni che ci vogliono ragazzine capricciose che ricercano la bellezza tramite l'anoressia! Leggete un po' qua sotto, se davvero la pensate così...
VALE
"Cos'è la bellezza... un interrogativo che mi sono sempre posta. Bellezza non è l'aspetto (o non solo) l'aspetto esteriore. Bellezza non è come ci vedono gli altri. La mia esperienza mi porta a pensare che la bellezza non è oggettivamente inquadrabile ma è da ricercare nella sfera soggettiva: nel piacersi. Belli ci si sente, non si è. Ed il piacersi sul versante meramente fisico non è qualcosa di superficiale ma è un dato importante. Non piacersi è una vera e propria condanna."
PACHUCHA
"Io penso che ognuno di noi è bello a modo suo. E' la diversità che fa la bellezza :-)"
ELY
"Non mi piace il citazionismo sterile ma per me il concetto di bellezza è racchiuso in questa scena:
http://www.youtube.com/watch?v=P1hrqq2DrAs
"A volte c’è così tanta bellezza nel mondo che non riesco ad accettarla"
Mendes rende così bene l'idea. A volte penso che Dio esista per forza perchè tutta questa meraviglia che ci circonda, un raggio di sole a primavera, l'acqua cristallina del mare d'inverno, il vento che mi aggroviglia i capelli a nido di quaglia... tutto questo non può che essere amore allo stato puro, amore di un Dio, di un Creatore... chiamalo come vuoi.
La bellezza è più di un canone estetico condiviso, è qualcosa che ha milioni di forme, ma che, nella sua forma più pura, può semplicemente e solo commuovere.
Io piango a volte ascoltando un crescendo di una musica di James Horner.
Io piango fissando a lungo il verde dei primi germogli al sole del tramonto, o l'erba di un prato.
Piango quando sento l'odore della pioggia.
Tutto questo è BELLEZZA.
E' bellezza un padre che gioca con suo figlio, un nonno che ride col nipote.
Ma la bellezza è proprio nelle piccole cose, in ciò che l'occhio si concede di ammirare ed è quindi difficile da percepire.
La bellezza è anche uno stato d'animo, una sensibilità.
Bello è ciò che ci smuove qualcosa dentro, ciò che ci emoziona.
Io mi sento bella quando sento le gambe che non tremano, quando vedo la strada dritta davanti a me e anche se vacillo metto un piede avanti all'altro e vado avanti.
Tutto è bellezza.
C'è un passo ne “I Cento Passi di Giordana”, dove Peppino Impastato (Lo Cascio) dice che tutto scende dalla bellezza, che ogni cosa, se derivasse da lì direttamente, non potrebbe che andare nel verso giusto… e penso abbia ragione."
MEL
"L'idea che ho io di bellezza è precisa..
La bellezza è nella felicità...
Se tu sei felice diventi bellissima… il corpo trasmette quello che senti, se sei felice, una luce nuova risplende intorno a te..."
"MIRABELLE" (LETY)
"Prima di tutto: bella domanda.
Una di quelle domande per cui sono stata ad shakerarmi le sinapsi da sempre senza venirne a capo davvero. Ho avuto percezioni diverse della bellezza, o presunta tale, dal passato ad oggi. Quindi recuperando quattro brandelli di logica sono giunta alla conclusione che: sì, la bellezza non può che essere soggettiva, perché cambia da persona in persona e addirittura più volte nella stessa persona. Conserva qualche sprazzo di oggettività, forzatamente causato dai vincoli dettati dai condizionamenti esterni, come la società, l'ambiente ecc, ma si mantiene un campo aperto. La più luminosa delle idee a detta di Platone, il mezzo per raggiungere il fine ultimo dell'Uomo, il completo, il finito, il perfetto?
O semplicemente un impulso umano, una kailos, una "bella cosa" che condiziona le relazioni? L'uomo, orientato verso ciò che gli provoca piacere, ricerca ovunque la bellezza, e la cerca in altri uomini e in se' stesso per l'appagamento che può derivarne (Arist.)
Però vedi, c'è quest'ultimo punto. "cercare ciò che piace e quindi il bello" non "cercare la bellezza di per se'". Perché non esiste o, per lo meno, un po' come per l'infinito, Dio e tutto il resto, non è concepibile dalla mente umana. Non la bellezza nella sua più completa espressione quindi, ma solo un riflesso, uno sprazzo di essa. E solo su di esso si può avere un'idea.
Credo che tutto sia sospeso in uno strano equlibrio, credo che ogni cosa ci oscilli sopra spinta dal suo impulso vitale. E credo che quest'equilibrio si identifichi con il riflesso del bello. Al di là dei canoni, degli stereotipi, delle tette siliconate, delle diete e delle taglie. E' puro e semplice equilibrio mentale e fisico. E' conoscersi a tutto tondo, è sapersi esplorare nel più profondo, è saper sviscerare una sorta di forza interna che illumina dentro e fuori. E' rispetto, sostanzialmente. Rispetto fisico, ergo la conoscenza delle proprie esigenze, dei propri ritmi. E mentale, per esempio avere una giusta percezione delle proprie capacità, saperle dosare senza mai spingersi oltre. Tutte cose che prima mancavano, e che passo passo sto cercando di ricostruire. il rispetto, la dignità, lo stimarsi. Credo che questa luce che si sviscera da dentro poi, come in una sorta di fenomeno di fosforescenza, anche da fuori sia percepibile. Ma di rimando. Come riflesso di una bellezza che già di per se' è riflesso dell'idea di bellezza che l'uomo non raggiunge.
E c'è ancora chi crede che non solo nasca da fuori, ma che sia il fuori!"
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martedì 5 maggio 2009
La bellezza secondo me - Take 3
Ecco ancora le vostre idee relativamente alla "bellezza"... Non posso che continuare a ringraziarvi per questa meravigliosa condivisione... Un po' di pazienza e, nel cronologico ordine in cui mi sono arrivate, darò spazio a tutte le vostre parole...
DARKSECRETINSIDE
"IO LA BELLEZZA LA COLGO NELLE COSE PIU' STRANE...
E' QUELLO CHE SENTO, CHE PERCEPISCO DELLE PERSONE CHE MI INDICA SE DEFINIRLA BELLEZZA O MENO.
IL PROFUMO DELLA PELLE E NON QUELLO ARTEFATTO....QUELLO NATURALE.
L'ESPRESSIONE DEGLI OCCHI, GRANDI O PICCOLI....PURCHE' PROFONDI...LE PAROLE,LE MOVENZE, IL SUONO DELLA VOCE, IL COLORE, LA TIMBRICA....
HO CONOSCIUTO UOMINI E DONNE CHE AVEVANO LA VOCE TALMENTE INSOPPORTABILE DA FARMI SCOPPIARE L'EMICRANIA...QUINDI PER ME LI' NON C'ERA BELLEZZA.
IL FASCINO E' BELLEZZA, IL MAGNETISMO CHE SI EMANA....IN QUANTO SIMBOLO CHIARO DI UN QUALCOSA DI MAGICO E PROFONDO CHE STA DENTRO LA PERSONA, NON FUORI.
LA PERSONALITA'.
QUESTA E' LA BELLEZZA.
TUTTI QUELLI CHE MI PASSANO DAVANTI O DIETRO PER STRADA E MI EMANANO QUESTE SENSAZIONI....MI ATTIRANO, COME UNA VOCE CHE MI CHIAMA E M'INVITA AD AMMIRARE LA LORO "BELLEZZA"
LA BELLEZZA E' ANCHE UNA GRAN BELLA TESTA....APERTA, LIBERA...CREATIVA...INTELLIGENTE, INTUITIVA, PERSPICACE, MALIZIOSA...UNA TESTA CHE NON FINISCE MAI DI ANDARE OLTRE...SENZA FONDO ALCUNO....LA BELLEZZA E' L'ANIMA...E PER ME DEVE ANCHE ESSERE UN PO' DANNATA...PER RIFLETTERE LA MIA....
IN TUTTE QUESTE COSE IO TROVO BELLEZZA.....
NON C'E' NULLA DI ESTETICO CHE POSSA CONQUISTARMI SE MANCANO TUTTE (O ALMENO ALCUNE) DI QUESTE COMPONENTI.
ED E' DENTRO CHE BISOGNA LAVORARE PER OTTENERE LA PAROLA MAGICA "BELLEZZA"...
POI, SI POTRA' ANCHE ESSERE MODELLE/I MA A ME FANNO L'EFFETTO DI BAMBOLE/I SENZA ANIMA..."
ALE
"Bellezza è carisma, è infischiarsene degli sguardi della gente.
Bellezza è cultura, è intelligenza, è non prendersi troppo sul serio."
IRE
"Bellezza. Da sempre l'uomo si è confrontato con questo concetto altisonante che ha condizionato la sua vita e che continua a condizionare. E' qualcosa di intrinseco all'uomo che nasce con lui e con lui muta. La ricerca del bello nobilita gli animi, innalza l'arte, ma cos'è? Esiste il bello in sè? Io credo che sia il metodo, che sia il contesto e la chiave di lettura applicata che determinano se una cosa, una persona, rientra nel bello o meno. Credo che non esista un bello in sè se non un bello che sta dentro di noi che ti porti e che non si vede con gli occhi ma può solo essere percepito. E allora se non si vede con gli occhi non si presta ad interpretazioni soggettive mediate dai condizionamenti, non si può includere in dei canoni o concetti prefissati. Non può che essere percepito che con il cuore questo bello che sta dentro. Per cui perchè indaffararci, dannarci nel renderci come gli altri sembra che vorrebbero che fossimo? Noi come ci sentiamo? Come siamo realmente? Cosa c'è dentro di noi? Tutte noi, ogni uomo ha del bello, del bellissimo che resta in potenza e che deve essere amato, coltivato, sviscerato. Avete mai incontrato una persona che vi sembrava bellissima anche se vi rendevate conto che non era alta magari, neppure magra o che?... Eppure aveva qualcosa, qualche starna luce negli occhi magari... ecco io credo che sia questa la bellezza. Un essere umano che sa fare tesoro di ciò che ha, che non ha paura di dire al mondo che ha difetti, che è diverso da come sembra che dovrebbe essere, ma è sè. E' difficile accettarsi, è difficile credere nelle proprie capacità... eppure è la via per stare davvero sereni e in pace. La bellezza fisica è solo superficiale, è un biglietto da visita di plastica che dura il tempo di un attimo e sfiorisce lasciandoti sola con te stessa... è allora che la bellezza vera emerge imperiosa..."
JESSICA
"La bellezza è perfezione, e quest'ultima è caratterizzata dall'imperfezione... almeno per me =D "
DUCCIA

"La bellezza sta nei sorrisi… Di quelli veri, che raggiungono gli occhi e ti illuminano il viso, non quei tipi di sorrisi di plastica che ci stampiamo troppo spesso sulle labbra… Per convenienza, per apparenza… Mai per felicità…
Non so dove stia la loro bellezza in realtà… Forse in ciò che li fa nascere e vivere in noi …Forse perché sono così rari… Forse perché arrivano sempre all’improvviso e ti stupiscono… Forse per
quello che significano…
La bellezza sta nei sorrisi…Quindi sorridi, sorridi… Sorridi…"
DARKSECRETINSIDE
"IO LA BELLEZZA LA COLGO NELLE COSE PIU' STRANE...
E' QUELLO CHE SENTO, CHE PERCEPISCO DELLE PERSONE CHE MI INDICA SE DEFINIRLA BELLEZZA O MENO.
IL PROFUMO DELLA PELLE E NON QUELLO ARTEFATTO....QUELLO NATURALE.
L'ESPRESSIONE DEGLI OCCHI, GRANDI O PICCOLI....PURCHE' PROFONDI...LE PAROLE,LE MOVENZE, IL SUONO DELLA VOCE, IL COLORE, LA TIMBRICA....
HO CONOSCIUTO UOMINI E DONNE CHE AVEVANO LA VOCE TALMENTE INSOPPORTABILE DA FARMI SCOPPIARE L'EMICRANIA...QUINDI PER ME LI' NON C'ERA BELLEZZA.
IL FASCINO E' BELLEZZA, IL MAGNETISMO CHE SI EMANA....IN QUANTO SIMBOLO CHIARO DI UN QUALCOSA DI MAGICO E PROFONDO CHE STA DENTRO LA PERSONA, NON FUORI.
LA PERSONALITA'.
QUESTA E' LA BELLEZZA.
TUTTI QUELLI CHE MI PASSANO DAVANTI O DIETRO PER STRADA E MI EMANANO QUESTE SENSAZIONI....MI ATTIRANO, COME UNA VOCE CHE MI CHIAMA E M'INVITA AD AMMIRARE LA LORO "BELLEZZA"
LA BELLEZZA E' ANCHE UNA GRAN BELLA TESTA....APERTA, LIBERA...CREATIVA...INTELLIGENTE, INTUITIVA, PERSPICACE, MALIZIOSA...UNA TESTA CHE NON FINISCE MAI DI ANDARE OLTRE...SENZA FONDO ALCUNO....LA BELLEZZA E' L'ANIMA...E PER ME DEVE ANCHE ESSERE UN PO' DANNATA...PER RIFLETTERE LA MIA....
IN TUTTE QUESTE COSE IO TROVO BELLEZZA.....
NON C'E' NULLA DI ESTETICO CHE POSSA CONQUISTARMI SE MANCANO TUTTE (O ALMENO ALCUNE) DI QUESTE COMPONENTI.
ED E' DENTRO CHE BISOGNA LAVORARE PER OTTENERE LA PAROLA MAGICA "BELLEZZA"...
POI, SI POTRA' ANCHE ESSERE MODELLE/I MA A ME FANNO L'EFFETTO DI BAMBOLE/I SENZA ANIMA..."
ALE
"Bellezza è carisma, è infischiarsene degli sguardi della gente.
Bellezza è cultura, è intelligenza, è non prendersi troppo sul serio."
IRE
"Bellezza. Da sempre l'uomo si è confrontato con questo concetto altisonante che ha condizionato la sua vita e che continua a condizionare. E' qualcosa di intrinseco all'uomo che nasce con lui e con lui muta. La ricerca del bello nobilita gli animi, innalza l'arte, ma cos'è? Esiste il bello in sè? Io credo che sia il metodo, che sia il contesto e la chiave di lettura applicata che determinano se una cosa, una persona, rientra nel bello o meno. Credo che non esista un bello in sè se non un bello che sta dentro di noi che ti porti e che non si vede con gli occhi ma può solo essere percepito. E allora se non si vede con gli occhi non si presta ad interpretazioni soggettive mediate dai condizionamenti, non si può includere in dei canoni o concetti prefissati. Non può che essere percepito che con il cuore questo bello che sta dentro. Per cui perchè indaffararci, dannarci nel renderci come gli altri sembra che vorrebbero che fossimo? Noi come ci sentiamo? Come siamo realmente? Cosa c'è dentro di noi? Tutte noi, ogni uomo ha del bello, del bellissimo che resta in potenza e che deve essere amato, coltivato, sviscerato. Avete mai incontrato una persona che vi sembrava bellissima anche se vi rendevate conto che non era alta magari, neppure magra o che?... Eppure aveva qualcosa, qualche starna luce negli occhi magari... ecco io credo che sia questa la bellezza. Un essere umano che sa fare tesoro di ciò che ha, che non ha paura di dire al mondo che ha difetti, che è diverso da come sembra che dovrebbe essere, ma è sè. E' difficile accettarsi, è difficile credere nelle proprie capacità... eppure è la via per stare davvero sereni e in pace. La bellezza fisica è solo superficiale, è un biglietto da visita di plastica che dura il tempo di un attimo e sfiorisce lasciandoti sola con te stessa... è allora che la bellezza vera emerge imperiosa..."
JESSICA
"La bellezza è perfezione, e quest'ultima è caratterizzata dall'imperfezione... almeno per me =D "
DUCCIA

"La bellezza sta nei sorrisi… Di quelli veri, che raggiungono gli occhi e ti illuminano il viso, non quei tipi di sorrisi di plastica che ci stampiamo troppo spesso sulle labbra… Per convenienza, per apparenza… Mai per felicità…
Non so dove stia la loro bellezza in realtà… Forse in ciò che li fa nascere e vivere in noi …Forse perché sono così rari… Forse perché arrivano sempre all’improvviso e ti stupiscono… Forse per
quello che significano…
La bellezza sta nei sorrisi…Quindi sorridi, sorridi… Sorridi…"
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mercoledì 8 aprile 2009
"La bellezza secondo me"
Ciao a tutte, ragazze!
È un po’ di tempo che stavo pensando ad una cosa, ed oggi voglio condividere i miei pensieri con voi.
C’è una domanda che mi sono sempre posta, negli anni passati e tuttora, ripensando a tutta la mia vita di anoressia, a quello che cercavo di ottenere, e a quello che, in quanto utopico, non sarei mai riuscita ad ottenere.
Credo che, in fin dei conti, in un certo qual modo, l’anoressia sia una ricerca di “bellezza”. Non tanto, o comunque non semplicemente, una bellezza esteriore, ma piuttosto una bellezza interiore che passa anche per quello che gli altri possono vedere dall’esterno.
Perciò, la domanda che mi sono posta, e che adesso rivolgo a voi, è:
CHE COS’E’ LA BELLEZZA?
Mi piacerebbe sapere come la pensate. Mi piacerebbe realizzare un post (o più post) riunendo tutte le vostre risposte.
Sono certa che tutte noi detestiamo l’idea pubblica di “bellezza”, e abbiamo combattuto strenuamente contro noi stesse per quell’inesistente ideale di “perfezione” soprattutto interiore. Perciò, mi piacerebbe sapere che cos’è per voi la bellezza. Che cosa significa per voi questa parola? Mandatemi le vostre risposte all’indirizzo
veggie.any@alice.it
mettendo in oggetto “La bellezza secondo me”.
Potete scrivermi una pagina o anche solo una riga.
Sono sicura che le vostre parole, una volta riunite, avranno una grande forza e potranno aiutare tante persone che stanno combattendo la nostra stessa battaglia.
E ricordatevi che, comunque sia, siete tutte bellissime…
Diciamo che vi lascio le prossime 2 settimane per rispondere a questo appello… mi sembra un tempo sufficiente, no?! Se vi va, sarei felice di leggere e di poter pubblicare (sotto vostro nome, nick, o comunque vogliate essere indicate) le vostre idee di bellezza!
Vi abbraccio forte tutte quante…
Veggie
È un po’ di tempo che stavo pensando ad una cosa, ed oggi voglio condividere i miei pensieri con voi.
C’è una domanda che mi sono sempre posta, negli anni passati e tuttora, ripensando a tutta la mia vita di anoressia, a quello che cercavo di ottenere, e a quello che, in quanto utopico, non sarei mai riuscita ad ottenere.
Credo che, in fin dei conti, in un certo qual modo, l’anoressia sia una ricerca di “bellezza”. Non tanto, o comunque non semplicemente, una bellezza esteriore, ma piuttosto una bellezza interiore che passa anche per quello che gli altri possono vedere dall’esterno.
Perciò, la domanda che mi sono posta, e che adesso rivolgo a voi, è:
CHE COS’E’ LA BELLEZZA?
Mi piacerebbe sapere come la pensate. Mi piacerebbe realizzare un post (o più post) riunendo tutte le vostre risposte.
Sono certa che tutte noi detestiamo l’idea pubblica di “bellezza”, e abbiamo combattuto strenuamente contro noi stesse per quell’inesistente ideale di “perfezione” soprattutto interiore. Perciò, mi piacerebbe sapere che cos’è per voi la bellezza. Che cosa significa per voi questa parola? Mandatemi le vostre risposte all’indirizzo
veggie.any@alice.it
mettendo in oggetto “La bellezza secondo me”.
Potete scrivermi una pagina o anche solo una riga.
Sono sicura che le vostre parole, una volta riunite, avranno una grande forza e potranno aiutare tante persone che stanno combattendo la nostra stessa battaglia.
E ricordatevi che, comunque sia, siete tutte bellissime…
Diciamo che vi lascio le prossime 2 settimane per rispondere a questo appello… mi sembra un tempo sufficiente, no?! Se vi va, sarei felice di leggere e di poter pubblicare (sotto vostro nome, nick, o comunque vogliate essere indicate) le vostre idee di bellezza!
Vi abbraccio forte tutte quante…
Veggie
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venerdì 28 novembre 2008
A voi la parola
Mi piacerebbe iniziare qualcosa di nuovo: A Voi La Parola.
Potrei scegliere uno qualsiasi dei giorni della settimana, e in quel giorno, anziché pubblicare un mio post, potrei pubblicare le vostre parole. Tutto ciò che dovete fare (solo se v’interessa, ovviamente!) è mandarmi una mail all’indirizzo:
veggie.any@alice.it
Cosa scrivere? Raccontate il vostro vissuto con i DCA, scrivete una poesia, un racconto, un pensiero o anche semplicemente uno sfogo. Scrivete una lettera. Scrivete la cosa peggiore o la migliore della settimana. Scrivete di un problema che vi affligge e di cui non riuscite a venire a capo. Scrivete i vostri interrogativi, i vostri dubbi, le vostre angosce. Fatemi qualche domanda. Qualsiasi cosa vogliate. Sono le vostre parole, dopotutto. Chi può dire cosa potete o non potete scrivere?
Non è (e non sarà) assolutamente mia intenzione fare la parte della psicoterapeuta, non è certo quello che voglio!, anche perché so benissimo di non esserne in grado, però mi farebbe piacere leggere e rispondere ad ogni storia, poesia, sfogo, lettera, problema, domanda, etc… Se volete quindi che le vostre parole siano pubblicate su questo blog, al fine di essere lette ed essere d’aiuto anche ad altre ragazze, sentitevi libere di scrivermi qualsiasi cosa vogliate, e a poco a poco, con cadenza... mah, non so, magari bisettimanale, riporterò ciò che mi avrete scritto. Se volete potrete lasciare il vostro nome, altrimenti posso pubblicarvi come “anonime”, se mi scrivete che lo preferite. Se invece vi va di condividere qualcosa con me, ma preferite che ciò non venga pubblicato, va benissimo ugualmente! Sentitevi sempre e comunque libere di scrivermi qualsiasi cosa desideriate, e io vi risponderò privatamente tramite e-mail. Basta che mi specifichiate se volete che le vostre parole appaiano o meno su questo blog (e, nel caso, se in forma anonima o nominativa), oppure se preferite di no.
Penso che questo (A Voi La Parola) possa essere non solo catartico, ma anche veramente molto utile. Con la condivisione dei vostri pensieri potrete aiutare qualcun’altra ad essere più forte, e potrete voi stesse avere dei rinforzi positivi. Al limite, scrivere può rappresentare una valvola di sfogo e un modo per “conoscersi” e sentirsi meno sole in questa battaglia comune.
Allora, che ne dite?
Io non vedo l’ora di leggere le vostre parole!
Potrei scegliere uno qualsiasi dei giorni della settimana, e in quel giorno, anziché pubblicare un mio post, potrei pubblicare le vostre parole. Tutto ciò che dovete fare (solo se v’interessa, ovviamente!) è mandarmi una mail all’indirizzo:
veggie.any@alice.it
Cosa scrivere? Raccontate il vostro vissuto con i DCA, scrivete una poesia, un racconto, un pensiero o anche semplicemente uno sfogo. Scrivete una lettera. Scrivete la cosa peggiore o la migliore della settimana. Scrivete di un problema che vi affligge e di cui non riuscite a venire a capo. Scrivete i vostri interrogativi, i vostri dubbi, le vostre angosce. Fatemi qualche domanda. Qualsiasi cosa vogliate. Sono le vostre parole, dopotutto. Chi può dire cosa potete o non potete scrivere?
Non è (e non sarà) assolutamente mia intenzione fare la parte della psicoterapeuta, non è certo quello che voglio!, anche perché so benissimo di non esserne in grado, però mi farebbe piacere leggere e rispondere ad ogni storia, poesia, sfogo, lettera, problema, domanda, etc… Se volete quindi che le vostre parole siano pubblicate su questo blog, al fine di essere lette ed essere d’aiuto anche ad altre ragazze, sentitevi libere di scrivermi qualsiasi cosa vogliate, e a poco a poco, con cadenza... mah, non so, magari bisettimanale, riporterò ciò che mi avrete scritto. Se volete potrete lasciare il vostro nome, altrimenti posso pubblicarvi come “anonime”, se mi scrivete che lo preferite. Se invece vi va di condividere qualcosa con me, ma preferite che ciò non venga pubblicato, va benissimo ugualmente! Sentitevi sempre e comunque libere di scrivermi qualsiasi cosa desideriate, e io vi risponderò privatamente tramite e-mail. Basta che mi specifichiate se volete che le vostre parole appaiano o meno su questo blog (e, nel caso, se in forma anonima o nominativa), oppure se preferite di no.
Penso che questo (A Voi La Parola) possa essere non solo catartico, ma anche veramente molto utile. Con la condivisione dei vostri pensieri potrete aiutare qualcun’altra ad essere più forte, e potrete voi stesse avere dei rinforzi positivi. Al limite, scrivere può rappresentare una valvola di sfogo e un modo per “conoscersi” e sentirsi meno sole in questa battaglia comune.
Allora, che ne dite?
Io non vedo l’ora di leggere le vostre parole!
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sabato 20 settembre 2008
Possibile
Volevo condividere con voi qualcosa che ho scritto alcuni giorni fa. Consideratelo una sorta di… mantra. Una specie di dichiarazione. Un qualcosa che vi dico con tutta convinzione e che spero possiate tenere nel cuore.
Il ricovero è possibile.
Anche se scegliere di ricoverarsi in una clinica specializzata per DCA oppure scegliere di fare dei colloqui con uno psicoterapeuta, oppure decidere di mettersi nelle mani di una dietista, o scegliere di affrontare un disturbo alimentare da sola (qualsiasi cosa voi intendiate per “ricovero”) può far paura, è possibile. Non è una garanzia. È una possibilità. Non è semplice. Affatto. Anzi, è difficile, e talvolta sembra davvero impossibile. Non è un qualcosa di rapido, una corsa di 100 metri in discesa. Al contrario, è una lunga maratona, una corsa in salita con tante curve e strade senza uscita… strade che non sapete imboccare perché non riuscite a vedere dove si trovano. Il ricovero non è uguale per tutte. Non è sempre un processo felice. Non è sempre un processo triste. È un processo che vi rende forti. Che vi fornisce armi per combattere al meglio i disturbi alimentari. Non insegna a compiacere gli altri. Non riguarda gli altri. È un qualcosa che riguarda unicamente VOI. Non riguarda la perfezione. Riguarda le emozioni. Riguarda l’onestà nel leggersi dentro. Riguarda l’autostima e la scoperta di se stesse. Non riguarda ciò che non avete, ma come potete usare al meglio ciò che avete. Non riguarda il nascondere. Riguarda il rivelare e il capire, il rielaborare tutti i vissuti. Non si tratta di un qualcosa che dura un paio di mesi e poi ogni disturbo alimentare sarà risolto. Il ricovero non è una bacchetta magica, i prodigi non esistono. Si tratta di una qualcosa che va avanti per tutta la vita, che passo dopo passo può accompagnarvi nella scoperta di voi stesse e di ciò che può rendervi veramente felici. Non riguarda l’aspetto fisico o quello che si può vedere dal difuori. Riguarda quello che c’è dentro ognuna di voi. Non è una follia. Se solo lo volete, è assolutamente realtà.
Il ricovero è possibile.
Quando l’ho riletto per la prima volta, dopo averlo scritto, ho sentito ogni parola. E quando l’ho riletto di nuovo, stamattina, le ho sentite ancora di più. Penso che rileggere questo “mantra” possa essere un buon modo per continuare a vedere le cose nella giusta prospettiva.
Spero che trascorriate delle belle giornate. Siete costantemente nei miei pensieri.
Il ricovero è possibile.
Anche se scegliere di ricoverarsi in una clinica specializzata per DCA oppure scegliere di fare dei colloqui con uno psicoterapeuta, oppure decidere di mettersi nelle mani di una dietista, o scegliere di affrontare un disturbo alimentare da sola (qualsiasi cosa voi intendiate per “ricovero”) può far paura, è possibile. Non è una garanzia. È una possibilità. Non è semplice. Affatto. Anzi, è difficile, e talvolta sembra davvero impossibile. Non è un qualcosa di rapido, una corsa di 100 metri in discesa. Al contrario, è una lunga maratona, una corsa in salita con tante curve e strade senza uscita… strade che non sapete imboccare perché non riuscite a vedere dove si trovano. Il ricovero non è uguale per tutte. Non è sempre un processo felice. Non è sempre un processo triste. È un processo che vi rende forti. Che vi fornisce armi per combattere al meglio i disturbi alimentari. Non insegna a compiacere gli altri. Non riguarda gli altri. È un qualcosa che riguarda unicamente VOI. Non riguarda la perfezione. Riguarda le emozioni. Riguarda l’onestà nel leggersi dentro. Riguarda l’autostima e la scoperta di se stesse. Non riguarda ciò che non avete, ma come potete usare al meglio ciò che avete. Non riguarda il nascondere. Riguarda il rivelare e il capire, il rielaborare tutti i vissuti. Non si tratta di un qualcosa che dura un paio di mesi e poi ogni disturbo alimentare sarà risolto. Il ricovero non è una bacchetta magica, i prodigi non esistono. Si tratta di una qualcosa che va avanti per tutta la vita, che passo dopo passo può accompagnarvi nella scoperta di voi stesse e di ciò che può rendervi veramente felici. Non riguarda l’aspetto fisico o quello che si può vedere dal difuori. Riguarda quello che c’è dentro ognuna di voi. Non è una follia. Se solo lo volete, è assolutamente realtà.
Il ricovero è possibile.
Quando l’ho riletto per la prima volta, dopo averlo scritto, ho sentito ogni parola. E quando l’ho riletto di nuovo, stamattina, le ho sentite ancora di più. Penso che rileggere questo “mantra” possa essere un buon modo per continuare a vedere le cose nella giusta prospettiva.
Spero che trascorriate delle belle giornate. Siete costantemente nei miei pensieri.
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